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ARTE CONTEMPORANEA: LE AVANGUARDIE STORICHE "Jolanda Nigro Covre", Appunti di Storia dell'arte contemporanea

DESCRIZIONE E ANALISI DELLE IMMAGINI

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 08/09/2017

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elizabet-89 🇮🇹

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Scarica ARTE CONTEMPORANEA: LE AVANGUARDIE STORICHE "Jolanda Nigro Covre" e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! ARTE CONTEMPORANEA: LE ANGUARDIE STORICHE “JOLANDA NIGRO COVRE” DESCRIZIONE E ANALISI DELLE IMMAGINI Fig. 1 LUSSO, CALMA E VOLUTTA’ di MATISSE Il titolo è tratto da INVITO AL VIAGGIO di BUDELAIRE, mentre il tema delle bagnanti, e in particolare la bagnante di destra, da CEZANNE; la presenza della natura, morta invece è ispirata da la COLAZIONE SULL’ERBA di MANET. In questa opera Matisse prende le mosse proprio dalla tecnica puntinata, svuotandola si ogni funzione ottico – scientifica, la ricostruzione del tono locale nella retina dello spettatore non gli interessa; i punti si dilatano in piccole macchie di colore pure su fondo bianco. I contorni sono evidenziati da una serie di trattini blu scuro. Fig. 2 WESTMINSTER di ANDRE’ DERAIN DERAIN costruisce la composizione su fasce di toni freddi, ce esaltano per contrasto il bianco puro dell’astro e i suoi riflessi caldi nell’acqua, accendendo di rosa l’elemento immateriale, trasparente del vapore del battello. I suoi trattini sono di colore pure, il cielo è costruito dal ventaglio di raggi che esplodono in una progressione dai toni azzurri verso quelli più caldi e infine nebbiosi. Negli edifici i trattini si dispongono secondo il senso di gravità e nell’acqua del Tamigi secondo il senso della corrente. Fig. 3 PAESAGGIO PRESSO CHATOU di MAURICE DE VLAMINCK VLAMINCK segue ancora un’altra strada per solidificare il colore, guardando nella direzione di VAN GOGH. Un moto istintivo e irruento che lo porterà ad appropriarsi del FAUVUSME come di cosa da lui stessa creata. In questa opera il bianco è divorato dai colori puri e caldi, stesi in porzioni irregolari, allungate a virgola o schiacciate in una pasta rilevata. La decostruzione prospettica è spinta al massimo, la direzione delle pennellate creano un ritmo vorticoso, circolare, intorno al centro del quadro. La vegetazione affonda nel rosso dell’erba e del terreno, e disorienta lo spettatore con il ritmo sincopato dei rami. Fig. 4 LA VIA IMBANDIERATA di RAOUL DUFY All’interno del FAUVISME, con una linea geometrizzante fondata sull’impiego del colore pure, dobbiamo pensare a DUFY. Appartiene al ECOLE DU HAVRE, in cui vi è anche BRAQUE. In DUFY troviamo una elaborazione di porzioni quadrangolari, di tinte piatte, in quest’opera (della serie del 14 luglio) si sta festeggiando la festa nazionale, (già tanto cara agli impressionisti), interpreta il tema urbano, il sentimento del patriottismo e l’esaltazione delle strade imbandierate con una potente sintesi di dinamismo e di rigore costruttivo. Lo sguardo del pittore piomba dall’alto sul brulicare di figure. La prospettiva a volo di uccello si annulla nella griglia cromatica in cui si intarsiano le superfici tricolore, le facciate delle case con le finestre squadrate, il piano stradale come privo di uscita. DUFY si interessa a un tema diverso rispetto a quello dei FAUVES nelle bagnanti, nature morte, ritratti, natura, qui ritroviamo la scena artificiale della città e sembra quasi ispirarsi alla tecnica del Manifesto. Fig. 5 LA PICCOLA BAIA A LA CIOTAT di BRAQUE BRAQUE usa pochi essenziali elementi: un orizzonte, riflessi caldi e contro riflessi contrastanti, tratti orizzontali al centro, rapide stesure diagonali sul cielo e sul terreno, una, macchia chiara e vuota a destra, un albero come cornice sulla parte sinistra del quadro. Il mito non lo interessa, si parla di musicalità e ritmo, ma l’atmosfera non è quella di un balletto, ma piuttosto quella di un’aria musicale. BRAQUE dovrà compattare i suoi tratti, dare un suono più saturo al colore, riducendo gli intervalli bianchi, cercare di accogliere la nuova riflessione su Cezanne. Fig. 6 NUDO SDRAIATO MATISSE Il NUDO BLU: SOUVENIR DE BRISKRA DI MATISSE, che inserisce nel quadro IL NUDO SDRAIATO (AURORA), scolpito