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Aristotele- Scuola secondaria di secondo grado, Appunti di Italiano

Appunti su Aristotele presi a lezione classe 5 superiore

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 02/01/2024

francesca-piramo-1
francesca-piramo-1 🇮🇹

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Scarica Aristotele- Scuola secondaria di secondo grado e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ARISTOTELE: LA RISCOPERTA DEL MONDO CONCRETO. QUAL È IL VALORE DELL’ESPERIENZA? Secondo Aristotele c’è una verità in ciò che si presenta ai nostri sensi. Aristotele vuole cercare la verità nell’esperienza di tutto ciò che ci circonda, superando Platone. CHE COSA ESISTE? Per Aristotele le idee, di cui parlava Platone, non esistono: ad esistere sono gli individui. In particolare l’individuo vivente che si compone di “sostanza”. Per Aristotele, il mondo è lo spazio del sapere e della verità che il filosofo deve studiare. COME POSSIAMO CONOSCERE LA REALTÀ? Gli esseri umani ricercano sempre la verità. il filosofo deve rivolgersi alle apparenze (cioè le cose che si possono vedere, sentire, toccare) e alle opinioni. il filosofo però per conoscere davvero la realtà non può solo osservarla, ma deve riflettere approfonditamente su ciò che osserva e sulle opinioni che apprende in modo da evitare le aporie Cioè aspetti contraddittori, disaccordi, conflitti che il filosofo è tenuto ad affrontare. LA VITA E LE OPERE. Aristotele nasce nel 384 a Stagira. Il padre era un medico che lavorava alla corte del re della macedonia. Nè la mamma nè il padre erano ateniesi ed è per questo che Aristotele non godette mai dei pieni diritti civili e politici ad Atene. Dal padre, il filosofo eredita la passione per lo studio degli organismi viventi. L’ALLIEVO DI PLATONE. A 18 anni, Aristotele entra nell’Accademia di Platone. Qui studia approfonditamente la filosofia platonica. successivamente, Aristotele inizia a sperimentare la sua di filosofia, allontanandosi dal pensiero di Aristotele.Infatti la filosofia di Aristotele può considerarsi una critica profonda e una revisione della filosofia di Platone. IL MAESTRO DI ALESSANDRO. Alla morte di Platone, Aristotele lascia Atene e si trasferisce in Asia minore. Successivamente Filippo II, re di macedonia, affida ad Aristotele l’educazione del figlio Alessandro (colui che poi sarà Alessandro Magno). Successivamente Aristotele fa ritorno ad Atene. IL PROFESSORE DEL LICEO. Aristotele apre la sua scuola, chiamata Liceo (perché situata nel giardino dedicato ad Apollo Licio) oppure Peripato (per la presenza di un colonnato che in greco è chiamato peripatos). Nel liceo nasce una nuova concezione del sapere che pone al centro dell’insegnamento la figura del professore e al centro della ricerca lo spazio della biblioteca. Grazie al liceo di Aristotele prende forma il modello di insegnamento che caratterizza ancora oggi la nostra cultura. Rimane ad Atene per circa 10 anni ma, alla morte di Alessandro magno, Aristotele per i suoi legami con la corte macedone, viene accusato di empietà. Morirà nell’Eubea nel 322. IL “PROVINCIALE” COSMOPOLITA. Aristotele non fu mai un cittadino a pieno titolo ad Atene, ma un meteco, cioè uno straniero residente. Aristotele viaggiando molto acquisisce una visuale più cosmopolitica: accoglie la trasformazione che sta avvenendo nel mondo greco, anche grazie alle conquiste di Alessandro Magno, tale da diffondere la cultura greca in gran parte del mondo allora conosciuto, mescolandosi con altre tradizioni. SCRITTI ESSOTERICI ED ESOTERICI. Le opere di Aristotele sono divise in due gruppi: le opere essoteriche (destinate ad essere usate in pubblico) e ne sono esempi testi giovanili come “grillo”, “sulle idee”, “sul bene”; e le opere acromatiche (destinate all’ascolto) o esoteriche (che servivano per le lezioni nel Liceo). LO STILE. Aristotele scrive trattati scritti in una prosa molto sobria, senza particolari preoccupazioni stilistiche. Lo stile è asciutto e semplice finalizzato all’insegnamento di ciò che si sa e alla ricerca di ciò che non si sa ancora. Lo scopo della scrittura di Aristotele è creare un