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Dinamica e Stabilità Sociale: Razionalità e Bucratizzazione come Motori del Cambiamento, Schemi e mappe concettuali di Sociologia Delle Organizzazioni

La dinamica e la stabilità sociale, analizzando come la razionalità e la burocratizzazione siano alla base dei mutamenti sociali. Viene discusso come le società si basavano sulla tradizione in età premoderna e sulla razionalità in età moderne, e come la razionalizzazione della società diventi il motore del cambiamento sociale. Inoltre, vengono introdotti concetti come teorie sociali, teorie femministe e del genere, cultura, ritardo culturale e ideologia.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 08/05/2019

silviasssuppa
silviasssuppa 🇮🇹

4.5

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Scarica Dinamica e Stabilità Sociale: Razionalità e Bucratizzazione come Motori del Cambiamento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Sociologia Delle Organizzazioni solo su Docsity! SOCIOLOGIA Studio sistematico tra individui e società. Utilizzo della PROSPETTIVA SOCIOLOGICA(Mills): riconoscere e comprendere collegamenti tra individui e contesto sociale; questi dipendono l’uno dall’altro quindi è necessario comprendere come gli altri comprendono il mondo La sociologia fa parte delle scienze sociali, ossia discipline basate sulla ricerca empirica. Si sofferma su diverse aree di specializzazione (famiglia, salute, religione..) CONTESTO STORICO ‘700: ragione e scienza VS spiegazioni religiose (questo grazie alla progressione tecnologica avvenuta nel ‘400/’600) Scienza: illuminismo rivoluzione americana e francese, moti 1848 portano ad una società più equa Macchina a vapore • INDUSTRIALIZZAZIONE, nascita dei capitalisti e quindi del lavoro salariato e del consumismo. • URBANIZZAZIONE, cambiamento condizioni di vita disuguaglianze, malattie AUGUST COMPTE Conia all’inizio del XIX il termine “sociologia”, considerandola una scienza volta ad individuare le leggi che governano il comportamento umano. • Dinamica sociale: come e perché le cose cambiano? • Statica sociale: su cosa si fonda la stabilità sociale? Società aveva progredito in linea retta passando attraverso diversi stadi: • Teologico (religione) • Metafisico (filosofia) • Positivista (scienza) positivismo permetteva di comprendere meglio la vita umana ed era la chiave per risolvere i problemi sociali NB. Pochi degli sforzi di Comte hanno retto nel tempo HEBERT SPENCER Tra i primi ad usare il termine. Utilizzo come esempio le scienze biologiche, paragonando la società ad un ORGANISMO SOCIALE costituito da parti separate con propria funzione che operano insieme per mantenere in vita l’organismo. Con l’evolversi della società cambiano le parti. Evolversi sempre in positivo, S. pensava che lo stato dovesse limitare i propri interventi, soprattutto in campo economico, così da lasciare la “legge del più forte” Padri fondatori sociologia: KARL MARX Il capitalismo industriale era capace di eliminare la povertà. Cercò di spiegare come potevano coesistere ricchezza e povertà. Secondo lui era necessaria una rivoluzione: i salariati dovevano insorgere SOCIALISMO, necessario per l’abolizione della proprietà privata e quindi delle disuguaglianze. L’economia è dunque alla base dei mutamenti sociali. EMILE DURKHEIM SOLIDARIETÀ SOCIALE (o integrazione): la società è retta da valori culturali condivisi, la tradizione sostiene le leggi. • SOLIDARIETÀ MECCANICA, si verifica nelle società agricole, in cui le persone sono accumunate da esperienze analoghe. La coesione sociale è basata sull’esperienza vissuta da tutti e sull’identità comune • SOLIDARIETÀ ORGANICA, la divisione del lavoro comporta la coesistenza di gruppi INTERDIPENDENTI tra loro (ripresa Spencer) la coesione sociale è possibile percè dipendiamo gli uni dagli altri. CRIMINE: insieme di atti che offendono la COSCIENZA COLLETTIVA (=valori condivisi) comporta una PUNIZIONE in grado di rafforzare la solidarietà