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Guide e consigli
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Archetipi del sottosuolo, Dispense di Letteratura

Vanessa Pietrantuono

Tipologia: Dispense

2014/2015

Caricato il 08/12/2015

clara.torregrossa1
clara.torregrossa1 🇮🇹

4.8

(11)

4 documenti

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Scarica Archetipi del sottosuolo e più Dispense in PDF di Letteratura solo su Docsity! Archetipi del sottosuolo Pierre Cabanis, Il corpo onirico  La sensibilità si esercita non solo attraverso gli organi di senso, ma anche attraverso le estremità nervose interne che rivestono le diverse parti dell’organismo.  I disordini del giudizio e della volontà possono essere ricondotti a quelli: delle sensazioni propriamente dette; delle impressioni la cui causa agisce all’interno del sistema nervoso; delle impressioni che sono recepite dalle estremità senzienti interne; delle determinazioni istintive e dei desideri.  Le sensazioni propriamente dette sono alterate dalle malattie dell’organo che le trasmette al cervello, oppure da talune affezioni del sistema nervoso che si manifestano esclusivamente nelle estremità senzienti (“Un flusso anormale del sangue nelle arterie del viso può essere sufficiente perché si presentino agli occhi delle immagini che non si riferiscono ad alcun oggetto”).  Tutte le cause da cui spesso dipendono il delirio e la follia e che riguardano il sistema nervoso sono riconducibili a due titoli generali: le malattie proprie del sistema nervoso (legate a malformazioni della calotta cranica, calcoli, diversa consistenza del midollo osseo, ammassi di fosfato calcareo…); le abitudini viziose.  Mano a mano che i sensi esterni si addormentano, gli organi della generazione, ben lontani dal condividerne l’assopimento, sembrano acquisire maggiore eccitabilità.  Non soltanto gli organi (sia esterni che interni) si addormentano per gradi diseguali e in tempi diversi, ma in più stabiliscono tra di loro, soprattutto fra quelli interni, nuovi rapporti di simpatia, nuovi legami. Ne consegue un nuovo influsso delle estremità sensibili di tali organi sul centro cerebrale comune. Così, ad esempio, gli spasmi degli intestini, quelli del diaframma e di tutta la regione epigastrica generano nel cervello durante il sonno immagini diverse che durante la veglia, e il modo in cui lo stato di sonno genera queste immagini assomiglia perfettamente a quello con cui si producono i fantasmi propri del delirio e della follia.  Si vede, dunque, che durante il sonno, dei tre generi di impressioni di cui si compongono le idee, solo quelle che provengono dall’esterno sono interamente (o quasi) addormentate. Quelle delle estremità interne conservano invece un’attività relativa alle funzioni degli organi. D’altra parte, è noto che la follia consiste in genere nel predominio invincibile di un certo ordine di idee e nel loro scarso rapporto con gli oggetti esterni reali.  Quindi, i sogni hanno luogo in uno stato che sospende l’azione dei sensi esteriori. Questo stato riconduce e concentra una gran parte della forza nervosa nell’organo cerebrale e poi lo abbandona sia alle proprie impressioni sia a quelle ricevute dalle estremità senzienti interne, senza che le impressioni provenienti dagli oggetti esteriori possano bilanciarle e correggerle.  L’eccesso di sonno altera sempre, più o meno, le funzioni dell’organo del pensiero e alla lunga può anche provocare una vera e propria follia. Questo non significa che la follia e il delirio dipendano da tale causa o siano legati a circostanze analoghe. Al contrario, succede abbastanza spesso che siano direttamente prodotti dall’estrema sensibilità degli organi dei sensi e dalla loro eccitazione protratta troppo a lungo. Quando l’immaginazione compone le sue raffigurazioni, i sensi tacciono; quando la follia, prodotta dall’eccesso di sensazioni, si manifesta, il sentimento e il movimento si concentrano nelle viscere e in seno al sistema nervoso. Il grado di questa concentrazione può essere considerato come la misura esatta di quello della follia, o di quello dell’estati che caratterizza i vari generi di eccitazione dell’organo cerebrale. Pierre Maine de Biran, L’alterità del sogno • Due modi alternativi di esistenza: un primo modo nel quale viviamo, sentiamo o agiamo con la coscienza o l’intimo sentimento della nostra esistenza, delle nostre impressioni e dei nostri atti; l’altro in cui viviamo, sentiamo e agiamo, spesso attraverso gli stessi