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arte romana - Massimiliano papini, Dispense di Archeologia

storia dell'arte romana riassunto libro rosso Massimiliano papini

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 18/01/2021

andrea-campodonico
andrea-campodonico 🇮🇹

4.4

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19 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica arte romana - Massimiliano papini e più Dispense in PDF di Archeologia solo su Docsity! ARTE ROMANA Monarchia da 753 a 509 a.C - Repubblica da 509 a 30 a.C. - Impero da 30 a 476 d.C. PARTE PRIMA CAPITOLO UNO - ARTE ROMANA Arti figurati finalità etiche, arte greca conquista rustico Lazio. Trasferimento opere greche in urbe. No letteratura artistica come per greca, mancano fasi linea e coerenti. Roma grecizzata ma non greca, composita, modelli greci neoclassici uniti al realismo popolare danno origine al tardo- antico, spirito più terreno, storico e utilitaristico. realizzazioni di opere utili, monumenti di stato, ritrattistica. Inizio del tardo-antico, coinvolge anche gli anni fino alla tetrarchia di Diocleziano (284 d.C. oppure 568). Periodo vastissimo, varietà di culture, sintetizzati nel - sarcofago di Palmira, circolazione dei modelli dell’urbe ma anche produzione di massa, nel settore figurativo, stesse formule iconografiche per temi ripetitivi attraverso la riformulazione e assimilazione. Winkelmann arte greca parabola biologica, declino dopo Alessandro magno, decadenza quando Grecia è sotto Roma, arte romana non come degenerazione arte greca ma come suo sviluppo. Interesse per il tardo antico e autonomia dell’arte imperiale; pittura illusionistica, rilievi, ritratto individuale. Bipolarità dell’arte romana, Rodenwardt, arte statale calssicista, unita all’arte popolare non classicista, no eleganza ma potenza espresssiva. riemersa nel tardo antico grande frontali, simmetria e proporzioni gerarchiche insieme a incoerenza di coesistenze. (realismo e astrazione). Arte aulica e arte plebea, no modelli greci, superamento del dualismo, coesistono in alcune opere ma difficile lasciare il concetto di arte plebea. Teorie pluralistiche: periodi coesi dell’arte romana sono un’illusione. Varietà di libere scelte possibili per esprimere. Nozioni di stili di genere, determinati da soggetti, fini e contesti. Dissonanze di uno stesso monumento, line di bipolarismo? Altri studi: modello policentrico, pluralismo delle scelte e nei modelli a seconda dei valori anche nello stesso monumento. - Ara Pacis sistema semantico, rifiuto archeologia intesa come s.arte le opere assumono vero valore in relazione a nessi economici, politici e sociali: la storia dell’arte è solo un concetto dell’archeologia. Storia dell’arte romana, studio manufatti per ricostruire mentalità committenti e destinatari. Liberazione dal formalismo perdite specifiche delle immagini. Materiali come in oriente di proprietà imperiale, per Plinio l’ostentazione della ricchezza, grande evoluzione e progresso tecnico e abilità. Ornamenti, accessori indispensabili, nelle architetture, delineare aumenti patrimonio potere degli dei, gloria imperatori. Confine non rigido, tra pubblico e privato, edifici a metà strada, semi-pubblici, domus, decoro pubblico stanze per le pratiche culturali di rappresentanza, per relazioni sociale intime. Vitruvio raccomanda residenze sontuose a chi riveste cariche pubbliche. Ritratti a memoria familiare, posti in luoghi pubblici. Spoglie dei nemici vinti intorno alla domus. Committenti pubblici e privati, difficile capire a quale gruppo appartenga un monumento. Re condottieri, politici, imperatori o senato, commissioni d’élite. Modelli per altra arte, ceti medi (I-II secolo) anche i liberti (ricchi e vicini a sovrani) ma no cariche pubbliche. No informazioni rapporto committente - artigiano, spesso prodotti già fatti solo da scegliere. Intelligentes, spécialiste che valutano e giudicano l’arte. Esistenza dei collezionisti, ma anche i meno esperti si dilettano con arte (requisito di humnaitas). Anche il popolo ne è attratto, sopratutto opere realistiche. Pubblico svariato, culture luoghi ecc… varie attitudini non esisteva il concetto di artista ma “artificies” (mente e mano). Spesso opere di anonimi ma anche bollate e marchiate, questo anche per architettura. Mentre invece i committenti sono messi in mostra, artefici: liberi liberti e schiavi raramente i patrizi. Quasi tutti greci ma mai molto famosi, a volte si firmano come autori del passato, rilievi marmorei per ambienti colti. Iconografia schemi figurativi, composizioni, disegni su papiro o pergamena, tra ideazione e realizzazione. Stile, maniera di eseguire schemi iconografici. Utile a definire cronologia origine ma esposta a soggettività di giudizio. Stile d’epoca, astrazione, stile dinamico, in mutamento nell’arte romana. Soggetto fusione di gusti, classicistico, etichetta comoda per definirsi allo stile dell’arte romana. Ricezione dell’arte greca (esempio nella coesistenza del tardo antico). Non si parla di propaganda ma di messa in scena della maestà imperiale, legittimazione politica, ricerca di consenso. Basi sull’arte greca espressione però propria. 1 CAPITOLO DUE - IL SISTEMA DELLE IMMAGINI Rapporto immagine e parola, limiti di due diversi metodi di comunicazione. Immagine potere che non sottostà alla parola filtro dal quale sono narrati eventi. Percepite soggettivamente, autonomia dell’immagine. Iconologia studiare l’influenza delle immagini sull’uomo. Mondo greco le immagini volevano essere mimesi del vero, energia che le rende soggetti animati. Scatenano emozioni, clonazione della natura. Dannazio memorie, cancellazione e sostituzione. No narrazioni storiche ma schemi simbolici con stessi mezzi e messaggi. Smontaggio e ripiego codici facilmente riutilizzabili, stesse virtù e tematiche dei predecessori. Anche se con differente stile. Studio comunicazione tramite immagine. Arte romana sempre dal punto di vista dei vincitori. Più interesse per i soggetti che per lo stile. Concetto di stile d’epoca su una nuova base culturale e non nazionalistica. Per giudicarlo metro diverso di giudizio, non usare quello estetico. Opera parte integrante non approccio formale. Esame globale riti e cerimonie. Stile d’epoca costruzione ideale trovare denominatore comune stilistico. Artista condizionato da formazione gusto e cultura del tempo anche committente. Arte popolare differenze romana e greca, naturalismo e logica nelle composizioni. Elementi quali formalità proporzioni gerarchiche. Stile di genere, opere dello stesso periodo possono essere molto diverse. Ogni genere ha linguaggio autonomo. Stile d’epoca maggior importanza. - Ara pacis linguaggi diversi nel fregio principale su sfondo neutro quasi tuttotondo. Fila irregolare. Un lato si adegua all arte popolare l’altro all’arte statale. Presenti illusionismo e prospettiva ma anche simbolismo. Non Distinzione tra aulico e popolare ma al sistema di comunicazione dei ceti. Interpretazione artistica in chiave sociale, ceti medi nuovi ricchi, adottano linguaggio plebeo non unitario, stile diverso da schema compositivo, pubblico e privato. Arte popolare no mezzo espressivo di un gruppo sociale, solo diverso sistema di comunicazione, cambiano i modi di comunicare ma l’intento simbolico rimane. Non senso per Grecia parlare di arte popolare collegandosi alla classe sociale ma distinti in schemi figurativi con funzione di trasmettitori di concetti in funzione dei prodotti. Arte romana chiede alla forma Greca di rappresentare messaggi non greci. Arte romana non evolutiva apparentemente. Neanche arte greca ha un evoluzione costante e lineare. Cultura romana è cumulativa e di assimilazione, progresso non ordinato ma per mutazione con varietà di soluzione. CAPITOLO TRE - LA FORMA DI ROMA I committenti le mentalità l iconografia e lo stile assumono un significato e un senso se inseriti nel contesto del concepimento delle strutture dell’urbe e dei suburbium, ovvero le zone limitrofe in simbiosi con il centro abitato. Città dell’impero multiformi e varie, componenti diverse e antinomiche (contraddittori), saccheggi, tradizioni incendi seguita dalla ricostruzione e un’ulteriore crescita. Forma della città, insieme agglomerato di parti grandi e piccole, tutte essenziali e funzionali. Selettiva rappresentazione dei monumenti urbani nelle arti figurative, elementi quasi standard (uffici di governo, ginnasio, teatro, piazza, ecc). Difficile identificare il paesaggio urbano ma ancora di più come rimaneva il paesaggio attorno al Tevere. Alla destra vi era il monte Mario e alla sinistra i sette colli. Meta II millennio, età del bronzo medio, nuclei sul campidoglio e sul palatino e nella valle, poi sul quirinale. Attorno al XI-X si identifica una cultura laziale, età del ferro, il cui abitato si è ormai unificato sul palatino con il santuario di vesta, (velia, celio, esquillino, Viminale e Quirinale). Tra il 775-770 conquistato anche il campidoglio con l COMIZIO e il santuario di vulcano, nella valle il foro. Del secolo VI costruzione nuove mura su l’Aventino. Leggenda delle origini, Romolo e remo gemelli, di albalonga figli di Marte e rea silvia, abbandonati ma eredi al trono allevati dalla lupa e dai pesatori. Romolo uccide remo e fonda Roma con un rito sul palatino 753 il 21 aprile. Rito che unì simbolicamente le terre degli abitanti, stanti a significare proprio la popolazione così diversa che si andava ad unire per creare la città. Roma città infatti multinenica, Enea sposa la figlia del re dei latini, aborigeni locali. Dai quali discenderanno poi i latini. Altre versione vuole roma fondata in un luogo più abitato Septimontium. Leggende versiamo nel tempo assonanza tra enea e romolo nata già nel V secolo a.C. costruita nella prima età regia. Età remota preurbana, vi erano tre comunità: Velienses, Querquetulani, Latininenses. Popoli detti albensesda alba longa. VIII sec. Trenta curiae e tre tribù, le curiae gruppi di uomini, erano una realtà topografica e istituzionale, assemblee di maschi adulti di ogni rione. Probabilmente risaliva a prima la divisione in curiae. all’esterno delle curiae terminava l’abitato protourbano e iniziava il territorio suddiviso in ambienti rurali pagi, e limitato da pochi abitati periferici oppida. 2 Fine repubblica, guerre civili sparisce l’impianto del foro dittatura di silla, pedane comizio coperte da nuova pavimentazione marmo nero. Riforma senato più componenti 600, nuova curia Cornelia, più ampia sulla precedente tabulari archivio sulla pedice del campidoglio edificio scenografico su tre livelli con arcate e porticati. 52 brucia la nuova curia, progetto di cesare, per ricostruire il nesso tra piazza e senato, ultimato poi da Ottaviano. Basilica Giulia a sostituire la Sempronia. Ottaviano prosegue i progetti di cesare e un tempio per il divo Giulio sul luogo della cremazione di cesare. Arco di Azio, 29 a.c. e altro arco per Giulio chiamato arco del trionfo sui parti. Dediche da parte dei princes di importanti monumenti pubblici devono sottostare al programma urbanistico voluto dall’imperatore, rifacimenti. Due altri incendi 14 e 7 a.c. ricostruzione di quasi tutti gli edifici del foro, interventi di tiberio, restauro basilica Fulvia e costruzione del porticus restauro del tempio dei castori del tempio della concordia e della basilica Giulia. La piazza pubblica portava ormai solo il nome di augusto e della sua famiglia. FORUM ROMANORUM MAGNUM: Regio VIII- area tra platino e campidoglio, area tra campidoglio foro e quirinale, foro di cesrae e fori imperiali augusto Nerva e Traiano, tempio di vetta del palatino. Centro politico originario edifici di grande rilievo. Area capitolina, area sacra di s Omobono e templi di Sergio tullio. PALATINUM Regio x residenza imperiale, primo nucleo casa di romolo, memorie della prima città, maggiore numero di informazioni proturbane. palatino, santuari dimore, prestigiose, anche augusto vi volle abitare, sito dove romolo, aveva celebrato il rito di fondazione, acquisto poi diverse dimore per avere un palazzo. 28 a.c. ampio di apollo, sul terreno colpito da un fulmine, 27 finito il palazzo unito al tempio, 12 rende pubblica una parte della dimora. Casa di Livia fa parte del palazzo. 3 incendio ricostruita a spese pubbliche. Ricostruzioni in epoca neroniana e Flavia. 14 d.c. Tiberio crea una seconda residenza domus tiberiana. Caligola riorganizza il palazzo lo estende fino al tempio castori e lo collega al campidoglio con un ponte. Nerone fece costruire la transitoria, palatino ed esquilino. La domus tiberiana resta la parte abitativa preferita vicino al foro, anche dopo la domus augusta di domiziano 92 d.c. intera superficie del monte parte centrale domus Flavia, zona di rappresentanza peristilio colonnato con fontana, comunicante con l’aula regia e il vano basilicale. Affiancato da triclinio zona privata su due livelli attorno a 2 peristili rampa imperiale collegava il foro al patino ippodromo. 5 PARTE TERZA CAPITOLO CINQUE - TEMPI Arte principale quella etrusco italica in Italia del x al i sec a.c. sotto la sovrapposizione elleniche, modi degli artigiani italici, modi espressionistici e impressionistici. Modalità successiva di assorbimento dei modelli greci dal VIII sec, ondate ellenistiche con varianti locali, scambi commerciali e conquiste militari. Stimoli culturali non solo artistici in tutti i settori. Attiva recessione ovvero selezione traduzione e rielaborazione dei modelli. Adattamento della propria cultura alla nuova, elementi greci architettura sacra e domestica e luoghi di riunioni pubbliche fori. Mantengono una loro particolare impronta. Modi di espressione del rango riti trionfi simboli di potere rappresentazione medio repubblicane. Di forte vocazione pubblica monumenti per ricordare il glorioso passato identità processi di romanizzazione. Fino al II sec arte romana in in specifica relazione alla produzione centro italica, no possibile separate i filoni e le influenze, crogiolo di esperienze. Cultura laziale emerge dal X sec a.c ceramica e bronzista corredi funerari IX e VIII salto qualitativo e tecnologico della ceramica tornio veloce, decorazione dipinta. Bronzi lavorati a sbalzo. Numa pompilio organizzazione in collegi degli artigiani, prime testimonianze bronzisti a roma, 12 Ancilia, scudi intagliati di mamurio venturio. In entruira non sono rare le firme dei vasai. Cratere da Caire VII con soggetto accecamento di polifemo. Grande roma dei tarquini che predispongono il consolidamento della compagine urbana, strutture statali, fori pavimentati ad uso politico, bonifica e canalizzazione delle acque e regolamentazione delle acque. Monumentalizzazione dei culti e introduzione delle forme greche nelle architetture e pratiche culturali, ellenizzazione degli dei. VI, si codifica la struttura del tempio come categoria architettonica, templi tuscanici 3 celle. Templi etrusco italici pianta tendente al quadrato podio elevato e accesso frontale con gradinata assiale. Parte anteriore profonda e aperta in facciata. Orientamento verso sud colonne rade. Tempi etrusco italici: templi ad alae, due corridoi aperti in facciata. Periptero sine prostico, vitruvio codifica, colonne solo in facciata e sui lati. Tempio di Giove capitolino 3 celle, edificato sotto tarquinio. Edifici tuscanici etrusco italici. Frontone aperto senza timpano riempito da lastre in terracotta inchiodate al trave centrale. Dal IV sec frontone chiuso con soggetti mitologici. Tempio ad alae mater matuta del 580 area sana omobono con frontone già chiusa, riprende templi greci, gorgonie e due felini. VIIadozione di tegole e decorazioni fittili per templi e residenze gentilizie fregi figurati. Soggetti con processioni di carri corse di cavalli bighe banchetti mentalità eroico cerimoniale gruppi dirigenti. Più antiche tracce di edilizia abitativa a Roma in legno, prime strutture in muratura IX VIII a.c. case vicine al santuario di vesta. Riprendono il modello case a schiera greche usano in età repubblicana. Fine secolo VI nuovo modello di case signorili ambienti disposti in asse longitudinale forma canonica, utilizzata anche in etruria. Domus elaborata già fine VI sec e inizio del V. Standardizzata a fine del sec IV. Forma tuttavia abbandonata in età augustea. Artigiani stranieri, Vulca artista etrusco chiamato da Tarquinio Prisco a realizzare stata di giove capitolino. Suo primato in coroplastica, santuario di portonaccio gruppi acroteriali e votivi. Gruppo di ercole e minerva, influenza di Atene pisistratea. MAESTRO DELL’APOLLO decorazione coroplastica (terracotta) del tempio di portonaccio 510-500 acroteri. commessa delle quadrighe acroyeriali per il tempo della triade capitolina. DEMOFILO E GORGASO - decorazione della triade plebea sulla ventino. Frammenti di un gruppo acroteriale con amazzone. Alcune caratteristiche mandano al mondo greco altre a quello ella magna grecia. Culto di Astarte, dea fenicio punica, nel santuari di pyrgi. Presenza di mercati fenicio punici in entrerai e a Roma. Lupa capitolina fusione da un solo getto. Datazione medievale, ma tangenze con arte persiana. Disfatta etrusca a cuma, periodo di crisi, no grandi committente pubbliche ma sopratutto no costruzione di templi da 484 a 431 a.c. Fine del IV sec ripresa dell’opulenza dell’aristocrazia, presenza di classici provenienti di orvieto ma sopratutto figure rosse in ceramica, maestranze greche a Roma. Santuario orientale di Atena Iliaca nuova modalità di traduzione dei reperti arte greca, minerva corpo appiattito volto schematico occhi sbarrati. 