evitando l’ANOMIA (=assenza di norme) MAX WEBER Cercò di definire il passaggio da società tradizionale a società moderna. La cultura aveva aiutato lo sviluppo del capitalismo perché alcune tendenze culturali possono influenzare lo sviluppo economico. Cercava di intendere l’azione sociale osservandola dal punto di vista dell’attore, approccio chiamato “verstehen” che significa comprendente. Secondo lui quindi serviva capire ogni singola azione per capire il contesto sociale. Le società premoderne si basavano sulla tradizione che era capace di influenzare le persone mentre le socieà moderne si fondavano sulla razionalità RAZIONALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ: la razionalità sostituiste la tradizione e diventa il motore del cambiamento sociale. • Burocratizzazione delle organizzazione • Stabilizzazione procedure MA così le società diventano fredde e impersonali, fatte di regole e procedure che sacrificano gli obiettivi personali. Questa teoria lo porrtò a prevedere che la società post-capitalista non avrebbe generato alcun tipo di futuro ugualitario ma anzi delle società ancora più fredde. TEORIE SOCIALI: insieme di principi e affermazioni che spiegano il rapporto fra fenomeni sociali. Caratteristiche: • Non sono intuizioni o opinioni personali, ma prove empiriche, quindi verificate concretamente. • Le teorie evolvono lasciando sopravvivere solo le idee più utili • Le teorie multifattoriali forniscono un quadro completo rispetto a qualsiasi teoria monofattoriale Dimensioni: • Conflitto, presenza di tensioni e dispute nella società, spesso dovute ad una distribuzione ineguale di risorse • Consenso, solidarietà e cooperazione determinate spesso dalla presenza di valori e interessi condivisi Coesistono all’interno della società; in alcuni casi il conflitto può produrre un certo grado di consenso (es. guerra produce patriottismo) oppure al contrario un consenso apparente maschera tensioni latenti Realtà: CAP. 3 CULTURA: • Parte essenziale della società • Insieme di valori, credenze, norme, linguaggi condivisi da un popolo e trasmessi socialmente • Opera a molteplici livelli Cultura materiale: oggetti fisici prodotti dalle persone appartenenti ad una particolare cultura Cultura immateriale: idee di una cultura, includono valori e credenze, insieme di conoscenze su come comprendere il mondo e orientarsi in esso ELEMENTI DELLA CULTURA • Valori: principio profondamente radicato e standard utilizzato dalle persone per giudicare il mondo, in particolare per decidere che cosa sia desiderabile o significativo • Credenze: specifiche convinzioni od opinioni che le persone accettano in genere come vere (es. religione) • Conoscenza: insieme di informazioni, consapevolezza e comprensione che ci aiuta a orientarci nel nostro mondo. Se questo viene a meno accade uno SHOCK CULTURALE ossia l’esperienza dovuta alla mancata conoscenza di una situazione sociale non famigliare. La conoscenza culturale è necessaria per la sopravvivenza. • Norme: regole e aspettative di una cultura rispetto a un comportamento ritenuto appropriato. William Ogburn RITARDO CULTURALE: modo in cui i nuovi sviluppi tecnologici spesso sono più veloci delle norme che governano le esperienze collettive associati ad essi. • Norme formali: parte dell’ordinamento giuridico, con pene per chi le viola • Costumi: abitudini del gruppo o norme informali comuni a una determinata cultura • Simboli: qualsiasi cosa ne rappresenti un’altra • Linguaggio: sistema elaborato di simboli che consente alle persone di comunicare fra loro in modi complessi. La comunanza di linguaggio non implica condivisione di cultura. Principio relatività linguistica IPOTESI DI SAPIR-WHORF: i diversi linguaggi influenzano il modo di pensare e comportarsi di chi parla a causa della loro diversità di contenuto e struttura COMPORTAMENTI: azioni associate a un gruppo che aiutano a riprodurre uno stile di vita preciso CULTURA NORMATIVA: ciò che gli appartenenti a una cultura dicono