organi e apparentemente nello stesso modo, non solo senza coscienza, senza io e senza ricordo. • Il sonno non è altro che la momentanea sospensione della volontà o della capacità di sforzo e tutti i fenomeni che lo accompagnano si possono spiegare in base a questo unico principio. • Nel sonno agitato dai sogni, che non sono altro che una porzione della vita animale sottratta all’intorpidimento in cui è sprofondata l’altra parte, l’immaginazione, la memoria e il giudizio, la locomozione e la voce restano in esercizio, mentre a essere sospese risultano solo la sensazione e la percezione. In alcuni casi, come nel sonnambulismo, una parte dei sensi, rimane in comunicazione con gli oggetti esteriori. • Non ha senso distinguere tra sonno parziale e sonno generale: la coscienza di sé c’è o assente. • Lo stato di veglia è uno stato di sforzo esercitato dalla volontà o forza iperorganica sull’insieme degli organi che le sono direttamente subordinati, sforzo che, fintanto che persiste o dura, costituisce anche l’io o lo rende presente a se stesso. • Il sonno consiste nella sospensione dello stato di sforzo, vale a dire dell’azione presente di una volontà o forza motrice sugli organi che sono in suo potere. Tutte le circostanze accessorie del sonno, tutti i fenomeni che presenta possono essere dedotti solamente dall’interruzione dello sforzo delle facoltà volontarie. • Se analizziamo le cause maggiormente capaci di provocare il sonno, vedremo che sono le stesse che ostacolano l’azione continua della volontà. Si suddividono in cause attive e passive, cioè cause interne ed esterne alla volontà. Le cause passive sono la stanchezza, l’ebbrezza, i veleni, le malattie del sistema nervoso. Le cause attive attengono invece all’esercizio della volontà stessa: si sistema il corpo in modo tale da non avere più bisogno di sforzo per sostenerlo, e si sottraggono i sensi alle impressioni che li potrebbero ancora provocare. • Quando la volontà e le facoltà dell’intelletto non sono più attive, si ha soltanto la facoltà passiva di sentire o ricevere impressioni e di provare quindi alcuni appetiti o alcune inclinazioni, avendone le relative rappresentazioni. • L'esperienza attesta l'esistenza di due principi di movimento e di azione nella successione dei fenomeni che interessano la veglia. L'opposizione e la specie di antagonismo che regna tra questi due principi si manifesta molto chiaramente negli stati di conflitto in cui un appetito, una passione trascinante è alle prese con una forte ed energica volontà che tende a reprimere l'impulso. Se lo sforzo ha la meglio, le immagini ostinate che avvincevano la mente e la riempivano delle illusioni più seducenti spariscono come ombre evanescenti. Ma se la passione trionfa, allora si avrà anche nella veglia tutti i fenomeni dei sogni e di un vero e proprio sonnambulismo. L'immaginazione sensibile che in questo caso dirige tutti i fenomeni, anche quando i sensi sono svegli, è in effetti questa facoltà passiva, interamente subordinata alle impressioni puramente affettive degli organi interni, ai quali è legata da una concreta simpatia. A ogni specie di affezione che risulta dalla disposizione attuale di ciascuno degli organi corrisponde un'immagine. • Anche nello stato di veglia più completo le impressioni passive e immediate di una sensibilità interna esercitano un'influenza più reale e costante sulla direzione delle idee, le intuizioni spontanee della mente, il movimento delle passioni, in una parola su tutta l'esistenza fisica e morale. Basta distogliere l'attenzione dagli oggetti esterni e lasciarsi andare allo stato che chiamiamo fantasticheria per riconoscere tutto l'ascendente di questa potenza cieca. • I sogni escludono ogni esercizio attivo della facoltà d'attenzione. A confermarlo sono la stravaganza della maggior parte di essi, le loro bizzarrie e le loro contraddizioni. In effetti, quando sogniamo ci capita di sovrapporre tempi e luoghi separati da grandi intervalli; tutto ciò concorre a dimostrare come sognando venga escluso ogni potere volontario di attenzione e quindi ogni possibilità di ricordare, di confrontare le differenti parti del sogno e della realtà. I tipi di intuizioni vive che riempiono la nostra immaginazione nascono spontaneamente e si succedono a caso senza alcuna azione della volontà, quasi senza sforzo. A esercitarsi nel sonno e nella veglia non sono quindi le stesse facoltà, o perlomeno non è lo stesso principio d'azione o la stessa capacità di sforzo a metterle in gioco: