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Arte dal 1900. Modernismo, antimodernismo, postmodernismo, Dispense di Storia Dell'arte

Nel xx secolo Alcuni sviluppi hanno scosso il mondo dell’arte visiva a metà del XIX secolo : 1. L’invenzionedellamacchinafotografica:sviluppodelrealismoinarte 2. Lascopertadelmondodellamatematicadellageometrianoneuclidea:messain discussione della prospettiva rinascimentale, suggerendo la presenza di mondi e di prospettive multidirezionali. 3. La navigazione verso nuovi territori : la scoperta dell’arte oltre oceano e dell’arte africana che ispirarono artisti come Gauguin e Picasso.

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 06/10/2021

Martina_Salmeri
Martina_Salmeri 🇮🇹

4.7

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Scarica Arte dal 1900. Modernismo, antimodernismo, postmodernismo e più Dispense in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Storia dell’arte contemporanea 2 appunti Dal 1900 Sigmund freud padre della psicanalisi, chiave di lettura del XX secolo, in cui il sogno diventa un rebus colmo d’immagini ed emozioni, desideri repressi che emergono. 1900 - Vienna - artisti Klimt, Shiele, kokoskha Klimt e kokoskha esplorano il legame tra pulsioni masochiste e sadiche, shiele indaga un altra coppia di piaceri perversi : Voyerismo ed esibizionismo. La tradizione classica-accademica del nudo artistico viene sostituita dal ritratto sociale, la figura viene pervasa da un disturbo psico-sessuale. Auguste rodin 1900 scultore che viene osservato dal pittore Matisse. Il gusto classico di Rodin non è il solo ad emergere, infatti le sue opere esprimono un rapporto con la materia, più naturale e autentico. Matisse sviluppa figure di pieni e vuoti, figure sinuose che tendono a mescolarsi con lo spazio. es. Rodin “uomo che cammina” 1900 es. matisse “la serpentina”1909 Nel xx secolo Alcuni sviluppi hanno scosso il mondo dell’arte visiva a metà del XIX secolo : 1. L'invenzione della macchina fotografica : sviluppo del realismo in arte 2. La scoperta del mondo della matematica della geometria non euclidea : messa in discussione della prospettiva rinascimentale, suggerendo la presenza di mondi e di prospettive multidirezionali. 3. La navigazione verso nuovi territori : la scoperta dell’arte oltre oceano e dell’arte africana che ispirarono artisti come Gauguin e Picasso. Arte moderna/ avanguardia La nascita dell’arte moderna o d'avanguardia si deve soprattutto alla scoperta di popoli tribali che fruttavano l’arte in maniera totalmente diversa dal canone occidentale. La non figurazione venne vista dagli artisti come gaugin come scoperta dell'origine e dello sviluppo dell’uomo nella natura. Nasce cosi il mito del “buon selvaggio “ che agisce secondo il proprio istinto, in armonia con la realtà e quindi in giustizia e correttezza morale. Il primitivismo proclama quindi la necessita di una liberazione dell’uomo dalla civiltà e auspica un ritorno alla genuinità perduta. Ad uno stile formale della MIMESIS si contrappone l’istinto e lo stile arcaico: es. ritratti di donne - les demoiselles d’avignon es. paul Gauguin : lo spirito dei morti veglia. 1905 - fauvismo Il movimento fauves (belve) ebbe come leader Henri Matisse. Cio che impressiona di questa libertà selvaggia è l’uso di colori puri, pennellate rapide (che vanno in contrasto col tocco puntinismo di Seurat o con la pennellata costruttivista di Cesanne - saint victoire). AI salon D’automne 1905 il quadro “donna con cappello” di matisse venne acquistato da leo Stein (collezionista americano fratello di Geltrude Stein che successivamente comprerà il quadro les demoiselles d’avignon) 1907 Picasso rappresenta con les demoiselles d’avignon un morboso scenario. Non a caso l’artista decide cambiare i volti con maschere a dx : modello iberico a sx: modello africano . Le figure vicine non condividono uno spazio o un'azione comune, non comunicano ne interagiscono ma si relazionano direttamente con lo spettatore. Picasso mise in risalto le pulsioni sessuali, lo sguardo delle demoiselles è rivolto esclusivamente ad un pubblico maschile facendogli sapere che la posizione che occupano fuori dalla scena non è più tanto sicura. Il territorio freudiano possiamo affermare che l’opera sintetizza lo shock del bambino che è testimone del rapporto sessuale tra i genitori. Espressionismo tedesco 1905 Die Bruke (il ponte) è un gruppo di artisti d'avanguardia tedesca, formatosi a Dresda: capitanato da Ernst Ludwig Kirkner. Lo stile è basato su colori accesi, tensione emozionale, immagini violente e con una certa influenza del primitivismo. Le figure dei dipinti suggeriscono un “atteggiamento Blasè” ovvero una caratteristica tipica dell'ambiente metropolitano; l'individuo sottoposto a continui stimoli in qualche modo si abitua diventando meno recettivo, subentra un’incapacità di reagire alle sensazioni nuove con la dovuta energia. Naturale conseguenza è la perdita dell'essenza e del significato delle cose. Tutto diventa opaco e si diventa insensibili. es. Emst Ludwig Kirkner “Ia strada, Dresda, 1908 Kirkner utilizza l'espediente artistico dell’astrazione per alleviare lo shock del caos del mondo. Franz Marc altro pittore dell’espressionismo tedesco, cerca di entrare in comunione con la natura, escogitando un sistema simbolico del colore “sessualizzato”: Il blu= severo e spirituale= maschile Il giallo = gentile e sensuale = femminile Il rosso = brutale e grave es. “I destino degli animali, 1913” evoca una compenetrazione panteistica. Gruppo del Cavaliere azzurro 1911-14 Il cavaliere azzurro è un dipinto di Kandinskij realizzato nel 1903. Il punto decisivo verso l’astrazione. Il colore puo avere degli effetti sullo spettatore: 1. Fisico : basato su sensazioni momentanee 2. psichico: dovuto alla vibrazione spirituale attraverso cui il colore raggiunge l’anima. È un processo di Continuità ovvero da un arte figurativa tradizionale verso l’astrazione si giunge per DECANTAZIONE (termine utilizzato in musica) cioè si parte da un elemento comune fino a ridurlo a residio. Kandiskjìij fa appello ad una dimensione spirituale dell’arte. 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblica sul “Le figaro” il manifesto di fondazione del futurismo Figure chiave: giacomo balla, Umberto boccioni, Carlo Carrà. Le strategie del futurismo vertevano intorno a 2 punti fondamentali: 1. Sinestesia : rottura dei confini tra i diversi sensi 2. Cinestesia: rottura della distinzione tra il corpo fermo e il corpo in movimento. La parola suprematismo deriva dal pensiero dell'autore: secondo Malevià l'arte astratta sarebbe superiore a quella figurativa, infatti in un quadro figurativo vediamo rappresentato un qualsiasi oggetto o forma vivente, mentre sull'opera suprematista non c'è che un solo elemento: il colore, che viene espresso nel miglior Modo possibile . Il suprematismo resta legato essenzialmente al nome del suo iniziatore, anche se i riflessi della sua poetica vanno al di là dei dipinti e modelli architettonici dell'artista, influenzando l'opera di Tatlin, Larionov e Ivan Puni. Il costruttivismo 1913-34 è un movimento culturale nato in Russia , di poco precedente alla rivoluzione del 1917, che rifiutava il culto dell'arte per l'arte" a favore dell'arte come pratica diretta verso scopi sociali e politici. Il Costruttivismo come forza attiva durò fino al 1934, esercitando grande influsso sulle esperienze artistiche della Repubblica di Weimar prima di essere rimpiazzato dal Realismo Socialista. Il Costruttivismo può essere riconducibile a due approcci sintetizzati da due primi manifesti pubblicati nel 1920: quello maggiormente estetizzante e astratto del Manifesto Realista di Naum Gabo e quello più impegnato nella produzione e nella politica presente nel Programma del gruppo produttivista, firmato da Rodèenko e dalla moglie Varvara Stepanova (1894-1958), considerato il primo manifesto costruttivista. Aleksej Gan usò questa parola come titolo per il suo libro ,edito nel 1922. Il Costruttivismo rappresenta uno sviluppo, posteriore alla Prima Guerra Mondiale, del Futurismo russo, e particolarmente dei Controrilievi di Vladimir Tatlin, che erano stati esibiti nel 1915. Importante è il modello “monumento alla terza intermazionale”- torre di Viadimir Tatlin, commissionato nel 1919. L'opera secondo Tatlin era : Moderna cioè verità dei materiali del tempo (costruita in ferro: rivoluzione industriale come la torre eiffel), funzionale : monumento destinato all’amministrazione del popolo e infine, monumento pubblico : come monumento simbolico che rappresentava il dinamismo della rivoluzione. Controrilievo: non pittura, non scultura, essi erano “contro" le arti. Sono degli assemblages polimaterici consapevolmente intesi come "contrattacchi", ossia come momenti di rottura destinati a scuotere la pittura dalle fondamenta, a liberarla dalla funzione della rappresentazione. Costruttivismo 1913 -34 Naum Gabo e Anton Pevner affissero lungo le strade di mosca nel 1920 un “manifesto realista” generalmente considerato il primo proclama costruttivista , i due artisti vogliono aprire l’arte alla realtà che si incarna nel movimento. Duchamp Ready Made 1915 Messa in discussione dell’autorialità e l'originalità dell’opera. È arte? Prima opera di duchamp ruota di bicicletta 1913. La fontana di Duchamp esposta a new york nel 1917: alcuni aggettivi “immorale, volgare, un pezzo di idraulica, una scelta, rovesciamento del significato” R: richard, rich : ricco Mutt. : mutter- mother - Mamma e/o fabbrica dov'è stato fabbricato l’orinatoio. Duchamp, boudelaire, courbet, Tatlin posero due modelli complementari di artista: Il consumatore ambiguo che cerca di rinominare l”arte all’interno dell’orizzonte della cultura della merce, contro il produttore attivo che cerca di riposizionare l’arte rispetto alla produzione industriale all’interno dell'orizzonte della rivoluzione comunista Il ready made è ASSISTITO O PURO: 1. assistito: vengono apportate delle modifiche es. firma, capovolgimento dell’oggetto. 2. puro: scola bottiglie di Duchamp Inoltre il valore di un ready made va sempre rinegoziato. Man Ray : Cadeau 1921 (ferro da stiro con punte) è un oggetto assistito, rappresenta un oggetto femminile in cui vengono inserite delle punte/chiodi che servono a lacerare. Da oggetto di cura, l'oggetto viene snaturato e diventa oggetto di difesa: allegoria della famme fatale. Meret Oppenheim colazione in pelliccia 1936 L'oggetto peloso rimanda ad un rapporto orale. È un modo sgraziato per associare diverse sensazioni (sinestesia) . È evidente che il tema dell’inconscio/psiche emerge a partire dal surrealismo. 1916 DADA in europa luogo: Zurigo Artisti : Hugo ball, tristan Tzara, marcel janco, Hans arp. | dadaisti mirarono a rappresentare la crisi della prima guerra mondiale e il nazionalismo, Caratteristiche: - Azzeramento di tutte le nozioni accademiche - Il valore più importante è il caso - Attribuisce un nuovo significato alle figure comuni Autore: Marcel Duchamp (percorso individuale) | dadaisti per definizione erano Nichilisti(dal latino classico nihil, "nulla"). | dadaisti avevano un atteggiamento genericamente rinunciatario e negativo nei confronti del mondo con le sue istituzioni e i suoi valori. L'opera doveva essere al tempo stesso nulla e tutto, infinita o definita. Un’evoluzione parallela al cubismo, al dadaismo e al ready made, fu il fotomontaggio, nato negli anni 90 dell 800. Fotomontaggio in questo momento prende il significato di shock senza logica, di distruzione di significato, di accentuazione autoreferenziale della dimensione grafica e fonetica del linguaggio attraverso l'enfasi della frammentazione. Nel 1920 compito del fotomontaggio era quello di fornire alla massa, immagini didattiche di informazione e politicizzazione. Heartfield e krutsis diventarono dunque con il fotomontaggio i primi membri dell'avanguardia a invocare la propaganda come modello artistico. Essi, tentarono la trasformazione di un'estetica dell'oggetto singolo un una intera diffusione di massa delle riviste stampate, e uno spostamento dello spettatore privilegiato alle masse partecipative allora emergenti attraverso la rivoluzione industriale dell'unione sovietica o di cambiamenti industriali nella Germania di Weimar. Lavori del 1930-32 1917 Neoplasticismo - Mondrian neoplasticismo/De Stijl: l'astrattismo è applicato non solo alla pittura, ma anche al design e all'architettura Dove: Olanda Autore: mondrian, van Doesburg e Rietveld e) Bauhaus: unione di tutti gli stilli artistici (architettura, scultura, pittura...) perla creazione del futuro artista: Gropius e Rietveld forma d'arte: astratta, essenziale e geometrica, ossia l'espediente degli elementi base della geometria, quali la linea e l'angolo retto. Sul piano cromatico e compositivo è prevalente l'utilizzo dei soli colori primari affiancati al nero, bianco e grigio. Il neoplasticismo nasce in antitesi agli eccessi decorativi dell'Art Nouveau. Le forme rappresentate venivano semplificate, i volumi ridotti a pari e la visione prospettica abbandonata. Si teorizzava in essa anche il superamento del principio cubista, promuovendo una assoluta razionalità e purezza formale . Mondrian ricerca astrazione e bidimensionali, abolizione dello sfondo. Processo di decantazione dell’opera. Piet Mondrian morì nel 1944. Ciò che caratterizza la sua arte, è quell’idea di “distruzione” della composizione stessa. Il effetti la distruzione era sempre stata al centro stesso del programma di Mondrian, fin da quando aveva scritto nei suoi primi testi della distruzione della forma, del particolare dell’individualità. La prima cosa a venire dissolta fu la bidimensionalità- per farlo reintrodusse un elemento che aveva bandito dalla sua pittura dal 1919 e che avrebbe minato completamente l'aspetto “classico” delle sue opere, cioè la ripetizione. Il passo successivo, a partire dalla seconda metà degli anni 30, fu di trasformare la “pluralità di linee” una pura scansione, una pulsazione irregolare dell'intera superficie della tela. Tipicamente le opere di Mondrian fanno riferimento alla “composizione a losanga” . Mondrian aveva accettato la persistenza retinica come inevitabile effetto del ritmo di linee che scandiva le sue tele, ma ne diffidava comunque. Theo Van Doesburg rivista de Stijl 1917 . alla fine degli anni 20 optò per la nozione di “arte concreta” per definire un'opera costruita con elementi puramente plastici vale a dire piani e colori; quest'artista aveva sviluppato un'attività dadaista sotto lo pseudonimo di I.K.BONSET confermando la possibilità, per l’arte, d’intrattenere rapporti con il reale senza ricorrere all’imitazione. tutte le forme d’astrazione e di arte concreta giungono ad un risultato sostanzialmente simile._il rifiuto della rappresentazione. La specificità del gruppo de Stijl sta nell’idea che un unico principio generativo possa essere applicato a tutte le arti senza compromettere la loro integrità, e inoltre che è soltanto sulle basi di tale principio che l'autonomia di ogni arte può venire assicurata. 2 operazioni : 1. Elementarizzazione: scomposizione/riduzione di elementi e 2 integrazione: l'articolazione esaustiva di questi elementi in un insieme non gerarchico sintatticamente indivisibile. Bauhaus 1919 La bauhaus inizio con la repubblica di weimar nel 1919 e fini per mano dei nazisti nel 1933. Direttore della bauhaus fu l'architetto Walter gropius 1923, definì questo “vasto sistema” con l’attività teorica di un accademia d’arte combinata con l’attività pratica di una scuola di arti e mestieri . 1° istruzione: laboratori artigianali- scultura, carpenteria, metallo, ceramica, vetro, pittura murale e tessuto. 