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Framing e movimenti sociali: analisi delle dinamiche di costruzione di identità collettiva, Appunti di Sistemi Politici Comparati

L'approccio sociologico culturale per comprendere i movimenti sociali, con particolare attenzione alla costruzione di significati, identità collettive e frames. L'analisi si concentra sui frames dell'azione collettiva, i movimenti sociali come performance ed embodiment dei significati culturali, l'influenza delle reti sociali e dei media digitali sui movimenti sociali e le dinamiche di costruzione di identità collettiva nei movimenti populisti.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 27/03/2024

goten9
goten9 🇮🇹

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Scarica Framing e movimenti sociali: analisi delle dinamiche di costruzione di identità collettiva e più Appunti in PDF di Sistemi Politici Comparati solo su Docsity! Movimenti Sociali e Politici K Pilati Capitolo 7 – Frames, performances, emozioni La teoria della mobilitazione delle risorse e il modello del processo politico forniscono spiegazioni che prediligono un’analisi strutturale. Tali approcci si preoccupano di esaminare la distribuzione delle risorse interne ai movimenti sociali e la capacità di mobilitare tali risorse da parte delle organizzazioni, la cosiddetta struttura delle opportunità politiche. Tali prospettive tralasciano tuttavia alcune importanti dimensioni utili per comprendere l’azione collettiva nella sua complessità. Da una parte, questi approcci tendono ad ignorare la dimensione soggettiva relativa all’analisi delle percezioni e dei significati attribuiti all’azione collettiva. Dall’altra, gli approcci strutturali marginalizzano l’analisi della cultura intesa come insieme di simboli e pratiche che incorporano significati specifici. Nella fase di sviluppo, queste prospettive tendono infatti a contrapporsi alle teorie del collasso sociale che contemplano spiegazioni collegate alla psicologia sociale delle proteste. le analisi della dimensione soggettiva e degli stati emotivi ricevono poca considerazione. Questa marginalizzazione è rettificata grazie alla scolta culturale che avviene intorno agli anni ottanta del secolo scorso. Applicata allo studio dei movimenti sociali, la sociologia culturale si esprime attraverso varie prospettive che esaminano aspetti quali le culture dei movimenti, i significati attribuiti alle azioni collettive di protesta – i frames -, le identità collettive, le performances. Come argomentato da Swidler, la sociologia culturale è infatti caratterizzata da due tradizioni teoriche che si sono manifestate, a loro volta, nell’analisi di specifiche dimensioni. La prima è la tradizione weberiana collegata allo studio del significato attribuito all’azione da parte degli individui. Lo scopo di questo tipo di analisi è cogliere le modalità attraverso le quali idee o visioni del mondo influenzano e definiscono il comportamento individuale. In questa teoria vengono esaminate le dinamiche dei movimenti sociali a livello micro per cogliere i significati individuali e collettivi attribuiti alle azioni collettive. La seconda tradizione culturale evidenziata da Swidler, di matrice durkheimiana, concepisce la cultura in termini di simboli condivisi pubblicamente e rappresentazioni collettive che costituiscono la vita sociale. Il legame con Durkheim riguarda la visione della cultura come sistema di significati incorporati, embodied, in simboli pubblici. Significati e identità culturali sono incorporati in performances espresse dai movimenti sociali stessi attraverso eventi, rituali e testi. 