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ARIOSTO VITA, OPERE E ORLANDO, Appunti di Italiano

In questo documento troverete: la vita, le opere, orlando furioso, i luoghi, i personaggi e gli argomenti, lo stile, il proemio,

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 18/05/2023

Carlottamurgia
Carlottamurgia 🇮🇹

5

(1)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica ARIOSTO VITA, OPERE E ORLANDO e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LUDOVICO ARIOSTO Ludovico Ariosto nasce nel 1474 a Reggio Emilia, il primo di dieci fratelli, dal conte Niccolò, nobiluomo al servizio della corte degli Estensi, e da Daria Malaguzzi Valeri. Il padre, cercando di avviarlo alla carriera giuridica e alla vita presso l’ambiente di corte, lo costringe a studiare diritto presso lo Studio di Ferrara. A Ferrara Ariosto compose rime e commedie in volgare per soddisfare la passione teatrale della corte. Nel 1500 muore il padre e Ludovico si trova obbligato ad occuparsi della famiglia, composta da quattro fratelli e cinque sorelle; per garantire la loro sicurezza economica, diventa uomo di corte presso gli Estensi e si dedica al mestiere di poeta. Nel 1503 Ariosto entrò al servizio del cardinale Ippolito d’Este, figlio del duca Ercole I. Nel 1513 Ludovico incontra a Firenze, Alessandra Benucci e nasce verso di lei un amore duraturo. Nel 1516 esce la PRIMA EDIZIONE DELL’ ORLANDO FURIOSO, si tratta di un poema cavalleresco in ottave. Dedicato al cardinale Ippolito d’ Este. Quando nel 1517 Ippolito fu nominato vescovo in Ungheria, Ariosto preferì rimanere a Ferrara, passando al servizio del nuovo duca, Alfonso I nel 1518. Per ovviare alla sospensione dello stipendio imposto dalle ristrettezze economiche della corte, Ludovico accettò la nomina a governatore della Garfagnana nel 1522. In questi anni comincia anche la stesura delle SATIRE, che mettono a fuoco l’animo, i gusti e le inclinazioni intime del poeta, e prosegue la scrittura di commedie (Il Negromante, 1520; La Lena). Nel 1525 il poeta rientra a Ferrara dove si dedica alla sua vita e alla costruzione della propria casa in contrada Mirasole. Qui trascorre gli ultimi anni di vita con la moglie Alessandra e il figlio Virginio, si dedica agli studi per poi morire nel 1533. L’IDEALE DI VITA L’esistenza di Ariosto è segnata dal conflitto tra la vita di cortigiano e l’aspirazione all’attività creativa: un dissidio che tematizza nelle sue opere. Il suo è un ideale di vita tranquillo, nel quale la letteratura trova posto come attività autonoma, lontana dalle pressioni del potere e dagli intrighi della piccola corte di Ferrara. L’AMORE, LA DONNA E LA FOLLIA Nelle opere di Ariosto emerge una nuova concezione dell’amore e della donna. Al contrario della tradizione letteraria precedente, la bellezza femminile non è più oggetto di contemplazione, ma diventa passione e irrazionalità. Allo stesso modo l’esperienza amorosa è in grado di sconvolgere fino alla follia. OPERE Ariosto scrive la maggior parte di opere in volgare. Il genere da lui più importante è l’epica cavalleresca, si interessa anche alla produzione satirica e alle commedie scritte per il teatro della corte estense. NELLE SUE OPERE CI SONO TRE TEMI: -legame tra amore e follia. -letteratura come attività autonoma. -dissidio tra vita di corte e desiderio di tranquillità. Ariosto pubblica l’ORLANDO FURIOSO, il suo capolavoro, nel 1516. L’opera ha un enorme successo in tutta Europa. Si tratta di un poema cavalleresco in ottave di endecasillabi. Tra il 1517 e il 1524 scrive LE SATIRE, 7 componimenti in versi scritti in uno stile colloquiale, in terza rima che sono dedicate alle persone più strette a lui. Trattano della vita di Ariosto, del suo carattere e dei suoi difetti. LE RIME sono liriche d’amore in stile petrarchesco pubblicate postume. Ariosto scrive anche CINQUE COMMEDIE di endecasillabi sciolti. Queste opere gli sono state commissionate perché i cortigiani di Ferrara amavano molto gli spettacoli teatrali, Ariosto ha scritto anche numerose lettere che permettono di conoscere la sua vita privata e ci danno informazioni sul suo lavoro di funzionario. LE LETTERE che ci sono rimaste sono 214 di un epistolario. Parlano della vita privata di Ariosto. L’ ERBOLATO è un opuscolo uscito nel 1545 ed è un'opera singolare. ORLANDO FURIOSO L’Orlando furioso è un poema cavalleresco in ottave, iniziato nel 1503- 1504 e pubblicato per la prima volta a Ferrara nel 1516 in quaranta canti. Il poema viene poi pubblicato in altre due edizioni, con modifiche linguistiche e poi con l’aggiunta di altri canti, che portano il totale a quarantasei. L’Orlando furioso si presenta come la prosecuzione delle vicende dell’Orlando Liberato da Astolfo da un secondo castello magico, Ruggiero può recarsi con Bradamante in Vallombrosa per convertirsi e sposare l’amata. Concluse le ostilità, si scopre che Bradamante è stata promessa a Leone, figlio di Costantino ed erede dell’Impero romano d’Oriente. Dopo un duello tra Bradamante e Ruggiero (che combatte sotto mentite spoglie per non farsi riconoscere), Leone rinuncia a lei, così che si possa finalmente celebrare il matrimonio. Rodomonte irrompe al banchetto nuziale, accusando Ruggiero d’aver rinnegato la sua fede; il capostipite della dinastia degli Estensi, dopo