6 CISTA FICORONI metà IV sec committente Dindia Macolnia per corredo della figlia iscrizione eseguita a Roma da novios plautios IV e III proprietario dell’officina. Praeneste, luogo dal quale proviene decorazione che ricalca i motivi della pittura greca. Artefice ance dell’incisione argonauti. Sul coperchio ci sono dei satiri considerati etruschi, no opera unitaria influssi Roma e d Etruria no adeguatezza di etichette nette. Contesto artigianale omogeneo ma artciolato. Novità qualitative e quantitative nei monumenti ufficiali e in artigianato trasformazioni politico socio economiche, conquista della sabina espansione dell’urbe con vittorie militari. Foro riorganizzato comizio circolare con rostri delle navi. Modello dell’agora greca dignitas, via i macellai per i banchieri e la costruzione poi delle basiliche. Greci giudicavano aspetto Roma non conforme a sua reale potenza. Confusa e disorganizzata. Scarnita dei monumenti. Roma centro produttivo delle ceramiche officine del gruppo dei piccoli stampigli. Piattelli del tipo genucilia, decorati con figure femminili tecnica a figure rosse. Vasi culturali vernice nera con decorazione policroma sovra-dipinta. Decorazione con elefante forse ricalca una rappresentazione di Alessandro magno. Artigianato Italia, sfaccettato ed eccellente. Allineamento con cultura figurativa greca. Intensificazione doni votivi in terracotta ex voto anatomici. Correlato a crescente influenza di roma, politica ed economica su territori conquistati. Modelli greci semplificati e impoveriti. Tomba dell’esquilino affrescata con tecnica a macchie, Paestum necropoli, affreschi con linea di contorno. Tecnica greca nelle ombre, riflessi pittura greca proto ellenistica. tomba infatti povera dal punto di vista disegnativo, involuzione, ma reperti in avorio di matrice alessandrina. Sepolcri di Tarquinia, nel sarcofago delle amazzoni e nella tomba francois. Arte come mezzo di celebrazione del potere religione, enorme statua di giove, realizzata con armature dei nemici caduti, come anche la statua di Cervilio Massimo trionfatore. memoria, enfatizzata perché bisogno di identificazione ed esemplari. Statue in bronzo nel senato, e del popolo per nuove nobiltà vittoriose. Personaggi benemeriti anche figure greche Arcibiade e Pitagora. Loro diffusi tra nobiltà ellenizzata arcimbalde ateniese e non spartano, forse officina delle statue magno greca. Bronzi onorari - votivi, Bruto capitolino, fine IV sec etrusco campano o romano. Artefice a contatto con soluzioni del ritratto creo e bagaglio centro italico. Chioma piatta barbe con ciocche e fiammella. TABULAE TRIUMPHALES resoconti visivi della guerra, esposte nelle processioni e poi nei templi es tabula di Mario Valerio massimo messalla nella curia hostilia. Mutano il rapporto tra Roma e l’Etruria, da Roma ora dipendono le città etrusche. Donarlo santuario di Fortuna e Mater Matuta. Restano tre basi con impronte di 30 statue. 212 presa di Siracusa, ellenizzazzione più radicale nell’arte e nei costumi M Claudio Marcello statue e quadri dell’urbe per la sua Ovatio da Siracusa, cerniera tra oriente e occidente, ricezione per modelli aulici delle capitali. Marcello abbellisce una città rude e militare. Già in uso abbellire città con bottini di guerra, ora fu quasi obbligo, superare il proprio predecessore. Infiltrazioni del linguaggio figurativo e architettonico greco. Non sempre committenze di prestigio portano opere di buona fattura. Grandi palazzi già V-IV sec ma con vittorie del II sec luxuria asiatica opulenza straniera, tematiche asiatiche, celtomachie e pergameni, statura lapidea. Esempio in giunone cesi, marmo di 2 metri dal milieu microasiatico pieghe proporzioni setto verticale sulla nuca. Demetrio topografo cartografo a Roma, vittorie del mondo greco, 146 distruzione di carino e Cartagine, rivalutazione cultura greca e ateniese. L Emilio Paolo per celebrare la sua vittoria sulla Grecia, chiama il pittore e filosofo Metrodoro, più adeguato per rappresentare la sua vittoria. II sec a.c. movimento figurativo classicistico coroplastica dei templi Acroliti ovvero testa piedi solo in marmo reso in altro materiale. Scultori ateniesi della famiglia di Timarchide pollice e Dionisio. Testa colossale ercole di pollice sul campidoglio. PRINCIPE DELLE TERME: nudo possente con lancia no diadema regale. Probabilmente greca. DOMS: introduzione nel peristilio, ascendenza greca quadriportici, negli spazi pubblici come circo flaminio. Presentazione delle prede belliche, (porticus metelli, porticus octvia, porticus duplex) detta corinzia, capitelli più natura bronzo. Strutture da capitale, porticus aemilia, con emporium e banchine regio XIII. Templi cambiano volto tempio Giove periptero 6x11 interamente in marmo, 1 architetto greco, Ermodoro da salamina, anche tempio di Marte. Schemi tipologico simili nel mediterraneo ma scelte progettuali diverse, tradizione religione committenza scala d’accesso ad 7 TEMPLUM PACIS, vespasiano e domiziano, area recintata con facciata intera colonne, porticati su tre lati, giardino al centro, con 6 canali, all’interno del tempio, statua di culto bottino trombe in argento, considerata già in antico una delle meraviglie di roma. Per ricchezza decorativa. No innovazioni architettoniche, schemi augustei. FORO DI NERVA.- finito dopo morte di domiziano, detto transitorio, monumnetalizzazzione ultimo tratto ARGILETO - corridoio scenografico pareti erano scandite da colonne, trabeazioni e attico effetto barocco, chiaroscuro traforo virtuosismo. Fuga da ingresso ai fori romini di cesare e di augusto. Sul fondo ha il tempio di minerva e ingresso a suburasimile a parete esedra di un ninfeo. DOMUS AUGUSTANA SUL PALATINO - Tentativo di offrire un assetto unitario ai palazzi imperiali, arbitrio offre capacità fantasiose e architettoniche. Novità e varietà morfologia e misura ambienti aula regia trabeazioni e colonne a risalti edicole su due ordini con sculture copertura a capriate lignee nascoste da cassettoni, in stucco. Aula ottagonale ingresso alla domus Flavia, pareti scandite da esedre rettangolari e semicircolari copertura a cupola. Età ellenistica - considerata inarrivabile il livello artistico dei sec V-IV a.c. calamite e mirone, eccellenti negli animali, policleto negli atleti e Fidia e alcamene degli dei. Conanoni non solo tecnici, e formali ma basati sulla rappresentazione di certi soggetti. Giudizio sulla capacità di esprimere qualità morali. Teorie che scompigliavano la lettura evolutiva nell’arte greca di avvicinamento alla natura ma premesse per una revisione dell’arte arcaica e severa. Nuovi modelli di età arcaica per la decorazione di manufatti religiosi e funerari poi ripresi in corrente neo attica. E nel periodo tardo repubblicano. Mito di fida come vertice assoluto dell’arte greca autctoritas per gli dei e policleto per gli uomini. Coreente classicista da atene a roma, rifiuto della componente classicista nell’arte augustea, volontà politica che congela le originali forme ellenistiche, codice morale di augusto che precede la strada verso l’originalità. Ma è davvero classicista l arte augustea. Interpretazione tradizionale, anche dei rilievi dell ara pacis. ARA PACIS monumento del senato 13 a.c. decretato al ritorno di augusto, dedicato nel 9 a.c. recinto che racchiude altare sacrificale, all’intero in basso, raffigurazione tavolato ligneo dei templa minora fascia a a palmette, registro superiore, festoni patere e coppe. esterno, fascia a greca che divide i due registri. Sopra corteo di personaggi storici adventus a roma di augusto, sud nord e figurazioni mitiche roma, enea, romolo, est ovest, porte. Tradizionale considerazione dei fregi come classici rapporto al partenone, eppure anche rapporti con gli etruschi, affreschi del corto sulla tomba del convegno. Ne questa tomba ne ara pacis non sono immuni all’arte greca ma rispondono ad un’esigenza diversa, processione pubblica, che ha causato una variazione formale, elementi dell’arte popolare e ambienti di tradizione ellenistica. Ogni soggetto è impostato diversamente, schemi figurativi dell’arte greca e non solo dal repertorio classico, immagini pacate e serene. Stile nuovo non classicistico un nuovo linguaggio classico conoscono alla comunicazione augustea. Nuovo linguaggio in pannelli simbolico mitologici, e nei girali d acanto. novizia, piena di dettagli, nell’ambientazione no in grecia. E forte gradazione di rilievo, da alto a stiacciato, capacità descrittive, elementi vegetali, nuova visione, aspetta alla natura, incapace di costruire un ambiente unitario e prospettico ne i greci ne i romani lo fecero mai. Concezione nuova età dell’oro augustea. Stessa formula linguistica in diversi rilievi, sulle pareti di lussuose domus e ville ambientazioni pastorali, mitologiche idilliache variazioni di uno stesso tema, rilievi GRIMANI, ninfeo a praeneste, foro, pannelli con femmine di animali con loro prole, forse stessa officina dell’ara pacis. Vertice del discorso augusteo di pace e fertilità. Altissimo livello del discorso augusteo di pace e fertilità altissimo livello artistico. Derivazione modelli greci e capacità artisti età augustea di giungere a soluzioni innovative. Cultura augustea, modifica i codici artistici, greci, rinnovamento significato, nuova formula, classica, concetto di decoro. Età Giulio Claudia grande uso di originali e copie greche, nuova valenza e funzione mai imitazione fine a se stessa, nuovi legami con tradizione, coscienza del presente, nuovo messaggio imitazione che diventa emulazione creare qualcosa di ari o superiore. AFRODITE LOUVRE - NAPOLI copia di una statua in bronzo di culto, schema equilibrio policleto, e leggiadria post fidia. Emulata per la Charis del palatino, ponderazione rovesciata. Movimento sinuoso, ellenistico. Sensibilità non più classica. 10 Continuo attingere dall’arte greca da arcaico ad ellenistico correnti neoattiche, rivalutazione forme arcaiche idonee per la rappresentazione degli dei di concetti astratti accento arcaico come eco della raffinata eleganza in un ambiente PAESISTICO, che non c’entra con la cultura arcaica. Componente arcaica ridimensionata minata alle fondamenta elaborazione naturalistica panneggi e forma premesse nelle scuole Pasistele e Arciselao dall’età di Pompeo e cesare. GIOVANE EFEBO - considerata copia originale greca, invece emulazione originale lettura policleto, morbidezza firmata da Stefano allievo di Prassitele ma forse copia dello stesso Oreste ed Elettra e spinario, e venere dell’esquilino modelli corpi età ellenistica. Volti in stile severo. copie: Amalgama di schemi formali di diverse epoche anche quando la copia è fedele il risultato non coincide con gli originali, reiterazione seriale estrapolazione del successo. Le copie assumono diverso significato. Arte augustea - molte componenti di matrice greca ellenistica, arcaica bucolica e naturalistica, componenti miscelate risultato misurato distanza diluita assorbita classico nuovo che non coincide. Ne è una copia di quello pericleo. I sec a.c. ridimensionamento gusto per forme patetiche, con corrente neoattica, ma non rimosso, linguaggio tendente al barocco adottato per soggetti non rappresentabili con il linguaggio neolitico affetti scenografici Supplizio di dirce, toro farnese, elementi tradizione patetica. Classico più idillio sacrale. Tiberio prima di diventare imperatore abita in horti macenate. Inserisce opere scuola rodi esempio il laocoonte, e gruppo con gara apollo e marsia. Ampliamento villa di sperlonga, della madre, vicino a grotta sul mare, scene e gruppi ad artisti rodi. Ninfei ellenistici in età claudia. Poco convincente tentativo di costringere certi artisti in spazi cronologici definiti solo per elementi formali. Errore classificare loro opere, come imitazione ellenismo o come originali, questa distinzione poco senso nel mondo greco romano, arte sfuma in artigianato. Raffigurazione voce epica, s metteva il patetico ovvero il linguaggio ellenistico oltre a classico miscela fatta anche in grecia. DINASTIA GIULIO CLAUDIA - pochi rilievi monumenti pubblici, ma variazioni formali, rispetto al linguaggio augusteo. Altare e aro di claudio, ALTARE fregio con processione, del ritorno di claudio a roma sul recinto attraverso monumenti cari del palatino e del foro romano sulla sfondo schematici ma precisi, fino al tempio di Marte ultore, sacrificio, iside, ritorno età dell’oro, maggiore vivacità di impostazione delle figure su più piani, in un contesto anche senza proporzioni e prospettiva simbolico. Tentativo di respiro atmosferico. ARCO DI NERONE, frammenti rilievi, vittorie alate, e personificazioni, femminili, in un porticato testa barbuta. Trofeo con sconfitti, ARCO DI TITO, pannelli molto diversi, monumento di consacratio, non trionfale, pannelli fornice, trionfo giudaico, senza vespasiano, figure che si protendono dal fondono autonomia, volumi corposi no scansione in file uniforme, novità: eccetto tito, i personaggi occupano solo 2/3 dello spazio in verticale, porta trionfale rappresenta in scorcio attraversata dalla processione effetto di profondità respiro atmosferico = rinnovamento di concezione spaziale rilievo ma che non si attuerà mai del tutto. Prime forme di comunicazione di augusto, in campo artistico, RITRATTO. Primi ritratti tipi BERIENS o SPOLETO e LUCUS FERONIAE viso magro e occhi piccoli e infossati collo piegato di lato capigliatura a fiammelle disordinate come A Magno. Tipo ALCUIDA maggior distensione dei tratti facciali, modelli toga magistrato, nudo, loricato, equestre questi avevano storia alle spalle, nudo con e senza mantello. Caratterizzazione di volti realismo o in grecia. azio, spartiacque nei modi di rappresentazione di Ottaviano, e uso di procedere variazioni iconografiche, della figura non come segno del tempo ma di eventi significativi, ritratto tipo, “LOUVRE ma 1280” 31-29 a.c. riduzione di tensione, prima considerato più tardo, 17 a.c. ma l’acconciatura e la corona lo ritengono da collocare subito dopo il tipo ALCUDIA uomo maturo pensoso pacato chioma ordinata, coscienza pacificatrice. Ultimo ritratto fondamentale viraggio, volto di nuovo giovane ma non dissonante, regolarizzato. Capigliatura