sapere sistematico. L’ORGANIZZAZIONE DEL SAPERE. Gli scritti esoterici di Aristotele sono arrivati fino a noi. Colui che li sistemò e riorganizzò fu Andronico di Rodi. Andronico suddivise i manoscritti di Aristotele in una serie di opere ciascuna delle quali articolata in sezioni chiamate “libri”: ad esempio la fisica, la politica, la metafisica… Andronico ordinò queste opere secondo criteri ben precisi conferendo loro un carattere unitario e sistematico. Andronico seguì un principio di classificazione delle scienze: è l’organizzazione enciclopedica del sapere. In base a questa organizzazione, le scienze si dividono in teoretiche, pratiche e produttive o “poietiche”. LE SCIENZE TEORETICHE: si dedicano allo studio della realtà, in maniera disinteressata (cioè senza un fine pratico) e sono la fisica, la biologia, la filosofia prima cioè la metafisica e la matematica. LE SCIENZE PRATICHE: guidano e valutano i comportamenti umani e sono l’etica e la politica LE SCIENZE PRODUTTIVE O POIETICHE: studiano e descrivono la produzione di un certo tipo di oggetti o di opere d’arte come ad esempio l’architettura o la farmacologia che si occupa della produzione di medicinali. all’inizio dell’ordinamento del sapere Andronico colloca l’Organon o logica che permettono di sapere affrontare le aporie, padroneggiando gli strumenti di analisi e di ragionamento. LA METAFISICA: Andronico dice che la metafisica viene dopo la logica e la fisica. In realtà, la classificazione è diversa: al primo posto c’è la metafisica che si occupa di tutto ciò che, poi c’è la logica, che ci spiega come possiamo pensare ed esprimere tutto ciò che è, infine la fisica, che restringe il campo a ciò che esiste nel mondo in cui viviamo. -Metafisica come teoria dell’essere: si interroga su cosa c’è e su cosa significa un qualcosa -Metafisica come teoria della sostanza: ci si chiede com’è fatto un qualcosa -Metafisica come teoria delle cause: cosa fa si che qualcosa sia? -Metafisica come teologia: il divino è inteso come primo motore immobile. LA METAFISICA COME TEORIA DELL’ESSERE. Al centro della filosofia di Aristotele c’è una ricerca su tutto quello che in qualche modo è, cioè sull’essere. La scienza teoretica che Aristotele chiama filosofia prima è stata ribattezzata con il nome di metafisica (termine letterale che significa “oltre la fisica“, qualcosa che va oltre la realtà). la metafisica aristotelica è un tentativo di rispondere alla domanda “ che cosa c’è, che cosa esiste? “. La metafisica si può anche definire ontologia ovvero la riflessione che riguarda l’essere in quanto tale. L’ESSERE E IL VERBO ESSERE. dunque una sostanza speciale: un motore immobile che muova senza essere mosso. il motore immobile è la causa prima, che dà origine a ogni movimento senza muoversi a sua volta, é quindi immutabile, non esiste in potenza ma SOLO IN ATTO, non esiste come materia ma SOLO COME FORMA: si tratta di una sostanza soprasensibile (sostanza immateriale, non percepita con i sensi). In quanto sostanza senza materia, il motore immobile è FORMA PURA, ATTO PURO, PURO PENSIERO. Il pensiero del motore immobile è indipendente dalle altre cose; Aristotele caratterizza il motore immobile come PENSIERO CHE PENSA SE STESSO. DALL’ONTOLOGIA ALLA TEOLOGIA. il motore immobile è Dio e così la metafisica aristotelica che era cominciata come un’ontologia sfocia in una teologia (scienza che si occupa di Dio), cioè uno studio di Dio, l’essere supremo, che è indipendente da tutte le altre cose e da cui tutte le altre cose dipendono. secondo Aristotele Dio non ha creato il mondo: l’attività di Dio non è creatrice ma motrice: egli, in quanto motore immobile, fa muovere tutte le cose ma esso non si muove. LA METAFISICA E L’EDIFICIO DEL SAPERE. la metafisica è la scienza più importante di tutto il sapere aristotelico. Da una parte abbiamo la metafisica come teoria dell’essere (ontologia) che sta alla base della logica intesa sia come teoria del pensiero sia come teoria della conoscenza. Dall’altra parte abbiamo la metafisica come teoria della sostanza, teoria delle cause e teologia che sta alla base della fisica. LA LOGICA. LINGUAGGIO, PENSIERO, ESSERE. L’essere (l’oggetto della metafisica) è rispecchiato dal pensiero, il pensiero si esprime tramite il linguaggio.Tuttavia si è consapevoli che le persone spesso formulano pensieri scorretti o usano in maniera scorretta le parole. bisogna dunque pensare correttamente ed esprimere pensieri corretti per ricercare la verità. DAL SEMPLICE AL COMPLESSO: LE OPERE DELL’ORGANON. Il pensiero e il linguaggio partono da elementi semplici fino ad arrivare a strutture sempre più complesse. Si inizia a parlare di concetti, per poi passare ai giudizi, per poi arrivare all’analisi dei ragionamenti. L’Organon si compone di: -le Categorie che trattano di concetti -il Dell’espressione studia come si arriva a formare giudizi -gli Analitici primi studia come si arriva a formare ragionamenti -gli Analitici secondi studiano quali giudizi sono alla base dei ragionamenti scientifici -i Topici si occupano dei ragionamenti le cui premesse non sono certe ma probabili -le Confutazioni sofistiche trattano degli errori dei ragionamenti. TERMINI E CONCETTI. secondo Aristotele i termini del linguaggio, cioè sostantivi, verbi, aggettivi sono la parola o l’insieme di parole che si riferisce a qualcosa che esiste o a qualcosa di pensato cioè un concetto. il concetto è un pensiero che corrisponde al termine che indica. come abbiamo suddiviso sostanze e accidenti, individuale e universale, così esistono i concetti di sostanze individuali (espressi da nomi propri o da aggettivi e pronomi dimostrativi come “questo” o “quello “), concetti di sostanze universali (espressi da sostantivi come “gatto”), concetti di accidenti (espressi da aggettivi come “bianco o da verbi come “corre”). I concetti di sostanze universale si possono dividere in specie e generi. La specie è un concetto che raggruppa le sostanze individuali cogliendone l’aspetto comune (ad esempio l’specie “essere umano”, raggruppa Socrate, Platone, Eraclito). Il genere invece è un concetto che raggruppa sostanze universali corrispondenti a specie (ad esempio il genere “animale” raggruppa le specie “essere umano “, “gatto”, “coccodrillo”…) l’insieme di individui raggruppati da un concetto universale costituisce la sua estensione, mentre le caratteristiche comuni in base alle quali esso raggruppa gli individui costituiscono la sua intensione. quando l’estensione cresce, l’intensione decresce e viceversa. GIUDIZI E PROPOSIZIONI. I concetti sono gli elementi fondamentali del pensiero. L’attività del pensare consiste nel formulare giudizi che mettono insieme più concetti. Un giudizio è formato da un soggetto (al quale si attribuisce una caratteristica) e da un predicato (rappresenta la caratteristica). Ad esempio nella proposizione “Socrate e ateniese”, il termine “Socrate” è il soggetto e il termine “ateniese” è il predicato. Le proposizioni (cioè l’insieme di soggetto e predicato) possono essere sia vere sia false. ad esempio se dico che Socrate è un uomo, questa proposizione è vera. Anche se dico che Socrate non è biondo, questa è vera perché biondo può essere un aggettivo da attribuire a Socrate. Oggetto dell’Organon, peró, sono solo le frasi assertive, cioè quelle che possono essere vere o false: frasi che si riferiscono alle cose della realtà. Queste frasi possono anche essere chiamate apofantiche: frasi che possono essere vere o false, esprimono un giudizio/una caratteristica di un soggetto che può essere vera o falsa. TIPI DI PROPROSIZIONI. le frasi apofantiche si distinguono in base alla qualità e alla quantità. Qualità= possono essere affermative o negative. affermative quando attribuiscono un predicato ad un soggetto, negative quando non attribuiscono un predicato ad un soggetto. Quantità= possono essere singolari o particolari o universali. Singolari se il soggetto è un individuo singolo come ad esempio “Socrate è uomo”. Sono particolari se il soggetto è costituito da uno o più individui come ad esempio “alcuni uomini sono valorosi”. Sono universali se il soggetto è universale, indica la totalità degli individui “tutti gli uomini sono mortali” oppure “nessun uomo è mortale”. Le proposizioni sono caratterizzate dall’uso di quantificatori, cioè