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Architetti del Cinquecento in Italia, Appunti di Storia

Una panoramica sugli architetti italiani del Cinquecento, divisi in tre periodi temporali. Vengono descritte le opere di Antonio da Sangallo il Giovane, Jacopo Sansovino, Michelangelo Buonarroti e Andrea Palladio, tra gli altri. Vengono inoltre descritte alcune opere architettoniche come la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, il Palazzo per il cardinale Alessandro Farnese e la Porta Pia. un quadro generale dell'architettura italiana del Cinquecento e delle sue caratteristiche principali.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 22/06/2022

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alberto-braiotta 🇮🇹

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Scarica Architetti del Cinquecento in Italia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 35 Cinquecento (1527-1590) 1527 data che segna dei cambiamenti a livello politico, artistico e architettonico, le truppe della famiglia Colonna e di Carlo V provocano il sacco di Roma, il papa fugge. Contemporaneamente i lanzichenecchi fuggono per la peste e Roma in pochi anni collassa. Questo provoca il fatto che tutti gli architetti che lavoravano a Roma la lasciano e si spostano in altri contesti chiamati da altre corti. A Roma rimane solo Antonio Sangallo il giovane. Dal 1527 tutti i nuovi studi diventano patrimonio della penisola italiana, patrimonio di altri luoghi, entra in rapporto con altre forme che esistono in questi contesti territoriali. Questa fase si chiude nel 1546. Gli architetti dal 1527 al 1546 sono: Michele San Micheli a Verona, Jacopo Sansovino e Sebastiano Serlio a Venezia, Michelangelo Buonarroti a Firenze, Antonio da Sangallo il giovane a Roma, Giulio Romano a Mantova e Girolamo Genga a Pesaro. Dal 1546 al 1564 ci sono gli architetti: Michelangelo a Roma, Galeazzo Alessi a Genova e Andrea Palladio in Veneto. Invece dal 1564 al 1599 ci sono gli architetti: Pellegrino Tibaldi e Martino Bassi a Milano, Vincenzo Scamozzi e Andrea Palladio a Venezia, Bernardo Buontalenti e Bartolomeo Ammannati a f Firenze infine Martino e Onorio Longhi insieme a Ottavio Mascherino e Domenico Fontana a Roma. Antonio da Sangallo il Giovane Antonio Sangallo il giovane lavora per clemente VII e Paolo III farnese, considerato come il normalizzatore dell’esperienza architettonica del primo 500. Chiesa san Giovanni dei fiorentini chiesa commissionata da Leone X viene messa a concorso, pianta circolare con cappelle laterali, le intenzioni di Leone X era di inserire un mausoleo, il concorso lo vince Sansovino, ma poi verrà affidata a Sangallo perchè Sansovino si traferisce a Venezia. Palazzo per il cardinale Alessandro Farnese, enorme palazzo che propone novità i lavori iniziano dal 1516 con Sangallo e l’ultimo livello viene concluso da Michelangelo. Tre livelli chiusi da una cornice alta. Forte assialità e simmetria, sono tutte caratteristiche fiorentine. Circondato sulle 4 facciate da 4 strade. Le aperture sono tutte allineate tra loro con la stessa distanza. Ciò che non è fiorentino è il rivestimento, intonaco nel livello inferiore e laterizio nella parte superiore. Il bugnato è messo solo negli angoli. Le finestre al livello inferiore ricordano quelle di palazzo Medici ma sono più grandi. La loggia prima era solo affidata al portale ma adesso anche al livello superiore. È un palazzo a isola, grande cortile quadrato al centro, vestibolo organizzato a tre navate, legato al trattato di Vitruvio. Cortile porticato su tutti i lati con partito alla romana, con dorico ionico e corinzio la parte terminata da Michelangelo. Uno tra i primi cortili con partito alla romana. Sangallo è responsabile anche del cantiere di San Pietro, elabora un modello ligneo. Elemento della loggia delle benedizioni, elemento papale. Cupola realizzata su due diversi ordini, estradossata. Sala Regia sala di ricevimento immette alla cappella sestina e paolina, coperta con volta a botte, realizzata in stucco, con finestra termale. Sansovino Sansovino architetto fiorentino (1486-1570), si forma a Roma nel primo 500, vince tutti i concorsi promossi dal papa (entrambi fiorentini). Realizza una facciata effimera del duomo di Firenze. Si rifugia a Venezia sperando di essere chiamato in Francia ma rimarrà a Venezia occupandosi dell’intorno della basilica di San Marco. Libreria Marciana piazza porticata. Michelangelo Quando muore san gallo decidono il nuovo architetto per la fabbrica di San Pietro è giulio romano, ma dopo poco muore e diventa Michelangelo. Con la morte di San Gallo, Michelangelo diventa architetto di tutti i cantieri farnesiani. Dal 1559 Carlo Borromeo chiude