vivace ma ordinata ciuffi disposti in uno schema preciso. Tentativo di al doriforo 11 AUGUSTO DI PRIMA PORTA, LORICATO in atto di parlare, corazza con raffigurazioni riconsegna ai romani dei vessilli persi contro i parti e figure di contorno. Dimensione cosmica, divinità ponderazione e proporzione sembrano derivare dal doriforo, ne volto ne capigliatura. Doriforo modello di confronto per la statuaria maschile nudo ellenistico testa e capelli consonanze ad esclusione del tono patetico. Variazioni sensibili con gli altri ritratti di prima porta alcune più vicine al doriforo semplificazione ideale tratti facciali. Nuovo linguaggio classico augusteo tendenza a realizzare ritratti dipendenti da quello imperiale, usuale da augusto in poi. Moda capigliatura, nella ritrattistica privata persiste la tradizione realistica, ma più ammorbidita fine sensibilità. Prevalenza di togati e loricati i resti dei summi viri e sovrani di alba longa. Summi viri, ritratto di ricostruzione derivazione da preesistenti es tratti realistici canoni classicità. Ritrattistica imperiale posta augusto caratterizzazione e semplificazione ritratto privato, capelli più piatti a calotta. E ritratti più idealizzati, soprattutto post mortem. Nerone 3 tipi di ritratti: 1 calotta con frangia giulio claudi, 2accentramento elementi specifici volto come grassoccio, collo pronunciato, immagine personalizzata, 3 ampia frangia a falcetto chiamata formata a forma di gradini, di moda tra i bambini perché libero senza tutori. Vespasiano vuole distinguersi dai modi neroniani, realismo e tradire repubblicano rozzezza. Dinastia non nobile in sintonia con il senato no nerone, alcuni ritratti più dolci e giovanili. Anche in tito e Domiziano. Pittura e decorazione parietale ville e domus. I stile - II stile 1 sec a.c. architetture scenografiche. Modelli greci evoluti verso magniloquenza, necessaria alla dignitas di rappresentanza privata romana. DECO VILLA DI POPPEA - architetture non corrispondo a nulla di reale, porticato tetrastilo con portale su giardino a 2 livelli tripode e altare sovrastato da pseudo loggiati senza balaustre. No figure umane, solo riflesse su specchi. Paesaggi nascosti e inverosimili pescatori e contadini, incongruenza del II stile maturo. Strana quiete solennità simboli di divinità non presenti al vero. Atmosfera sacrale domus, tacco da realtà e rifugio incombenza simbolica dei pareti fondo per vere rappresentazioni teatrali e banchetti. Ultime fasi II stile - graduale perdita co architetture reali, capricci fantasiosi, senza concretezza strutturale che mutano in vegetazione, no mimesis, secondo vitruvio da repsingere. Rifugio al mondo reale mondo illusorio. VILLA FARNESINA- II stile tra i più alti affreschi antichità. N consistenza strutturale pura decorazione bidimensionale. Pannelli figurati vedute, porti promotori ecc.. idillio sacrale. TOPOTHESIA ambienti di fantasia gamma cromatica poco estesa bianco dominante fondo atmosferico, nebbioso. Fattore compositivo, molto romano. No profondità distribuzione in lunghezza e altezza no rapporti proporzionali no coerente disposizione spazi. Unità da pulviscolo atmosferico. III stile, ultimi due decenni I sec a.c. distribuzione effetto illusionistico annullato tutto schiacciato alla parete. Sala rossa di villa boscoreale edicole fragili con motivi floreali che inquadrano vedute idillico sacrali. III stile - Nuovo sistema decorativo dei giardini, villa Livia a prima porta, apparente dilatazione spazio ma non ce orizzonte. Gioco di fantasia piante di stagioni diverse mondo paradisiaco. Casa del bracciale d’oro a pompei. Esprime al meglio la concezione di nuova classicità, coerenza geometrica decoratissima IV stile non più classico no omogeneità difficile da descrivere, partizioni architettoniche ma diverse dal II stile, più bidimensionali fragili decorative. E mitologiche. Più grandi di difficile interpretazione. Parte centrale piatta torri ai lati. Gioco di spazi che permette di vedere altere architetture simmetriche più panelli decorativi e nature morte. Già nel II stile xenia. Pittura da medio di se in dettaglio ornamentale, padiglione domus aurea, ampia a dismisura questo motivi. Sovrabbondanza decorativa esile e fragilità. No supporti strutturali, anche simili arazzi monocromi gonfiati dal vento molto ornati con piccole scena figurata al centro. Più opzioni Iv stile. Terme di traiano, veduta di città spopolata, raro esempio di pittura corografica con tecnica topografica. 12 Commodo, con ricci molto cesellati, viso molto levigato di grande bellezza, comodismo, si fa chiamare come figlio di giove, pelle di leone e clava. Hercules romanus. Aveva ucciso bestie nell’anfiteatro, ercole paradigma per i regnati, ma comodo se ne proclama la reincarnazione. Eccesso per il senato, busto capitolino: bar Econ teste d’aquila, scudo, amazzoni gorgoni, pelle di eone, clava e pomi delle esperadi. Pace cornucopia capricorno segni zodiacali, augusto anche. Guerre pochi soldi pubblici, m Aurelio asta di oggetti imperiali, carestie e peste, 165-180 d.c. conseguenze economiche e sociali, oggi sulle sepolture. Grande incendio a fine secolo, 192 a.c. tra foro romano e palatino, templium macis e venere a fuoco, galeno lamenta perdita biblioteche sul platino. Comodo come novello nerone, incendio per ricostruire roma, comodo ucciso nel 192 d.c. roma non si rigenera con lui. CAPITOLO OTTO - IL III SECOLO D.C. E LA CRISI DELL’IMPERO III sec d.c. età della crisi o della transizione, etichettata da settimio severo, a diocleziano. Crisi istituzionale, economica e politica, religiiosa, demografica, sgretolamento, impero, ma anche aspetti di continuità ed innovazione trasformazione verso il tardo-antico, secolo non uniforme, varianti regionali, 50 imperatori, (da 22gg a 18 anni). Sconfitte vittorie, perdita di centralità a roma, anticohie, mediolanum, sirmiu, tessalonica, riforme costituzione di Caracalla. Cittadinanza nascita impero universale, uguaglianza. Riforme di Diocleziano, amministrative governative e fiscali. DIVISIONE IMPERO, III sec 3 periodi, primi 40 anni continuità con i sec precedenti (settimio severo). Altri 50 anarchia militare, imperatori soldati. 20 anni finali tetrarchia organicità e astrazione. mutamenti del III sec perdita della plasticità. Disfacimento strutture anatomiche volumi geometrici superfici astratte pesanti contorni e chiaroscuri. Evoluzione che è decadenza, officine sperimentatrici, oltre la forma classica, ritrattistica e sarcofagi cambiamento riscontrabile con marco aurelio, trapano effetti ottici. Fenomeno non uniforme pittura e mosaico, semplificazioni ritrattistica e sarcofagi maggiori variazioni. Dopo periodo Severiano, ridursi di sculture ideale di statue iconiche di iscrizioni preferenza per nuove forme di rappresentazione effimere messe in scena di status. Conosciamo poco per orefici, solo ipotesi per arco di settimio severo. Officine comunque fiorenti, tradizioni aggiornata e superata. Prosperità artistica, nella provincia. Africa pro-consolare. Imperatore africano, settimio severo, capostipite dei severi, 40 anni di impero. Lui regna per 18 anni. Più lungo del secolo. Politica interna accorta, pretesto di continuità con gli antonini. Gestione esercito. 193 contro per il titolo imperiale, strategia di legittimazione di settimio, figlio adottivo di marco Aurelio, ritratto infatti molto simile. sia nel tipo dell’adorazione sia come serapide, divinità egizia. Moglie con stessi capelli, della moglie di commodo. Caracalla simile ad adriano, cambiano nomi ai figlie. Spostano sepolture al masuoleo di adriano. Fattore innovativo grande potere alle legioni, elezione al soglio imperiale dei comandanti riforme esercito, riforma guardia pretoriana. Più unita nell’urbe caserme castra nova, casta peregrina. Prima non era lecito entrare armati nell’urbe. Commodo incendi capidoglio, circo Flaminio, campo marzio, area tra palatino e templum pacis, politiche di risanamento, urbanistico demagologico campagna di restauri, di tutti i vecchi templi, phanteon, iscrizione piccola del ripristino del 202 d.c. anche nuovi edifici, funzionali celebrativi arco di settimio severo foro romano, 203 d.c. triplice fornice tra sacra via e campidoglio. Dal popolo e dal senato, vittorie sui parti, ritorno a roma, iscrizioni nell’attico, che ricordano l’imperatore e i suoi figli, intento dinastico, statue in bronzo di settimio severo e di Caracalla. Su un carro a 6 cavalli nell’attico. Riprodotto su monete. Apparato decorativo dei fronti. TEOLOGIA DELLA VITTORIA. Soldati con prigionieri parti, vittorie alate, geni delle stagioni, fiumi divinità, processione, trionfale, e sottomissione, barbari. Rilievo altissimo. Conquista di 4 città partiche. Scene di sottomissione, e allocutiones. Decorazione definita formalmente maldestra, figure tozze no grazia no rapporti spazili, no note paesaggistiche. Due diversi gruppi di lavoro, maestro antoniniano, e maestro severiano, personaggi ammassati no realtà corporea, dettagli sommari, verso l’arco di Costantino rapporto difficile, imperatore senato. Che porta a un non trionfo ufficiale, ma comunque festa trionfale. Spettacoli cerimonie e banchetti. 15 ARCO DEGLI ARGENTAI, fornice architravato, nel foro boario, una visibilità. Facce interne, rilievi, quello orientale settimio severo e moglie, anche Geta ma poi dannato memorie. Occidentale caracolla con moglie e suocero, cancellati, sproporzioni inquadrature frontali occhi su spettatore, maestà imperiale gesti come simboli, altri riquadri scene militari di sacrificio, personaggi di profilo.Rilievo con sfilata di senatori davanti all imperatore, no relazioni proporzionali no frontali simbolica, ma trapano, ARCO DEI SEVERI, a leptis magna, no arco trionfale, TETRAPILE o Onorario, all’incrocio di importanti strade, apparato scultoreo, scene cerimoniali, eseguito da maestranze, abili con il trapano, pieghe e contorni. Processione trionfale, attico no, centrata su quadriga imperiale. frontale, distorce prospettiva complessiva. Ma forte impatto emotivo. CARACALLA E GETA IMPERATORI, identici nei ritratti, concordia, nuova ritrattistica di moda, imperatori soldati, barba e capelli corti, distacco dagli Antonini. Consuetudini, militerai?. Caracolla elimina Geta e cambia la sua immagine, energico e insistente somiglianza Alessandro magno. Urbanistica come il padre, restauri Colosseo, TERME antoniniane sull’aventino, più grandi terme d roma, VIA NUOVA, nuova strada e nuovo acquedotto. Pavimenti marmorei e musivi, decorazione statuaria, nuovo tempio serpide, quirinale, tempio più grande, dopo quello di venere e roma, Breve parentesi di macrino, cugino di caracalla, eletto dalle donne severe e spacciato come figlio, ELAGABALO, sacerdote del dio siriano eleogabalo. Suo dipinto arrivato a roma prima di lui. Per farsi conoscere. Dipinto all’orinetale. Complesso sul platino, per il culto di eleogabalo. Ingresso monumentale su colonnato, porticato. Tempio periptero greco enorme operazione che pone sotto il dio le divinità romane. Non dura. RIDEDICATO DA SEVERO ALESSANDRO A JUPITER ULTOR. Severo Alessandro opere di pubblica utilità, restauro. Edifici da spettacolo, rifacimento terme neroniane, costruzione ultimo grande acquedotto, acqua alessandrina, opere di alto livello, ritratto eliogabalo, volto inteso, contrasto superfici, incoronato da capelli. Busto di severo alessandro, uso toga contabulata, capelli incisi a graffi in modo dettagliato barba cortissima. Sarcogfagi, con novità battuta d’arresto dei miti greci, defunti in persona, calati nelle storie o busti clipeati. Individuo protagonista status. Sarcofago più antico con caccia al leone, grandi differenza con scene coccidi di battaglia. Unico eroe isolato Pittura non più presente sulle pareti. Pareti bianche con linee di base sottili, di pochi colori, elegante asciutto fantasioso, figure galleggiano su sfondo. Severo alessandro, assassinato nel 235 dalle sue truppe, anarchia militare, 11 imperatori, comandanti amati e scelti dall’esercito, nonostante ciò caduta delle frontiere e grandi sconfitte. Contro i goti e i persiani. Svuotamento dell’autorità del senato, riforma Gallieno. Usurpatori no potere centrale effettivo, Massimino il Trace. 1 non senatorio, ritratto espressivo realismo, irregolare ossatura e muscoli accentuati capelli a penne espressione contratta ma realistica. Tirano decio, tratti duri, ansiosa incertezza, rughe occhi infossati, dolore morale. Stilizzazione dei defunti come filosofi. Leggono o insegnano con moglie e figli come fossero filosofi greci. Membri della classe senatoria. Smaniosi di rappresentarsi distanti dall’esaltazione militare. Paideia ura ed educazione dei fanciulli, status symbol. lenos, tinozza, in origine per sarcofagi bacchici. Da acilla, monolito con 9 figure barbate e togate, maschili e sei figure femminili, e coppia sposi altorilievo, tracce policrome dimensioni naturali. Committenti forse Giulio balbo e moglie. Genitori di gordiano III. Ma molte opinioni diverse. Sarcofago a kline attribuito a balbino linguaggio formale classicistico. Sposi su fronte e coperchio, con vittoria e marte, moglie con spallina abbassata assimilata a venere e fortuna amorino, virtus. Schema iconografico di base ma lorica squamata, con paluda mentum tanti valori in unico scena. Di nuovo coppia in concordia personificazione che li abbraccia. Sarcofago dell’annona committente di rango equestre uomo in toga contabulata, con consorte e 4 personificazioni tra cui portus e africa. Sarcofago grande ludovisi - capolavoro barocco, battaglia con goti. Tema non più di moda. Ammassi inestricabile di figure, occupano su 4 piani tutta la superficie, domina al centro un cavaliere che non partecipa allo scontro, x sulla fronte, braccio dx steso, ostinano o erennio etrusco o forse un legatissima augusti. 16 Repressione cristianesimo, persecuzioni editti che obbligavano sacrifici agli dei, sempre più praticate religioni monoteiste o quasi. Incremento del cristianesimo, bravi predicatori, radicamento territoriale, caparbietà, sacro e privato, non civico riti interni, visione nuova tante comunità ma coesione generale. Cristianesimo, immagini concise, ed evocative, non narrative, e immagini neutre, storie testamento nel periodo della -piccola pace della chiesa- tra Valeriano e diocleziano, soggetti cristiani anche nei sarcofagi e in alcuni tutto tondi. Culti orientali, divinità egizie, dell’aria minore, della siria della persa e della tarcia, vita oltre alla morte, rapporto individuale fedele - divinità grazie ad immigrati. Fermento religioso ma nessun nuovo edificio sacro. Spese demagogiche. Terme e Colosseo. reimpiego, arco di portogallo, risistemazione di un arco sulla via lata. Per valeriano, con rilievi adrianei rilavorati. Stasi edilizia. gallieno governò per un 15 anni, riforme, fine persecuzioni, 260 d.c. vs cristinai, volute dal padre valeriano, parziale libertà di culto, 263 sottrae la gestione dell’esercito al senato. Attività edilizia limitata villa imperiale negli horti, liciniani, e porticati su via flaminia. Gallieno molto, l’obbiettivo è l’espressività anche a discapito dell’organicità, influsso neoplatonismo, sull’arte, nascita dell’uomo per opera di prometeo, soggetto su molti sarcofagi. Nascita e ciclo vitale, dell’uomo. Rinascenza. Rifiorire arti plastiche, secondo i canoni di un classicismo mai spentosi. Nuova ritrattistica, Sotto imp. Aureliano nuove mura Aureliane, capolavoro ing militare, stella. Sette punte. Tempio al sole su via lata con tesori del bottino battaglia zenobia. Statua Aureliano in argento. Istituzione del culto del sole. diocleziano, 286, fine del 50annio di anarchia militare, divisione impero con massimiano, poi in 4 con costanzo cloro e gallerio moltiplicazione delle province 12 in ita 100 totali. 