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Arte - Vita e opere di Kandinsky, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

La vita e le opere di Wassily Kandinsky, pittore e inventore dell'astrattismo storico. Si descrivono le tappe della sua evoluzione artistica, dalla pittura figurativa alla svolta astratta, e si analizzano alcune delle sue opere più significative. Si parla anche del contesto culturale in cui Kandinsky si muoveva e delle influenze che ha subito. Il documento si concentra soprattutto sulla descrizione delle opere, analizzando i colori e le forme utilizzate dal pittore.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 09/09/2022

greta.lodi
greta.lodi 🇮🇹

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Scarica Arte - Vita e opere di Kandinsky e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! KANDINSKY 1866-1944 Inventore e pittore per eccellenza dell'astrattismo storico, un'avanguardia. Nasce a Mosca nel 1866 e compie studi giuridici, ma poi decide di diventare pittore. Alla fine dell'800 ha l'occasione di vedere una mostra impressionista di Monet che lo tocca molto e che gli fa intuire la possibilità di un'arte che rappresenti soggetti non riconoscibili e che non abbia un soggetto centrale. Kandinsky capisce che la pittura può essere fatta solo di luce. Poi lascia Mosca e si trasferisce a Monaco di Baviera, dove frequenta altri pittori e un maestro dell'accademia di belle arti, ma attorno al 1910 raggiunge l'astrazione. Nel 1914, allo scoppio della guerra, torna in Russia e in seguito collabora con le istituzioni fondando anche nuovi istituti d'arte per riorganizzare la cultura nella Russia post rivoluzionaria. Viene poi invitato in Europa e lascia per sempre la Russia, anche perché l'arte astratta basata solo sui colori non poteva prestarsi alla propaganda richiesta dalla Russia comunista. Essa aveva bisogno di un'arte figurativa che facesse propaganda al comunismo. Così Kandinsky si sposta a Weimar, dove lavora in una casa-scuola innovativa di pittura, design e arti decorative chiamato Bauhaus. Quando esso viene chiuso nel 1933 Kandinsky lascia la Germania trasferendosi in Francia, vicino a Parigi, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita senza persecuzioni come accadeva invece in Germania, fino alla morte nel 1944. Monaco era una città vivace dal punto di vista culturale e negli anni 90 era nata anche qui, come a Vienna e Berlino, una secessione. Alcuni artisti contestavano il linguaggio eclettico della tradizione, cercando di rinnovarsi in chiave simbolista per avvicinarsi al clima Europeo, pur rimanendo estranei all'Impressionismo. Così essi elaborano il Jugendstil, che corrisponde a Liberty e Art Nouveau, un'arte di morbida, libera e decorativa, strana e non sempre facilmente decifrabile, ma evocativa e allusiva alle inquietudini dell'uomo. Kandinsky sviluppa in un'opera la componente decorativa del quadro e si ispira anche alla pittura di altri stati. IL CAVALIERE AZZURRO (inizi 1900) Rappresenta un paesaggio diradato con colori abbastanza realistici. É presente anche una piccola figura che rappresenta un cavaliere slanciato al galoppo verso il futuro, col mantello che vola al vento. In questa figura si nota una particolare componente simbolica perché il cavaliere è un soggetto molto trattato da Kandinsky e ricorrente nelle sue opere. SCENE RUSSE (1905-1907) COPPIA A CAVALLO Quest'opera rappresenta un paesaggio che risulta però essere strano per la presenza dell'ansa di un fiume, un cavallo bardato e un cielo striato da fasce di colore che dimostrano che Kandinsky si sta avvicinando all'astrattismo e ha già l'idea di sviluppare una pittura sempre meno legata alle figure.  Nonostante ciò in parte lo stile è ancora figurativo, in primo piano infatti è presente infatti una coppia vestita con abiti tradizionali russi, mentre al di là del fiume c'è un paesaggio urbano dove tutto è simbolico e ricorda la Russia, con chiese ortodosse con cupole a bulbo. In realtà quando Kandinsky dipinge quest'opera si trova a Monaco e ricorda e riproduce la vivacità cromatica e il folklore della sua patria natia. Lo stile ricorda il puntinismo per l'utilizzo di pallini e tacchette, in realtà essi sono legati allo stile secessione, che dava molta importanza alla componente decorativa. In tutte queste scene il cromatismo tende all'azzurro e al blu, che assume un'importanza decisiva. Il colore diventa leggermente meno realistico, allontanandosi sempre più dal naturalismo del colore. Nel 1908, fino al 1910, Kandinsky si trasferisce in un paesino delle Alpi Bavaresi e qui realizza i quadri detti del periodo di Murnau, ovvero una serie di vedute che testimoniano la progressiva perdita della riconoscibilità del soggetto. Di fatto in queste opere Kandinsky si libera sempre di più dell'imitazione del reale nel colore e nella forma, pur mantenendo titoli che fanno riferimento a oggetti visibili. CORTILE DEL CASTELLO Prima di arrivare a Murnau Kandinsky era stato a Parigi e si era ispirato all'arte Fauve di Matisse. In quest'opera infatti Kandinsky fa un uso liberissimo del colore, steso a larghe campiture come faceva Matisse, di cui Kandinsky riprende l'idea di rendere il colore protagonista. In quest'opera infatti tutto è colore e Kandinsky si libera dalla rappresentazione del reale. Sono presenti un castello al centro, una casetta sulla destra e altre casette e alberi a sinistra, ma si tratta di soggetti difficili da distinguere. PRIMO ACQUERELLO ASTRATTO Il primo acquerello su carta realizzato da Kandinsky non rappresenta niente di riconoscibile, ma soltanto macchie di colore che si alternano a linee e segni di penna in uno spazio immaginario, nel quale non ha più senso parlare di profondità, prospettiva e margini. Tutto è rappresentato in modo liberissimo ma non casuale. Quest'opera è il primo esempio di astrazione totale, non è più una pittura che rappresenta e imita la realtà, perciò costituisce l'opera fondante di questa avanguardia, chiudendo con 5 secoli di arte imitativa. Kandinsky giustifica la svolta astratta dicendo che la pittura figurativa era adatta ad esprimere la visione del mondo degli uomini dell'800, mentre all'epoca non era più utilizzabile per rappresentare l'interiorità e la spiritualità a cui egli voleva dare voce. Così rinunciando alle figure Kandinsky può sfruttare i colori. Innanzitutto l'acquerello ha una consistenza meno pensante del colore ad olio su tela e questa tecnica consente di sperimentare lo scurirsi e lo schiarirsi dei colori. Ci sono infatti chiazze rosse più scure e parti in cui il colore è più diluito e quindi roseo, lo stesso con il blu. Perciò Kandinsky mette in dialogo colori caldi e freddi. Kandinsky afferma anche che la pittura ha sempre cercato di imitare la natura, mentre la musica é un'arte che è sempre stata astratta ed esprime contenuti, valori ed emozioni senza l'imitazione delle forme. Negli anni '10 Kandinsky elabora una serie di quadri che rimandano al mondo musicale, con titoli come Impressione I, II, III… In essi parte dalla visione di una situazione reale, ma da più importanza al colore rispetto alle figure, le quali si intravedono soltanto e sono come delle citazioni sparse. Utilizza
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