quelle parti del discorso che precisano a quanti individui è attribuito un predicato. Le proposizioni universali ricorrono a quantificatori universali come “tutti“, “ogni “, “nessuno“. Le proposizioni particolari ricorrono a quantificatori esistenziali come “alcuni“, “molti “, “pochi“. RELAZIONI TRA PROPOSIZIONI. (vedi appunti) PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE (vedi appunti) I RAGIONAMENTI (vedi appunti) SILLOGISMI (vedi appunti) SILLOGISMI: VALIDITÀ E VERITÀ (vedi appunti) PREMESSE E DEFINIZIONI (vedi appunti) INTUIZIONE E INDUZIONE. Aristotele pone l’attenzione su una facoltà degli esseri umani, l’intuizione, ovvero la capacità di cogliere direttamente l’universale. Mentre la ragione fa ragionamenti per arrivare ad una conclusione, l’intuizione è la possibilità di cogliere in maniera diretta, cioè senza ragionamenti, l’universale. la ragione, ha dunque bisogno dell’intuizione, per arrivare alle sue conclusioni. Un esempio di verità colta tramite l’intuizione è il principio di non contraddizione (vedi appunti). Le premesse date mediante l’intuizione si chiamano assiomi, mentre le premesse ricavate dai ragionamenti si chiamano teoremi. Aristotele introduce un nuovo tipo di ragionamento, detto induzione che è il contrario della deduzione. L’induzione è una forma di ragionamento che parte da osservazioni per giungere ad una conclusione PROBABILE. La deduzione è una forma di ragionamento che parte da osservazioni per giungere ad una conclusione NECESSARIA. LA DIALETTICA. Bisogna scegliere quali osservazioni possono essere giuste o perlomeno hanno la probabilità di essere giuste alla base delle intuizioni. Di questo se ne occupa la dialettica. La dialettica è una disciplina che, attraverso il confronto, individua le intuizioni più certe: seleziona le intuizioni che sono alla base del ragionamento scientifico. Le nostre intuizioni, dunque, non sono sempre vere, bisogna confrontarle con le intuizioni degli altri soprattutto con coloro che sono più sapienti e hanno più cultura di noi. La dialettica ha un tipo particolare di ragionamento che Aristotele chiama sillogismo dialettico: è un sillogismo che si fonda su osservazioni non certe, ma solo probabili, a differenza di quello scientifico che è basato su osservazioni assolutamente certe. LA FISICA. IL DIVENIRE. Aristotele crede che la natura sia il regno del divenire, cioè del movimento e del mutamento: la fisica, in quanto scienza della natura, è dunque una scienza del divenire, di ciò che cambia, si modifica, si genera e si distrugge. osservando la natura intorno a noi, ma anche noi stessi, vediamo che tutto è in continua trasformazione. Per Parmenide e Zenone, ad esempio, il divenire era un’illusione perché esisteva solamente ciò che immutabile, e quindi perfetto, immobile, che non può trasformarsi. Aristotele ha un atteggiamento positivo nei confronti del divenire che è visto come trasformazione in cui qualcosa cambia e qualcosa rimane invariato. la realtà quindi è formata da soggetti in continuo mutamento. nonostante tutte le cose cambiano, c’è anche qualcosa che si conserva: il sostrato che si conserva nel tempo nonostante tutte le cose si trasformino. LE VARIETÀ DEL DIVENIRE. il divenire può presentarsi in quattro modi fondamentali: -il mutamento di qualità, o alterazione (ad esempio l’ingiallirsi delle foglie) -il mutamento di quantità, o crescita o diminuzione (quando una persona ingrassa o dimagrisce) -il mutamento di luogo, o spostamento (ad esempio una pallina che rotola giu di una collina) -l’inizio dell’esistenza di un individuo, o generazione (nascita di una persona) o la fine dell’esistenza di un individuo, o corruzione (la morte di una persona). I modi 1,2,3 si possono spiegare tramite la distinzione tra sostanza e accidente. Nel modo 4 invece dobbiamo ricorrere alla distinzione tra materie e forma. A funzionare come sostrato nel divenire è la materia di cui la sostanza è costituita. IL MOVIMENTO LOCALE E LA TEORIA DEI LUOGHI NATURALI. Ogni cambiamento si riconduce a movimenti spaziali o “locali”. Il movimento locale puó essere di tre tipi:
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