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archetipi del sottosuolo, Appunti di Letterature comparate

riassunto delle pagine pp. 51-178; pp. 255-305

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/08/2022

alessiapompeo
alessiapompeo 🇮🇹

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Scarica archetipi del sottosuolo e più Appunti in PDF di Letterature comparate solo su Docsity! ARCHETIPI DEL SOTTOSUOLO PIERRE MAINE DE BIRAN- L’ALTERITÀ DEL SOGNO PARTE PRIMA, IL SONNO E LE SUE CAUSE. LO STATO DEL CORPO IN QUESTA FUNZIONE E COME ESSA SI ACCORDA CON LA SOSPENSIONE DELLA VOLONTÀ Modi alternativi di esistenza: un primo modo nel quale viviamo, sentiamo e agiamo con la coscienza o l’intimo sentimento della nostra esistenza, delle nostre impressioni e dei nostri atti, l’altro in cui viviamo, sentiamo e agiamo, spesso attraverso gli stessi organi e apparentemente nello stesso modo, non solo senza coscienza, senza io e senza ricordo, ma rimanendo stranieri a tutto ciò che abbiamo provato, sentito, immaginato o fatto nel primo stato. Il sonno non è altro che la momentanea sospensione della volontà o capacità di sforzo e tutti i fenomeni che lo accompagnano si possono spiegare in base a questo unico principio. Una generalizzazione di questo tipo, se è fondata, rappresenterebbe un passo avanti nella scienza dell’uomo che deve tendere sempre a ricondurre i fatti dettagliati alle leggi più generali Bichat dice che il sonno generale è l’insieme dei sonni particolari degli organi e dipende dalla legge della vita animale che, nelle sue funzioni, alterna i tempi di intermittenza a periodi di attività. Legge che la distingue dalla vita organica e sulla quale anche il sonno esercita un’influenza indiretta Nel sonno, agitato dai sogni, l’immaginazione, la memoria e il giudizio, la locomozione stessa e la voce restano in esercizio mentre a essere sospese risultano solo a sensazione e la percezione. In alcuni casi, per esempio il sonnambulismo, una parte dei sensi come udito e tatto, rimane in comunicazione con gli oggetti esteriori mentre gli altri sensi l’hanno perduta del tutto Per la prof è inesatto distinguere un sonno generale da quello parziale, dire che nel secondo caso l’immaginazione, la memoria, il giudizio e una parte dei sensi possono rimanere in esercizio perché 1. Nello stato di cui parliamo o vi è un io che ha la coscienza più o meno viva delle impressioni e delle immagini oppure non vi è né coscienza né io. Nel primo caso non si tratta di un sonno vero e completo e anche incompleto, nel secondo invece abbiamo un sonno vero e completo Se la funzione del sonno è caratterizzata soprattutto dall’assenza o sospensione della coscienza dell’io e della volontà, non ci può essere sonno parziale, come non c’è un io parziale, poiché il sonno generale o completo non è la somma dei sonni particolari 2. È inesatto dire che nel sonno parziale l’immaginazione, la memoria e il giudizio rimangono in rapporto con una parte dei sensi esterni L’immaginazione sopravvive all’assenza completo dell’io o alla sospensione assoluta della volontà che costituisce il sonno perfetto In che cosa, dunque, i sogni o le immagini del sonno, i movimenti e gli atti più determinati del sonnambulismo si possono distinguere dalle idee e dalle azioni della veglia, se non per l’assenza di ogni giudizio, di ogni riflessione o attenzione che collocando queste immagini e i gesti ciechi del sonnambulismo fuori dalla portata di ogni ricordo, non lascia alcuna presa alla memoria o al ritorno del passato e ne fa una porzione di esistenza staccata o separata dalla persona?  