2° istruzione: problemi formali e artistici: studio della natura, insegnamenti in materiali, strumenti, costruzione e rappresentazione, teoria dello spazio, colore e composizione - insegnati artisti come Kandinskij e Paul klee. Nel 1925 la scuola si spostò a Dessau. Allo stesso tempo il fatto che le esposizioni del surrealismo proponessero uno spettatore attivo e partecipativo era più vicino nello spirito a quegli esperimenti avanguardisti che a qualsiasi forma tradizionale di esposizione con i suoi spettatori passivi e contemplativi. Forse il contesto politico della guerra civile spagnola rese ancora più evidente il cambio di stato sociale del surrealismo. In ogni caso come fece notare Man Ray l’installazione di marche duchamp “1200 sacchi sospesi al soffitto su una stufa” 1938 , distrusse l'atmosfera asettica che regnava nella maggior padre degli spazi espositivi moderni. Un anno dopo, 1939, con la resa della Francia al nazismo, le condizioni dei surrealisti cambiarono ulteriormente . René Magritte (1898-1967), grande protagonista del surrealismo, dipinse più volte durante la sua vita il quadro con la pipa e la sua didascalia; Il messaggio di Magritte è infondo abbastanza chiaro, ovvero: rappresentazione non significa realtà, l'immagine di un oggetto non è l'oggetto stesso! Foucault vide nell’arte di Magritte degli elementi ancora più rivoluzionari rispetto all’astrattismo di Klee o Kandinskj. Apparentemente lontani, i tre artisti hanno in comune- secondo il filosofo- l’aver scardinato il sistema gerarchico tra realtà, rappresentazione e significato. La riflessione di Magritte ha aperto a operazioni come quelle dell’artista concettuale Joseph Kosuth (U.S.A. 1945) che nel ’65 espose per la prima volta l’opera Una e tre sedie, l'accostamento di una sedia, una sua fotografia e l'ingrandimento della pagina di un dizionario che ne dà la definizione linguistica. LA METAFISICA in italia Il termine "metafisica", applicato alla pittura, va inteso come "al di là della fisica"; secondo i primi artisti metafisici, infatti, l'arte non dovrebbe avere alcun legame con la realtà, poiché il suo scopo non è rappresentare le cose così come sono ma mostrare il lato insolito e misterioso che si cela dietro l'apparente banalità della vita quotidiana. Le caratteristiche chiave sono : - Descrizione di una realtà che va al di là delle apparenze - Senso di mistero, allucinazione, sogno - Immagini statiche: scena fuori dal tempo - Figura umana solo sotto forma di manichino - Campiture di colore piatte e uniformi - Riferimenti filosofici a Nietzsche e alla mitologia greca antica Giorgio de Chirico (1888 - 1978 Furono due i temi più amati da de Chirico: le piazze e i manichini. Le piazze sono spazi indefiniti, talvolta costruiti secondo il principio della spazialità rinascimentale, illuminati da una luce priva di vibrazioni atmosferiche, con architetture assimilabili a volumi geometrici, il manichino rappresenterebbe i corpi mutilati dopo la guerra, senz'anima. Questo tipo di rappresentazione (il manichino) venne utilizzato anche da Carlo Carrà (1881 - 1966). La sua "La musa metafisica" dipinta nel 1917. Giorgio Morandi (1890 - 1964) dipinse nature morte in cui gli oggetti appaiono come sagome disposte in uno spazio senza prospettiva, private del loro ruolo. 1923/24 Nuova oggettività (Neue Sachlichkeit) in Germania si affermò nel particolare clima del primo dopoguerra (1923-24) e si concretizzò attraverso una pittura che negava ogni partecipazione umana, come uno stato di alienazione; in altri casi si risolse in raffigurazioni di crudele e impietosa ironia, sollecitata dalla messa a fuoco di una realtà scoperta in tutta la sua autentica verità. Alcuni dei più importanti artisti furono: O. Dix, M. Beckmann, Georges Grosz, Franz Radziwill (1895-1983), Rudolf Schlichter (1890-1955), Georg Scholz (1890-1945), Christian Schad , oppure con una più emotiva presa di contatto con la realtà come nel caso di E. Wegner, Busak, A. Kanoldt, C. Mense, G. Schrimpf. Otto Dix e George Grosz Il pittore e incisore tedesco Otto Dix combatté nella prima guerra mondiale. Nel 1919 fu nominato assistente all'Accademia di Dresda. Sulla sua pittura, sviluppatasi attraverso un tardo espressionismo, affioravano stimoli dell'arte dada, ma i segni evidenti nella sua pittura suggeriscono l’esperienza bellica che l'artista rievocò nelle 50 incisioni intitolate Der Krieg, (1932, La guerra). George Grosz (Berlino, 1893-1959), dopo un'iniziale adesione al Dada berlinese, si diede ad una feroce satira politica e sociale, espressa nei suoi quadri. aderì alla Nuova oggettività, proponendo quadri dai disegni semplificati per essere più incisivi, dove sono rappresentate le sue idee tramite le figure umane e i loro simboli (Le colonne della società, 1926, Berlino, Staatliche Museen). La bambola oggetto- soggetto C. Boudelaire in “morale di giocattolo” 1853 riflette sul paradosso di una figura inerte dotata di una forza speciale, qui a vantaggio del bambino, per il quale il giocattolo rappresenta non solo “il primo concreto esempio di “arte” ma anche il primo stimolo metafisico. Tuttavia questo simbolo puo diventare aggressivo, anche sadico, secondo boudelaire, se il bambino cerca di cogliere e vedere l’anima del giocattolo, sbattendolo, pestandolo, infine aprendolo, distruggendolo solo per scoprire la sua assoluta mancanza di anima. “questo segna l’inizio dello stupore e della malinconia” conclude il poeta. La bambola appare nel costruttivismo, futurismo, e Bauhaus come figura lucente, super uomo. Mentre nel surrealismo, nuova oggettività e dada appare come un insieme di frammenti, parti discordanti. 1925 Il cinema d'avanguardia Il cinema diventa estratto : elaborazione tra pittura e musica da Kandinskij a wagner. In effetti quello che gli artisti fanno, è concepire arte e musica come unica cosa. vikings Eggelings, sinfonia diagonale 1921-24 realizzato tramite una sequenza di disegni che lui realizzava e poi copriva le parti che non servivano con la carta stagnola- una sorta di sottrazione nell’addizione delle sequenze d'immagini, nel montaggio finale. Come fece notare richter, eggelings ha cercato di scoprire le coppie di opposti: luce contro oscurità, piccolo contro grande. Anche hans Richter realizzò nel 1921, Ritmo 21- e poi- ritmo 23 (1923), ritmo 25 (1925). | due artisti, erano molto vicini al movimento de Stijl, infatti teo van doesbrurg, capofila del gruppo, fece loro visita a Berlino nel 1920. Ludwig hirschfeld- Marck- membro della Bauhaus, realizza uno spettacolo multimediale “sonatina di colori in 3 parti- giochi di colori riflessi” 1925, in cui venivano proiettate forme geometriche attraverso filtri ottici su uno schermo trasparente, tutto con accompagnamento musicale. Latzo- Moholy nagy esponente della bauhaus nel suo “pittura, fotografia film” esprime questa “smaterializzazione dell’arte. Fernand Leger e dudley murphy, realizzarono nel 1924 “balletto meccanico”. Il film inizia con un cartone animato di Charlie Chaplin, poi si sposta su una sequenza di khaterine Murphy , ogni persona e cosa prende a girare, riprese al contrario in un movimento delirante. Balletto meccanico diventa una danza di analogie tra geometrie astratte, parti meccaniche, oggetti quotidiani e presenze di arti umani. Leger fu un pioniere della pittura astratta: i suoi dipinti si basavano su aspetti della vita moderna, infatti la tendenza di leger era quella di rappresentare i corpi come macchine, l’ambiente urbano come panorama meccanico di prodotti e persone frammentate. Leger rappresenta “l’effetto sorpresa”/ schock di questo spettacolo. Sergei Esenstei (1898-1948) aveva proposto la teoria del montaggio come un sistema di attrazioni, che porta il cinema fuori dalla pittura e musica, una teoria che mise in pratica con la “corazzata potemkin”. 1926 L'arte dei detriti arte e vita Kurt Schwitters fu uno dei primi importati interpreti di tale poetica. Nel 1919 optò per designare l'insieme dei propri lavori a partire con la radice “Merz” (perduto), una sillaba tolta dalla parola “Kommerz” che aveva casualmente tratto da una pubblicità della kommerz bank di Hannover vista passeggiando per la sua città natale. Cosi dalla radice Merz nascono diverse combinazioni : merzbild, merzbùhne, MERZBAU( costruzione della sua casa) . L'impiego ricorrente del termine designa l'assemblaggio a fini artistici di tutti i materiali immaginabili. La pittura Merz si serve dunque a tutti quei materiali visibili per l'occhio e di tutti gli strumenti utilizzabili. Schwitters divenne amico con El lisinckij e con il costruttivismo e produttivismo russo negli anni 20; invitò lisinskij a diventare designer e coeditore del numero 8/9 della rivista Merz pubblicata nel 1924. Da allora entrambi gli artisti trasformarono le loro opere da pittura, scultura fino a spazi architettonici. Lisinskij : stanza espositiva alla landesgalerie, Hannover 1927-28 Schwitters: merzbau di Hannover :tentativo di costruire uno spazio rituale, sotto forma di bau- caverna cioè costruire una tana con oggetti, strutture e materiali quotidiani. Tristan Tzara nota che schwitters raccoglieva per strada oggetti disparati e assurdi, l'artista pero sosteneva che la materia non conta poiché ciò che conta è darle la forma. Nel 1927 lo studio dell’artista divenne inutilizzabile e il Merzbau finì per invadere il complesso della casa. Inoltre SCHWITTERS non mirava ad una forma completa e definitiva, la pratica dell’opera in continua evoluzione rovescia il dogma stesso della creazione. Negli anni 50 l’estetica dello scarto conobbe un grande ritorno d'interesse, al punto che negli stati uniti compare un nuovo termine per qualificare opere elaborate a partire da materiali di recupero- junk sculpture. Wladislaw Strzeminski, La sua ricerca pittorica, si concentra sull'unismo, teoria artistica fondata da lui stesso, ma che non ebbe un grande successo.. Tra il 1926 e il 1929 eseguì opere basate generalmente su due colori e tonalità. In alcune sue composizioni (1930-34) la superficie pittorica è coperta da colori vibranti che sembrano anticipare le ricerche ottico-cinetiche. Dopo la seconda guerra mondiale S. insegnò fino al 1950 all'Accademia di L6dz. 1933 black montain college stati uniti 2) Sfere aperte, all'esterno lisce e lucide, all'interno scabre e ruvide, simbolo del contrasto presente nell'animo umano c) Alberto Burri 1) Utilizza materiali e tecniche nuove per la scultura: sacchi di juta, catrame, prodotti di scarto, acrovinilico su cellotex (cioè vinavil su celofan), talvolta bruciandoli. 3) Crea il grande Cretto di Gibellina, cioè ricopre le macerie della città di Gibellina con cemento bianco, simbolo della , e poi vi scava dei solchi. E' definita anche Land AN. 2) | materiali utilizzati non sono posti in modo casuale, e non hanno un valore di sfida, di ribellione, di irriverenza, ma sono utilizzati con armonia, studiatezza e geometria Lucio Fontana (percorsi individuali) 1) Personaggio eclettico e ribelle, vicino ai giovani. Produce varie opere d'arte: dipinti, sculture, terracotte. Lo Spazialismo è una corrente che si interessa di esplorare lo spazio in tutti i suoi aspetti, utilizzandolo in modo nuovo, ricorrendo a strumenti nuovi 3) Unione di pittura e scultura: taglia le tele, in modo creare un dipinto in 3D. D) Francis Bacon (percorsi individuali) 1) Alcolizzato, disordinato, omosessuale, ribelle 2) Interesse per il corpo umano, non inteso come figura unitaria, ma disgregato in parti e in smorfie. Per questo può essere considerato informale: l'uomo c'è, ma è rappresentato in modo nuovo 3) Ricorso a temi sacri, come dipinti di quadri a trittico, cioè tre quadri con temi simili, come nei trittici sacri, o di papi. Tuttavia la rappresentazione religiosa serve per riaffermare la brutalità e la materialità del mondo, non per esaltare il sacro Moore 1) Rifiuto della concezione classica della bellezza 2) Riferimento a arte messicana, sumera, e comunque non europea 3) Dare alle opere una forte vitalità 4) Interesse a mostrare il materiale con tutte le sue caratteristiche, e a non nasconderlo dietro a una fine lavorazione. b) Calder 1) Utilizzo di fil di ferro per rappresentare fari oggetti, tra cui i personaggi di un circo 2) Sculture ramificate di ferro, senza un basamento unico, ma magari appesi al soffitto o poggianti su più piedistalli. 3) La scultura è dinamica, non fissa, e non è più simbolo di valori immutabili. F) Bruno Munari (percorso individuale) 1) Personaggio eclettico: scrittore, pedagogo, pittore, scultore, designer 2) Carattere allegro e libero, non ribelle o tenebroso 3) Crea le Macchine Inutili, per criticare la fiducia cieca del futurismo nel progresso 4) Pedagogia: crea dei giocattoli per bambini (Scimmietta Zizîì) che possono essere modellati: è il precursore del giocattolo interattivo modemo. Inoltre crea scuole d'arte per bambini, che lasciano grande libertà al bambino, e non gli impongono forme canoniche Espressionismo astratto 1946 - stati uniti il termine “espressionismo astratto” si deve ad Alfred H. Barr Jr. che lo coniò nel 1929 a commento di un quadro di Vasily Kandinsky. Successivamente fu ripreso per essere applicato all'arte americana degli anni quaranta dal critico Robert Coates nel 1946. Nella sua genericità, il termine "Espressionismo Astratto" ha il pregio di evidenziare due attributi fondamentali di tutta la corrente: e il ruolo centrale assegnato all'individualità dell'artista e lo sviluppo di un linguaggio pittorico di tipo astratto l'artista, che si pone in una condizione di rischio: mette in gioco la propria esistenza in senso psicologico e spirituale. Luogo di esistenza dell'artista e dell'arte è il quadro: spazio libero da convenzioni estetiche, in cui l'artista convoglia le proprie emozioni e la propria energia vitale.. Caratteristiche: 1) Grande dimensione delle opere 2) Superfici piatte, perchè c'è l'abolizione di ogni forma di profondità e prospettiva 3) Importanza data al gesto dell'artista che dipinge 4) Rifiuto di tutto ciò che era accademico (diagonali, prospettiva, pittura tonale...) 