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Argomenti Vari di Storia Moderna riassunti, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riforma, Controriforma, Guerra dei Trent'anni, i Paesi Bassi, l'Espansione Coloniale, Espansione coloniale nel '700, Penisola Italiana, i Genovesi, Inghilterra colonizzatrice

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 03/12/2019

rachele-ruggiu
rachele-ruggiu 🇮🇹

4.3

(3)

14 documenti

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Scarica Argomenti Vari di Storia Moderna riassunti e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Riforma Agli inizi del XVI secolo, la chiesa cattolica ed il mondo europeo sono sconvolti da una serie di movimenti riformatori che avranno impatto duraturo e profondo; già in età medioevale si verificano gravi fratture nel mondo della chiesa: • Lo Scisma d’ Oriente 1054 Nascita della chiesa ortodossa • La nascita di movimenti che chiedono un ritorno alla chiesa originaria, come gli Albigesi, i Catari, i Valdesi ecc. Elemento comune a questi movimenti, definiti eretici la critica alla gerarchia della chiesa Cattolica. Tre erano le accuse principali: 1. La simonia: ovvero la vendita dei sacramenti dietro compenso 2. Il concubinato: ovvero il clero che non osserva il celibato; 3. L’accumulo delle prebende: ovvero benefici di natura economica legati ad un titolo ecclesiastico. Anche le capacità di leggere e di scrivere della popolazione erano un problema, in quanto questi non potevano analizzare personalmente i Testi sacri; eccetto alcune eccezioni questo compito spetta al clero, che è l’unico in grado di tradurre il greco e il latino. L’umanesimo movimento intellettuale che si sviluppa nella Penisola italiana fra ‘300 e ‘400 impatto nuovo sul mondo delle classi colte humanae litterae, recupero del mondo classico greco-romano uno dei massimi promotori di questo movimento era Francesco Petrarca il loro scopo era di riscoprire i testi antichi attraverso uno studio filologico, cioè una lettura precisa e dettagliata dei manoscritti soprattutto viene recuperato Platone. Angelo Poliziano sostiene uno studio erudito dei testi classici dall’ortografia alla paleografia, per ricostruirne l’originalità e per comprendere il contesto storico in cui si sono formati. Lorenzo Valla filologo, dimostra la falsità della donazione di Costantino. Presunto documento in base al quale l’imperatore Costantino garantiva alla chiesa di Roma tutti i territori dell’Impero Romano d’Occidente, dimostra che questo documento fu redatto a posteriori, e quindi tutto il potere temporale del papato era basato su false fondamenta. L’invenzione della stampa di Gutenberg tolse il primato “culturale” della chiesa non detiene più il monopolio dei testi, favorendone la diffusione di una cultura sempre meno elitaria Altro fattore che ha favorito la Riforma il lo stato di degrado morale della chiesa cattolica di fine ‘400 molto forte durante il pontificato di Alessandro VI (Rodrigo Borgia) 1492 – 1503 forte corruzione; concubinato; nepotismo (tutte le alte cariche sono in mano a potenti famiglie nobiliari fiorentine, napoletane e romane; diffusa ignoranza del clero: scarsa conoscenza dei testi e poca preparazione teologica. Lo Scisma d’Occidente, contesa per il primato tra il papato e i concili di Costanza e di Basilea, al prevalere gli interessi politici rispetto a quelli pastorali. Alle origini del movimento “protestante” la volontà di stabilire l’autenticità del messaggio cristiano attraverso lo studio diretto dei testi sacri, senza tener conto delle elucubrazione dei teologi; e vi era il bisogno di una religiosità più intensa, di una vita più conforme alle massime evangeliche, un bisogno diffuso in tutta Europa e testimoniato dal successo di movimenti come la Devotio moderna. Erasmo da Rotterdam educato agli ideali della Devotio moderna, entrò in un convento agostiniano, ma dopo sei anni lasciò la vita del chiostro per seguire le sue inclinazioni. Viaggiò in tutta Europa. Tra le sue opere più importanti l’ Elogio alla follia (1509 critiche sulla corruzione della chiesa) e Dialoghi opere satiriche i cui bersagli erano l’intolleranza, il fanatismo, le astrusità teologiche, gli eccessi di devozione, le superstizioni, le ipocrisie di una religione tutta esteriore. Delineò il quadro morale che conciliava le influenze del mondo classico con l’insegnamento di Cristo. La sua edizione critica del testo greco e latino del Nuovo Testamento. Il suo cristianesimo era un ideale di vita pratica piuttosto che un insieme di dogmi. Era contro l’uso della Bibbia vulgata, ovvero come è tradotta in latino. Ritiene che il testo sia pieno di errori, e quindi da tradurre nuovamente dal greco. Martin Lutero nasce nel 1483 in Germania, da una famiglia contadina molto cattolica nel 1505 entra nell’ordine degli Agostiniani, fra il 1510 e il 1516 periodo di profonda riflessione teologica, che lo porta a ragionare sul concetto della grazia divina, basandosi sullo studio approfondito dei testi biblici, muore nel 1546. Secondo Lutero la giustizia divina andava intesa non come giudizio e punizione, ma come giustificazione, come il dono della grazia offerto, mediante il sacrificio di Cristo, al peccato che riconosca la propria indegnità e si affidi alla sua misericordia la natura umana è per natura malvagia, corrotta dal peccato originale, il giusto farà il bene, per amore di Dio e del prossimo, ma questo è una semplice conseguenza e non una causa dello stato di grazia. La Sacra Scrittura doveva essere letta e spiegata senza tener conto di nessuna interpretazione ufficiale. Nel 1517 pubblica le 95 tesi i Principi basilari: 1. Solo Dio può donare la grazia al singolo 2. Tutta la struttura ecclesiastica è inutile mediazione fra Dio e il fedele, che rimane un’esperienza solitaria 3. Critica le vendite delle indulgenze ovvero le offerte di denaro fatte alla chiesa per annullare i peccati 4. Ribadisce che solo la fede salva il credente Queste tesi hanno un effetto sconvolgente in tutta la Germania, imputabile sia alla stampa sia alle forti necessità di riforma politica e sociale di quel tempo, dopo le tesi Lutero ha pubblicato tre opere fondamentali: Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, La cattività babilonese della chiesa, La liberà del cristiano. critica il potere della chiesa; chiunque può amministrare i sacramenti e predicare senza l’aiuto di preti e vescovi. Nel 1520 viene scomunicato e quindi considerato eretico, ma continua la sua opera riformatrice, fra il 1522 e il 1546 si dedica alla traduzione in tedesco del vecchio e del nuovo testamento. Lutero afferma che il papa non è superiore alle sacre scritture nel testo La cattività babilonese critica i sacramenti su sette, solo il battesimo e l’eucarestia sono veramente utili, importante era la soppressione del sacramento dell’ordine, il sacerdozio universale dei credenti, l’idea che chiunque potesse celebrare le funzioni religiose, e i voti monastici, li abbandonerà anche lui e si sposerà con un ex monaca; nega anche il voto di povertà e ubbidienza per il clero regolare. Gli effetti del suo insegnamento furono enormi in molte aree del Sacro Romano Impero furono distrutte le chiese e le reliquie, i principi e i governi cittadini incamerano i beni delle chiese locali; si dà l’avvio ad una serie di rivolte contro l’autorità ecclesiastiche, come Baden che fra 1524 e il 1525 rivendicava la propria autonomia. Oltre alle rivolte dei contadini, si formarono gruppi sempre più