nel sogno rimaniamo abbandonati senza sforzo alle immagini che ci colpiscono. • Nel corso delle fantasticherie della veglia, in cui lasciamo che le nostre idee obbediscano alla serie cieca che le trascina e seguano senza alcuno sforzo le leggi generali di un'associazione spontanea, siamo comunque in grado di interrompere questa successione casuale per mezzo dell'azione della ideale. Questo individuo è l'alienato, soprattutto il monomaniaco, il quale presenta uno strano amalgama di follia e di ragione e sogna da sveglio. • Gli effetti fisici dell'hascisc sono di carattere nervoso, e sono molto simili a quelli che si registrano nell'alienato. Di seguito, l'elenco dei fenomeni comuni all'alienato e al mangiatore di hascisc: - sentimento di benessere fisico e morale, esaltazione, felicità, gioia indefinibile, stato di beatitudine. - incapacità di dirigere i pensieri in maniera ordinata e razionale e, soprattutto, volontaria; si può solo seguire passivamente le bizzarre associazioni tra le idee che spontaneamente ci si presentano. Con la memoria viviamo nel passato e con l'immaginazione siamo in grado di vivere nel futuro; saremo eccitati dalle passioni più contrastanti con insolita violenza, il timore diventa terrore, il dubbio una certezza... La mente è sulla china dell'esagerazione. - la mente cade nelle più strane illusioni riguardo al tempo e allo spazio: il tempo sembra trascinarsi con una lentezza esasperante in confronto ai pensieri che viaggiano a una rapidità incredibile. - l'udito si sviluppa in maniera incredibile, si riesce a sentire “il suono dei colori”, come scrive Gautier: i suoni hanno il potere di risvegliare i ricordi e di provocare certe associazioni di idee. - nei casi di delirio, le idee fisse hanno per carattere essenziale quello di dominare l'intelligenza in una maniera esclusiva. Prima di ogni idea fissa, esiste uno stato di eccitazione delle facoltà intellettuali che caratterizza ciò che abbiamo definito fatto primordiale. - gli impulsi acquistano una capacità di trascinamento straordinaria; essi attingono tutta la loro energia nell'eccitazione, e possono avere (come le idee che li fanno nascere) un periodo di fissità. • Il fatto primordiale della follia, come anche delle allucinazioni, è l'eccitazione. • Altri due fenomeni fondamentali sono comuni nell'alienato e nel mangiatore di hascisc: le illusioni e le allucinazioni. Le illusioni della sensibilità non sono nient'altro che delle sensazioni anormali. Le idee e le credenze assurde che ne possono derivare dipendono dallo stato generale di eccitazione del cervello. Nell'illusione, l'anima è ancora sul confine dello stato di sogno; l'immaginazione non si è ancora liberata dalla dipendenza degli oggetti esteriori, essa ha ancora bisogno della loro collaborazione per agire. Nell'allucinazione, invece, l'anima entra subito, per così dire, nella vita interiore. Inoltre, l'illusione è necessariamente limitata come l'azione dei sensi ai quali essa si collega; l'allucinazione, invece, comprende tutte le facoltà dell'anima. In altre parole, tutte le capacità intellettuali possono essere allucinate, e non solo singole capacità (ecco perché sarebbe meglio parlare di stato allucinatorio). L'allucinato percepisce i propri pensieri così come vede e percepisce le creazioni della sua immaginazione: trasporta nella vita reale quello che è nella vita immaginaria, crede di aver provato in perfetto stato di veglia ciò che ha provato in stato di sogno e si esprime conformemente a questa falsa convinzione. • Le allucinazioni, come tutti i fenomeni del delirio, senza eccezione, traggono essenzialmente la loro origine dall'eccitazione, modificazione cerebrale che dal punto di vista psicologico si deve considerare identica allo stato di sogno ordinario. • Tra la veglia e il sonno c'è uno stato intermedio che, senza essere precisamente né l'uno né l'altro, partecipa di entrambi allo stesso modo. In questo stato, siamo permeabili a due tipi di impressioni, quelle esterne e quelle interne, e siamo incapaci di distinguere le une dalle altre. Da ciò risultano combinazioni stravaganti e le associazioni di idee più eterogenee si presentano a noi, mandandoci in vero e proprio delirio. Perdendo impercettibilmente coscienza di noi stessi, conferiamo realtà ai prodotti della nostra immaginazione; da ciò derivano le allucinazioni di ogni specie. Come il sognatore, l'allucinato non intenderà solamente dei suoni che avranno altre volte colpito il suo orecchio, ma intenderà dei