12 diocesi, roma perde, la centralità nuova capitale, baricentro alle frontiere, teratrchi, volti uguali, ma non indentici, a coppie, abbraccio di concrodia, 2 gruppi Venezia gerarchia e roma 2-3 differenze nei corpi, nei visivi Venezia tendenza a astrazione. Più geometriche. Volti brutale espressività, nuovo tipo di potere no legami di sangue necessità nuovi canoni iconografici. Interventi urbanistici a roma, bolli su laterizi, nuovo impianto termale, approvvigionamento idrico, risistemazione dell’area centrale, foro romano, edifici piazza palcoscenico, per tetrarchi. Per festeggiamenti augusti e cesari. 5 colonne e statue augusti e cesari. Palcoscenico rilievi in negativo su sfondi. Spalato grande palazzo. CAPITOLO NOVE Il trado-antico, termine coniato nel 1853, prima antichità classica. Si differisce da epoca prima perché, si distingue dall’epoca tarda, ma non ha caratteri sufficienti per essere definita antica. Età di comodo inizio della tarda antichità. Veri fine oltre la caduta dell impero. Fino al x sec d.c. (Nuova dilatazione, ridimensionamento degli eventi, dominio longobardo ecc) Tardo antico, continuità e trasformazioni, politica, sociale e amministrativa religiosa ed economica. Proibiti culti pubblici pagani. Desacralizzati spettacoli, spettacoli templi ecc. Nessuno parla di declino in arti figurative, ma di rifiorire di alcune produzioni scultura ideale ecc, iconografie tradizionali, che assumono nuovi significati non sempre possono svelare le appartenenze confessionali. Diocleziano riaffermazione dell’urbe anche Massenzio. Ricostruzione del tempio di venere, e roma, edificazione basilica nuova del tempio di romolo, terme palazzo imperiale, terme sul quirinale. Corredo di insegne imperiali seppellite in un momento di pericolo. 3 scettri 8 punte di lancia 4 da cerimonia, Costantino mette nome su pere incompiute da massenzio. Con modifiche, della basilica nova. Roma constantiniana, no decorazioni architettoniche, interna ma opus sectile, e mosaici finestre, luce simbolica, costantino ha a cuore splendore e la bellezza. Edilizia dell’urbe, Costantinopoli Antiochia e Gerusalemme. Cristiana religione riconosciuta 313 TITULI, chiese parrocchiali urbane dal v sec su edifici privati adattati aule di rappresentanza, triclinio e absidati di iniziativa imperiali, s Giovanni in laterano più battistero ad ex novo sul luogo dei demoliti castra nova. 5 navate basilica ULPIA abside enfatico, reimpieghi, per capitelli e colonne, intarsi marmorei, arredi, liturgici, dell’imperatore. GRANDI MARTYRIA edifici x martiri, suburbani, s Piero in vaticano, su necropoli, interrata costa pontifex maximus, 5 navate e transetto, con monumento sopra la tomba di Pietro,perduto. Altre tipologie, CIRCIFORME, O A DEAMBULATORIO. Basiliche funerarie o cimiteri coperti. Nuove costruzioni sopratutto fuori le mura, volontà di non creare contrasto tra tradizione pagana senatoria, da entrambe le parti. 17 Ravenna onorio, 402 palazo imp policentrico, dentro la città, residenziale amministartivo, e di rappresentanza, Ambrogio vescovo, moderazione politica, s Giovanni in fonte, s. nazaro, s ambrogio. treviri, capotale occidentale, imp. aula palatina di costantino, aula per udienze. Rettangolare e absidata. Un tempo marmi e statue alle pareti. 2 ordini di finestre. tessalonica, sede galerio, tra occidente e oriente. Allaragemmnto mura, arco quadrifornte, edificio a pianta centrale arco perno del complesso. Pinta rettangolare coperta da cupola, conservati solo due dei quattro piloni. A sud l arco funge da ingresso rotonda al centro, mausoleo. CAPITOLO DIECI Gli imperatori credevano nel valore informativo delle immagini come memoria per le imprese, coinvolgimento emotivo ecc.. ma anche scettici, contenuti ripetitivi leggibilità, negato il valore di reportage realistico, SIMBOLI, ma un tempo considerate immagini storiche, nonostante personificazioni, rappresentazioni simboliche. Alla base evento specifico con filtri iconografici ed ideologici. Anche diverse tipologie. Narrazione storica, qualità originale romana diversa arte greca, anche se modello greco, contenuto romano. Temi storici del vicino oriente, mondo greco, nella pittura perduta doveva essere consistente V sec aC immagini storiche commissionate dalle poleis per essere poste nei templi o in importanti luoghi pubblici, A magno, nascita tradizione iconografica, sarcofago di alessandro, non solo battaglie (processioni caccia banchetti). Mancano la coerenza e l’universalità imperiali, unico sovrano unico centro. Simili modelli iconografici ma adeguati alla situazione politica. MONUMNETO DI L EMILIO PAOLO A DELFI - monumneto di raccordo tra arte greca e romana, opera greca che diventa simbolo dell’egemonia romana in grecia, inserzione latina, statua equestre Emilio Paolo fregio con battaglia romani vs macedoni. Fregio cura nella armi e nelle uniformi, tipico dell’ellenismo. Sfondo neutro, suddiviso in scene tradizione attica. Esisto della battaglia am non svolgimento reale. Tradizione ellenistica delle scene di battaglia già nota in italia. FREGIO DEL TEMPIO DI CIVITALBA - fuga di guerrieri certi dopo la razzia al santuario, tradizione greca, sacco del santuario di apollo delfico, Galati. Ricezione dei modelli da grecia ed Asia minore adattati a nuovi contesti. Fregi con rappresentazioni storiche in contesti domestici (ricche domus di fregellae, fluidità spazi in epoca tardo repubblicana. Elemento nuovo che spiega il maggior peso ideologico soddisfare l’l’esistenza della nobilitas, di documentare, garantire nel tempo la memoria delle proprie gesta in ogni contesto. Pittura trionfale, base della tradizione e della commemorazione storica, unzione didascalica e documentaria. Integrazione agli scritti unico documento superstite, frammento di affresco dalla decorazione di una tomba del II sec a.c. 4 registri di episodi di una guerra sannitica (forse), proporzione gerarchica, 2 centrali, coppia di personaggi M Fennio con corazza e mantello e Q Fabio togato che porge lancia, in basso combattimento alle porte di una città registro superiore piedi di un personaggio. Opinioni divergenti sul titolare della tomba. Narrazione continua, esperienza ellenistica ma scopo didascalico, esigenza romana. Schemi ripetitivi, ma non toglie forza al riferimento storico anzi autentica. Pittura trionfale, soggetto campagna militare, monumenti funerari, carriera e meriti, scene belliche e processioni, cortei e sacrifici, banchetti e ludi. Momenti cerimoniali, celebrare ruolo civico religioso. Filone autonomo. Rispetto alla narrazione bellica, pubblico. Frontone datato metà II sec attribuito a tempio della fortuna. Respiciens, vittime sacrificali, rito sacro fondazione tempio, rappresentazione cerimonia come fulcro, programma decorativo glorificare il costruttore. ARA DI CR DOMIZIO ENOBARDO - monumento rettangolare, decorato da rilievo inquadrato in pilastrini, tema mitologico corteo nuziale di Poseidone e anfitrite, tema romano, censimento e sacrificio a marteper future guerre. Rilievi marini più antichi forse come bottino della grecia, gli altri realizzati a roma, forse commissionati dal censore stesso, raffigurato al centro accanto a marte, animali da dx in processione. Sx registrazone dei cittadini. Iconografia scrupolosa nel rappresentare procedure e costumi stesso linguaggio dei rilievi votivi greci, chiarezza e moderata gerarchia. Momenti salienti cerimonia di stato, elemento attualità, ritratto del ceensore, rappresentazione storica? Scopo: celebrazione censore, committente ed edificio da lui realizzato. Riferimento concreto e storico. 20 L. Mummio, Cr. Domizio Enobarbo, M. Antonio Oratore? Naufragio celebrazione storica repubblicana, attività dei triumviri monetali, rappresentare vicende familiari su monete. Scene storiche che persero attualità in età imperiale. Ma restano schemi figurativi e narrazioni. FREGIO BASILICA EMILIA - scene supplizio di Tarpea, ratto delle sabine. Che ampliano gli schemi iconografici dei denari. Scena di battaglia, di fondazione e di culto racconto continuo. Dubbi datazione. Soggetto molto diffuso esempi in porta Prenestina e basilica di Ostia. Augusto, impatto sulla rappresentazione storica, concentrazione sul princeps e famiglia. Maggior coerenza compositiva e di contenuta. ARA PACIS - immagine ideale del ritorno ideale di augusto a roma, importanza della famiglia, novità per le immagini storiche, segno della volontà di creare una dinastia. Legittimazione e continuità immagini di enea e lupa, origini gens iulia, mito romano. Tradizione iconografia repubblicana e linguaggio formale alto classico. Nuova gestione dell’onore del trionfo, riservato solo ad imperatore e a famiglia. Forte cambiamento, cerimonia che più aveva generato rappresentazioni storiche. ALTARE DI NICOPOLI - corteo trionfale con Ottaviano in quadriga, fregio d’armi amazzonomachia. Con figli di Cleopatra e marcantonio anche corteo con prigionieri, littori, cavalieri e togati. Dipendenza da tradizione tardo repubblicana. Primo monumento di stato realizzato in provincia, profusione messaggio imperiale. Monumenti di stato augustei, pochi sopravvissuti ma altri media, DUE TAZZE ARGENTO, scena del trionfo di Tiberio, augusto sul campo e in contesto allegorico, occasione specifica in gallia, venere gli offre una vittoria più province e marte, no evento concerto. CAMMEO GEMMA AUGUSTEA - 2 scene storiche, rivolta illirica, Tiberio e germanico alla dea Roma e ad agosto in trono. Segno del capricorno augusto, vittoria del 12 d.c. erezione del trofeo subissimo del due barbaro evento specifico. Comunica messaggio ampio. 2 componente una narrativa specifica e narrativa una allegorico simbolica. Qualità e virtù celebrazione cerimonie. Ricorso a iconografia tradizionale permettere ad osservatore di orientarsi sistema di valori asotratti. Ogni volta sia evento specifico che valori che evoca no puro slogan. Periodo Giulio claudio, stato imperatore, monete nuove iconografie, discorso alle truppe distribuzione donativi. Arco, edificio più adatto per le rappresentazioni storiche archi perduti di età claudia e neroniana. Rappresentazioni diffuse lontano da roma sia in ambito municipale che provinciale. Arco siberiano in Gallia sebasteion di afrodisia. Arricchimento linguaggi compositivo riferimento ai luoghi. Rilievi di un altare simile all’ara macis, processione, legittimazione Claudio. 2 sacrifici con templi riferimenti topografici, narrazione più vivace e fedele alla realtà diversa dal classicismo ara pacis. Recupero monumento di età claudia. Bilancio del regno di augusto in 4 monumenti vittoria azio, trionfo, sacrificio e divinizzazzione. Sconosciuta la provenienza esatta. Repertorio esistente ma senza quadriga e bambini non più attuali, enea e romolo battaglia navale. Guerra civile momento doloroso. Strano sia stato rappresentato forse su modello più antico. Età Flavia, continuità nella celebrazione dei trionfi qualità militari e civili degli imperatori, pochi frammenti dell’arco di tito sul circo massimo. domiziano, dannatio memorie, ma molti monumenti, intensificazione rappresentazione storica, anche in epoca traianea. Frammenti del templum genesi Flaviae, in quadriportico. Capacità di adattare linguaggio formale al soggetto e alla sua funzione architettonica. Rilievi forse di un monumento pubblico due cerimonie di ingresso in città, militare di domiziano, accompagnata da divinità, civile di vespasiano, solennità e partecipazione divinità. ARCO DI TITO fatto da domiziano, ricco programma decorativo, piccolo fregio sull’architrave con riassunto trionfo giudaico, strumenti competitivi ritenuti dell’arte plebea. Frontalità poco adatta ad una processione ma funzionale alla divulgazione. Fornice, due pannelli con tema del trionfo; tito su quadriga e bottino giudaico. Volta del fornice apoteosi di tito su aquila, con inedita prospettiva dal basso poco naturalistica testa di tito che si affaccia. Molto diversi tra loro i monumenti domizianei, ma stesso stile dell’epoca, photos barocco, coinvolgere lo spettatore. Contenuto che determina lo stile, classico per la cerimonia di stato, ellenistica per la sfilata militare. Convivenza anche nello stesso monumento, soluzioni per favorire lettura. 21 Eta TRAIANEA - centralità immagine nella comunicazione imperiale, diverse forme di rappresentazione della conquista della dacia. Diversificazione generi per la narrazione storica. Colonna collide invenzione, racconto continuo che rispetta la sequenza degli eventi, episodi risolutivi, dettagliati topografici, costumi armi, tattiche militari. Fregio usato per la ricostruzione degli avvenimenti ma non vera e propria cronaca, scene convenzionali, ma con significato simbolico: vittoria romana, compiti imperatore efficenza esercito filtri ideologici e iconografici. Manipolazione del racconto, scena: flotta Roma si soccorso, con traiano, come tmoniere, storia vera ma messaggio simbolico, timone dello stato. Aspetto formale, profondità di campo scena prospettiva a volo d’uccello, molte più info sullo svolgimento delle azioni sacrifici resi in modo nuovo percorso reale del corteo nello spazio scopo e dimostrazione vittoria. Sinossi del grande fregio, reimpiegato poi nell’arco di costantino sequenze sulla carica di cavalleria guidata da traiano, conquistata villaggio, ingresso e roma. Colonna: trapano come brava generale, che organizza motiva e premia ma non è mai in prima linea. Grande fregio scontro equestre paragonato ad a magno. Carattere più encomiastico che storico. Due fregi che possono coesistere due gneri differenti narrativo-celebrativo stesso soggetto. 3 monumento ad adamclisi, per monte ultore. 54 metope sul tamburo dell’edificio non racconto vero e proprio celebrazione complessiva, semplificata con resa figure locale. Legame tirano ufficiali suoi ruoli dci basco sia colonna che trofeo ma annientamento più crudo commemorazione Monumenti di stato trainati, meriti civici imperatore generosità grandi plutei di triano, commemorati nei rilievi ufficiali. Rilievi nel foro romano distribuzione alimentare e cancellazione dei registri dei debiti. Animali sui lati posteriori sacrificio. edifici di sfondo nelle scene, foro, enfasi al ficus ruminassi eternità e statua cileno e marsia, risoluzione. Dati topografici più significato socio politico dei provvedimenti. Ampio programma assistenziale verso l’Italia, soggetto dell’arco di benevento, culmine del processo di accrescimento decorativo figurato; linguaggio del panegirico imperiale. Dalla biografia a complessivo orientamento politico. Pseudo narrativo, significato simbolico-allegorico. Ma anche ispirazione solenne. Fornice distribuzione institutio alimnetaria, inaugurazione via Appia trainata sacrificio. Piccolo fregio, sulla tipica celebrazione bellica. Trionfo sui dati, campagne in Germania. Età traianea, maturità rappresentazione storica arricchimento iconografico, forme e composizione varie, metope colonna coclide. Centrale il legame con i trionfo meno rilievi, meno battaglie età Adriana e antoniniana nuovi soggetti tondi adiranti caccia, insoliti per l arte ufficiale, otium. Ma testimonianza di virtus, emulazione a magno, cronaca di caccia con adriano e antico e scene venatorie e sacrifici stessa preda cinghiale. Apoteosi imperatore defunti, adriano ceh annuncia apoteosi della moglie sabina la sua ascesa la cielo. Monumento partito di efeso, lealtà all’imperatore anche nelle singole città edificio con sequenza tematica, adorazione di M aurelio d parte di A pio. In presenza di Adriano, una battaglia, eroica personificazioni e un’apoteosi con quadriga. Carattere celebrativo. Simile alla concezione del grande fregio imperatore divinizzato. Sec II forma di racconto suddivisa in rilievo ognuno dedicato ad un momento esemplare prevalente, la componente allegorica 12 rilievi di un’arco per M aurelio 8 nell’arco di costantino , campagne in germania, scelte per il loro carattere esemplare e per l’iconografia standard partenza per roma scarificio, ritrono a roma donativi più festeggiamenti, campagna militare ideale senza riferimenti specifici. Colonna Aureliana componente allegorico simbolica, guerre danubiane in forma continua più scene esemplari e cerimoniali inserite per illustrare ruolo virtù. Interruzione racconto ridondanza, effetto di una guerra frustante. Frontalità scarsa cura per il paesaggio peso minore, alla componente narrativa, unici eventi risolutivi scene dei miracoli vittoria annientamento brutale. Esenzione deportazioni. Monuemnti severiani più importanza all imperatore necessità di legittimazione grande rilievo alle vittorie arco di s severo. Eco di Piazza Bovio, propileo di Cirene.Rappresentazioni storiche anche in altre tipologie di edifici terme luogo di espressione di magnificenza e provvidenza imperiale verso al popolo apparato decorativo scene di battaglia, di adlocuto. Attico delle palestre. Arco di s severo, nel foro romano, guerra partica. 