2. La prospettiva del framing La svolta culturale degli anni ottanta in sociologia entra nel dibattito sui movimenti sociali principalmente attraverso il concetto di framing. L’analisi dei frames è favorita dal diffondersi del costruttivismo sociale, un approccio che enfatizza il processo cognitivo di costruzione dei significati. Gli autori partono dall’assunto che il lavoro di interpretazione e la produzione di idee per la mobilitazione e la contro-mobilitazione è problematico ed è stato ignorato fino a metà degli anni ottanta. La nascita della riflessione sui processi di framing è collegata soprattutto al contribuito di Snow e di Benford. Questi autori definiscono il frame come uno schema interpretativo che semplifica e condensa la realtà esterna. I frames sono schemi interpretativi che permettono agli individui di descrivere la realtà, e sono utilizzati per organizzare l’esperienza e guidare l’azione, individuale e collettiva. L’approccio del framing predilige l’analisi delle dinamiche che si svolgono a livello micro e si focalizza sul processo di attribuzione di significato e di interpretazione delle azioni collettive di protesta. Gli attori dei movimenti sociali sono quindi analizzati nell’attività di produzione di tali significati. Tale prospettiva riflette sui processi attraverso i quali gli attivisti e i leader interpretano le azioni collettive di protesta, e le modalità attraverso le quali individui con interessi e identità diverse giungono a una definizione condivisa sulle cause di un problema, sulle possibili soluzioni e strategie da perseguire per risolvere tale problema. I frames risultano essere concetti utilizzati in maniera piuttosto strumentale che integrano i concetti sviluppati all’interno degli approcci strutturali per spiegare le azioni collettive di protesta. La prospettiva del framing è infatti in linea con l’approccio strumentale dei modelli strutturali della RMT e della POS. Una delle prime applicazioni empiriche dell’analisi dei frames concerne il lavoro di Snow. Negli anni settanan Snow studiava i processi di reclutamento e di conversione degli individui a un movimento religioso buddista. La sua ricerca aveva come obiettivo quello di capire le modalità attraverso le quali gli individui riuscivano ad abbracciare credenze e pratiche sociali di tali gruppi e ridefinivano le identità attribuendo nuovi sensi alle proprie biografie individuali. I risultati di tale ricerca sottolineano l’importanza delle reti sociali e di reclutamento in nuovi gruppi sociali. In aggiunta al ruolo delle reti sociali, Snow attribuisce un significato peculiare ai processi discorsivi che si sviluppano all’interno dei gruppi. Uno dei contributi principali offerti da quella ricerca riguarda l’attenzione alle dinamiche di micro-mobilitazione. Uno dei contributi principali offerti da quella ricerca riguarda l’attenzione alle dinamiche di micro-mobilitazione. Tale prospettiva permette di capire le modalità attraverso le quali le intenzioni interpersonali facilitano l’azione collettiva ponendo l’attenzione sullo sviluppo, la diffusione, la negoziazione di idee e di significati condivisi. Questo processo di allineamento, frame alignement process, facilita il nesso tra diversi orientamenti, interessi, valori, e credenze individuali e collettivi Il processo del framing è quindi attivo, dinamico, e implica agency. È anche un processo contenzioso poiché riguarda lo sviluppo di schemi interpretativi che possono differire e mettere in discussione gli schemi individuali. Il processo di allineamento dei frames permette la convergenza verso un unico schema di interpretazione che facilita l’azione collettiva unitaria, le collettive action frames, che sono il risultato di significati diversi e di un processo di negoziazione in cui i singoli attori cercano di giungere a una definizione condivisa. 2.1I frames dell’azione collettiva I frames che guidano l’azione collettiva, collettive action frames, sono l’insieme dei significati, dei valori e delle credenze orientati all’azione collettiva che legittimano l’azione stessa. Essi offrono un unico schema interpretativo che allinea la diversità degli schemi di coloro che partecipano a un gruppo o a un movimento sociale. I frames che guidano l’azione collettiva sono il frutto di una costruzione sociale e gli individui e i gruppi che partecipano ai movimenti sociali sono coinvolti in un continuo processo di negoziazione. L’allineamento dei frames, l’amplificazione di un frame, l’estensione di un frame, e la trasformazione dei frames. Il primo processo, l’unione dei frames, permette di collegare due o più frames ideologicamente coerenti ma strutturalmente disconnessi. Il secondo processi che facilita l’allineamento dei frames è