radicalizzati; uno è quello degli anabattisti guidati da Thomas Müntzer ex-seguace di Lutero predica la lotta contro i principi come segnale dell’avvento del regno di Cristo (i suoi seguaci non credono nel valore del battesimo) 15 maggio 1525 fu catturato e messo a morte. Lutero si scagliò contro queste rivolte, in quanto temeva che venisse travisato il suo pensiero, arrivando nel 1525 a chiedere di uccidere i rivoltosi (ca. 50.000 contadini e anabattisti vennero uccisi dall’esercito dei principi tedeschi). La teoria delle indulgenze basata sul presupposto dell’esistenza di un tesoro di meriti accumulati dalla Vergine e dai santi, al qulae la Chiesa poteva attingere per rimettere le pene ai peccatori pentiti per abbreviare le pene nel Purgatorio, ma i predicatori ingaggiati da Alberto di Hohenzollern (diventato arcivescovo di Magonza dietro pagamento) arrivavano a promettere il Paradiso a chiunque si fosse dimostrato prodigo del proprio denaro. Lutero inviò le 95 tesi ad Alberto e poco dopo le affisse a Wittenberg. Giugno 1520 Leone X emanò la bolla Exsurge Domine che lasciava a Lutero sessanta giorni per ritrattare prima che contro di lui fosse scagliata la scomunica arrivò i primi giorni del 1521, ma Carlo V , eletto nel giugno del 1919, concesse a Lutero di giustificarsi alla sua presenza. l’incontro fu durante la Dieta imperiale di Worms (aprile 1521), ma venne dichiarato Lutero al bando dall’impero. Dove non arrivavano i suoi scritti arrivavano i suoi seguaci che dipingevano il Papa come l’Anticristo, la chiesa come meretrice e Lutero come un profeta mandato da Dio. Molti principi colsero l’occasione per sottrarre i beni della Chiesa, e per rafforzare il proprio potere. Nella Dieta di Spira del 1526 venne concessa una certa tolleranza ai principi che aderirono al Luteranesimo; nella Dieta di Augusta del 1530 i principi elettori e 14 città rifiutarono di aderire agli ordini di Carlo V, a cui scrissero una lettera di protesta, da qui Protestanti. Gasparo Contarini cercò di trovare un compromesso ammettendo la validità di alcune tesi dei Protestanti, ma dal 1531 i principi protestanti aderirono alla Lega di Smalcalda sconfitta nel 1547 dall’esercito di Carlo V, rimase una profonda divisione fra Cattolici e principi Protestanti, Enrico II, re di Francia, inizio ad allacciare contatti con i principi tedeschi, nel 1551 accordo segreto Enrico II garantiva appoggio diplomatico e militare ai principi tedeschi in cambio dei vescovati di Metz, Toul e Verdun Carlo V preso alla sprovvista fu costretto a fuggire, ma i principi tedeschi volevano mantenere un rapporto pacifico con l’imperatore 1555 Pace di Augusta Cuius regio, eius religio i principi erano liberi di scegliere di rimanere Cattolici o passare al Protestantesimo, ogni suddito deve seguire la religione del principe, o se contrari, emigrare. Gli effetti della predicazione di Lutero si svilupparono anche fuori dalla Germania nacquero nuovi movimenti riformatori ancora più radicali Ulrich Zwingli ricoprì, nel 1518, l’ufficio di cappellano nella cattedrale di Zurigo, e si staccò progressivamente dalla fede tradizionale e riuscì a convincere il Consiglio cittadino ad abolire la messa, a riformare la liturgia e a imporre la Bibbia come unica fonte di autorità in campo religioso, esigeva la cessazione del servizio militare mercenario. Cerò sostegno nei luterani tedeschi, ma ci fu accordo sul problema teologico dell’eucarestia Zwingli credeva che fosse una semplice cerimonia commemorativa dell’ultima cena, mentre Lutero credeva nella presenza reale di Cristo nel pane e nel vino offerti ai fedeli. 1531l’esercito cattolico attaccò Zurigo e Zwingli morì. La sua eredità fu raccolta da Giovanni Calvino , dove vengono estremizzate le idee di Lutero, introducendo il concetto di predestinazione, gli uomini possono salvarsi solo conducendo una vita lontana dal peccato, compiendo ogni giorno il proprio dovere. Il Dio di calvino era quello del Vecchio Testamento; diversa era anche la concezione del rapporto tra Stato e Chiesa: diventa importante la “Chiesa visibile”, la congregazione dei fedeli legati dalla comune pratica del culto e dalla appartenenza a uno Stato, l’autorità civile non deve limitarsi a mantenere l’ordine, ma deve promuovere il bene spirituale dei sudditi in accordo con la “Chiesa visibile” questo connubio tra vita religiosa e vita politica porta ad una società rigida e strutturata, in cui i dissenti sono progressivamente espulsi, o uccisi. L’organo supremo della Chiesa era il Concistoro 12 anziani e da un numero minore di anziani. Fu introdotta una disciplina ferrea: proibizione delle osterie, dei balli, dei nomi di battesimo che non fossero nella Bibbia. Le idee di Calvino grossa diffusione in Europa intensa predicazione e grosso successo dei sui scritti fra i quali Istituzione della religione cristiana si diffuse in Francia, grazie agli ugonotti; Paesi Bassi; Scozia, grazie a John Knox; nelle vallate del Piemonte occidentali, dove i Valdesi aderiscono al movimento. 1528 Inghilterra Enrico VIII alleato della Francia nella Lega di Cognac contro l’imperatore, inizialmente contrario alle idee luterane, cambia idea quando alla richiesta al pontefice Clemente X di annullare il matrimonio con Caterina d’Aragona, nipote di Carlo V, che non gli dava un erede maschio, si vide negata la richiesta. 1529 convocò un Parlamento da cui ottenne l’annullamento del matrimonio, e quindi si ruppero tutti i vincoli di dipendenza da Roma. 1534 Act of Supremacy si proclamò unica autorità della chiesa d’Inghilterra inizialmente non furono toccati la struttura gerarchica della Chiesa, ma furono sciolti gli ordini regolari e dal 1536 i beni fondiari della chiesa furono requisiti dalla corona, che li mise in vendita favorendo la formazione di una nuova classe media gendry. Incaricò l’arcivescovo di Canterbury della gestione della chiesa anglicana, introducendo la bibbia in inglese riforma dà effetti in Inghilterra, ma viene fortemente osteggiata in Irlanda, dove la maggioranza rimane cattolica e fedele al papato, provocando un lungo conflitto religioso. Thomas Cromwell riordinò il Consiglio privato della corona e rafforzò l’apparato amministrativo; accusato di tradimento e ucciso nel 1540. Enrico VII nei suoi ultimi anni di regno sperperò ingenti quantità di denaro per inutili avventure militari in Europa. La vera riforma si ebbe durante il breve regno di Edoardo VI, nato dalla terza moglie di Enrico si diffuse la dottrina calvinista e ispirò la redazione del Libro di preghiere comuni e la formulazione dei Quarantadue articoli di fede Maria I Tudor, sposata con Filippo II di Spagna, cercò di riportare il cattolicesimo con numerose condanne a morte nei confronti dei protestanti Maria la Sanguinaria. In Scozia il calvinismo divenne religione dominante, grazie alle predicazioni di John Knox. La Chiesa presbiteriana scozzese si caratterizzò per una struttura assembleare a più livelli e per l’assenza di un clero organizzato gerarchicamente. Paesi scandinavi luteranesimo religione di Stato dal 1397 Danimarca, Svezia e Norvegia si erano unite nell’Unione di Kalmar. La Svezia si staccò dall’Unione sotto il capo Gustavo Vasa, nel 1523 si fece proclamare re 1544 Svezia ufficialmente un Paese luterano. Danimarca la trasformazione degli ordinamenti ecclesiastici opera di Federico di Holstein e soprattutto di suoi figlio Cristiano III 1536 luteranesimo unica religione di Stato, riforma introdotta ance in Norvegia e Islanda. Controriforma Con il termine “Riforma cattolica” o “Controriforma” s’intende il periodo successivo allo scisma Protestante, questo periodo coincide con il Concilio di Trento, che si apre nel 1545 e si chiude nel 1563 secondo alcuni storici questo periodo si concluse nel tardo Settecento, nel 1773 quando si sciolgono i gesuiti. S’intende un complesso insieme di movimenti, istituzioni, iniziative messe in atto tra ‘500 e ‘600 nella Chiesa cattolica romana, sia in risposta al dilagare della Riforma protestante, sia come conseguenza delle esigenze di riforma interna e di rinnovamento religioso. La rapida diffusione delle idee protestanti obbligò, appunto, la Chiesa Cattolica a portare avanti un programma di riforma strutturale e teologico. 