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Arte contemporanea: neoclassicismo e romanticismo, Appunti di Storia dell'arte contemporanea

La seconda metà del Settecento e il primo ventennio dell’Ottocento sono periodi di grandi cambiamenti in vari campi della cultura e del sapere, dove la rivoluzione industriale aveva prodotto in molti la convinzione che la scienza avrebbe finalmente potuto recare la felicità agli uomini. L’ottimismo veniva dalla fede nelle capacità intellettive degli uomini i quali, con la sola ragione, sarebbero stati in grado di liberarsi dalle vecchie idee, dai pregiudizi e dall’ignoranza. Le tenebre in cui l’uomo si dibatteva sarebbero state rischiarate dalla luce della ragione. Da cio viene coniato il termine illusionismo, detto per questo anche “secolo dei lumi”. Fiducia nel progresso, uguaglianza di tutti gli uomini, tolleranza politica e religiosa, intenzionalismo della cultura: queste furono le idee principali dell’illuminismo.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 28/06/2024

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Scarica Arte contemporanea: neoclassicismo e romanticismo e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! Jacques-Louis David Neoclassicismo e Romanticismo - accenni storici La seconda metà del Settecento e il primo ventennio dell’Ottocento sono periodi di grandi cambiamenti in vari campi della cultura e del sapere, dove la rivoluzione industriale aveva prodotto in molti la convinzione che la scienza avrebbe finalmente potuto recare la felicità agli uomini. L’ottimismo veniva dalla fede nelle capacità intellettive degli uomini i quali, con la sola ragione, sarebbero stati in grado di liberarsi dalle vecchie idee, dai pregiudizi e dall’ignoranza. Le tenebre in cui l’uomo si dibatteva sarebbero state rischiarate dalla luce della ragione. Da cio viene coniato il termine illusionismo, detto per questo anche “secolo dei lumi”. Fiducia nel progresso, uguaglianza di tutti gli uomini, tolleranza politica e religiosa, intenzionalismo della cultura: queste furono le idee principali dell’illuminismo. I sovrani si rifiutarono di tener conto le nuove idee. Fu questa, tra le altre, una delle ragioni che portarono all’avvenimento più significativo del secolo: la rivoluzione del 1789. La corrente artistica del neoclassicismo è la logica conseguenza sulle arti del pensiero illuminista, che guardava l’arte dell’antichità classica, con un forte desiderio al ritorno all’antico. Cominciamo ad avvicinarci a Goya mostrando alcuni artisti che scaldano l'ambiente in cui Goya va a cadere. La sua fecondità la vedremo in seguito, nasce in Spagna e ha poche possibilità di irradiare in terra di Francia nell'800, è tempo francese per l'arte. Allora guardiamo i grandi artisti che hanno fatto arte francese nel periodo di Goya. Il paragone con essi sarà abbastanza importante. David (1748-1825) è stato un pittore francese di grande rilievo durante il periodo dell'Illuminismo. Il suo animo rifletteva l'ideologia illuminista, in quanto abbracciava i valori della ragione, della libertà e dell'uguaglianza. Compì i suoi primi studi a parigi, per poi trasferirsi a roma dove potè ammirare l’arte antica. Dipinge molti dipinti per i re, ma era un animo rivoluzionario, appoggiando Robespierre durante la rivoluzione francesce e, alla morte di quest’ultimo, sostenne Napoleone diventando primo pittore dell’imperatore. AUTORITRATTO (1794) L'autoritratto di David è una sorta di schiena dritta del pittore intellettuale, che penserà alla pittura come un ideale di una cultura. David chiama in causa il rapporto con i potenti, con il potere; si tratta di vivere in epoche tostissime, di sopravvivere in queste epoche, l'educazione è legata alle carestie, alla guerra, in Spagna c'è l'inquisizione spagnola. Nel caso di David si passa dalla rivoluzione, in più arriva Napoleone; David rimane indenne alla monarchia, alla rivoluzione. Amico di Marat e Robespierre, sopravvive alla rivoluzione e diventa un fedele di Napoleone. Passare attraverso questi decenni terrificanti da pittore indica che il senso della pittura rivela un senso importante, perché si dipinge la storia in atto, cosa che oggi è impensabile per un artista. David non riesce ad andare ai salon, riuscirà a dominare eventi tostissimi ma è al tempo stesso capace di cadere di