Scarica archetipi maschili e archetipi femminili nell'immaginario collettivo e più Sintesi del corso in PDF di Comunicazione Dell'industria Culturale solo su Docsity! ARCHETIPI FEMMINILI E ARCHETIPI MASCHILI (capitolo 3 e 4) STRUTTURA DELL’IMMAGINARIO Jung distingue due tipi di inconscio, quello personale dove ci sono gli affetti come le forme genitoriali e: Inconscio collettivo: dove sono presenti le immagini primordiali della memoria ovvero gli archetipi rappresentati dal sé, dall’anima e dall’ombra. Tra le immagini primordiali si trovano due simboli astratti che si incontrano e si scontrano ovvero… Anima: il lato femminile inconscio dell’uomo Animus: il lato maschile inconscio della donna Se questi due simboli non sono equilibrati subentra l’archetipo androgino che mischia i sessi. Anima e Animus si trovano nelle storia con la raffigurazione del femminile e del maschile, ovvero: ARCHETIPI FEMMINILI (STRUTTURA DI NEUMANN) Erich Neumann elabora uno schema archetipico femminile dividendolo in 2 assi e 4 cerchi: Asse M: in questo asse si evidenzia il carattere elementare della donna ovvero il mantenimento di ciò che genera, dove troviamo alcuni archetipi… Dea Madre: si trova nel polo positivo e rappresenta la base della psiche umana, colei che genera la natura (culto della madre terra sostituiti poi dal culto del Dio-cielo come la figura di Maria), la vita (le dee nutrici) e la morte (dee terrifiche) e nella mitologia venivano raffigurate in un vaso con un corpo tozzo (prevalenza del torace per la funzione di allattamento) o con un corpo slanciato (per la privazione). Madri terribili: si trova nel polo negativo e rappresenta colei che da sempre distrugge e priva dell’amore e della cura, come le figure di Lilith e della Medea di Pasolini; Lilith viene considerata la signora dei dolori, il serpente che tenta Eva al peccato originale gelosa ma indipendente mentre la Medea è una strega-sacerdotessa che delusa dalla storia con Giasone e mossa dalla vendetta diventa cattiva e mangia i suoi figli. Matrigna: è il lato d’ombra delle madri che diventano terribili a causa di una sofferenza passata o perché sono gelose di qualcosa che hanno perso o non possono avere. L’archetipo della matrigna è presente in molte fiabe come in “Cenerentola” dove è buona solo con le figlie legittime o in “La bella addormentata nel bosco” dove veste i panni di una figura non direttamente materna (es. Maleficent). Asse A: in questo asse si evidenzia il carattere trasformatore della donna ovvero il mutamento di ciò che genera, dove troviamo alcuni archetipi… Muse: si trovano nel polo positivo e rappresentano coloro che ispirano e danno all’uomo la conoscenza dell’arte, elevandolo alla sapienza; nella mitologia greca Atena e Minerva venivano considerate muse. Streghe: si trovano nel polo negativo e rappresentano la distruzione e la seduzione come la maga Circe, la Medea e anche Lilith. Nell’industria culturale la rappresentazione della donna è meno drammatica grazie al film di Pedro Almodovar “Tutto su mia madre” che eleva la figura della madre e dove sono presenti alcuni personaggi che incarnano al meglio alcune figure archetipiche come Rose, Lola e Huma (riassunto film). Oltre a quelli elencati troviamo altri archetipi del genere femminile, ovvero: Fanciulla o Puella: la donna ha una doppia natura, quella di madre e quella di Core. Fata: è un archetipo molto presente nelle fiabe e spesso è ambiguo, esse possono essere le dee del destino, le buone signore della foresta e le fate madrine; alcuni esempi di ambiguità si trovano in “Pinocchio” dove la fata turchina svolge la figura della madre ma anche di seduttrice, oppure in “Peter Pan” dove Campanellino aiuta gli amici di Peter ma poi ne è gelosa e fa dispetti. Amazzoni: sono delle donne guerriere come Giovanna D’Arco che si privano dei loro tratti femminili arrivando a mutilarli per assomigliare all’uomo. Animus: sono le donne angelo, simili alle muse che fungono da ponte tra il mondo terreno e quello divino; spesso sono di ispirazione a molti artisti come Dante, Petrarca e Boccaccio. Con l’emancipazione femminile la donna si svincola dall’ambiente domestico e perde i suoi tratti femminili per essere al pari dell’uomo anche dal punto di vista professionale e sono considerate come delle Amazzoni pericolose per l’ordine sociale e familiare. Un primo esempio di donna anticonvenzionale fu Jacqueline Kennedy che viene ricordata per lo slogan “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” oppure Lady Diana che viene identificata sia come “madre Teresa” per il suo impegno umanitario sia come “bad-girl” per la sua sfrenatezza sessuale e i tradimenti al marito. Così il lato d’ombra del femminile moderno colloca nella lista altri 2 archetipi: Femme fatale: sono donne belle ma malvagie, come le Sirene che hanno un potere narcotizzante per distrarre l’uomo dal suo obiettivo il quale non riesce più a distinguere tra bene e male. Dark ladies: sono donne che si privano dei tratti femminili e vengono definite serpenti letali perché sono in grado di persuadere un uomo grazie alla loro attrattiva sessuale anche a commettere un omicidio. ARCHETIPI MASCHILI (STRUTTURA DI JUNG) Nell’archetipo maschile, di cui i principali studiosi furono Jung e Hillman, si trovano 2 coppie: Eroe e Ombra: l’Eroe incarna il sé e rappresenta l’immagine divina in ognuno di noi mentre l’Ombra è il suo alter-ego ovvero il suo antieroe che lo spinge ad allontanarsi dal bene. Nei miti ogni eroe compie un viaggio che lo trasforma attraverso alcuni riti di passaggio, per entrare nel mondo adulto completando il proprio essere. Ogni viaggio inizia con la “chiamata all’avventura” da parte di un mentore che lo guiderà, staccandosi quindi dalla sua quotidianità; accettata la sfida dovrà affrontare molte prove e incontrerà numerosi personaggi come il guardiano della soglia, il messaggero, l’imbroglione e gli alleati che gli daranno oggetti magici. Alla fine delle prove l’Eroe deve sconfiggere il drago e prendere il tesoro per tornare alla quotidianità. In altri racconti invece abbiamo anche la metamorfosi dell’eroe o la figura del nomade che sconvolge gli equilibri e riformula i valore; in ambito cinematografico invece ci sono diversi eroi in diversi generi come ad esempio: Re nel fantasy: che garantisce l’equilibrio e la pace del regno (Neo di Matrix) Guerriero nel western: un emarginato che si occupa della salvaguardia dell’ordine sociale Mago nel giallo: si occupano della tutela di qualcuno come gli investigatori o i dottori Amante nelle commedie romantiche: colui che ama la vita e la donna ma può anche essere un amante perverso nei thriller dove è ossessionato dalla donna.