un acceso duello, lo uccide. Nel primo filone Ariosto si sposta di continuo attraversando luoghi reali e luoghi magici per questo è chiamato “il poema del movimento”. I LUOGHI Il poema si svolge in una serie di luoghi di alto valore simbolico: -alcuni sono reali (Parigi, Arles, Lampedusa); -altri sono magici (il castello di Atlante, l’isola di Alcina, la Luna). Il castello del Mago Atlante insieme alla selva in cui fugge Angelica e all'isola della maga Alcina rappresenta l'instabilità delle cose e delle passioni terrene mentre la Luna rappresenta una sorta di mondo perfetto. La Selva ha un significato diverso da come la descrive Dante, in questo poema è il luogo dove ci si perde e ci si incontra. Accanto ai filoni narrativi principali ve ne sono molti secondari. Tutti i filoni sono intrecciati fra loro, con una tecnica particolare che consiste nell’interrompere la narrazione di un episodio per riprenderla più avanti. ENTRELACEMENT. Vi sono alcune novelle autonome che illustrano vizi e virtù. La struttura dell’opera è molto articolata, talvolta labirintica, ma la narrazione è guidata da un narratore onnisciente che, conoscendo tutti gli eventi e i pensieri dei personaggi, riesce a mantenere una fluidità narrativa. I PERSONAGGI I personaggi sono tutti accomunati dalla ricerca del proprio oggetto del desiderio. I personaggi viaggiano in diversi ambienti e ciò non porta mai alla meta e quindi, è un movimento di tipo centrifugo e lo spazio percorso da cavalieri è orizzontale in una dimensione terrena. Il tempo è labirintico. GLI ARGOMENTI -AMORE E LA FOLLIA Le donne e l'amore sono argomenti centrali del poema e i sentimenti si manifestano come attrazione verso la bellezza femminile e Ariosto enfatizza gli aspetti della passione amorosa come: turbamento, la dolcezza, il dolore, la gelosia e identifica l' amore come una pazzia. Angelica, maliziosa e sensuale, è l’emblema del desiderio mai appagato. -AMICIZIA E CORTESIA In generale, da grande osservatore dell’animo umano, Ariosto indaga virtù e vizi dei suoi personaggi con indulgente ironia.zz -LA FORTUNA O DESTINOi La fortuna (o destino) è tra i protagonisti del poema. Per Ariosto il destino delle vicende umane non è nelle mani della divina provvidenza, ma del caso. I personaggi seguono passioni e istinti terreni: l’universo del poema è laico. -LA CAVALLERIA Secondo Ariosto, i valori cavallereschi non esistono più. Per questo i paladini del re gggbbwsono rappresentati come dei semplici esseri umani, pieni di difetti e attraversati da tanti sentimenti diversi. Ma alcuni valori cortesi per Ariosto sono ancora validi e sono condivisi dai paladini e dagli infedeli (ad esempio, quando combattono, si rispettano anche se nemici). -LA MAGIA Il tema della magia e della meraviglia vengono usati da Ariosto per descrivere paesaggi fantastici. Nel Rinascimento era già usata la magia ma Ariosto era scettico e nei confronti di questa e usa gli elementi magici nel poema solo per un punto di svolta della narrazione. UNIVERSO Le vicende si svolgono tutte su un piano terreno, per eccezion fatta per l'episodio di Astolfo sulla Luna. Per questo l'assenza di un punto di riferimento fa vagare i personaggi In un senso centrifugo e non per caso è abitudine vedere un cavaliere che si distrae dalla sua commissione per vedere Angelica, in questo poema Dio è lontano cioè assente. I personaggi non si muovono per volontà di Dio ma sono spinti solo da loro stessi. La salita di Astolfo sulla luna per recuperare il senno di Orlando non rappresenta un movimento verso l'alto, quindi verso Dio, ma solo una sorta di viaggio fantastico dov'è la Luna contiene tutto ciò che di umano è stato smarrito sulla Terra. Questo universo è laico e la visione è passata da teocentrica, con Dio al centro ad essere antropocentrica, con l’uomo al centro. STILE La costante applicazione della tecnica dell’ ENTRELACEMENT consente all’autore di sospendere la narrazione di un episodio per proseguire in seguito, nel contesto di un altro episodio che in qualche modo richiama il primo. Tutto è poi accompagnato dall' IRONIA, che riporta a un senso di misura le passioni e gli eventi umani, su cui spesso cala un divertito giudizio dell'autore. All’ ironia si accompagna la tecnica dello STRANIAMENTO che permette al lettore di avere un proprio punto di vista. Lo straniamento è inteso come un improvviso mutamento della prospettiva da cui è presentata la materia e i personaggi in favore di una prospettiva straniata per impedire l'immedesimazione emotiva e sollecitare lo spirito critico dei lettori. Con una narrazione onnisciente, il poema alterna uno stile epico, elegiaco e comico, mai drammatico o tragico. Nonostante la complessità dello stile e della trama, la fluidità narrativa è notevole: Ariosto è in grado di tenere sempre alta l’attenzione del lettore. LINGUA L'Orlando Furioso è la prima opera di un autore non toscano scritta in volgare fiorentino. La prima edizione era caratterizzata da una lingua dialettale ferrarese, la seconda è priva di forme locali e regionali e la terza è frutto di una revisione linguistica. E’ scritto in volgare fiorentino che diventa la lingua letteraria nazionale. Ha un linguaggio variegato misto di termini popolari e c'è un narratore
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