4 pannelli sui fornici laterali, presa 4 città, racconto dal basso verso l alto pittura topografica ellenistica. Continuità con pittura trionfale didascalica, forse stettimio severo inviò pitture prima del suo ritorno in previsione di un trionfo non celebrato forse tradotte in marmo, ci sfugge la pittura, dal ruolo decisivo della narrazione storica 22 Non tutte province avevano scopo somiglianza ritrattistica, ostacoli alla somiglianza, alcuni non volevano sfoggiarla, donne più belle, visi lisci, individualizzazione, proporzioni armoniche. Ricercatezza acconciature per donne. No gioielli nei tutto tondi. Con alcune eccezioni. A volte no somiglianza perche mal eseguiti ritrattistica sino al III sec d.c. aspetto naturalistico. Fine III sec mondi più astratti ritratto pacato di costantino. Linee geoemntriche maschere immobilità occhi spalancati chioma semplificate processo non lineare cliché dell’essenza divina dalla ieratica e trascendente maestà. Testa compito di esprimere l’identità, popolarità del busto e del e del cambiare testa alla statua. Frantumazione dell unità organica del ritratto greco. Statue sia imperiali che private, osano dalla caratteristiche individuali, vocabolario di vestiari gesti (rango e ruolo) modifica di difetti statura. Toga appropriata per le staue dei for. Segno statuto di cittadino romano, indossata insieme al mantello simbolo di grecità. Toga complementi cromatici, livello sociale, in eta perdo repubblicana corta foggia pallium greco, in età imperiale: baltues umbo, simun, lacinia componenti statue togate, varie funzioni, trionfale consolare, augurale. Massima popolarità Giulio laudia. Sec II III D.C. MODIFICHE, toga contabulata, fascia rigida orizzontale sul petto. Non soppianta del tutto la forma tradizionale. Statua con lorica, corta tunica e paludamentum. mantello. Individui con comando militare, imperatori, alta elite. Lorica e corazza anatomica classicistica, o corsetto cilindrico, ellenistico. Statua equestre in grecia, massimo onore per imperatori. Domiziano foro romano calpesta capelli del reno. Trainao nel suo foro, basamento catasta di armi. Marco aurelio, gesto di pacificazione, ritratto del suo terzo tipo. Forse postuma. (statue dedicate anceh a senatori ma non in urbe). romani/ corazza, greci nudità. Ma statue nude ance a roma, achille, nudità integrale o parziale, macello non hanno un’equivalente nella quotidianità. pubblica. Carisma degli effigiati. Nei santuari e negli spazi civili e contati funerari. Statue nude schemi greci, eroi divinità. Con mantelli e armi, molti imperatori amavano assimilarsi agli dei. Rielaborazione di quei tipi. Determinati valori. Messaggi legati alle figure originali. DIOMEDE CUMA _MONACO DI BAVIERA - originali v sec eroe greco lottare palladio da troia. Molte statue ne riprendono lo schema eroe riferimento ripreso solo per dianmicità. Bellezza nudità valore e vigore. Associazione con attributi divini. Per imperatori e privati. Ambito politico e funerario no divinizzazione. Vantaggio elogio visivo. Donne no costumi e carriera per indicare il rango. stola, toga per matrone. Tipi greci con chitone e mantello, rappresentano fecondità castità pietà ecc. rielaborazione spunti greci e romani, non nudità. tiberio, legame forte di solidraietà, effige di augusto, punizione, sostituzione testoni statua di augusto. Colosso nerone, 30 m in sacra via con vespasiano, con adriano reso acefalo, e poi sostituita con comodo con clava e leonte. Attributi poi rimossi con morte. Riciclo e rielaborazione ritratti basi, in modo sistematico alla fine del III sec, motivi economici. Diversa da dannato memorie. Caligola nerone o domiziano, elogabalo, vs divinizzazione dei buoni. Eliminazione dei volti e cancellazione dei nomi. Moglie di domiziano ucciso brutalmente fa riprodurre in bronzo per far vedere, testimonianza della fine. A volte non cancellati ma trasformati. Volti augusto, tracce dei rielaborazioni e segni di nerone. CAPITOLO DODICI - ORNAMENTI GRECI A ROMA M Claudio Marcello preda il tempio di siracusa, e depreda opere, nel tempio di Honos e Virtus. Bottino statue sfere ecc scomparso eta augustea. 211 a.c. processo appropriazione cultura cultura figurativa greca. Spoliazioni degli sconfitti senza freni, prendere sacro e profano. Da bottino a monumneto. plutarco, saccheggio, cosa buona acculturare la rude roma, di marcello. Arte greca rivoluziona città di roma, dopo molti saccheggi urbe molto ornata. Legame roma e grecia, spoliazione e raccogliere i modelli. Poi collocare bottini in strutture apposta, grandi trionfi, fenomeno poi placato in età imperiale. Rara la spoliazione totale corinto e cartagine, missioni punitive. Solitamente equilibrio, volontà di finire la guerra e humanitas. Greci contro i romani via legali, criticano spoliazione di siracusa, a seguito di queste nelle campagne successive vi fu una più accurata gestione per i bottini es: cartagine. Poche attestazioni concrete spoliazione solo fonti letterarie. Corinto utili per capire che statue turno prelevate. Naufragi con statue per troppo peso. Ma questi connessi a commercio arte invece che spoliazione. 25 Isola di anticitera, carico artistico, mirabilia scientifici antichità, efebo tardoclassico. Bronzetti da collezione, e 36 statue di un’officina contemporanea inizio I sec. A.c. bronzi segni di resaturi, e precedente collocazione, probabile spoliazione commerciale. Prove dell’arrivo in italia di opere espoliate, basamenti con ringraziamenti a generali. Opere in tutta la penisola, ricompensare alleati o rafforzare rapporti. Percezione degli ornamenti come simbolo di urbanizzazzione. Gli ornamenti erano sculture quadri inamovibili spazio pubblico o privato. Maggior fonte spoliazioni, testi lettarri, alcuni originali conservati ma difficile ricostruirne la storia. Lastre con corteo marino, dell’ara di Cn Domizio Enobardo, cavallo in bronzo di trastevere, forse del gruppo dei castori con cavalli. Gruppo di opere testa acroteriale classica, e frammento testa arcaica di atena anche statue di un frontone con amazzonomachia. Impiego opere giunte a roma, ornamento nozione giuridica, applicabile a beni immobili che abbelliscono il luogo. Ornamento non solo greche, statue onorarie, NO STATUE DI CULTO, SIMULACRA, solo poche volte statue greche usate come statue di culto a roma. Trasporto nell’urbe attenzione, significato politico, ERCOLE SEDUTO di lisippo, pezzo forte bottino. In area capitolina, vicino a statua equestre di Fabio MAssimo. Fulvio Nobiliare, 9 statue di muse, e 1 ercole, tempio circolare dedicato a Hercules Musarum. MEtello, gruppo equestre lisippeo co A magno, e 25 compagni del santuario di Zeus a Dion. Illustrare conquista macedonia e paragonarsi ad a magno. Augusto fa collocare la sua Afrodite Anadyomene dinnanzi alle sue terme. Cerone arreda alle secondo ginnasio greco, Afrodite atene no temi bacchici. Tiberio nel tempio della concrodia, inserisce, opere selezionate ma coerenti con il contesto. TEATRO E PORTCI DI POMEPO - consulente Pomponio Attico, composizione statue scelte e disposte, personificazioni dei popoli sconfitti, temi bacchici, culto di venere, opere che simboleggiano aspetti di pompeo, simile ad idea di Alessandro magno. Idea di diversificazione dell’impegno degli ornamenta, Questioni sugli ornamenta, pubblici o privati? catone, condanna, ornamenta pubblici per memoria. Teme lussuria privata. Condanna non arretra pero collezionismo privato.domanda sempre alta per domus, semi-pubbliche, opere non più solo prede ma ora anche copie. funzione pubblica delle ornamenta, statue in luogo pubblico, guadagnare buona reputazione. Augusto trasforma gli ornamenti in istrumentum regni, tramite il trionfo. Tiberio sposta apoxyomenos in suoi spazi privati, mette copia in terme di agrippa. Alla fine lo restituì. sottarzione statue dai luoghi pubblici, imperatori tirannici caligola e nerone. Nerone non si appropria di quelli a roma ma fa incetta in Asia e grecia. Plinio sostiene ornamenta pubblici e contemplazioni templum mpacis con statue nel portico protette da transenne. Più preoccupazione per salvaguardia, cristianesimo consacrazione dei templi e distruzione delle statue di culto. Legislazione imperiale cristiana ecerac di salvaguardare, valore artistico. Cristiani colti no problemi ad accettare immagini pagane se non fossero simulacra. translatio, ornamenta loro valore anche a costantinopoli, antichi capolavori fidia Afrodite cnidia ecc. Costantinopoli ultimo museo della scultura greca fino 1204. CAPITOLO TREDICI - COPIE E RIELABORAZIONI DEI MODELLI GRECI LUCIANO SARMOSTA, storia parodica di una statua viviente e guaritrice di Eucrate, cortile interno. Discobolo miron, didaumento policelto, tirannicidi di Crizia e nesiote, anziano stratega di policleto opera d arte che sembra viva. Importanza data da elite al possesso delle opere.dimostrazioen di gusto e cultura. Pausania 3 opere artisti egizi al ginnasio di messena, Eracle Hermes e teseo. Veridicità in scavi. Officina di Apollonio e demetrio di alessandria, repertorio di opere illustri. Arredo scultore con copie, diversa funzione delel sculture, collezione capolavori senza identità personael, eroi protettori del ginnasio. COPISTICA, declinazione differente, officine mettevano a disposizione tipi che potevano essere riprodotti o reinterpretati. Onesti e committente potevano caricare di funzioni e significati diverse le repliche delle stesso originale. Impiego delle copie, legame con le altre opere, scultura ideale ovvero degli eroi fonte per ricostruire il passato. (tema strettamente greco, temi romani altri). 26 CAPOLAVORI DI ROMA, non originali ma romnai, consapevolezza 700-800 disinteresse per motivi della produzione di copie ricerca e ricostruzioni originali. Attraverso classificiazione, artisti e tipi, assemblaggi di calchi e copie diverse risultati iconografici, riduce produzione imperiale a mero fenomeno imitativo. LIPPOLD - a copie e a loro varianti, aggiunge un ventaglio di possibilità di elaborazione e ricombinazione elementi nuovi ma coerenti e riconoscibili, processo di riformulazione NUOVO TIPO STATUARIO, a sua volta copie e varianti, ma non vera e propria autonomia. Dietro ogni scultura imperiale no modello greco, produzione copistica = una delle cifre più significative dell’arte tardo ellenistica e imperiale. Scultura ideale, riprese arcistiche, classicistiche, severizzanti, non determinate dalla volontà di citare o replicare un tipo greco, ma una temperie formale adatta a valori soggetto, contesto a volte esagerando nel senso opposto. Messa in discussione l’idea dell’originalità greca in opposizione alla copia romana, bronzi frequenti repliche. Varie forme di imitazione INTERPRETATIO IMITATIO AEMULATIO. Scultori e officine romane, creatività oltre tradzione. Concetto di decorum, appropriatezza, rispetto al contesto, rinnovamento modelli Afrodite di capua, forse ispirato, all’àfròdite armata dell’acrocorinto. Mai certezze sull’archetipo più sensato esaminare le varianti, vittoria alata colonna TRAIANA. Riprese concatenate che generano nuove esigenze. Studi basati sulla sfiducia nella capacità di conoscere l archetipo. Copie e rielaborazioni fenomeno di appropraizione. Cosciente della tradizione greca, collezionisti conoscevano opere dei maggiori artefici greci diffuse COPIE ESATTE E CONSAPEVOLEZZA critica. Legittimità del metodo della critica delle copie. Importanza a fedeltà della riproduzione, anche firma. GRECI : Specialisti nelle copie greche già in età ellenistica, copie già in precedenza. III e II sec a.c. scultori classici maestri da imitare. ATHENA PARTHENOS biblioteca di pergamo. Ispirata ad opera criselefantina di fidia marchio qualità Athenaios, repliche sculture dell agorà, e acropoli atene, copia famosa, DIADUMENO FOGLIA ORA, dell’originale in bronzo. Relitti testimonianza della vitalità dei commerci di opere d’arte anche di originali. Scene piccoli, temi bacchici ed atleti iconografie standard. Convenienza del soggetto al contesto preoccupazione di cicierone. Immagini forza evocativa, grecità idelae. Potenziale significato politico, vale anche quando la copia opera significativa era in pubblico valenza riattualizzate. Copia dei tirannicidi in agora poi nel capitolino. Adatti a periodo di guerra civile, tardo-repubblicana Silla. Messaggio politico. Salto in arte e qualità con Pasitele I sec a.c. versatile e colto, trattato conoscitore dell arte greca. pasitele, lui e scuola, non copisti ma rielborazione. coroplastica. Matrici bozzetti calchi per opere in bronzo ARCESILAO - statua tempio di venere genitrice, cesare, statua felicità Licinio Locullo, cratere Ottaviano cavaliere gruppo sculture fittili domus tiberiana eta augustea stile severizzante. Testa di apollo. Seconda metà del I sec, ville con programmi decorativi, sempre più complessi, ansia di vivere alla greca villa papiri ad ercolano. Ricchezza e qualità artsitica, ambizione intellettuale. Composizione sculture copie fedeli e varianti rielaborate anche. Copie e rielaborazioni unite insieme per temi di otium. Decotentstualizzazzione opere greche adottate a nuove unzioni e contesti. Versione abbreviata del satiro ubriaco di policleto. Da statua ad arreda da giardino. Abbandono di molte copie ornamenti. Di molti originali solo il nome non l autore ne competenza. I sec officine greche in ita specializzate in copie di classici. Scultori Atanadoro, agesandro, Polidoro. Opere nuove colme di phatos, rielaborazioni originali. Grotta di sperlonga. Senso classicistico nel repertorio dei tipi statuari edfici pubblici statue onorarie. CORPI DEI NOBILIA OPERA, versatilità dei copisti no rispetto dei generi, repliche ma anche nuovi e autorevoli HOBILIA OPERA. Appropriazione della scultura greca. Replicati a loro volta. Marte Ultore attesa selezione di modelli originale augusteo perduto, copia in foro di nerva. Modelli attici del IV sec a.c. corazza anatomica panneggio mantello barba elmo, ruolo paterno della divinità rivalutata da augusto diverso da marte ellenistico, giovane e imberbe. Atteggiamento e tipo dell’eletto citazione dell’athenas partheons fidiaca. Decorazione corazza grifoni affrontati ragioni politiche grifoni sacri ad apollo protettore di augusto. 