l’autore del libro sulla vita e la morte non è giunto fino al carattere essenziale che costituisce questo stato particolare dell’anima e del corpo Idee teoriche di Barthez-> lo stato di sonno è caratterizzato da una concentrazione di principio vitale e sensibile in ciascuno degli organi parziali animati da questo principio, il quale stabilisce tra essi una solidarietà, una simpatia reciproca più o meno intima anche durante lo stato di veglia; queste rimangono sospese a causa della concentrazione del principio vitale in ogni organo separato che rimane così abbandonato al proprio modo peculiare di vita o sensibilità senza comunicare con altri organi; da questo deriva un indebolimento o un rallentamento considerevole durante il sonno di tutte le funzioni della vita interiore come la produzione di sangue, di calore, la digestione Lo stato di veglia è uno stato di sforzo esercitato dalla volontà o forza iperorganica sull’insieme degli organi che le sono direttamente subordinati, sforzo che costituisce anche l’io o lo rende presente a se stesso, alle proprie sensazioni e agli atti Quindi 1. Il sonno consiste nella sospensione dello stato di sforzo, vale a dire dell’azione presente di una volontà o forza motrice sugli organi che sono in suo potere 2. Le cause secondarie capaci di produrre il sonno sono quelle in grado di interrompere questo sforzo, di ostacolare o sospendere l’azione della volontà spostando la loro influenza sia sullo strumento o l’organo immediato attraverso il quale si esercita questa forza, sia sulle parti subordinate alla sua azione, interrompendo così le comunicazioni che legano la forza motrice agli organi mobili 3. Tutte le circostanze accessorie del sonno, tutti i fenomeni che presenta possono essere dedotti solamente da questa interruzione o dal principio comune della sospensione dello sforzo e delle facoltà volontarie 4. La causa del sonno non potrebbe nascere immediatamente dalla vita organica, né portare la propria influenza diretta sugli organi di questa vita che non è interessata dalla sua sospensione, sebbene possa esserlo in modo indiretto Diverse cause capaci di provocare o di mettere in moto il sonno - Cause attive - Cause passive o Stanchezza o Ebbrezza oppio o vino o Veleni o Malattie del sistema nervoso Quando il tempo della veglia non è occupato da un esercizio continuo e tumultuoso dei sensi e dell’immaginazione, ma da una forte e regolare coercizione del pensiero o della volontà per dirigere le operazioni della mente che le sono subordinate, vuoi anche nell’inazione del corpo- > sembrano esserci un dispendio di forze motrici senza un movimento dei muscoli e che la concentrazione prodotta nell’organo immediato dell’anima o nel centro stesso dello sforzo causa una spossatezza reale nella testa e una sorta di indebolimento negli organi di movimento, privati del principio attivo della loro contrazione. Di qui il bisogno di sonno, causato da uno sforzo troppo prolungato come al termine di un esercizio muscolare Esempio Tronco di vipera che, dopo l’amputazione della testa, strisciava ancora diritto verso il buco di un muro molto distante, nel quale il rettile aveva l’abitudine di ritirarsi, lo stesso comportamento è stato osservato su diversi animali che dopo avergli amputato la testa continuavano a dirigersi secondo l’impulso iniziale, Allo stesso modo, quando siamo affaticati da una marcia forzata, sentiamo molto bene che le nostre gambe indolenzite continuano a riprodurre da sole i movimenti insistentemente ripetuti e ci portano meccanicamente senza che vi sia quasi più sforzo della volontà PARTE SECONDA: I SOGNI E LE FACOLTÀ CHE PERMANGONO NEL SONNO Riprendendo due analisi 1. Se tutto ciò che è nell’intelletto umano è stato prima nei sensi non è affatto nei sensi subordinati in modo passivo alle impressioni degli oggetti esteriori ma in quelli attivati dalla volontà 2. Senza l’attenzione non si potrebbe formare il giudizio più semplice, non avremmo memoria o ricordo delle sensazioni o delle idee e non sarebbero possibili, di conseguenza, nessun paragone, nessun ragionamento e nessuna riflessione Quali sono le