Scarica ARTE GRECA, Bejor – Castoldi – Lambrugo - riassunto e più Appunti in PDF di Archeologia solo su Docsity! 5. L’ETÀ CLASSICA V a.C. 1. Il secolo di Pericle Dopo metà V secolo Atene egemonia militare e culturale Grecia. Pericle domina scena politica: pronipote di Clistene della famiglia degli Alcmenoidi. Dal 443 fino anno morte: 429. “Il secolo di Pericle” immagini: “arte di regime”: poste al servizio dell’ideologia del potere, funzione di trasmettere messaggio politico e morale dello Stato. Statua postuma di Pericle di Cresilia in bronzo, dedicata sull’Acropoli copie romane su sola testa. - Ha elmo corinzio sollevato fronte per lasciare scoperto viso. - Originale statua a grandezza naturale - Raffigurato in nudità eroica - Ha insegne dello stratega, l’elmo, scudo, lancia - Può essere simile al Riace B - No statua ritratto ma immagine ideale: incarnazione di un’ideologia politica democratica ed egualitaria statua caratterizzata dai valori etici piuttosto che caratterizzazione individuale. Metà V: Atene città più ricca e potente Grecia miniere piombo argentifero, flotta, tesoro della Lega Espansionismo: apertura via del Mar Nero, insediamenti strategici nel Chersoneso, Egeo e Occidente. Intensa politica di opere pubbliche rafforza difese e la abbellisce di monumenti = lavoro e paga per artigiani. 447 a.C. con Tesoro della Lega iniziano lavori di ricostruzione dell’Acropoli. Politica estera imperialista e aggressiva: alleati pagano tributi ad Atene perché li proteggesse militarmente e sottoposti a punizioni in caso volessero uscire lega. Causa dello scoppio della Guerra del Peloponneso: 431-404 a.C. Atene + Alleati vs Lega del Peloponneso, comandata da Sparta. Pace di Nicia: 421 a.C. momento di stasi. 415-413 a.C. Disastrosa spedizione ateniese in Sicilia caldeggiata da Alcibiade Flotta ateniese si schiera con Segesta contro Siracusa e Selinunte. Flotta distrutta presso Siracusa Esercito in figa massacrato Sopravvissuti rinchiusi nelle latomie, cave di pietra, di Siracusa. Ultimi anni V secolo Declino di Atene. Battaglia di Egospotami nel 405 a.C.: Sparta, finanziata da impero persiano, sconfigge definitivamente Atene: assediata per terra e mare. Atene: smantella Lunghe Mura, rinuncia possedimenti extraterritoriali, fornisce contingenti armati a Sparta, senza flotta e senza miniere (ora spartane) Tramonto del secolo d’oro di Atene. Fine secolo segna tramonto epoca iniziata con esaltazione per vittoria sui Persiani: contribuì a grandi opere artistiche/letterarie. Modello culturale imposto da Atene lascia posto ad altre città che si affacciano scena politica della Grecia. “Età Classica”: classicus= colui che apparteneva alla prima classe dei cittadini ottimo, eccellente Storia Arte: Classico per indicare arte greca dei secoli V-IV culmine della bellezza e della perfezione. visione superata, però si continua a chiamarlo così per consuetudine. Opere classiche Ricerca di ordine e proporzione, simmetria prevale su amore per movimento: Fantasia, slancio passione controllati e frenati da rigorosa disciplina stilistica. Forme calme e conchiuse, sobrietà gesti, nobiltà ed elevatezza contenuti. Artisti: Fidia e Policleto Interpretazione mondo umano e divino con equilibrio di forme e contenuti, armonia corpi e pacatezza dei gesti ed espressione. 2. Il grande cantiere dell’Acropoli Lavori di ristrutturazione iniziano nel 447 a.C. voluti da Pericle che destina parte dei tributi degli alleati della Lega delio-attica. Fidia direttore lavori. Accesso: riprende l’antica via processionale che saliva fino ingresso. - Gradinata davanti propilei aggiunta in epoca romana da imperatore Claudio: rende assiale vista propilei, stile romano. - V secolo entrata fiancheggiata da: Santuario di Artemide Bauronia e Calcoteca, chiusi interno dei propri temenos. Via processionale: verso est, in salita, fiancheggiata muri dei 2 recinti e muri sostegno terrazze dell’antico tempio Atena Polias e Partenone. Calacoteca: sala destinata alle offerte mobili in bronzo. - Dal temenos si poteva accedere alla terrazza del Partenone tramite grande scalinata, scavata roccia. Partenone: primo edificio ad essere costruito al tempo Pericle. - Architetti: Ictino e Callicrate. - Iniziato nel 447 a.C. finito nel 438 a.C.; Decorazione scultorea completata nel 432 a.C. Cronologia da iscrizioni dei tesorieri che dovevano rendere conto alla città delle spese e avanzamento lavori. Propilei: Ingresso monumentale, in 5 anni: 437-433 a.C. - Architetto: Mnesicle. - In marmo pentelico; stilobate e rivestimento parte inferiore muri in marmo nero di Eleusi. - Sostituisce modesto ingresso epoca Pisistrato. - Privo di decorazioni scultoree >> forse per incombere guerra e difficoltà Atene. - Serie di osservazioni: Preesistenze sacre: terrazza di Atena Nike Dislivello terreno - Composto da corpo centrale rettangolare con 2 facciate simmetriche. - Si accede, da qui a 2 ambienti laterali: • Sud: + piccolo x presenza cinta muraria età micenea e da terrazza di Atena Nike. •Nord: 10x8m, sala per banchetti ufficiali e di pinacoteca - Dislivello superato da: • Rampa nel corpo centrale in leggera salita verso est 6 colonne ioniche >> 3 per lato, dimensioni slanciate raggiungevano tetto. • Zoccolo di 5 gradini: muro mediano con 5 porte: passaggio ingresso interno. - Facciate esastile, ordine dorico con frontoni da riproporre prospetto Partenone. - Intercolunnio centrale più largo: passaggio processioni e sottolinea funzione di grandioso accesso al santuario della dea polìade. Tempietto di Atena Nike: su piccolo bastione meridionale. - Del 430-420 a.C. - Tempio ionico a unica cella (8x5), anfiprostilo tetrastilo - Fregio continuo sui 4 lati sopra l’architrave >> scene tra Greci e Orientali. - Fine secolo, prima della definitiva sconfitta Atene, dotato di balaustra in marmo pentelico che raffigurava, davanti ad Atena seduta, numerose Nikai nell’atto di sacrificare e alzare trofei. Eretteo: ultimo grande edificio ad essere stato costruito. - Dopo pace di Nicia del 421 a.C., interrotto dopo disfatta in Sicilia e ripreso dopo il 409 a.C. - Asimmetria pianta riunisce in sé molti luoghi culto più santuario che tempio. - Nome compare in fonti di età romana deriva da Eretteo uno dei primi mitici re della città. - Resti del vecchio tempio di Atena Poliàs rimasero a fianco edificio fino fine secolo: distrutto incendio. - Corpo centrale rettangolare: 20x11, diviso in due ambienti: • Est: si apre con portico di 6 colonne ioniche • Ovest: chiuso da alta parete con finestre e semicolonne si appoggiano 2 corpi laterali: Pronao tetrastilo ionico Loggetta delle Cariatidi: accesso tomba eroe attico Cecrope. - Venerati: Poseidone Eretteo, Atena Poliàs, Dio Efesto, eroe Bute fratello di Eretteo e 1° sacerdote di Atena, Erittonio, scorgono segni lasciati dai fulmini di Zeus e dal tridente di Poseidone nella mitica contesa con Atena: raffigurata sul frontone occidentale del Partenone. - Lato ovest tempio maggiore: addossato recinto sacro con sacello eroina attica Pandroso + ulivo sacro fatto nascere da Atena. Tutti edifici Acropoli Periclea ornati da sculture e rilievi programma architettonico e figurativo designato a magnificare la grandezza di Atene e dei suoi Dei. Acropoli come museo all’aperto, ricca di donari, ex voto pubblici e privati, Pendici meridionali collina, in età ellenistica e romana occupate da Stoà di Eumene II e da odeion di Erode Attico; nel V secolo + spoglie Fidia costruì colossale statua di Atena Promachos, in un tempio davanti facciata interna ai Propilei. Odeion: presso angolo sud-est Acropoli; Teatro di Dioniso Eleuthereus: pianta rettilinea con gradinate legn e proedria in pietra. teatro attuale ha cava semicircolare: trasformazione seconda metà IV + aggiunte romane. - Quadriglia di Helios - Dioniso: volge le spalle alla scena centrale e binda al sorgere del sole. - Iris: alle spalle di Dioniso (dp Kore-Demetra) corre verso esterno e portando la notizia; panneggio agitato e svolazzante. - Demetra: si volge verso la messaggera degli dei - Kore: seduta frontalmente, inizia a girarsi; Senso inquietudine ed ansia per quanto sta accadendo domina tutti i personaggi. Ala destra: - Hestia: seduta, sta volgendosi lentamente verso centro - Afrodite: sdraiata sul grembo della madre Dione, volgendo il capo verso centro scena. Panneggio: - Sontuoso. - Ricco di effetti chiaroscurali. - Avvolge corpi senza nascondere le forme risaltano, salde e possenti, sotto le vesti. - Stoffa leggerissima, quasi impalpabile, aderisce seno sensazione panneggio bagnato canonico immagini femminili di fine secolo. Frontone Ovest: contesa tra Atena e Poseidone per il possesso dell’Attica. - Scontro tra le divinità: centro scena - Atena e Poseidone arretrano, allontanandosi l’uno dall’altra come colpiti dai loro prodigi movimento centrifugo. - Centro frontone: olivo fatto nascere da Atena, grazie al quale vince contesa su Poseidone, che fa scaturire dalla roccia sorgente acqua salata. - Cecrope, mitico re di Atene, arbitro contesa, osserva lo svolgimento in appoggio spira serpentina del suo corpo - Pendroso, sua figlia, si appoggia al padre - Corpi carichi tensione, frementi. Panneggi sottolianeano movimenti e vitalità personaggi. - Cavalli partecipano: testa del cavallo di Selene che fuoriesce dal piano posa frontone, senso inquietudine. Schema divergente: - Ripreso dal fregio dell’altare di Pergamo. - Del gruppo di Atena e Poseidone corrisponde movimento gruppi laterali: figure che convergono verso centro e altre che si allontanano, verso l’estremità. Fidia elimina figura centrale si muove nello spazio liberamente; tutti i personaggi interagiscono tra loro. 3. Urbanistica e architettura ARCHITETTURA URBANA CLASSICA Urbanistica del V secolo Ippodamo di Mileto Da Fonti antiche• Autore impianto del Pireo • Erudito, pensatore politico, impegnato definizione città ideale. • Aristotele: trovò piano regolatore delle città e divise il Pireo • Cittadino di Thurii, fondazione colonia panellenica sito dell’antica Sibari. Uno dei principali teorici dell’urbanistica antica Gli si attribuisce, più che invenzione urbanistica ortogonale, la ripartizione funzionale dell’impianto urbano Archeologia: suddivisione regolare e geometrica dello spazio cittadino >> serie di assi ortogonali: modello ortogonale. Tipica delle città coloniali >> fondate ex novo, in territorio libero, non ancora organizzato in senso urbanistico. Pianta regolare: incrocio di larghe strade di scorrimento Plateiai; con strade minori a esse ortogonali Stenopòi. Poseidonia: in Campania; fondata nel 600 a.C. al centro di vasta pianura fertile. - In età arcaica Strutturata su 3 plateiai direzione E-O, distanti 300m l’un l’altro. Tagliati fitta serie stenopoi di 5 m, ad essi perpendicolari Determinano isolati allungati occuparti da abitazioni. - Pianta per strigas = per strisce caratterizza vari