essere i propri valori " EFFETTIVA: ciò che essi fanno realmente e che può rispecchiare o meno la c.normativa OGGETTI: oggetti fisici associati a una cultura IDEOLOGIA: sistema di significati che aiuta a definire il mondo; visione generale del mondo DOMINANTE: affermazioni che sostengono il sistema sociale e servono gli interessi delle autorità Ideologia da forma a ciò che definiamo NAURALE (permanenti e difficile da modificare) Cultura DOMINANTE (idee di coloro che hanno il potere) o SUBCULTURE (piccoli gruppi; se si organizza contro la cultura dominante diventa CONTROCULTURA, capace di introdurre innovazioni) ALTA CULTURA: forme culturali associate all'elitè CULTURA POPOLARE: forme culturali comunemente accettate MERCIFICAZIONE: persone tendono a quantificare il valore degli oggetti culturali in base al profitto che da essi si può trarre FEDE: credenza che si basa sulla convinzione personale invece dell'evidenza scientifica DURKHEIM SACRO: qualcosa di straordinario da trattare con rispetto PROFANO: mondo ordinario RITUALI: Insieme di azioni simboliche praticate in momenti specifici che creano un vincolo emotivo tra i partecipanti CHIESA: organizzazione formale con fedeli SETTA: piccola fazione di una chiesa che promuove pratiche e credenze nuove CULTO: piccola comunità religiosa che va in contrasto con la cultura dominante RELIGIONE: sistema di credenze relative al sacro che unisce le persone in una comunità morale FUNZIONI: -promuovere solidarietà sociale formando vincoli sociali -è una forma di controllo sociale -attenua paure - motiva azioni sociali può anche essere disfunzionale SACRO = DIO = SOCIETA' KARL MARX "la religione è l'oppio dei poveri", dona felicità illusoria, offre falso conforto, temporaneo Detentori potere manipolano religione Soluzione: ATEISMO PETER BERGER Religione è il tentativo di creare una realtà in cui vivere, dare senso alla realtà, scudo contro terrore SECOLARIZZAZIONE: declino in atto della rilevanza della religione per effetto della modernità UMANESIMO SECOLARE: sistema di credenze che enfatizza la moralità e il processo decisionale basato sulla ragione invece della religione FONDAMENTALISMO: movimento religioso che predica rispetto dei principi tradizionali, interpretazione letterale dei testi sacri CAP. 4 STRUTTURA SOCIALE: modelli di comportamento condivisi/ricorrenti invisibili, variano CAPACITA' DI AZIONE: capacità di operare indipendentemente dai vincoli sociali ISTITUZIONI SOCIALI: grandi aree della vita sociale in cui si creano modelli di comportamenti Modelli di comportamento non sono naturali ma prodotti dall'azione umana e quindi modificabili STATUS: posizioni che un individuo può occupare all'interno di un sistema sociale ASCRITTI: assegnati dalla nascita CONSEGUITI: ottenuti volontariamente per effetto delle proprie azioni RUOLI: comportamenti attesi e associati ad uno status, condizionano la vita - il comportamento si conforma ad un modello generale, mettendoci in relazione con le istituzioni ETNOMETODOLOGIA: approccio che analizza i metodi utilizzati dalle persone per dare senso alle proprie attività HAROLD GARFINKEL: BREACHING EXEPERIMENT situazioni sociali controllate che infrangono deliberatamente le regole sociali, violando regole base del comportamento consolidati. Forniscono illustrazioni creative e spesso umoristiche della struttura sociale di livello microsociologico. (es. figli che si comportano come ospiti a casa loro). Violando le norme sociali quotidiane, gli esperimenti etnometodologici mettono in luce l’esistenza di norme inespresse che strutturano innumerevoli aspetti della vita sociale, e che diventano visibili solo quando vengono infranti. STRUTTURA ORGANIZZATIVA: regole, routine, formali e non, che ispirano l’attività quotidiana all’interno delle organizzazioni. Questa influenza la nostra quotidianità. A livello mesosociologico le istituzioni influenzano i singoli individui. A livello macrosociologico è possibile riconoscere la struttura sociale nei