1540 fu approvata la Compagnia di Gesù, nel 1542 a Ratisbona fallì un tentativo di accordo tra protestanti e cattolici. Nel 1542 venne crata a Roma la Congregazione del Sant’Uffizio o dell’Inquisizione, l’imperatore sollecitava la convocazione di un Concilio Ecumenico, procrastinata per ragioni politiche da papa Paolo III 2 28 marzo 1629 editto di Restituzione imperatore Ferdinando II ordinava la restituzione di tutti i beni ecclesiastici secolarizzati dopo il 1552. 1628 – 1630 il centro nevralgico della politica europea si spostò dalla Germania alla Penisola italiana fine del 1627 morto il duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga il successore designato era il francese Carlo duca di Nevers gli Asburgo rivendicarono la dipendenza dall’Impero del Ducato di Mantova e del Marchesato di Monferrato 1629 – 1639 l’esercito imperiale si impadronì di Mantova i problemi interni di Richelieu e di Olivares e la peste trattative di pace Accordo di Cherasco 1631 Mantova e Monferrato restavano ai Gonzaga – Nevers, che riconosceva suddito dell’Impero, e la Francia manteneva il possesso di Pinerolo. Gustavo Adolfo, re di Svezia entrò in guerra sia per difendere la causa protestante sia per affermare definitivamente l’egemonia svedese sul Baltico 17 settembre 1631 schiacciante vittoria a Breitenfeld nella primavera del 1632 invase la Baviera nel frattempo Wallenstein raccolse un nuovo esercito espulse i sassoni, alleati di Gustavo Adolfo, dalla Boemia, poi affrontò gli svedesi nella Battaglia di Lützen 17 novembre 1632. 25 febbraio 1634 Wallenstein venne ucciso. Per scacciare gli svedesi, l’imperatore confidava nell’aiuto della Spagna sconfissero l’esercito svedese a Nördlingen il 6 settembre 1634 i principi protestanti di affrettarono a chiedere la pace con l’imperatore nel 1635 a questo punto intervenne al Francia di Richelieu mosse guerra contro la Spagna e all’Impero voleva impedire il consolidamento della potenza imperiale in Germania. La flotta spagnola venne distrutta dagli olandesi nel canale della Manica con la Battaglia delle Dune il 21 ottobre 1639 gli svedesi continuarono la devastazione in Germania, mentre l’esercito francese ottenne una grande vittoria su quello spagnolo nella Battaglia di Rocroi il 19 maggio 1943 i negoziati di pace avviati nel 1641 sfociarono nel 1648 in una serie di trattati Pace di Vestfalia riconoscimento spagnolo dell’indipendenza delle Province Unite; la Francia otteneva il possesso definitivo dei vescovati di Metz, Toul e Verdun, di gran parte dell’Alsazia e di altre piazzeforti sul Reno, sia Piemonte; Svezia padrona della Pomerania occidentale e della provincia di Haland e perfezionava il proprio dominio sul Baltico. Cambiò la situazione religiosa dell’Impero fu ammesso anche il calvinismo, insieme al luteranesimo e il cattolicesimo, i principi ottenevano il diritto di stringere alleanze e fare guerre per proprio conto. Restava accesa guerra fra Francia e Spagna che si concluse solo nel 1659 Pace dei Pirenei Paesi Bassi I Paesi Bassi vivono un periodo di grossi sconvolgimenti politici e religiosi agli inizi del ‘500 questa zone faceva parte dell’Impero di Carlo V sono una delle aree più ricche d’Europa; ricca agricoltura, solido artigianato, una delle aree più popolate ed urbanizzate; principali industrie tessili si trovano a Liegi e a Bruges, mentre Anversa è il centro politico dove risiede la corte itinerante di Carlo V. Organizzati in 17 province, ognuna delle quali ha sue leggi e ordinamenti, a livello religioso le idee luterane vengono duramente represse e sono presenti in alcuni settori marginali della società, forte repressione da parte dell’Inquisizione. A partire da metà del ‘500 inizia a cambiare la situazione la parte meridionale soffre la concorrenza dell’industria tessile inglese, la nascita del nuovo asse commerciale fra Siviglia e Genova danneggia Anversa, al contrario la parte settentrionale conosce una fase di forte sviluppo agricolo, commercio marittimo e pesca l’inizio delle guerre di religione in Francia, e l’arrivo di esuli ugonotti favorisce la penetrazione delle idee di Calvino forte influenza sui ceti artigianali del sud e nei gruppi mercantili del nord dei Paesi Bassi. La grande aristocrazia, fra cui Guglielmo I d’Orange-Nassau chiede meno tasse si oppone con altri nobili, all’introduzione di due inquisitori in ogni diocesi vengono inizialmente accettate dal re Filippo II 1565 con l’ascesa del consigliere Fernando Alvarez de Toledo duca d’Alba, il re cambia idea si vuole portare avanti un programma di repressione delle idee protestanti. 1565 un gruppo di esponenti della nobiltà cattolica e protestante firma Il compromesso della nobiltà si richiede revisione di tutta la politica religiosa. 1566 Margherita di Parma reggente dei Paesi Bassi, promulga editto di moderazione per attenuare la repressione religiosa permette ai calvinisti di predicare in pubblico, diventa però violenta: molte chiese cattoliche vengono distrutte. 1567 il duca d’Alba sostituisce la reggente, comincia una forte repressione dei ribelli Calvinisti, Alba istituisce un tribunale speciale. Per mantenere le sue truppe il duca d’Alba richiede continuamente denaro 1571 nuova tassa rifiuto di tutti gli ambienti commerciali di pagarla emerge la furia di Guglielmo I, che si converte al calvinismo nel 1572 viene nominato governatore delle province di Zelanda e Olanda; 1575 queste due province si alleano per difendere le proprie autonomie e la libertà di culto. 1573 Alba viene sostituito da Luis de Requesens pone fine alle repressioni; 1575 corona di Castiglia fallisce l’esercito di stanza nei Paesi Bassi si ammutina e iniziano i saccheggi tutte le province dei Paesi Bassi firmano un accordo di Pacificazione di Gant 1576 per espellere le truppe spagnole e per discutere la questione religiosa durò poco le province meridionali, a maggioranza cattolica, decidono di restare fedeli alla Spagna, in cambio della loro autonomia amministrativa; inoltre, la diffusione del fanatismo calvinista spaventa le corporazioni delle arti delle città nelle province meridionali. 1579 si arriva a una divisione netta delle province olandesi 8 province settentrionali firmano un accordo Unione di Utrecht per coordinare la propria politica estera e militare in risposta le 10 province meridionale firmano l’Accordo dell’Unione di Arras. I Paesi Bassi si dividono in due: • Parte meridionale: a maggioranza cattolica, fedele alla corona spagnola • Parte settentrionale: a maggioranza calvinista, che nel 1581 dichiarano Filippo II decaduto 1584 Guglielmo I d’Orange viene ucciso da un fanatico cattolico, viene sostituito da suo figlio Maurizio di Nassau che nel 1587 viene nominato governatore generale e comandate dell’esercito Statolder le Province Unite adottano una forma di governo repubblicano tutte le 7 province sono riunite in un parlamento chiamato Stati Generali. Fra la fine del ‘500 e i primi del ‘600 si afferma l’egemonia della famiglia Nassau, a cui viene sempre assegnato il comando dell’esercito si crea un contrasto fra la famiglia Nassau e il rappresentante della provincia dell’Olanda, Johan Van Oldenbarneveldt sostenuto da gruppi mercanti che stanno assumendo sempre più potere. 