fronte ai piccoli fallimenti. E' un pittore rivoluzionario, mette in evidenza il suo essere indomito. Lui è dentro il meccanismo della rivoluzione francese, tanto che illustra anche la sua pare parte più sanguinaria. . GIURAMENTO DEGLI ORAZI (1784) Il quadro venne commissionato dal re di francia per trasmettere il messaggio di amore verso la propria patria, del quale ironicamente ne è celata la fine. David trasmette il concetto della nuova francia rivoluzionaria. Comici a dipingere questo quadro durante il suo periodo di studi a roma, dove si fa ispirare dall'arte classica e da artisti come Raffaello e Michelangelo. Scena; storia romana, i 3 fratelli Orazi (romani) giurano di combattere e di morire per la propria patria contro i 3 fratelli Curazi (albani), per risolvere in duello una contesa fra Roma e Albalonga. Nello scontro rimase in vita uno degli Orazi decretando la vittoria. Qual è la voce che David sta comunicando al mondo? La modernità nasce più volte e questa è una delle volte in cui è nata. Qui c'è l'idea che un quadro sia una sorta di pittura filosofica, concettuale, che emana forza senza troppi fronzoli. Le braccia, le mani danno una struttura verticale, che Boccioni chiamerà le “linee di forza”. Il portico sul fondo richiama il nostro rinascimento, nel tentativo di comunicare quello che conta: la patria, la comunità. È un quadro nudo e forte, David non si contenta, vuole dare anche plausibilità fisica ai personaggi; i piedi pesano, supportano un corpo, i personaggi cosi come i sui valori sono reali. Verità, composizione, assolutezza per emanare alcuni valori. David diventa l'interprete della novità. I tre figli protendono le braccia in segno di giuramento che unisce nell’eroismo, allacciati in un abbraccio che indica la grande forza morale. A destra le donne, mestre e mute, sono abbracciate nel dolore. LA MORTE DI MARAT (1793) Nel 1793 muore il suo grande amico Marat, un giovane medico giacobino, definito “amico del popolo”. Aveva una infiammazione della cute per cui doveva sempre farsi dei bagni (come vediamo nel quadro); era un uomo mite, poverissimo, fortissimo mentalmente, in sintonia con tutto quello che il popolo chiedeva a gran voce. Una giovane girondina Chalotte Corday, parte moderata della rivoluzione francese, entra con una supplica per ingannarlo e pugnararlo a morte (Marat stava scrivendo la supplica). David è uno dei primi ad accorrere sul fatto, diventa quasi un giornalista. Ormai è il pittore del rivoluzionario, il quadro è commemorativo, viene appeso nell'assemblea rivoluzionaria come una sorta di crocifisso. La cassetta in legno diventa una lapide su cui l’artista scrive una dedica. Baudelaire lo definisce “astro freddo”: immagine pulita, spoglia, quasi priva di dettagli. L’artista costruisce l’immagine del defunto idoladrandolo, la posizione del braccio nudo che scende ricorda “la deposizione dalla croce” di Caravaggio, una sorta di incarnazione dell'eroe. Spesso i personaggi si reincarnano in altre figure e in altre situazioni. Es.: il Cristo morto di Mantegna viene ripreso con la stessa posizione dalla fotografia di Che Guevara, fotografato da coloro che lo ammazzarono. LA ZATTERA DELLA MEDUSA (1819) Il soggetto fu ispirato da un tragico episodio di cronaca dell’epoca. Nel 1816, la nave Medusa naufragò al largo delle coste africane, al largo del Senegal. I naufraghi, terrorizzati e affamati, giunsero a nutrirsi dei corpi dei compagni morti di stenti. Undici giorni dopo, la nave di soccorso Argo passò in prossimità della zattera ma senza scorgerla; al tredicesimo giorno, invece, la incrociò, raccogliendo solo quindici superstiti. DELACROIX, LA LIBERTA’ CHE GUIDA IL POPOLO (1830) confronto Nel 1829 il re di Francia Carlo X di Borbone insediò un governo reazionario, conservatore, limitando la libertà del popolo a suo favore. A causa di ciò, il popolo insorge con le tre gloriose giornate. Quest’opera fu realizzata dall’artista nello stesso anno ed esposta Salon. La libertà diventa una divinità classica, sventolala bandiera incitando il popolo a seguirla, mentre con l’altra mano impugna un fucile. Per Delacroix il colore è importante: la bandiera, nelle vesti, nel cielo. Vediamo dei riferimenti alla zattera della medusa: groviglio di corpi ed emozioni, corpi dei morti e attenzione alla muscolatura e alla caretterizzazione del singolo