27 PRISTILIO DELLA CASA DEGLI AMORINI DORATI Pompei - 8 rilievi con maschere 4 su pilastri, 4 in parete. Maschere spesso nella parte esterna delle domus, scolpite su due lati, una ad altorilievo una a rilievo molo basso. Schema fisso paesaggio roccioso, altre attirate da motivi bacchici. Atmosfera idilliaco sacrali con elementi accessori, alberi rocce ecc… elementi che ritornano nei rilievi bucolici, esperienze ellenistiche. Temi della vita campestre, con aurea religiosa, spesso bacco. Rilievi piccoli spesso incorniciati in contesti domestici. Contadino con cesto di frutta, una lepre una vacca ecc… intorno altri elementi architettonici, raffinato dettagliato serenità vita rurale presenza divina. Dimensione monumentale, contenuto. Funzione rilievi mitologici di lusso, primo piano figure grande affetto, scenario naturale o architettonico sacro. Del periodo tra adriano e Domiziano. Conquista dell’oriente arrivo a roma di oggetti in bronzo, molto richiesti i bronzi corinzi. Lega bronzo e oro o bronzo e argento. Augusto grande collezionista. Non conformabili in realtà archeologica solo in fonti. Officine di bronzo atene e delo poi a roma, cosi niente rischi nel trasporto. All’inizio utilizzazione di stampi serie, mobili e vasellame per clientela elitaria. Triclinio letti, struttura in legno, zampe telaio e spalliera, su telaio e fulcra lastre di bronzo intarsiate. LECTUS FUNERARIO DA UNA TOMBA DI AMITERNO - (abruzzo) spalliere con scene di vedemmia, conclusione in testa di mulo e busto di amorino in medaglione inferiore. Tavoli semplici, circolari con gambe feline. Sostegni complessi TAVOLO DA TEMPIO DI ISIDE POMPEI - supporti zampa felina, con elementi vegetali, piano decorato con ghirlande. Candelabri di bronzo base a 3 piedi felini a coronamento del calice, piattello per le lucerne. Lychnouchoi portalucerne con sembianze umane che reggono tralci di vite. Idolino, mescola efebo Prassitele e testa ellenistica. Connotazione bacchia e più piccolo del vero, esposizione in triclini e giardini. Statua efebo a pompei, con sgabelli e vasi da mensa Hydria da argo, carattere a calice ageminature anse a ferro di cavallo con teste sileniche. CAPITOLO QUINDICI - ARTI SANTUARIE Dopo sconfitta asia, introdotto lusso in italia, ma già a siracusa e Taranto elengaza greca. II sec a.c. cambia stile a roma, sempre più lusso. Dopo conquista cratgine, sale per banchetti e riti, particolari arredi. Luxuria, vegetazione indisciplinata, trasmette in amore per il lusso, severa condanna contro stile di vita opulento, rifiuto dei valori del Mas Maiorum, presunto inizio del declino di Roma. Lussuria giudicata negativa, arte non funzionale e fine a se stessa. Condanna unanime, divieti contro eccessi. Norme contro l’ostentazione dei funerali e nell’abbigliamento. Altre leggi contro il convivio, cibi e bevande pregiate, numero di conviviali. Tiberio fa notare futilità di queste norme che non colpiscono interessati. Arti santuarie, oggetti marmorei o bronzei, che riprendono le arti decorative, arti minori. Bottini dai regni ellenistici in argento, a Viterbo ritrovato parte di un TESORO ORIENTALE. 3 coppe emisferiche, in argento dorato e con motivi a foglie d’acanto e ninfee con piccoli granati rossi. Pregio ed eleganza. Produzione pergamena o siriaca o alessandrina tavole della repubblica, primo impero. Grande disponibilità di argento, tesoro in villa della pianella a boscoreale 30 kg. Stile vita sofisticato oggetti in argento per arredo tavola, dimostrati in affreschi vesuviani, tomba di C. Vestorius Priscus a pompei dipinto con servizio in argento. Oggi per toeletta personale specchi spille e cofanetti. Argenterie forma di tesaurizzazione, peso inciso o in ogni pezzo o per il totale (servizio). Assumevano pregio per le decorazioni e i fregi. 4 COPPE CON FATICHE DI ERCOLE E PAESAGGI, firmate da Apelle, sono false per differenza stilistica e tecnica tra gli esemplari. Reimpiego rilievi inseriti come emblema in altri piatti o coppe. Officina dedita al rimontaggio. COPPA DI ATENA, forse emblema tardo ellenistico inserito in coppa tarda. Per scambi diplomatici, tazze di età augustea, preziosità garantita da forma greca e dalla mitologia. Miti preferiti quelli della toreutica romana, trasferiscono simbologie politiche, ma intrattenimento per ospiti e vanto per famiglia. TAZZE TESORO BOSCOREALE, soggetti legati a imperatore Augusto e Tiberio. TESORO DI BERTHOUVILLE, 27 kg si argento, forme e stili diverse, in santuario celtico legato a culto di mercurio, brocche con terra di troia e centauri. TESORO DI MARENGO, sepolto in via Fulvia, gruppi di argenti diversi. No vasellame da mensa, arredo per sacello di un culto imperiale. Busto di Lucio vero. Lamine decorate variamente spalliera laterale di un letto occultamento in V sec distruzione e saccheggio intolleranza religiosa. I tesori sepolti molti provengano dal gallia, officine toreutica locali. 30 IV sec occultamenti di argenterie, temi figurati stili di vita dei domini tardoantichi, perpetuarsi forme classiche e temi mitologici anfora con 133 medaglione-reliquiari carolingi. Catalogo di immagini di un mondo al tramonto. Rarefarsi fusione a stampo, in matrici, lavoro a sbalzo o a incisione. Caduto in disuso dopo il I secolo lavoro a niello intarsio doratura a fuoco, amalgama oro e mercurio, a sostituzione della foglia martellatura. Avorio, più prezioso materiale animale, tra i più ricercati, in tardo-antico riservato a imperatore. Proveniva da africa e da india. STATUETTA DI LAKHMSI, dea indiana in una casa a Pompei, forse parte di mobile, maniglia. Indizio scambi prima età imperiale tra Campania ed indie. Officina avorio a Pompei. Principale centro di lavorazione, ossa denti e fossili ad Alessandria d’Egitto. Tessere da gioco in avorio, con grottesche divinità ecc.. letti e rivestimenti in avorio, ispirazione ellenistica, da collocare n tombe dinastiche, a Roma usati per triclini e banchetti e in contesti funerari. Più diffuse le imitazioni in osso, 1 spalliera a bassorilievo e gambe decorate, diffuse in tutto impero in contesti abitativi o sepolcrali. 2 fulerum ad altorilievo, gambe tozze, da modelli bronzei, destinazione funeraria. Rivivi sommari, ripetitivi, produzione centro italica, modelli ellenistici. Rilievi eburnei mitologici, vari fini decorativi, PORTA DEL TEMPIO DI AUGUSTEO DI APOLLO PALATINO. Caduta dei galli dal parnaso, rilievi. Soggetto storico, ispirata a modelli monumentali. Rilievi alessandrini con cornice lignea della vita militare di Traiano. Figure quasi a tutto tondo, imperatore soldati barbari e le personificazione delle province. Produzione alessandrina, standardizzata fino a tardo-antico, cofanetti lignei egiziani, motivi mitologici, (incisioni scolpite poi dipinte) con temi bacchici o toeletta di venere. Oggetti nuziali, per la fertilità, figura con abiti orientali, Attis, divinità immortalità, Impero sporadiche presenze, II e III d.c. a parte staute ideali o iconiche. Bambole in avorio nei corredi funerari. Sepoltura di una fanciulla in Horti di Domizia, sepolta con gioielli, oggetti di ambra 23 cm di bambola eburnea ingioiellata. Metà del IV sec torna l’avorio. Dittici imperiali, TAVOLA IN 5 LASTRE, BARBERINI, imperatore loricsto, giustiniano, su cavallo rampante incoronato da una vittoria. Appoggiato alla lancia con personificazione della terra barbaro accanto. Altro pannello, personaggio che porge una vittoria e ha ai piedi delle monete. Tradizione dell’imperatore trionfante, insieme a simbologie cristiane, cristo imberbe in clipeo. Conquiste in oriente, collezioni di Pieter preziose, intagliate in materiali rari, pompeo, moda collezionare pietre. Intagliare pietre in negativo e rilievo a cammeo. Glittiche maestranze asiatiche o egiziane a roma, anelli, pietre incise, pregio nell’arte o nel materiale, valore più alto diamanti perle e smeraldi. Ripreso in affreschi II stile. Centro produzione GEMME E CAMMEI, aquilei, influssi e stili ellenistici, officine glittiche, in tutto l’impero, pompei, graffiato parietale nella casa di Giulia Felice, ricorda gemmarius e cesellatore. Funzione principale sigilli personali, anelli con ritratto e simbolo di potere. Augusto sfinge, a mangio sua effige. gemme, imitazioni in pasta vitrea. Repertorio tematico, ritratti, effigi, temi politici, scene di miti, divinità, eroi, corteo bacchico. CORNIOLA CON RATTO DEL PALLADIO DI DIOMEDE - firmato da dioscuride, schema figurativo molto usato, ad archetipi scultorei. atehnas pahrtenos su diasporo rosso. Gemme con figure orientalizzanti, amuleti, prodotte sopratutto ad alesssandria. Cammei di rado come sigilli peronsali e di rado in contesti funerari. Lavorazione di pietre policrome, tecnica più difficile e costosa dell’intaglio. Capacità di sfruttare gli starti di colore per emergere figure. Età Giulio claudia, verte qualità cammei, destinati all’élite. Augusto cammei di stato, molto più garndi, temi politici. GEMMA AUGUSTEA - unica a 2 starti, di dioscuride. GRAN CAMMEO DI FRANCIA - sardonica a 5 strati, dubbi su personaggi, messaggi dinastico complesso, 3 registri, inferiore barbarie sconfitti, trofei, centrale la famiglia di Tiberio. Sopra sfera celeste con antenati (augusto, iulio-ascanio, Druso ecc…). Tiberio assimilato a Giove in trono, Livia, madre, nerone e cesare loricato, druso cesare e gaio cesare (caligola), agrippina maggiore. Realizzata in età tiberiana dopo morte di Druso. Coesione gens Iulia, linea inastica, successore incerto, molte rielaborazioni. GEMMA CLAUDIA - per le nozze tra claudio e agrippina, minore, a coppia affrontati Germanico e Agrippina Maggiore. Profili sovrapposti, ritratti montali diffusi su cammei. Iconografia tolemaica. cornucopie. Cammei non esposti in pubblico, oggetti da camera, limitata circolazione cammei di stato. Iconografie encomiastiche, attribuiti divini. Dopo Claudio tramonto dei cammei. Nerone e severo, tendenze stilistiche classicistiche. Cammei usati poi come gioielli. 31 AMBRE, no funzione pratica, prezzo altissimo, resina fossile, giacimenti in mar baltico. Produzione etrusca, ripresa I sec d.c. Tiberio commerci con il nord, grande afflusso ambra da pannonia. Via dell’ambra. Stesse maestranze dell’avorio. Ambra sostituto pietre preziose. Piccole sculture, ripetitive in soggetti e forme, sfere, verrei e bacco. Monili e amuleti, usati anche per funerali. figurazioni, modelli ellenistici, momenti di vendemmia con fregio continuo. Corredo tomba femminili ad utopia Noviomagus 13 oggetti di ambra, estensione manufatti di aquileia. Statuetta da una sepoltura, 3 personaggi intorno ad un tavolo da gioco, caricaturale, schematismo e semplificazione. Anche Pozzuoli e aree vesuviane ma non abbili come Aquileia. Diffusione schemi figurativi, per diversi tipi di manufatti. Calchi in gesso di elementi ellenizzante e diffusioni di matrici. TONDI CON DIOMEDE E ULISSE - scena del rato del palladio. Elaborazione in primo secolo, opera di Pitea con Ulisse e Diomede. CAPITOLO SEDICI - LA CERAMICA ceramica, in grandi quantità bisogni di massa, luoghi di produzioni detti da plinio, Arezzo e Samia. Ceramica più diffusa è quella da mensa che comprendeva anche le lucerne e suppellettili. Continui cambiamenti di gusto e una constate evoluzione morfologica della scenica e dello stile. La ceramica è si facile da datare ma non paragonabile a quella greca. Le ceramiche comuni non presentano grandi qualità estetiche, sono conservatrici e semplici. Anfore commerciali - per uno utilitario, ma più interessante corredo epigrafico, testimonianza di trasporti e studi sul commercio e sull’economia sono infatti dotate di bolli e di graffiti. Aspetto più interessato all’ordinazione e alla classificazione dei reperti (archeologia) interesse ad aspetti commerciali, produzione, distribuzione e consumo. romanizzazzione, roma impone emulazione ad altre culture un sistema di valori integrazione: etruschi, greci, punici, celti… fermento produttivo e commerciale, generi di prima necessità. Numa - prime associazioni di artefici e operai gerarchizzate, è certa l’esigenza di vasai operanti in età monarchica. - PIATTELLO DELLA META’ DEL V SEC a.C. - in ceramica depurata proveniente da santuario del palatino, con graffito. Probabilmente più antica iscrizione latina che menziona un ceramista. Formula dell’oggetto parlante come CISTA FICORONI, di un secolo successiva (oggetto di forma cilindrica con tre figure sul coperchio). - GRANDE BACILE IN IMPASTO, con busto di un giovane - artefice greco o etrusco, carattere cosmopolita di Roma nella prima repubblica. Clima cretivo dato dal moviemnto delle opere, esperienze greche dirette, e mediate dal mondo etrusco maggior parte dei manufatti di produzione locale, vasellame, utensili ecc… IV e III sec a.c. discontinuità produttive, ceramica da mensa a vernice nera, cambiamento fondamentale: fine dell’esportazione della ceramica attica in occidente. Altra censura post 1° guerra punica: molte officine anche di qualità, che però hanno circuiti commerciali ristretti. Post 2° guerra punica: 3 rottura e conseguente esplosione delle CAMPANA A di Neapolis, città greca alleata di roma. GRUPPO DEI PICCOLI STAMPIGLI, officine tra etruria e Lazio. Fanno profdotti dalle forme aperte, e rivestite da vernice nera lucida con piccoli bolli elaborati. Assimilati a loro i POCOLA DEORUM, oggetti con dediche alle divinità. Influsso della ceramica di Taranto, che segnano ance il passaggio dalla magna grecia a roma. Nuova tipologia metà III sec HERAKLESSCHALEN, vasi di forme diverse a vernice nera con bollo con Eracle, oppure coppe a vernice nera con H sul fondo. 1 guerra punica - scadimento qualitativo, e continuità del gruppo dei piccoli stampigli, ma fine dell’espirazioni a lungo raggio e conclusioni della produzione figurata dell’etruria. Ceramica di Cales, Campania, chiamata CAMPANA B, unica eccezione si rifà a modelli metallici classici ha molte firme. Post 200 a.C. esportazioni C. A. di neapolis, C. B. Di Cales (e anche Campana C di Siracusa). C.A. - esplosione produttiva dopo 2 guerra punica, con nascita anche di forme diverse e standardizzazione della decorazioni in schemi e forme, diffusione per via marittima. 32 Età augustea svolta positiva, espansione artigianato e commercio grazie alla pace. Conquiste ellenistiche afflusso di mano d’opera, acquisizione del patrimonio orientale. Emancipazioni delle officine romane, innovazioni colori e semplificazione della produzione. Colori smaglianti e matrici più semplici. (millefiori, reticelle nastri marmorizzazzioni) amore per policromia. Vetro cammeo 2 strati diverso colore, lavorato con tecniche glittiche. VASO PORTLAND o BARBERINI - VASO BLU - figure vendemmianti, più antico vaso a cammeo. Realizzazione forse Alessandria forse roma. Contenitore per mense, conferme in decorazione, episodi bacchici. Realizzabili anche pannelli da inserire in affreschi pinakes, oppure disposti in modo da essere attraversato dalla luce. Ruolo in architetture, finestre miglioramento, qualità vita valorizzazione delle decorazioni interne. Terme grandi vetrate, inserite in telai lignei. Doppi vetri, per dispersione del calore. Dal III sec d.c. soffiatura anche per vetro da finestra. Lastre sottili e trasparenti. Nuovo tecnica, soffiatura, scoperta casuale, clamorosa espansione della produzione. Miglioramenti, libertà, manipolazione, costi bassi ecc. stupore antichi versa questa nuova tecnica. Siria, I sec d.c. soffiatura in matrice, matrici composte da più parti, oggetti simili a metalli sbalzati. Forme articolate e molto colorate. Forme di frutti, teste ecc. conservatia nceh nomi degli artigiani, soprattutto in Skyphoi. In occidente, soffiatura nella matrice origine a bicchieri a forma di clava di ercole. Coppe con raffigurazioni di spettacoli, corse di carri e venationes. Sec II d.c. vetro soffiato sostituisce del tutto la matrice. Eccezione vasi da mensa, fine I sec d.c. in vetro decorato, imitazione del cristallo di rocca. Vasellame da mensa, vasto repertorio, gusto internazionale. Bottiglie a corpo quadrangolare con marchio sul fondo. Forme funzionali, poco ornate, ma persistenza di officine specializzate alla decorazione. Detrazione incisa e figurata rara però nel III sec d.c. diffusa quella geometrica, sfaccettature. Figurati, officine renane e egiziane carattere mitologico, V sec d.c. scene di caccia di genere e bibliche. IV sec d.c. vetri incisi in urbe prodotti santuari di alto livello almeno 2 riconoscibili per stile. 