l’amplificazione di un frame. Questa implica la capacità di enfatizzare e accentuare idee e valori preesistenti. Il terzo processo che agevola l’allineamento di frames diversi riguarda l’estensione di un frame verso attori esterni. Il frame collegato agli interessi di una singola organizzazione può essere modificato nel tentativo di includere temi e problemi che si comprendere lo svolgimento di performances su larga scala da parte di attivisti e attori sociali che rappresentano strategicamente la propria politica in pubblico. Altri studi si focalizzano a livello micro, in particolare sulle modalità attraverso le quali le performances operano a livello di interazioni sociali. Il movimento esprime e comunica le frustrazioni e lo scontento diffusi, con l’obiettivo di promuovere cambiamenti nelle attitudini e nelle pratiche dei membri e degli individui esterni al movimento. I movimenti sociali sono quindi momenti centrali per la ricostruzione della cultura e sono agenti-chiave per le trasformazioni culturali. Gli effetti culturali dei movimenti sociali includono la trasformazione di rappresentazioni culturali e di norme sociali. Mettendo in discussione gli schemi di valutazione e di giudizio dominanti, i movimenti sociali ridefiniscono la sfera culturale e politica sfidando le categorie utilizzate per interpretare la realtà. I movimenti sociali offrono quindi contesti per nuove espressioni e risorse culturali. I movimenti sociali utilizzano l’espressione artistica per comunicare con la società più ampia e ri-politicizzare la cultura popolare. L’analisi delle performances permette quindi di esplorare significa che le identità si esprimono attraverso le pratiche culturali. In particolare, qualsiasi oggetto o azione può veicolare un messaggio al pubblico. Jasper identifica i seguenti elementi come embodiments culturali concreti: il corpo, i discorsi, le scelte degli abiti e gli stili di vita, le arti dello spettacolo, la musica e la danza, il teatro, i rituali, gli eventi stessi. Infine, tra i più importanti portatori di messaggi culturali troviamo i testi, tra cui le poesie, i libri, i graffiti. 4. Le emozioni L’analisi delle emozioni diventa un tema consolidato tra gli studiosi dei movimenti sociali solamente con il nuovo millennio. Le emozioni considerate precedentemente erano soprattutto emozioni negative associate a stati di frustrazione e di aggressività. All’interno degli approcci culturali sono proliferati i termini e i concetti tesi a comprendere il significato e gli aspetti cognitivi della cultura ma sono mancati gli strumenti per comprendere i sentimenti e le emozioni. Goodwin, Jasper e Polletta riconoscono tuttavia che, la sociologia della cultura ha senza dubbio favorito l’emergere di un contesto ricettivo nei confronti dell’analisi delle emozioni. A partire dal nuovo millennio le emozioni sono diventate nuovamente centrali per l’analisi politica e per comprendere le dinamiche di partecipazione ai movimenti sociali. Le recenti ricerche evidenziano che le emozioni sono una componente essenziale dell’azione umana, individuale e collettiva. Anche le emozioni possono essere esaminate come un elemento che riguarda tutte le azioni e relazioni sociali. Le emozioni includono gli affetti più durevoli nel tempo. Queste sono definite emozioni affettive. Le emozioni possono anche consistere in brevi risposte a specifici eventi e informazioni, identificate come emozioni reattive. Capitolo 10 – Media digitali e azioni collettive L’analisi delle conseguenze generate dalla diffusione di nuovi mezzi di informazione, comunicazione e tecnologia, o media digitali, in relazione all’azione collettiva ha prodotto una vastissima letteratura che ha collegato gli studi sui movimenti sociali con gli studi sulla comunicazione. Casi esemplati includono gli eventi collegati a Occupy Wall Street negli USA, gli Indignados nelle piazze spagnole, portoghesi e greche e le proteste che si sono sviluppate in contesti repressivi della regione mediorientale conosciute come le Primavere arabe. In queste occasioni, i media digitali sono stati utilizzati in molti modi diversi. In tutti questi casi, l’uso dei media digitali ha aumentato la capacità