discorsi più o meno coerenti, vedrà delle persone e sarà persuaso di aver udito e visto, ma in realtà non è così. Jean-Étienne-Dominique Esquirol, Sognare da svegli • “Un uomo in delirio che è intimamente convinto di percepire una sensazione attuale, mentre nessun oggetto esteriore proprio a provocare tale sensazione è alla portata dei suoi sensi, è in uno stato di allucinazione”. Questi malati credono di vedere, sentire, toccare, gustare, ma i loro sensi, le estremità senzienti non sono coinvolti nel loro delirio; non hanno nulla a che fare con il mondo esterno: sono in uno stato di allucinazione. Ma colui che è in delirio, non essendo padrone della propria attenzione, non può governarla né rivolgerla ad altri oggetti, restando così in preda alle allucinazioni. • Le presunte sensazioni degli allucinati sono immagini, idee, riprodotte dalla memoria, associate dall'immaginazione e incarnate dall'abitudine. L'uomo dà corpo ai prodotti della sua mente, sogna da sveglio, ma in colui che sogna le idee della veglia perdurano durante il sonno; colui che delira, invece, esaurisce il suo sogno dopo essersi svegliato. • Le allucinazioni differiscono dal sonnambulismo poiché, nella maggior parte dei casi, gli allucinati ricordano tutte le idee che hanno turbato la loro mente, mentre i sonnambuli non ricordano nulla. Inoltre, le allucinazioni differiscono dall'estasi e dall'entusiasmo solo per il fatto che questi due ultimi stati della facoltà pensante sono prodotti sempre da un grande sforzo d'attenzione e che si concentri su un unico oggetto, mentre nelle allucinazioni comuni è sufficiente che aumenti l'azione del centro delle sensibilità, ma non vi è il minimo sforzo d'attenzione. • Il convincimento degli allucinati è così assoluto e sincero che essi ragionano, giudicano e agiscono secondo le loro allucinazioni, indipendentemente da ogni altra idea o ragionamento. Le allucinazioni, dunque, non sono né false sensazioni, né illusioni dei sensi, né percezioni erronee, né errori della sensibilità organica. Infatti, non bisogna confondere le allucinazioni con le false percezioni degli ipocondriaci. Queste presuppongono che esistano degli oggetti esterni, o lesioni delle estremità senzienti, mentre nelle allucinazioni nessun oggetto esterno agisce effettivamente sui sensi. • Dal momento che la sede delle allucinazioni non si colloca nelle estremità dell'organo sensitivo, essa dovrà collocarsi al centro della sensibilità. Infatti, è possibile concepire l'esistenza di questo sintomo solo supponendo che il cervello venga attivato da una causa, che può essere un'impressione repentina e violenta, un affaticamento mentale, una veemente passione o la ripetizione di azioni abitudinarie. • Le allucinazioni della vista, essendo più frequenti, riproducono oggetti che interessano comunemente e fanno più impressione sulla moltitudine: si è dato loro il nome di visioni. Le allucinazioni, più in generale, sono solo un sintomo del delirio, e perciò possono convenire a diverse malattie, quali catalessi, isteria, monomania, estasi, melanconia, delirio febbrile. Su cento alienati, almeno ottanta soffrono di allucinazioni. Jules Gabriel Baillarger, La linea d'ombra dei sogni • Ci sono due tipi di allucinazione: quella completa (costituita da due elementi, uno psichico e l'altro sensoriale) e quella incompleta (costituita esclusivamente dall'elemento intellettuale). Rientrano in quest'ultima classe i fenomeni in cui il paziente sente il pensiero senza alcun suono delle parole, è dotato di sesto senso, sente voci segrete e interiori. • Il passaggio dalla veglia al sonno e dal sonno alla veglia ha un'influenza reale sulla produzione di allucinazioni in soggetti predisposti alla follia, nelle fasi prodromiche, iniziali e nel decorso di questa malattia. • Le allucinazioni che sopraggiungono nello stato intermedio tra la veglia e il sonno diventano il più delle volte continue e trascinano il delirio tornando spesso al loro punto iniziale prima di terminare. • Il passaggio dalla veglia al sonno ha molta più influenza sulla produzione delle allucinazioni rispetto a quello dal sonno alla veglia. • Le allucinazioni che precedono o seguono il sonno durano talvolta molte ore, diventando una causa di follia transitoria, e potrebbero giustificare gli atti commessi durante la notte da un soggetto che l'indomani scopriamo perfettamente sano di mente. • Le allucinazioni hanno sempre la loro origine nell'esercizio involontario della memoria e dell'immaginazione, e non