impianti urbani della metà VI. - Maglia geometrica - Al centro: spazio per la vita civile e religiosa della città fin dall’epoca arcaica vasta agorà Edifici dedicati al culto eroi, riunioni cittadini e santuari urbani con grandi templi peripteri. Thurii: descrizione di Diodoro Siculo, storico di età augustea. - Tracciati 4 plateiai in un senso nominati: Herakleia, Afrodisia, Olimpiade, Dionisiade. - Tracciati altri 3 nell’altro senso Heroa, Thuria, Thurinia. - Riempiti, poi, di stenopoi. - Tracciato a scacchiera incrocio di plateai distanti tra loro: senso N-S 400m; E-O 295m - Nomi strade: mondo greco legati a luoghi pubblici sacri e civili, prendevano nome da luogo più importante che attraversavano ipotizzare diversificazione funzionale varie aree città. • Vie con nomi di divinità legame con santuari e luoghi culto distribuiti nel tessuto urbano e non più riuniti in unico grande santuario. • Heroa: passava in spazio destinato culto eroico • Herakleia: correva ad est lungo mare toponimo sottintende pereginazioni Eracle lungo coste italiche. Novità impianto ippodameo organizzazione più funzionale dello spazio urbano Pianta del Pireo: ispirata a cio. - Zona centrale: riservata strutture civiche e religiose: agorà. - Metteva in comunicazione i 2 porti principali: 1. Kantharos: per attività commerciali 2. Zea: zona militare portuale. - Serie di cippi terminali (horai) con iscrizioni (limite agorà, porto…) - Per delineare quartieri e stabilirne le funzioni prima costruzione edifici. Scambi tra ordini architettonici e conquista spazio interno. Nel Partenone sono uniti in un solo edificio elementi:dell’ordine dorico: peristasi e l’alzato dell’ordine ionico: fregio delle Panatenee, lungo pareti cella che sostituiva il fregio dorico sul pronao e opistodomo + 4 colonne al centro sala ovest. Nei Propilei: 6 colonne ioniche per passaggio centrale che collegava due prospetti architettonici dorici. Colonne ioniche: più strette e alte delle doriche in facciata, permettevano colmare dislivello tra 2 entrate. Scambi tra due ordini già introdotti in Occidente, a Poseidonia. Athenaion, detto tempio di Cerere: santuario urbano settentrionale. - Fine del VI secolo - Tempio dorico periptero 6x13 - Colonne: interessi tutti uguali, peristasi disposta regolarmente sullo stilobate. - Cella: libera da sostegni interni, ha pronao • 4 colonne ioniche sulla fronte • 2 colonne ioniche ai lati • semicolonne addossate alle estremità muri • accentua frontalità tipica architettura occidentale - Scelta ordine ionico = rapida diffusione stile Seconda metà del V per unione tra i due ordini rettificato ad Atene. Tempio di Efesto: detto Theseion: soggetti delle metope con episodi delle imprese di Teseo. - Sul Kolonos Agoraios: collina sul lato ovest Agorà Atene. - Pianta prossima Partenone, + piccola 31x13 m - Peristasi di 6x13 colonne doriche in marmo pentelco - Cella: ha colonnato interno a spazio maggiore per collocazione statua culto Colonne doriche su due ordini. - Decorazione scultorea: Sulla peristasi >> metope scolpite Sul pronao e opistodomo >> fregi ionici con scene di gigantomachia e centauromachia. - Iniziato nel 449, finito dopo partenone stile fregio rimanda al 430, e statue culto di Atene ed Efesto del 421-415 a.C. Tempio di Poseidone a Capo Sounion: - Periptero dorico 6x13 - Fregio continuo in marmo di pario sull’architrave dei 4 lati interni del pronao lotte tra Lapiti e Centauri + imprese Teseo. Tempio di Apollo Epicurio: In Arcaida, fine V secolo - Esterno: tempio dorico - Peristasi 6x15 colonne presenza adyton sul fondo cella - Cella: • Interno non più suddivisa in 3 navate libera spazio centrale. • 8 colonne interne ioniche semicolonne addossate a contrafforti sporgenti dai lati lunghi - Adyton: • Accessibile dall’esterno su lato est lungo. • Separato cella da: 2 semicolonne e 1 colonna centrale ha per la 1° volta capitello corinzio a kalathos, ricoperto foglie d’acanto. - Sopra colonnato interno funzione decorativa, c’è fregio continuo: episodi di centauromachia e amazzonomachia. - Schemi policletei per nudi maschili in movimento agitato, ampio gioco panneggi per figure femminili. Rivalutazione spazio interno Telestèrion di Eleusi: ampliato nella seconda metà del V. Edficio per celebrazione culti misterici - Sala quadrangolare con antico luogo culto di epoca micenea. - Aula a pianta quadrata: 52 m - Gradinate su tutti i lati e coppie di porte lati nord, est, sud - Copertura sostenuta da 6 file di 7 colonne libera vista verso centro - Problemi architettonici legati posizionamento sostegni: spazio x gradinate del pubblico. - Illuminazione: luce da ingressi; alcuni edifici hanno parte centrale tetto sopraelevata a lantera, ampie aperture nell porzioni muro che si elevavano sopra tetto. Seconda metà V ricerca valori decorativi adozione ordine ionico per edifici Acropoli post-periclea: tempio Nike + Eretteo con ricca decorazione accessoria. Ordine dorico mantenuto per esterno progressiva tendenza a irrigidire linee e profili Scelta di architettura più plastica e decorativa: nel secolo successivo uso ordine corinzio e superamento dei principi architettura classica con nuove tipologie. 4. La plastica a tutto tondo e il rilievo LA SCULTURA CLASSICA Scultura della seconda metà V secolo: Fidia e Policleto. Canone figurativo: armonia forme + serenità dell’espressione. Ricerca dell’elemento passionale, realistico, terreno interrotta visione idealistica e trascendente che tende ad assimilare uomini agli dei. Fidia Nato tra 500-490 a.C. Lavora come pittore ma si afferma come scultore e bronzista 460 a.C. realizza colossale statua bronzea di Atena: Atena Promachos (che combatte nelle 1° file), di 9m, sull’Acropoli di fronte Propilei Stessa epoca: Donario di Maratona a Delfi, Apollo Parnopios, Atena Lemnia. 435 a.C. Concorso per amazzone di Efeso. 435-425 a.C. Zeus di Olimpia, in concomitanza conclusione lavori Partenone. Statue crisoelefantine di Atena Parthenos e Zeus celebrate per ricchezza apparato e valori simbolici elementi decorativi. Atena Promachos: alta 12m, restano riproduzioni marmoree Statuetta dal ginnasio del Varcakeion di Atene di 1m - Stante e frontale - Ponderazione attica gamba destra portante, sinistra flessa. - Peplo : • Grandi pieghe • Ampio risvolto • Cinto alla vita da una cintura • Coperto sul petto dall’egida. • Ha pieghe rade, pesanti e pastose caduta verticale sulla gamba portante >< aderenza stoffa sulla gamba flessa. - Mano destra : nella copia sostenuta da colonna; ha una Nike nell’atto di posarsi = dono più prezioso per il popolo d’Atene: la vittoria. - Mano sinistra : grande scudo • Parte esterna: amazzonomachia con Teseo e al centro una gorgone d’argento dorato. • Parte interna: gigantomachia. - Accanto scudo: Erittonio sotto l’aspetto di un serpente - Lancia appoggiata su spalla sinistra. - Lato destro: concentrata attenzione è + sciolto Canone oppone movimento delle spalle a quello delle gambe; ponderazione: richiama efebo Westmacott. Amazzone che si appoggia a un pilastrino: alza a fatica braccio destro verso testa, reclinata dal dolore. A - Attribuita per ponderazione e articolazione membra a Policleto. - Posizione in appoggio rompe tradizione che voleva centro gravità di una figura immobile ricadesse nella zona inquadrata dai piedi attribuzione a Cresila, autore statua di Pericle, noto per stile innovativo. Lo “Stile Ricco” Stile ricco per statue femminili panneggio bagnato, ideato da Fidia e collaboratori. utilizzato per indicare questo tipo di abbigliamento: ricco di pieghe curvilinee e rigonfie e di effetti chiaroscurali. Statua di Nike: 421 a.C. Messeni e Naupatti la dedicarono nel santuario Olimpia a seguito di vittoria sugli Spartani. - Su un alto piedistallo triangolare di fronte tempio di Zeus; guardava il tempio e lo scudo dorato appeso sotto l’acroterio centrale offerto dagli Spartani - Opera di Paionios di Mende - Da unico blocco di marmo; 9m - Dea scendeva verso spettatore - Gamba sinistra avanzata a sfiorare terreno con punta piede - Ali spiegate - Mantello gonfio per vento trattenuto con entrambe mani - Ai piedi aquila on volo laterale: poco visibile, un tempo enfatizzata colore, animale sacro a Zeus. - Chitone: aperto su fianchi, slacciato altezza seno sinistro per impeto movimento libera gamba sinistra Aderisce al corpo effetto bagnato; morbide pieghe dietro figura. Statua di divinità: porta estremo panneggio partenonico, ardito gioco pieghe. - Tipo d’abito + modo di portare mantello, avvolge solo parte inferiore corpo scoprendo busto coperto da chitone finissimo, quasi trasparente, segue curve del corpo mettendo evidenza rotondità, richiama Hera Broghese. Introdotta nuova visione divinità, soprattutto per raffigurare Afrodite, più femminile e sensuale Afrodite svelata di Pasitele, la Cnidia. Nikai della balaustrata del tempio di Atena Nike: stessi effetti trasparenza. - 2 Nikai innalzano trofei con armi sottratte al nemico - Nikai che conducono toro al sacrificio: Nike che avanza impetuosamente per schivare il balzo animale figura più significativa rilievo per impeto postura e raffinato gioco panneggio. - Nike che si slaccia un sandalo prima di entrare santuario Posizione raccolta, controbilanciata ali gioco panneggio: Cade verticalmente dalla spalla sinistra alzata Pieghe curvilinee segue movimento gambe Effetto trasparenza su busto Ricade in basso con pieghe + rade, pesanti ma morbide Studi sul panneggio portano ai virtuosismi delle Menadi danzanti di Callimaco - Ornavano monumento coregico, forse tripodo - Figure in bronzo a bassorilievo - Menadi in vari atteggiamenti di danza nel pieno delirio dionisiaco - Vestite di chitoni fluttuanti, seguono movimenti corpi avvolgono/scoprono membra. - Chitone ricade con pieghe curvilinee e a spirali, prive di aderenza realtà. Stessa enfasi si nota nella ceramografia contemporanea che adotta stile ricco delle figure femminili, riconducibili cerchia di Afrodite. Prevale eleganza forma, varietà atteggiamenti, complessità vestiti e acconciature tipiche della scultura. Fase manieristica che rielabora puntando su valori estetici e formali linguaggi figurativi di Fidia nel Partenone. 