1609 le Province Unite siglano una forte pace con la Spagna, nonostante la forte contrarietà di Maurizio di Nassau; oltre ai contrasti politici, emergono conflitti religiosi: • Arminiani sostenitori di un calvinismo moderato e tollerante, supportati da Oldenbarneveldt • Gomaristi sostenitori di un calvinismo intransigente, sostenuti da Maurizio di Nassau 1617 – 1619 grave crisi politica nel 1619 Maurizio di Nassau fa arrestare il suo avversario e promuove un sinodo della ciesa calvinista olandese a Dordrecht, in cui si condannano gli arminiani. 1621 riprende il conflitto fra la repubblica delle Province Unite e la Spagna termina nel 1648 Trattato di Munster la corona spagnola rinuncia a qualunque pretesa territoriale sulle Province Unite crescente affermazione nel commercio marittimo, le maestranze navali olandesi sono all’avanguardia nella progettazione di nuovo vascelli, in breve tempo diventano i più richiesti. L’espansione olandese porta alla nascita di due compagnie mercantili: • La compagnia Unita delle Indie Orientali fondata nel 1602 molto potere economico gode del monopolio commerciale fra Africa, Asia e le Province Unite; e politico può creare insediamenti coloniali, e stringere accordi diretti con le autorità locali. In Asia fonda le sue basi a Giacarta impone la coltivazione di noce moscata, chiodi di garofano, pepe e caffè basa la sua attività sullo sfruttamento delle popolazioni native La compagnia delle Indie Occidentali fondata nel 1621 politica aggressiva nei confronti delle colonie ibero-portoghesi, guerra di corsa conquiste più rilevanti: Nuova Amsterdam (New York) nel 1626 ceduta agli inglesi nel 1674; Colonia di città del Capo fondata nel 1652; Guyana nel 1667 Espansione coloniale 1492 anno della scoperta dell’isola di Hispaniola da parte di Cristoforo Colombo durante il primo viaggio esplorativo, è la tradizionale data che sancisce la cesura fra il Medioevo e l’età moderna. Tuttavia, questa data è ormai considerata superata dagli storici, che hanno ormai retrodatato l’inizio della fase delle grandi scoperte geografiche fra il tardo ‘300 e i primi decenne del ‘400. Il vero protagonista della prima fase scoperte extraeuropee è il Portogallo, e i navigatori al suo servizio, che cercano id trovare nuove rotte commerciali per esportare e importare tutte una serie di mercanzie. Questa ricerca di nuove rotte è dettata da 2 motivi principali: 1. Aggirare il commercio nel Levante che è in mano ad intermediari di Venezia ed è minato dai rapporti conflittuali fra i diversi regni musulmani 2. Rompere il commercio dell’oro e degli schiavi che si è sviluppato fra i regni dell’Africa sub-sahariana, ed in particolare nella zona degli odierni stati del Senegal e della Nigeria, ed i mercanti arabi del Nord Africa La scoperta delle Canarie da parte di due navigatori genovesi Lanzarotto Malocello e Niccoloso da Recco, fra il 1336 ed il 1341 comincia ad aprire l’area atlantica all’esplorazione europea. In questa fase le isole sono scoperte, ma non colonizzate. La conquista delle Canarie inaugura un modello di colonizzazione europea: sterminio della popolazione nativa locale e avvio di un processo di coltivazione di una monocultura, che in questo caso è la canna da zucchero. Nel ‘400 la fese di esplorazione si concretizza sempre più grazie alle nuove conoscenze in campo nautico e allo sviluppo di nuove navi, più robuste, più grosse ed equipaggiate con una velatura composta. Si producono carte e mappe in modo sempre più pressante. Basandosi sul testo e la mappa del geografo di età ellenistica Tolomeo di Alessandria, l’umanista fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli elabora una mappa che indica una nuova via per raggiungere le Indie Orientali, ovvero l’Estremo Oriente, dove si troverebbero enormi ricchezze. Per tutto il ‘400 il regno di Portogallo guida questa fase di scoperte di nuovi territori la dinastia regnante, gli Aviz, ed in modo particolare il principe Enrico Pietro il Navigatore, che promuoveva molti dei viaggi esplorativi questa fase si lega in modo molto forte alle conquiste militari legate alla lotta contro i mussulmani. Conquista di Ceuta nel 1415, in Marocco; scoperta e colonizzazione delle isole di Madeira e Porto Santo; 1419 – 1427 scoperta delle Azzorre; 1445 conquista delle isole di Capo Verde, da dove partono varie spedizioni verso la Sierra Leone, nel 1460, e nel Golfo di Guinea; 1482 viene costruita la stazione commerciale fortificata di São Jorge de Mina, dove i mercanti portoghesi cominciano ad entrare nel commercio dell’oro e degli schiavi del Sudan. I portoghesi apprendono ed affinano nuove tecniche di navigazione e geografiche favorisce la realizzazione di viaggi sempre più lunghi che arrivano a doppiare il Capo di Buona Speranza, con l’intento di arrivare più velocemente alle Indie per riuscire ad avere una posizione egemone nel commercio delle spezie; 2 spedizioni fondamentali: Bartolomeo Diaz nel 1487 doppia il Capo di Buon Speranza; Vasco de Gama, 1497 – 1498, arriva fino all’odierna Calcutta. In India, i portoghesi devono fare i conti con i mercanti arabi che detengono il monopolio del commercio delle spezie, attuano una strategia aggressiva, e basandosi sui contrasti fra i vari principi indiani, s’insediano progressivamente in città chiave come Cochin, o arrivando a bombardare Calcutta gioca a favore dei portoghesi che nel 1504 impongono che tutto il commercio delle spezie debba passare obbligatoriamente São Jorge de Mina, nell’odierno Ghana. Nei primi anni del ‘500 l’espansione portoghese in Asia sembra inarrestabile; si fondano stazioni commerciali lungo la rotta dal Portogalli e l’India. Una di queste è Goa, in India. Alla fine del ‘400 anche la corona spagnola comincia a mostrare interesse per le nuove terre; questo ritardo è imputabile alla reconquista, la guerra contro gli arabi, che si conclude con la conquista di Granada nel gennaio 1492. Con la spedizione di Colombo si apre una competizione fra Portogallo e Spagna per il controllo del mondo, il papato cerca di “regolare” questa competizione con una serie di bolle. Le più importanti: Inter Cetera del 3 e 4 maggio 1493 decreta che le terre ad ovest di un meridiano distante 100 leghe da Capo Verde siano della Spagna, quelle ad est del Portogallo. 