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Archetipi delle obbligazioni, Appunti di Diritto Romano

Appunti lezione di diritto romano 1

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 06/08/2019

Giovanni206
Giovanni206 🇮🇹

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Scarica Archetipi delle obbligazioni e più Appunti in PDF di Diritto Romano solo su Docsity! ARCHETIPI DELLE OBBLIGAZIONI - Oportere → raccogliamo l’indicazione che ci arriva dal filone interpretativo che nasce con Segrè e si aggancia all’introduzione della Legis actio per iudicis arbitrive postulationem. Il termine è presente in diverse fonti arcaiche e potrebbe significare “è opportuno”, ma anche “è doveroso”. Bisogna comprendere anche il rapporto tra il verbo oportere e il concetto di necessitas, non solo perché il vocabolario ciceroniano li descrive come idee antitetiche e da qui Santoro elabora l’idea che oportere non possa significare una doverosità. Al di là del vizio dogmatico, bisognerà capire le differenze tra i due concetti. FONTI PARTE II 1. OPORTERE EX SPONSIONE Fonte legata alla sponsio: chi faceva la sponsio (promessa giuridico sacrale con la quale ci si impegnava a dare una somma certa ad un pater familias), qualora fosse stato convenuto in giudizio subiva un’azione con la quale l’attore chiedeva la condanna del condannato che avrebbe dovuto dargli 100 e non lo ha fatto. Le fonti giuridiche fanno vedere che mentre nella sponsio si usa il verbo spondere in base al principio di congruità (si usa lo stesso verbo usato nella domanda), quando ad essa verrà affiancata la stipulatio (contratto analogo aperto a tutti gli uomini, non solo ai romani) si darà la possibilità di usare verbi diversi da spondere in qualsiasi lingua, bastando la congruità tra il verbo della domanda e quello della risposta. Il dato significativo è che nella sponsio non si parla di oportere e la prestazione è determinata, quindi come si aggancia l’oportere alla sponsio? Come e perché nell’immaginario giuridico arcaico si ritiene che chi faccia una sponsio assuma su di sé l’oportere? Gaio ricorda la legis actio per iudicis arbitrive postulationem (azione di legge per la richiesta di un giudice): essa non è originaria, ma è una novità delle XII Tavole. EX SPONSIONE TE MIHI X MILIA SESTERTIUM DARE OPORTERE AIO: ID POSTULO AIAS AN NEGES.(Affermo che tu sei obbligato nei miei confronti a dare dieci mila sesterzi in base alla sponsio: ti chiedo di riconoscere o negare quanto io ho affermato). Se il convenuto lo riconosce sarà confessus; se, invece, lo nega si andrà dal giudice, il quale dovrà verificare se la sponsio sia stata effettivamente conclusa. Se il giudice accerta che la sponsio è avvenuta condannerà il convenuto (iudicatus, non più confessus). “DARI SPONDES ? SPONDEO” (Gai III, 92). Nella promessa non c’è l’oportere, mentre nell’azione che fonda la sponsio sì. I pontefici che, attorno al 451 a.C., sono il centro sacerdotale che ha il monopolio dell’interepretatio nel ius ritengono che chi fa una sponsio assume su di sé un oportere fin quando non estingue l’obbligazione. Fest. de verb sign. s.v. ‘spondere’ (Lindsay 440,1) Spondere Verrius putat dictum, quod sponte sua, id est voluntate, promittatur. Deinde oblitus inferiore capite sponsum et sponsam ex Graeco dicta[m] ait, quod i σπονδὰς interpositis rebus divinis faciant. Secondo Verrio Flacco il termine spondere indica l’atto bilaterale soggettivamente, ma unilaterale oggettivamente, solo una parte promette (“ Spondere Verrio reputa essere detto ciò che sua sponte, cioè secondo la sua volontà, è promesso”). acceptilatio ricordata in Gai. 3, 169 (QUOD EGO TIBI PROMISI, HABESNE ACCEPTUM ?) L’idea di promessa si trova nel formulario dell’acceptilatio, l’atto uguale nella forma giuridica e contrario negli effetti rispetto alla sponsio. Qui è il debitore a fare la domanda (actus contrarius). In questo periodo l’acceptilatio non è una remissione formale dell’obbligazione, ma una dichiarazione che accompagna l’effettiva solutio (acceptilatio reale). L’oportere dell’azione è esclusivo di questa legis actio come evidenzia Cannata? Prima delle XII Tavole c’era una legis actio che prevedesse l’oportere? Nel 1821 Savigny si occupò di recuperare l’antica scrittura (riconobbe che si trattava delle Istituzioni di Gaio) e utilizzò degli agenti chimici per poter leggere ciò che sui fogli ritrovati era scritto: nel compiere questa operazione alcuni fogli si deteriorarono e prima che tutto si cancellasse chiese ad un suo allievo di copiare l’intero testo delle Istituzioni (palinsesto veronese). Oggi grazie ad alcuni ricercatori bolognesi si sta cercando di recuperare ciò che sembra essersi deteriorato. Tra le parti ancora sconosciute le legis actiones sacramento in personam. Val. Prob., de iur. not. 4, 1 [FIRA II, 456] In legis actionibus haec: 1. A.T.M.D.O. aio te mihi dare oportere.
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