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Aristotele: Vita, Contesto Storico e Filosofia, Appunti di Filosofia

Filosofia grecaAristoteleFilosofia antica grecaPlatone

Biografia di Aristotele, suo contesto storico e le differenze filosofiche con Platone, in particolare la critica alla dottrina delle idee. Inoltre, l'importanza di Aristotele nella classificazione delle scienze e la sua concezione disinteressata del sapere.

Cosa imparerai

  • Come Aristotele ha influenzato la classificazione delle scienze?
  • Che cosa significa la critica di Aristotele alla dottrina delle idee di Platone?
  • Come Aristotele intende il sapere in confronto a Platone?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 16/11/2022

Campisiludovica
Campisiludovica 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Aristotele: Vita, Contesto Storico e Filosofia e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Aristotele La vita Aristotele è nato a Stagira (in Macedonia) nel 384 a.C. Trasferitosi ad Atene, all'età di vent'anni divenne allievo di Platone e rimase nella sua Accademia fino alla morte del maestro. Dopo aver insegnato alcuni anni ad Asso, fu chiamato dal re Filippo II per educare suo figlio Alessandro e vi rimase 13 anni. Dopo questo periodo, Aristotele tornò ad Atene dove fondò una propria scuola, che prese il nome di Liceo, in quanto situata nei pressi del santuario dedicato ad Apollo Licio (gli allievi erano chiamati anche peripatetici, per l'abitudine del filosofo di tenere le lezioni passeggiando nel peripato). Dopo la morte di Alessandro, nel 323 a.C., e l'insurrezione ateniese, Aristotele temendo per la sua sorte a causa della passata vicinanza con la corte macedone, si trasferì a Calcide, dove morì nel 322 a.C. Il contesto storico Il periodo storico in cui vive Aristotele coincide con la perdita dell’indipendenza della Grecia a causa della sua conquista da parte dell’imperatore macedone Alessandro Magno. Da un lato questo cambiamento determina la fine della polis e una drastica riduzione della partecipazione del cittadino alla vita politica; dall’altro, apre nuove prospettive economiche (in quanto i commerci si ampliano oltre i confini delle Città e diventano internazionali) e culturali (in quanto si moltiplicano le occasioni di scambio, data la grande quantità di popoli che si ritrova unita sotto l’impero di Alessandro). Differenze rispetto a Platone Un nuovo clima culturale Con i nuovi avvenimenti politici, l’uomo greco si sente sempre meno cittadino e sempre di più suddito; capisce di non avere più un peso nella comunità come in passato (vi ricordo che nelle poleis tutti i cittadini potevano discutere) e quindi si riduce il suo interesse per la sfera politica. Inizia a prospettarsi un nuovo clima culturale che sfocerà poi nell'ellenismo (periodo che va dalla morte di Alessandro Magno fino alla battaglia di Azio , con la quale Roma si assicurò il predominio sull'Egitto nel 31 a.C.). Anche la filosofia perde la sua finalità politica ed educativa (che invece era molto viva in Socrate e Platone) e inizia ad assumere la connotazione di un sapere specifico che si affianca ad altri saperi (infatti nel Liceo di Aristotele oltre a quelle di filosofia si potevano ascoltare anche lezioni di fisica, di biologia, di geometria, di economia, ecc.). Concezione disinteressata e teorica del sapere Questa diminuzione dell’importanza della sfera politica si riflette nel modo in cui Platone e Aristotele intendono il sapere. Mentre per Platone il sapere ha una finalità politico-pedagogica, per Aristotele è fine a se stesso, non subordinato rispetto ad altro: si conosce per il puro desiderio di conoscere. Differenze di tipo filosofico La critica Aristotele muove al suo maestro riguarda soprattutto la dottrina delle idee, concepite come essenze delle cose SEPARATE dalla realtà sensibile Secondo Aristotele queste essenze “separate” non possono spiegare l’esistenza delle cose di cui sono in realtà solo un inutile “doppione”. Secondo Aristotele è possibile indagare gli enti sensibili per ciò che sono, senza rimandare a entità supreme