1494 Trattati di Tordesillas sposta ancora di più la linea di demarcazione, facendo diventare Spagna e Portogallo i primi due imperi globali. La seconda fase dell’espansione europea nel ‘500 è caratterizzata dalla conquista spagnola in America centrale e in America del Sud al conquista parte dai Caraibi, per raggiungere l’odierno Messico, Perù, Colombia ecc. la conquista ha un impatto devastante sulle civiltà con cui entrano in contatto gli spagnoli. Il primo impatto è quello microbico spagnoli portano malattie come il morbillo, il vaiolo che decimano i nativi es. Santo Domingo passa da 600 mila nel 1492 a 10 mila nel 1530. La conquista spagnola è molto rapida 1519 – 1521 Hernán Cortés conquista buona parte dell’impero Azteco 1532 – 1548 Francisco Pizarro distrugge l’impero Inca. Le spedizioni di Cortés e Pizarro sono composte da poche centinaia di uomini, entrambi sono però favoriti dal fatto che sia gli imperi Azteco e Incas sono profondamente disuniti. Nei nuovi territori gli Spagnoli cominciano a cercare metalli preziosi; costringono gli Indios a lavorare come schiavi; viene introdotto un sistema agricolo simile a quello europeo, che prevede l’introduzione di monoculture come caffè, zucchero e tabacco. Grandi appezzamenti di terra vengono dati ad un ristretto gruppo di persone, si introduce il sistema dell’Encomienda de Indios il re spagnolo dà un certo numero di indios a gruppi di coloni, che, dopo essere stati convertiti, lavorano come schiavi nei campi di fatto porta alla creazione di una classe di possidenti terrieri, che impone le sue leggi, senza alcun rispetto per gli indios vari tentatici di regolamentarla da parte della corte spagnola Leggi di Burgos 1512 – 1513 Nuevas Leyes 1542 – 1543 tutte affermano che gli indios sono sotto la diretta protezione del sovrano, le leggi sono però ignorate dai proprietari. 6 L’encomienda rimane fino alla fine del ‘500, quando il crollo demografico degli indios la rende ormai inutile nel 1519 – 1530 ca 25 milioni di indios, nel 1601 -1605 ca 1,1 milioni. L’encomienda porta alla nascita di un ceto mercantile sia in Spagna che nelle colonie. Le nuove colonie portano alla nascita di un flusso commerciale atlantico; arrivano in Spagna metalli preziosi, legname, zucchero. Dalla Spagna partono invece olio, farina, vino, manufatti edili e verso la fine del ‘500 materiali di lusso quali vini pregiati, tessuti di lusso. 1503 istituita a Siviglia La Casa de Contratación su ordine reale doveva organizzare i traffici commerciali da e per le colonie americani in un regime di monopolio; nasce anche il Consulado istituzione privata che raggruppa i principali mercanti di Siviglia e dell’Andalusia, che di fatto diventa il porto più importante, almeno fino alla fine del ‘600. Anche il Portogallo riesce a stabilirsi nelle Americhe, e più precisamente in Brasile, dove vengono fondate Salvador e San Paolo . Alla fine del ‘500, la conquista spagnola ha radicalmente cambiato il volte del Centro e Sud America gli imperi Inca e Maya sono stati annientati; la colonizzazione ha radicalmente cambiato il paesaggio . Rispetto al Centro e al Sud America, la presenza europea in Nord America è pressoché inesistente. Nessuna espansione coloniale nel ‘500 esplorazioni compiuta dal navigatore italiano Giovanni Caboto 1497 – 1498 lungo le coste del Labrador e di Terranova per conto della Society of Merchant Adventures di Bristol Terranova è una riscoperta alla fine del XI sec viene scoperta dai Vichinghi, che vi fondano un piccolo insediamento; l’ostilità dei nativi li costringe però ad abbandonarlo. Le spedizioni di Caboto hanno uno scaro impatto sulla società inglese e soprattutto sulla corona, che, per buona parte del ‘500, non interferisce con l’espansione ibero-portoghese; per tre motivi: 1. Scarsi profitti 2. Mancanza di metalli preziosi rispetto alle colonie spagnole 3. Assenza di popolazioni numerose e di grandi imperi, come gli Incas o gli Aztechi, nel Sud America. 1558 ascesa di Elisabetta I Tudor promuove una politica aggressiva contro la corono spagnola. Dal 1560 la corono inglese decide di sostenere finanziariamente le imprese di alcuni avventurieri Sir Humphrey Gilbert; Richard Grenville; Francis Drake e Walter Raleigh nessuno riesce a fondare un insediamento stabile Gilbert cerca di fondare un insediamento a Terranova, ma fallisce a causa della mancanza di rifornimenti; Grenville fonda un piccolo villaggio sull’isola di Roanoke in Virginia, ma dura solo 5 anni; sia Drake che Raleigh sono corsari, cioè autorizzati a compiere raids contro i galeoni e contro gli insediamenti spagnoli. Drake esplora l’odierna California, Raleigh scopre la Virginia ed esplora la Guyana. Anche la Francia rimane ai margini del processo di espansione europea durante il ‘500 ci sono una serie di viaggio esplorativi fatti da Jacques Cartier 1534 – 1541 lungo le coste del Canada orientale ha contatti con le popolazioni native, ma non fonda nessun insediamento permanente; sostanzialmente la presenza francese si limita a gruppi d’estate a Terranova. Sia la prima che la seconda fase dell’espansione extraeuropea sono dominati dal Portogallo che dalla Spagna, che diventano i primi imperi globali; nel caso delle Americhe è la Spagna che conquista il maggior numero di territori e popoli, imponendo con forza il suo sistema politico e culturale, in Africa e in Asia si fondano degli avamposti commerciali fortificati, ma non c’è una conquista militare. Espansione coloniale nel ‘700 Inizi del ‘700 il quadro dell’espansione europea cambia, sia il Portogallo che la Spagna perdono la posizione di forza acquisita fra il tardo ‘400 e il ‘600 emergono con forza Francia e Inghilterra. Portogallo 1662 Carlo II Stuart ottiene la base commerciale di Bombay da quel momento il ruolo portoghese in Asia si contrae progressivamente, l’interesse lusitano si concentra sull’Angola e sul Brasile, 1649 fondata la Companhia general de Comércio do Brazil obbiettivo dei portoghesi era di far espandere il Brasile tramite un intenso sfruttamento agricolo, aumento della produzione della canna da zucchero; 1697, 1729 scoperta di giacimenti d’oro e di Minas Gerais. L’incremento della manodopera forzata porta un massiccio uso di schiavi africani; Massiccia emigrazione dal Portogallo. Fra gli emigranti verso il Brasile, ci sono anche gli ebrei convertiti al Cattolicesimo emigrazione più qualificata; In Brasile in quel periodo ci sono tanti schiavi africani, che in alcune regioni del paese controllano gli scambi commerciali. La crescita del Brasile porta ad un accrescimento della popolazione delle Azzorre e di Madeira, queste isole diventano un punto cruciale di scambio fra il Portogallo e il Brasile. Nel commercio atlantico portoghese si rafforza anche il ruolo delle isole dell’arcipelago di Capo Verde e di São Tomé diventano veri e propri empori per merci provenienti dall’Africa e dirette verso l’America e l’Europa, ricevono anche piante come il mais e manioca, dall’America, che vengono coltivate in loco. I portoghesi non riescono però a penetrare all’interno dell’Africa, le malattie ed il clima, nonché l’ostilità delle popolazioni locali, impediscono di avanzare oltre le zone costiere. Durante il XVIII secolo il principio della purezza di sangue diventa sempre più debole nelle colonie portoghesi, numerosi mulatti, ovvero nati dall’incrocio fra bianchi e schiavi africani, ottengono l’accesso alle attività mercantili e alle cariche municipali. Spagna, a parte la perdita della Giamaica, mantiene gli stessi possedimenti, il commercio fra colonie e madrepatria è minato però da lunghe distanze, continui attacchi dei pirati inglesi e olandesi. Incapacità della Spagna di rifornire di manufatti europei le colonie, ciò porta allo sviluppo di un’intensa attività di contrabbando di mercanti francesi, inglesi e olandesi. Altro elemento di crisi per l’impero spagnolo è il commercio degli schiavi, dalla fine del XVI secolo la Spagna delega questo commercio tramite un appalto dato a private compagnie. 