facoltà che rimangono attive quando la volontà e tutto ciò che ne deriva nell’intelletto se ne sono separati? Resta soltanto la facoltà passiva di sentire o di ricevere Il sonnambulismo-> si distingue dalle altre specie di sogni di cui abbiamo perlato per due motivi essenziali: per il fatto che il sonnambulo è qualcuno che ha o sembra avere l’intuizione degli oggetti presenti ai sensi esterni, sebbene questi risultino occlusi, e per il fatto che esegue tutti i movimenti o gli atti locomotori necessari ad avvicinarsi a questi oggetti, a spostarli, afferrarli, appropriarsene, a comportarsi come potrebbe fare nello stato di veglia quando queste due circostanze e soprattutto la seconda risultano caratterizzate da un’intelligenza che individua uno scopo e ne combina i mezzi e da una volontà illuminata e cosciente a se stessa che esegue glia atti necessari a realizzarlo. La concentrazione delle forze sensibili abbraccia il senso interno e si estende fino alle estremità che ricevono le impressioni immediate degli oggetti esteriori È l’immaginazione che presiede a tutto, che vede tutto o non sembra vedere al di fuori che oggetti analoghi ai fantasmi che ha creato o le cui immagini occupano un posto nella scena in cui si muove Ciò che stupisce il sonnambulo è che nonostante dorma profondamente, nonostante le eccitazioni più forti non lo sveglino, il sonnambulo si comporta con tanta coerenza, precisione e finezza di tatto da dare l’impressione di percepire e giudicare tutto, malgrado abbia gli occhi chiusi e il suo sguardo spento e fisso annunci che non vede niente di ciò che è al di fuori di lui, quantomeno attraverso gli strumenti consueti o le impressioni dirette Il sonnambulo agisce solo su oggetti che gli sono molto familiari e dei quali le abitudini della sua immaginazione possono rintracciare il posto o il luogo, le dimensioni… infatti vedremo come che cadrà nella prima trappola tesa sotto i suoi passi, anche la più evidente, quando questa trappola esula dalla sfera dell’abitudine L’impulso interno di locomozione di un sonnambulo è lo stesso dell’istinto primitivo delle differenti specie di animali e della locomozione di un feto nel grembo della madre o subito dopo la nascita È il cervello a stimolare o a determinare l’impulso della locomozione seguendo le leggi necessarie di una motilità puramente animale, come è lo stesso centro o organo d’intuizione che concepisce e riproduce la successione delle immagini o i fantasmi del sonno Gli organi del movimento obbediscono senza resistenza e con tutta la facilità e leggerezza dell’abitudine a questo impulso cieco Il sonno del sonnambulo è più completo e molto più profondo che nello stato ordinario È quindi da sottolineare che 1. Il sonnambulo esegue tutte le serie di movimenti analoghe al sogno con una abilità e una sicurezza che non avrebbe nella veglia 2. Il sistema più sicuro per svegliare un sonnambulo non è quello di eccitare gli organi sei sensi esterni mentre sono in letargo ma piuttosto quello di arrestare in modo brusco la serie di movimenti legati al sogno e determinati dalla medesima causa organica Nel sonnambulismo la persistenza di una libera comunicazione simpatica tra i muscoli e il cervello come organo dell’intuizione è sufficiente a trascinare tutte le serie di movimenti o di atti senza che il centro dal quale si irradia lo sforzo volontario ne sia scombussolato in qualche modo Qui non si avrà un risveglio causato dall’intervento necessario della potenza che crea lo sforzo costitutivo della veglia Al contrario, più il sonno sarà profondo e la coscienza addormentata con la volontà, meglio verranno eseguiti i movimenti JACQUES-LOUIS MOREAU DE LA SARTHE- PER UNA BOTANICA DEL SOGNO ARTICOLO OTTAVO: INTERPRETAZIONE MEDICQ E CLASSIFICAZIONE DEI SOGNI Occuparsi dei sogni dal punto di vista semeiotico, tenere in considerazione tutto ciò che