5) Gli artisti esprimono le loro emozioni (espressionismo) attraverso dei dipinti di carattere astratto (astratto). Color field Autori: Rothko, Reinhardt Caratteristiche: 1) Grandi campiture di colori monocromi 2) Espressione di emozione controllata, posata, non forte e vigorosa come nell' Action Painting 3) Senso di staticità e di immobilità della pittura e. un indirizzo contemplativo, che si caratterizza per il rilievo dato alla componente Spirituale contemplativa del dipingere. Si manifesta attraverso enormi tele con vaste forme fluttuanti, ampie stesure monocromatiche, che conferiscono un'atmosfera meditativa all'ambiente in cui sono collocate. | principali interpreti sono Mark Rothko, Adolph Gottlieb, Clyfford Still, Barmett Newman, Ad Reinhardt. Rothko, Clyfford Still o Newman approdano al “color field” 1955 una pittura emotiva formata da ampie stesure di colore in cui la traccia del gesto sembra avere un'importanza meno decisiva. M. Rothko dispone strati di colore, introduce anche il Mith-maker genere artistico che rivela l’attenzione al “mito. tuttavia anziché illustrare le mitologie consacrate, esso crea “nuovi miti sostitutivi”: i soli temi validi sono quelli che hanno un carattere tragico e atemporale, in stretta connessione con l’arte primitiva e arcaica, privilegia la superficie e forme piane del quadro perché distruggono l'illusione e rivelano la verità . Clyfford Still | suoi dipinti hanno un carattere visionario, accentuato dai contrasti di colore: la forma astratta diventa una metafora per indicare un dato molto realistico, ovvero la fusione dell'io con la natura. Le Zip di Barnett Newman (padre del minimalismo) raddoppiano le verticali del quadro: essi attraversano i vasti campi cromatici, ; Newman spinge la colorfield quasi al minimalismo , Le zip tagliano e allo stesso tempo uniscono lo spazio e creando una zona infinita. L'arte astratta ha rappresentato in questo senso un passaggio decisivo impegnando la pittura a esercitare, con mezzi propri, una lettura autocritica. Il color field di Newman elimina infine ogni disegno estrinseco, contiene un mondo senza fine, all’interno dei propri confini. Il problema tra il “che cosa” e il ‘come” (prima in Kandinskij dello spirituale nell’arte) si riaffaccia negli stati uniti negli anni 40 , i dipinti che realizza Newman in questo momento cercano di dare forma ai sentimenti di fondo dell'uomo, di esprimere il volto dell’inconoscibile. Inoltre il modo di vedere il quadro “in verticale” era fondamentale per Newman - e così anche le zip- le sue opere rappresentano l’asse verticale del nostro corpo, la nostra situazione di fronte a ciò che guardiamo. Newman ci parla della “presenza” nostra e del quadro, dello spazio e del tempo come una “sensazione” che noi stessi abbiamo, ci coinvolge permettendoci di entrare nel sublime. Ad Reinhardt, membro dell’AAA (american abstract artist) , dopo le sue abstract paintings degli anni 30, adottò una tecnica più libera. Alla fine degli anni 40 i suoi quadri sono assolutamente all-over , negli anni 60, negli ultimi suoi anni di vita, si dedicò alle cosiddette “pitture nere” , la monocromia ebbe infatti dei seguaci, e la ricerca di purezza essenzialità venne gettata alle ortiche. Nonostante venisse solitamente incluso tra gli esponenti dell'Espressionismo astratto, egli prese le distanze da essi, e divenne tra i più influenti artisti della successiva corrente del Minimalismo. Action painting e. unindirizzo di pittura gestuale, che si caratterizza per il rilievo dato alla componente emotiva motoria del dipingere. Si manifesta attraverso pennellate e sciabolate piene di energia. e Queste sgocciolature (Dripping) e spruzzi di colore, che possono suggerire un'idea di lotta o di danza. Principali esponenti sono Jackson Pollock, Willem de Kooning, Franz Kline e Robert Motherwell. Jackson Pollock 1) Uomosregolato, ribelle, 2) Dripping: lasciava gocciolare la pittura dal barattolo o dal pennello sulla tela orizzontale 3) Action Painting: l'opera nasce da liberi gesti dell'artista, che venivano compiuti con tutto il braccio, 4) all-over: non esiste più un centro e una periferia della tela. Ogni sua parte ha uguale valore, e la tela può idealmente continuare anche oltre i suoi bordi fisici. Jackson Pollock nel 1947 introduce in America una modifica importante ai processi pittorici: il dripping, arte che diventa emblema dell’action painting. (Metodo gia utilizzato dai surrealisti es. Max Ernst.) Andrè Masson e jackson pollock pervengono all’automatismo psichico cioè liberare/ scaricare la psiche attraverso il gesto del corpo. Il pittore non si accosta più al cavalletto, la tela si stende sul pavimento e come un rito nativo americano l’artista cammina intorno, da tutti e quattro i lati attraverso una pittura fluida che con l’azione del colore si modifica vivendo una vita propria. NAMUT è un fotografo che riprende pollock nel suo fare pittorico. Le opere vengono viste a Tokyo dando inizio al gruppo GUTAJ. secondo Clement Greenberg, pollock introduce una struttura ancora può importante ovvero la tecnica“all-over” che rende ogni elemento e zona del dipinto equivalente nell’accentuazione e nell’enfasi. Secondo Greenberg le origini della tecnica all-over risalgono alle Ninfee di Monet . Ad Reinhardt, membro dell’AAA (american abstract artist) , dopo le sue abstract paintings degli anni 30, adottò una tecnica più libera. Alla fine degli anni 40 i suoi quadri sono assolutamente all-over , negli anni 60, negli ultimi suoi anni di vita, si dedicò alle cosiddette “pitture nere” adottando la griglia e il monocromo. Nonostante venisse solitamente incluso tra gli esponenti dell'Espressionismo astratto, egli prese le distanze da essi, e divenne tra i più influenti artisti della successiva corrente del Minimalismo. L'antropologo francese Claude- levi -strauss fu compito dal genere della ripetizione delle griglie e del monocromo e spiegò come la “ripetizione” del medesimo formato riguarda la forma semplice che crea nello stesso tempo una contraddizione interna. Anges Martin sviluppo a partire dal 1963 una tecnica per lo più oggettiva, con l'utilizzo di griglie su tele: la griglia creò l’idea di sublime attraverso l’idea di espansione di unità senza limiti, che è sempre in grado di generare associazioni metafisiche e trascendentali, inoltre, Martin crea una relazione tra spirituale e materiale per generare un altro tipo di senso detto “strutturalista”. in altre parole, le tele si dissolvono, man mano che ci si allontana dall'opera, si crea cosi una sorta di atmosfera luminosa che si sostituisce alla materia della griglia irregolare. Una presenza sempre accompagnata dalla sua assenza. Robert Ryman va nella direzione della “materia”. Ryman sfida la nozione di immensità spaziale. Le sue opere sono viste come una serie di operazioni passate che possono essere ricostruite nel presente. Robert Raushenberg Tra il 1953 ed il 1954, Rauschenberg si è mosso dai dipinti monocromatici delle serie "White Painting" e "Black Painting", alle serie, "Red Painting”. Rauschenberg trovava oggetti che lo interessavano per le strade di New York City e le portava al suo studio dove potevano diventare parte integrante del suo lavoro. Queste opere transitorie, condussero alla creazione di "Combines" realizzati intorno al 1954-62. Qui iniziò ad incorporare oggetti come sciarpe, nastri comici e parti di fasulli comicioni architettonici. Uno dei primi "Combines", realizzato nel 1955, dal nome, “Bed” venne creato sgocciolando pittura rossa attraverso un piumino. Il piumino più tardi veniva disteso e mostrato come se fosse un'opera d'arte. più recentemente i critici e gli storici d'arte vedono le "Combines" come portatrici di messaggi codificati. Helsworth Kelly Il percorso di Kelly fu simile a quello di Rauschenberg: quello di aprirsi alla non- composizione. Cage che nel 1949 vide le opere di Kelly parlo del “caso” come altro modo per evitare la composizione. Frank Stella debuttò alla mostra “sedici americani “ al MOMA nel 1959. Le sue opere conservano le strisce delle bandiere di Johns ma abbandonano il suo simbolismo. Pian piano le sue opere divennero degli “ibridi” ne pittura ne scultura. Il suo desiderio era dipingere opere sulle quali “non si potesse scrivere nulla”; desiderava per parte sua cancellare qualsiasi traccia di simbolismo. New Dada Americano 1950/55 L'accostamento eclettico di oggetti e l'effetto di spiazzamento che ne deriva presentano analogie con il Dadaismo, in particolare con i "ready-made" di Marcel Duchamp e i "Merz" di Kurt Schwitters. Questo legame di parentela ha indotto a definire il lavoro di Rauschenberg e del collega Jasper Johns "New Dada". Il New Dada americano (il movimento ha protagonisti anche in Europa), con i suoi maggiori rappresentanti, Rauschenberg ( vuole introdurre la vita nell’arte) e Jasper Johns, rimane tuttavia profondamente legato all'opera e non ha la carica ironica e dissacratoria tipica del Dada; in tali artisti l'oggetto utilizzato nel quadro ha l'evidente oggettività della realtà viva, ma si trasforma sempre totalmente in pittura o scultura, anche se costituita da oggetti neutri o da simboli stereo l’artista costruisce semplici artefatti che ci propongono di vivere l’esperienza empirica di un confronto con la loro realtà fisica, inscritta nello spazio reale in cui ci muoviamo. Jasper Johns fu il massimo esponente del new dada americano. I suoi combine-painting (1930 / "Bandiera", 1955; "Three Flags", 1958; "Numeri colorati", 1959) bandiere e bersagli, sono la rappresentazione di simboli propri della società contemporanea; nel caso della bandiera degli Stati Uniti, oggetto che, avendo perso nello stereotipo corrente la sua forza rappresentativa, egli gli fornisce una rinnovata identità. Lo stesso lavoro compie jhons, su altre immagini banali e consuete di cui rivaluta il cliché visivo ormai privo di contenuto, per eccessiva familiarità. La rappresentazione dell'oggetto però coincide in toto con la pura pittura; l'oggetto diviene, sulla tela, pittura astratta e figurativa al contempo. Johns impiega diversi ordini di segni: visivi - verbali, pubblici e privati, simbolici e indicali (cioe realizzati attraverso il contatto fisico come le impronte digitali e le fusioni in gesso). Le immagini ambigue come il bersaglio o le bandiere rimandano alle provocazioni di duchamp, in cui vi è un carattere sovversivo dell'immagine, adesso nelle opere di Johns trattate come oggetti. Una pittura che risulta gestuale, impersonale ma anche autoreferenziale, allusiva dell'immagine, pittorica e letterale nell’associazione. Nelle opere di Jhons , steimberg (critico) fa notare come vi è A.- spostamento “post- moderno” d'interesse: dalla natura alla cultura B- vi è un'estetica dell’indifferenza: atteggiamento senza partecipazione o anti-soggettivo. Naturalmente il suo linguaggio di segni della cultura di massa, anticipano la Pop Art. Pop art È un movimento artistico si sviluppa nel mondo occidentale nel dopoguerra. In quel periodo entrano in gioco nuovi oggetti per esempio: automobili utilitarie, poster, frigoriferi, lavatrici, cibo in scatola, detersivi e bevande confezionate. Tutti questi oggetti diventano i nuovi simboli della società consumistica in cui nasce la Pop art. A differenza degli altri movimenti artistici che si sviluppano in questo periodo come per esempio il fenomeno dell'Happening e il New Dada, la Popular Art si allontana da ogni forma di critica e si sofferma solo sulla realtà. Perciò l'ambiente urbano in cui questa nuova forma di espressione si sviluppa è un ambiente caratterizzato dalla psicologia dello spreco e del consumo che portano al mutamento della struttura sociale nei paesi industrializzati dove si sviluppa una cultura di massa e infatti le opere non sono altro che prodotti commerciali. Possiamo definire questa corrente artistica come arte realistica, dove la società attraverso la comunicazione dei mass-media attribuisce un valore rassicurante nella coscienza collettiva tramite oggetti che sono sottoposti a un processo di venerazione da parte del consumatore. Parallelamente si sviluppa il pensiero di Marshall McLuhan il quale sosteneva che nell'evoluzione della comunicazione proprio i mass-media sarebbero stati fondamentali e afferma che siano proprio gli artisti che debbano concepire i cambiamenti. Da un lato la creazione artistica divenne meccanica, dall'altro vennero recuperate le lezioni delle principali avanguardie del Novecento: dalle provocazioni del dadaismo che per primo mescolò arte e realtà, ai collage di foto o immagini pubblicitarie di sapore ancora cubista, fino agli happening o gesti teatrali, in cui l'artista crea l'opera d'arte direttamente davanti agli spettatori, lasciando spazio all'improvvisazione. Il tema principale dell'arte Pop è l'angoscia esistenziale della società dei consumi, in cui l'uomo rappresenta il consumatore. L'interesse dell'artista è rivolto alle immagini e alle raffigurazioni della vita quotidiana dell'uomo e al mondo artificiale in cui vive costituito da infiniti prodotti industriali d'uso comune e dai mezzi di comunicazione di massa (tv, radio...). Nelle opere viene mostrato un mondo colorato, pieno di allegria che in realtà nasconde l'ansia e l'angoscia. Nelle loro opere, gli artisti pop non fanno mai trapelare un giudizio personale.Come abbiamo già detto gli artisti Pop rappresentano spesso fotografie o riproduzioni di materiale ricavato dai mass-media perciò sottraggono al comportamento della società i vari codici e meccanismi per raffigurarli attraverso l’arte. Roy Lichtenstein ad esempio, copia immagini stampate, le adatta ai parametri pittorici. “ricompone” le immagini per sfruttarle retoricamente. Non solo le immagini appaiono filtrate, ma il nostro modo di leggerle è diventato una specie di “scansione”. Claes Oldenburg appartenente alla corrente della pop art.(dissacra l’opera d’arte) La sua ricerca artistica si concentra sul consumismo nella società americana contemporanea soprattutto per quanto riguarda quello legato al cibo. dissacra l’opera d’arte, o meglio smonta. Lega il cibo al benessere: nella cultura americana degli anni 60 più il cibo era artificiale più era buono. Allo stesso tempo l’artista propone cibi a grandezza dilata o ridotta per provocare nel spettatore piacere o disgusto. l’artista ideò nel 1965 ( nello stesso anno in cui Warhol produce opere con la serigrafia) un Museo parodistico Miky mouse museum destinato a conservare e a presentare una simile massa di oggetti, surrogati fatti in fretta dall'artista. Andy Wharol Si occupo di riviste, giornali e pubblicità. A differenza di Lichtenstein, wharol gioca con gli errori manuali e le sfocature tipiche delle immagini dei media. Tra il 62-63 produsse le famose scatole della “cambpell’s soup. Le opere/immagini prodotte, si collegano con gli eventi reali del mondo : l’immagine si divide tra “referente” oppure “simulacro”. La ripetizione è l'aspetto fondamentale nelle opere: quando si osserva l'immagine riprodotta infinitamente non si ha più nessun effetto. La ripetizione in wharol serve a schermare una realtà percepita come traumatica ma in un modo che nondimeno mira a questa realtà traumatica attraverso un incrinatura dell'immagine, o più precisamente nell’osservatore “toccato” dall'immagine. Il primo livello di shock viene filtrato dalla ripetizione dell'immagine, anche se questa ripetizione produce un secondo livello traumatico. Il gioco di wahrol consiste nelle ripetizioni che fissano il reale trauma, quelle che lo filtrano e quelle che lo producono (le immagini producono schock e trauma)- prendere l'esterno e applicarlo all’interno. Si giunge ad un effetto passivo. La vera preoccupazione non sono gli eventi catastrofici, quanto piuttosto il soggetto della massa che viene coinvolto attraverso le immagini . Gruppo GUTAI 1954 Osaka - Tokio Il Gruppo Gutai, fondato a Osaka nel 1954 dal pioniere dell’arte astratta JiroYoshihara, rappresenta il contributo più originale e profondo dato dalla cultura giapponese all’arte del Novecento. Nell’ambiente artistico dei fondatori, che oltre a Yoshihara furono artisti come Shozo Shimamoto, Kazuo Shiraga,Saburo Murakami, Yasuo Sumi, Jozo Ukita ed altri, tutti attivi a partire dal 1954-1955, prevale una morale espressiva di libertà estrema. Per questo, Gutai si è espresso attraverso una pluralità di forme e generi che oltre alla pittura informale contano esperienze sperimentali con il suono, il teatro, il film, l'installazione in intemi ed esterni e naturalmente la performance e la concettualizzazione. di integrare l'opera d'arte nell'universo standardizzato creato dall'era industriale. Tappe fondamentali di questo movimento furono i tre manifesti di P. Restany (Milano, 1960; Parigi, 1961; Monaco, 1963), di cui il primo, Les Nouveaux Réalistes, pubblicato a Milano nell'aprile del 1960, rimane fondamentale per la definizione del gruppo artistico, che ebbe la sua consacrazione con la mostra (maggio 1960) alla Galleria Apollinaire. Dieci anni dopo, nel 1970, la storia del Nouveau Réalisme si concludeva ufficialmente con la grande rassegna a Milano, con interventi nel vivo del centro storico della città (“impacchettamento” di monumenti da parte di Christo). Nella storia dell'arte contemporanea il contributo dei diversi artisti del Nouveau Réalisme ha segnato un periodo importante, le cui conseguenze hanno determinato illimitate disponibilità di ricerca. Negli Stati Uniti l'American New Realism ha sviluppato una nuova stagione artistica, basata sull'avventura dell'oggetto dopo il suo recupero e le esperienze maturate attraverso il New Dada e la pop art. Arman Tra i massimi esponenti del nouveau réalisme, vuole raccontare l'uomo attraverso oggetti di uso quotidiano (scarpe, orologi, Monete, ecc...). Per via delle molteplici tecniche