il concilio di Trento nel 1564. Michelangelo inizia a operare nel 1534 nella piazza del campidoglio costruisce il palazzo dei senatori aveva un piano superiore al quale si accedeva grazie ad una grande scala. Ricostruisce la facciata del palazzo dei conservatori, questi due palazzi non sono perpendicolari ma convergenti, così Michelangelo costruisce un terzo palazzo, il palazzo nuovo, dando alla piazza una forma trapezoidale. La pavimentazione della piazza è di forma ovale. La facciata del palazzo dei conservatori. Le lesene abbracciano due livelli dell’edificio, sono di ordine gigante, che reggono una trabeazione. Facciata con ordine gigante, con piani di ribattitura che definiscono un rettangolo. Le lesene sono aggettanti. In alto vi è una trabeazione corinzia, che slancia l’architettura. Il palazzo farnese ha delle finestre a edicola. 1546 Michelangelo prende la carica di San Pietro. Papa paolo III Farnese chiede a Michelangelo di chiudere più velocemente il cantiere. Croce greca inscritta in un quadrato, impianto quinconce una cupola centrale e 4 negli angoli, mancano i 4 campanili e il sistema dei deambulatori. Questo edificio possiede un ordine gigante che abbraccia più piani. L’ordine architettonico esterno corrisponde a quello interno, linguaggio della chiesa che parla sia dentro sia fuori, novità. Sopra all’ordine gigante c’è una fascia di attico. La cupola viene ridisegnata da Michelangelo, su un tamburo colonnato, modificata successivamente da Giacomo con una cupola gotica. Palazzo dei Conservatori Palazzo Nuovo Palazzo dei Senatori Pio IV chiede a Michelangelo di sistemare le terme di Diocleziano. Terme più estese insieme a quelle d Caracalla. Si conservano, l’impianto centrale, pensato come il mausoleo di Pio IV. Michelangelo sistema uno spazio trasversale rispetto all’asse della chiesa. Delimita le zone laterali con piccoli transetti e allunga la zona centrale, chiesa di Santa Maria degli angeli. Porta Pia unisce piazza del quirinale al borgo più esterno di Roma. Porta avviata nel 62, non la completa dato che muore nel 64. Timpano che inquadra l’ordine con all’interno un altro timpano con volute, c’è un ammasso di elementi con una sintassi perfetta, sembrano raccontare una nuova proporzione degli ordini architettonici. Jacopo Barozzi (il Vignola) Autore del manuale “regola delli cinque ordini” testo semplice con tante immagini. Palazzo Farnese a Caprarola lo trasforma in un palazzo villa rinascimentale, con cortile circolare, ispirandosi a Bramante e Raffaello. Sistema a seriane concatenate che rimandano all’idea dell’arco trionfale. Villa Giulia ci rimanda a villa Madama a Roma. Chiesa principale dei gesuiti a Roma chiesa del Gesù il committente è Paolo Farnese, impianto centrale quinconce, con cupola centrale e 4 laterali, croce greca inscritta in un quadrato con 5 cupole. È un impianto centrale che viene reso longitudinale, è di ordine composito. Unica navata con cappelle laterali. Sperimenta la pianta ovale con Sant’Andrea sulla via Flaminia e Sant’Anna dei Palafrenieri sono a impianto centrale ma longitudinalizzato. Andrea Palladio Nato nel 1508 e morto nel 1580, è uno tra gli architetti più importanti nel mondo, ha fortuna nei paesi anglosassoni, perché i sui disegni vengono acquistati e arrivano in Inghilterra, poi è trattatista, è l’inventore di edifici detti ville palladiane, costruite per un’aristocrazia che abbandona il commercio, e prende in mano i grandi latifondi terrieri. Palazzo Marino è diverso dagli edifici milanesi, voluto da un genovese, il più ricco d’Europa. Alessi è il primo che porta a Milano un linguaggio romano. A metà degli anni 60 abbandona Milano per tornare a Perugia. A metà del 500 viene disegnata una strada nuova rettilinea molto larga divisa in diversi lotti dalle famiglie aristocratiche genovesi, le case vengono costruite verso mare e verso monte. Per la famiglia Sauri di Genova progetta la chiesa di santa Maria assunta in Carignano, Alessi riprende una croce greca iscritta in un quadrato con 5 cupole, con pilastri tagliati, con inserite nei 4 angoli 4 torri campanare. È una ripresa di San Pietro di Michelangelo. Palazzo Marino ha un cortile interno porticato, è un palazzo in isola che si sviluppa su tre ordini. La facciata non è rettilinea, presenta due leggeri avancorpi, la parte centrale è più bassa rispetto a quella laterale e corrisponde con il cortile. Non c’è un vestibolo d’ingresso si entra direttamente sotto il portico. Dopo il portico si pone il grande salone di rappresentanza trasversale rispetto all’asse. Il salone è attraversato da altri due elementi trasversali che corrispondono a due ingressi. Alle spalle del salone c’è un secondo cortile rustico. È un po’ l’idea di