5. Dalla grande pittura alla ceramica, originalità e maniera CERAMICA CLASSICA Seconda metà V pittura cavalletto continua a studiare per rendere: Profondità spazio Tridimensionalità figure Ceramica recepisce influenza arti maggiori, perde slancio creativo caratteristico prime creazioni ceramografi a figure rosse. Metà V Agatarco: pittore di Samo, dipinge scenografia per trilogia di Eschilo: l’orestea con edifici e paesaggi con effetti sporgenze-rientranze secondo prassi pubblicato trattato su metodologia: calcoli geometrici = rappresentazione tridimensionale. Apollodoro di Atene: studi su colori e chiaroscuro per aumentare profondità spaziale. Zeusi: + famosi, attivo ad Atene, Macedonia, Italia monocromi a fondo bianco, maggior uso colore rosso. Parasio di Efeso: con disegno riesce a rendere volume e movimento corpi. Mancanza originali = fonti letterarie eco nella ceramografia contemporanea, prende ispirazione grand cicli figurativi. Coppa del pittore di Pentesilea, uccisone di Pentesilea da Achille: scena x cui pittore prende nome. Metà secolo: 450 a.C. - Tratta da megalografia - Figura amazzone morente sacrificata per mancanza spazio è caduta, morente, dovrebbe stare stesa suolo ai piedi duellanti si allunga seguendo, innaturalmente, curvatura tondo interno. - Guerriero: sinistra, sta abbandonando campo dopo aver ucciso guerriera allusione secondo piano - Attenzione su: due eroi: gigantesco Achille e la regina amazzoni tragico momento della morte si innamora del nemico. - Donna: sta precipitando al suolo, tenta ultimo appiglio di afferrare braccio dell’assalitore; solleva testa e guarda dal basso occhi Achille. - Achille ha sguardo perso vuoto isolato dimensione eroica - Pittore interessato espressione dei sentimenti che composizione - Accostamento protagonisti e gioco sguardi = drammaticità momento. Pittore di Achille da anfora eponima da Vulci: con Achille e Briseide. 440 a.C. - Predilige scene semplici, figure solide, tranquille emanano forte serenità interna Pittore dipinge numerosi lekythoi a fondo bianco (vasi a destinazione funeraria) >> corpo sull sfondo bianco del vaso, richiama imbiancatura pannelli lignei, figure risaltano con intensi effetti policromi. Clima della pittura >> spazio da decorare limitato. Pittura vascolare segue stile della scultura attica età Pericle >> armonia delle forme + sobrietà gesti, perfezione + misura - Achille si presenta come scultura a tutto tondo - Donna della lekythos = sereno abbandono dei personaggi delle stele funerarie Stile partenonico ceramografo Polignoto e Pittore di Kleophon nel 430 a.C. raggiungono perfezione stilistica di maniera, ma priva di toni originali o spontanei. In questo periodo molto frequenti scene di partenza guerriero, forse x guerra incombente e leggibili in chiave funeraria: partenza x aldilà. Stamnos del Pittore di Kleophon: figure hanno dignità statuaria e malinconia assimilabili a stele funerarie coeve. Purezza lineamenti, sobria flessibilità panneggi, emozione contenuta riflettono il rilievo fidiatico. Ceramografo della lekythos a fondo bianco del gruppo R: - Dipinge con tratti sicuri e veloci solida figura di guerriero seduto davanti a stele funeraria ha sguardo perso nel vuoto, proiezione virtuale del defunto o suo mesto compagno. - Uso linea per definire oggetti e persine = eco pittura di Parrasio Raffinato manierismo degli scultori dell’ultimo trentennio del secolo sviluppo panneggio bagnato dei frontoni del Partenone: ripreso dai pittori vascolari. Epinetron di Eretria: ominimo pittore, ricco di citazioni della statuaria coeva - Oggetto tipicamente femminile >> appoggiato su ginocchio e serviva x arrotolare lana. - Scene raffigurano: lato1: giovane sposa che riceve visita amiche. Lato2: gineceo con padrona di casa circondata e assistita dalle varie personificazioni del repertorio amoroso. - Precursore dello stile fiorito ricchezza scene piene di personaggi colti svariati atteggiamenti - Pittore: miniaturista molto accurato, ma panneggi resi con sottili linee ravvicinate non aderiscono realtà. Riconosciuta influenza della pittura anche in opere del Pittore di Meidias, dal nome vasaio, ultimo decennio V dipinge vasi grandi dimensioni con figure su più piani. 2 hydriai dipinte parte del corredo di ricca sepoltura di Populonia, in Etruria + preziosi vasi bronzo e arredi da cerimonia. Tomba tra fine V inizio IV. Hydrai: episodi legati ad Afrodite - 1: Faone seduto sotto fronda allora accanto giovane donna Demonassa, mentre Afrodite guida carro trainato da Pothos e Imeros, personificazioni del desiderio amoroso - A fianco Apollo e Latona; sedute-sospese aria= ninfe che sovrintendono matrimonio e eventi sfera femminile - 2: Adone, giovane e sfortunato cacciatore amato da Afrodite culto praticato solo da donne - Entrambi arricchiti di dorature = rappresentano modo + veristico gioielli ornano femmine e ali degli eroti. Forti accenni coloristici Pittore di Pronomos, dipinge grandi vasi affollati personaggi: Vaso di Pronomos, da Ruvo Puglia: raffigura gruppo attori che si prepara a recitare dramma satiresco. Centro Dioniso e Arianna, sotto flautista Pronomos con dippio flauto. Attribuita officina pittore la Pelike con gigantomachia da Tanagra, Beozia. Entrambi vasi risentono dalla grande pittura Pelike: figure viste schiena e scorcio, disposte su + piani e parte sovrapposte, + presenza dettagli naturalistici: rocce e piante in ordine sparso sottintende forse modello maggiori dimensioni. << Fidia dipinse con gigantomachia parte interna scudo della Parthenos= grande eco Pittore di Talos: Cratere della collezione di Jatta di Ruvo di Puglia: - Raffigura gigante di bronzo, eroe di Creta, ucciso dalle arti magiche di Medea per aver cercato di impedire sbarco degli Argonauti su isola - Gigante 1 punto debole: vena su piede. - Talos: dipinto in bianco e giallo x indicare sua natura bronzea, si abbandona vinto tra braccia dei dioscuri. - Stesso schema compositivo ritorna su frammento di cratere da Spina probabile punto partenza da megalografia >> sacrificata da pittura vascolare. - Pittore di Talos ha elevate capacità tecniche, riesce a riprodurre valori pittorici originale nella monumentalità figure, ardite visioni scorcio, calibrato uso chiaroscuro. Termina grande stagione ceramica attica nel secolo successivo opere + modeste con temi dionisiaci e scene genere. A metà V secolo inizio produzione italiota a figure rosse che prosegue fino secolo successivo, con caratteri sempre più autonomi e risultati grande valore artistico. Stile pertenonico della cerchia di Polignoto ripreso da pittori lucani, come pittore di Pisticci. Stile derivato dalla grande pittura, con forti accenti coloristici confluirà officine apule pittore delle Carnee, da Ceglie del campo: santuario di Dioniso raffigurato interno del suo tiaso con vivace scena danza in occasione festa delle Carnee. 6. Il rilievo funerario: la morte come immagine dell’esistenza Epoca travagliata da lutti e battaglie (g pelop) >> rilievo funerario assume ruolo particolare Frequenti interruzioni in committenze ufficiali = artigiani impegnati cantiere acropoli accettano sempre + spesso lavori per privati stele funerarie ultimo quarto del V secolo hanno impronta partenonica. Visione idealistica, eterna, trascendente dei personaggi del fregio fidiatico emergono nel rilievo destinato a committenza privata >> ricordare suo morti riaffermandone la vita Defunto raffigurato atteggiamento preso dal quotidiano, privo violenza e delle paure legate morte. Stele rinvenuta ad Egina: attica nello stile. - Defunto in atteggiamento rilassato, calmo, solleva mano aperta verso gabbia conteneva uccellino che giovane tiene con sinistra - Sotto gabbia c’è pilastrino sormontato da gatto: muso frontale, - Davanti triste figura di piccolo schiavo - Inquadra scena raffinato fregio di palmette e fiori di loto. - Giovane: solido nella sua potenza giovanile, richiama efebi di Fidia, non fa pensare morte >> atteggiamento quotidianità, atmosfera di casa. - Compianto + nella figura schiavo. - Giovane nel corpo e nel panneggio richiama Apollo del fregio orientale del Partenone - Realizzato tra 430-420 o Varie sculture appartenenti agli acroteri e ai frontoni >> di Timoteo e Teotimo. - Vicinanze tempio: altri edifici per accogliere pellegrini e prestare loro le cure culminavano col sacro sonno dove il dio interviene per la guarigione. - Tholos, tempio circolare edificio più celebre, all’interno del temenos, dietro tempio principale. Del 350 a.C. o 1° cerchio: peristasi di 26 colonne doriche o 2° cerchio: muro cella o 3° cerchio: interno cella, 14 colonne corinzie, delimitavano spazio centrale o Spazio centrale si ha accesso per labirinto sotterraneo. o Ornato in marmo o Fregio dorico, metope dipinte blu, sormontate da cornice con gocciolatoi, protomi leonine, palmette. o Porta: ricca cornice o Cassettoni marmorei decorati con bacche papavero foglie di acanto corridoio tra muro cella e colonne corinzie o Pavimento decorato da losanghe alternate in marmo bianco e pietra nera di Argo o Capolavoro stile decorativo. precedente nell’Eretteo. Ricercata armonia, scelta di forma poco frequente tempio circolare poi ha fortuna in altri santuari: Delfi Tholos della terrazza della Marmarià; Olimpia nel Philippeion. - Attorno al recinto del santuario di Epidauro ci sono edifici connessi con aspetti salutistici del culto di Asklepios, portici, ginnasi e Katagogheia (ospizi pubblici). - Pendici del monte 350 a.C. edificio importante legato grandi feste dio Teatro o Pausania: opera di Policleto il Giovane o Centro: orchestra circolare >> danze del coro o Accesso: 2 accessi scoperti: Parodoi separavano edificio scenico dalla cava. o Pianta a ventaglio con 55 ordini di sedili divisi in 2 zone da corridoio semicircolare: diazoma o Zona superiore sembra aggiunta in 2° momento. o Zona inferiore: divisa da scalinate in 6 cunei o Zona superiore: 6 cunei ulteriormente divisi a metà o Leggera incurvatura favorisce acustica. o Edificio scenico poco più che fondale, ricostruito e ampliato in età romana. Santuario di Tegea: - Santuario di Atena , uno dei più antichi nel Peloponneso venerata come continuatrice di originaria divinità locale, Alea. Distrutto nel 394 a.C., viene ricostruito. o Lavori affidati a Skopas, architetto e scultore, lavora anche al Mausoleo di Alicarnasso. o Tempio allungato o Peristasi 6x14 colonne doriche molto snelle: altezza superiore a 6 volte il diametro base. o Ampio pronao a 2 colonne in antis o Opistodomo simile o Ante e coppe colonne in linea con 3 e terzultima colonna dei lati lunghi peristasi dietro 2 facciate grandi spazi liberi per profondità 2 intercolumini. o Pronao molto profondo o Ricerca grandi spazi interi interno cella: - no consuete 2 file di colonne - Sorregge peso copertura 2 serie di 7 semicolonne d’ordine corinzio addossate alla parete. - Poggia trabeazione riccamente decorata. o Interno cella estremamente spazioso o Decorazione scultorea esterna; metope e acroteri e 2 frontoni di Skopas 1. Est: caccia cinghiale calidonio da parte di Meleagro e Atalanta 2. Ovest: ciclo troiano con eroe Tegea: Telefo figlio di Eracle, contrapposto ad Achille, interviene Atena a pacificarli Tendenza a sempre maggiore leggerezza e luminosità all’interno ordine dorico decorazioni più ricche e creazioni grandi spazi interni con inserimento anche di ordini diversi. 