di mobilitare le risorse – permettendo agli attivisti di contattare un pubblico numeroso, di ottenere fondi per il finanziamento delle attività in un breve arco temporale, di cambiare velocemente il focus e gli obiettivi dell’azione e agevolare il reclutamento di nuovi membri in azioni collettive di protesta. Internet: opportunità e limiti per l’azione collettiva studi mostrano che la comunicazione mediata dal web aumenta le opportunità di mobilitazione politica e di partecipazione degli individui alla sfera politica, migliorando i livelli di democrazia di un paese. Tra le caratteristiche di internet associate a maggiori opportunità partecipative, alcune sono strettamente collegate alle dimensioni della struttura delle opportunità politiche. Questa include l’apertura del sistema politico istituzionale, la stabilità degli allineamenti politici, la presenza di alleati delle élite e la propensione alla repressione. Se consideriamo tali dimensioni le opportunità politiche per le azioni collettive di protesta aumentano. In condizioni estreme di chiusura della POS, come nei contesti repressivi, internet può talvolta oltrepassare la censura poiché è più difficile impedire a un messaggio di raggiungere la propria destinazione. Con i media digitali le opportunità partecipative aumentano anche per l’abbassamento dei costi collegati alla partecipazione. Potenzialmente, tutti gli individui collegati online possono essere esposti al tipo di informazione politica necessaria per essere reclutati a supporto di una specifica questione politica. In aggiunta, l’uso dei media digitali abbassa i costi connessi alla partecipazione stessa degli individui alle azioni collettive di protesta. I più critici sottolineano che la persistenza di un digital divide tra categorie diverse della popolazione sia un elemento che marca fortemente le asimmetrie tra attori data l’eterogeneità in termini di accesso ai media digitali. Anche se la partecipazione è potenzialmente accessibile a tutti e la rete è associata alla presenza di legami orizzontali e alla mancanza di gerarchie sociali, è indubbio che gli attori dotati di maggiori risorse avranno più probabilità di “far passare” le proprie definizioni. riduce i costi collegati alla comunicazione tra gli attori, quelli connessi al coordinamento degli individui e dei gruppi altrimenti dispersi e fisicamente lontani, quelli legati al mantenimento e alla gestione di una struttura organizzativa. Inoltre, si riducono i costi connessi a elevati livelli di formalizzazione propri delle organizzazioni che producono specializzazione e divisione del lavoro implicando la presenza di gerarchie, ruoli e funzioni specifiche. Internet allarga la sfera pubblica dove è possibile costruire i problemi sociali e definire alternative politiche. Inoltre, permette a coloro che la utilizzano di produrre e fare circolare contenuti online, trasformando il pubblico in una moltitudine di autori capaci di auto-generare il contenuto che può sfidare, seppur con i limiti menzionati, le logiche corporative dominanti. 3. Una nuova modalità partecipativa: l’azione connettiva Bennett e Segerberg. Secondo questi autori, l'utilizzo di internet ha facilitato l'emergere di un nuovo tipo di azione che gli autori chiamano “azione connettiva”. Questa tipologia di azione prevede una logica diversa sia a livello organizzativo che a livello simbolico, rimettendo in discussione le diverse modalità di organizzazione della protesta discusso in letteratura e la formulazione dei significati condivisi necessarie per lo sviluppo di identità collettive che sostengono la protesta. Nel caso dell'azione connettiva, all’incentivo a contribuire al bene comune deriva dalla possibilità di veder riconosciute pubblicamente le proprie espressioni personali come parte di una collettività punto la vera caratteristica dell’azione connettiva e quindi la co produzione, la coda distribuzione e la condivisione di idee, immagini programmi che può avvenire su i SN 3.1La personalizzazione dell’azione L’azione connettiva gli individui hanno la possibilità di interessarsi e mobilitarsi su questioni politiche in modo flessibile in base ai propri stili di vita, in altre