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Assolutismo e Antico Regime, Appunti di Storia Moderna

Programma di Storia Moderna relativo all'assolutismo e all'ancien regime

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 12/02/2020

ilariavisciano
ilariavisciano 🇮🇹

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Assolutismo e Antico Regime e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Assolutismo e Antico Regime Absolutus  dal latino sciolto Rex Legibus Solutus  Il re sciolto da ogni vincolo legislativo Secondo la tradizione medievale il sovrano è investito del suo ruolo da Dio stesso ed è fonte della legge, nonché legislatore e giudice supremo. Ci saranno quindi problemi e screzi formali con i Papi, consideratisi anche loro rappresentanti divini in terra. Tra la fine del 500 e gli inizi del 600 si teorizza filosoficamente il concetto d’assolutismo. La teoria del potere assoluto nasce dunque in Francia sotto la minaccia delle guerre di religione. L’intera struttura statale francese rischia il crollo: alcuni teorici francesi immaginano il principio d’assolutismo sovranile come antidoto al disordine sociale. Il maggior teorico di quest’idea è Hobbes col Leviathan  mostro che divora le libertà individuali, garantendo però ordine strutturale. Distinzione tra Assolutismo Occidentale e Dispotismo Orientale Sfortunatamente ci sono problemi pratici: governare stati evoluti non è facilissimo per un singolo uomo. Anche Luigi XIV sarà obbligato a patteggiare con la propria società e burocrazia. L’unico esempio di despota/autocrate è lo zar russo: riesce ad imporre il proprio potere senza avere un contatto diretto con la società russa e senza rispettare le forze politico-sociali/ordinamenti e costituzioni. Anche la zarina sarà costretta a venire a patti con la society. Ancien Régime (1600-1700)  alcuni storici pensano che i tratti assolutistici si mantengono addirittura fino alla prima guerra mondiale La locuzione è coniata dai rivoluzionari francesi con connotazioni peggiorative e che abbraccia l’intero complesso politico-sociale caratterizzante l’epoca precedente alla rivoluzione. I rivoluzionari dovevano designare un distacco, anche semantico, con l’era assolutistica. Poi sarà usata per tutte le altre monarchie europee. La Società di Antico Regime: come funziona?  Tre stati sociali (non classi, che si usa solamente dopo l’affermazione d’identità rivoluzione francese) statici, immobili. Non c’è mobilità sociale  Nobiltà, Clero e Terzo Stato (piccola borghesia, artigiani, contadini…molto composito)  L’aristocrazia era generalmente laica anche se sappiamo che parte della nobiltà finisce per costituire il nervo/cuore della classe dirigente ecclesiastica (maggiorascato  tutto va al primogenito, i secondogeniti si lanciano nei monasteri e nell’attività militare)  Aristocrazia e Clero hanno la supremazia sociale e giuridica: posseggono addirittura un tribunale specifico per essere processati. Lo stesso sovrano si comportava cautamente con loro. Godono di privilegi esagerati. I sovrani tendono a restringere i privilegi ecclesiastici difesi poi dalla Chiesa  I diritti inalienabili individuali non esistono e non vengono rispettati. Il resto del popolo non godeva infatti di alcun diritto/privilegio di fronte alla legge, possono essere arrestati arbitrariamente. Non hanno alcun corpo di legge per la difesa giuridica. Il Sistema Politico Il sovrano è il supremo legislatore: promulga e sottoscrive le leggi. Rappresentano la sua esclusivissima volontà personale, sebbene dovesse tener conto degli usi e costumi del regno  i sovrani sono molto eccentrici e particolarmente poco adatti a governare (Il Delfinato era un territorio destinato al principe ereditario ed i testi scritti ad usum delphinae erano fatti per essere letti o memorizzati dai re meno adeguati all’attività governativa). I sudditi non hanno alcun diritto garantito e difendibile davanti allo stato. Vi era una diffusa rete di diritti e privilegi, motivo di difficoltà per l’esercizio del potere assoluto del sovrano: fa fatica a praticarlo con libertà a causa di questa rete di privilegi individuali e familiari corporativi o addirittura territoriali. La libertà individuale era minacciata dalla polizia che poteva arrestare dietro un semplice ordine del re: l’accusa più diffusa poteva essere aver leso la maestà del sovrano. Per il reato di lesa maestà si poteva addirittura essere condannati a morte  sarà uno degli ambiti di riforma dei sovrani illuminati settecenteschi, ovvero limitare o escludere la pena di morte. In un sistema privo di difesa giuridica il sovrano potrebbe decidere per la vita di tutti i suoi sudditi (ingiustizia). La censura è un carattere onnipresente. Le opere teatrali vengono sottoposte a censura da:  Autorità ecclesiastica, più interessata alle questioni religiose (si preoccupano di non far diffondere opere immorali o eretiche.)  