3. I grandi scultori del secolo IV a.C. LA SCULTURA CLASSICA DEL IV Secolo IV secolo dell’individualismo, contrapposto al forte spirito civico del periodo precedente. Secolo segnato da grandi personalità in campo artistico. Attica torna ad avere nel campo scultura grande rilievo Atene più aspira a fine della guerra: portato crisi politica ed economica: Dopo pace Antalcida del 386 a.C. commissiona grande statua per celebrare evento dal forte contenuto propagandistico, realizzata da Cefisodoto. Cefisodoto Statua di Eriene e Ploutos: Statua della pace, nel centro politico ed economico città: Agorà. - Eirene = Pace Ploutos = Ricchezza. - Maestosa figura femminile che costudiva e alimentava la neonata ricchezza, in greco al maschile Ploutos. - No statua di divinità/eroi ma personificazioni di concetti terreni, concrete aspirazioni di vita: pace e ricchezza, in stretto rapporto. - Opera in bronzo. Riconosciuta in copie di età romana. - Protagonista femminile, Eirene: • Stante • Mantello sul peplo da lunghe pieghe ordinate • Braccio destro sollevato nel reggersi scettro Impianto solido e tradizionale: schema volutamente tradizionale, stile che si rifà alla scuola dal primo Fidia. • Braccio sinistro sorregge coprotagonista Plotuos • Bimbo da forme arrotondate, muove nello spazio piccoli arti; ha maggior vivacità • Teste rivolte l’una verso l’altra = strettissimo legame Eirene piega sguardo su bimbo, che lo alza su di lei • Protende piccola mano destra verso volto E, con sinistra fa forza al braccio che lo sostiene. Dalla presenza e solidità dell’una dipenda la promettente crescita dell’altra. Prassitele Figlio di Cefisodoto Opera più citata fonti e riprodotta è Afrodite di Cnido, opera più celebre, poco prima del 360 a.C. ripresa urbanistica ed edilizia della Caria dove sorge Cnido. Raggiunge culmine arte poco prima del 360 a.C. Afrodite di Cnido:Rappresenta la dea della bellezza in una totale nudità, sino ad allora riservata alle rappresentazioni corpo maschile. - Mano destra portata in avanti a coprire inguine, gesto apparente pudicizia. - Morbidi passaggi tra i piani, assenza dei gesti bruschi, lucentezza superfici del marmo. - Testa: ordinati riccioli spartiti riga centrale e raccolti alla nuca a coronare forme tondeggianti volto. - Occhi, naso, bocca relativamente piccoli e ravvicinati: espressione raccolta. - Simbolo eterna bellezza. Principi delicatezza, flessuosità figura, lucentezza, morbidità dei piani, caratteristiche fondamentali arte di Prassitele. Esprime la grazia. Non si dedica studio corpo virile, atletico, o sovrumana potenza divina, Preferisce divinità, personaggi minori: Eros, satiri: fiorire giovinezza e colti in momenti senza solennità/tensione. Hermes e Dioniso: ad Olimpia. - Giovane nudo, mano destra porge grappolo d’uva a bambino che tiene con braccio sinistro - Giovane appoggiato tronco dove ha lasciato cadere la veste. - ≠ da ponderazione policletea delle gambe Posizione personaggio fa si che toso si inarca, movimento accentuato da sollevarsi braccio destro >> sposta baricentro fuori spazio occupato dai piedi: movimento libero nello spazio, senso di posizione provvisoria, lento movimento. - Rappresentate in un umano momento di sosta: Hermes sta portando piccolo Dioniso alle ninfe di Nisa. - Vista da Pausania nel II d.C. nell’Herarion di Olimpia. esistenza puntelli pensa no originale. - Schema personaggio grande principale che tiene bambino ripreso da Eirene e Ploutos. Novità: spostamento del baricentro, da statua senso posizione provvisoria, accentua grazia del movimento a danno della solidità della composizione. Apollo Sauroctono: - Spostamento parte superiore corpo più accentuato. - Dio, ancora giovane: morbidezza membra. - In piedi, peso su gamba destra. - Braccio sinistro si appoggia ad un tronco si arrampica lucertola - Cerca colpire lucertola: si sporge in avanti e sinistra e tiene nella mano destra piccola freccia. - Attimo di precario equilibrio. - Apollo Alexikakos: liberatore della malattia, simboleggiata da lucertola. - Appoggiarsi figura tronco, elemento esterno, permette rotazione che mette in risalto flessuosità corpo accentuandone grazia. Satiro a riposo: giovane satiro che resta in piedi ma stanco si appoggia a elemento esterno, tronco albero. - Ritmo accentuato da diagonale mantello scende da spalla destra e attraversa busto nudo, gira dietro fianco sinistro - Fianco sinistro: sollevato a causa dell’appoggio peso figura tutto su gamba sinistra. Skopas di Paro Contemporaneo di Prassitele, crea espressioni ed effetti di particolare intensità uso movimento e torsione corpo e di nuova disposizione meno equilibrata degli elementi volto. Ispirazione da mondo corteggio di Dioniso. Detto maestro del pathos. Menade di Dresda: - Agitazione pervade figura resa da forte torsione: gamba sinistra >> busto >> collo >> testa: gettata indietro e girata verso sinistra, segue sguardo. - Volto: • Pieno • Bocca, naso, occhi >> ravvicinati, occhi schiacciati contro forti arcate orbitali Espediente per conferire maggior intensità espressione. - Abbandono corpo alla passione • Capelli >> scomposti; • Chitone >> si apre nel movimento, lascia scoperto fianco sinistro, Contrasto chiaroscurale: panneggi e capigliatura >< superfici nude. - Braccia: perdute, seguivano torsione corpo Sinistro: sollevato, stringe alla spalla un capretto Destro: teso all’indietro, mano coltello. Stesse caratteristiche anche nei frontoni tempio Atena Alea a Tegea. Frontone Ovest: lotta tra Achille e Telefo. - Rimane 1 testa: volge con violenza verso sinistra. - Particolari volto ravvicinati tra loro >> bocca dischiusa sforzo; >> approfondimento orbite e volgersi verso alto occhi infossati: drammaticità intensa sguardo - Volto rende la violenza sforzo e intensità passioni. Esaltazione delle passioni di Skopas diverrà caratteristica del “barocco pergameno” Lavora al mausoleo di Alicarnasso. Lavorano al Mausoleo di Alicarnasso: - Timoteo: autore statue tempio Askleopios a Epidauro. - Leoacre: artista preferito di Filippo II di Macedonia - Briasside: lavora per corte Alessandro - Skopas Timoteo Autore statue tempio Askleopios a Epidauro >> numerosi originali da Epidauro: Frontoni con amazzonomachia Acroteri frontone ovest. Acroterio centrale: arrivo sul culmine tetto di figura femminile: ha chitone aderente e ampio mantello. - Stringe mano destra volatile >> oca >> identificabile con Epione sposa di Askleopios (animale sacro lei oca, lui gallo). Acroteri laterali: arrivo fanciulla colta nell’atto scendere da possente cavallo figure rivolte verso centro= sono Aure. - Rapidità movimento indicata da schiacciarsi veste corpo, contrasto con lembi intorno che, liberi al vento, volteggiano in panneggi vorticosi. Sensibilità uso panneggio= caratteristica fondamentale di questo artista, vicino tradizione fidiaca. Leoacre di Atene Più vicino al maestoso, sublime dell’apparizione divina. In relazione con Filippo II serie statue crisoelefantine del Philippeion di Olimpia. - Mano destra: si appoggia a un sostegno esterno. Mano sinistra: regge qualcosa - Simile all’Apollo Sauroctono e al satiro che versa liquido da brocca in una tazza. - Volto richiama arte di Prassitele ovale con superfici delicate, accuratezza dettagli, sguardo perduto lontano, non guarda ciò che ha in mano. Bocca semiaperta: strato di melanconia, - Caratteristica di Prassitele anche scelta di rappresentare divinità giovanissima. - Testa: cinta da corona foglie: o atleta o protettore ginnasi: Hermes terrebbe in mano tartaruga dalla quale ricava lira. Base di statua a Mantinea con rappresentazione delle muse: rappresenta contesa tra Marsia e Apollo alla presenza Muse. - Sorreggeva statua di Hekate. - Base del 330-320 a.C. conservate 3 lastre - Ciascuna ha 3 figure 1. Marsia con doppio flauto e Apollo con seduto con lira, tra loro Scita, 2.3. gruppi con 3 muse, caratterizzata ognuna con proprio simbolo e con panneggio diverso. Skopas: Anni contemporanei a Alessandro apice attività di Lisippo, adesione a scuola che si forma ispirandosi a Skopas. Stele dell’Ilisso: stele funeraria dalla necropoli dell’Ilisso, fiume a sud-est Atene. - Tema della morte prematura da famiglia che vuole ricordare morte di giovane membro. - Scena a rilievo del 340 a.C., inserita in cornice che riproduce facciata tempietto accoglienza defunto mondo eroi. - Sinistra: corpo muscoloso giovane atleta, si appoggia all’indietro, guarda malinconicamente spettatore. - Struttura corpo possente ha movimento a spirale - Testa: disposizione ravvicinata elementi - Struttura cubica capo, bocca semiaperta e occhi profondamenti infossati sottolinea tristezza sguardo - Figura destra: vecchio padre pensoso. - Cane: ai piedi, compagno caccia tocca terreno con muso. atmosfera profonda tristezza. 7. L’ETÀ DI ALESSANDRO - 336-323 a.C. 1. Filippo II, re di Macedonia Secolo IV progressivo affermarsi della Macedonia tra Stati Greci Complesso statale ≠ poleis greche estesa e governata da unica dinastia. Per secoli alla periferia del mondo greco. Re Archelao interviene a fianco Atene durante Guerra Peloponneso ed estende sua influenza aree vicie Corte macedone diventa centro di grande cultura Città più importante: Pella si trasferisce Euripede, nel 400 a.C. arriva Zeusi per decorare sale palazzo. Rinascita per la Tessaglia città riunite in potente lega. 359 a.C. al trono Filippo II stato più importante torna ad essere la Macedonia, capitale Pella. Pella giungono pensatori, artisti massimi del periodo tra cui Aristotele, educatore figlio Alessandro. Approfittando dei continui conflitti tra città greche persegue politica di interventi sempre più pesanti tra le città 338 a.C. sconfitta di Cheronea della lega delle poleis greche contro Filippo II Allarga possedimenti nel nord: coste nord Egeo, sbocco sud della Tracia Culmine potere 336 a.C. congiura a palazzo, muore trono a figlio ventenne Alessandro. 