possono essere prodotte direttamente da uno sforzo di meditazione. • Si possono sospendere le allucinazioni fissando più o meno l'attenzione dei malati su altro. • Ci sono degli allucinati che perdono completamente la coscienza di quello che li circonda e che cadono in uno stato speciale analogo allo stato di sogno, chiamato stati di allucinazione. Louis-Ferdinand Alfred Maury, Con gli occhi chiusi • Si dicono ipnagogiche le allucinazioni che sono precorritrici del sonno. Esse non si manifestano se non quando siamo siamo a letto o proviamo il bisogno di riposare, e quando gli occhi sono già chiusi. In linea di massima, compaiono nel lasso di tempo che precede l'abbandono totale allo stato di sonno; quando cominciano, la mente ormai non è più vigile, diviene la testimone passiva delle creazioni dell'immaginazione. Questa mancanza d'attenzione è necessaria perché si verifichi tale fenomeno. Il venir meno dell'attenzione può essere dovuto o alla stanchezza degli organi del pensiero oppure alla stanchezza dei sensi che si ottundono per qualche momento. • In questo stato di mancanza di attenzione, i sensi non sono ancora assopiti: l'orecchio sente, le membra avvertono ciò che è in contatto con loro, l'olfatto percepisce gli odori. Tuttavia, la loro capacità di trasmettere la sensazione non è più così intensa come nello stato di veglia. Quanto alla mente, essa cessa di avere una coscienza chiara dell'io: è in qualche modo passiva. Si può dunque dire che, nello stato intermedio tra la veglia e il sonno, la mente sia preda delle immagini evocate dall'immaginazione. • Le immagini che si offrono agli occhi nello stato tra veglia e sonno sono le più varie. Si tratta di solito di esseri umani, busti o ritratti interi, sagome di animali, esseri bizzarri, disegni, case, paesaggi. Questi oggetti non presentano affatto il carattere di oggetti reali: l'occhio distingue facilmente il loro carattere illusorio, e tuttavia queste immagini sono molto più vivide, molto più animate di quanto lo sarebbero i quadri più realisti che si potrebbe eseguire. • Ho constatato che le notti in cui ho avuto più allucinazioni ipnagogiche sono quelle in cui ho sognato di più, o almeno quelle in cui i miei sogni hanno lasciato più ricordi nella mia mente. Credo dunque che Purkinje e Gruithuisen abbiamo chiamato, a ragion veduta, “elementi del sogno” le immagini che la mente vede nelle allucinazioni ipnagogiche. Sono queste immagini che, secondo me, spesso entrano a far parte dei sogni. • Nella nostra intelligenza ci sono due facoltà distinte: l'immaginazione (che riproduce le immagini, che le fa nascere) e la riflessione (che le confronta, le controlla e le associa). Nelle allucinazioni ipnagogiche la riflessione cessa di agire, l'immaginazione opera da sola e la mente contempla l'immagine che non è esterna ma invece è opera sua. L'allucinazione ipnagogica si pone, in effetti, tra l'idea-immagine e l'idea-sensazione. • Queste idee che ci passano davanti agli occhi chiusi possono essere sia la riproduzione di impressioni profonde che i sensi hanno appena trasmesso, sia l'effetto di reazioni provocate dal sistema viscerale e nervoso. Louis-Ferdinand Alfred Maury, Il linguaggio allucinato dei sogni • Nel funzionamento psicologico della mente alienata o fortemente disturbata si verificano due principali fenomeni che riassumono le cause del delirio: un'azione spontanea e in qualche modo automatica della mente, e un'associazione viziosa e irregolare delle idee. Nel primo caso, il pensiero non obbedisce alla volontà, non segue cioè le leggi del ragionamento e della riflessione. Questo fenomeno è chiamato allucinazione. Nel secondo caso, le idee, invece di concatenarsi in un ordine logico, si associano per somiglianze del tutto indipendenti dal loro significato. Una volta è l'assonanza: il folle assocerà certe parole e, di conseguenza, le idee che sono ad esse collegate, perché cominciano nella stessa maniera o hanno la stessa desinenza. Un'altra volta è la similitudine: l'identità delle parole che hanno tuttavia dei significati diversi. Nel sogno accadono fenomeni dello stesso genere che spiegano, in parte, l'incoerenza e la bizzarria delle idee e delle immagini che le compongono. • Al risveglio, mi succede spesso di mettere insieme quello che mi ricordo per cercare, con la riflessione, di ricostruire i sogni che hanno occupato la mia notte. Un mattino, mentre mi abbandonavo a questo tipo di riflessione, mi ricordai di avere fatto un sogno che era iniziato con un A