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Avanguardie, Pirandello ,Svevo, Appunti di Italiano

Avanguardie del primo ‘900, futurismo (Marinetti) , Crepuscolarismo (Gozzano), Pirandello dettagliato , Zeno dettagliato . Testi , analisi dei testi e caratteri generali , anche accenno alla psicoanalisi di Freud

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 14/05/2023

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arianna-cappelli-4 🇮🇹

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Scarica Avanguardie, Pirandello ,Svevo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! AVANGUARDIE DEL PRIMO 900 Nei primi decenni del ‘900 avviene un rinnovamento della tradizione letteraria espressiva: da un lato viene accolto il decadentismo ,mentre dall’altro si ripudia D’annunzio. La poesia del 900 è varia non esiste un filone univoco,tuttavia si possono enucleare caratteri comuni: ripudiare d’Annunzio,attingere ai maestri di modernità stranieri,sentirsi estranei alla società e al mondo (perchè non si riesce a dare un senso complessivo). Il distacco dal naturalismo avviene perché la verità non è più oggettiva secondo un metodo scientifico ,ma soggettiva,problematica,parziale e temporanea. Perchè c’è il distacco con dannunzio? Perchè se prima si trattava di Femme Fatale ora con il crepuscolarismo si narra di situazioni dimesse. Oltre a ciò il poeta prova vergogna nell’esserlo, non è più vate, ma in crisi ossia non ha certezze e valori da trasmettere, ha solo dubbi. Dunque dal decadentismo in poi con la destrutturazione dell’800 non ci sono più valori,anzi l’identità viene definita in negativo e il poeta è giocoso “Lasciatemi divertire” (non è più la guida di nessuno). I due movimenti che hanno effetti sulla letteratura sono il - Futurismo. Questo è un movimento di rottura perché scardina le regole della poesia tradizionale per anteporne di nuove . - Crepuscolarismo. FUTURISMO Non ha nessun particolare movimento poetico, quello russo è il più importante. Il futurismo è un'avanguardia interartistica fondata nel 1909 da Tommaso Marinetti pubblicando il Manifesto del Futurismo sul quotidiano francese Le Figaro. Il manifesto si ispira al dinamismo della moderna civiltà industriale (velocità,metropoli,folle agitate del lavoro). Le nuove forme di comunicazione, di trasporto attirano l’uomo e la sua psiche per il pericolo, l’imprevisto. Per marinetti il futurismo si diffonde in italia perché “moriva di passatismo” (era la culla del mondo classico), per questo egli si scaglia contro l’altare dell’arte; propone di distruggere musei,accademie,biblioteche e in generale le città d’arte. Verso libero,parole in libertà,poesia visiva. La provocazione Il futurismo non si oppone alla mercificazione dell’arte, anzi predilige il valore commerciale a quello estetico. Per i futuristi gli artisti devono limitarsi a stabilire il prezzo dell’opera,ma allo stesso tempo essere privilegiato perché gli “artisti e l’arte al potere”. Per adattarsi alla modernità i futuristi usano la propaganda, la comunicazione di massa come nelle “serate futuriste”, “musica dei rumori”. Però il futurismo ha anche delle ambiguità: - l’espressionismo,il futurismo russo,dadismo e surrealismo aderisce radicalmente allo stato sociale dominante,ovvero l’industrialismo capitalistico. - il gesto violento incita alla formazione del militarismo glorificante come il fascismo. Manifesto del FUTURISMO fino al punto 10 è destruens poi costruens. (scrivi dietro al foglio) . Appello alle truppe e definizione dei bersagli Il lettore viene lasciato in uno stato di allerta, si necessita una rivoluzione,coraggio “amore del pericolo” (truppe ribelli). I bersagli sono la letteratura del passato, liberarsi dalle istituzioni culturali imbalsamate,l’artista