Scarica Il Principato di Ottaviano Augusto: La Transizione dalla Repubblica alla Monarchia Romana e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Antica solo su Docsity! Augusto. Azio e la cesura tra la storia repubblicana e storia del principato. Nel 31 ac Ottaviano con la vittoria ad Azio su Antonio e Cleopatra si trovò ad essere padrone assoluto dello Stato romano. La fine della guerra civile lasciava aperta la difficile questione della veste legale da dare il potere personale del vincitore. L'ipotesi di un regime monarchico che sostituisse e rinnovasse completamente le istituzioni repubblicane, forse era stata progettata da Cesare, ma il suo assassinio in Senato aveva decretato il fallimento del progetto. Le soluzioni adottate da Ottaviano furono restauratrici nella forma, anche se innovativi, nella sostanza è progressivamente fino per segnare una cesura fondamentale nella storia romana. Le forme che scaturivano dalla duratura presenza del primo imperatore sulla scena politica sono state frutto di continui aggiustamenti e ripensamenti connessi a una logica di fondo. Considerando i risultati raggiunti da Ottaviano, ci si è spesso concentrati sul l'esito finale, trascurando l'arco di tempo impiegato per ottenerlo. Un processo durato anni può apparire come un improvviso atto rivoluzionario per i posteri, ma dai contemporanei come un adattamento naturale e graduale. Impero si è consolidato e definito in tappe graduali. Col 31 ac si inizia il Principato, basato sul potere di una sola figura, il princeps. Arriva a compimento il processo di personalizzazione della politica come effetto della crisi sociale e della spinta espansionistica avuta nella tarda Repubblica, da chi voleva prevalere il proprio potere personale. La razionalizzazione dell'amministrazione attuata da Augusto e dai suoi successori, la progressiva integrazione in Senato dell'elite delle diverse regioni dell'impero e il ruolo politico e sociale degli eserciti della provincia, fanno sì che la “storia romana” da Augusto divenga più “storia dell'impero”, intesa come storia del rapporto dell'integrazione dei territori popolazione rispetto al centro del potere. Il rapporto con gli organismi repubblicani e il potere del principe. Ottaviano torna in Italia nel 29 ac, celebrati 3 trionfi (campagna dalmatica, Azio e Egitto). 30-27 anni decisivi per l’impostazione del progetto di ritorno alla normalità senza rinunciare alla propria posizione. Dal 31 al 23 Ottaviano Augusto venne interrottamente eletto console, detenendo il consolato per l'intero anno, condividendo la carica con fedeli della sua fazione. Console più alta carica in quanto Imperium. Nel 27 inizia il processo di riconoscimento giuridico della nuova forma istituzionale. Collega l’amico Agrippa. Il 13 Gennaio in seduta al senato, rinuncia formalmente a tutti i suoi poteri straordinari, accettando solo un imperium proconsolare per 10 anni sulle province non pacificate: da Spagna a Egitto. Qualche giorno dopo il Senato lo proclamò Augusto, dimensione più sacrale che politica. Res gestae testamento politico redatto a fine della sua vita. l'architettura istituzionale da lui adottata si rivela ispirata alla prudenza e al compromesso con la tradizione senatoria repubblicana. Si tiene conto dell’esperienza delle guerre civili e indiscussione del potere a uno solo. La nuova organizzazione dello Stato, rappresentava il definitivo superamento delle istituzioni della città stato. Il principe si poneva come un punto di riferimento e di equilibrio fra le diverse componenti della nuova realtà: esercito, provincie,senato e plebe urbana. La crisi del 23ac. fino al 23 eletto console. Tra 27 e 25 si adoperò per la pacificazione dei territori provinciali assegnati dal senato, e rafforzò il contatto con l’esercito e veterani delle provincie. Augusto alternerà periodi di permanenza nelle province a periodi di permanenza a Roma, in modo che l’assestamento del nuovo ordine potesse compiersi gradualmente. Nel 23 grave crisi. in Spagna Augusto si era ammalato e si sentiva in fin di vita. Problema della successione del principe. In teoria i suoi poteri erano individuali e non trasmissibili. Con la morte la cosa pubblica sarebbe tornata allo stato. Tuttavia la nuova situazione presupponeva che alla testa dello stato ci fosse una sola persona, monocrate, e si rischiava il vuoto di potere, con di nuovo guerre civili. Non ebbe figli maschi. Giulia maggiore, la sua unica figlia avuta da Scribonia, divenne il fulcro delle sue strategie