1 intasi lineari per contorni campire con abrasioni opache. Officina 2 contorni più sinuosi di diverse profondità e ampiezze effetto chiaroscurale. PIATTO DAL FORO ROMANO - imperatore con grandi occhi con corte, costantino o Costanzo II davanti ad un ampio con capitelli stilizzati, con decorazioni con vittorie e figure nude, personaggio con barba e latro con cavallo. MISSORIUM - di teodosio I in argento, piatti di largizione, rari casi in cui si individua una committenza specifica. Soggetti comuni di qualità elevata. PIATTO LARGIZIONE FAMIGLIA SIMMARCHI -per la nomina a questore/ protettore di Memmio, figlio di aurelio simmaco. Elite tardoantica, vasi a gabbia DIATRETA, lampade a sospensione. Ottenuti con tecnica a giorno, intaglio di un vetro molto spesso fino a far sembrare la decorazione una rete legata di poco allo sfondo. O forse realizzati a matrice, lavorati complessi e rischiosi. Artigiani e intagliatori diversi da artigiani tradizionali. COPPA TRIVULZIO - in un sarcofago con iscrizione, coppa di Licurgo, proprietà ottica, colore cangiante verde-rosso, presenza di argento e oro. soggetto, mito del re della tracia, licurgo, figlio di ares. Cerca uccidere Dioniso e ambrosia questa però si trasforma in vite e soffoca cosi licurgo. 3 episodi sulla coppa ambrosia, la tarsformazione e l’uccisione e un corteo dionisiaco. Uso della copa rituale? No probabilmente solo mensa, MOSAICO DI PIAZZA ARMERINA stesa rappresentazione. - vetri a sandwich, decorazione a foglia d’oro, tra due vetri, su fondi di recipienti, 500 esemplari, più prodotti a roma, trovati in catacombe. Decorativi doni augurali. Soggetti cristainie ebraici e pagani. Con scritte, committente o beneauguranti, non oggetti molto pregiati o esclusivi, poco oro non alto livello artistico. V secolo scompare produzione di lusso del vetro, repertori meno vari. Nascita di forme particolari, lucerne e calici. Lucerne economizzare sul combustibile, luce più intensa, alcune sospese altre appoggiante. 35 Vetro impieghi polifunzionali, corinto 100 pannelli vitrei, imballati in edificio pannelli con lastrone di vetro di diverse forme e colori tipo opus sectile, decorazione con personaggi miti dei filosofi ecc.. incorniciati e alternai a vedute paesaggistiche. Decorazione esclusivamente vitrea. VILLA DI LUCIO NERO - pareti letti tricliniari e altri mobili, impreziositi da decorazioni vitree lastrone impossibili da riprodurre, individuati motivi vegetali e geometrici. CAPITOLO DICIOTTO - LA PITTURA Pittura muraria molto legata all’architettura, artisti anonimi che lavorano in squadra, officine riconoscibili da stile. Tabulae, quadri, soggetti, mitologici illusionistici. Scoperta Pompei grande interesse a pittura parietale, molto ben conservata, definizione di 4 stili diversi, stile: schema ornamentale. Uniche pitture anteriori alla fondazione di Roma solo testimonianze funerarie, collegate alla tradizione della pittura greca, ma anche produzione vascolare. Caratterizzate da una linea di contorno semplice e capitare uniformi. Importanza della tripartizione, alla base dell’arte antica. 1 STILE - moda mediterranea, riproporre all’interno i rivestimenti esterni dei templi, edifici pubblici con anche elementi in stufo e incisioni. pitture, rivestire ambienti ad imitazione delle crustae marmoree. Tipologia definita quasi strutturale o mediterranea. Decorazioni simili a quelle realizzate in Grecia, Asia Minore Egitto nel V sec a.c. molte attestazioni di questo stile sopratutto a Roma, Pompei ed Ercolano. Apporto della manodopera greca ma con caratteristiche locali: cambiamento delle proporzioni e rapporti dimensionali, zoccolo 1/3 della parete, molti elementi verticali e concezione di un’ambiente unitario. Decorazione questa realizzata con una gamma cromatica satura e accostata casualmente. I motivi decorativi sono subordinati all’aspetto strutturale. Ha sapore arcaizzante e sobrio. Il primo stile viene utilizzato fin dall’80 avanti cristo e per un periodo convive con il III stile. 2 STILE - inizio i sec a.c. Domus augustana, Capitolium di Brescia, detto lo stile architettonico, uso della tripartizione, elementi strutturali, uniti a nuovi schemi iconografici e pittorici come TROMPE L’OEIL e piani spaziali. mutamento, esigenza della committenza riorganizzazione della deus per un maggiore lusso. Molto usato il secondo stile a pompei (- Cubicolo 16 Villa Misteri). Architetture solide e illusionistiche che sia aprono s spazi aperti, realizzati con colori forti. - Villa di poppea, massima evoluzione dell’illusionismo. Non riproducono edifici esistenti, delineata da cornice e con più punti di fuga. - Domus Consolare, dipinta con scene di odissea. In lontananza paesaggi ripetitivi ma mai uguali. Dipinti paesaggi di fantasia idillico-sacrali e rompono bidimensionalità della parete. - Villa dei misteri, sala 5 ad opus sectile, tanti figure diverse donne sileni, satiri e donne. Riti misterici, bacchici forse iniziazione. Forte presenza femminile. - Stanza delle maschere casa di Ottaviano, sul palatino, colonne sottili, sfondo non realistico, bianco. Ghirlande e figure esili. Elementi architettonici privi di significato e motivi egittizanti, di gusto alessandrino. - Aula isiaca, cubicolo superiore decorati con stucco e pittura. Elemento centrale entro il quale è organizzato il resto. - Villa farnesina, pareti monocromatiche, decorate con raffinatezze miniaturistiche, non più prospettive architettoniche, anticipano III. 3 STILE - stile detto ornamentale, - Villa di Agrippa, cubicolo 16. Realizzato con piante esili e nature morte. Quadri con paesaggi idillico-sacrale posti centrali con ai lati colonnine. Resi questi attraverso colori forti. Componenti dello stile ornamentale sono anche le ghirlande e gli uccelli ma anche tralci e candelabri. Terzo stile che si fonde anche con il primo, ritorno ad uno stile arcaizzante ma sormontato e piegato alla decorazione. Molti esempio a pompei. In età augustea i temi sono a soggetto mitologico. Terzo stile caratterizzato anche da un’appiattimento degli schemi e pannelli monocromi. - Casa di Frontore, rappresentazione centrale ridotta, piccolo quadro. Ai lati grandi zoccoli con tralci e candelabri. - Colombario di Pomponio Hylas, arabeschi di vite su sfondo bianco. - Piramide C. Cestio, composizione libera su sfondo bianco. 36 IV STILE - detto anche illusionismo prospettico, sviluppa dopo gli anni 60 a.c. a Pompei dopo terremoto. La sola pittura non soddisfa più le committenze. Unione diversa di pitture parietali, già viste in stili precedenti (illusionismo prospettico del II stile e decorativismo del III). Realizzazione delle grottesche, sequenze ripetitive monotematiche su fondo uniforme. Unito alla rielaborazione dell’architettura dipinta, raffigurazioni scenografiche e innovative. - Domus Aurea Nerone, realizzata da artista Famulo. Sull’illusione prevale tuttavia la decorazione, grandi contrasti coloristici. Pitture popolari - eterogenee, no finezze ma chiarezza espressiva, proporzioni gerarchiche, prospettiva ribaltata. Scene quotidiane, temi religiosi, di cronaca ma anche erotiche. Periodo questo di decadenza caduta Pompei 79d.C. Periodo tra flavi e antonini, tendenza semplificatrice. Innovazioni solo in volte e soffitti. - Domus dell’Aventino, resistenza schemi del I sec. d.c. pareti a fondo bianco tripartite in verticale e orizzontale. Motivi simili Domus aurea, - Villa grande, di epoca tardo antoniniana e severiana ripresa dei paesaggi e del II stile. Edicole figurate e vedute architettoniche. - Mitreo Barberini, pitture del II-III sec legate al culto di mitra, uccisone del toro sacrificale, schema molto usato am con grandi varianti. Richiamo della pittura popolare, unito anche a dettagli e riprese marmoree e recupero della tradizione del tromp l’oeil. - Dea Barberini, donna monumentale in trono forse venere. CAPITOLO DICIANNOVE - IL MOSAICO Mosaico da musivum, opera degna delle muse, decorazioni con elementi più o meno regolari, marmo pietra vetro. Con legante su intonaco, piccole tessere. Greci hanno primato, dei pavimenti musivi, Plinio. Precedenti ai mosaici i pavimenti a ciottoli. Figurati vari centri greci, ciottoli impiegati senza modificare forma, tondeggianti dando aspetto chiaroscurale. Stesso repertorio pittura e stessi committenti. Italia, pavimenti cementizi fin dal II sec a.c. Pompei ed Ercolano, a volte con scaglie di marmo o pietre policrome. Uso della manodopera greca, Dioscuride di Samo, - villa di Cicerone a Pompei, con scene delle commedie di Meandro. Pannelli eseguiti in officina poi inseriti in appositi pavimenti cesellati o cementizi. Trasposizione dalla pittura al mosaico, tessere molto piccole quasi effetto dipinto, vermiculatum. Tarda-repubblica, pavimenti in opus sectile, più antichi fatti con materiali non marmorei: ardesie pietre e calchi. Tra I e II sec stile strutturale, II stile ricerca illusionistica, effetti di chiaroscuro e prospettiva. - Casa del Fauno Pompei, mosaico figurato, pitture in stile strutturale, come grandi palazzi orientali. Cubicoli temi quali satiro e menade, sale da pranzo temi bacchici e nature morte, esedra sul peristilio, scontro tra A. Magno e Dario III, a grandezza naturale. Copia di un quadro greco, contatto diretto o solo espressione di alto rango. - Mosaico di Palestrina, mosaico parietale che raffigura l’inondazione del Nilo con figure annesse. Prima forma di rappresentazione delle popolazioni africane. Pittura data III sec a.c. Decorazione bianco e nero prende il sopravvento, motivi economici, materiali e manodopera meno qualificata, organicità architettura e decorazione. Mosaici in bianco e nero, prima solo cornice nera, decorazione associata poi al II-III-IV stile. Un solo elemento moltiplicato, soprattutto geometrici, alveare di esagoni, girelle di triangoli, stelle di rombi ecc… motivi geometrici legati anche a opus sectile. Metà I sec d.c. composizioni meno sobrie ma sempre su campo bianco. Periodo Adrianeo, 120-130 d.c. stile FIORITO, line movimentate e curve, arabeschi, ornati e vegetali. - Hospitalia Villa Adriana, corridoio con mosaico a crocette nere, cubicolo fini motivi geometrici. Grandi decorazioni musive nella villa policrome, mentre bianco e nero usato per locali di servizio. Salone banchetti con arabesco fine, decorazione vegetale con uccellini. - terme dei Nettuno, Ostia. Trionfi di Nettuno e anfitite, quadriglia di ippocampi, guidata da Nettuno, con attorno pesci amorini e nuotatori. Molto disegnativo, no profondità definizione delle anatomie. Le figure sono orientate a seconda della posizione dell’osservatore. Cambia lo stile con imperatori severi, III sec d.c. fondi neri con contorni curvi e sinuosi, meno motivi geometrici. Schemi decorativi precedenti, ma subordinati al nuovo gusto, semplicità, 37 - Tempio dei castori, restaurato da Tiberio nel 6 d.c. egli molto legato a questo tempio, vuole far identificare I Dioscuri come lui è suo fratello druso. - Tempio della concordia, rimangono solo podio e basamento. Da monete ricostruzione della facciata E Plinio, ci dà informazioni delle opere d’arte. Rifatto tra il 7 e Il 10 d.c. Dedicato a concordia augustea, per possibile eredità, Plinio parla the statue di divinità le altre opere quali dipinti tempio come museo. Statua della concordia seduta in trono. - Basilica Emilia, rifatta più volte la prima volta sotto Cesare, fregio della storia delle origini di Roma. Basilicata due piani con porticato su piazza dedicata a gaio e Lucio Cesare, eredi designati. - Arco, tra il tempio del divo Giulio e quello dei castori sono dei punti di accesso al foro, altro edificio costruito ex novo non resta nulla. Rendere omaggio alla vittoria di Ottaviano contro Pompeo ma anche per battaglia di Azio monumento per rievocare la guerra civile più ristrutturazioni. Foro di Augusto Impianto non molto diverso da quello di Cesare, l'ingresso contiguo al foro di Cesare, Unico edificio sconosciuto, Piazza rettangolare sui lati lunghi portici corinzi alle spalle dei Portici due grandi esedre. Nella parte di sinistra fondatori di Roma Enea dalla parte opposta storia di Roma Romolo. Augusto cerca di incarnare le origini mitiche e la tradizione storica della città. In fondo alla piazza tempio periptero s p. cancella a doppia fila conclusa da un'abside con statua di Marte ultore, Venere divo Giulio. Ritratti di Ottaviano È uno dei tanti ritratti, il giovane ha la testa piegata verso sinistra con torsione del collo tipica dei sovrani ellenistici sguardo fisso davanti a sé E la chiama è fatta di ciocche agitate. Caratteristica della ciocca detta a tenaglia. Volontà di riprendere tratti ellenistici occhi infossati e guance scavate. Opera databile tra il 35 e il 30 a.C. Statua di Augusto di prima Porta Prototipo dello stato imperiale fino a tardo impero imperatore che chiede alla folla tacere per iniziare un discorso. Basta una corazza riccamente adornata si vede tunica militare E ha il mantello tipico del comando che gli cinge i fianchi e ricade sul braccio sx nel quale tenevo una lancia. il capo e le gambe sono nude la gamba destra a un puntello che rappresenta un delfino e un amorino. Importantissima È la corazza riccamente elaborata nei secoli successivi usate come strumento di propaganda che rappresenta la personificazione del cielo con la fabbrica del sole Aurora con anche Apollo su un grifone e diana sulla cerva ai lati vi sono le personificazioni di Germania e Pannonia Pacificati. La datazione è probabile verso l’8 a.C. stato deriva dal prototipo del rifugio di Policleto il volto a tratti duri e neoclassici. Ritratto di Augusto, via labicana Ritratto di Augusto realizzato sotto Tiberio, copia di una statua eseguita a fine primo secolo negli ultimi anni della vita dell'imperatore. Serie di ritratti finali, rappresentato con il capo velato come un pontefice massimo rivestito di Toga atto di effettuare un sacrificio. Testa eseguita a parte attaccata in un secondo momento il volto è affilato È segnato dalla fatica, uomo stanco è ammalato. Seconda lettura di un uomo con un'immagine distaccata È spirituale. Corpo privo di evidenza plastica, molte pieghe profonde. Ara Pacis Diffuso uso dei monumenti editi alla celebrazione imperiale realizzazione sancita dal Senato nel 13 a.C. Per il ritorno di Augusto da una spedizione in Gallia, oggi non imposizione originaria. i rilievi più importanti sono quelli che decorano la parte superiore del recinto. Il recinto realizzato in marmo ufficio spazio sacro nel quale possono alzare, a supporto per pannelli figurativi: E quattro pannelli di tipo mitologico legati alla fondazione di Roma vi sono anche due lunghi pannelli con scene di processione. Non rappresentano una processione preciso, Sono personaggi radunati per collegi sacerdotali mi sono i Flamini, Augusto E i membri della sua famiglia Giulia e Agrippa druso germanico Tiberio. Questa processione avviene sui lati corti dell’altare. Si parla di rilievo storico perché druso maggiore non presenta Roma, Quindi non cerimonia proposto ma rappresentazione sintetica simbolica a cui partecipa la famiglia imperiale e i collegi sacerdotali. Perché lo scopo principale al di là dimostrare tutta la gerarchia religiosa di Roma È quello di presentare l'intera famiglia imperiale nel momento in cui si stava decidendo la 40 successione di Augusto. Successione che sarà sfortunata perché moriranno Marcello Agrippa e i figli. Gli altri pannelli raccontano delle origini di Roma: - il primo sacrificio di Enea spa spiaggia di Lavinio, - scena del ritrovamento dei gemelli allattati dalla lupa. - immagine per la madre che rappresenta una sintesi tra la terra E Venere genitrice, Rappresentazione dell'abbondanza E dei frutti della terra Mausoleo di Augusto Augusto, gia nel 28, al ritorno da Alessandria in seguito alla conquista dell'egitto e sconfitta del nemico Antonio, diede inizio a un piano urbanistico che interesso principalmente la zona di Campo Marzio, dove fece appunto erigere il monumento funerario per se e la gens iulia.