nel 1907 si può accostare al NUDO CON DRAPPEGGIO di PICASSO, e al GRAN NUDO DI BRAQUE. Certo, i due avviati sulla strada del cubismo inseriscono la figura in una diversa ambiguità prospettica. Ma, è anche iniziato un dialogo tra MATISSE E PICASSO, che per MATISSE si traduce in una ricerca strutturale sul piano pittorico. Nel NUDO, il braccio è alzato, la gamba a squadra, il sottotitolo della scultura, L’AURORA fa ipotizzare una componente michelangiolesca che prende le distanze da modelli africani di PICASSO. Per MATISSE si tratta di una fase di passaggio. Fig. 7 LA DANZA MATISSE Nella DANZA l’esercizio strutturale è riportato all’interno dell’accensione cromatica, dove i ritmi decorativi e musicali proseguono verso una prospettiva che si costruisce su campiture sempre più piane di colore e le figure si riducono e si semplificano. Nella DANZA il ritmo del rondò è serrato, riprende il motivo della felicità di vivere, troviamo la distesa sagoma verde della collina contro il blu del cielo, assumono una dimensione cosmica, estranea allo spazio e al tempo del quotidiano, l’intensità artificiale del rosa dei corpi dona una purezza dell’astrazione. Fig. 8 FRATELLO E SORELLA di ERICH HECKEL I protagonisti di questo interno familiare esprimono e creano inquietudine: non si guardano; sono rivolti verso lo spettatore senza fissarlo, quasi sfuggendolo, in un interrogativo che può apparire una richiesta di aiuto. Tutto è costruito su moduli triangolari e spigolosi, persino il dito della mano cui si appoggia il mento nel tipico atteggiamento della malinconia. Emergono soprattutto gli occhi socchiusi della figura femminile e quelli spalancati della figura maschile, quasi rannicchiata sul fianco della sorella in una sorta di infantile impotenza. Fig. 9 PLEIN AIR (BAGNANTTI AI LAGHI DI MORITZBURG) di MAX PECHSTEIN In questa opera c’è un dialogo, in primo piano, tra un uomo e una donna seduti su un telo steso sull’erba, come nel DEJEUNER SUR L’HERBE DI MANET, poi due figure in piedi, una chinata e una accovacciata come nelle BAGNANTI DI CEZANNE. Ma qui non c’è alcun richiamo al mito e all’armonia, ne alcun intento costruttivo. Pesanti masse di fogliame e di erba e un carattere quasi bozzettistico negli atteggiamenti dei corpi, dai caratteristici toni violenti e antinaturalistici soffocati da una penombra minacciosa. Questo quadro è uno schermo immediato delle emozioni. Fig. 10 PAESAGGIO A DANGAST di KARL SCHMIDT – ROTTLUFF In questo quadro, fa intravedere le superfici semplificate dei muri compresi tra la grande macchia del cielo e gli elementi appena abbozzati del paesaggio, mentre il grande triangolo che occupa la parte inferiore fino alla metà del lato destro del dipinto non è costruito come uno scorcio, ma come un incastro di zone cromatiche più pure e squillanti. Prevalgono pennellate a zig zag diversamene direzionate, che negli anni successivi si sagome piatte non intersecate come nel cubismo analitico, ponendo nella metà superiore del quadro un sottile reticolo regolare di piccoli quadrati dai colori puri o bianchissimi. Il reticolo delle città dilata le porzioni di colore puro una sorta di intreccio tra procedimenti CEZANNIANI e SEUROTTIANI. FIG. 26 ROBERT DELAUNAY, LE FINESTRE SIMULTANEE Gli occhi sono le finestre della nostra anima e vedono la luce. Si tratta di composizioni rettangolari disposte verticalmente talvolta accompagnate da titoli allusivi a tre momenti di una sonata. Ad un reticolo rettangolare di un quadrilatero, ma non segnato con precisa geometria, si intrecciano formando anche delle sagome triangolari, il tutto in una stesura di colori prevalentemente primari più il verde, trasparente limpido come le rifrazioni di un cristallo. FIG. 27 FERNAND LEGER, LE NOZZE I cilindri sono concentrati in dimensioni più piccole e articolati in torsioni ancora più dinamiche, da cui sembra uscire ora una mano ora un volto, quasi smembrati dal contesto. La luce è fissata su ampie superfici di colore puro il tono dominante è grigio, l’effetto è di una straordinaria mobilità, luminosità e leggerezza. FIG. 28 FRANCIS PICABIA, DANZA ALLA SORGENTE PRIMA PICABIA sviluppa il tema della danza che nasce dal suo confronto con il linguaggio musicale. Adotta segmenti di colore improntato al rosa e al bruno entro