1700 – 1713 Compagnia delle Indie Occidentali. Dal 1713 il commercio fra le colonie e la Spagna è sempre meno legato al monopolio della madre patria. Ulteriore problema per la Spagna è rappresentato dal progressivo indebolimento del controllo sulle colonie; questo è dovuto al fatto che le principali cariche pubbliche nelle colonie sono delegate o vendute alle élite coloniali; la corona spagnola quindi sempre meno controllo sui suoi sudditi nelle colonie Nel caso della Francia le basi dell’espansione coloniale sono gettate da Colbert, nel ‘700 l’espansione francese si sviluppa in Asia, Canada e Caraibi. 1664 fondazione della Compagnia delle Indie Orientali nasce dall’unificazione di 3 compagnie private: Compagnia della Cina; Compagnia d’Oriente; Compagnia del Madagascar. Lo scopo della Compagnia delle Indie Orientali è quello di contrastare le omonime compagnie inglese e olandese in Asia; ottiene dal re grossi diritti: • Monopolio della navigazione a est del Capo di Buona Speranza • Autorizzazione a esportare somme in argento e oro Così come a Livorno, anche Roma ospita una comunità protestante composta da tedeschi, inglesi, svedesi ecc. questa presenza aumenta sempre più durante il Grand-Tour. A partire dai primi del ‘700 viene anche il permesso ai Protestanti di essere seppelliti a piedi della Piramide di Caio Cestio. Nasce il cimitero Protestante di Roma; il papato adotta una doppia strategia nei confronti dei Protestanti a Roma: sospetto nei confronti degli eretici poveri; tolleranza nei confronti di quelli ricchi. In età moderna Napoli è il centro urbano che registra la maggior crescita. Rispetto a Roma, la crescita demografica di Napoli è alimentata dalle migrazioni interne, ovvero da movimenti di persone dalle aree vicine, come il Principato di Citra e la Terra di Lavoro. 1790 – 1840 più del 50% degli immigrati proviene da quelle zone. Napoli riceve meno immigrati stranieri rispetto a Roma, ci sono però alcune maestranze specializzate come: liutai tedeschi, attivi dal 1562; imprenditori inglesi francesi e svizzeri attivi fra la fine del ‘700 e 1880. La Penisola non è solamente una terra d’immigrazione, ma, in età moderna è anche caratterizzata da flussi migratori in uscita; questi flussi cambiano d’intensità e di destinazione a secondo dei periodi; un elemento comune a questi flussi è che si tratta di movimenti di persone qualificate (architetti, banchieri, setaioli ecc.) Nel XVI secolo la presenza italiana in Europa è consistente principalmente; nella Penisola Iberica, dove c’è forte nucleo di Genovesi; in Francia, dove la presenza italiana è stimato intorno alle 5 mila presenza; oltre che a corte, gli italiani in Francia si concentrano a Marsiglia, dediti alle attività legate alla pesca; a Lione, dove operano come mercanti, prima famiglie fiorentine, e poi lucchesi. Nel caso dei Lucchesi emergono come i principali mercanti di seta; sviluppano una rete commerciale tramite cui si muovono fra le case madre a Lucca e le sedi in Francia, nel ‘500 i commercianti lucchesi occupano un rango talmente elevato che sono i primi ad accogliere il re durante le visite a Lione; il loro successo genera una forte xenofobia contro tutti gli italiani. Il successo della penetrazione italiana è tangibile anche a livello politico, la reggente Caterina de’ Medici: Maria de’Medici, moglie di Enrico; Concino Concini, ministro di Luigi XVI; cardinale Giulio Mazzarino. Anche nelle arti la presenza degli immigrati italiani in Francia è tangibile Tiziano Martinelli; Tiberio Fiorilli entrambi svilupparono in Francia la commedia dell’arte. Nel 1660 alle compagnie italiane viene assicurato un teatro permanente l’hotel de Bourbogne viene chiuso nel 1697. Un ulteriore es. di emigrati italiani di successo in Francia è quelli di Francesco Procopio Cutò: nel 1686 fonda il più antico caffè di Parigi; è ritenuto l’ideatore del gelato. XVI – XVIII l’emigrazione italiana tocca anche l’area centrorientale dell’Europa; mercanti e maestranze italiane sono attestate a Norimberga, Vienna, Praga e Russia, forte la presenza di architetti e artisti che esportano lo stile barocco. Due esempi: il fiorentino Francesco Bartolomeo Rastrelli, che nel 1715 emigra in Russia è il progettista del Palazzo d’Inverno; il lucchese Domenico Martinelli importa lo stile barocco in Austria. Al contrario della Francia o della Penisola Iberica, la presenza italiana in Inghilterra a partire dalla metà del XVI secolo è sempre meno consistente; il senso di superiorità del Protestantesimo inglese, che emerge sotto Elisabetta I, porta a demonizzare gli italiani; sono condannate soprattutto le idee politiche e i costumi che emergono nel Rinascimento, e la loro possibile diffusione. I genovesi Nel corso del XVI secolo tutto il continente europeo è interessato da una forte crescita demografica, che recupera e supera i vuoti provati dalla peste nera del ‘300. Si passa dai 45 milioni di fine ‘300 agli 89 milioni ai primi del ‘600. La crescita coinvolge molti centri urbani. Questa ripresa demografica è favorita dalla minor mortalità legata alle malattie; ciò favorisce che un sempre maggior numero di bambini possa raggiungere l’età adulta; alla crescita demografica corrisponde una maggior domanda di prodotti alimentari, ma al tempo stesso un aumento dei costi. La continua richiesta di materie prime, e soprattutto dei cereali, porta ad una progressiva estensione delle coltivazioni con disboscamenti e bonifiche. Oltre all’agricoltura anche l’industria conosce una fase d’espansione. Siderurgica: sempre maggior richiesta di ferro per le armi; i principali produttori nel XVI secolo sono: Inghilterra, Svezia e la zona di Liegi. Industria tessile: l’uso dell’allume è fondamentale per la tintura dei panni Fino al 1455 la maggior miniera è quella di Focea in Asia Minore, controllata dai Genovesi, con la conquista ottomana, i prezzi del materiale salgono alle stelle. 1462 scoperta di una miniera di allume a Tolfa. Lo stato pontificio ne dà la gestione ai mercanti fiorentini 1490 – 1560 aumenta la produzione di allume, e di conseguenza anche quella tessile. La crescita dell’industria tessile è fenomeno che coinvolge molti paesi europei. Segovia, Toledo, i Paesi Bassi, ma soprattutto l’area centro-settentrionale italiana. Bergamo, Firenze, Venezia emergono come i maggiori centri di produzione. La crescita dell’industria tessile italiana è favorito da due fattori principali: assenza di concorrenti nell’area del Levante; instabilità politica nell’area dei Paesi Bassi, dove esplodono rivolte di natura politica-religiosa. Un altro settori in crescita è quello serico; principale produttore è Stato Milano. 1580 a attività serica rappresenta il 22% dell’economia cittadina; la produzione serica coinvolge altre città italiane sia nel nodo che nel sud; Milano mantiene però il primato delle esportazioni tramite potenti corporazioni cittadine e grazie alla continua presenza alle fiere europee, in particolare a quella di Lione. Tre aree di scambio principali: • Dalla Germania meridionale al Levante, tramite Venezia • Dalla Castiglia settentrionale verso l’Inghilterra e Paesi Bassi • Da e per i Paesi Bassi verso l’area Baltica e orientale. Lo sviluppo e la progressiva estensione dei commerci porta alla nascita di “borse” per la quotazione delle merci e per una regolamentazione dei flussi di denaro; le prime 2 borse in questo senso sono fondate ad Anversa nel 1531. Fino al 1576, anno della rivolta contro gli spagnoli, la città è il principale centro finanziario europeo. Il cambiamento economi fra XVI e XVII coinvolge anche le monarchie e i vari stati europei, ovunque si registra un aumento della pressione fiscale, due motivi principali: aumento dei prezzi; aumento delle spese dovuto alle continue guerre. Fino alla metà del XVIII secolo le truppe sono formate da mercenari, che devono essere continuamente pagate e rifornite. Nelle grosse monarchie europee (Francia e Spagna), il bisogno continuo di denaro porta a due soluzioni: • Alienazione di alcune tasse, che vengono cedute alle banche in cambio di credito • Massiccio uso dell’indebitamento con banchieri europei, soprattutto fiorentini e senesi (Monte di Pietà di Siena) Il ruolo delle compagnie bancarie toscane ha origine nel tardo ‘300. Es. il re inglese Edoardo III ce ricorre ai prestiti dei Bardi e dei Peruzzi durante la guerra dei Cent’anni. Nel 1345 rifiuta di pagare i debiti, portando al fallimento dei Bardi e dei Peruzzi. 