causa di una puntura di una pulce, Cartesio sogna di essere trafitto da un colpo di spada; se le coperte cadono dal letto, sogniamo di essere esposti alle ingiurie e alle intemperie dell'aria. Le impressioni esterne sono percepite in modo errato e male interpretate. • SOGNI AFFETTIVI. Nei sogni affettivi, le emozioni predominano e i sentimenti hanno il ruolo principale. Questi sogni traggono origine dalla sensibilità interna e corrispondono alle allucinazioni viscerali o interne. Sono di gran lunga meno frequenti dei sogni sensoriali e intellettuali. I sogni affettivi nascono dall'unione dell'elemento intellettuale con l'emozione così come i sogni sensoriali si generano dall'unione dello stesso elemento con la sensazione. I sogni di questo tipo per eccellenza sono gli incubi e le succube. Si chiamano incubi i fantasmi di sesso maschile con i quali le donne hanno commercio nei loro sogni, e all'opposto si dà nome di succube ai fantasmi di sesso femminile che invitano a godere dei piacere della carne gli uomini in preda al sonno. Questi sogni hanno perciò la loro origine nella sensibilità genitale: sono i cosiddetti sogni genesici. Quando si verificano in persone deste, prendono il nome di allucinazioni e costituiscono una varietà della follia. Fa parte dei sogni affettivi anche il vampirismo. Una squisita sensibilità, lo spavento, la noia, la disperazione, i dolori, lo spettacolo dell'infelicità, la rinuncia alle cose necessarie della vita, le sostanze narcotiche danno spesso origine a questa classe di sogni. L'esiliato che soffre di nostalgia è spesso preda di sogni affettivi in cui la patria lontana compare, mostrandogli soprattutto i luoghi cari dell'infanzia; l'amore è spesso il tema dei sogni della fanciulla che si avvicina alla pubertà; il pudore fa sognare spesso alle donne sensibili di trovarsi tutte nude davanti agli sguardi di una folla; la fame può dare luogo a sogni di pasti squisiti... La teoria dei sogni affettivi è la medesima delle allucinazioni viscerali e delle illusioni interne, con una sola differenza: queste allucinazioni e queste illusioni sono dei sogni che non accadono in persone completamente sveglie, e sono causate da una lesione dell'intelletto, mentre nei sogni l'intelletto è perfettamente dormiente. Tuttavia, nelle allucinazioni viscerali e in elle ganglionari, o nei sogni affettivi, l'intervento dell'idea è indispensabile, altrimenti l'emozione o il lavoro morboso che si opera nella profondità dell'organismo resterebbe allo stato di disturbo vago e confuso. • SOGNI PSICHICI O INTELLETTUALI. Si definiscono psichici i sogni nei quali predomina l'elemento intellettuale o l'idea; essi corrispondono alle allucinazioni intuitive e si generano nell'apparato psico- cerebrale. Si verificano esclusivamente negli uomini che si dedicano alle nobili attività intellettuali e scaturiscono di solito quando una preoccupazione, una forte concentrazione o uno sforzo del pensiero occupano la mente prima di addormentarsi. Queste facoltà, invece di venir meno con il sonno, continuano ad agire qualche volta con forza superiore. I sensi non prendono parte alla formazione di questi sogni se non in modo contingente e, talvolta, restano perfino completamente estranei. In questa circostanza avviene una sorta di sdoppiamento della nostra personalità. Tale fenomeno si nota anche negli alienati. Succede spesso che uno degli interlocutori della nostra mente sembra rivelarci dei fatti che ignoravamo completamente; in realtà si tratta di un fenomeno di memoria. La mente riproduce, a volte, nei sogni quanto si è visto o sentito durante la veglia. Essa può, in certe circostanze e attraverso percorsi sconosciuti, riprodurre in modo autonomo un'impressione anteriore, una percezione antica, oppure degli atti della vita intellettuale che parevano dimenticati per sempre. Nei sogni si verifica qualche volta un fenomeno molto più strano e stupefacente di quello che abbiamo appena descritto. Si tratta di un moto di simpatia molto acuto e delicato grazie al quale una persona può vedere da sveglio quello che un suo amico ha sognato, quando ci sono tra i due profonde affinità intellettuali. Inoltre, attraverso i sogni è talvolta possibile predire il futuro. Il meccanismo delle predizioni oniriche è misterioso. I SOGNI MORBOSI possono precedere il manifestarsi di una malattia, accompagnarla una volta insorta o costituire loro stessi delle vere e proprie malattie. Questi sogni possono essere, rispettivamente, prodromici, sintomatici o