e trascendenti; l'esperienza dei sensi, pur non essendo una fonte indiscutibile di conoscenza, non deve essere esclusa, ma incoraggiata; la scienza deve approdare a principi universali a partire dalle cose stesse che indaga è l'essenza, il "che cos'è", delle cose sensibili e non separata da esse Gli scritti: scritti esoterici ed essoterici Di Aristotele ci sono giunti soltanto i cosiddetti scritti acroamatici o esoterici: si tratta fondamentalmente di appunti sugli argomenti che il filosofo esponeva durante le sue lezioni nel Liceo, redatti senza curarsi troppo dello stile letterario e con l’unico intento di fornire un supporto per la comprensione e lo studio agli allievi. Aristotele compose anche opere essoteriche, ovvero destinate al grande pubblico, scritte perlopiù in forma di dialogo e con un intento divulgativo, ma di esse ci sono pervenuti solo pochi frammenti. La classificazione delle scienze A tutte queste scienze si deve aggiungere anche un’altra disciplina, ovvero la logica, che Aristotele chiamava Organon (= strumento) e che, avendo per oggetto il modo corretto di ragionare, concepiva come sapere propedeutico a tutte le scienze. La logica. Studio del corretto ragionamento Una delle più grandi eredità della filosofia aristotelica è la logica, giunta fino ai giorni nostri pressoché immutata nei suoi fondamenti. La logica studia l'uso corretto della ragione e le regole da seguire affinché il ragionamento sia valido. Dal momento che non possiamo osservare l'attività della ragione direttamente, possiamo farlo attraverso il linguaggio, che serve a esprimere il nostro pensiero (lo rende visibile). Come vedremo, Aristotele è assai metodico, inizia con i singoli concetti (uomo, gatto, penna), segue con i giudizi (il gatto è bianco) e finisce con i sillogismi (che sono più giudizi insieme). Pensiero e realtà Dal momento che non possiamo osservare l'attività della ragione direttamente, possiamo farlo attraverso il linguaggio, che serve a esprimere il nostro pensiero (lo rende visibile). Aristotele stabilisce uno stretto rapporto tra piano del pensiero, piano del discorso e piano della realtà. Secondo lui l'ordine logico-linguistico e l'ordine ontologico si corrispondono reciprocamente, pertanto, una approfondita conoscenza del linguaggio e dei procedimenti logici consente l'accesso alla A partire dalla critica della dottrina delle idee, Aristotele sviluppa una filosofia ampia che abbraccia un ventaglio di interessi maggiore rispetto a quello della filosofia platonica. Aristotele, infatti, cerca di analizzare l'intera gamma dei fenomeni naturali e sociali, dall'astronomia linguaggio, dall'anima alla tragedia, sforzandosi di fornire per ciascuno un quadro esplicativo in grado di rendere ragione di tutto ciò che accade. OGGETTO SCOPO Teoretiche La metafisica ha come oggetto le cause prime, ciò senza di cui le cose non sarebbero, ciò che resta immutabile nel mutare continuo della realtà (è studio dell’essere). La fisica (o filosofia della natura) studia invece la realtà mutevole, cioè quella sensibile, caratterizzata in primo luogo proprio dal movimento: il suo oggetto è dunque l’essere come movimento. La matematica è scienza di ciò che è, come la realtà metafisica, immutabile ma che non ha esistenza propria, poiché è un’astrazione della mente. Il suo oggetto è infatti l’essere come quantità. sono le conoscenze p u r a m e n t e contemplative, quelle cioè fini a se stesse: sono il “sapere per sapere”. Pratiche Etica si occupa del bene in relazione all'agire individuale Politica si occupa del bene pubblico, in relazione all'agire collettivo, e studia quindi lo Stato conoscenze finalizzate a guidare le nostre azioni, volte cioè ad indicarci cosa è bene e cosa è male: sono il “sapere per agire”. Poietiche Arti e tecniche si occupano della produzione di oggetti utili o belli riguardano anch’esse l’azione, ma l’azione volta alla produzione d i q u a l c o s a d i concreto Il termine logica non è di Aristotele, egli utilizzava invece la parola Analitica , con cui indicava l'atto di scomporre il pensiero e il linguaggio nei s u o i e l e