usate, Arman è considerato uno scultore-pittore. “coller” = collere distrugge oggetti li ricompone l’azione energica e rabbiosa del sentimento è esplicata nelle opere. Da un rapporto stretto con la materia e le possibilità di relazione esistenziale dell'artista con essa si è già passati così a tematiche che vedono il percorso dalla coscienza già compiuto e profilarsi l'atteggiamento di rifiuto e di scontro diretto con la realtà sociale che sarà tipico del fare arte successivo, delle tematiche pop, del nuovo realismo, del concettuale. Lo stadio finale di compressione delle carcasse di automobili e macchine di César Baldaccini ; lo scontro delle macchine di John Chamberlain, è uno dei momenti della verità, l'attimo in cui si realizza la potenzialità distruttiva delle macchine stesse; la costruzione di macchine inutili, ironicamente (e drammaticamente) imitanti il movimento di macchine funzionali è la pantomima dell'autodistruzione del bisogno e del consumo nella società contemporanea, come avviene nell'opera di Jean Tinguely."Homage to new york” 1960. Il campanello d'allarme dell'istinto di conservazione di fronte all'incalzare della degradazione produttivo-distruttiva, spinge persino ad impacchettare con gesto drammaticamente protettivo, edifici, monumenti, montagne, così come l'artista bulgaro naturalizzato Christo (1935) che nello stesso momento rivela gli attriti che vengono a crearsi tra gli elementi artificiali e la natura costretta a riceverli, come nel caso in cui ricopre le scogliere di Dover o innalza il suoi "Muro di barili" nel '62, una struttura/barriera architettonica, che alludeva al muro di Berlino recentemente eretto. Particolare attenzione deve avergli suscitato l’opera “Pianoforte Con Feltro” di j.Beuys 1966 un pianoforte imballato appunto nel feltro di colore grigio, mentre è possibile che Man Ray lo abbia affascinato con la sua opera “L'Enigma Di Isidore Ducasse” del 1920 Il celare l'oggetto è un fattore scatenante della filosofia artistica di Christo, in quanto l'oggetto nascosto in realtà viene risaltato nella sua presenza o assenza di fatto alla vista, immaginato, anelato, esaltato dal sapore enigmatico che questa operazione ci dona, Il soggetto esiste, lo sappiamo, ma tolto al nostro sguardo rivela tutto il vuoto che lascia il suo non esserci. In proposito Pierre Restany scrive che "In un momento in cui l'architettura conta troppi ingegneri o uomini d'affari e non abbastanza poeti, Christo fa parte di questi artisti che assumono il rilancio immaginativo di questo campo. Decollages Il décollage è una tecnica artistica che consiste nel procedimento opposto al collage. Invece di aggiungere degli elementi all'opera, si parte da un oggetto artistico dal quale vengono staccate delle parti. Tra i primi sperimentatori di questa tecnica furono Mimmo Rotella, Wolf Vostell, Francois Dufréne, Raymond Hains, Jacques Villeglé. Vi sono però opinioni discordanti su chi sia stato realmente il primo ad utilizzarla. Il dualismo verte tra i due capisaldi di tale sperimentazione "neo Dada", Rotella e Hains. Esso sta a rappresentare la protesta nei confronti di una situazione sociale che ormai "sopravvive" tra i falsi miti del consumismo nel secondo dopoguerra. Come i tagli di Fontana, come le combustioni di Burri, come le Merda d'artista di Piero Manzoni, Rotella utilizza il décollage per garantire ad una comunità artistico-culturale della seconda metà del 900, un ulteriore studio concettuale, per riscoprire un'arte classica con una semplice azione sistematica, ripetitiva, lacerante, esplicativa Wolf Vostell decollage (Leverkusen, 14 ottobre 1932 — Berlino, 3 aprile 1998) è stato un pittore, scultore e artista tedesco. Fu un pioniere della videoarte e delle installazioni, nonché una figura di riferimento all'interno del movimento Fluxus. Pur non essendo, in questa fase, in contatto con l'ambiente statunitense, egli introdusse in Europa una forma d'arte simile a quella che negli stessi anni veniva elaborata da Allan Kaprow: l'happening.A Parigi, nel 1954, ispirato da un venditore di giornali che annunciava l'incidente di un aereo precipitato poco dopo il suo decollo, sviluppa il principio che lo accompagnerà in tutta la sua evoluzione artistica: il Dé-coll/age: o ar “sun in your head” 1963 versione di decollage in cui vostell lavora a con immagini televisive e decostruite. Ci sono figure femmina ma soprattutto l'elemento di disturbo visivo, dilata l'immagine fino a farla diventare astratta : utilizzo dell'attenzione per manipolare i telespettatori. Nelle opere di vostell c'è un rifiuto alla passività. Opera : schwarzes 1958 è un assemblaggio che funziona per materiali presenti, con un chiaro riferimento al genocidio per gli elementi tranne che per lo schermo che passa immagini belle/ armoniose all’interno dello taglio della tela (che chiama ferite). C'è un atteggiamento critico connesso al mezzo televisivo come “pervasivo”. Yves klein Yves Klein 1) Influenza Giappone 2) Uso di colori monocromi: arancione, blu, rosa. Brevetta IKB (International Klein Blue), in omaggio al blu utilizzato da Giotto 3) Le vide: una stanza vuota dove il visitatore poteva acquistare a peso d'oro la sensibilità d'artista, e bere una bevanda che rendeva l'urina blu per una settimana. 4)Antropometrie: copre di vernice le donne sul corpo e poi le fa stendere sul dipinto, che diventa un inno alla vita e alla fertilità si muove tra sperimentalismo e spiritualismo alla ricerca di valori assoluti e universali dell'arte e dell'esistenza. Molta parte della sua opera è dedicata allo studio del significato simbolico del colore nella sua dimensione fisica e immateriale, con una predilezione per il blu oltremare, che rappresenta per lui , come scrive Pierre Restany, "il supporto di intuizioni non racchiudibili in formule" e, nella sua vicinanza all'idea del cielo e dell'universo, il veicolo ideale di emozioni profonde a livello di intuizione e di comunicazione. Precedentemente al '56, anno della "rivelazione" del blu, Klein aveva realizzato oltre ad una sinfonia monotona costituita da un unico lungo suono seguito da un silenzio. Klein assume il vuoto, inteso non come assenza e negatività, ma nell'aspetto di elemento capace di generare dalla sua purezza le cose e nella sacralità in cui è considerato in Oriente, a componente della sua opera. L'International Klein Blue (IKB) . Una tendenza alla sintesi dell'aspirazione all'universale si ha in Klein nella successiva scelta dei colori del fuoco: blu, rosa e oro, per formare una trilogia espressiva di un'emozione pura capace di scaturire da un elemento fisico altamente simbolico. le sue celebri "Anthropometries" o "pennelli" viventi costituiti da modelle nude cosparse di blu e fatte aderire alla carta che si impregna così del colore e della forma dei loro corpi vivi. Piero Manzoni =autosufficienza dell’opera/ spazio e tempo vengono ridotti ad un unica misura cioe quella della vita dell’artista Pietro Manzoni 1) Arte zero 1) Scrive presso la rivista Azimuth e lavora a Milano 2) L'oggetto della sua arte è l'artista. Manzoni vuole dissacrare l'artista e deridere la sua funzione classica, non per puro umorismo, ma per far riflettere sulla vera funzione che l'artista ha. In questo senso, preannuncia la corrente del Concettualismo 3) Merda d'artista, Fiato d'artista, Base magica... In un linguaggio radicalizzato in modo assoluto come spazio mentale l'artista italiano Piero Manzoni (1933-1963 /“Achromes" una semplice superficie bianca che determina la sua autosufficienza , 1958-63; "Fiato d'artista", 1960; "Merda d'artista", 1961; "Linea di lunghezza infinita", 1963, base del mondo) attua una tabula rasa dei referenti delle implicazioni cromatiche e materiche attraverso l'azzeramento, il monocromo bianco, anzi l'" achrome”. è in genere convenzionalmente classificato nel movimento del Nouveau Réalisme, ma sono molte le etichette che si potrebbero applicare a questo artista sostanzialmente non etichettabile, che capta ed esprime le istanze di rinnovamento morale e sociale degli anni '60 nei termini di una contestazione ironica e dissacratoria che ha nel Dadaismo la sua ascendenza più prossima. Nella scia dei più ampi dettami dell'arte concettuale, Manzoni identifica nell'idea che precede l'opera la vera essenza dell'opera stessa, perchè il progetto, il gioco sottile dell'intelligenza, la formazione del pensiero sono i veri prodotti artistici, l'opera è una traduzione materiale di un discorso e di una riflessione filosofica: Manzoni dà il suo personalissimo contributo a rifondare il concetto di arte e di realtà azzerando tutte le pratiche tradizionali culturali, etiche, morali, per lasciar spazio al pensiero e alla sperimentazione più spinta. Fortemente impressionato dall'opera di Yves Klein e dai suoi Monocromes, Manzoni realizza nel '57 gli Achrome, nei quali il discorso intrapreso da Klein perde l'originario significato mistico e spirituale di infinità energetica, radicalizzandosi al punto che il quadro non è solo e semplicemente monocromo, ma addirittura è privo di colore, una superficie grezza in gesso e caolino, dove supporto, pigmento, opera sono un tutt'uno. Dello stesso periodo, tra il'57 e il '63, è "Merda d'artista n. 89" (1961) una provocazione ad effetto che è ormai entrata nei miti dell'arte moderna, come la Monna Lisa baffuta di Marcel Duchamp, dove, portando alle conseguenze estreme, al paradosso più Spettacolare, il suo discorso dirompente, Manzoni inscatola le proprie feci, le etichetta, le Fluxus mirava a cancellare le ultime divisioni tra il readymade ( l'oggetto d'uso o commerciale isolato) e il vero significato del suo isolamento. Come fece duchamp “scatola in valigia” , il gruppo fluxus istituì un nuovo paradigma: Robert Filliou realizzò “galleria leggittima” 1962-63 il suo cappello fungeva da spazio espositivo (istituzionale) e dall'oggetto artistico contenuto nel cappello , si passava al corpo dell'artista (la testa) e la fusione dell'oggetto utilitario (il cappello) con la cornice istituzionale (galleria). Un certo numero di eventi ed happening anticiparono la creazione di Fluxus e sono oggi considerati eventi proto-Fluxus. lo Yam, un festival lungo un mese tenutosi nella parte settentrionale di New York e curato da George Brecht e Robert Watts nel 19683 in cui intervennero Ray Johnson e Allan Kaprow, ed una serie di concerti tenuti nello studio di Mary Bauermeister tenutosi a Colonia tra il 1960 ed il 1961, che videro la partecipazione tra gli altri di Nam June Paik e John Cage. John Cage Nel 47-48 , anche in seguito all'esperienza nella camera anecoica, compone 4'33", per qualsiasi strumento. L'opera consiste nel non suonare lo strumento. La sostanza esecutiva dell'opera è un'operazione teatrale più che musicale. Il titolo dell'opera (4 minuti e 33 secondi: vale a dire 273 secondi) è forse un richiamo alla temperatura dello zero assoluto (-273,15 °C che equivale a zero Kelvin); Cage stesso dichiarò d'aver creato quel titolo "just for fun" - per puro divertimento - in quanto, scrivendolo con la sua macchina da scrivere, la maiuscola del numero 4 era il segno ' e la maiuscola del numero 3 era il segno “. Il significato del silenzio è la rinuncia a qualsiasi intenzione. La rinuncia alla centralità dell'uomo. Il silenzio non esiste, c'è sempre il suono. Il suono del proprio corpo, i suoni dell'ambiente circostante, i rumori interni ed esterni alla sala da concerto, il mormorio del pubblico se ci si trova in un teatro, il fruscio degli alberi se si è in aperta campagna, il rumore delle auto in mezzo al traffico. Cage vuole condurre all'ascolto dell'ambiente in cui si vive, all'ascolto del mondo. È un'apertura totale nei confronti del sonoro. Una rivoluzione estetica: è la dimostrazione che ogni suono può essere musica. lo decido che ciò che ascolto è musica. È l'intenzione di ascolto che può conferire a qualsiasi cosa il valore di opera. Cage ha rivoluzionato il concetto di ascolto musicale, ha cambiato l'atteggiamento nei confronti del sonoro, ha messo in discussione i fondamenti della percezione. Altre immagini L'analisi di Benjamin sottolinea la differenza tra Immagine pittorica e quella cinematografica Avendo a modello, per quanto riguarda la pittura, Proprio le opere dadaiste. L'ingresso della televisione nel mondo dell’arte trova le sue premesse nell’aspirazione a realizzare opere d’arte unita alla volontà di un rinnovamento delle tecniche. L'idea di utilizzare la televisione pare essersi affermata prima che tale mezzo di comunicazione fosse davvero disponibile. Wolf Vostell sostiene che : lo schermo non è un elemento qualsiasi fra gli altri: fa si che le immagini di eventi anodini, felici o drammatici, incidano sull’autonomia estetica dell’opera e la destabilizzino. Nam June Paik fu uno dei primi artisti a lavorare sul mezzo in se. Nel 1963 egli presenta una galleria Wuppertal 13 televisori, manipolazione del tubo catodico o più semplicemente, l'aggiunta di calamite e materiale elettrico atto a produrre campi magnetici, confondono le immagini trasmesse dallo schermo. Nam June Paik membro del gruppo Fluxus, con “tv bra for living sculpture” 1969, Charlotte Moorman li porta a mò di reggiseno mentre esegue un concerto con un violoncello. Paik realizza video sculture; Buddha's Catacombs 1974 presenta un sistema chiuso. Un Buddha di bronzo, posto su un piccolo rialzo di terra, è seduto di fronte a un televisore. Un po più lontano sullo stesso asse una camera posta su un treppiede e collegata al televisore filma in permanenza la scultura. Vediamo cosi il Buddha guardare la sua stessa immagine, messinscena moderna del narcisismo quotidiano, legittimato e valorizzato da una tecnologia che affascina. Anche un altra immagine paradosso di un'immagine televisiva fissa “moon is the oldest tv” 1965-66 , in una camera buia, sono montati su piedistalli identici da nove a quindici televisori, ciascuno presenta una sola immagine, fissa: l'insieme senza raffigurarla, evoca la luna nelle sue diverse fasi. “l'artista è entusiasta: cosi come la tecnica del collage ha sostituito la pittura ad olio, cosi il tubo catodico ha sostituito la tela”: Un nuovo strumento: la videocamera. A partire dagli anni 70, il video divenne lo strumento di lavoro utilizzato per la divulgazione di happening e performance che nello stesso momento si affermavano. Il video a differenza del cinema non richiedeva una sala di proiezione ma poteva essere installato in qualsiasi luogo; dopo Nam June paik, altri come shibeko kobota iniziarono ad accumulare schermi per le installazioni e performance. Bruce naumann realizza uno stretto corridoio in fondo al quale è installato un televisore. Quando il visitatore vuole andare a vederlo più da vicino, avanza verso uno schermo sul quale distingue una persona che gli volte le spalle e si allontana dalla sua andatura, l’immagine non compare mai, come ci si aspetta bensì compare nell’angolo opposto. Dan graham realizzo nel 1974 “present continuous past(s) dove il visitatore, uscendo da un corridoio d'accesso, entra in una sala e si vede uno specchio in tempo reale, l’opera è complessa perché la camera sopra lo specchio registra anche l’immagine del monitor raddoppiando cosi la temporalita trasmessa dal circuito. Mostrare e raccontare (film/video) Dick Higgins, membro del gruppo fluxus, pubblica nel 1967 uno statement on intermedia (dichiarazione su intermedia), individuando nell’intermedia art, ossia nel modo nuovo di “porre l'accento sulla dialettica tra i media”, un punto di svolta, che cade proprio nel momento in cui la polverizzazione delle frontiere estetiche sembra definitivamente acquisito. | primi film di Andy Warhol girati nel 1963, mostrano azioni elementari come dormire, baciare, mangiare o registra una durata priva di eventi. Christian Boltanski avrebbe voluto inserire “l'homme qui tousse”1969 tra i