2. L’altra Grecia: l’imporsi della Macedonia Macedonia = Tessaglia e Tracia Tombe hanno sempre maggior ricchezza e adesione ai modelli Grecia tradizionale - Derveni, presso Salonicco: tomba con corredo ricco di suppellettili metalliche grande cratere in bronzo dorato di 90 cm 40kg. o iscrizione in lettere d’argento sul fregio a ovuli del bordo: usato come urna cineraria da signore di Larisa citta principale Tessaglia. o Forma tipoca cratere a volute tipico x le ceramiche o Ricoperto da decorazioni a rilievo o applicare o Corpo: rappresentazione nozze tra Dioniso e Arianna con personaggi tipici che accompagnano figura Dioniso: Satiri e menadi. o Spalle: 4 figure a tutto tondo: Dioniso e 2 menadi e 1 satiro o Volute: 4 teste barbate o Capolavoro di toreutica greca, del 330-320 a.C. da officina macedone o tessala. Stessi elementi di ricchezza e adesione a modelli greci ritrovati in altre tombe: tomba necropoli di Kazanlak, in una valle della Tracia, odierna Bulgaria: o Tomba a tumulo o Cupola interna dipinta da pittori Greci o Fregio con scudi e bucrani o Sopra a sfondo bianco scena con coppia dei defunti seduti a banchetto, con serie di servitori dietro a loro e 2 quadrighe. o Sopra a questo: corsa a 3 bighe, nella lanterna. o Corridoio d’accesso dipinto con piccole figure in battaglia o Manca composizione unitaria, figure prese da repertori classici ma sono semplicemente accostate l’una all’altra Testimonianza importante del diffondersi coltura figurativa greca in aree periferiche, a fine IV secolo. Verghina Macedonia: Necropoli dell’antica capitale Aigai odierna Verghina scavati tumuli conservate tombe antica casa reale. Una tomba in particolare, che si riconosce con quella di Filippo II: - Ha camera con pareti in blocchi pietra squadrati e copertura a volta a botte, preceduta da piccola anticamera. - Tomba ricoperta da tumolo di terra lasciando visibile solo la facciata; la tomba ritrovata ancora intatta. - Porta d’accesso: tra 2 semicolonne doriche tra ante, sormontate da un fregio dorico scena di caccia. - Piccolo sarcofago marmoreo: nella parete in fondo camera, conteneva: o Cassetta in oro con: 4 piedi leonini, fregi e rosette e incisa a rilievo la stella a 16 punte di Macedonia suo interno conservate le ossa combuste. - Corredo funebre: accanto al sarcofago. o Vasi da mesa in argento con coppa, anfore, cratere e recipienti in ceramica + vasellame bronzeo x il bagno. o Armatura: corazza in ferro e cuoio con decorazioni in oro, elmo in ferro, spada in ferro e decorazioni in oro, schinieri in bronzo e punte di lancia in ferro. o Diadema in oro a foglie di quercia o Letto: strutture lignee dissolte, sparse al suolo decorazioni d’avorio. o Piccole teste maschili e femminili di 3 cm senza capigliatura, che era in legno. - Datazione tra 350-325 a.C. sepolto è FILIPPO II ASSASSINATO AD AIGAI NEL 336 a.C. - Nella testa d’avorio di un uomo di 40-45 anni barbato con forte naso aquilino si può riconoscere l’effigie di Filippo II e in un'altra, un giovane che doveva essere il figlio Alessandro. - Anticamera: usata come sepoltura sarcofago marmoreo conteneva cassetta in oro, più piccola dell’altra, con la stella a 16 punte, dentro: veste di porpora e oro raccolti resti giovane donna, probabilmente Cleopatra ultima moglie di Filippo. Corredo è più semplice, anche se presenti numerose decorazioni in oro, applicate a mobile in legno, e oggetti oro tra cui diadema a foglie e fiori e pettorale. Tombe di Verghina fondamentali per l’arte greca: per i dipinti che le ornano pochi superstiti della grande pittura greca. Caccia sulla facciata della tomba: - Sfondo: paesaggio boscoso alberi in 2 piano, posti a intervalli regolari - Numerosi partecipanti raggruppabili in 4 diverse cacce: cervi, cinghiale, leone, orso. - Condotte con numerosi cani e molti personaggi a piedi e 3 a cavallo rappresentati di scorcio, nell’atto di colpire con la lancia mentre il cavallo si impenna. - Caccia principale, per posizione e numero partecipanti, quella al leone, le 2 figure sono identificate con giovane alessandro e uomo barbuto maturo visto come Filippo II. - Grande senso movimento + complessità composizione + uso cavalli + ambientazione paesistica = opera giovanile dell’autore della battaglia di Alessandro: Filosseno di Eretria. - Uso colore: singolare luminosità con uso chiaroscuro che da profondità, x monti nello sfondo, riportano al altri artisti corte. Ratto di Persefone: da nome alla tomba che la decorava, di Nicomaco di Atene, fata nel 320 a.C. - Impeto con cui procede il carro di Ade visione a ¾ ruote e violento divergere linee + intensa espressione e chioma di Ade e di Persefone, scompigliate. - Persefone: tende braccia in senso opposto alla corsa, ruotando il bianco corpo in un volteggiare di vesti. I palazzi macedoni A Verghina, su altura c’è grande palazzo Accesso su lato est vestibolo con 3 colonne tra ante, con doppio colonnato: dorico sotto e ionico piano superiore. Colonnato prolungato su lato nord= facciata monumentale. 3 vestiboli che portano a corte quadrata centrale portico di 16 colonne d’ordine dorico e attorno ci sono serie di stanze quadrangolari. Appartamenti reali stanno su lato meridionale. Accanto ingresso quadrato all’esterno ma con pianta circolare all’interno, coperto da cupola: sala di rappresentanza: ricevimenti ufficiali Schema: casa a peristilio, maestosità e lusso = grandezza proprietario. Schema del palazzo di Verghina: sistema assiale con grande corte centrale colonnata con sfarzosi ambienti attorno si ritrovano in altri palazzi macedoni e in grandi case scavi a Pella, inserite in urbanistica assi perpendicolari. Alcuni ambienti decorati con mosaici pavimentali fatti con piccoli ciottoli di fiume e ornati da quadretti figurati, entro cornice di ricchissimi girali e fasce di onde ricorrenti e contorni figure sottolineati da lamine di piombo. Rappresentavano scene di caccia: di successo durante epoca di Alessandro. Mosaico con caccia dalle case di Pella: (2 personaggi con pose da modelli classici di combattenti di mitiche battaglie, cooperano all’uccisione di un cervo aggredito dai cani) Altro simile, caccia al leone: personaggio sta per avere la peggio ma viene salvata da compagno allusione al celebre episodio dove Alessandro venne salvato da intervento di Cratero. Quadri derivano da pitture. Olinto e Pirene Olinto distrutta da Filippo II nel 348 a.C. nelle guerre contro espansionismo ateniese nel nord dell’Egeo e mai più ricostruita = abitato greco nella metà del IV a.C. Impianto regolare dato da momento di fondazione nel 432 dal predecessore di Filippo: - Isolati divisi in grandi vie direzione N-S larghe 5-9m, tagliate da vie perpendicolari larghe 5m. - Ciascun isolato diviso da muri continui in 8 unità abitative. Abitati: - Nucleo centrale: cortile interno: Aulè si accedeva dalla strada da porta e stretto passaggio. - Sull’ aulè di apriva abitazione vera e propria, preceduta da portico con pilastri in legno: Pastàs sorregge terrazza aperta verso sud locale che da luce agli ambienti interni come soggiorno. Sud x sfruttare luce. - Abitazione su 2 piani: - INFERIORE: andròn= locale dove padrone casa riceveva ospiti. - SUPERIORE: ambienti per le donne e camere da letto scala stretta di legno che partiva dall’aulè. - Ambienti minori: da servizio: riscaldamento o x cucina + ambienti nell’aulè adibiti a stalle o magazzini. Olinto molti cambiamenti: accorpamenti o smembramenti di proprietà. Allargamento casa visibile ampliamento cortile e portico allungato in un peristilio. Edilizia domestica epoca visibile in case di Pirene, tra Efeso e Mileto. Pirene: antica origine, rifondata nel 350 vicino linea costa e dotata possenti mura e impianto urbano regolare. - Fascia centrale: principali edifici pubblici: agorà, santuario Zeus e Atena arricchito da tempio ionico dovuto a Pireo. Ucciso Dario, Alessandro si proclama legittimo successore al trono di Persia >> sottomette tutte regioni orientali che erano state persiane, oltre la Battriana sino alla valle del Oxus, odierno Turkmenistan. Si dirige verso l’Indo nel 326 a.C. e sconfigge re indiano conquista regno persiano completata. Erede dei Greci e dei Persiani: è re e dio fa sposare 10.000 soldati con altrettante donne persiane. Alessandro sposa Statira, figlia di Dario III Pone Corte da Susa a Ecbatana poi a Babilonia dove muore improvvisamente nel 323 a.C. Lisippo conosceva Alessandro prima che divenisse re numerosi ritratti di Alessandro principe assieme al padre Filippo II Per Plinio Lisippo è strettamente collegato a Alessandro Durante la spedizione in Asia Lisippo è l’unico scultore ad essere espressamente nominato accanto ad Alessandro, dopo battaglia che apre ai Macedoni l’Asia, riceve incarico di eseguire in bronzo un gruppo che commemorasse i caduti, da erigere nel santuario di Zeus a Dione, città sacra di Macedonia. Alessandro a cavallo: di Lisippo, al centro del gruppo. - Statua riconosciuta in bronzetto di 48cm ritrovato ad Ercolano - Cavallo si impenna, poggia a terra solo 2 zampe posteriori, improvvisamente trattenuto dalle redini. - Il cavaliere senz’elmo, protetto caratteristica corazza della cavalleria macedone, coperta appena da un mantello corto. - Ruota busto di ¾ verso destra, seguendo movimento capo. - Mano sinistra tiene redini; mano destra sollevata, braccio sopra la testa tiene spada (perduta), sta caricando colpo verso avversario più in basso. - Testa: occhi piccoli, intensi ha i tratti di Alessandro: o Testa con capigliatura mossa e fluente a lunghe ciocche; ha divisione sopra centro fronte: anastolè. o Occhi grandi ed espressivi, aria decisa. - Dettagli resi con estrema cura. Alessandro con la lancia: no originale, copia da statua bronzea del Museo del Louvre - Non più Alessandro vittorioso ma sovrano innalzato tra gli eroi, come già indica la nudità. - Rappresentato stante - Appoggiato alla lancia come un Ares o nuovo Achille. - Corpo agile e muscoloso ricorsa l’Aghias di Delfi. - Si appoggia con la sinistra alla lancia, più alta del capo - Alza il capo e volge lo sguardo al cielo come diretto colloquio dei - Appartenenza sera sovrumana che resta tipico dell’autorappresentazione ogni sovrano Alessandro dipinto da Apelle con la folgore di Zeus: - Pittura Apelle fu importante quanto Lisippo in scultura per Alessandro. - Alessandro affida ad Apelle compito di raffigurarlo in quadro - Pompei scoperta pittura parietale: riproduzione di pittura famosa. - Personaggio seduto che tiene con mano scettro e con l’altra il fulmine - Seduto ma sta facendo forza sui piedi per alzarsi Posizione e attributi tipici di Zeus, creato da Fidia per Olimpia. - Volto: ≠ da volto barbato di Zeus - Testa: • Glabra e pervasa di vitalità • Bocca piccola • Occhi piccli e vivaci • Capelli a grandi ciocche alzate sulla fronte • Testa ritratto: - Rappresenta Alessandro, che vuole dimostrare di essere uno Zeus reincarnato. Re macedone paragonato al re degli dei. Si passa in pochi anni da fanciullo cacciatore >> comandante vittorioso >> dio in terra. La battaglia di Alessandro: Realizzato da Filosseno di Eretria per il re Cassando poco dopo morte di Alessandro molto famoso. Fu modello per celebre mosaico Ellenistico: mosaico con la battagli di Alessandro che ornava esedra della Casa del Fauno a Pompei, sala desinata a banchetti, del 130 a.C. Gran numero tessere utilizzare + esistenza fascia parte inferiore = adattamento del quadro originario a stanza - Campo battaglia piatto unico elemento paesistico è albero morto sulla sinistra - Fascia centrale occupata da grande quantità di combattenti e al centro carro da guerra del re Dario. - A sinistra irrompe Alessandro a cavallo apparizione quasi sovrumana. - Capelli scomposti e divisi a metà della fronte. - Grandi occhi spiritati ed espressione eroicamente decisa. - Apparizione provoca schieramenti persiani sconquasso campo sembra spalancarsi di fronte impeto del re - Dario lo guarda atterrito e indica apparizione con mano protesa - Attorno a Dario cadono uomini della sua guardia del corpo e suo auriga volge il carro verso