una domus romana con doppio cortile. Con atrio, tablinium e con peristilio e giardino rustico. Facciata su tre ordini, piena di elementi architettonici senza lasciare spazi vuoti. Alessi elimina la parte del fregio e fa una trabeazione contratta. Pellegrino Tibaldi Pellegrino nato nel 1527 e morto nel 1596, viene chiamato in Lombardia da Pio IV Medici. Sta lavorando a Roma e ad Ancona. Originario della Valsolda. Collegio borromeo di pavia nel 1567 borromeo lo fa diventare architetto della fabbrica del duomo. Pellegrino è l’interprete delle novità di rinnovamento all’interno degli ambienti ecclesiastici dopo il concilio di Trento. Borromeo dopo pio IV utilizza pellegrino per rivalutare questi ambienti ecclesiastici in linea con il concilio di Trento. Prima della morte di Carlo borromeo si trasferisce in spagna per lavorare con filippo II. Ricchezza dl vocabolario decorativa che deriva dalla lezione di Michelangelo, pellegrini scrive che Michelangelo è il suo grande maestro a cui si ispira. È l’inventore del tipo del collegio. Il collegio di pavia non è una scuola è un collegio convitto. Gli elementi che deve avere questo collegio è la residenza degli studenti, refettorio, cucine, magazzini, cappella interna, residenza clerici, aule, scuderia. Nel concilio di Trento emerge il problema del clero cattolico, perché non esisteva una vera e propria scuola di formazione. Il concilio di Trento stabilisce che ogni diocesi deve avere un seminario. I seminari sono tipologie architettoniche che affiancano i collegi ma sono per la formazione del clero. Collegio borromeo di pavia è convitto, non presenta scuole, organizzato per piccoli appartamenti disposti su due piani, ogni campata corrisponde ad un appartamento, appartamenti suddivisi in 2/3 stanze. La facciata è estremamente decorata con elementi che derivano da Michelangelo, con le colonne fasciate. Nel comporre il cortile utilizza il sistema delle seriane concatenate. Duomo di Milano 1567-1585, trasformazioni liturgiche nel periodo della controriforma. L’architettura di pellegrino si conforma nell’area presbiteriale, dove viene collocato un nuovo battistero. Battistero conformato come un grande ciborio. Conforma il presbiterio come il Santa Santorum del tempio di salomone. Tutto l’interno del presbiterio viene rivestito di legno ed esternamente di pietra. All’interno è conservato il tabernacolo, elemento cilindrico regalato da Pio IV per la chiesa di Milano. Pellegrino studia l’idea degli angeli che sostengono il tabernacolo, una sorta di tempietto con 8 colonne. Due angeli che sorreggono l’arca dell’alleanza. Al centro c’è un altare il tabernacolo per borromeo deve essere l’elemento più alto della chiesa. Nessun corpo può essere superiore al corpo di cristo. Tutti i corpi sepolti più in alto vengono spostati in basso. Intorno c’è una fodera di legno, che corrisponde al coro. Nella prima parte è il coro dei laici, la seconda parte è il coro dei canonici. Il numero tre è un richiamo tempio di salomone. Sotto l’altare maggiore pellegrino studia lo sculoro, una sorta di cripta, cappella invernale, che d’inverno i canonici trovavano un ambiente più caldo, era una sorta di cappella privata. Nel tempietto circolare con 8 colonne vengono poste tutte le reliquie dei martiri cristiani. Borromeo uniforma tutti gli altari del duomo. Viene affrontato da pellegrino anche la facciata del duomo, il quale fa un disegno della facciata non coerente con la fabbrica del duomo, un ordine gigante con 5 porte che regge una trabeazione con una sorta di attico, non coincide con l’interno. Questa facciata iniziano a fondarla. Il duomo di Milano vive sulla conservazione delle tracce precedenti, non vengono distrutte, perché si tratta in tutti i casi di offerte, donazioni. La chiesa di san fedele è la prima chiesa che i gesuiti costruiscono a Milano. Gli affidano una chiesa preesistente che è quella di san fedele. San Sebastiano è il tempio civico, costruito dalla comunità milanese, per scongiurare gli effetti della peste. San vittore facciata che è ancora rimasta incompiuta. L’interno è fatto con volta a botte lacunari. La chiesa vagamente richiama San Giorgio Maggiore. Un impianto centrale che viene reso longitudinale, con due absidi poi allungata dalla presenza di un presbiterio e di un coro. Questa chiesa sorge su una chiesa preesistente. Pellegrino rientra ad essere pittore di filippo II di Spagna. Decide di costruire un collegio, monastero e residenza imperiale. La parte inferiore è simile all’ospedale maggiore di Milano con 9 cortili. La parte superiore ricorda san Pietro con impianto quinconce e cupola centrale. 1596 pellegrino torna e muore a Milano.
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