Autorità civile, interessata all’impedire una diffusione troppo libertina d’idee Nessuna libertà di culto e tolleranza verso differenti religioni. Nonostante esistesse il principio del cuius regio, non può essere considerata una soluzione definitiva ma si parla di pace diplomatica tra i due culti religiosi. Quello che si avvicina più alla libertà di culto è l’editto di Nantes. Luigi XIV: la via francese allo stato moderno Sale al trono da bambino dopo la morte prematura del padre. Viene sorretto nella reggenza dalla madre e dal cardinale Mazzarino.  Nasce nel 1638 e arriva al potere soltanto nel 1661 La Chiesa possiede infatti un enorme potere nel paese, oltre che numerosi territori e diocesi.  Scontro con i giansenisti: corrente filosofico-religiosa che si sviluppa in alcune zone sud della Francia, nelle stesse zone ex-calviniste. Sono cattolici, ma assorbono alcuni principi religiosi calvinisti e sono caratterizzati da un incisivo rigore morale, disprezzando Luigi ed il suo sperpero finanziario (Versailles contrasta rispetto alle carestie e la povertà di provincia). Il problema principale per i giansenisti è quello della Grazia: non è necessario di manifestare la grazia con pratiche devozionali esteriori, la Grazia risiede nell’interiorità dell’individuo.  Editto di Fontaine bleu: abolisce la libertà/tolleranza religiosa istituita da Enrico IV e, seguendo il medesimo principio del cuius regio, tutti i sudditi francesi sono quindi obbligati a praticare la religione di stato  cattolica. Molti Ugonotti scelgono la via dell’esilio: danno economico non indifferente per la Francia. Luigi dovrà intervenire per rilanciare l’economia francese nel mondo. I calvinisti si occupavano direttamente di commercio e finanza ma, come con Filippo II, gli interessi di carattere economico vengono sottoposti a quelli d’unità religiosa. La Politica Economica  La situazione economica francese era di totale stagnazione, il prodotto interno (produzione di beni di consumo) non cresce: blocco. Questo blocco dopo la guerra dei trent’anni è definito blocco anglo-olandese. La prima cosa che farà la Francia di Luigi col ministro Colbert sarà rilanciare il commercio interno e la navigazione marittima del paese. Nonché costruzione di un impero coloniale francese. Jean-Baptiste Colbert diventa ministro delle finanze (controllore) ed è talmente importante la sua figura che le sue riforme, legate ad una corrente del pensiero economico fondato sul protezionismo, vengono ribattezzate  colbertinismo Il suo è un ruolo pericoloso e complesso. Il problema principale della Francia è la leva fiscale che grava fondamentalmente solo sul povero Terzo Stato. Ogni volta che un intendente di finanza tenta di promulgare una riforma questo viene linciato dai nobili e dal clero. Come fece?  Razionalizzò il fisco colpendo gli evasori fiscali (falsi nobili che comprano finti documenti aristocratici per non pagare le tasse) anche se non ci pensa nemmeno di ridistribuire il carico fiscale  nobiltà troppo potente  Riportare in pareggio il bilancio statale, riempiendo le casse francesi e raddoppiando le entrare. Questo è l’unico momento in cui l’economia francese crebbe positivamente: Luigi utilizzerà i proventi finanziandoli militarmente nelle guerre (che costano molto). Colbert tenta di riformare il sistema finanziario che, alla fine, non regge troppo. Lui utilizza la politica del Mercantilismo: essendo la ricchezza statale basata sulla quantità di moneta circolante nel paese per arricchire la Francia bisogna:  Incrementare le esportazioni (quantità di merci vendute all’estero, incassando belle cifre)  Diminuire le importazioni, unico aspetto controverso che fa perdere moneta a vantaggio dei concorrenti (la Francia deve diventare autosufficiente) Trascurando l’agricoltura, principale settore economico dell’epoca, Colbert aumenta la produzione manifatturiera (infatti, quando la Francia sarà colpita da diverse carestie, la minima produzione agricola provocherà gravi conseguenze). Si può parlare di Pre-Industrializzazione:  si favorisce il commercio interno con proprie manifatture e diminuendo i dazi (anche se aumenteranno successivamente per scoraggiare le importazioni estere) e unificando le misure.  