programmi pubblicitari dei cinema, l'iniziativa secondo l’artista era quello di avvicinare l’arte e la vita. | temi principali delle sue opere sono la memoria, l'infanzia, l'inconscio e la morte. Utilizza vari materiali come vecchie fotografie, oggetti trovati, cartone, plastilina, lampade, candele. Una delle peculiarità di Boltanski è la sua capacità di ricreare momenti di vita con oggetti che non sono mai appartenuti a lui, ma che egli considera come tali. Egli immagina una vita, si riappropria di oggetti e tutti i suoi file, libri e collezioni sono depositarie di ricordi dal forte potere emotivo. Le opere di Boltanski evocano il ricordo dell'infanzia e quello dei propri morti, una storia personale come la storia di tutti. Tony Oursler proietta immagini sul volto in chiffon di bambole che prendono ad animarsi, in modo strano e singolare. La comparsa delle nuove tecnologie ha continuato, ad affascinare gli artisti che vedevano in esse la possibilità di creare arte completamente nuova- nasce l'esperimento in art and technology- destinato ad agevolare la collaborazione tra gli artisti e i centri ricerche dei grandi gruppi industriali. Bill Viola produce delle immagini in movimento, il cui effetto risulta moltiplicato dalle imponenti dimensioni. Il cinema e il video introducono nelle arti plastiche una temporalità che non Dra quella liberamente scelta, del consumatore di pittura, l’immagine contemporanea si caratterista per il suo potere generativo: non è più traccia (retroattiva) bensì programma (attivo). Il computer offre in effetti molteplici possibilità, tanto per la creazione e manipolazione delle immagini fisse o in movimento, tangibili o virtuali, quanto per la loro comunicazione. La fotografia come arte plastica La fotografia ha fatto il suo ingresso nelle arti plastiche intorno agli anni 60/70. Molti artisti assimilano la presenza d'una mediazione fotografica nelle loro opere. Solo negli anni 80 la fotografia entra nella galleria come arte indipendente, non solo come testimonianza/documento/ supporto. A questo punto si apre una dicotomia tra artisti che fanno ricorso alla fotografia(creativa) e fotografi “puri”, resta il fatto che i due gruppi espongono in sedi diverse e divulgano con metodi diversi le loro creazioni: arte e fotografia mantengono la loro autonomia. Se è vero che la fotografia ha fatto spesso appello alle innovazioni pittoriche è anche vero che la pittura approfitta delle conquiste della fotografia. Degas si ispira, in pittura, alle inquadrature messe a punto attraverso le proprie sedute fotografiche. Francis Bacon fu quello che seppe utilizzare la fotografia ai fini dell'esercizio pittorico, la fotografia non lo porta a rinunciare alla figurazione. (artisti: Robert Smithson, Jeff wall, jean- marc Bustamante, Christian Boltanski) Un’arte postmoderna La rappresentazione pittorica asseconda un principio di somiglianza, mentre l’immagine fotografica è ottenuta per contatto: il flusso di fotoni registrato e fissato sulla lastra o sulla pellicola sensibile proviene dall’oggetto stesso. Roland Barthes ritiene che la fotografia abbia prodotto una “rivoluzione antropologica”, perché la fotografia installa non una coscienza dell’esserci della cosa, ma dell “è accaduto cosi”, l’immagine che vediamo è imparentata con il reportage . Il post moderno è comparso negli stati uniti come risposta alla visione “modemista” delle avanguardie, esso esalta la contaminazione dei generi, è un concetto vago che raggruppa pratiche artistiche e posizioni estetiche dissimili.il Postmodemo è associato a idee “radicali” e che, contrapponendosi, almeno implicitamente, al “Modernism”, ne spezza il progressivo universalismo adottando strategie legate alla parodia, al pastiche, alla citazione, in modo da reinventare il passato. Spezzare la narrazione del Moderno genera progressivamente, anche se non con evidenza, un nuovo “stile”, che pervade il mondo delle arti e della comunicazione. La conclusione, tuttavia, è che il Postmoderno non possa definirsi solo come “rottura” dei fondamenti dei vari “modemismi”. La difficoltà di restringere questo mobile e variegato insieme in una sola immagine, induce così alla certezza che, proprio in virtù delle sue irrisolte aporie, l'epoca in cui viviamo sia nata qui: la genesi e lo sviluppo del Moderno ha mostrato che non vi è spazio per un’astratta purezza e che meccanico e organico, ragione e retorica, logica ed estetica, storico e antistorico, pur opposti, e per nulla dialettici, in una società che non è, e non sarà mai, di “puri spiriti”, hanno prodotto quella complessità che anche oggi attraversiamo, “nominandola” in vari modi. L'artista e il suo pubblico Yoko Ono coinvolge gli spettatori in un'azione nella quale l’artista chiede di avvicinarsi e tagliare pezzi del suo vestito, essi possono appagare una comunissima fantasia per sprofondare a quella che è più che violenza fisica, psicologica (cut piece 1964). La donna e la sessualità occupano un posto di rilievo nell'arte soprattutto per le violenze subite e autoinflitte: Annette Messager ha sempre ridicolizzato i tormenti e i piccoli supplizi che si infliggono le donne alle prese con gli stereotipi- maschili- della bellezza, anche Orlan sul filo di ripetute operazioni al volto, incarna alla lettera gli archetipi della bellezza femminile. Art forum: rivista 1966-69 Minimal art 1960 Tendenza sviluppatasi negli Stati Uniti: artisti come Carl Andre, Sol LeWitt, Robert Morris, Frank Stella, Richard Serra, Dan Flavin impegnati nella creazione di dipinti o sculture dalle forme elementari, primarie, che riducono al minimo la quantità di elementi espressivi e decorativi. Si parla di "riduzione minimale", ma nel senso del contenuto artistico, relativamente a lavori dove entrano in gioco oggetti al limite indistinguibili dalla realtà quotidiana, oppure forme ed immagini con valenze anonime e impersonali, citando da un lato i ready-made di Duchamp, che sono un punto di riferimento fondamentale per quello che riguarda la componente concettuale di ogni operazione riduzionista, e dall'altro Reinhardt, dal quale trae l'aspetto relativo alla riduzione purista della pittura e la sua concezione dell''arte per l'arte", tesa all'eliminazione di tutto ciò che viene percepito come non essenziale. Robert Morris ( le tre L-BEAMS. beamsz=travi) o Donald Judd riconobbero che la forma e le proporzioni es. cubo, continuano ad avere un'influenza fondamentale sulle particolari qualità dell’opera. La minima art si compone l’opera d’arte deve invece essere autosufficiente, oggetto autonomo, oggetto singolo che afferma con il suo “essere presente” una pienezza capace di incantare lo spettatore, di sottrarlo al flusso temporale per proiettarlo in un presente continuo e perpetuo. (astrattismo minimalista) Robert Morris e Donald Judd i pionieri del minimalismo, stabiliscono che lo specific object sono oggetti tridimensionali ibridi paradossali, poiché non possono definirsi ne pitture ne sculture. Lo specific object consiste essenzialmente nel fatto che la definizione dell'oggetto è sempre vera, ma dall’altro non offre nessuna nuova informazione che non fosse già presente prima della proposizione. Pertanto, chi sapeva già cosa sia l’oggetto di cui si parla, lo sapeva anche senza la definizione tautologica. In quanto riproduzioni a priori rinunciano all’aura di Benjamin. Judd e Morris utilizzarono materiali industriali Astrazione eccentrica Louis Bourgeois rielabora il motivo dell’oeil-sexe- (surrealismo) dal punti di vista di un soggetto femminile, in un modo che altera lo “sguardo fallico” . L'opera diventa un feticcio sessuale: pene o vagina, l’opera ha le fattezze dell’uno o dell’altro organo, si carica di ambivalenza. Alla fine degli anni 60, la Bourgeois era coinvolta nel femminismo. Rappresentò “distruzione del padre” - di cui racconta- una grande tavola bandita , in cui mio padre gode mentre i figli sono esasperati- . Yayoi Kusama è stata senza dubbio tra i maggiori protagonisti di una scena artistica in cui predominavano gli uomini, affermandosi accanto ad artisti come Allan Kaprow, Claes Oldenburg e Donald Judd, suo vicino di studio ed affezionato amico. Nel suo percorso di sfida di genere nella sfera artistica, la talentuosa artista giapponese non ha mai rinunciato a combattere le sue fobie, come quella per il sesso, e ha realizzato performance uniche su corpi di donne e uomini nudi. Tra le opere più famose di Yayoi Kusama si possono citare: « nel 1964 presentò alla galleria di Gertrude Stein “One Thousand Boat Show“: in quest'opera ha sfidato il patriarcato attraverso innumerevoli forme falliche; «pois efalli ganno parte anche della sua prima performance, avvenuta nel 1966, quando si sdraiò su un marciapiede della East 14th Street; « un’altra performance indimenticabile, avvenuta nello stesso anno, portò scompiglio alla Biennale di Venezia. Presentandosi senza nessun invito, Yayoi Kusama iniziò a gettare 1.500 sfere galleggianti nei canali della città come parte dell’opera “Giardino dei Narcisi”; L'interesse per il mimetismo che mescola figura e sfondo, portò Kusama a utilizzare anche pois rossi, a volte applicati sui falli, a volte da soli. Kusama interviene anche con i suoni e le luci, faceva esperimenti con il mondo psichedelico . Eva Hesse è stata in grado di esplorare il deterioramento della materialità e le possibilità offerte dall'irregolarità. Spesso impostato dalla critica in una retorica minimalista, il linguaggio visivo sembra formato da un'esistenza autonoma, stimolato dal desiderio di creare come mezzo per costruire confini disegnando nello spazio un'ammissione all'assurdità. Arte povera- 1967 Il critico Germano Celant, afferma che l'arte povera si manifesta essenzialmente "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi". Gran parte degli artisti del gruppo, manifestano un interesse esplicito per i materiali utilizzati mentre alcuni - segnatamente Alighiero Boetti e Giulio Paolini - hanno fin dall'inizio una propensione più concettuale. Durante la guerra del Vietnam, l'Arte povera si avvicinò ai movimenti di protesta a sfavore dell'intervento degli USA: l'opera Vietnam di Pistoletto (1965, collezione Menil, Houston) raffigura un gruppo di manifestanti pacifisti, rappresentati con delle sagome fissate ad uno specchio, in modo tale che i visitatori della galleria si riflettessero in esso. Così facendo, la gente diventava parte integrante dell'opera stessa, venendosi a creare una sorta di interazione tra la creazione artistica ed il pubblico spettatore. L'attenzione agli stili di vita delle molteplici culture diverse da quella occidentale è presente nelle opere di Mario Merz: i suoi tanti igloo, seguono la legge di fibonacci, creati con differenti materiali (ad esempio metallo, vetro, legno, etc.), puntualizzano la capacità di adattamento di un popolo al suo determinato ambiente. L'identificazione uomo - natura è uno dei temi maggiormente trattati da diversi artisti. Molti artisti lavorano sull'idea di un'immagine stereotipata, come Ceroli (Si/No, 1963), che tratta in modo seriale silhoutte prese dalla storia dell'arte, o insiemi di figure umane moltiplicate o serializzate con una tecnica che ricorda il bricolage. Già Piero Manzoni, Alberto burri ma anche Lucio Fontana, avevano partecipato ai tentativi della neoavanguardia, di auto riflessione , purificazione e riduzione estrema. L'arte povera tenta di nobilitare il potenziale rivoluzionario degli oggetti. Nella “torsione” di Giovanni Anselmo si individua facilmente l’attenzione dello scultore per l’innata forza di gravità, la resistenza della materia e la tensione come fattori che determinano la morfologia di una scultura sospesa tra materiale e processo. Giuseppe pedone disfa letteralmente il processo di lavorazione dell'oggetto industriale, in questo caso una trave da costruzione, rimuovendo ogni strato fino ad arrivare all'anima più sottile dell’albero. Arte concettuale 1968 L'arte concettuale è nata dalla convergenza di due grandi tradizioni del modernismo, una incarnata nel readymade e l’altra nell’astrattismo geometrico. Molti artisti a partire dagli anni 60 passano da un mezzo all’altro, vagabondando tra opinioni estetiche divergenti o lavorano simultaneamente sulla base di una pluralità di interessi, è quindi difficile identificare, il loro uso del linguaggio, senza considerare anche quello della fotografia o del video. Il maggior esponente di questo pensiero è stato sicuramente Joseph Kosuth, che con i suoi saggi filosofici raccolti in “Art after philosophy’ dichiara apertamente come il compito dell’artista consista nell’interrogare la natura dell’arte, come ben presenta nella serie intitolata One and Three chairs: un oggetto (il più celebre è il caso della sedia) è realmente esposto in galleria di fronte ad un muro (oggetto in sè); la sua rappresentazione fotografica (immagine 1:1) e la definizione tratta dal dizionario (parola) vengono appese al muro alle sue spalle. Con questo lavoro egli promuove una riflessione sul linguaggio e l'immagine, sul significato che l’uomo attribuisce a ciò che per egli stesso è. Si crea un corto circuito in cui il dubbio dell’osservatore ne fa da padrone. Specific Object - arte concettuale In effetti, Ie opere d’arte, quelle del passato come quelle più recenti, non ci pervengono mai direttamente, nella loro nudità di un’evidenza senza parole. Paul Klee scriveva spesso sul quadro, o al margine, il titolo dei suoi disegni. Il testo per altri è indispensabile come magritte. M. Foucault analizzò a suo tempo la complessità dell’enunciato “questa non è una pipa” scritto sotto la raffigurazione della pipa, è evidente che lo sconcerto dallo scarto tra ciò che vediamo e ciò che leggiamo deriva dalla simultaneità delle due cose, solitamente distinte. Questo “tradimento delle immagini” proietta la pittura in uno spazio in cui il puro “retinico” non esercita più la piena egemonia. Da “M’amenez-y” di Picabia a “cet homme est dangereux” di Hains, non possiamo fingere di ignorare la necessità di decodificare. È a partire dagli anni 60 l'innesto massiccio dell'espressione grafica in ambito delle arti plastiche, al punto che la parola scritta è diventata ormai la principale se non l’unica componente dell’opera. Art & Language è stato un gruppo di artisti britannici che nel 1968 ha iniziato a praticare un'arte basata sul dialogo, sulla discussione, sulla didattica, ponendo le proprie basi nella filosofia. Celebre è la loro mostra allestita in occasione di Documenta 5, in cui esposero dei veri e propri archivi contenenti gli indici degli articoli che pubblicavano sulla loro rivista, che il pubblico poteva consultare. In quest'opera il gesto e l'intervento del pubblico divennero perciò essenziali. Il concetto di fondo stava nell’intendere la stessa riflessione sull'arte come una propria forma artisti Robert Morris, schedario , 1962 Roman Opalka è un artista concettuale che si è focalizzato sul tema del tempo il quale, dal 1965, sta proseguendo la numerazione da uno verso l'infinito dipingendo i numeri in bianco sopra una tela che, inizialmente di sfondo nero, con il passare degli anni prepara sempre più chiara; il suo obiettivo è arrivare a dipingere numeri bianchi su tela bianca. L'opera terminerà in coincidenza con la morte dell'artista. Process art, detta anche Antiform, che si è sviluppata sul finire degli anni Sessanta, nasce in risposta alla minimal art di cui rifiuta la rigida connotazione geometrica e seriale. | principali esponenti americani sono Robert Morris, Bruce Naumann, Eva Hesse, Keith Sonnier, Richard Serra, mentre tra gli europei spiccano i nomi di Joseph Beuys, Barry Flanagan. Le loro opere sono caratterizzate da un approccio di tipo concettuale, non distante dalle coeve esperienze dell'arte povera; possono essere considerate in continua evoluzione, tese alle sollecitazioni di nuove esperienze sensoriali mediante dall'uso di materiali morbidi e malleabili come il feltro, la plastica e la gomma. L'invisibile è reale Alcuni artisti del XX secolo hanno concepito alcune loro creazioni in termini d’invisibilità. La dialettica del visibile e invisibile occupò per secoli un posto rilevante nelle dispute relative alla natura dell’arte e alla qualità dell’opera. Klein sarà uno degli artisti che non intende esaltare il vuoto ma piuttosto propone una “smaterializzazione” dei propri quadri monocromi. Yves Klein realizza “zones de sensibilitè pitturare immaterialle” pagabili in oro, l'artista conserva una metà e l’altra la rilascia alla natura in luoghi dove non è più possibile il recupero del metallo. L'immaterialità dell’opera ha come documento solo una fotografia. Un'altra realizzazione di vasta portata in Germania, ricorre alla categoria dell'invisibile e la mette al servizio della Memoria, con gli studenti di belle arti di Saarbruken, Jochen Gerz cominciò a disselciare di nascosto la pavimentazione della piazza del castello (stoccarda) per incidere sui cubetti i nomi dei cimiteri ebraici presenti nel suolo germanico prima della guerra e poi scomparsi. Robert Barry utilizza fenomeni concreti la cui realtà sfugge a una diretta percezione sensoriale; “Carrier wave pieces” 1968 è un’opera la cui natura è formata da una serie di pensieri che non possono essere trasmessi ne con il linguaggio ne con l’immagine ma da onde elettromagnetiche. Claudio parmigiani si è chiesto se è indispensabile offrire l’arte alla vista: per il Musee d’arte contemperai di Lione creò a suo tempo una scultura “terra” una grossa sfera alla quale aveva applicato l'impronta delle sue mani destinata ad essere sepolta sotto terra: “la scultura rifiuta il destino pubblico e si affida unicamente al suo destino spirituale”. 