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La Vita e le Opere di Boccaccio: Amicizia, Amore e Ispirazione da Dante e Petrarca, Dispense di Letteratura Italiana

Questo testo biografico presenta la vita e le opere di giovanni boccaccio, noto scrittore italiano del trecento. Nato a firenze o certaldo nel 1313, boccaccio era figlio illegittimo riconosciuto dal padre, boccaccino di chiellino. La sua inclinazione letteraria precoce lo portò a napoli, dove fu introdotto alla corte angioina e iniziò a scrivere opere in prosa e poesie. La sua ammirazione per dante e petrarca lo portò a compiere missioni per loro. Prima del decameron, boccaccio scrisse opere immaginarie e sperimentali, mentre dopo il decameron, influenzato da petrarca, scrisse opere di carattere morale e erudito in latino. Una panoramica della vita e delle opere di boccaccio, illuminando la sua amicizia con petrarca e la sua ispirazione da dante.

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 26/10/2021

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Scarica La Vita e le Opere di Boccaccio: Amicizia, Amore e Ispirazione da Dante e Petrarca e più Dispense in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! La vita di Boccaccio: Boccaccio ammirava molto Dante e Petrarca e non si hanno molte notizie su di lui. Nacque tra giugno e luglio nel 1313 o a Firenze o a Certaldo. È un figlio illegittimo ma viene riconosciuto dal padre, Boccaccino di Chiellino. Alcune notizie sulla sua vita si possono leggere anche in alcune sue opere, egli racconta per esempio che aveva una precoce inclinazione letteraria. Il padre era un funzionario del banco fiorentino dei Bardi, e quindi volle indirizzare il figlio alla pratica commerciale, però Boccaccio rifiut6 perchè era appunto interessato alla poesia. Quando Boccaccio aveva 15 anni, il padre lo porta con sè a Napoli e qui è aperto alla corte angioina. In questi anni Boccaccio fa numerosi incontri e moltiplica le sue esperienze culturali, e visto che è ispirato scrive varie opere in prosa e poesie. Una traccia degli amori appassionati vissuti da Boccaccio è il ricorrere nelle opere del personaggio letterario di Fiammetta, sotto il cui nome si cela la figlia illegittima del re Maria d'Aquino, amata appunto da Boccaccio. Negli anni successivi il padre deve chiudere la sua collaborazione con la banca dei Bardi e torna a Firenze. Boccaccio quindi è costretto a lasciare Napoli e ad adattarsi a vivere in una città impoverita dalla crisi delle compagnie commerciali e bancarie. In questi anni vive altri amori, e nel 1348 un’epidemia di peste si abbatte su Firenze e in questo periodo scrive il Decameron. L’ammirazione che Boccaccio nutre per Petrarca lo induce a compiere due “missioni”: la prima a Ravenna dove consegna dirci fiorini alla figlia di dante per i danni subiti dal padre; poi la seconda a Padova, dove vive Petrarca, al quale da una lettera in cui gli promette la resituzione dei beni confiscati alla famiglia. Il rapporto con Petrarca: Boccaccio incontra Petrarca la prima volta nel 1350, quando è diretto a Roma e Boccaccio gli va incontro; da li si stringe un’amicizia che durerà per 20 anni. Però il rapporto è disuguale, Boccaccio ammira molto Petrarca e lo considera un maestro, quindi Boccaccio ricerca tutte le opere del maestro e le trascrive e le loda mentre Petrarca all'amico riserva solo vaghi elogi. Quando Boccaccio incontra Petrarca, si ha una svolta nelle opere di Boccaccio, quindi inizia a scrivere opere in latino. L’ammirazione per Dante: Boccaccio dedica agli scritti di Dante un lungo studio che poi culminerà in una biografia celebrativa. Egli considera la Commedia l’espressione dei valori e degli interessi dei cittadini, comunicati in una lingua accessibile, e guarda Dante come un maestro della modemità. Prima del Decameron: Gili scritti prima del Decameron avevano un carattere immaginativo e sperimentale e avevano lo scopo di dilettare. La lingua scelta era il volgare, così da raggiungere un pubblico più ampio. Le opere che precedono il Decameron possono essere considerate come un laboratorio di temi e motivi che ritomeranno poi nell'opera maggiore, tra questi abbiamo il tema dell'amore. L'ambiente ricorrente era il giardino primaverile mentre l'ambientazione delle vicende narrate era mitologica, epica o pastorale e infine nelle sue opere c’era anche l’attenzione per i sentimenti delle donne e l'orientamento verso il pubblico femminile. Boccaccio scrive in prosa, in versi o mescolando prosa e versi. Dopo il Decameron: Le opere dopo il Decameron sono condizionate dall’incontro con Petrarca, che influisce sulla sua concezione di vita e lo induce a scrivere in maniera diversa e prevalgono in questo periodo gli scritti di carattere morale e erudito in latino. Dopo Petrarca, Boccaccio rivolge i suoi interessi al recupero della cultura classica.
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