elementi nastriformi interessato alla resa del movimento attraverso un’accentuazione del ritmo musicale. Non lontani dalla luminosità e dal dinamismo di LEGER. Da questi temi l’artista passerà nell’esperienza Dadaista. FIG. 29 FRANK KUPCA, DONNA CHE COGLIE I FIORI È un diagramma di una figura in movimento in cui è accentuato il cromatismo, carico anche di valori simbolici: la fanciulla circondata da un’aurea azzurra si alza in piedi e poi si china avvicinandosi alla natura è mutando la colorazione in toni caldi, l’immagine astratta da un’idea musicale. FIG. 30 MARCEL DUCHAMPE, NUDO CHE SCENDE UNA SCALA Presenta una figura automatizzata come una macchina, in un andamento opposto al ritmo ascendente. DUCHAMPE è interessato soprattutto dal problema della rappresentazione astratta del movimento, e della funzione della pittura, non solo come rappresentazione ma anche come in chiave formale della realtà. FIG. 31 FRANK KUPKA, AMORPHA (fuga a due colori) Il bianco assoluto occupa i due grandi segmenti di cerchio, contrapponendo la massima luminosità al fondo nero è solo due colori puri, il rosso ed il blu, il massimo del caldo e del freddo. Si snodano piani entro le vele segnate dalle due linee che si intrecciano allontanandosi verso destra e verso l’alto. FIG. 32 ROBERT DELAUNAY, FORME CIRCOLARI (sole, luna e simultaneo) Rappresenta il culmine della sua esperienza non figurativa. L’effetto di dinamismo ottico e l’alternarsi di curve e contro curve, la saturazione di un colore intenso creano una pittura pura. In forme circolari si intrecciano una tematica astrale, complicata dal riferimento ad un principio maschile e ad uno femminile e alla possibile suggestione di un’eclissi di sole, con l’effetto del contrasto simultaneo dei colori. FIG. 33 VASILI KANDISKI, IL MONTE BLU Il monte si staglia su una fascia bianca mentre in basso scorre la romantica cavalcata, altro soggetto prediletto dall’artista. I colori sono puri punteggiati da piccole macchie che ricordano le stesure cromatiche della pittura simbolista russa, rievocazione di uno scintillante mosaico, declinazione del mondo bizantino. La forma ascensionale del triangolo ha un significato particole nell’iconografia di KANDISKI, designata a rappresentare il movimento della vita spirituale verso le conquiste sempre più alte. IL BLU è il colore più amato da kandiski considerato spirituale. FIG 34 ALEKSEJ JAVLENSKIJ, TESTA DI GIOVANE DETTO ERACLE Dipinge ritratti verso i quali inclina sempre più con il passare degli anni: volti in cui combina un decorativismo alla Matisse con un modo di sottolineare il profilo, il contorno degli occhi, la linea del naso e della bocca improntato alla stilizzazione delle icone Bizantine. FIG. 35 MARIANNE VON WEREFKIN, LE DONNE NERE In quest’opera troviamo un temperamento malinconico meno aperto a gli elementi rivoluzionari del movimento, profondamente religiosa introduce spesso nei suoi paesaggio semplificati temi simbolici coniugandoli in un sintetismo. FIG. 36 AUGUST MACKE, COMPOSIZIONE COLORATA I OMAGGIO A BACH È un dipinto astratto di soggetto musicale, con colori brillanti e che acquista un ritmo di estrema eleganza senza mai attenuare il colore. FIG. 37 FRANZ MARC, DESTINI DI ANIMALI Nella parte destra troviamo una colorazione brunita, è stata restaurata da CLEE dopo i danni causati da un incendio. Dominano qui le diagonali e i cunei ad angolo acuto, si può individuare un contatto anche se solo a livello formale con il linguaggio dei futuristi. MARC fugge la civiltà ed evita la figura umana. Gli alberi sanguinano e crollano, un branco di lupi si avventa verso il centro della composizione, contrastando con l’inerzia dei cinghiali, è in mezzo un capriolo blu e bianco (il colore spirituale e il non colore della purezza) si offre vittima innocente al sacrificio. FIG. 38 KANDISKI, COMPOSIZIONE SESTA Qui KANDISKI individua due centri, come fa per altre composizioni, in particolare rilevando un lato, a sinistra più calmo e disteso e l’altro più agitato. Questo l’ho troviamo all’interno dello stesso dipinto. Una lotta tra principi opposti. Sul centro il colore rosa e bianco schiuma aleggiano nell’area ricordando vapori. FIG 39 PAUL CLEE, SULLA CIMA DEL MONTE Consente di leggere un repertorio di triangoli ascensionali, campanili, una