La costruzione di canali permetterà la distribuzione facilitata delle merci provenienti da diverse parti della Francia e delle sue colonie oltre-oceaniche.  Colbert controlla personalmente, con funzionari specializzati, la quantità e qualità delle manifatture reali (su decreto sovranile)  armamenti e oggetti d’arte, orologi francesi lavorati da orologiai svizzeri, specchi d’ispirazione veneziana.  Si vengono a creare compagnie di navigazione, al fine di sviluppare il processo di colonizzazione nazionale (con la Louisiana, Nord-America). Politica Internazionale Alla fine della Guerra dei Trent’anni la sua politica estera si modificherà radicalmente. L’obiettivo della politica internazionale si basa sul legame interdipendente tra finanze – guerra: a Luigi servono i dindi per fare la guerra, ma tutta la politica colbertinista è considerata un’azione bellica. Impedire ai vicini di esportare le proprie merci in Francia è dipinto come atto ostile  conflittualità. Obiettivo: espansione francese completando la geopolitica naturale del paese grazie ad un efficiente esercito e marina da guerra. La politica estera di Luigi è esplicitamente aggressiva senza giustificazioni ideologico-religiose. L’unico obiettivo è il primato economico francese.  Ricerca dei confini/frontiere naturali, senza conquistare mezza Europa ma provocando migliaia di morti.  Difendere la politica economica mercantilistica  Aspirazione egemonia europea  Le risorse finanziarie raccolte da Colbert saranno tutte investite nelle guerre Luigi non ha un avversario da combattere: la Spagna è in lento declino, la Prussia-Brandeburgo entra nello scenario europeo. La Francia tenta di uscire dall’isolamento in cui era piombata e questo attraverso una serie di spedizioni militari. Piccole conquiste a scapito della Spagna e dell’Olanda: 1) Guerra Lega di Augusta (1686-1697): una corposa coalizione anti-francese, formata da Inghilterra, Spagna, Olanda, Svezia e Austria (paesi metà cattolici e metà protestanti: ci si scontra per motivi politico-economici), combatté contro l’occupazione francese nella Renania, una regione confinante con la Confederazione Germanica importante per l’estrazione mineraria (Ruhr- Saar) Pace di Ryswzck (1697)  la Francia cede tutti i territori tranne Strasburgo. Luigi muore nel 1715 e lascia una Francia più forte politicamente e geograficamente, sebbene molto debole dal punto di vista economico-finanziario a causa dei conflitti bellici non molto proficui. La stagione che si apre è quella Illuminista delle grandi riforme assolutistiche che toccheranno tutte le nazioni europee tranne la Francia, culla dell’Illuminismo stesso! (forse a causa della struttura politico-economica impermeabile.) L’Assolutismo nelle altre nazioni europee Prussia  uno dei tanti principati tedeschi intorno al quale si forma il nucleo del futuro stato tedesco unitario (Germania 1871). Il processo di centralizzazione del potere avviene tra la fine della Guerra dei Trent’anni ed i primi anni del settecento. Al Sud, vicina all’Europa centrale, si ha una notevole centralizzazione intorno alla dinastia degli Hohenzollern con Federico Guglielmo. Dopo la pace di Oliva la Prussia terminava di essere un feudo polacco e ottiene l’indipendenza. A differenza degli altri paesi europei il processo di centralizzazione è capitanato dalla classe nobiliare: gli Junker, piccoli proprietari terrieri cuore dell’esercito prussiano. La Prussia combatterà contro Napoleone nelle guerre francesi. Austria  la dinastia asburgica si corona con Leopoldo I che costruisce una monarchia in consolidamento, prima sui ducati d’Austria e Boemia e poi sull’Ungheria. Già nasce come un regno composito (no assolutismo omogeneo) sulla base della sensibilità cattolica e la compatibilità politica. Nel ‘700 diventa una delle grandi potenze che invaderà l’Italia. L’Ungheria è una monarchia elettiva: il sovrano era scelto sul modello degli imperatori del Sacro Romano Impero e c’era in vigore lo Ius Resistendi (reagire a qualunque forma di oppressione politica dei privilegi nazionali). Il rapporto tra Austria e Ungheria è molto complesso. Spagna  nel ‘700 c’è un cambio di dinastia ed una guerra di successione. La Spagna perde i territori italiani e perde l’unità con il proprio impero coloniale (il Portogallo era già diventato indipendente nel 1580, perde la Franca-Contea e le Fiandre). Resta comunque una potenza coloniale importante, soprattutto nell’attività diplomatica. Ormai ha perso il suo monopolio militare (Inglesi).
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