patologici. • Infine, l'INCUBO o EFIALTE è un sogno affettivo il cui carattere principale è una sensazione di soffocamento o di oppressione sul petto associata a un forte desiderio di fuga senza che la persona in preda alla sofferenza riesca a farlo. Sembra che un pericolo imminente e terribile perseguiti colui che sogna; se egli vuole chiamare aiuto, la voce gli muore in gola, se vuole fuggire, lui o il suo cavallo restano inchiodati “In un particolare tipo di incubo accade che mostri orribili si avvicinino a voi, si pongano sul vostro petto comprimendolo con tutto il peso del corpo. L'infelice prova, allora, delle angosce inesprimibili.” Il VAMPIRISMO non è che una varietà dell'incubo epidemico o ad essere più esatto di quello endemico. “In Morlacchia non vi è quasi paesino in cui non si contino numerosi vukodlak. Il vukodlak subisce tutto l'orrore della percezione della sua malattia che teme e detesta; si dibatte contro di essa con furore; ricorre, per sottrarvisi, alle cure della medicina, alle preghiere della religione, alla resezione di un muscolo, all'amputazione di una gamba e talvolta perfino al suicidio. Esige che alla sua morte i figli conficchino nel suo cuore un paletto e lo inchiodino all'asse della bara per affrancare il suo cadavere, nel sonno della morte, dall'istinto criminale del sonno dell'uomo vivente. Il vukodlak è per tutto il resto un uomo dabbene. Oltre alla cupa tristezza che gli è inflitta dal ricordo e dal presentimento della sua vita notturna, si intuisce in lui un'anima tenera e generosa, che chiede solo di amare. Ma basta che il sole tramonti perché egli vada scavare con le unghie la fossa di un morto o a disturbare la veglia della nutrice che dorme presso la culla del neonato. Il vukodlak è un vampiro e gli sforzi della scienza e della religione non possono niente contro il suo male. In Dalmazia, le streghe o le ujestize del paese, nei loro abominevoli festini, cercano di nutrirsi del cuore dei giovani ai primi amori e di mangiarlo arrostito sui carboni ardenti.” È importante far cessare il prima possibile uno stato morboso come l'incubo perché l'infelice, oltre alle angosce che prova durante il sonno, può essere vittima di attacchi di epilessia, di catalessi, di apoplessia o di alienazione mentale. Il mezzo più efficace contro questa affezione consiste in un regime di vita severo e nell'allontanamento di ogni causa di eccitazione. Alexandre Brierre de Boismont, Apparizioni Allucinazioni nei sogni. • Accidentali, passeggere, durevoli, la maggior parte delle volte connesse ad uno stato di malattia, le allucinazioni sono permanenti nei sogni, dei quali costituiscono l'elemento principale. • Lo stato di riposo del corpo, costituito dalla cessazione più o meno completa delle funzioni degli organi, dei sensi e del movimento, mentre la vita vegetativa, i cui impulsi non sono più controllati, è al contrario dominante, pone la mente in condizioni diverse rispetto allo stato di veglia. La mente non può sempre mostrarsi attiva ed esercitarsi continuamente su una stessa serie di idee; ha bisogno, per riposarsi, di errare su una successione di idee mobili, fugaci, variate. Il sogno è in questo caso il sonno del pensiero che si riposa sognando, come il corpo dormendo. Essendo il sogno il riposo della mente, sognare è una maniera di pensare, e pensare (poco o molto, bene o male) significa essere ancora in uno stato di veglia. Durante il sogno, la mente non saprebbe liberarsi dai legami che la uniscono al corpo e così ha delle impressioni; ma gli organi, per l'allentamento dei loro ingranaggi, non possono fornire che materiali incompleti. La mente continua tuttavia il suo lavoro di composizione di un'unità, e con questi materiali compone un insieme metà vero e metà falso al quale crede totalmente. • Per quanto la mente possa essere ossessionata dalle creazioni fantastiche da accettarle come vere, malgrado la confusione che fa del tempo e dello spazio, si nota un punto capitale, ossia il senso della continuità dell'identità della persona e di quello della coscienza, caratteri che stabiliscono una linea di demarcazione netta tra il sogno e la follia. “Qualunque similitudine si possa fare tra il sonno denso di sogni e la follia, sarà comunque sempre impossibile confonderli: uno è naturale, l'altra malata.” • Quando nel bel mezzo del sogno una sensazione esterna interviene su un organo non del tutto addormentato, quando ad esempio il dormiente percepisce un rumore, egli ha un'impressione accidentale che