deve esaltare la modernità frenetica(imprevista bellezza),la velocità e le forze originarie. Ambiguo elogio della bellezza industriale egli ribalta il canone estetico industriale (meglio auto ruggente). la modernità è un organismo multiforme e pulsante,ad esempio le stazioni che ingoiano i treni come “serpi che fumano”. Questi nuovi contesti vengono illuminati non più dal chiaro di luna romantico,ma dall’elettricità. L’ambiguità è anche dal piano estetico all’azione: tramite un vocabolario bellico si esalta la guerra. Tecniche argomentative Viene utilizzata una retorica energica e impetuosa,che non deve convincere ma scandalizzare il lettore. La collettività (noi) e il tono assiomatico sottolineano la volontà,comando e affermazione:accumulo di affermazioni brevi e giustapposte. Lo stile è esuberante,si usano metafore,analogie e sintesi visive. Manifesto tecnico della letteratura futurista 1. parole in libertà / a caso (differente da ungaretti) 2. l’infinito dà più senso di dinamismo “parlare”> “io parlo” 3. uguale per l’aggettivo che rallenta dato che è una pausa descrittiva. 5. punteggiatura abolita, concessi solo sostantivi e il loro doppio. A colpi d’ascia nella sintassi tradizionale Si vuole innovare e rinnovare la letteratura abolendo verbi coniugati (troppo attaccati all’io) perché solo l’infinito può prediligere l’atto intuitivo. L’avverbio è una “inutile decorazione” e l’aggettivo “frena il sostantivo”, dunque ostacolano la visione dinamica. Punteggiatura abolita,sì segni matematici,musicali. Avvengono sintesi folgoranti (donna-golfo),difficili da comprendere dato che non si usano più i paragoni. Questo è il processo per giungere alle parole in libertà e poi all'immaginazione senza fili (togliendo anche il primo termine di paragone es donna). Per giungere bisogna arrivare all’estetica del brutto (non importa più essere graditi o capiti). Tecniche argomentative La parte destruens>costruens (meglio distruttori del passato che persone disponibili a nuove cose).Non vuole più scandalizzare ma stabilire direttive precise per i poeti futuristi. Il carattere è mirato e programmatico mantenendo il “noi” . CREPUSCOLARISMO: rifiuto della’ampollosa qualifica di poeta. avviene un eccesso di logorrea, le atmosfere sono malinconiche,case diroccate: eredi di pascoli; non c’è più la femme fatale, ma la signorina felicita. Il termine “poesia crepuscolare" deriva da Giuseppe Antonio Borgese “La Stampa” in seguito allo spegnimento della poesia. Non si ha più nulla di cui cantare,nulla da fare, toni smorzati e struggenti. Non si tratta di scuola poetica,ma di sensibilità condivisa dei poeti che si soffermano su eventi marginali della quotidianità: monotona vita di provincia,i parchi silenziosi,le domeniche sonnolente… Tra i massimi esponenti: Gozzano,Guglielminetti,Corazzini,Aldo Palazzeschi. Riferimenti culturali: Dopo il ripiegamento su di sé del decadentismo si stabilisce una frattura tra l’artista e la società,tanto che egli non è più una voce eccezionale che porta messaggi e valori. Deriva dunque dai paesaggi agresti,dal fanciullino e dal simbolismo di pascoli. Esistenza quotidiana,conoscenza della propria fragilità e ritmo lento. La novità formale: si predilige il verso libero per discorrere in poesia, ciò che appare semplice in realtà è una elaborazione complessa.Il tono colloquiale e prosastico ha una sobria precisione espressiva. Signorina Felicita (storia immaginaria) (gozzano) Nel giorno di Santa Felicita, 10 agosto (la data sul calendario con il nome di Santa Felicita è l’occasione che il poeta immagina gli abbia ispirato la poesia), Gozzano ripensa Canavese (una zona a nord di Torino) con una cara e buona ragazza, non bella e non colta, ma ricca di sensibilità e di gentilezza, la signorina Felicita.La