parole, in modo personalizzato. Gli individui tendono a partecipare agli eventi di protesta seguendo più le preferenze individuali piuttosto che un'identificazione ideologica o di gruppo. a personalizzazione riguarda i contenuti dell'azione connettiva puoi che ognuno sceglie quale messaggio, tema o contenuto far circolare, quale rilanciare i propri contatti e quale al contrario ignorare. Nella logica dell'azione connettiva sono quindi singoli individui che decidono cosa e come comunicare. Nell'ottica dell' azione collettiva, gran parte del lavoro di definizione del contenuto e delle modalità dell'azione è svolto dalle SMO o da un quadro di leader o imprenditori della protesta. Questo lavoro implica un continuo processo di negoziazione tra i vari attori. Di conseguenza, la logica dell'azione connettiva implica un ripensamento delle prospettive dominanti rispetto al ruolo delle SMO ma anche delle identità collettive che sostengono le dinamiche di un movimento sociale 3.2La rete virtuale come nuova forma organizzativa Bennet e Segerberg sostengono che i processi comunicativi che avvengono on line sono importanti forme di organizzazione. Internet e i social media in particolare facilitano la possibilità di organizzarsi senza organizzazioni”. Le reti on line mettono in discussione la definizione stessa di cosa significhi essere un membro di un'organizzazione. Esse consentono agli individui di unirsi a una causa attraverso un click, facilitando la partecipazione diretta degli individui e permettendo ai partecipanti di produrre messaggi senza la necessaria mediazione da parte di un SMO. In alcune circostanze le SMO possono essere anche percepite come parte del problema stesso contro quegli individui in rete si mobilitano. Dinamiche simili si sono manifestate in occasione delle proteste organizzate dagli Indignados che si sono diffuse in una sessantina di città in Spagna. Nonostante i media digitali permettono di organizzarsi senza l'intervento di organizzazioni di movimento, gli studiosi hanno mostrato che alcuni attori o nodi nella rete risultano essere più centrali, influenti, visibili rispetto ad altri. La capacità di coordinamento dell'azione da parte di alcuni nodi e infatti Collegiata alla loro posizione nella rete e solamente quelli centrali riescono a collegare i gruppi altamente disconnessi in un ambiente come quello on line che tende ad essere particolarmente frammentato. Alcuni studiosi evidenziano inoltre che le organizzazioni di movimento non perdono totalmente di importanza. Piuttosto, esse si adattano al nuovo contesto in due modi. Da una parte, le SMO Passano dal ruolo di facilitatrici e coordinatrici dell’azione collettiva alla possibilità di funzionare come “connettori” tra i vari gruppi e individui che si mobilitano più spontaneamente. Dall'altra, abbandonano modalità tipiche dell’azione collettiva ibridando i propri repertori fornendo spazi per il confronto diretto con gli individui e i singoli attivisti. alcuni autori hanno identificato nelle folle i protagonisti di queste azioni. il richiamo alle folle nello spazio on line necessita tuttavia di alcune precisazioni. Le folle dello spazio on line non presentano le stesse caratteristiche tipiche dei comportamenti collettivi, Le folle on line riescono a stabilire norme partecipative quali la richiesta di evitare l'uso della violenza, a favorire processi decisionali deliberativi, oppure orientare l'attenzione su temi specifici. La folla on line tende quindi a porsi in posizione intermedia tra i gruppi sociali che agiscono intenzionalmente in modo organizzato e emanciparsi in quanto reclamano di essere rappresentanti della democrazia reale proponendosi di ristabilire la sovranità popolare. Chi siano il popolo élite dipende dal particolare contesto politico in cui operano i gruppi, i partiti, i movimenti o i leader populisti. Nei populismi di destra , il popolo e soprattutto contrapposto alla presenza di altri nella società, identificati negli immigrati, il popolo è considerato una categoria omogenea in cui membri condividono gli stessi interessi e hanno le stesse caratteristiche. Tale dicotomia si basa su una nozione di cittadinanza che privilegia una