10 Nei comuni della Penisola italiana del centro-nord e nelle Fiandre, si usa il debito consolidato, cioè un emissione di titoli che garantiscono un’alta rendita annuale, vengono comprati da nobili, mercanti, enti ecclesiastici ecc; gli interessi annui provengono dalle tasse sui commerci, che ricadono maggiormente sui ceti minori e con bassi salari. Altra forma di indebitamento pubblico è la vendita delle cariche pubbliche, vendute al “miglior offerente”. Fenomeno diffuso ovunque, ma soprattutto in Francia dopo che, nel 1604, il re Enrico IV decide di mettere una tassa che devono pagare tutti i detentori di una carica pubblica. Questo favorisce una vendita sempre più forte, che consente alle famiglie di esercitare lo stesso ruolo per generazioni. Questo uso del debito diventa sempre più connesso all’attività di banchieri e finanziatori privati; emerge l’elemento della fiducia come tramite per ottenere il credito e per muovere il denaro da una parte ad un’altra; la lettere di cambio, nata nel Basso Medioevo, è lo strumento che permette di muovere il denaro fra “datore” ed un “traente”. La lettera di cambio viene però spesso usata come mezzo per fare dei prestiti con alti interessi. Fra i finanziatori privati del XVI secolo spiccano per importanza i Medici e la famiglia tedesca dei Fugger Jacob Fugger nel 1519 finanzia l’elezione di Carlo V ad imperatore con 1 milione di fiorini, in cambio ottiene i diritti di sfruttamento delle miniere d’argento di Ungheria e nel Tirolo Genova è la città europea in cui emerge maggiormente questa classe di banchieri mercanti a partire dalla fine del ‘400 la sua espansione iniziò nel XII secolo, quando emerge come una delle repubbliche marinare più potenti, con avamposti commerciali in tutto il Medio Oriente ed Asia; dal XIII secolo Genova comincia ad espandersi verso le Fiandre e l’Inghilterra aprendo nuove rotte commerciali. L’ascesa do Genova è legata al suo porto che cresce d’importanza nel volume dei commerci; si rafforzano le torre commerciali verso la Penisola Iberica, ma anche verso il Nord Europa (Fiandre, Inghilterra); il porto attira anche navi straniere, la maggior parte delle quali proviene dalle Fiandre, Inghilterra e Province Unite. Con l’inizio dell’espansione atlantica, i genovesi stabiliscono delle case di commercio a Siviglia, Candice, Sanlúcar, Jerez, Toledo e Granada; in Andalusia hanno un ruolo di primo piano nell’esportazione di grano, olio e vino. Dalla fine del ‘400 opera a Siviglia Francesco Pinello, che è uno dei maggiori finanziatori per le spedizioni di conquista delle Canarie e di Granada; viene ammesso come agente alla Casa de la Contratación. Con la nascita della Repubblica Genovese ad opera di Andrea Doria il legame fra Genova e la Spagna non è più solo economico, ma politico in quanto la città si lega alla monarchia iberica. Un dato che mette in evidenza il forte peso finanziario dei banchieri genovesi è nei registri degli asiento. Nel ‘500 l’asiento è una forma di contratto stipulata fra il re spagnolo ed un privato cittadino. Fra la fine del XVI e il XVII secolo diventa un contratto fra la corona e privati per l’importazione di schiavi africani nelle colonie. Con la scoperta dell’America la presenza genovese in Spagna e nei suoi domini diventa sempre più consistente ed influente, es i fratelli genovesi Battista e Cesare Centurione, che nel 1508, aprono per il commercio fra Spagna e l’America. Durante il ‘500 le famiglie genovesi hanno il ruolo cruciale nell’economia della Spagna. 1520 – 1525 sono quelli che danno il maggior numero di prestiti al re spagnolo. Aumenta anche la presenza numerica di banchieri e mercanti. 1537 – 1556 compagnie private e 120 mercanto a Siviglia. In Castiglia ci sono 46 compagnie e 33 mercanti, altre sono nelle Canarie, a Valencia, Granada, Alicante, Toledo ecc. I mercanti genovesi sono presenti anche nei domini spagnoli nel centro e nel sud della Penisola Italiana; a Palermo, 1556 – 1559 43 mercanti genovesi; sono anche in Sardegna, Corsica e Napoli 44 genovesi, che possiedono baronie e territorio. 1535 – 1614 13 vescovi appartengono alle famiglia mercantili genovesi. La presenza genovese è composta anche da marinai e soldati oltre 10 mila in Spagna. La loro presenza è attestata anche a Lisbona, Anversa, Londra, Roma fondano una chiesa della “nazione genovese”. A Roma la presenza genovese è particolarmente nel ‘500 ben 2 papi Sisto IV e Giulio II sono liguri così come 10 cardinali. Così come in Spagna, la preminenza genovese a Roma è legata al ruolo avito nella finanza papale. ‘400 – ‘600 famiglie genovesi sono a capo di dogane e della tesoreria papale I banchieri genovesi sono presenti anche a Milano e a Venezia. A Lione, una delle maggior fiere europee, operano almeno una sessantina di ditte genovesi 1502 – 1537. Lo stesso avviene a Marsiglia; fine ‘400 e inizi ‘500 centinaia, ed il loro ambasciatore è il più importante, hanno la capacità di armare ben 6 navi. I genovesi sono attestati anche in Inghilterra, dove sono già presenti dal XIII secolo. in età medioevale sono dediti al commercio. XV – XVI finanza, riescono ad ottenere in carichi di rilievo presso la corte inglese Antonio Spinola viene nominato controllore dell’ufficio del cambio per tutto il regno inglese. ‘400 – ‘500 i genovesi sono l’unico gruppo straniero tollerato perché commerciano prodotti utili, ottengono più facilmente lo stato di “Citizen” (residente autorizzato). Con l’ascesa al trono di Filippo II, 1556, la monarchia spagnola è sempre più indebitata e incapace di pagare i creditori, molte compagnie commerciali e finanziarie genovesi falliscono, venendo progressivamente sostituite da gruppi di mercanti fiamminghi. Con gli inizi del XVII secolo “l’epoca de genovesi” in Spagna è ormai finita. Inghilterra colonizzatrice Per quasi tutto il ‘500 le iniziative inglesi per fondare nuove colonie sono legate ai privati. Le iniziative rimangono in mano privata per tre motivi: • Scarsi profitti • Mancanza di metalli preziosi rispetto alle colonie spagnole • L’assenza di popolazioni numerose e di grandi imperi, come gli Incas o gli Aztechi nel sud America La prima colonia inglese sul suolo americano viene fondata sull’isola di Roanoke da Richard Grenville, fra 1585 ed il 1587 vengono portati 240 coloni, la colonia però fallisce a causa della mancanza di rifornimenti dell’ostilità dei nativi. I contrasti con la colonizzazione spagnola sono stridenti: alla fine del ‘500 nei territori spagnoli si contano 240 mila coloni. Nonostante il fallimento della colonia di Roanoke, l’interesse per favorire l’espansione inglese rimane; nel 1589 il cartografo inglese Richard Hakluyt pubblica un trattato di geografia intitolato The Principal Navigations, Voyages and Discoveries of the English celebra le scoperte di Drake ed altri navigatori, promuove la necessità dell’espansione