ultima fuga. - Rappresentazione di scorcio dei cavalli, grande corpo del cavallo disarcionato visto da dietro profondità battaglia. - Profondità quadro data dal disporsi di tanti personaggi e delle loro armi su fondo neutro come campo battaglia. - Senso colore: fiammeggia sui volti, armature, cavalli luminescenze riprodotte con accostamento di tessere dal diverso cromatismo: volti personaggi principali, cavalli, armi. - Cornice dell’umano terrore del vinto e del sovrumano impeto del vincitore. Le nozze di Alessandro: dipinto quando egli era ancora in vita, rappresenta matrimonio tra A e Roxane, dipinto da Ezione in occasione della cerimonia nel 327. È l’atto conclusivo della politica orientale del sovrano: matrimonio con figlia del re di Battriana, attuale Afghanistan-Uzbekistan. Con morte di A non più matrimoni tra due diversi dinastie, poco dopo morte A muore anche R no senso celebrarne nozze. - Importante per storia pittura >> inizio rappresentazione in interni affollate scene ricche di luce e profondità. - Perduto originale, descrizione accurata di Luciano. - Si è voluto riconoscere in una pittura parietali pompeiana: - 2 figure maschile e femminile: - Sinistra: maschio, ha armi e posizione di Ares - Destra: femmina, tipica posa appoggiata a pilastrino di Afrodite. - Volti no idealizzati delle divinità tratti particolari fisionomici: raffigurano 2 personaggi conosciuti - Nozze più celebri mitologia richiamate per celebrare nozze reali. Sorta di apotesosi delle nozze di Alessandro - Maschio, rappresentato figura Ares, ha testa con intensa espressione, decisa, tipica di Alessandro. - Visione prospettica: scena d’interni con grande apertura verso fondo, grande prospettiva e grandi effetti di luce: volti, corpi, stoffe, armature… - Proposto: no nozze con Roxane abiti figure contorno e femminile sono tipiche dei persiani rappresentazione nozze tra A e Statira. 5. La pittura della generazione di Alessandro LA PITTURA Apelle Statua bronzea di Helios: tra 304-293 a Rodi, di Carete, allievo di Lisippo - Secondo Plinio misurava 32m - Presso imboccatura porto, originale perduto, copia romana. - Dio avanza nudo con passo ampio e deciso, simile Apollo Belvedere di Leoacre. - Mano sinistra abbassata per reggere arco - Mano destra: alta a reggere fiaccola dorata >> bagliori = faro - Testa: ispira all’ Helios della quadriga che Lisippo aveva fatto per Rodi - Statua bronzo cava, ancorata terreno con aiuto di un riempimento di grandi massi; nel 226 crollata per terremoto, pezzi rimasero li fino inizio medioevo, venuti come materiale metallico. - Meraviglia mondo antico. Scuola Lisippo influenza profondamente anche dopo i primi diadochi Atleta di Fano - Bronzo Getty: ripescata acque Adriatico largo di Fano nel 1964, conservata collezione Paul Getty a Malibu. - Atleta stante che solleva braccio destro per incoronarsi andamento sinuoso corpo. - Ispirazione lisippea proporzioni, movimento spazio, trattamento volto - Fase iniziale rappresentazioni atleti ellenistica, aderente a tipi tradizionali. Sarcofago di Alessandro: più spettacolari e celebri originali della scultura ellenistica Grande sarcofago marmoreo, coperchio doppio spiovente e lati ornati da rilievi compare figura Alessandro = nome. Non è sarcofago di Alessandro, sepolto ad Alessandria d’Egitto Rinvenuto nel 1882 nella necropoli reale di Sidone, città fenicia (oggi sud Libano). Tradizione asiatica >> sarcofago = edificio funerario >< forme e stile sono greche. Datazione fine IV secolo a.C. Sepolto Abdalonimo, Alessandro messo trono di Sidone rilievi sarcofago ricordano eventi che portarono re al trono e motivi legame con Alessandro. - Ha tetto a doppio spiovente con acroteri e gocciolatoi tempio funerario - lati lungo: Battaglia tra Greci e Persiani indicati da indumenti o Irrompe Alessandro >> figura più a sinistra, riconoscibile nei tratti fisionomici << riprende nella foga e atteggiamento la statua equestre di Lisippo. o Suolo cosparso caduti poggiano bordo inferiore rilievo o Centro: in nudità eroica rappresenta compagno Efestione o Dibattiti su sua figura chi ci vede Demetrio e nel cavaliere a dx il padre Antigono = esecuzione anni massimi degli Antigoni, dopo 306 a.C. Scena di Caccia: o Centro: cacciatore a cavallo, assalito da leone o Destra e sinistra: accorrono 2 cavalieri vestiti alla greca, avvolti nei mantelli o Collaborano altri 2 cacciatori a piedi = persiani dalle vesti con brache e copricapi, ricordano Dario dipinto Filosseno. o Cooperazione tra cacciatore greco e persiano anche a destra greco tiene ferme cervo dalle corna mentre persiano lo uccide. o Unione per uno scopo comune: caccia non più scontro tra popoli. Tema caccia molto caro ad Alessandro, grande fortuna anche in ambito privato. Dopo battaglia di Curupedio del 281 a.C. divisione in più regni ovunque consistente produzione figurativa >> un po + difficile storia unitaria arte greca >> diviene arte di corte o collegata a singole città, con caratteri comuni. Resta profondo attaccamento tradizioni >> richiamo ai classici nel III a.C. troviamo ripetizioni di temi nati nel secolo prima. Alessandro = abitudine riprodurre fisionomie dei singoli, ritratto. Dinasta ha proprio ritratto che richiama tipi re macedone rappresentato come uomini d’azione, pieno forza, metà tra atleti/eroi. Mix tra propri tratti fisionomici e impostazione Alessandrina. Ritratto di uomini che simboleggiano virtù civili: filosofi, poeti, intellettuali 2 tipi principali: in piedi e seduti, sempre rappresentati a corpo intero. Costante per questo tipo ritratto: barba + himation (pesante mantello). Eseguiti in occasione morte, ritratti di ricostruzione postuma >> statue di tragediografi che orano teatro di Atene; come statua postuma di Omero. Statua di Demostene: oratore e politico, esempio di eleoquenza e rettitudine, dedizione patria, oppositore re macedoni 322 a.C. si suicida per non sottomettersi re macedone Antipatro. Sua effige eretta Agorà Atene nel 280 a.C. in bronzo, città speranze di indipendenza. Autore deriva proporzioni e tipo statua da Sofocle e Lisippo - Nuova posizione braccia in avanti, mani ravvicinate e posate sul ventre. - Testa: lievemente rivolta in avanti espressione crucciata, concentrata aggiunge intensità - Compostezza >> lunghe pieghe regolati della veste - Scopo artista: rappresentare valori morali Rinascono scuole filosofiche riscatto intellettuale della grecità >< potere politico sempre minore; moltiplicano immagini di filosofi colti loro insegnamento, posizione raccolta e seduta. Statua di Crisippo: contrato tra posizione contratta di corpo vecchio, mantello che ricopre spalle minute e ricurve >< vivacità ritratto ossuto e rugoso, che si rivolge con convinzione allo spettatore, accompagnato gesto mano destra che si solleva a spiegare ragionamento. Statue di Afrodite Rappresentazioni femminili di regnanti avvicinate sfera divina, particolar mondo Egitto Tolemaico >> + comuni statue ideali >> riferimento a grandi creazioni di fine V-IV Ispirano tradizione prassitelica Afrodite di Cnido << numerose repliche, varianti più o meno significative. Afrodite Capitolina: una delle + fortunate varianti. Copia romana. - Originale deriva strettamente modello prassitelico - Diversa acconciatura >> + complessa e sofisticata: capelli riuniti in alto nodo sommità capo, ricadono poi sulle spalle - Abbandonato naturalezza gesto di lasciar cadere vesti per immersione maggior coinvolgimento spettatore: - Dea sorpresa in quel momento accenna a coprire con mani nudità gesto apparente pudore, aggiunge sensualità. - Pochi cambiamenti dall’Afrodite di Prassitele: Inversione ponderazione gambe Diversa posizione braccia = leggero piegarsi avanti spalle Inalterata morbidezza e lucentezza forme. - Datazione fine IV / primi anni III. Datazioni posteriori per altre varianti in movimenti già sviluppati per altri soggetti Afroditi intenti occupazioni particolari: guardarsi specchio, allacciarsi sandalo… Afroditi Anadyomenai: intente a cingersi capo con benda modelli scultorei intrecciati a pittorici. Celebrità quadro Apele che rappresenta così A. Afroditi ellenistiche che derivano dalla Cnidia ulteriore pudicizia: ricoprono fianchi e gambe con avvolgente panneggio; stesso movimento ma corpo più eretto braccia si muovono più liberamente nello spazio. Afrodite di Capua: - Braccia: completamente staccate corpo tenevano specchio e altri oggetti da toletta >> sfera muliebre che sottolinea femminilità dea. Afrodite di Milo: trovata inizi ‘800 isola di Milo portata al Louvre apprezzata: vista come simbolo sognata libertà sessuale perduta assieme passato. Colpisce immaginazione erotica di epoca in cui nudo femminile non era usuale. - Accentuato classicismo = maggiore solidità statua - Testa: forte simmetria come molte teste tra V e IV = impressione sguardo si volga all’infinito, estraniandosi. - Deriva da Cnidia forme morbide e piccoli seni dall’alta attaccatura - Rende + leggiadra solida impostazione del busto con accentuare la curvatura dell’anca destra. - Molto vicina Capua, probabilmente stava compiendo stesso gesto. - Panneggio uguale: + accentuato aderenza corpo assomiglia a panneggio bagnato - Poco oltre 2m come nella Capua forse statua culto. - Originale ellenistico. - Forte classicismo = datazione avanzata= secolo II a.C. Afrodite Accovacciata: di Doidalsas. Molto famosa antichità. - Piega ginocchia per avvicinarsi acqua del bagno si siede sul tallone destro. - Compie rotazione, accentuata dall’incrociarsi braccia: Sinistra: scende a sfiorare coscia destra Destra: porta mano a sfiorare spalla sinistra. - Testa: espressiva >> grandi occhi e bocca semiaperta; si volge direzione opposta gambe. - Tutto corpo si adatta movimento grande sensualità - Datazione metà III a.C. poi portata a Roma. Pausania III e II secolo create numerose statue per santuari Peloponneso Scultore più celebre Damofonte di Messene affidategli lavori restauro statua Zeus Olimpico di Fidia. A Licosura santuario dea Desponia, identificata con Kore << statua di Damofonte. - In mezzo cella relativamente piccola, su basamento lungo 8m; stavano 4 figure di h 5.5m. - Centro: 2 statue sedute di Demetra, con fiaccola mano destra, e Desponia, reggeva sinistra scettro. - Lati collocati stanti 2 figure di più ridotte dimensioni: Artemide (culto locale figlia di Demetra) e Anito (titano allevò Desp.). - Rimasti frammenti 3 teste marmoree colossali di Demetra, Desponia e Anito e frammenti vesti - Teste: parte posteriore cava e completata in stucco tipico ambiente tolemaico. - Voluta aderenza tradizione classica - Datate fine III o inizio II Testa di divinità barbata da Egira: - Contornata da grandi ciocche fluenti della capigliatura e della barba - Occhi e labbra sottolineati da nettezza taglio - Chiaramente ispirato Zeus di Fidia. - Proveniva da Atene. Firomaco: scultore famoso antichità. Attribuito statua