poteva dipendere da un lato da un’irritazione o da una preoccupazione mentale che si protrae durante il sonno e lo modifica, dall’altro dal modo di essere coricati e dalle diverse impressioni esterne e locali il cui effetto avrebbe potuto essere confuso con quelle delle impressioni interne o morbose Il sonno viene turbato dai sogni soprattutto in caso di malattie acute In generale, i sogni sono tanto più importanti dal punto di vista semeiotico quanto meno le loro cause dipendono dalle funzioni della vita di relazione I sogni si dividono in due grandi classi 1. I sogni non morbosi Possono dipendere da molte cause diverse o I sogni intellettuali-> causati da qualche irritazione mentale, da una preoccupazione o da una tensione della mente. Di solito sono abbastanza lunghi, meno confusi, più evidenti o Tutti quelli che derivano da impressioni esterne provate più o meno intensamente durante il sonno: puntura di un insetto, cambiamento di temperatura 2. I sogni morbosi Presentano un gran numero di differenze e varietà o Sogni da irritazione generale febbrile o non febbrile o Sogni che annunciano uno stato morboso delle diverse viscere dell’addome e del petto o Sogni che annunciano una disposizione morbosa più o meno grave dell’encefalo Sintomi comuni a questa specie di sogni: angoscia oppressiva, soffocazione dolorosa causata dall’impossibilità di eseguire un’azione qualunque per difendersi da un grande pericolo Tipologia di sogni penosi-> sensazioni di angoscia o di oppressione (ipocondriaci e donne isteriche) Questo tipo di sogno è caratterizzato dalla vista di un grande pericolo o dall’apparizione di un oggetto spaventoso e orribile Parecchie malattie meno gravi o indisposizioni danno luogo a sogni singolarissimi che sono contraddistinti dalla successione meno irregolare, più coerente, più estesa delle idee o immagini che li costituiscono Ci riferiamo a certi livelli di ebbrezza o di narcotismo Poi abbiamo un altro tipo di sogni morbosi-> sogni nervosi e vesanici Dipendono da un’alterazione particolare e profonda del cervello e si manifestano solo durante il sonno. Possono essere considerati come una sorta di alienazione mentale che risulta sospesa durante la veglia ma che non bisogna confondere con altri sogni Il sonno non è leggero ma molto più profondo del normale Il sonnambulismo nel quale rientrano tutti i sogni vesanici è un sogno non lucido e accompagnato da movimenti, azioni che l’abitudine ha reso facili e che corrispondono alla serie delle idee, la cui successione e combinazione formano le parti intellettuali e mentali di tali sogni I sonnambuli non sono tutti allo stesso grado 1. I sonnambuli che mentre dormono parlano soltanto 2. I sonnambuli che agiscono senza parlare 3. I sonnambuli che agiscono e che parlano 4. I sonnambuli che parlano, che agiscono e che provano nello stesso tempo diverse affezioni corporee, come freddo o caldo SECONDA PARTE JACQUES-JOSEPH MOREAU DE TOURS- I SOGNI ARTIFICIALI FANTASIA *testo di Gautier Aveva sentito parlare degli effetti dell’hascisc, Gautier riportò in un giornale i principali episodi della fantasia alla quale aveva preso parte Quello che c’è di particolare nell’ebbrezza dell’hascisc è la sua natura discontinua: vi prende e vi abbandona, vi fa salire in cielo e vi rimette sulla terra senza transizione “ma adesso basta con le follie. Per raccontare tutta intera un’allucinazione dell’hascisc, vi vorrebbe un grosso volume, e un semplice scrittore non può permettersi di riscrivere l’Apocalisse” FISIOLOGIA L’autore ricalca i principali fenomeni del delirio su quelli sviluppati dall’hascisc L’hascisc lascia a colui che si sottomette alla sua strana influenza il potere di studiare su sé stesso i disordini morali che caratterizzano la follia, o almeno le principali modificazione intellettuali che sono il punto di partenza di ogni genere di alienazione