coloniale inglese; promuove la necessità dell’espansione coloniale inglese oltreoceano come mezzo per espandere il progresso culturale, militare, politico e religioso dell’Inghilterra. La situazione comincia a cambiare nel 1606; in quell’anno viene fondata a Londra la Virginia Company of London il suo obbiettivo è promuovere la colonizzazione di questa terra attraverso un massiccio uso di sermoni e promozioni; la Company ha il supporto di molti mercanti e dell’aristocrazia terriera, ma scarso è il sostegno della corona. Nel 1607 la Virginia Company fonda la prima colonia permanente a Jamestown; il primo periodo della colonia è caratterizzato da: • Scarsi rifornimenti dall’Inghilterra • Durissime condizioni climatiche • Contrasti con le popolazioni native I coloni inglesi di Jamestown si dedicano alla coltivazione del tabacco, la loro attività è però mal tollerata dai nativi, che compiono una serie di raids; il più grave è quello del 1622, dove vengono uccisi 347 coloni, quasi 1/3 di tutto l’insediamento. L’attacco a Jamestown del 1622 a due conseguenze drastiche: • Peggioramento dei rapporti fra i coloni inglesi e i nativi; questi ultimi vengono visti come dei nemici da uccidere fra il 1623 ed il 1624 gli inglesi uccidono più mille nativi nelle rappresaglie • Lo scioglimento della Virginia Company nel 1624 passa sotto il controllo della corona. Nonostante i vari attacchi dei nativi, la colonia di Jamestown sopravvive; grazie ad un sistema di difese e all’aumento di coloni dall’Inghilterra, la presenza inglese nell’area del Chesapeake aumenta in modo considerevole. 1630 – 1640 si stima che quasi 18 mila coloni inglesi partono per Jamestown. Nel 1660 coloni sono 25 mila coloni. L’origine dei coloni inglesi è eterogenea; quasi il 70 – 80% di loro sono servi a contratto; il servo a contratto è colui/colei che firma un accordo con un proprietario. Ottiene il passaggio, il più vitto e l’alloggio. In cambio s’impegna a lavorare per un periodo di 5 -7 anni. Pochi riescono però a essere liberi dopo quel periodo. I servi a contratto erano generalmente uomini molto giovani, fra i 15 e i 24 anni. La maggior parte di loro viene dai sobborghi di Londra o dalle aree rurali. Jamestown non è l’unico insediamento fondato dagli inglesi. Nel 1620 comincia la colonizzazione del Massachusetts portati avanti dai Puritani; questa colonizzazione ha dei risvolti prevalentemente religiosi. I Puritani inglesi sono una branca molto ortodossa del Protestantesimo che nasce all’interno della Chiesa Anglicana; sono convinti sostenitori della necessità si una riforma radicale a livello religioso, sia a livello di culto che a livello di dottrina; rifiutano la gerarchia anglicana e sono convinti sostenitori della nascita di chiese locali autogovernate. Durante il regno di Giacomo I, i Puritani sono sottoposto ad un crescente controllo per farli aderire alla chiesa Anglicana; nel 1609 un gruppo di Puritani, provenienti dal villaggio di Scrooby, nel Nottinghamshire, emigra nelle Province Unite in cerca di tolleranza religiosa; si stabiliscono a Leiden, dove però non riescono ad integrarsi. Inoltre, continuano ad essere sottoposti al rischio delle persecuzione. Nel 1619 ottengono dalla Virginia Bay Company una patente per colonizzare un’area sulla foce del fiume Hudson; ai primi di Novembre del 1620 una spedizione, composta da 150 fra coloni e marinai, sbarca Cape Cod. La scelta di sbarcare a Plymouth e non più a sud è favorita dal fatto che l’area è scarsamente abitata dai nativi; 1617 – 1619 un’epidemia di vaiolo ha ucciso quasi il 90% dei Patauxet, i nativi si quella zona. Agli occhi dei Puritani, questa epidemia appare come un segnale di Dio che ha liberato il territorio dai nemici. Al contrario di Jamestown i primi rapporti fra i Puritani e i nativi sono buoni, uno dei capi nativi, chiamato Squanto, insegna a coloni come coltivare il terreno della zona; nella primavera 1621 viene siglato un accordo di pace; si avvia un commercio delle pelli fra nativi e coloni. La fondazione di Plymouth dà avvio alla colonizzazione Puritana del Massachusetts; 1623 viene fondata un insediamento a Cape Anne, ribattezzato Gloucester 1626 fondazione di Salem 1629 – 1640 più di 13 mila puritani arrivano in Massachusetts è una migrazione molto omogenea, in quanto quasi tutti i puritani vengono dall’East Anglia o dal sud-ovest dell’Inghilterra. La migrazione puritana verso l’America del Nord è sempre associata ad un’idea di provvidenza divina; la decisione di lasciare l’Inghilterra corrisponde al disegno voluto da Dio, a cui nessun puritano opporsi. La migrazione puritana porta alla formazione di una società molto strutturata in cui c’è scarso peso per l’iniziativa personale; a partire del 1630 si forma la Massachusetts Bay Company, al cui vertice c’è un governatore, che viene eletto ogni tra anni. Il più famoso è John Winhtrop che ricopre le cariche per 4 volte. A livello locale la vita dei coloni puritano è gesta dai selectmen uomini scelti, essi gestiscono: la giustizia; l’assegnazione delle terre, ridistribuite in base al rango delle famiglie; la vita religiosa. I selectmen si occupano anche della vita politica; inizialmente solo una piccola minoranza può votare per l’elezione del governatore; il voto viene poi esteso a tutti i possessori di terra, a condizione che siano membri della chiesa puritana. La rigidità della società puritana è tangibile nella volontà di punire i crimini religiosi; la pena di morte è prescritta per l’idolatria, la stregoneria, la blasfemia, l’omicidio, l’adulterio e la bestemmia. Con lo sviluppo della colonia emerge un senso di superiorità fra i puritano verso i nativi; il senso di superiorità si collega al fatto di considerarsi un popolo “eletto” da Dio. Al contrario dei francesi, portoghesi e spagnoli, i puritani non portano avanti un programma di conversione forzato; una rara eccezione è quella del predicatore puritano John Eliot 1646 – 1690 si dedica a convertire i nativi del New England; nel 1661 pubblica la prima Bibbia tradotta in Lingua nativa. Non tutte le prime colonie inglesi in Nord America sono protestanti, l’eccezione è rappresentata dal Maryland. Il fondatore di questa coloniale è Cecile Calvert, un nobile inglese cattolico, figlio di Goerge Colvert, segretario di stato di Carlo I; nel 1634 ottiene dal re Carlo I una patente reale che gli dà dei diritti su vasto territorio a nord del fiume Potomac, l’odierno stato del Maryland. Il Maryland è l’unica colonia inglese del Nord America, dove il cattolicesimo è ammesso; questa tolleranza è dovuta dal fatto che, fino alla Rivoluzione Americana, la colonia è di fatto retta dai membri della famiglia Colvert. La colonia è così organizzata: governatore; consiglio formato dai membri, tutti cattolici della famiglia Calvert assemblea del Maryland, una specie di House of Commons, formata da proprietari terrieri protestanti. Oltre al Nord America, la colonizzazione inglese, nella prima metà del ‘600 interessa anche i Caraibi; la loro espansione nei Caraibi deve fare i conti con l’imperatore spagnolo e con l’espansionismo francese e olandese. Durante il ‘500 la presenza inglese nei Caraibi è irrilevante ed è limitata alle spedizioni di Francis Drake contro i possedimenti spagnoli; il primo a mostrare interesse per i Caraibi è Thomas Warner, un capitano inglese che nel 1622 visita l’isola di St. Kitts. Intravede la possibilità di stabilire sull’isola delle piantagioni di tabacco. 12
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