personaggi (calzino). Géricault, che voleva esprimere con sufficiente immediatezza tutta l’angoscia e l’orrore che avevano accompagnato i naufraghi, cercò di raccogliere ogni informazione possibile sulla vicenda e riuscì anche a parlare con tre dei sopravvissuti. L’artista prendeva il ruolo di giornalista e scelse, così, di rappresentare il mancato salvataggio dell’undicesimo giorno, creando un quadro di 6-7 metri. Studia le onde del mare per rappresentarlo nella maniera più realistica possibile, perchè teatro di vita e di morte. Corpi dipinti come un vortice di emozioni, è evidente la forta influenza dell’anatomia di michelangelo. Uso del nero bitume per l’oscurità. Sentimenti contrastanti di speranza e di rassegnazione alla morte. Polemica: “l’arte non è cronaca, morte e bruttezza, ma serve per creare il bello, l’estasi”. TESTE MOZZATE (1818) Géricault frequenta gli obitori con la volontà di prendere atto della verità delle cose, è un appassionato del rapporto vita-morte. Andrea Serrano fa tutta una serie di foto negli obitori, persone anonime, con un piglio ossessivo, estetizzando dei piccoli particolari. La lentezza del dipingere ti porta ad un certo grado di connessione e condivisione. Per Géricault c’è una sorta di compromissione fisica. ALIENATA CON MONOMANIA DELL’INVIDIA (1822) L’alienata con monomania (pensiero fisso) dell’invidia è un dipinto parte di una serie di 10 tele i cui solo cinque giunte fino a noi. L’anziana presenta degli occhi arrossati con il volto bianco che esprime malessere, il volto incorniciato da una cuffia bianca di evidenza il suo pallore, mentre una sciarpa rossa ravviva il marrone delle vesti. Il ritratto è incorniciato da uno sfondo neutro dato da pennellate più lente lente violente. Impressione psicologica, lo sguardo attraverso il reale e se questo unico pensiero. La pittura di Gèricault, con la serie degli alienati, indaga gli abissi della sofferenza mentale disperando la loro dignità. MASSACRO DI SCIO (1824) L’opera ricorda l’eccidio di circa ventimila greci compiuto nel 1822 dai turchi come rappresaglia per un episodio di insurrezione. Forte travolgimento emotivo, esperienza di forte sensualità fisica. Nel dipinto non è presente un eroe o un personaggio principale ma il soggetto dell’opera sono gli abitanti di Chio vittime della rappresaglia ottomana. Delacroix scelse di rappresentare immagini di forte impatto visivo per scuotere la coscienza dei contemporanei. FREDERIC CHOPIN (1838) Introspezione romantica con una sorta di malinconia, l’artista si gode anche di elementi di tristezza. La scena, infatti, presenta esempi drammatici come il greco morente e scene di violenza sulle donne come a destra, dove il soldato sembra trascinare una giovane nuda. Ad esaltare la crudeltà degli ottomani sono anche le figure di bambini e neonati abbandonati o in cerca della madre morta. Particolare scelta compositiva, al centro vi è un vuoto, la posizione dei personaggi forma un triangolo invertito. Eugene Delacroix Artista francesce (1798), principale esponente del romanticismo francese. Le opere di Delacroix sono caratterizzate da pennellate dinamiche e ricche di colore, i cui contorni sono volutamente poco definiti, e scene dai toni solenni ed epici, ponendosi in contrasto con la tendenza neoclassicista degli artisti a lui contemporanei. Racconta la felicità, storie di mondo. Il suo stile è stato determinante per gli impressionisti. Una parte importante della sua produzione artistica è caratterizzata da un personale interesse verso ambientazioni esotiche, culminato con un viaggio ad Algeri, dove riscopre la bellezza per i colori. DONNE DI ALGERI NEI LORO APPARTAMENTI (1834) Delacroix è rivoluzionario e sensuale, l’arte è fatta di sprigionamento della libertà. Viaggia in oriente per ricoprire l’antico, il nuovo (Gauguin), cerca la fonte per visualizzare il futuro. L’occhio attento dell’artista indaga l’interno d un harem, il luogo più intimo e inviolabile delle residenze signorili mulsumane. La calma intimità dell’insieme e il sole che, penetrando da sinistra, illumina morbidamnete le giovani donne avvolte in coloratissimi abiti orientali, ricchi di dettagli. Il dipinto è anche un pretesto per sperimentare il colore. E’ il primo a scoprie che due colori complementari dano più luce.*
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