culto dell’Asklepieion di Pergamo >> collegamento classicismo attico e pergameno. Statua di Poseidone da Milo: forte classicismo. - Tipo consueto divinità barbata, stante, braccio destro sollevato che si appoggia tridente e mantello copre fianchi in giù con numerose pieghe, lembo scende da sopra spalla sinistra - Maestosità apparizione sottolineata da ampio passo piede sinistro fortemente arretrato. + dimensioni di 2m statua. - Brusco volgere testa - Occhi infossati e vicini, superfici rigonfie conferiscono volto grande espressività, maggiore che nei modelli classici da cui deriva. - Datazione 218-217 a.C. - Forte tradizione classica, ispirata all’Attica. Stretti rapporti politici: nel 224 a.C. Atene attribuisce onori divini e culto a Tolomeo II Rapporti politici/culturali: Alessandria-Rodi e Dodecaneso Nike di Samotracia: A Rodi tradizionalmente collegata figura Nike Alata dall’isola di Samotracia. Collegata alle vicende belliche che segnarono passaggio tra III e III a.C. Trovata nel 1867 spezzata in più frammenti dentro vasca circolare all’interno santuario dei Cabiri a Samotracia. Monumento composto: - Grande prua nave dominava specchio d’acqua della vasca - Figura dea della Vittoria in impetuosa apparizione, scendeva ad appoggiarsi su prua. - Dea: raffigurata secondo modello classico (Nike dei Messeni) - Accostamento alla vasca + inserimento prua nave Vittoria ottenuta sui mari - Impeto apparizione sottolineato da grandezza ali dalle penne rigonfie. - Rapidità ampiezza passo - Panneggi lasciati liberi nel vento nonostante pesantezza >< e chitone: Causa velocità si schiaccia contro corpo >> diventa quasi trasparente e disegna con perfezione corpo dea = panneggio bagnato. Monumento accostato a Rodi grande potenza navale che stava dominando sud Egeo. Occasione costruzione battaglia navale vinta si Seleuco al largo di Side nel 190 a.C. Collocazione >> fa pensare legame con Macedonia >> Vittoria alata su prua nave è propaganda nella monetazione del fondatore potenza marittima macedonica. Violenza movimento e forti contrasti inquadramento cronologico: non lontano dal Donario gallico di Attalo; panneggio bagnato confronti in quel periodo. Nike caposaldo scultura fine III e primi anni II a.C. In Asia Minore si era affermato nuovo grande centro politico e culturale PERGAMO. Per celebrare vittoria Attalo I dedica ad Atena, nella terrazza santuario, grande donario di varie statue disposte su piedistallo. Composizione complessiva conica, che riprede statua principale. 2 statue identificate con copie romane di alta qualità ritrovate nel 1623 presso Orti Sallustiani a Roma, appartenenti a Giulio Cesare = proposti copie fatte per GC a ricordo sue vittorie contro Galati. Galata Suicida: proviene da collezione Ludovisi, conservata museo nazionale romano a palazzo Altemps. - Intensa drammaticità contrapposizione di 2 figure: maschile e femminile. - Maschile poderosa immagine guerriero barbaro, rappresentato tutta sua vigoria fisica, solleva braccio 2° figura femminile con membra abbandonate nella morte. • Uomo: - Possente muscolatura = violenta vigoria - Testa: brusco volgersi a lato e verso alto = orgogliosa fierezza. - Sguardo: forte arcati sopraccigliari = più intenso. - Linee verticali di sprezzante potenza, al culmine si volgono improvvisamente verso basso verticalità spada, che si sta impiantando nel torace, suicidio. - Grosse ciocche scomposte + forti arcare sopraccigliari + lunghi baffi = appartenenza etnica ai barbari galati. • Donna: - Capigliatura caratteristica lunghe ciocche scomposte = Galata - Testa ricade verso basso - Braccio sinistro ricade verso basso; braccio destro sorretto compagno - Lunghe pieghe del vestito ricadono verso basso. Drammatica illustrazione di passaggi letterari che parlano della fierezza galati vinti, non si concedono al nemico e si suicidano. Galata Morente: ai Musei Capitolini. - Drammaticità = continui contrasti. - Grande corpo muscoloso del guerriero nudo, a terra, abbandonato sul proprio scudo. - Braccio destro si tende estremo tentativo di tenersi sollevato. - Braccio sinistro: cerca fermare sangue da ferita su coscia destra. - Altra ferita più grave minuziosamente indicata: sul costato - Testa si sta abbandonando piegata verso basso - Volto: dolorosa, intensa, concentrata espressione. - Caratteristiche etniche: capelli, sopracciglia, baffi turque: ornamento, collare aperto portato all’uso galata. - Accanto scudo nel terreno spada e tromba da guerra oggetto non comune nella statuaria, richiama passo Plinio: figura trombettiere creata da Epigono, bronzista che epigrafi ci dicono al servizio Attalo I. Epigono: creatore gruppo spunto da temi mitici x rappresentazione avvenimento storico esasperata drammaticità cerca partecipazione emotiva spettatore. Donario Attalo origine di 1 produzione che durerà per quasi 1 sec risultati impressionanti: scelta soggetto, stile, movimenti teatralmente esagerati e ricchi chiaroscuri. 5. L’Altare di Pergamo - Insieme si dispone in spazio triangolare piuttosto che piramidale appiattito contro fondale. - Insuperabile capolavoro - Dibattiti su: • Originale ellenistico >> creato a Rodi nel I a.C. da 3 artisti che si ispirano scuola Pergamena orami scomparsa, • Copia romana >> eseguito da autori di Rodi in stile pergameno che replicano l’originale bronzeo di poco posteriore ara di Pergamo >> testa Alicioneo ispira testa Laoc. Torso del Belvedere: - Torso di possente figura virile. - No testa, braccia, gambe da sopra ginocchio. - Seduta su pelle ferina gettata su roccia - Statua ellenistica delle più celebri e ammirate - Somiglianza, non solo stilistica, con figura di Laocoonte: Ha stessa posizione della parte inferiore corpo: - Muscolatura gambe in turgida tensione sottolinea estrema concentrazione momento - Esagerazione singoli muscoli rigonfi tronco Diverso ritmo della parte superiore: - Laooconte: potente diagonale da gamba sinistra che si incrina collo-capo. - Il Belvedere: addome segue arco opposto si richiude in avanti, concluso con movimento testa verso sinistra: da resti collo. Incerta rappresentazione: - Da muscolatura e pelle ferina Eracle a riposo - Osservazioni corpo animale pantera magari personaggio del tiaso bacchico: Marsia - Visto foto per innesto elemento bronzeo poco sopra al coccige: forse x coda fauno. - Ambiente pergameno, stile lo riavvicina al Laoc. + possenti copri giganti del fregio altare. - Base su cui torso seduto c’è iscrizione: autore Apollonio, figlio di Nestore di Atene copia romana da orginale di Pergamo Epigrafe falso del 1600: non compare nei disegni più antichi e nelle descrizioni. Sperlonga: Grotta sulla costa del Lazio Meridionale che si apre direttamente su mare, artificialmente adattata come ninfeo di una villa romana. Scavi grotta portato luce nuovo gruppo sculture dell’avanzato Ellenismo. Mare fatto entrare artificialmente nella caverna costruzione di bacino al centro del quale lasciato piccola isola rettangolare per banchetti Grotta dell’imperatore Tiberio, descritta da Tacito: nel 23 d.C. soffitto crollò. Era riccamente decorata di sculture fatte in pezzi nella tarda antichità e buttati nelle vasche: ritrovati scavi anni ’50. Gruppo di Scilla: - Mostro emerge dalle acque donna da inguine in su e sotto ha teste canine; assale nave di Odisseo, usa come arma timone. - Timoniere caduto sulla prua: cerca di sfuggirle aggrappandosi nave Scilla l’ha afferrato con mano destra per i capelli e sta per trascinarlo tra flutti. - Testa timoniere: ricorda espressione quella dei figli del Laocoonte. - Mare: altri compagni di Odisseo divorati dalle teste canine mostro ricordano corpi del L nel tentativo di divincolarsi sperpente. Altri 2 gruppi: 1. Eroe che trascina un secondo fuori campo battaglia secondo tipo Pasquino 2. Ratto del Palladio, furto dell’antica statua di Atena da Ilio da Diomede e Odisseo. Gruppo di Polifemo: sul fondo caverna in un piedistallo, gruppo colossale. - Steso su roccia c’è corpo di Polifemo, addormentatosi per troppo vino bevuto disteso obliquamente, capo abbandonato all’indietro. - Grande gamba muscolosa come Laocoonte e Belvedere… inizia potente diagonale che percorre intera composizione. - Sinistra: compagni di Odisseo spingono in direzione del suo unico occhio un palo appuntito. - Odisseo dirige il colpo con entrambe le mani all’apice piramide fatta da insieme figure. - Odisseo: rimane testa: o Coperta da pileo (copricapo del navigante) o Espressione resa più intensa: o Approfondimento orbite, profondità sguardo concentrato, irrigidimento muscoli viso, bocca semiaperta nella tensione momento o Ricorda Laocoonte. - Gruppo teso nell’esecuzione azione - Destra: compagno che aveva portato l’otre sembra ritirarsi spaventato drammaticità momento << indicato da sollevarsi braccio a proteggersi visione + veloce volgersi della testa dall’espressione atterrita. Viene detto Odissea in marmo. Sono copie marmoree, seguono modelli già attestati. Nella Scilla: largo uso puntelli >> caratterizza copie marmoree da originali in bronzo. firma degli scultori: Agesandro, Atanodoro, Polidoro di Rodi Stile e scelta contenuti derivano da scultura Pergamena 3. La scultura del medio e tardo Ellenismo Decenni vedono annientamento Macedonia dall’inizio intervento Roma = migliaia statue portate a Roma Mondo ellenistico sempre più caratterizzato da pluralità centri produzione stili diversi nelle officine di diverse città Impossibile stabilire ordine cronologico x scultura ellenistica nascita e sviluppo di singole tendenze che si intrecciano tra loro. Accomuna produzione generi d’evasione da difficoltà momento, arte tipica corti, distaccarsi dalla realtà da parte ceti + fortunati Ellenismo che vede ampie fasce di diseredati. Medio ellenismo, soprattutto corte Alessandrina gusto per curioso, sorprendente, diverso lascia spazio ora all’enciclopedismo e attenzione per l’esotico. Creazioni di esseri deformi ispirate a descrizioni di genti lontane + osservazione miseria popolo. Nascono riproduzioni di popolani. Vecchio pescatore: - vecchio che procede piegandosi in avanti. - Parzialmente coperto da mantello trasandato - Sinistra: tiene cesto per pesce - Testa: coperta da pesante cappello, foggia popolaresca; sembra testa di vecchio poeta, occhi infossati e barba disordinata - Pelle avvizzita ricade sullo scarno petto e lati addome >> lasciati scoperti. Veristico segnale di età che va in direzione opposta agli ideali di bellezza. Stessi temi riproposti in altre creazioni Vecchia ubriaca: riferito ad ambiente microasiatico; capolavoro del tardo ellenismo di genere bozzettistico. - Siede a terra, gambe incrociate - Stringe a sé con entrambe braccia >> gesto bramoso, grossa fiasca di vino. - Capo: lasciato cadere all’indietro - Occhi spalancati sguardo sembra rivolgersi verso imprevisto passaggio spettatore. - Bocca aperta in ghigno avvicina rappresentazione delle