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Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, Appunti di Italiano

analisi e riflessioni sul testo

Tipologia: Appunti

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Caricato il 18/01/2021

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Scarica Arminuta di Donatella Di Pietrantonio e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! L’ ARMINUTA E'suonata la campanella. Lungo il corridoio gli altri hanno mantenuto una distanza che mi circoscriveva come estranea. Qualcuno aveva attaccato al banco dove stavo per sedermi un'etichetta invisibile con il soprannome che in paese usavano dopo il mio rientro in famiglia. Ero l'Arminuta,la ritornata. Una delle prime cose che mi ha colpito di questo libro è che la protagonista non viene mai individuata con il suo nome di battesimo ma solo e sempre con il soprannome.Secondo me il nome di ognuno di noi è la prima cosa che ti rende unico e riconoscibile nella società,non avere un nome pertanto equivale a non essere considerato un individuo,una persona ma piuttosto una cosa o un oggetto.Ed è questo che ho percepito durante tutta la storia,questa ragazzina senza una precisa identità viene scaricata come merce da chi ha sempre considerato genitori ,viene catapultata in un mondo fatto di miseria e povertà e da questo momento lei si sentirà sempre un peso e un problema.Nessuno si preoccupa di darle una spiegazione del suo abbandono,la protagonista cerca una risposta a questo per tutto il tempo del racconto,perché tutti sanno ma alla fine a lei nessuno l’ha mai detto.Ogni persona invece ha una testa capace di ragionare e dei sentimenti che vanno rispettati ma evidentemente questa ragazza senza neanche un nome non veniva considerata tale. Nessuno pare accorgersi di lei,nessuno si ricorda il suo complanno:” i genitori l’avevano scordato nel tempo trascorso senza di me e Adriana ignora la mia data di nascita”. “Siamo saliti all’alba sull’autobus per la città.Adriana non l’aveva mai vista,Vincenzo solo certi quartieri periferici dove i suoi amici zingari si accampavano con le giostre.La fermata era ad un passo dallo stabilimento balneare dove avevo trascorso tutte le mie estati.Dalla nostra ombra profumata di crema io e la mamma guardavamo le frotte di bagnanti in marcia verso la spiaggia libera.In quei giorni di fine stagione avremmo gustato l’uva ,piluccando un chicco alla volta dai grappoli che lei portava per merenda. Altri aspetti che mi hanno colpito in questo libro riguardano sicuramente l’ambientazione e la lingua.Il mare ha un ruolo importante ,nel letto con Adriana infatti l’Arminuta ricorda il mare ,il rumore delle onde che l’accompagnavano rappresentano per lei “la quota più alta di una specie di felicità”…ed anche la giornata che i tre trascorrono insieme al mare è molto suggestiva.Il fatto che la storia si svolga in Abruzzo,nella mia regione ha attirato molto la mia attenzione e mi ha coinvolto particolarmente ma devo dire è un Abruzzo che fatico a riconoscere.Non riesco infatti a capacitarmi del fatto che non troppo tempo fa in questi stessi luoghi ci potesse essere tanta arretratezza mentale,culturale ed economica.Non sembra di vivere negli stessi posti, nella stessa città e nello stesso liceo frequentato da molti miei amici….sembra un mondo ,un ambiente ed un’atmosfera diversa anni luce da quella che vivo io oggi…eppure a conti fatti non è poi passato cosi tanto tempo.E’ una realtà troppo dura,troppo misera troppo difficile da vivere e da accettare per me oggi. Ripetevo la parola mamma cento volte, finché perdeva ogni senso ed era solo una ginnastica delle labbra. Restavo orfana di due madri viventi. Una mi aveva ceduta con il suo latte ancora sulla lingua, l’altra mi aveva restituita a tredici anni. Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi provenivo. Sicuramente poi quello della maternità e quindi della figura delle due mamme è l’aspetto che ha maggiormente catturato la mia attenzione soprattutto ho cercato con molta difficolà di comprendere le motivazioni delle scelte di queste due donne ,tanto diverse tra loro ma alla fine anche tanto simili.E stato soprattutto molto difficile capire come può una madre decidere di cedere la propria figlia ad altri e come può un’altra madre quella adottiva restituirla come un pacco dopo 13 anni.Proprio per questo credo che il punto centrale del romanzo stia proprio nella oggettiva e giustificata difficoltà della
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