m e n t i costitutivi.Successivamente, Andronico di Rodi raccolse tutti gli scritti di logica del maestro sotto il titolo di Organon, indicando questi studi come lo s t r u m e n t o c o m u n e e imprescindibile di ogni ricerca In altre parole, la m e n t e p e n s a l a realtà e ciò che la mente conosce è a n c h e c i ò c h e effettivamente esiste, ovvero la verità che cog l i amo con i l pensiero è la stessa realtà tradotta in parole, concetti. Quando più giudizi vengono concatenati insieme attraverso nessi logici si ottengono i ragionamenti. Il ragionamento per eccellenza, secondo Aristotele, è il sillogismo: una forma di ragionamento deduttivo composto da tre proposizioni collegate da un termine in comune. Questo sillogismo, che Aristotele definisce dimostrativo, è composto di tre proposizioni legate tra loro, le prime due fungono da premessa e la terza da conclusione. La prima premessa si dice maggiore e la seconda minore. E’ facile notare come in questo sillogismo le tre proposizioni usano tre termini (mortali, uomini, greci) che hanno un’estensione diversa: mortale = ha un’estensione maggiore (perché riguarda ogni essere vivente) greci = ha un’estensione minore (perché i greci sono 1 dei tanti popoli) uomini = ha un’estensione media (perché è inferiore a mortale e superiore a uomo) Lo scopo del termine medio è essenziale nel sillogismo perché è in entrambe le premesse, nella premessa maggiore funge da soggetto, nella premessa minore funge da predicato. Fa da cerniera tra la premessa maggiore e la premessa minore, include il termine minore, ed è incluso in quello maggiore. Esso permette quindi al ragionamento di giungere a una conclusione valida. Il sillogismo è un ragionamento perfetto, perché date le due premesse ne segue necessariamente la conclusione (cioè la conclusione è una conseguenza logica delle premesse iniziali). Si tratta di un ragionamento deduttivo, vale a dire che procede dall'universale al particolare: si va da una conoscenza universale già data (le premesse) ad una conclusione particolare ricavata per via logica. Dire che il sillogismo è un ragionamento valido, non significa ammettere che le conclusioni sono sempre anche vere. Il procedimento logico, infatti, garantisce la correttezza del ragionamento, ma la verità di ciò a cui si giunge dipende dalla verità delle premesse. In questo senso si dice che la logica ha un valore puramente formale, ovvero garantisce che il ragionamento sia corretto, anche se non può dirci nulla sulla verità del suo contenuto. La questione delle premesse Abbiamo detto che il sillogismo parte da premesse date, ma come conosciamo le premesse? Secondo Aristotele, le premesse possono essere ricavate da altri sillogismi (cioè sono le conclusioni di altri sillogismi). In questo modo, tuttavia, si sposta il problema perché non potendo andare indietro all’infinito nell'ordine dei sillogismi, alla fine dobbiamo arrivare a premesse che non sono state ricavate da altri ragionamenti, ma che possediamo per pura intuizione, vale a dire che sono immediatamente evidenti all'intelletto. Aristotele parla sia di 3 principi che garantiscono la validità della premesse. I tre principi sono - il principio di identità (a = a: il soggetto rientra nel predicato); - il principio di non contraddizione ( a non può essere non-a: soggetto e predicato non devono contraddirsi); - il principio del terzo escluso (una cosa o è a oppure è non-a: non può esservi una terza possibilità). Tali principi non li conosciamo perché dimostrati tramite un ragionamento, quanto piuttosto perché si impongono in maniera evidente alla nostra mente, la quale, quindi, non può che ammetterne la validità. Infatti, tutte le scienze devono adottare queste premesse come Le tre proposizioni del sillogismo sono: - premessa maggiore - premessa minore; - conclusione. Un esempio di sillogismo è il seguente: Tutti gli uomini sono mortali tutti i greci sono uomini allora tutti i greci sono mortali punto di partenza e tutte devono adottare il sillogismo come forma base dei loro ragionamenti.
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