1970 Land Art- site specific Il minimalismo diventa nel contesto della land art , in particolare nell'opera site specific, un alterazione di spazio e luce. Richard serra interviene all’esterno , nella vita urbana del bronx iscrive un cerchio sull’asfalto. Altra opera di serra intitolata “a Roberta e Ruby” 1969-71, rappresenta una lastra di acciaio di grandi dimensioni (2 metri e mezzo di altezza x 7 di lunghezza, spessore 2 cm), l’opera esiste nella contraddizione tra la minaccia che l’opera si abbatta sull’osservatore e la sensazione di smaterializzazione dell’opera. La lastra viene appoggiata nell’angolo della galleria in cui, quindi ciò che rimane è una separazione tra ma anche un sostegno dovuto solo all'angolo delle pareti. Mentre l'osservatore gira attorno all'opera, vede un piano diventare una linea e successivamente di nuovo un piano. Michael Asher interviene all’interno, realizza alla Pomona college art gallery di Claremoni, California una struttura architettonica: divide una stanza attraverso una parete creando cosi l’effetto di due triangoli: l’idea di Asher era di creare all’interno di questo spazio espositivo il concetto di “entrata” forzata o meno, dal momento che la parete divisoria creava, al contempo, un corridoio continuo: questo intervento presuppone una critica nei confronti delle istituzioni e anche una autonomia architettonica. Il progetto poteva essere legato all’arte concettuale. Da rodin e poi Brancusi, l'idea di scultura da piedistallo, viene rivalutata, cosi la scultura modernista può essere considerata una combinazione di esclusioni. Si può tenere conto della “struttura logica” chiamata anche gruppo Klein, questo modello mostra come una serie di termini opposti, opposizione binaria, possa essere sviluppata in un capo quaternario senza cambiare carattere della stessa opposizione: es. paesaggio, architettura, non architettura - scultura- non paesaggio. La scultura modemista diventa ora la categoria che risaltava dall’opposizione del non paesaggio e della non architettura. Se il minimalismo produceva ancora un oggetto scultoreo, le opere site specific e gli earthwork, abbandonando l'oggetto, ampliarono l'impegno minimalista nei confronti del luogo. Robert Smithson, molo a spirale, spiral jetty, 1970 realizza una spirale di 450 metri nel Great salt Lake al Rosen Point, nello Utah. Sempre smithson “legnaia parzialmente sepolta”1970- opera che ragiona sulla composizione di opposizione “paesaggio e non paesaggio”- che potremmo chiamare i luoghi marcati degli eartwork - architettura e non architettura- L'espressione di ‘campo allargato” è un modo di definire questo contesto. Hans Haacke, è un fotografo che ritrae senza alcun tono polemico o accusatorio, gli edifici di new York. Come sostiene la critica Rosalyn Deutsche, l'artista mette a duro confronto due tipi di spazio architettonico: l’edificio popolare delle classi povere di new york e la lussiosa “neutralità” delle esclusive istituzioni delle arti e delle classi alte, col il loro totale oblio della situazione della stragrande maggioranza delle persone che condividono lo stesso spazio urbano. Daniel Buren “photo-souvenir: pittura scultura, opera in situ, museo guggenenheim, new York, 1971- mostra Guggenheim International exhibition : ispirato ai tendaggi degli ambulanti scovati al mercato di Saint Pierre a Parigi - Buren ha realizzato un opera, che sembra riportare un frammento di città all’interno e all’esterno del museo, ma anche un segno e un simbolo riconoscibile e pop (si può far rifermento alle bandiere di j. Johns, dove la logica interna del quadro veniva bruscamente svuotata e disseminata in un contesto più ampio delle cornici architettoniche e politiche dell'esposizione) che riducesse la sua pittura al grado zero e la rendesse riproducibile su qualsiasi superficie, dalla tela al muro. Buren con quest'opera rivela diverse componenti dell’opera: in primo luogo l'assunzione della neutralità dello spazio in cui lo spettatore interagisce con l’opera. A questo, si contrappone la formulazione programmatica di Buren della teoria dello spazio istituzionale, in cui non si può concepire un’esperienza puramente visiva o puramente fenomenologica. Il secondo limite venne rivelato quando dal modo in cui l’opera di bure creava un confronto tra architettura del museo e l’opera scultorea. Marchel Broodthaers è un'artista Belga, che critica il museo come istituzione in se e al contempo critica lo sviluppo delle pratiche artistiche. Il suo scetticismo sul Museo come luogo di produzione, emerge direttamente dall idea che una volta trasformato il senso(del museo) , farà parte di quelle cultura di produzione industriale- l’intratteniamo, lo spettacolo, il mercato e la pubblicita. Importante nel lavoro dell'artista è l'associazione della struttura allegorica con la malinconia del lutto o della perdital. Broodthaers realizza un “museo” all’interno dell'istituzione della Kunsthalle di Dussendorf, “museo di arte moderna, dipartimento delle aquile, sezione delle figure, 1972" mettendo in relazione più oggetti, tutti accumunati dal marchio iconografico dell'aquila, tutti questi oggetti avevano un valore storico e artistico, altri erano assolutamente comuni come i francobolli o le etichette di prodotti. L'artista vide il proprio successo nel 72 e si rimise in gioco mimeticamente fondando la propria agenzia di pubblicità, cosicché la sua opera scomparve all’interno della campagna di pubbliche relazioni. Broodthaers insiste che la funzione della pratica artistica che non è quella di dissolvere l'istituzione dell’arte, ma piuttosto quella di riconoscere il limite per cui lo smantellamento della sfera autonoma della pratica artistica è parte di una tendenza storica nel contesto dell'avanzata del dominio della cultura industriale, che non tollera nessuna eterogeneità nel processo di differenziazione delle varie sfere culturali. Jasper Johns e Cy Towmbly avevano iniziato il processo di snaturamento del disegno a favore di quello che ripeteva un grafema più o meno fisso o si avvicina alla condizione della scrittura. Hanne Darboven registra questi pattern delle forme collettive dell'esperienza spazio- temporale e identifica la ripetizione automatica di un'infinità di atti esternamente identici come matrice del disegno stesso. Questa infinità di possibilità è al centro del Concettualismo. Ancora più evidente è l’opera di Hans Haacke a Documenta 5, in “sondaggi”, l’opera esprime l’estrema povertà delle esperienze spazio-temporali, psicologiche e percettivo- fenomenologiche. Architettura come spettacolarizzazione L'idea di pop art riguarda un coinvolgimento artistico con la cultura di massa come era stata trasformata dal capitalismo consumista - fu dapprima lasciata nei primi anni 50 dall’indipendent Group a Londra tra cui Richard Hamilton e Lawrence Alloway. La superficialità delle immagini e la serialità degli oggetti nel capitalismo influenzarono l’architettura e l’urbanizzazione. Secondo venturi e Scott brown il design moderno mancava di “inclusione e allusione” - inclusione di gusto popolare e allusione alla tradizione architettonica, venturi e scott sostengono il carattere sperimentale e dunque la volontà di uscire dagli schemi rigidi della cultura degli anni Cinquanta. Nella grande diversità di espressione un punto accomuna senza dubbio i gruppi di architetti austriaci, inglesi e statunitensi e cioè il ricorso all’ideologia del consumo, del ‘usa e getta’, dell’effimero e deperibile. Si afferma la cultura di un immaginario legato ad un fine non utilitaristico che si sostituisce all'applicazione dei criteri di efficienza architettonica: è il trionfo del senso estetico fine a se stesso e qualsiasi materiale può diventare veicolo di espressione artistica dei nuovi valori. L'architettura non è concepita per durare nel tempo attraverso le generazioni, ma diviene un mezzo, uno strumento che si evolve e quindi cambia con la società.. Ed è precisamente in riferimento alle immagini evocate dal Pop che la rivista inglese Archigram parla di architettura, di urbanesimo, di possibili modi di vita: immagini di megalopoli, strade e costruzioni improbabili , mobili del futuro che si muovono e si trasformano continuamente come la ‘House of Futur’ di Alison e Peter Smithson (1956) o la ‘Maison du Futur’ (1966-67) di d'Angela Heiter o ancora la ‘Casa Futura’ di Matti Suuronen (1968). altre famose architetture degli anni 90 furono il museo Guggenheim di Bilbao e della Walt Disney concerto hall di Los Angeles (frank Gehry). La televisione come mezzo espressivo - video art Dal 1960, la televisione era diventata il medium dominante della cultura di massa, sia come fonte di immagini sia come oggetto da manipolare. L'arte di kabakov durante il periodo sovietico esprime un’oscillazione tra il vuoto, che raffigura l’imprevedibile comportamento dello stato sovietico e la tana come luogo di intimità claustrofobica. Victor Tupitsyn ha collegato questa dialettica spaziale all'appartamento comunitario sovietico, in cui diverse famiglie dovevano condividere lo stesso spazio. Il concettualismo moscovita comprende un’ampia varietà di pratiche artistiche come le opere narrative allegoriche dell’album di kabakov, questa corrente rimane un'arte non ufficiale nell’urss. L'estetica del concettualismo moscovita fa riferimento a linguaggi burocratici/tecnici o alle procedure di archiviazione e indicazione come quelle adottate dall’art e linguag o le strategie di documentazione e ricerca praticate da artisti diversi quali Hanne Darboven e hans Haacke. Mentre kabakov analizzava tale discorso creando fiabe intriganti sulla vita sovietica, Bulatov e Komar e Melamid rivolgevano le loro forme direttamente a riferimenti alla storia del realismo socialista , che nella metà degli anni 30 era la forma accettata e ufficiale. Bulatov ad esempio crea un forte tiramolla tra il nostro desiderio di entrare nello spazio fisco e il divieto di farlo stabilito attraverso vari dispositivi ottici. Cosi come domar e melamid l’immagine dello spazio pubblico rappresentato nella pittura del realismo socialista - di cittadini gioiosi e devoti al lavori - è resa ora tramite una contraffazione della scena di vita quotidiana. Andri Monastryrski organizza un gruppo “azioni collettive” nel 1976: rende letteralmente il vuoto scegliendo paesaggi vuoti come ambientazione delle sue performance, a questo si associano le azioni “vuote” del gruppo, nel loro attaccamento a comportamenti ordinari come camminare per andare a lavoro o fermarsi in gruppo. Nel 1971 spazi alternativi (rivedere) capitolo 1976 Per un nuovo linguaggio Harmony hammond (artista) negli anni 70 parla dell’astrazione dal punto di vista delle artiste donne: essa è collegata: 1. alle procedure di lavoro tradizionali delle donne, come il cucito e l'intreccio; 2. La dimensione del corpo rappresenta in forme geometriche. 3. Animare le forme geometriche attraverso i riferimenti della pelle e di corpi viventi, di esperienze di vita delle donne. Viene ad identificarsi la teoria “queer”, essa sfida la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona perché "entri" in una o più particolari categorie definite, “eterosessuale” o donna. Kate Millett nelle sue installazioni scultoree mette in luce la condizione della donna : evoca costantemente geometrie di isolamento e di intrappolamento. In “opera terminale” collega tale esperienza di alienazione all'inaspettata notorietà ottenuta grazie alla pubblicazione del libro “politica sessuale” 1970; ciò che risulta l’opera come la notorietà dell'artista diventa tanto pubblica quanto isolata dal resto del Mondo. Paul Thek, senza titolo, 1964 mette in risalto l’effetto nausenante della carne, contenuta all’interno di una teca di vetro che è formata anche da strisce gialle (griglia). Thek mette in luce l’aspetto oggettivo- soggettivo, l’opera queer di thek è sovversiva, oggetto e soggetto sono entrambi la stessa cosa , soggetto-cosa- opera d'arte. Il generale feticismo dell’opera costituisce un surplus di investimento emotivo la cui incidenza e il cui significato cambiano a seconda di quale tipo di oggetto è in gioco: religioso, erotico 0 pop. Creature ardenti di Jack Smith, inscena un orgia di immagini che agiscono in favore della libertà sessuale. Caterine Opie nel 19993 realizza “autoritratto/incidere, una fotografia ritrae se stessa di Spalle, sulla schiena viene incisa una scena di vita familiare lesbica. Lyle Ashton Harris insieme al fratello Thomas realizzano una serie di scatti; i lavori dell’arte queer, compreso questo “frattellanza, incontro, eccetera”, superano i confini tra parentela, amore, sessualità e violenza, vengono trasgrediti in modo da ridisegnare le relazioni dicotomiche tra corpo e genere, soggetto e oggetto, astrazione e mimesi. Mary Kelly nelle sue opere ci narra la storia di una madre in rapporto con il figlio : L'autonomia, l’auraticità dello spazio museale viene scavalcata in favore della rappresentazione cruda della condizione psicologica della donna: l’analisi, senza compromessi, viene compiuta sia dal punto di vista clinico, sia da quello antropologico. Diviso in sei sezioni, il lavoro propone una doppia lettura della condizione materna. lo spettatore maschio,di fronte al suo lavoro, prova un senso di imbarazzo poiché entra in contatto con un’intimità alla quale non riesce ad accedere. Cindy Sherman Lavorando come modella per oltre 30 anni, si è catturata in una serie di forme e personaggi che sono a loro volta divertenti e inquietanti, sgradevoli e affascinanti. Per creare le sue fotografie, assume diversi ruoli di fotografa, modella, truccatrice, parrucchiere, stilista e amante del guardaroba. Con un arsenale di parrucche, costumi, trucco, protesi e oggetti di scena, Sherman ha abilmente alterato il suo fisico e l'ambiente circostante per creare una miriade di intriganti tableau e personaggi, dalla sirena sullo schermo al clown all'invecchiamento della socialite. Barbara Kruger il suo lavoro è immerso nella vita di tutti i