 E' un monumento a tumulo monumentalizzato, a base circolare con un diametro di quasi 90 metri, formato da 5 cerchi concentrici e l'intera struttura era rivestita da un cumulo di terra su cui crescevano alberi in modo da estendere anche al mausoleo il ruolo di giardino pubblico, e nel punto più alto si trovava la statua raffigurante Augusto Teatro di Marcello Progettata Cesare terminato da Augusto gli dedica nipote Marcello inaugurato nel 13 a.C. Unica parete sopravvissuta. Ordini sovrapposti archi inquadrati da semi- colonne di ordine dorico ionico e corinzio. Interessante perché mostra varie fasi di transizione architettonica verso un gusto classicista, decorazione di crema sobria. Porta maggiore Impulso della dinastia Claudia ristrutturazione degli acquedotti, E la costruzione di due nuove acquedotti, Claudio realizza un arco monumentale arco che diventa porta delle mura chiamata Porta maggiore qui confluiscono tra Acquedotti l'acqua Appia l'acqua Claudia E anio vetus. Opera quadrata in travertino Quinta poderosa alla città. i due archi sono sormontati da un attico tripartito vi sono anche delle nicchie arti minori con colonne corinzie che terminano in un timpano il tutto su un importante basamento. Casa della Farnesina Probabile villa di Agrippa e Giulia, decorazione pittorica di alta qualità, più alti esempi di pittura di questo periodo pittura simmetrica con elemento centrale rappresentante infanzia di Dioniso. Sala pensata come pinacoteca quadri collocati nelle architetture, assolutamente realistiche a mero scopo decorativo. Non vi è prospettiva, decorazioni di gusto classicista E grandi superfici di colore, decorazione accessoria neolitica. Villa Livia a prima porta Decorazioni con pittura da giardino, non rappresentazione a scopo naturalistico. Per decorare triclinio estivo in una finta grotta soffitto imita un padiglione, Illusione di un ambiente sotterraneo concertino molto ben costruito. giardino chiuso in una cancellata linea oltre la quale cambia un altro recinto marmoreo che mantiene l'elemento selvaggio al di fuori. Le piante sono simmetriche tra loro E la vegetazione riconoscibile, E Rappresenta la vita il suo momento più bello. La scena è popolata da uccelli riconoscibili. Domus aurea Politiche di licenziato da Claudio portata avanti anche da Nerone, domus transitoria utile per collegare gli edifici sul Palatino dei possessi imperiali sull'Esquilino. La costruzione tuttavia brucia E fu sostituita dalla domus aurea nota con il medesimo scopo. Questa però aveva però programmi spettacolari, fu costruita da celere e severo, aveva lo scopo di rappresentare in maniera colossale il concetto di villa urbana. la zona fu dotata di un lago artificiale È di una statua colossale di Nerone vestito da dio sol si affacciava sulla via sacra. al suo interno vi erano macchinari astrologici che sottolineavano la natura divina dell'imperatore. La costruzione venne interrotta alla morte di Nerone, Venne sostituito dalla domus augustana di Domiziano. Fu distrutta da Traiano E dalle sue terme. Le strutture erano molte basate suo rapporto ternario, ma comprendeva anche soluzioni circolari E curvilinee. Tanta importanza data alla decorazione pittorica quanto quella marmorea. 41 Foro della pace Chiamato fino alla tardo antichità tempio della pace poi foro della pace. Il nome dice già la grande importanza religiosa ma non mancavano le stanze adibite all'attività del foro, non fu mai sede di tribunale, ed il complesso si propone come museo di importanti opere d'arte, Il tempio entro la struttura architettonica del porticato ma ne rimane il fulcro. Il centro era decorato con fontane vuole, Costruito per volontà di vespasiano con oro delle campagne giudaiche, Tito Guida la spedizione E Domiziano fratello di Tito dedicherà un pannello nel suo arco. Facciata del tempio a sei colonne di granito Rosa. Pianta quadrata delle dimensioni più Grandi di quelle il foro di Augusto il tempio prendeva tutto un porticato la statua avevo un basamento di svariati metri. Accanto al tempio vi sono spazi adibiti a biblioteche una di queste occupata dalla basilica dei santi Cosimo e Damiano. Nel porticato e nella piazza furono esposte le opere prima saccheggiata da Nerone, le quali alla sua morte furono ridate al pubblico ad opera di vespasiano. Il modello del tempio proviene dal mondo greco È probabilmente un ginnasio ellenistico. Colosseo circo anfiteatro Flavio Sorge per volere di vespasiano Dove c'era il lago della domus aurea commissionato nel 79 d.C. Inaugurato sotto Tito. Restauri miglioramenti nel tempo importante intervento di severo Alessandro che fece costruire colonnato Sulla summa cavea. Dopo anche la fine dei giochi con i gladiatori usato per le venationes, nel medioevo usato come castello. La facciata è una sovrapposizione dei tre fasce di archi inquadrati da semi colonne nei tre diversi ordini Sulla sommità trave per la disposizione di tele oscuranti. La strutturata pianta ellittica che permette ad ogni osservatore una visuale perfetta del centro. Per l'inaugurazione ci furono 100 giorni di spettacoli. Terme di Tito Architetti di Nerone scandiscono le zone delle terme in quelle che portano suo nome, non rimane nulla, impostazione confluita in quelle di Tito. Fusione tra ginnasio e terme Bagni disposti lungo un unico asse prevedevano un doppio calidario absidato. Domus Augustana Commissionato da Domiziano, insieme alle domus di Augusto E Tiberio occuperanno il palatino. Sala di rappresentanza la aula privata con anche uno stadio. Costruzione prevede il della mente del terreno E l'abbattimento di molti palazzi repubblicani inaugurata nel 92 d.C. aveva due ingressi distinti, Uno sul circo Massimo per uno sui portici del Palatino. Dotato di un grande peristilio su quale si affacciavano le sale di rappresentanza l'aula regia feltri Clinio, gli ambienti privati È una sala rotonda. La zona privata costituito su due piani per superare il dislivello, avevo un ingresso curvilineo. All'interno della zona privata era un piccolo peristilio su quale si affacciavano strutture simmetriche a due piani. Lo stadio è un grandissimo giardino circiforme. Foro transitorio Chiamato anche Foro di Nerva, in spazio molto stretto progettato da Domiziano, spazio molto stretto Dove nessuno aveva mai pensato di edificare. Lo scopo del foro era quello di permettere il passaggio tra Esquilino E foro romano. Inaugurato sotto nerva, spazio sfruttato al massimo senza porticato con ambienti sui lati, ma l’efetto illusorio viene mantenuto attraverso colonne libere addossate alle pareti sormontate da una trattazione un fregio continuo. Nei lati corti arco di cerchio che porta dilatazione dello spazio. Dietro il Tempio realizzato un portico al quarto il tempio realizzati in alto, su di un basamento a fianco alla sede del foro di Augusto. Non possibile realizzare un'entrata trionfale letterale. . Il tempio italico con secolo in facciata con le consuete caratteristiche, il tempio viene dedicato a Minerva. Foro I mercati traianei Foro più complicato Perché cambia nella ricostruzione delle piante. Prima idea di pianta del 1811. Ricostruzione di un gigantesco edificio per il divo Traiano È diva plotina. Adriano fece costruire un tempio per la coppia imperiale ma non si sa dove, indicazioni che permettono di individuare un tempo nel foro. Complicazioni per il ritrovamento di uno strano portico al quarto E non ad angolo come negli altri casi poiché spazio non permetteva tale tipo di costruzione. I ritrovamenti avrebbero dovuto far emergere solide fondamenta atte a reggere un tempio di tale dimensioni, ma nulla fu trovato, occorrerebbe scavare sotto il palazzo della regione. secondo ipotesi non prevede una collocazione di tempio perché analisi sull'area non approfondite. Complesso che vede la creazione dei mercati traianei, Essi sono dotati di una facciata monumentale. 42 175. Le spire sono minori perché Alfredo a spirale più alto inferiori sono anche le immagini E non vi è l'aumento in altezza dall’altorilievo. Per contrastare il restringimento ottico, le figure sono rese più ombreggiate chiaroscurate attraverso l'uso del trapano. Altro elemento importante proporzione gerarchica che prevede l'aumento delle dimensioni delle figure a seconda della loro importanza. L'imperatore È sempre più grande. Non più chiarezza compositiva ma ansia propagandistica, appaiono per la prima volta le manifestazioni sovrannaturali dell'imperatore Terme di caracalla Iniziate da severo, sulla via appia nel 212 dedicate a caracalla nel 216. Architettura più complessa dell’epoca, passaggio da I a II secolo. Terme finite da traiano, ma queste innovazione di separare l’mbiente termale con edifici accessori. A oriente ingresso monumentale, lato opposto gradinata per gare ginniche. Fiancheggiate da sale absidate. Lati nord e sud esedre simmetriche con tre sale. Corpo centrale sequenza canonica, in asse calidario 2 sale ellittiche, copertura a volta. Arco degli argentarii, foro Boario Eletto nel 204 all'ingresso del foro Boario detto impropriamente arco ma solamente porta architravato ornata solo sul lato meridionale con rilievi nel pilone È nell’architrave. nei rilievi figurano Ercole È forse liber Pater, le due divinità protettrici della dinastia. Sui piloni tra differenti registri con fasce adorne di kymatia. I pannelli minori in alto contengono figurazioni allegoriche decorative come vittorie con festoni quelle in basso invece raffigurano scene di sacrificio. I pannelli principali contengono nel pilone barbari imprigionati sulla fronte un togato E la famiglia imperiale. Arco di Settimio severo Eretto nel 203 per celebrare le vittorie sue e dei suoi figli, Caracalla e geta, sui parti. Ci sono quattro pannelli che illustrano le guerre sono quello che abbiamo di più simile alle pitture trionfali. In questi si sintetizzano diversi episodi ma sono dei rilievi storici. Sono una modalità unica destinati ad essere tuttavia senza successo, rilievi molto confusionari. Il primo pannello illustra avvenimenti della prima guerra del 195 con la partenza delle truppe da un accampamento, uno scontro tra romani che parti. Il secondo invece testimonia la partenza per la seconda guerra 197-8. Partono con macchine d'assedio alla volta di edessa. Palazzo di Diocleziano a spalato Venne costruito intorno 300 dopo aver abdicato nel 305 diventa residenza. Realizzato come un accampamento con tanto di mura di cinta con torrioni quadrati a faccio sul mare con un loggiato a semicolonne ed archi. Sui rimanenti tratti esistono porte di accesso Dove nascono vie che si incontrano al centro della città. Gli appartamenti privati dell'imperatore costituiscono metà del pozzo al suo interno ci sono templi terme zone private. impianto quello del castra. Basilica di Massenzio Nota come basilica Nova o basilica Costantini, iniziato a Massenzio e terminata nel 308 da Costantino. Sorge sulla vasta piattaforma a tre navate quella centrale coperta da tre volte a crociera che poggiano su otto colonne, le altre navate sono coperte da travolta botte perpendicolare all'asse della navata mediana. Costantino sposta l'abside a est Dove pone la sua statua. I tetrarchi Potere Division quattro soluzione prevede un gruppo scultoreo che ci presenta quattro persone pressoché identiche per aspetto abbigliamento disposte a coppie. Augusto si distingue per la barba leggermente puntinata E l’abbraccio con il braccio destro verso il suo Cesare. L'abbigliamento a militare indossano una corazza da combattimento una cintura una spada contessa d’aquila, un copricapo E quale doveva avere gemme. Le figure sono volutamente uguali poiché dovevano agire in modo concorde. In questa composizione risalta molto la testa poiché l'artista concentra le sue forze l'abilità: gli occhi sono grandi E sottolineati da spesse palpebre lo sguardo ipnotico, E l'opera è databile 293 303 dopo Cristo. Arco di Costantino Votato dal Senato nel 312 per onorare la vittoria su Massenzio. Arco a tre fornici le decorazioni comprendono Otto statue traianee Di daci, che vengono collocate sulla sommità, gli otto tondi adrianei posti sopra il fornici, gli otto rilievi aureliane il grande fregio traianeo. Di epoca 45 costantiniana sono i pannelli di soul e luna ai lati dell’arco, gli autobus degli imperatori divinizzati nei fornici minori, I bassorilievi dei clienti delle colonne raffiguranti sul fronte le vittorie e trofei barbari E sui lati i barbari prigionieri. Modalità di racconto già tardo antica fregio gira tutto intorno all’arco, colpisce per monumenti presi da altri edifici portati a grandi conseguenze soluzioni precedenti ad esempio le proporzioni gerarchiche E la prospettiva ribaltata. Diversi bassorilievi con Costantino da quando lascia Milano, la sede di Verona, la battaglia sul ponte Milvio. Sul lato opposto l'ingresso in città E una scena di orazione. Questa sera dei fori romani l'imperatore è più grande una folla ribaltata. Arco di Costantino - fregio Elkann oppodi Traiano Il fregio che si trova nell'arco di Costantino non appartiene al foro di Traiano, molto ben conservato rappresenta la conquista di un villaggio della dacia. Questo ad opera della cavalleria e della fanteria dell'esercito romano in secondo piano barbari. Rilievo storico per riprodurre campagne di Traiano Meno particolareggiato della colonna. Succede seriamente non rispettato, Allusioni astratte espresse in termini glorificatori. Stile barocco delle composizioni e anche delle figure. Arco di Costantino - tondi adrianei Sono inseriti Otto medaglioni attribuita all'età Adrianea, in alcuni si riconosce la figura di Antinoo. Si inseriscono nel rilievo storico narrativo, per soggetto, forma e carattere sono atipici. Tondi dal diametro di 2 m figura grandezza naturale. Rappresentano scene di caccia al cinghiale alle ore all'orso ho partenza per la caccia (come Ercole Artemide Apollo). Il tutto per esaltare la Virtus E la pietas del sovrano. Tema poco tradizionale, raccontato con caratteristiche del arte classica. Paesaggio reso con pochi cenni, rispettando quella che è la caratteristica ellenistica. Cronologia tra nel 130 e Il 138 d.C. Da un edificio che può essere sia l'arco di Adriano mutato poi in quello di Costantino oppure un edificio legato al culto di antinoo. Ritratto colossale di Costantino era nell abside occidentale della basilica Costantini, le parti nude sono le uniche giunte fino a noi, intuibile che probabilmente raffigurava un Costantino seduto con veste che gli lasciava scoperta la parte del patto il braccio destro sollevato il quale doveva impugnar la croce ritratto inizialmente decorato con una corona metallica. Il viso grandioso e solenne compatto squadrato dominano occhi enormi I capelli formano una frangia rigonfia. RITRATTISTICA AUGUSTO RITRATTISTICA Nella ritrattistica imperiale di Augusto, possiamo distinguere essenzialmente tre diversi periodi e altrettante conseguenti tipologie ritrattistiche: - In un primo periodo, al suo rientro a Roma da Apollonia, risale una tipologia ritrattistica in cui il futuro princeps è raffigurato come un giovane, quale era d'altronde, in cui vediamo una capigliatura apparentemente disordinata disposta a ciocche, un viso ossuto e - tendezialmente magro occhi piccoli e infossati..
 - Fatto risalire al 29 ac è un tipo ritrattistico gia piu' maturo, le ciocche cominciano a essere disposrte in modo piu' ordinato e il volto piu' canonizzato
 - Una volta che, nel 27, Ottaviano assume il cognomen di Augustus, il ritratto si canonizza, il volto ritorna giovanile e carico di una decisione che va a sottolineare il suo ruolo di princeps. Emblematica in questo periodo è la statua loricata del tipo Prima Porta, dove Augusto è raffigurato con un braccio alzato durante un discorso (adlocutio). I capelli sono ora disposti secondo uno schema rigido, in cui le ciocce si dispongono in modo ordinato, e sulla fronte vediamo già i ciuffi a coda di rondine che andranno a caratterizzare la ritrattistica imperiale nei secoli a venire. Sulla corazza anatomica è resa in bassorilievo una scena storica (!). Importante in questa statua è il rapporto con il Doriforo di Policleto, in cui si è vista una diretta ispirazione nella ponderazione del corpo.. IMPERATORI GIULIO-CLAUDI FINO A NERONE 17-54
 Si mantiene essenzialmente una linea ritrattistica vicina alla tipologia di Augusto Prima Porta, ma con una distinzione dei tratti caratterizzanti del volto, come d'altronde tipico nella ritrattistica romana del tempo. La disposizione delle ciocche sulla fronte a tenaglia o a coda di rondine si ripresentano quasi come segno di legittimazione. 46 NERONE 54-69
 Se Nerone, in un primo periodo, sotto la tutela della madre, Agrippina, e del tutore Seneca, si mantiene nella ritrattistica piu' vicino alle tipologie caratterizzanti della gens giulio-claudia, nel momento in cui se ne libererà, letteralmente, si distanziera da questa tipologia ritrattistica, facendosi raffigurare con un volto piu' realistico, grassoccio, e con una capigliatura nuova, piu' selvaggia, in cui si è voluto vedere un riferimento alla ritrattistica ufficiale di Alessandro Magno. Sicuramento Nerone voleva presentarsi come un imperatore novus, distante dai precedenti, e questo si riflette fortemente nel campo della ritrattistica ufficiale. VESPASIANO E DINASTIA FLAVIA Il tumultuoso anno dei quattro imperatori, si conclude con l'ascesa al potere di Vespasiano, che vorrà subito distanziarsi dagli imperatori precedenti e soprattutto da Nerone, che gia al tempo non era molto popolare. Il volto di Vespasiano viene quindi raffigurato carico di un forte realismo, le sue caratteristiche fisiche, anche se non necessariamente gradevoli, vengono ora messe in mostra. Similmente faranno i suoi sucessori Tito e Domiziano. ADRIANO 117-138
 Definito il grechetto, per il suo forte amore nei confronti della grecia in cui si rechera più e più volte, Adriano, riflette anche nella ritrattistica questa sua tendenza grecizzante: Il ritratto di andriano si discosta fortemente dall'impronta augustea, raffigurante l'imperatore come un giovane imberbe, Adriano si fa raffigurare con i capelli riccioli e una barba che lo avvicina alla figura di alessandro magno, o comunque a una tradizione scultorea di tipo ellenico.
 Questa nuovo approccio alla ritrattistica impronterà il modo di farsi rappresentare di molti imperatori sucessivi, in cui la barba e i capelli ricci diventeranno un motivo iconografico distintivo della classe imperiale. ANTONINO PIO E MARCO AURELIO 138-180
 Nella ritrattistica è evidente una continuità con quella Adrianea, ma una novità è introdotta dell'uso del trapano, che va a creare giochi chiaro-scurali nella capigliatura e nella barba, come d'altronde nella lavorazione a rilievo di questo periodo. Imperatore controverso fu Commodo, che inneggiando a una monarchia assoluta subi la damnatio memoriae. Si faceva rappresentare come un nuovo Eracle, coperto dalla leontè, tipico attributo di Eracle, mantenendo comunque quella resa della capigliatura e della barba introdotta sotto Adriano. SEVERI 193-235 Settimio Severo, primo della dinastia dei Severi, si presenterà come prosecutore della dinastia degli Antonini, introducendo però una nota africaneggiante nella ritrattistica, come appare evidente dalla barba a due corni, attributo della divinità egizia Serapide, e e 4 ricci che cadono sulla fronte. Caracalla, suo successore non si distacca molto dalla ritrattistica paterna, accorciando la barba e facendosi rappresentare con un'espressione più aggrottata.
 I due sucessori, Eliogobalo e Alessandro severo, attueranno un cambio di rotta, elliminando la barba e i ricci. Alcuni ritratti raffiguranti Eliogobalo raffiguravano sicuramente Augusto. ANARCHIA MILITARE La seconda metà del III secolo sarà caratterizzata da un susseguirsi di imperatori che non dureranno più di 5 anni, non andando quindi a influenzare la produzione artistica.
 La ritrattistica però, manterra una valenza di autocelebrazione e legittimazione, sarà infatti il primo campo in cui gli aspiranti al potere andranno a lavorare, spesso, nella fretta, modificando e adattando ritratti precedenti. 47
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