croce, soli, lune, stelle ed eclissi, ma il tutto è fatto notare come in un caleidoscopio fino a capovolgersi entro l’incastro di una cornice di triangoli girevoli. FIG. 40 UBERTO BOCCIONI, LA STRADA ENTRA NELLA CASA Quest’opera centra il problema sulla compresenza dell’agitazione e del vissuto dell’ambienta urbano e nella coscienza di chi vi si immerge. La luce e il movimento della strada fanno accartocciare le case, risucchiano verso il basso la figura affacciata ed esplodono verso l’interno del balcone. Troviamo la sua idea di linea- forza: ogni oggetto, si rivela per mezzo delle sue linee e si scompone secondo le tendenze delle sue forze. FIG. 41 UMBERTO BOCCIONI, STATI D’ANIMO I Sviluppa l’idea del quadro come sintesi di quello che si ricorda e di quello che si vede. Una sintesi di luce e movimento. FIG. 42 CARLO CARRA’, I FUNERALI DELL’ANARCHICO GALLI Troviamo un legame con il reale ed il sociale, la folla si spezza e si piega in potenti linee diagonali mossa da un ideale comune, il tono rosso-bruno diffuso dall’immagine simbolica del sole assume un carattere apocalittico. FIG. 43 LUIGI RUSSOLO, LA MUSICA Il suo simbolismo si esaspera legandosi a componenti esoteriche e a tema musicale, in quest’opera moltiplica le mani del pianista sulla tastiera, e dalla sua figura volta verso lo spettatore si sprigionano un’energia bianca ed una serie di onde sonore che colorano di sentimenti differenziati le apparizioni dei volti. FIG. 44 GINO SEVERINI, LA BALLERINA OSSESSIVA Le sagome sono segnate da linee prevalentemente rette e da un colore puntinato, la figura è sdoppiata dalla luce, dal movimento, dall’atmosfera del locale, e come suggerisce il titolo stesso dal proprio frenetico ritmo interno. FIG. 45 GIACOMO BALLA, BAMBINA CHE CORRE SUL BALCONE Qui troviamo la rappresentazione del movimento come diagrammi. Il soggetto è ripetuto in momenti successi del suo spostamento, nel primo caso ancora con l’uso di una tecnica divisionista. FIG. 46 UMBERTO BOCCIONI, DINAMISMO DI UN CORPO UMANO BOCCIONI crea una serie di capolavori in cui il soggetto non è praticamente più percepibile. FIG. 47 GIACOMO BALLA, VOLOCITA’ ASTRATTA PIU RUMORE Segna una più matura intenzionalità di sintesi di luce, movimento e suono e soprattutto un superamento del meccanico cinematismo in un ritmo avvolgente e continuo. FIG. 48 GIACOMO BALLA, MERCURIO PASSA DAVANTI AL SOLE In quest’opera la luce con il motivo astrale, insieme con un colore vivissimo, riappare protagonista nelle composizioni spiraliformi dove la componente esoterica può anche collegarsi alla scelta del pianeta. FIG. 49 KAZIMIR MALEVIC, CONTADINA CON SECCHI E UN BAMBINO I suoi contadini sono costruiti su forme cilindriche che rifrangono la luce e accolgono, in particolare nella formazione di mani e piedi, in una certa rigidità e schiacciamento prospettico e nei grandi occhi contornati da segno nero stili derivanti dall’icone bizantine. FIG. 50 MALEVIC, UN INGLESE A MOSCA Presenta accostamenti tra oggetti e personaggi che ono hanno una contiguità nella realtà quotidiana, ampie porzioni geometriche di colori puri e dalla stesura uniforme si collegano a forme scomposte secondo un linguaggio in genere riferito ad un’influenza cubista seguita ad un contatto diretto con Picasso. FIG 51 MALEVIC, REALISMO PITTORICO: RAGAZZO CON ZAINO. MASSE DI COLORE DELLA IV DIMENSIONE Presenta due semplici quadrati uno nero ed uno rosso più piccolo lievemente ruotato. È evidente l’aspirazione alla purezza, ma al tempo stesso il carattere concreto dell’approccio alla realtà, presentata e non rappresentato attraverso essenze che ricordano l’idea neoplatonica della bellezza delle forme geometriche. L’idea del nulla e del vuoto precede l’esperienza dell’infinto. FIG. 52 MICHAIL FEDOROVIC LARIONOV, LUCI NELLA STRADA In quest’opera compaiono elementi raggisti. Questo stile raggista si occupa delle forme spaziali conseguite con l’intersezione dei raggi riflessi da vari oggetti e delle forme individuate dall’artista. Il raggio è rappresentato da una striscia di colore. L’essenza della pittura è indicata dalla combinazione del colore, dalla sua maturazione, dal rapporto con le altre masse cromatiche e dall’intensità con cui è elaboratala superfice.
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