giorni, dove la quotidianità della routine si confronta con la differenza di genere. il raggiungimento del piacere, seppure di difficile accesso, viene sfidato e la sua ricerca apre all'affermazione del sé. Essa sarà pienamente possibile attraverso il superamento della differenza di genere, in un’ottica non unitaria, ma pluralista, che caratterizzerà i decenni a seguire e a cui queste artiste, con il loro lavoro, hanno aperto la strada. La fotografia La fotografia intorno agli anni 70-80 viene interpretata dagli artisti post moderni non solo come immagine “seriale”, un multiplo senza una stampa d'origine, ma anche come un'immagine “simulacrale”, una rappresentazione senza un referente sicuro nel mondo. Roland Bathes fu una guida cruciale, come furono Jean Baudrillard, michel foucailt e Gilles Deleuze per il valore che diedero al “simulacro”, nozione che Baudrillard uso per comprendere le recenti trasformazioni delle merci e Foucault e deleuze usarono per mettere in discussioni le antiche concezioni platoniche di rappresentazione. Nei lavori fotografici , le gerarchie di realtà e rappresentazione, di originale e copia diventano instabili, e in questa leggera infondatezza dell'immagine c’è un sottile sovvertimento del ruolo dello spettatore: lo spettatore talvolta è parte dell'immagine simulacrale, il quale trasforma Il suo punto di vista. Quando si cerca di comprendere il termine”post- modernismo” che viene usato per identificare un epoca o per indicare un determinato stile o cultura, parliamo dell’epoca che riflette una logica capitalistica e consumistica. In questo contesto viene messa in discussione la figura dell'artista e l'originalità dell’arte. Gli anni 80 non furono segnati dalla riscoperta di coscienza storica ma dalla sua erosione in un ‘amnesia consumistica e non dalla rinascita dell’artista come genio, ma dalla morte dell autore, inteso come unica origine di tutti i significati. Nel mondo del capitalismo, il termine “consumo”, secondo il sociologo Francese Jean baudrillard, accende un desiderio nel soggetto non tanto per l'utilità o per un valore intrinseco che si ha dell'oggetto in se ma per quell’aspetto fittizio, e anche di messaggio codificato, come una data marca accende il nostro desiderio di acquisto, non tanto per l'utilità ma per il messaggio che invia. L'opera d’arte in questo senso, viene messa sullo stesso piano della merce. Artisti come Koons, Hirst, Steinbach mettono lo spettatore nella condizione di compratore. Questi artisti celebrano la nostra idea di passione per il codice consumistico incluso in tutti gli altri valori: valore d'uso, estetico e cosi via. Lo stesso Allan Mchollum dirige uno studio che sta in mezzo tra una bottega e una fabbrica, le sue opere vengono riprodotte serialmente, provocando cosi una frustrazione piuttosto che desiderio. Benché le condizioni economiche fossero temporaneamente mutate dopo il minicrollo del mercato azionario del 1987, la metà degli anni 90 vide un altro ciclo di espansione capitalista e alcuni artisti iniziarono a focalizzarsi meno sulla trasformazione dell’arte in merce, ormai considerata un dato di fatto, e più sull’ubiquità (essere in ogni luogo ) del design, o sul modo con cui gli oggetti o le pratiche sono spesso ricordificate. La rinascita di associazioni artistiche politicizzate negli anni 80 riavviò l'interesse nei confronti di alcuni precursori come la art workers’ coalition, che era stata costituita al culmine della guerra del Vietnam per promuovere la causa di un'unione degli artisti e per protestare contro l'assenza di artiste donne e di artisti delle minoranze nelle mostre e nelle collezioni. Ls politica di rappresentazione condusse anche alcuni artisti a sfruttare e imitare strategie situazionite, in particolare il “detourmement” ovvero il rimaneggiamento dei simboli pubblici e di immagini dei media con sovversioni di significati sociali e memorie storiche. Si vennero a creare diversi gruppi di attivisti che sfruttarono gli interventi neosituazionisti come : ACT-UP , acronimo di aids Coalition to unleash power. | gruppi ACT UP capirono che la guerra ideologica sull’aids si combatteva tanto attraverso i media quanto nelle strade e con la partecipazione di artisti e registi, videomaker e architetti progettarono manifesti ed eventi che non solo criticarono e corressero i media ma sfruttarono anche le loro procedure e tendenze. Molti artisti gay e lesbiche iniziarono a esporre l'omosessualità come soggetto d’arte in modi tra loro differenti. Felix Gonzales torres operò per un’omosessualizzazione di altre forme artistiche degli anni 60-70. “Senza titolo” è un opera di 300 libbre di caramelle, l’opera sfida il tbabù nel “non toccare” in arte e tanto più il mangiare. Unisce anche suggerimenti stilistici solitamente tenuti separati: addirittura sembra annullare, anche se solo per un momento, la vecchia opposizione tra avanguardia e kitch. Negli ultimi decenni, sono state rivolte molte critiche nei confronti di persone che hanno seguito traiettorie diverse rispetto agli stereotipi comuni: parliamo dell’omosessualità, dell’emancipazione della donna, la questione dell’etnia, ecc.. Tali differenze assumono un ruolo principale nell’arte degli anni 90-2000. In particolare ci sono alcune artiste donne che hanno fatto la differenza in ambito non solo artistico ma anche politico e sociale. Per citarne alcune, partiamo da: Adrian Piper che impiega delle strategie nell’ambito della performance art, della video art e dell’arte concettuale, prendendo in analisi “patologia visiva” del razzismo, infatti, Piper mette in scena immagini stereotipate, come il macho africano. ciò che ne deve risultare, secondo la visione dell’artista, è questa riflessione critica non solo dell’atteggiamento che ogni spettatore ha, nei confronti del razzismo, ma soprattuto c’è un confronto diretto, si potrebbe definire un rapporto a specchio di ogni spettatore si confronta con l’altro nella misura in cui non è più l’opera (che fa da tramite) a dare un messaggio ma al contrario lo spettatore stesso. seppur da un’altra prospettiva, il lavoro di Carrie Mae Weems, richiama l’attenzione sulla percezione delle famiglie nere degli anni 90 , usando immagini e storie personali. Anche la weems utilizza il mezzo fotografico, come nella serie “tavolo da cucina” 1990. Seduti a un tavolo da cucina sotto un luce cruda, l’insieme delle immagini scorrono accompagnate da testi narrativi in terza persona che rimuginano sulle diverse esigenze dei desideri personali, sulle relazioni romantiche, sulle sistemazioni domestiche e sugli obblighi di lavoro quotidiano. Lorna simpson è interessata all’alienazione prodotta dagli stereotipi e rivendica la condizione della donna nera, nella società. | temi principali sono “il razzismo” e il “sessismo”. l'artista vuole mostrare la trasformazione e rimodellare la figura della donna attraverso degli scatti che non per forza mostrano la donna per intero ma ad esempio possono mostrare alcuni particolari come la camicia di cotone domenicale o spesso la donna negli scatti è presentata di spalle. L'idea della Simpson è che tali visioni nascoste o parziali sollecitano la nostra curiosità ma frustrano anche qualsiasi desiderio di impadronirsi delle figure attraverso dettagli feticisti o immagini totali. Altri artisti invece esasperano gli stereotipi fino ad arrivare a un'esplosione critica. Rotimi- fani- Kayode originario della nigeria, africano gay, esagerò i cliché primitivi di sessualità africana nei suoi ritratti di uomini neri seminudi, che sono mostrati dipinti, con piume o altro genere di costume esotico “tribale”. Yinka Shonibare nella serie di 3 fotografie “effnick” si attribuisce costumi sontuosi e poste altezzose da gentiluomo inglese. Louise borgeois ed Eva Hesse sono diventate veramente influenti negli anni 80-90. Artiste di questo genere volevano portare a galla la figura della donna, attraverso l'esplorazione del corpo e degli spazi modellati psicologicamente. Entrambe come anche l’artista gay Robert Gober hanno sviluppato un modello di arte come “ripetizione dell’esperienza traumatica”. Rona pondick sembra oggettivare le fantasie infantili, es. Bocca 1993, rappresenta le pulsioni sadiche-orali . kiki smith evoca i soggetti madre- figlio, ma anche la “perdita”, pulsione di morte. Infatti la Smith ha spetto colato organi vitali in materiali diversi, come cera, bronzo ecc. Come spesso fa la borgeois, Smith evoca un assalto al patriarcato, ma mentre la borgeois immagina che sia l’uomo ad essere distrutto, Smith si concentra su una donna violentata e/o in lutto. Robert gober fa anche lui dei calchi del corpo, principalmente nelle sue opere non viene mostrata la figura per intero, maschile per lo più, ma vengono fruttate alcune parti del corpo come le gambe, nel qualche vengono poi inseriti altri oggetti come candele e tubi. Gober presenta queste parti del corpo per richiamare i rapporti intricati tra esperienza estetica, desiderio sessuale e morte. Il risultato è un'esperienza perturbante che sembra sia passata che presente, sia immaginata che reale. Paul McCarthy attaccò le figure convenzionali dell’autorità maschile con l’aiuto di maschere grottesche e costumi bizzarri. Usa gli strumenti come potrebbe utilizzarli un bambino, per manipolare un mondo attraverso i giochi, per creare una fantasia. L'artista attacca l'ordine simbolico con performance di regressione infantile. Mike Kelley che quest'ordine è già incrinato con le sue installazioni che spesso seguono le tracce degli interessi deviati dall’adolescente maschio. L'arte dei primi 90 sembra pervasa da avvilimento e rigetto, di confusione e spapagliamento, di sporco ed escrementi. “arte abietta” è, in quanto tale, il processo che si separa dal proprio ambiente ciò che "non sono io." Concetto di abiezione di Kristeva è utilizzato comunemente per spiegare popolari narrazioni culturali di orrore, e comportamenti discriminatori si manifestano in misoginia , misandria , l'omofobia e il genocidio . Julia Kristeva ha sviluppato l'idea del abietto come ciò che è respinta da / disturba ragione sociale - il consenso comune che è alla base di un ordine sociale. Il "vile" esiste pertanto qualche parte tra il concetto di un oggetto e il concetto del soggetto, che rappresenta tabù elementi del sé appena separato fuori in una liminare spazio. Kristeva sostiene che entro i confini di ciò che si definisce come soggetto - una parte di se stessi - e l'oggetto - qualcosa che esiste indipendentemente da se stessi - non risiede pezzi che una volta erano classificati come una parte di sé o di un'identità che da allora è stato respinto - il abietta. E 'importante notare, tuttavia, che Kristeva ha creato una distinzione nel vero senso della abiezione: non è la mancanza di "pulizia o la salute" che provoca abiezione, ma quello che disturba l'identità, il sistema, e l'ordine. Dal momento che l'abietto si trova al di fuori del ordine simbolico , essere costretti ad affrontare è un'esperienza di per sé traumatico, come con la repulsione presentato dal confronto con sporcizia, rifiuti, o un cadavere - un oggetto che viene violentemente gettato fuori dal mondo culturale, avendo una volta stato un argomento. Così il senso della abietta integra l'esistenza del Super-io - il rappresentante della cultura, dell'ordine simbolico: in aforisma di Kristeva, "A ciascuno il suo oggetto ego, a ciascuno il suo Super-io abietta". Dal punto di vista psicoanalitico di Kristeva, abiezione è fatto per la parte di noi stessi che escludiamo: la madre, ‘oggetto che ci ha creato, al fine di costruire un'identità. Abiezione si verifica sul livello micro dell'essere parlante, attraverso le loro dinamiche soggettive, così come a livello macro della società, attraverso il "linguaggio come una legge comune e universale". Usiamo i rituali , in particolare quelli di contaminazione, per tentare di mantenere chiari confini tra natura e della società, la semiotica e il simbolico, paradossalmente sia escluso e rinnovare il contatto con l'abietto in atto rituale. Il concetto di abiezione è spesso accoppiato (e talvolta confuso) con l'idea di perturbante , il concetto di qualcosa che è "un-home-like", o straniero, eppure familiare. L'abietta può essere inquietante, nel senso che possiamo riconoscere aspetti in essa, nonostante il suo essere "straniero": un cadavere, essendo caduto fuori dell'ordine simbolico, crea abiezione attraverso la sua stranezza - crea una dissonanza cognitiva .Le radici dell'arte abietta andare molto indietro nel tempo. Tate definisce l'arte abietta come ciò che "esplorano temi che trasgrediscono e minacciano nostro senso di pulizia e decoro [,] particolare riferimento alle funzioni del corpo e del corpo". Pittori esprimono un fascino per sangue molto prima Rinascimento ma non è stato fino al dada movimento che il fascino con trasgressione e tabu reso possibile per arte abietta, come movimento, esistere. E 'stato influenzato da Antonin Artaud s' Teatro della Crudeltà . Il Whitney Museum di New York ha identificato l'arte abietta nel 1993. E 'stata preceduta da film e prestazioni dei azionisti viennesi , in particolare, Hermann Nitsch , il cui interesse per l'idea di Schwitter di un Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale) ha portato alla sua creazione del gruppo di teatro radicale, noto come l'Orgien-Mysterien- Theater . Il gruppo ha utilizzato carcasse di animali e lo spargimento di sangue in modo rituale. Nitsch servito tempo in carcere per blasfemia prima di essere invitato a New York nel 1968 da Jonas Mekas. Nitsch ha organizzato una serie di performance che ha influenzato la scena radicale dell'arte di New York. Altri membri della azionisti viennesi , Gunter Brus , che ha iniziato come pittore, e Otto Muehi collaborato prestazioni. Le prestazioni di Gunter Brus coinvolte pubblicamente urinare, defecare e si taglio con una lama di rasoio. Rudolf Schwarzkogler è noto per le sue foto che trattano l'abietto. Alla fine del 1960, la performance art diventato popolare a New York, anche da Carolee Schneemann . Mary Kelly , Genesis P. Orridge e GG Allin hanno fatto questo tipo di arte. Negli anni 1980 e 1990, il fascino con i Poteri dell'orrore , il titolo di un libro di Julia Kristeva , ha portato ad una seconda ondata di artisti radicali prestazioni di lavoro con i fluidi corporei, tra cui Ron Athey , Franko B, Lennie Lee e Kira O' Reilly . Kristeva stessa associata esperienza estetica del abietto, come l'arte e la letteratura, con la catarsi poetica - un processo impura che permette all'artista o autore per proteggersi dal abietta solo immergendosi all'interno di esso. Alla fine del 1990, l'abietto divenne un tema di radicali artisti di performance cinese Zhu Yu e Yang Zhichao . L'abietta anche iniziato a influenzare gli artisti tradizionali tra cui Louise Bourgeois , Helen Chadwick , Gilbert e George , Robert Gober , Kiki Smith e Jake e Dinos Chapman , che sono stati tutti inclusi nel Whitney spettacolo 1993. Altri artisti che lavorano con abiezione includono New York fotografi, Joel Peter Witkin , il cui libro L'amore e la redenzione e Andres Serrano cui pezzo intitolato Piss Christ causato uno scandalo nel 1989. L’apartheid Il termine “apartheid” significa “separazione” e deriva dalla lingua dei boeri (o afrikaners), i primi colonizzatori, di origine olandese, del Sudafrica, da sempre favorevoli ad una politica razzistica. Essi costituivano la maggioranza della popolazione bianca ed ebbero, sin dall'inizio dell'Ottocento, forti contrasti con gli inglesi, anche per una diversa concezione dei rapporti con gli indigeni. Benché elementi di segregazione razziale fossero stati introdotti nel Sudafrica già all’inizio del Novecento, è nel secondo dopoguerra che l’apartheid prende definitivamente forma con l’entrata in vigore di una serie di leggi che negano ogni