mentale La coscienza di sé, il sentimento interiore della propria individualità non viene attaccato: l’io domina e giudica i disordini che l’agente perturbatore provoca nelle regioni inferiori dell’intelligenza 1. Ogni forma, ogni accidente del delirio o della follia propriamente detta traggono la loro origine da una modificazione intellettuale primitiva, sempre identica a se stessa 2. Man mano che sotto l’influenza dell’hascisc si sviluppa il fatto psichico che ho appena segnalato, una profonda modificazione si opera in tutto l’essere pensante. Sopraggiunge un vero stato di sogno, ma di sogno senza sonno. Il sonno e la veglia sono dunque confusi e amalgamati insieme Secondo Bichat i sogni non sono che un sonno parziale; l’immaginazione, la memoria, il giudizio restano in esercizio mentre le sensazioni, la percezione, la locomozione, la voce sono sospese Egli sarebbe tuttavia disposto ad ammettere che le condizioni organiche nelle quali il sonno pone l’immaginazione, la memoria, il giudizio possono verificarsi mentre i sensi sono svegli Ottavo fenomeno: illusioni e allucinazioni - Sezione prima: le illusioni Man mano che cresce l’eccitazione si opera una specie di metamorfosi che ci sottrae ala vita reale per gettarci in un mondo dove non c’è nulla di reale se non gli esseri creati dal nostro ricordo e dalla nostra immaginazione Un oggetto qualunque viene a colpire la nostra immaginazione; un oggetto qualunque viene a colpire la nostra vista, un rumore, un suono… abbiamo allora la sensazione che nel nostro intelletto si succedano due fenomeni distinti 1. Abbiamo visto, udito nettamente e distintamente come accade nello stato ordinario 2. Subito dopo l’immagine di un altro oggetto, la sensazione di un altro rumore o di un altro suono si risvegliano in noi; è a queste impressioni intra-cerebrali che la mente si arresta, confondendo subito le due sensazioni in una sole e proiettando quest’ultima sull’oggetto esteriore Un’impressione sensoriale e subito dopo una sensazione puramente cerebrale dovuta alla sola azione dell’immaginazione L’illusione non è altro che un sogno, ma questo sogno aveva la stessa rapidità del pensiero e una causa esteriore l’aveva provocata Le illusioni dell’udito sono poco frequenti nell’hascisc, le allucinazioni sono invece frequenti Quindi, tre fasi dell’illusione 1. Impressione sensoriale o sensazione propriamente detta 2. Seconda sensazione che segue immediatamente la prima, sensazione tutta di testa e puramente interiore 3. Errore passeggero della mente, che confonde le due sensazioni o piuttosto dimentica la prima per ricollegarsi solo alla seconda da cui deriva la percezione delirante Queste tre fasi dell’illusione vengono percepite dalla mente distintamente e senza confusione non nel moment stesso ma subito dopo il fenomeno È l’impressione de sogno quella che resta Nell’illusione l’anima è ancora sul confine dello stato di sogno; l’immaginazione non si è ancora liberata dalla dipendenza degli oggetti esteriori L’allucinazione non è che un fenomeno come le idee fisse e altri fenomeni Altra differenza tra illusioni e allucinazioni -> l’illusione è limitata come azione dei sensi ai quali essa si ricollega; lo stato allucinatorio è un fenomeno di esistenza interiore, di vita intracerebrale o che si riduce alla stessa cosa di stato di sogno. L’allucinato percepisce i propri pensieri così come vede e percepisce le creazioni della sua immaginazione, allo stesso modo in cui si commuove per le impressioni che ritrova nella sua memoria Sezione seconda: le allucinazioni Esquirol è stato il primo a condurre uno studio sulle allucinazioni L’origine è una-> risiede in uno stato particolare dell’organo intellettuale; solo quando si sviluppa questo stato una quantità di agenti interiori ed esteriori, fisici e morali, possono diventare la causa, ma una causa fortuita, indiretta delle