prima parte, in cui il poeta si rivolge direttamente alla donna, introduce il motivo della memoria: al crepuscolo (a quest’ora… sera), Gozzano rievoca con affetto (cuore amico) Villa Amarena, la casa della signorina Felicita situata nel Canavese.signorina Felicita è colta mentre è intenta alle attività domestiche che costituiscono la sua vita.Nella seconda parte il padre di Felicita cerca di ottenere dal suo ospite dei consigli legali, ma Gozzano distratto dall’ambiente, da piccoli particolari che suscitano in lui emozioni e gli impediscono di capire i problemi ipotecari su cui viene interpellato. L’arrivo di Felicita lo cava infine di impaccio. Poi descrizione donna,osserva luoghi tipici del crepuscolarismo.sogno di vivere con lei spezzato dai pettegolezzi col farmacista,Giunge al camposanto e interroga i morti chiedendo (chiedendosi) se davvero valga la pena di guarire e di vivere. Il poeta fa osservare a Felicita la coincidenza tra la propria partenza e quella delle rondini (v. 393). Risponde poi alla domanda di lei circa la propria meta in modo sfuggente: l’«altro viaggio» che egli intende fuggire con la partenza verso le Canarie è infatti la morte, minacciata dalla malattia. I due giovani si separano con la vaga promessa di matrimonio Ambivalenza Affettiva Sembra affezionarsi e poi prendere distanza. Si può già vedere la bivalenza dal titolo perché “signorina” è connotata negativamente come una persona che “evoca una creatura oppressa”. Dunque sia una promessa di felicità che il disincanto da una vita soggiogata. Il poeta è intellettualmente vicino (per l’atmosfera e la signorina d’altri tempi), ma lontano intellettualmente per la parte razionale ombra dell’ideale Ogni immagine ideale ha un risvolto patetico: arredo pretenzioso arricchito con decorazioni di cattivo gusto; il padre rozzo e dalla dubbia onestà. Dunque lo sguardo sul mondo è ironico,ma il ricordo di felicità viene pensato con tenerezza. Signorina Felicita Le novelle per un anno 1931-1936 Sono novelle che diventano poi opere teatrali,”effetti di un sogno interrotto”esce anche sul Corriere della sera. In queste novelle sperimenta e delinea vari personaggi. La giara, così è (se vi pare), Sign. Frola ecc… Doveva pubblicare 24 volumi,365 novelle, però ne realizza solo 15 per un totale di 225 Verismo-Pirandello: gli scenari di Sicilia e roma sono comuni anche a Verga e Capuana; tuttavia se prima il narratore era esterna,focalizzazione esterna e l’opera era fatta da sé , ora gli eventi sono inspiegabili secondo la logica comune,ruoli capovolti ecc: dunque un mondo sfuggente e inafferrabile. Vita-Morte:avendo scoperto la trappola e dunque l’artificiosità dell’esistenza essi si arrestano come sospesi,estraniandosi dal mondo o suicidandosi(protesta contro il destino). I personaggi oscillano tra desiderio e paura della vita o morte: dunque si pende tra sincerità e finzione,follia e saggezza. Il treno ha fischiato Struttura narrativa l’inizio in medias res rimanda al tema della malattia mentale,poi ne segue un’enigma e la presunta rivelazione di belluca però in sospeso perché non bisogna giungere a conclusioni affrettate. Poi un flashback che sembra confermare la tesi iniziale che si tratta di un gesto inaudito riconducibile alla pazzia. Poi il narratore che inizialmente sembrava onnisciente si scopre essere un personaggio,il vicino di casa. Poi il soliloquio che spiega di guardare i fatti nell’insieme e non il singolo episodio,quindi si spiega la disgraziata condizione familiare. Poi un altro flashback spiega che il fischio del treno rappresenta l’evasione momentanea dalla sua forma,dato che ha capito di essere un prigioniero. Alienazione e la folla L’impiegato vive in una forma di alienazione insostenibile, viene trattato come un animale (somaro),un oggetto, egli è limitato e incapace di capire o reagire,apatico. Però è un fatto insignificante a scaturire la metamorfosi in belluca.Infatti improvvisamente si ribella e sembra voler oltrepassare i propri limiti il linguaggio,azioni del corpo. Tuttavia la liberazione dalla forma è solo provvisoria tramite l’immaginazione e non si può cancellare la sofferenza,solo se fosse completamente folle potrebbe liberarsi dalla sua infelice esistenza. Rappresentazione umoristica della realtà Di fronte al suo comportamento i colleghi ne sottolineano l’aspetto comico. Poi la forza oscura riflessiva viene introdotta dal narratore-testimone che permette di far subentrare l'umorismo soffrendo con lui. Tuttavia attraverso la descrizione di una situazione grottesca il lettore è disposto a ridere di nuovo(per la cecità parentale). Talvolta con le burle dei giovani che si infilano nelle 3 vecchie sembra uno spettacolo farsesco. Non è di certo una visione realistica,ma l’eccedenza di una situazione che porta a riflettere sulla condizione umana. IL FU MATTIA PASCAL Con questo romanzo pirandello introduce delle novità circa la struttura narrativa, il protagonista diventa un antieroe, il tema della vita contro la forma e le idee fondamentali della sua poetica. Trama Mattia è un bibliotecario di Miragno,che sotto consiglio di un sacerdote decide di mettere per iscritto la sua insolita storia. Egli trovandosi in giovane età in angustie economiche a causa di un amministratore (Malagna) a cui la madre rimasta vedova affida i propri averi. Per vendetta Mattia ha dei figli sia con la moglie di malagna che con la nipote Romilda. Sposandosi con questa ultima l’uomo comprende di non essere portato per la vita coniugale,per la cupità della moglie, la morte delle figlie ecc. Egli conduce un lavoro da bibliotecario deludente e alla morte della madre tenta di fuggire in america con i soldi del funerale, dopo aver vinto al casinò di montecarlo decide di tornare a casa, però legge sul giornale della sua presunta morte così sotto lo pseudonimo Adriano Meis inizia una nuova vita,ovvero nuova forma. Dopo aver soggiornato a milano affitta una camera presso Antonio Paleari,assieme alla figlia Adriana,suo cognato,Papiano e altri due pensionati. Si innamora di Adriana ma senza documenti non può fare niente,neanche denunciare il furto mosso da Papiano,così finge un suicidio e ritorna a Miragno (moglie nuova vita),diventa forestiero della vita e fa di nuovo il bibliotecario. Organizzazione vicenda Narrato in prima persona,focalizzazione interna,18 capitoli divisi in quattro parti: - prima parte (cap 1 e 2) “cornice”, esegue due premesse una generale(giacché sono morto già due volte) e una filosofica sul mondo. - antefatto (dal 3 al 7): tre anni,infanzia,adolescenza,amori,trappola,rovina economica - terza parte (dall’8 al 16): “tentativo di una nuova vita” (due anni e due mesi poi arriva a Roma) - quarta parte (17-18): “ritorno impossibile e ripresa della cornice”. Apre la porta alle Avanguardie usa delle tecniche classiche come il manoscritto o l’autobiografia,però ci sono delle innovazioni: - Vicenda insolita che non attinge al vero storico (manzoni) o al verismo,ma narra di un caso individuale. - il protagonista è un antieroe,un inattus:inadatto alla vita che vorrebbe ribellarsi ma non ha mai il coraggio di compiere l’atto completamente. - focalizzazione interna sull’io narrato - il narratore-personaggio è inattendibile,mente a sè stesso quindi figurarsi al lettore. - Le parole non hanno valenza evocativa,ma di adeguamento concreto al personaggio. Si usano parole insolite o inventate,descrizioni caricaturali dei personaggi ed espedienti narrativi teatrali quando il narratore si rivolge direttamente al lettore. Il narratore che non è onnisciente rende la vicenda inattendibile(manzoni), del verismo rinnega causa-effetto,le categorie sociali e l’impersonalità. In contrasto al simbolismo non rinnega l’uso della ragione. Temi:identità individuale,famiglia trappola,relativismo filosofico. ITALO SVEVO pseudonimo di ETTORE SCHMITZ. 