visione esclusivista ed etno-nazionalista. Secondo tale prospettiva, Gli Stati nazione dovrebbero essere orientati alla difesa degli interessi dei nativi mentre i non nativi, immigrati, stranieri, minoranze, costituirebbe una minaccia all'unità del popolo. La presenza di ideologie populiste i movimenti e partiti politici è variabile. l'evidenza empirica mostra che per alcuni partiti, gruppi o movimenti il populismo è un elemento essenziale dell' ideologia. Per altri invece è uno strumento strategico utilizzato sporadicamente per distanziarsi dai partiti tradizionali ai quali vogliono contrapporsi. Anche il tipo di orientamento politico associato al populismo è variabile. 2.2Il populismo come stile politico Una seconda linea di ricerca sul populismo considera che i gruppi, i partiti, il movimento e i leader populisti siano soprattutto accomunati da uno stile particolare, una modalità aggressiva, caricaturale, informale, contrapposta il codice comunicativo riconosciuto adoperato dal proporsi al pubblico. Il populismo e un modo di comunicare che è utilizzato da rappresentanti politici, leader dei movimenti, giornalisti che richiamano identificano il popolo e pretendono di parlare a suo nome. È associata una strategia comunicativa impiegata per mobilitare il supporto della base su cui poggia il populismo e per raggiungere potenziali sostenitori, finalizzata a ottenere ed esercitare il potere politico da parte, soprattutto virgola di leader populisti. Peter Mair definisce il populismo come un mezzo per collegare un elettorato progressivamente indifferenziato depoliticizzato un sistema di governo neutrale non partigiano. il problema principale di questo approccio e l’utilizzo di esso per pratiche opportunistiche 2.3Alcune caratteristiche peculiari delle forze organizzative populiste Una terza linea di analisi associa il populismo con specifici aspetti organizzativi. Secondo alcuni autori c'è una connessione logica tra il populismo e la presenza di leadership carismatiche , una rappresentanza diretta e non mediata fra i leader e le masse, e la diffidenza verso organizzazioni partitiche tradizionali. Un altro elemento f ine alle forme organizzative populiste e l'uso di internet. A tal proposito il termine populismo 2.0 si riferisce alla presenza di spazi virtuali e all'uso dei media digitali come strumenti di comunicazione propaganda privilegiati da molti movimenti populisti che permettono la gestione delle informazioni e l'organizzazione delle azioni. 3. I movimenti populisti I movimenti populisti sono associati ha una varietà di azioni e forme di protesta. Essi non sono definiti né da un contenuto particolare di soggettività popolare non è da mobilitazioni socio-politiche specifiche. Essi includono movimenti carismatici, movimenti di base come i movimenti collegati alle politiche contro l’austerità o movimenti che si sono istituzionali in partiti politici. Secondo Aslandis, un movimento populista e una mobilitazione collettiva non istituzionale che esprime il malcontento attraverso una piattaforma politica pigliatutto virgola che tende a dividere la società tra una maggioranza e una minoranza, le cui rivendicazioni sono orientate alla richiesta di sovranità popolare. la presenza di attori non istituzionali, organizzazione, gruppi informali individui che costituiscono una piattaforma identifica la rete sociale degli attori coinvolti; la capacità degli attori di mobilitarsi in azioni collettive di protesta visibile durevoli implica la presenza di una dimensione conflittuale; la condivisione di solidarietà attraverso il popolo conferma la presenza di un identità collettiva. Dalle definizioni riportate emergono anche alcune differenze tra i movimenti populisti e gli altri movimenti sociali. Un primo elemento di distinzione e l'estensione della membership. I movimenti populisti rivendicano la difesa degli interessi della maggioranza, il popolo, e non di uno specifico settore della popolazione. rivolgendosi al popolo, la retorica populista valorizza le persone ordinarie in contrapposizione all’élite ristretta e riesce ad aggregare gli interessi dei vari settori della popolazione. In secondo luogo, i movimenti populisti sono solitamente resti a negoziare concessioni limitate da parte delle autorità statali poiché cercano di ottenere riforme più ampie del regime politico, tutte orientate a riportare la sovranità popolare. 