allucinazioni  è l’eccitazione Man mano che l’azione dell’hascisc si fa sentire con maggiore forza passiamo dal mondo reale in un mondo fittizio senza che questo comporti alcuna perdita di coscienza CAPITOLO SECONDO: CONDIZIONI FISIOLOGICHE E PATOLOGICHE FAVOREVOLI ALLO SVILUPPO DELLE ALLUCINAZIONI Le allucinazioni costituiscono un disordine mentale poco esteso ma reale Tra la veglia e il sonno c’è uno stato intermedio che partecipa di entrambi allo stesso modo e costituisce uno stato misto Man mano che l’eccitazione si accentua ci lasciamo andare allo stato di vaga fantasticheria, diventiamo preda della nostra immaginazione e subito esistiamo solo in un mondo puramente ideale Perdendo la coscienza di noi stessi conferiamo realtà ai prodotti della nostra immaginazione I fenomeni dell’allucinazione che si verificano nello0 stato di dormiveglia si presentano con caratteri diversi che è necessario studiare separatamente Riassunto secondo e terzo capitolo: - Non esistono delle allucinazioni ma uno stato allucinatorio - È necessario vedere nelle allucinazioni un fenomeno psicologico molto complesso che non è per così dire una faccia dell’attività dell’anima che vive vita intracerebrale - Stato allucinatorio comprende tutto quello che si riferisce ai sensi speciali, alla sensibilità generale etserna e interna TERZA PARTE JEAN-ÉTIENNE-DOMINIQUE ESQUIROL- SOGNARE DA SVEGLI Un visionario è un uomo in delirio che è intimamente convinto di percepire una sensazione attuale, mentre nessun oggetto esteriore proprio a provocare tale sensazione, è alla portata dei suoi sensi, è in uno stato di allucinazione Sauvages ha attribuito il nome di allucinazione agli errori dell’immaginazione in cui l’uomo incorre quando un organo di senso non percepisce le sensazioni come in precedenza Egli annovera allucinazioni visive abbagli, tinnito del primo ordine della classe delle follie Sagar definisce allucinazioni le false percezioni che compongono la prima categoria di vesanie della sua Nosologia Darwin parla dell’allucinazione come delirio parziale che colpisce un solo senso e adoperano questo termine come sinonimo di delirio Esiste una forma di delirio in cui gli individui credono di percepire delle sensazioni mentre non esiste nessun oggetto esterno che produca tali sensazioni Colui che è in delirio, colui che sogna, non essendo padrone della propria attenzione, non può governarla né rivolgerla ad altri oggetti; resta in preda alle allucinazioni Come nel sogno, coloro che hanno allucinazioni sono coscienti del delirio o del sogno, pur senza poter liberare la loro mente Le allucinazioni differiscono - Dal sonnambulismo poiché gli allucinati ricordano tutte le idee che hanno turbato la loro mente mentre i sonnambuli non ricordano nulla - Dall’estasi ed entusiasmo che richiedono un grande sforzo dell’attenzione Le allucinazioni possono anche dipendere da ripetizioni volontarie o forzate dei movimenti del cervello, movimenti spesso ripetuti per acquisire qualche conoscenza Le allucinazioni della vista (le visioni) riproducono oggetti che interessano e fanno più impressione sulla moltitudine Le allucinazioni sono un sintomo del delirio e possono convenire a diverse malattie dell’intelletto, sia acute che croniche e non esigono alcun trattamento particolare Parte terza MAURICE-MARTIN-ANTONIN MACARIO- METAMORFOSI: IL CORPO PATOLOGICO IN SCENA Capitolo secondo: i sogni Durante il sonno, anche quello più profondo, l’esercizio delle facoltà dell’anima non si interrompe mai completamente e a dimostrarlo è -> il sogno I sogni si impadroniscono di noi e ci immergono in un’altra esistenza Agitano senza sosta l’anima con affezioni diverse senza che i sensi esterni in quel momento vi prendano parte alcuna; i sogni iniziano non appena l’attenzione viene meno, la coscienza si cancella e l’immaginazione domina “false