diritto politico, sociale ed economico ai neri. Il video ricostruisce le origini di un periodo di segregazione razziale e di lotte politiche. L'album fotografico nero 1997 di Santu Mofokeng, non è altro che un recupero di una realtà culturale e visuale : identità africana e modernità non sono in opposizione. Mofekeng ritrae anche sui treni affollati tutti gli individui dei diversi distretti/aree che si riuniscono per cantare e pregare. David goldblatt fu ad esempio il padre della fotografia documentaristica in sudafrica. artista e/o performer, sono state parte dell’arte Moderna, almeno dal 1916 quando il cabaret voltaire dada apri le porte a zurigo Jutta Koether è un'artista tedesca, trasferitasi a new york nel 91. Le dinamiche della pittura della koether si ispirano, per certi versi, alla tecnica all’all-over, le pennellate sono rapide e i colori vibranti; si definisce una “pittura transitiva” di cui l'artista rappresenta solo un umore, instaura un passaggio tra l’interno e l'esterno del quadro. es. quadro lux interior- galleria regna spaulings, new york 2009- è prevalentement rosso, il colore del sangue e della collera: il suo gesto diventa ambivalente: auto affermazione e interpretazione. Il lavoro di Koether è anche affiliato a Martin Kippenberger . La loro relazione è iniziata a Colonia quando lo ha intervistato per la rivista Spex . Sebbene il suo lavoro non sia così grandioso come Kippenberger, entrambe le loro opere interagiscono con la fitta storia della pittura europea, e più precisamente, della pittura tedesca. Le opera di kippenberger comprendevano ibridi tra pittura e scultura. Kippenberger rappresenta insomma un caso di frontiera, sospeso tra espressionismo e pop, ascrivibile a una linea a volte fatta risalire a Picabia per la sua profanazione della pittura e della sua aura. Stephen Prina (nato nel 1954) è un artista americano. Il suo lavoro è stato classificato come post-concettualismo e comprende disegno, pittura, scultura, fotografia, installazione, video e film. In Exquisite Corpse ,cadavere squisito: l’opera completa di manet , una serie iniziata nel 1988, iniziò a realizzare un dipinto della stessa dimensione e forma di ogni quadro registrato in un catalogo del 1969 delle opere di Manet . Prina è anche compositore e musicista. Alta definizione delle immagini. Fatto e finzione. La Guerra d’Iraq è l'esempio migliore per trattare questa tematica, in quanto è stata “sceneggiata” dettagliatamente dai mass media per garantire un “consumo domestico”, mettendo quasi da parte le immagini legate alle violenze scaturite dall'invasione, ponendo invece note di merito alla tecnologia degli armamenti invasori, proprio come se ci si trovasse di fronte a un videogame o a uno schermo ad alta definizione. Thomas hieschhorn suggerisce nelle sue opere una comunità di consumatori in cui la cultura popolare e l'aggressione militare sono apparentemente intrecciate. es. utopia, utopia= un mondo, una guerra, un esercito, un abito 2005 E “impegno superficiale, galleria barbara gladstone, new york, 2006. sono due mostre dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn rappresentanti chiaramente le modalità in cui la società, dunque i fruitori delle immagini trasmesse da televisione e giornali, ha percepito la guerra. Con la prima mostra è stato possibile osservare come la diffusione del motivo decorativo mimetico abbia invaso la comunità anche nel campo della moda, proponendo look mimetici in modo ripetitivo, abolendo così il collegamento fra mondo militare e violenza. Differente è stata Impegno superficiale, una mostra che ha posto di fronte agli occhi del pubblico un crudo scenario di guerra con fotografie immortalanti corpi devastati dalla violenza, crani esplosi e parti del corpo sparse qua e là, una vera e propria rappresentazione della realtà che nonostante il forte impatto che ha provocato sull’emotività del pubblico ha reso giustizia alla verità nuda e cruda che è stata omessa dai mass media. La scelta di determinate immagini per la diffusione dell’informazione è lo strumento perfetto per indirizzare il pubblico verso una specifica corrente di pensiero, l’immagine legata alla guerra diventa un vero e proprio mezzo di controllo della mente dell’uomo, della società. Si potrebbe chiamare “etica delle immagini”, attraverso l'esplorazione e la dimostrazione di come le immagini possono costruire il nostro rapporto con gli altri e determinare l'esperienza di un mondo condiviso. Infatti. Addomesticare la guerra attraverso la cultura popolare aiuta ad oscurare le sue conseguenze reali e cosi a renderla moralmente giustificabile dai cittadini stessi. “9 sceneggiature da una nazione in guerra” documenta 12, Kassel, germania, È un opera realizzata da Andrea geyer, Sharon Hayes, Ashley Hunt, katya sander e David Thome, che propongono attraverso piccoli monitor, cuffie per il suono e sedute individuali, le sceneggiature dedicate a 9 tipi di persone che dal loro punto di vista hanno osservato le immagini della guerra. In quest'opera si crea un dubbio sull’autorevolezza delle dichiarazioni individuali perche proprio per questa esigenza della testimonianza individuale, si mostra invece l’assenza o la presenza di un pubblico. la testimonianza può essere rimodificata o anche finalizzata, le voci sono snaturate, separate dai particolari individui e filtrate invece da tipi e situazioni. Harum farocki guarda ad un altro tipo di potere delle immagini : la loro capacità di racchiudere gli spettatori in mondi virtuali , “giochi seri 1:immersione 2009. Farocki fa appello al “gesto dell'immagine”, con riferimento a Horst Bredekamp, ora le definisce immagini “operative”, la cui natura non è tanto riproduttiva quanto quella di “strumenti” d'azione. I film, tra i suoi più famosi e su cui diversi testi del volume si soffermano, sulle immagini di guerra, quella del Golfo o quelle simulate nei videogame o nei video di addestramento militare, hanno fatto parlare di “immagini-bombe”, rovesciando le bombe di sola immagine di quelli. L'operatività è senza dubbio anche uno dei concetti centrali per la riflessione sui rivolti politici sempre rimasti centrali nel lavoro e nella riflessione di Farocki: il cinema, l’opera, non come espressione del proprio pensiero personale, ma come “restituzione”, per usare la formula che Georges Didi-Huberman ha ripreso da Jacques Derrida, che acquista un duplice, se non triplice significato: restituzione alla collettività, resa pubblica e disponibile alla conoscenza di tutti, e resa visibile, nonché restituzione al visibile di ciò che vi si sottraeva o ne era rimosso. Il cinema è il centro intorno a cui ruota tutta l'operazione complessiva di Farocki — altra “restituzione” —, il ruolo che svolge nei processi creativi altri, quelli del video, delle installazioni, ecc., il punto di ritorno costante dell’opera di Farocki, il suo “medium”, potremmo dire oggi nel senso più pregnante del termine, quello dell'insieme di regole che determinano il processo creativo. Proprio su quest’ultima questione mi si lasci deviare un momento per poi tornare e concludere. Jenny Holzer è una delle pioniere dell'arte contemporanea più apprezzate d'America, neo- concettualismo. dalla fine degli anni '70 questa artista si occupa di temi pubblici e privati, di corpi politici e statali, di fatti reali e di finzione. Servendosi di aspetti presi in prestito dalla cultura dei mass media, sin dagli albori della sua pratica artistica la Holzer provoca e sfida i preconcetti legati al ruolo dell'arte nella società di oggi. Il suo lavoro spazia da secche e brevi frasi a veri e propri flussi di coscienza legati alla condizione umana. versi dei lavori di Jenny Holzer parlano di violenza, oppressione, genere, sessualità, potere, guerra e morte. Le modalità di comunicazione più spesso associate alle informazioni istituzionali, ai notiziari e alla pubblicità diventano, nella sua opera, uno strumento tagliente per affrontare questioni di natura politica e sociale. Ai weiwei è un artista cinese che ha lavorato sulla moltitudine - l’uno e molti- fondamentale per qualsiasi dibattito sulla globalizzazione. “semi di girasole” è un installazione di 100 milioni piccoli pezzi, riprodotti in ceramica a grandezza naturale. Ai weiwei trasporta un significato- simbolo della civiltà avanzata, come il marchio della coca-cola, su ceramiche antiche/tradizionali. “Favola” anch’essa un opera installata ,realizzata per documenta 12 ,2007, giustappone due diversi pubblici che erano in pericolo di non incontrarsi : cittadini cinesi che scoprono una città europea e un pubblico composto da europei e americani. Zhang huan nato nel 65, viene riconosciuto per le sue radicali performance. es. 12 m2 nel 1994, sedette nudo per un’ora, coperto di miele e olio di pesce in un sudicio gabinetto pubblico del suo quartiere nella parte est di beijing. Durante quest'ora, coperto di mosche, Zhang mantenne la concentrazione e la calma associate alle performance basate sulla resistenza degli artisti es burden e abramovic. 12 m2 dimostrò lo sviluppo irregolare delle città cinesi, dove le strutture primitive e obsolete possono esistere a fianco di grattacieli serviti da infrastrutture urbane completamente nuove. Zhang ha mostrato quello che la modernizzazione cerca di nascondere : i bisogni impellenti, la gestione dei rifiuti, ma l’opera serve anche come allegoria dei rapporti tra presenza fisica ed emotiva e memoria retrospettiva . 2010 Ci sono due giustificazioni date più frequentemente per presentare le merci al posto dell’arte. 1. La scelta dell'oggetto da parte dell’artista è ciò che conta per fare di quell’oggetto un opera d’arte. - ready-made 2. Le merci diventano messaggi visivi, colmi di significati che rendono quel dato oggetto - un simbolo/icona. 3. Ready-made umano, artiste come Cindy Sherman incamano personaggi steriotipati, barbara Kruger si appropria di fotografie come sfondo di incisivi testi grafici. Nasce una 3 opzione che è quello dell avatar- reale/virtuale. Il termine Corporation/corporazione indica un gruppo organizzato. Claire Fontaine nasce nel 2004 dalle menti creative di Fulvia Camevale e James Thomnhill; duo nella vita e negli intenti progettuali, ma artisti già prima di incontrarsi, si uniscono sotto la vocazione di creare un linguaggio inedito, svincolato dalle proprie singolarità creative ed emancipato dal peso delle biografie personali. Il nome, desunto da una nota marca di quaderni scolastici francesi, sigilla molteplici pratiche linguistiche che spaziano dall’installazione al video alla pittura, con l’intento di attuare un ready-made concettuale su temi quali la trasversalità culturale, l'impotenza politica e il concetto di valore e crisi individuale nella società contemporanea- la mostra Foreigners Everywhere da Reena Spaulings a New York, sancirà a pieno titolo il loro ingresso nel sistema artistico professionale. Il ricordo dell’11 settembre era ancora molto vivo e come lavoro: una scritta neon in arabo che significava ‘stranieri ovunque’; la Attraverso varie azioni, i Yes Men mirano principalmente ad aumentare la consapevolezza su problematiche sociali e politiche problematiche. Ad oggi, il duo ha prodotto tre film: The Yes Men (2003), The Yes Men Fix the World (2009) e The Yes Men Are Revolting (2014). In questi film, impersonano entità che non amano, una pratica che chiamano "correzione dell'identità". | Yes Men operano sotto la dichiarazione della missione secondo cui le bugie possono esporre la verità. Creano e gestiscono siti Web falsi simili a quelli che intendono falsificare, il che ha portato a numerosi inviti a interviste, conferenze e talk show televisivi. Sposano la convinzione che le società e le organizzazioni governative spesso agiscono in modo disumanizzante verso il pubblico. Gli oggetti di scena elaborati a volte fanno parte dell’astuzia Gli Yes Men spesso implementano un approccio satirico: si pongono come un'entità potente (in genere un rappresentante o dirigente di una società o del governo) e fanno commenti ridicoli e scioccanti che caricano la posizione ideologica dell'organizzazione o della persona. I Yes Men hanno fatto da portavoce per l'OMC, McDonald's , Dow Chemical e il Dipartimento degli alloggi e dello sviluppo urbano degli Stati Uniti Le loro esperienze sono state documentate nel film The Yes Men , [5] distribuito da United Artists, nel documentario sulle guerre informative e nel libro The Yes Men: The True Story of the End of the World Trade Organization ( ISBN 0-9729529-9-3 ). Andy Bichlbaum e Mike Bonanno hanno anche diretto un film del 2009 intitolato The Yes Men Fix the World , presentato in anteprima al Sundance Film Festival . Nel 2009 hanno lanciato il loro canale video online su Babelgum . Il loro terzo film, The Yes Men Are Revolting , è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2014. | Yes Men incoraggiano attivisti e gruppi di studenti a far sentire la propria voce attraverso conferenze che si infrangono, creando siti Web falsi e venendo arrestati. [8] Dow chemical 2003 Il 3 dicembre 2004, ventesimo anniversario del disastro di Bhopal , Jacques Servin è apparso su BBC World come "Jude Finisterra", il nome del vero portavoce di Dow Chemical, la società responsabile del disastro chimico a Bhopal, in India, il 3 dicembre 1984. Il governo indiano ha riferito che Il disastro di Bhopal divenne uno dei peggiori disastri chimici della storia e il nome Bhopal divenne sinonimo di catastrofe industriale. Immediatamente dopo il disastro, UCC iniziò i tentativi di dissociarsi dalla responsabilità della perdita di gas. La Corte suprema indiana alla fine ha mediato un accordo in cui UCC ha accettato la responsabilità morale e ha accettato di pagare $ 470 milioni al governo indiano per essere distribuito ai richiedenti come soluzione completa e definitiva. Sul loro sito Web Dow Chemical falso, i Yes Men affermarono che la Dow Chemical Company non aveva alcuna intenzione di riparare il danno. La vera compagnia ricevette un notevole contraccolpo, e sia il vero Dow che il falso Dow negarono le dichiarazioni, ma Dow non intraprese alcuna azione reale. Ogni museo che intende esibire una varietà rappresentativa di arte moderna e contemporanea deve in qualche modo tener conto di tutti gli ambienti, in un unico edificio: 1. white cube : rappresenta un ambiente austero o sublimato: è lo spazio per eccellenza dove poter esporre opere d’arte di tipo pittorico o scultoreo 2. Black cube: ambiente chiuso e buio dov'è possibile proiettare immagini, video, installazioni. 3. Scatola grigia e art bay: è quel tipo di ambiente ibrido in cui si intende esibire una varietà rappresentativa che sta tra la performance e lo spazio per eventi. Intorno agli anni 70, con il collasso dell'industria a new york, i loft industriali vennero utilizzati come gallerie e musei o studi economici per artisti, come i minimalisti. La seconda strada fu quella più diretta: ovvero la costruzione in toto di musei e gallerie, come grandi contenitori ad es. il guggheneim di Bilbao progettato da frack Gehry. Il museo di Bilbao diventa l’icona della città, leader di una città depressa o di una regione trascurata che investe su questo simbolo architettonico. A bilbao come al maxxi di Roma progettato da zaha Hadid, sono esempi di musei- sculture, visivamente brillanti, tanto che gli artisti devono innanzitutto rispondere all'architettura. Gli spettatori non sono tanto passivi da dover essere attivati, ne tanto meno completare l’opera dell’artista, queste ultime non sono tanto morte da dover essere rianimate , e i musei possono ammettere sia l’intrattenimento sia la contemplazione e promuovere la comprensione lungo il percorso. Il compito del museo è quello di fungere da macchina spazio-temporale , trasportarci in diversi periodi e culture.
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