la sua mente interpreta nel modo più ingegnoso. Queste impressioni entrano all'istante a far parte dei suoi sogni e si adattano al tenore delle idee che li occupano. Allucinazioni negli incubi. • L'influenza degli stati morbosi sulla produzione dei sogni e delle allucinazioni si mostra nella maniera più evidente nell'incubo. L'incubo è favorito dal vegliare sino a tardi, dallo studio accanito, dalle cene abbondanti e pesanti, da alcuni alimenti. dai disturbi delle vie respiratorie e dalle diverse forme di dispnea. • Durante l'infanzia e l'adolescenza, l'incubo si produce spesso nella forma seguente: l'individuo che ne è vittima immagina di essere sul bordo del letto o di un precipizio e di stare per cadere. Niente lo può sottrarre dal pericolo: una forza invincibile lo spinge verso il baratro, ed egli non si sveglia se non per la scossa che crede di provare. Talvolta le immagini sognate dai bambini sono di natura gaia, ed essi si mettono a ridere rumorosamente. • Tra le numerose varietà di incubo non dobbiamo passare sotto silenzio quella che consiste nel credersi condannati a morte. Si vedono fare tutti i preparativi del supplizio, si sale sul patibolo, la testa cade e tuttavia si continua a percepire come se nulla fosse successo. • La persona che ha avuto l'incubo può esserne tormentata per più giorni di seguito, alla stessa ora e nella stessa forma. In altri casi, le allucinazioni dell'incubo, per penose che siano, non si rivelano per alcun movimento esterno. A un medico abituato a leggere a letto la moglie, svegliandosi, aveva detto di aver appena avuto un incubo terribile; egli non aveva notato la più leggera agitazione. Può capitare che le persone soggette a questa indisposizione abbiano la consapevolezza che ciò che accade non sia reale. Esse compiono dei ragionamenti, come se fossero sveglie, per dimostrarsi che tali sensazioni sono false. • Segnaliamo un altro tipo di incubo in cui un animale qualunque o un mostro vengono a porsi sullo stomaco di colui che sogna. Si avverte allora in questa parte del corpo una costrizione violenta, una grandissima oppressione. • Solitamente, le allucinazioni determinate dall'incubo terminano con il risveglio, ma può accadere che esse continuino nello stato di veglia e che vengano scambiate per realtà. Allucinazioni nelle premonizioni • L'osservazione stabilisce che i casi di premonizioni si verificano tanto nel sonno quanto nella veglia. Vi sono sogni autentici che hanno fatto conoscere un evento che accadeva in quel medesimo momento o poco tempo dopo. “Un ministro protestante, che si era recato a Edimburgo da un luogo vicino, prese alloggio in un albergo. Si era appena addormentato che vide in sogno la sua casa bruciare e uno dei suoi bambini in mezzo alle fiamme. Arrivato in vista della sua casa, la trovò in fiamme e si lanciò in tempo per salvare uno dei suoi bambini che era stato abbandonato nel mezzo dell'allarme e della confusione”. “Cicerone, Plutarco e molti altri autori antichi ci hanno tramandato il seguente aneddoto: essendosi imbattuto sul suo cammino nel cadavere di un uomo che non conosceva, Simonide lo sotterrò. E poiché egli stava per imbarcarsi, gli parve dormendo che l'uomo al quale aveva dato sepoltura lo spingesse a non salire sulla nave perché altrimenti sarebbe morto. Questo avvertimento gli fece cambiare idea e si seppe in seguito che il vascello su cui si doveva imbarcare aveva fatto naufragio.” • I fatti hanno dimostrato che esistono nature così impressionabili da sentire, molto in anticipo, i cambiamenti che stanno per avere luogo nell'atmosfera. Nel mondo morale il campo d'osservazione non è meno curioso. Tutti coloro che hanno amato fortemente sanno che nella passione vi è una visione magnetica che fa sì che si riconosca la donna che si adora da segni intangibili; non la si vede, ma si dice “è lei”. Alle premonizioni si collegano le antipatie e le simpatie. Fatti incontestabili mettono fuori dubbio che individui abbiano provato una sorta di fremito all'avvicinarsi di un nemico o di un pericolo sconosciuto. • Le premonizioni si spiegano in un gran numero di casi con cause naturali. Senza essere tacciati di un' attrazione nei confronti del meraviglioso, non si può tuttavia dire che vi sono eventi che sembrano travalicare le leggi comuni o che almeno dipendono da rapporti ancora poco conosciuti tra il morale e il fisico. Si può manifestare in certi casi una disposizione del sistema nervoso tale che
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