1861 Egli cresce a Trieste che è un crocevia di cultura slava,ebraica e italiana per il porto franco che la fa diventare città di transizione(centro mittel europeo). La sua formazione tecnica si vede nella lingua specialistica,soprattutto perché è legata alla cultura tedesca (vedi da Svevo),ma sostiene l’italianità di trieste. Viveva la sua attività letteraria come una colpa sociale,per questo è il suo “secondo mestiere”. Tuttavia Trieste è periferica rispetto a Milano quindi non risente del decadentismo o del verismo di Pascoli e Verga del 1892. Prima della coscienza di zeno(pubblicata dopo 25 anni di stop) precede l’insuccesso e Senilità(92) e Una vita(98) non sono così rivoluzionari come il suo capolavoro. Formazione. Attinge da Goethe, Balzac, Zola, Flaubert,Nietzsche… Una vita e senilità non ottengono successo perchè la gente predilige personaggi positivi,portatori di valori,eroi e i lettori o sostengono il verismo o d’annunzio. Poi già l’introduzione precoce dell’inetto (Emilio o Alfonso) causano una discrasia di fondo. Per questo si ferma e nel 1923 pubblica la coscienza di Zeno. La sua carriera è ostacolata dal padre che voleva che egli studiasse Tedesco,Inglese e Francese per il commercio. Oltre a ciò anche diventando vice direttore per Veneziani (vernice) per la fabbrica del suocero (gioachino) deve diventare serio e pratico. Autoanalisi. L’opposizione principale di svevo è tra l’analisi di sè e il desiderio di conformarsi alle attese sociali. Questa dialettica porta ad adattarsi alla realtà,avere un rapporto fluido con il reale e l’analisi aiuta ad avere un rapporto armonico con la realtà. Tuttavia Zeno non riesce ad adattarsi al perbenismo sociale (Goldoni cercava di smascherare apparenza ed essenza,Svevo riprende l’idea ancor prima di conoscere Freud) perché è un inetto, si lascia trasportare dagli eventi e Svevo sceglie questa tematica perché la prova lui stesso con la letteratura. Infatti lui è percosso da un'insicurezza di fondo data dalla letteratura e d’altro canto il desiderio di condurre una vita pacifica.La moglie Livia è benestante,tranqulla e si inserisce nel mondo borghese, lui però è geloso della sua ricchezza,pacatezza e cerca di compiere un'opera di “educazione” per renderla adatta a lui intellettualmente,ma fallisce. (vedi signorina felicita - gozzano). Antidoto dell’ironia. L’ironia è una figura retorica antifrastica e nel romanzo è da capire. Le sue debolezze vengono nascoste dall’ironia (mia vecchia capra,bonbon). Oppure le lettere per autoconvincersi a smettere di fumare Amicizia con Joyce. I due si conoscono nel 1907, perché Svevo cercava un prof. di inglese per il suo ruolo di vicedirettore di Veneziani. Tra i due nasce un’amicizia letteraria e se svevo vede in Joyce il letterato anticonvenzionale che avrebbe voluto essere, Joyce a sua volta sprona Svevo a riprendere a scrivere vista la modernità di “senilità”. Nel mentre Joyce dopo aver pubblicato Ulysses diventa famoso e si muove tra i letterati francesi per diffondere la coscienza di Zeno,anche Pirandello e Montale promuovono l’opera. La poetica I modelli filosofici che influiscono sono Freud,Nietzsche,Marx anche chiamati “maestri del sospetto”, perché con le loro teorie hanno stravolto le fino ad allora basi della verità. Essi pensano che esista una struttura nascosta profonda nella realtà che non permettono all’uomo di compiere scelte libere. Marx. Nel 1897 pubblica la critica sociale “La tribù”. Qui esprime la concezione