menadi e satiri - Intreccio: rappresentazione sfera vino con la vecchiaia >> evidente dal disfacimento pelle che ricade in lunghe pieghe dalla sottostante ossatura porta evidenze zigomi, mento, clavicole. - Fiasca: si chiama lagynos feste in onore di Dioniso che si tenevano ad Alessandria fine III a.C. + modo portare fazzoletto legato testa riporta produzione stessa epoca. Gusto per diverso, esotico no limitato ad Egitto tolemaico Fantino del Pireo: bronzo. - Capelli a ciocche scomposte - Naso camuso personaggio di razza nera - Labbra rigonfie - Non si volge verso altri concorrenti gara atteggiamento tipico di caccia. - Piccolo corpo >< grandezza cavallo lanciato al galoppo, ricorda slanci diagonali figure fine secolo. - Insieme di ≠ tradizioni datazione metà II a.C. Desiderio di sfuggire difficoltà presente + evidente dopo distruzione Corinto e annessione romana della Grecia. Fenomeno artistico ritirarsi dell’arte nella sfera privata: temi muse, amore, vino. << soggetti sempre + amati. Maggior attenzione alle arti evidenziata dalla comparsa di innumerevoli rappresentazioni delle muse: personificazione. Varie serie di Muse che non prestano stessi tipi variabilità = nascita continua di nuovi modelli. Opera di Filisico da Rodi: con serie di muse, esposte nel Portico di Ottavia a Roma fatto circa 150, si riconducono a un rilievo di ridotte dimensioni. Rilievo di Archelao con apoteosi di Omero: di una generazione dopo a F. - Scena su più registri: uniti da stesso ambiente montuoso. - Più basso: apoteosi di Omero alla presenza dei sovrani e varie personificazioni come l’Iliade e l’Odissea << motivo x cui O elevato, accanto al trono. - Mezzo: altare solitario, sottolinea sacralità cerimonia. - Nomi figure indicati da listelli. - Registri superiori: 9 figure femminili dominate da guida: Apollo Citaredo nella funzione di Musagete >> conduttore Muse. - Accanto ad Apollo: statua ha basamento, e in posizione sparata, accanto spigolo destro lastra rappresenta il dedicante del rilievo, con somiglianza >> sua benemerenza campi muse. - 9 figure femminili: occasione di variate posizioni e panneggi: + o – pesanti, trasparenti… >> gioco accademico che si rifà modelli tradizionali. (Archetipi >> grandi creazioni del IV secolo; bottega Prassitele. Singole botteghe cambiano di volta in volta modelli muse) - Tipo di musa di successo: Polimnia: compare quasi centro rilievo Archelao + numerose statue tt tondo. o Avvolta in pesante mantello o Concentrata e dimentica delle compagne ruota su se stessa, appoggia gomiti a sostegno esterno, alza avambraccio sinistro= appoggio testa perduta pensieri. Creazione di questo tipo anteriore lastra nasce da Prassitele. Canoniche figure panneggiate femminili si diffondono anche ambito familiare: simbolo di virtù, livello civile e intellettuale persona rappresentata Celebri statue di coppia ateniese: Cleopatra e Dioscuride nella loro casa a Delo, con epigrafe del 138 a.C.: M: abito tipico greco reclama orgine ateniese di tanti filosofi, F: simile a Musa, rappresentata avvolta mantello che aderisce corpo. Si afferma sempre più importanza del privato insiemi valori familiari Erotismo: protetto da Dioniso e suoi culti. Create composizioni con erotismo sempre più complicato e percorse movimento turbinoso Ambiente corti o grandi famiglie ricche Eros e Psiche: inizio serie. - Unione di Amore e Anima Pensante erotismo nasce da consapevole base filosofica. - Corpi salgono a spirale per ricongiungersi bacio finale - Scena leggera ma virtuosistica e complessa nell’esecuzione. - Vesti di Psiche: quelle di un’Afrodite, panneggio schiacciato sul corpo, crea gioco trasparenze - Vera seduzione sta nel turbine del movimento. - Movimento protagonista intrecciarsi gamba e braccia in vortice, con grande abilità tecnica. Rapporto spinto eccesso da composizioni sempre più complicate, Scultore per conquistare spettatore inserisce personaggi sempre più sorprendenti: da Eros e Psiche >> a Satiro e Ninfa; N e Pan, o quella che a prima vista sembra Ninfa si scopre essere un ermafrodito. Creazioni di significato erotico/sorpresa si è usato termine Roccocò. Composizione a spirale usata anche per figure singole, che colpiscono per loro erotismo, come le Afroditi. Afrodite Callipigia: da Afrodite prassitelica con variante unisce avvitamento a novità. - Ha complicata pettinatura: nodo sopra capo (come A Capitolina) - Si svela per entrare nell’acqua: torsione a spirale che comincia con piede destro >> sale ai fianchi e torso >> si conclude con braccio sinistro levato e volto girato rispetto piedi. - Sguardo rivolto in basso, sembra accompagnare verso lato che Capitolina nascondeva e che qui, grazie rotazione è maggior elemento seduzione dea. Avvitamenti simili in altre reazioni stessa epoca aggiunge uso dell’ermafrodito, tratti volto e uso superfici simili. Verso fine secolo soggetti perdono loro impetuoso, virtuosistico, avvitamento soggetto ha sopravvento. Scelta di momenti curiosi Invito alla danza: - Giovane satiro muove sinuosamente corpo muscoloso accennando passi di danza che accompagna Dioniso, forse stringendo mano strumento musicale. - Ninfa: seduta su roccia, in disparte, tiene mano sulle gambe, accavallate e volge verso Satiro volto illuminato da sorriso. Afrodite del sandalo: ritrovata a Delo nel 100 a.C. - Corpo nudo dell’Afrodite prassitelica associata a piccolo Pan - Pan: zampe e muso da caprone, fa rotazione di quasi 90° creatura si volge verso lucenti superfici dea. - Pan afferra per braccio A, con cui lei si copre pudicamente ventre. - Brutale desiderio unione >< ritrarsi, appoggio di pantofola brandita con mano destra. - Sopra, tra 2 figure, dio dell’amore, che cerca di allontanare Pan. Satiro danzante: bronzo. Venuto alla luce fondo al mare di Sicilia, noto anche come Satiro di Mazara. - Lanciato in danza sfrenata - Testa: scomposta in un ghigno - Capelli disordinati, piccole corna spuntano dalle tempie = satiro - Non era solo: appartenenza a gruppo di soggetto dionisiaco, come indica sua posizione; - Gamba destra lanciata all’indietro - Braccia che reggono il tirso in avanti - Testa bruscamente girata. - Soggetto ben noto, replicato dal IV secolo. 4. La pittura del medio e tardo Ellenismo Piena età Ellenistica = serie infinita di variazioni di soggetti curiosi presi teatro, strada; scene leggere, divertenti, da sorridere. Amate anche in abienti domestici Noti 2 celebri quadri a mosaico a Pompei in una villa romana inseriti su pavimento, di piccole dimensioni, firmati da Dioscuride di Samo, metà II a.C. Mosaico con suonatori: 2 musicanti - Uno ha nacchere, altro ha cembalo - Danzano in modo buffo, come su palcoscenico - A sinistra, sullo sfondo un po discosti: • Donna: che accompagna con un flauto • Fanciullo: con corta tunica, assiste rapito all’esebizione - Gruppo di metragyrtai = musicisi ambulanti del culto di Cibele. - Colti all’interno di rappresentazione commedia. - Tessere piccole = riproducono come una pittura ombre, variazioni colori vesti… Mosaico della fattucchiera: - 3 donne che indossano maschere teatrali, episodio forse ricollegabile a commedia Aristofane. - Ambientazione teatrale rimandano gradini e le quinte chiudono ambiente, aperto solo verso spettatore. - 2 giovani donne a colloquio con maga popolaresca che indossa maschera. - Pochi personaggi disposti con maestria. - Sobria policromia>> scena svolta nell’ombra Quadri che riprendono modelli più antichi >> sicura disposizione immagini + tipi ritrovati altre classi monumentali. Proposta: questo tipo creazioni pittoriche, con gusto particolare alla luce e riflessi trova riscontro tradizione pittorica successiva Alessandro >> si riferiscono ambiente fiorito prima metà III a.C. e prolungatosi fino fine II a.C. Ambiente microasiatico Pergamo mosaicista ricordato per creazioni ed abilità Soso Prima metà II a.C. Plinio gli attribuisce: Mosaico con colombe che si abbeverano: - Posate sull’orlo di bacile si abbeverano specchiandosi acqua. - Studio varie disposizioni assunte da animali - Studio della luce: riverbero sulle loro penne, sulla superfice lucente di bronzo del bacile, acqua. - Abilità prende posto dell’importanza soggetto. Asarotos oikos: - Stanza non ancora spazzata dopo che sono caduti resti banchetto. - Resti riprodotti con minuziosa fedeltà - Frammenti di crostacei, gusci, lische, pezzi frutti… compare anche topolino. Attenzione ai particolari si intreccia con altro fenomeno tipico pieno Ellenismo: Puntigliosa riproduzione natura nei suoi aspetti più minuti. Nascono cataloghi illustrativi >> + famoso e + riprodotto quello dei pesci. Riprodotto su mosaici pavimentali >> si adatta bene all’acqua, messi in fontane o vasche, richiamano soggetto. Composizione: no collocazione prospettica pesci: disposti uno accanto all’altro. Esattezza singole rappresentazioni = immediato riconoscimento, intento didascalico. Pesci non sempre gli stessi ciascuna riproduzione con cartoni separati combinati di volta in volta. Non risaliamo a singolo pittore >> elementi confronto = creati ambienti grandi biblioteche di corte di Alessandria e Pergamo. Influenza mare meno forte cataloghi altri animali, tipo papere o animali esotici; molto spesso soggetti nilotici. Mosaico di Palestrina: - Grande mosaico di età Ellenistica - Eseguito presso santuario laziale della Fortuna Primigenia a fine II a.C. da maestranze di Alessandria: abituate a rappresentare paesaggi nilotici. - Risale a modelli creati nell’Egitto tolemaico. - Scorrere del Nilo grande protagonista da basso ad alto = tutto suo corso. - Risale dal porto di Alessandria >> zone sempre meno abitate da uomini ma più popolate di animali esotici e fantastici >> selvagge terre della Nubia e lontani monti dai qual fiume sgorga, aprendosi strada tra rocce. - Animali: rappresentati con minuziosità di particolari e indicati con loro nome greco. - Ampio inquadramento geografico sfondo a rappresentazione di numerose vignette, ricche di particolari. Più basso: arrivo al porto di Alessandria: - grande imbarcazione ha issato vele - barchetta a giunchi, con pescatore cha ha buttato amo - entra a forza di remi una nave da guerra. - intorno: edifici colonnati a stampo ellenistico 4 colonne corinzie, protetti da teloni ci sono soldati armati che stanno concludendo rito, forse di Iside. - Alcune navi stanno per attraccare. - Scena in basso a destra, forse in origine al centro mosaico rinvenuto strappato. Banchetto : - Al fresco di una pergola di giunchi intrecciati, un po’ più in alto rispetto porto, accanto all’acqua. - Poi: contadini intenti al lavoro presso capanne di canna - Ovunque: ibis, coccodrilli, ippopotami tipici Egitto. Templ i: Riproducono costruzioni tolemaiche, stile Egitto classico. - Mosaico di 5x5, no da originale famoso. Abitudine di riprodurre minuti particolari nei supporti + raffinitati, tipico corti reali Alessandria. Gioielli, gemme