3.1La costruzione sociale del popolo e delle élite Il populismo è concepito come un collective action frame, un frame che guida l'azione collettiva. In particolare, il populismo è un collective action frame che guida l'azione collettiva grazie alla costruzione sociale della dicotomia tra popolo ed élite e alla capacità di attribuire un significato con valenza positiva al popolo e negativo alle élite. Per i movimenti populisti il framing è orientato alla costruzione di una comunità che possa rappresentare una molteplicità di gruppi sociali e favorire l'unione di interessi altrimenti dispersi. Data la diversità dei gruppi sociali a cui il populismo si rivolge, il richiamo del popolo facilità allineamento dei frames sostenendo il processo di identificazione delle varie componenti tale categoria, favorendo la costruzione di una base valoriale comune. i movimenti populisti sono quindi orientati a un lavoro di costruzione dell'identità collettiva, il cui risultato coincide con la costruzione della categoria popolo sovrano. In tal modo e se agiscono come imprenditori dell'identità. L'allineamento dei frames da parte dei movimenti populisti è talvolta amplificato sfruttando il potere di alcuni slogan. 3.2La capacità di interpretare e politicizzare le grivances Mudde e Kaltwasser afferma che la presenza di elementi che dicotomizzano la società distinguendo tra popolo ed élite e la formazione di un movimento capace di attirare le preferenze di settori eterogenei della popolazione e di più classi sociali non è, di per sé, un attributo specifico del populismo. Essa è piuttosto una caratteristica della politica di massa. E la capacità di attribuire il significato specifico ciascuna di tali categorie che caratterizza le forme populiste. Questa attribuzione di significato facilità identificazione del popolo come la vittima e l’elite come la responsabile è il colpevole della situazione di disagio sofferto dal popolo. Per la ampiezza degli interessi delle rivendicazioni collegate alla virtuosità e purezza del popolo, si può parlare di un master frame. La categoria popolo risulta infatti sufficientemente elastica, flessibile inclusiva per essere adottata e utilizzata da più gruppi sociali. Il processo che facilita la possibilità di identificare le vittime virgola di definire eventuali colpevoli a cui attribuire le responsabilità dei problemi che si intendono affrontare e di chiarire la natura dei problemi che i movimenti populisti intendono risolvere è conosciuto come il processo di framing diagnostico. Tale processo permette movimenti populisti di politicizzare la presenza di eventuali frustrazioni. La mera presenza di frustrazioni non è infatti sufficiente per lo sviluppo di azioni connettive di protesta. Il processo di politicizzazione dei sentimenti di frustrazione avviene grazie alla capacità da parte dei movimenti populisti di identificare nel popolo la vittima defraudata della sovranità popolare e di riconoscere i colpevoli nelle élite. È soprattutto attraverso il framing motivazionale che movimenti populisti rispondono alle esigenze di mobilitare il popolo in effettiva azione collettiva di protesta. il framing motivazionale offre infatti la giustificazione per l'azione collettiva grazie alla capacità di interpretare i sentimenti di rabbia diffusi, le grivances. la divisione tra il popolo e l’élite e articolata mobilitando un insieme di emozioni associate al popolo e alle élite. parli emozioni si articolano nella definizione di identità collettive che formano il noi necessario per agire unicamente in contrapposizione al loro. attraverso i processi di framing diagnostico virgola che permette di identificare le vittime, colpevoli e problemi, e quello motivazionale, Chi rappresenta che rappresenta la chiamata alle armi, il populismo diventa un frame significativo per lezioni collettive di protesta per la sua capacità di trasformare i sentimenti diffusi di malcontento in azione.
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