dell’estraneità alla lotta possibile solamente con l’inetto: colui che non si adatta alla logica del profitto,rimpiange la civiltà prima della degradazione. Questa figura si evolve fino alla sorda opposizione al mondo esistente. Schopenhauer e Darwin. Per Darwin la teoria dell’evoluzione per cui il più evoluto si impone sul più debole. Schopenhauer crede nella figura del contemplatore (rivolti su sé stessi) sopraffatti dai lottatori (intraprendenti che agiscono). Per svevo il contemplatore è zeno e il lottatore il cognato. Cristallizzarsi o evolversi. Per Darwin è più forte chi si adatta alla società evoluta. Per svevo è il contrario perchè è la moglie ad adattarsi, a conformarsi al perbenismo borghese, ma questo non è positivo perché per lui è meglio essere malati di nevrosi,perchè così non ci si cristallizza, ci si evolve. Pirandello ad esempio per non cristallizzarsi sente la necessità di uscire dalla forma,mentre Svevo bisogna continuare ad applicare la consapevolezza di sé stessi per non fissarsi:conoscendo i miei limiti mi evolvo. L’inetto. Scegliendo l’inetto si rinnega l’individuo eccezionale,portatore di valori, opposto all’eroe verista e alla concezione dannunziana(superuomo). Si tratta di una figura dubbiosa e inerte,incoerente anche con sé stesso e proprio per questo il lettore deve assistere alle simulazioni e alle bugie che dice per giustificarsi.Per questo è difficile capire con certezza il motivo che lo spinge ad agire.(schemetto pag 277) Svevo e psicoanalisi.Entra a contatto con la psicoanalisi nel 1910 e nel 1918 traduce “sul sogno” di Freud e si sottopone alla autoanalisi. Vuole usare la teoria di F. per potenziare la conoscenza umana della psiche,ma mostra sfiducia nella psicoanalisi.Ovvero SERVE COME STRUMENTO DI CONOSCENZA NON DI CURA(DELLE NEVROSI),SERVE CON FUNZIONE LETTERARIA. Lo psicanalista (dottor S. che sta per Sigmund) dovrebbe curare la nevrosi(completamente diverso dallo psichiatra), ma Svevo la rifiuta. Accade ciò perché il fratello minore della moglie torna dalla terapia distrutto,quindi sostiene che sia una minaccia alla complessità interiore degli incerti. Dopo aver inviato la coscienza di zeno al primo psicoanalista di trieste (Weiss) subisce delle critiche in quanto non consono all’ortodossia freudiana. Lui risponde con autoironia e dice di essere il pioniere della psicoanalisi in letteratura. Psicoanalisi-scrittura. Nei primi due romanzi la storia è in terza persona,tuttavia il protagonista percorre in maniera ramificata il percorso della propria psiche (pensa,sogna,ritira le sue parole ecc). Questo percorso accade perché è sottoposto ai suoi autoinganni,si mostra lo stato instabile della sua coscienza. Per freud esiste la tripartizione dell’io - ES: inconscio,vita senza la mediazione della ragione. - IO: ragione, istinto civilizzato - SUPERIO: Regola morale, morale etero diretta che diventa autodiretta. Questi tre aspetti devono essere in equilibrio e armonia.La psicoanalisi serve per far riemergere esperienze rimosse. Lo psicoanalista deve smascherare gli infingimenti che una persona nel raccontare la propria vita descrive, poi con il ritiro delle proiezioni si scopre l’ombra di sé. Il sogno va letto in sintassi onirica e mostra paure e desideri. COSCIENZA DI ZENO Zeno immagina di andare dallo psicoanalista ma è un inetto, si lascia trasportare dagli eventi. Ad esempio Augusta non è la donna che voleva realmente,prova invidia per il cognato (alterego). Fa finta di non capire lo schiaffo del padre (non era davvero quello). Il romanzo viene revisionato da Attilio Frescura: dice che la lingua fosse condizionata da prestiti lessicali e sintattici del tedesco. Trama (ordine tematico delle sedute no cronologico:novità)
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