sensazioni” (visioni, immagini fantastiche…) si verificano nello stato intermedio tra la veglia e il sonno-> allucinazioni ipnagogiche (Maury) da hypnos (sonno) e agogos (che porta), ossia che inducono il sonno, perché esse sono quasi sempre prodromiche del sonno e in qualche modo lo favoriscono Non si può prolungare lo stato intermedio tra la veglia e il sonno se non evitando qualunque sforzo di attenzione e rimanendo il più possibile spettatori passivi Nello stato di sogno il pensiero non obbedisce più alla volontà e la menta è colma di quelle rappresentazioni che l’immaginazione evoca senza sosta I sogni non sono costituiti solo da immagini; il pensiero resta attivo, continua a operare indipendentemente e al di là di ciò che gli è in quel momento presente, tuttavia, ciò che costituisce l’elemento fondamentale del sogno è l’immagine e il sogno dipende dall’immaginazione Una condizione necessaria perché i sogni siano percepibili è che il sonno sia leggero; è per tale ragione che il sonnambulo, immerso in un sonno di piombo, non conserva alcun ricordo delle percezioni notturne Durante il sonno profondo non ci sono sogni? I sogni non mancano mai, sono i sensi che, immersi in un profondo torpore, sono del tutto incapaci di tradurre in una maniera percepibili le operazioni della nostra anima Tre classi di sogni - Sogni fisiologici 1. Sogni sensoriali o intracranici o sogni-allucinazioni I sogni di questa categoria sono analoghi alle allucinazioni sensoriali -> c’è una spontaneità di azione del cervello o della mente: il pensiero è libero dl giogo della volontà, si offre alla mente con un tale vigore e assume un tale grado di oggettività che la mente lo prende per una vera e propria sensazione; il pensiero dunque si concretizza, si materializza e diventa un’immagine visiva, un suono, un odore, un sapore… nei sogni l’anima si ripiega, si riflette su se stessa e acquisisce un senso così squisito, una sonorità tale da diventare l’eco di nuove sensazioni che vengono a occupare il fuoco della sua intelligenza anche in assenza di qualunque impressione sensoriale Le percezioni del sonno si prolungano nella veglia e in alcuni soggetti finiscono per degenerare in vere e proprie allucinazioni I sogni consistono in sensazioni puramente soggettive e differiscono dalle allucinazioni ere e proprie solo per l’assenza di fenomeni sensoriali La teoria dei sogni-allucinazioni-> si producono sotto l’influenza di un cambiamento sconosciuto che avviene nei centri nervosi; se i filamenti nervosi possono essere scombusso9lati nelle loro estremità extracraniche, si percepiscono le sensazioni ordinarie; se invece ciò accade nelle loro estremità extra-craniche, si producono i soni e le allucinazioni, nei quali l’anima percepisce delle sensazioni malgrado l’assenza di ogni impressione sensoriale La sola differenza che esiste tra i due fenomeni-> i sogni si verificano durante il sonno, ossia in uno stato che sospende l’azione degli organi esterni, che modifica. Diversi livelli quella di numerosi organi interni e aumenta la sensibilità e la forza di azioni di alcuni di loro Nelle allucinazioni, invece, gli organi esterni e interni non cessano di esercitare le loro funzioni, non sono addormentati e la loro azione non è sospesa come nei sogni ma al contrario essi vegliano Inoltre, sono più frequenti i sogni legati a senso della vista, dell’udito e del tatto rispetto al gusto e all’odorato-> le sensazioni del gusto e dell’odorato sono molto meno determinate, meno definite, meno precisate dai segni del linguaggio rispetto alle sensazioni della vista, dell’udito e del tatto Di tutti i segni, i più precisi sono quelli che designano le sensazioni della vista; quelle dell’udito lo sono meno, i suoni e le voci che i ascoltano in sogno non producono rumore: sono puramente psichici o intellettuali
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