molteplici modelli di comportamento di una società. Società: insieme di strutture interdipendenti EQUILIBRIO: bilanciamento tra le varie strutture che mantiene la stabilità sociale. Interrelazioni tra istituzioni sociali. Talcott Parsons: INTEGRAZIONE SOCIALE, ossia il processo mediante il quale le strutture e i valori sociali uniscono le persone all’interno della società. TIPI DI AZIONE SOCIALE (azione umana nel contesto sociale), WEBER 4 ideal-tipi: • AZIONE TRADIZIONALE, motivata dal costume. Vincolata all’idea che le cose si sono sempre fate così. • AZIONE AFFETIVA, guidata dalle emozioni e dai sentimenti • AZIONE RAZIONALE RISPETTO AL VALORE, orientata da un ideale, sia nello svolgersi sia nei fini che intende perseguire • AZIONE RAZIONALE RISPETTO ALLO SCOPO, motivata da logiche di efficienza. Le persone decidono i propri obiettivi e come raggiungerli. Utilizzata sempre di più, Weber temeva che la sua diffusione potesse eliminare altri modi d’agire e quindi dare vita ad una società molto efficiente e produttiva ma al contempo impersonale G. Ritzer: “Mcdonalizzazione”, l’azione razionale impone la struttura standardizzata ed efficiente di un fast food. Sempre più aspetti della nostra vita vengono dettati dalla ricerca dell’efficienza. Conseguenze: disumanizzazione. La Mcdonalizzazione è un esempio del modo in cui l’azione umana viene influenzata dai modelli strutturali della società, come in questo caso la ricerca del business. Dimensioni Mcdonalizzazione: • Efficienza • Calcolabilità, enfatizzare aspetti quantitativi dei prodotti • Prevedibilità, omogenizzare prodotti e servizi, poco spazio al pensiero creativo standardizzazione • Controllo, regole inflessibili • Triadi, attenzione dei membri divisa perché il numero di interazioni aumenta. La dimensione determina anche il tipo di interazione sociale che si instaura al suo interno: più componenti = più stabilità, perché il gruppo sopravvive anche perdendo singole persone. Allo stesso tempo però diventa meno intenso relazionalmente. ORGANIZZAZIONI: gruppo secondario avente una struttura formale e costituito per adempire a particolari compiti. BUROCRAZIA: sistema gerarchico amministrativo avente regole e procedure formali, utilizzato per gestire organizzazioni. Caratteristiche fondamentali: • Divisione lavoro • Gerarchia di autorità e responsabilità • Impersonalità • Regole scritte e archivi Lato negativo: burocratizzazione controproducente può frustare i dipendenti e le persone che dovrebbero servire AMBIENTE ORGANIZZATIVO: insieme di fattori che esistono al di fuori dell’organizzazione, ma che potenzialmente ne influenzano l’operato. Comprende: • Contesto giuridico • Tecnologia • Ambiente culturale CAP.6 DISUGUAGLIANZA SOCIALE: distribuzione ineguale di risorse economiche, sociali, politiche e culturali all’interno di un determinato contesto sociale. SISTEMA DI STRATIFICAZIONE: insieme delle strutture e norme culturali che producono e mantengono le disuguaglianze sociali dislocando le persone in una gerarchia di gruppi che ricevono risorse ineguali. Condividono tre elementi fondamentali: • Ineguale distribuzione risorse • Presenza gruppi distinti di persone • Ideologia che cerca di spiegare e giustificare disuguaglianze Risorse: • Economiche • Umane • Culturali • Sociali • Di status • Civili • Politiche Sistemi di stratificazione pre-moderni: • Schiavitù, forma estrema di disuguaglianza • Patriarcato, si basa sul primato del pater familias • Caste, si basa su caratteristiche ascritte determinate dalla nascita • Ceti, strato sociale cui vengono affidati diritti, doveri, privilegi specifici. Tre strati principali: Nobiltà, clero, terzo stato MODERNITÀ: classe sociale, insieme di persone che condividono una determinata condizione economica. • Karl Marx: economia incide su tutti gli aspetti di vita sociale rivoluzione proletariato VS capitalisti socialismo: abolizione distinzioni di classe che si basano sulla proprietà privata. • Max Weber: disuguaglianza economica ma si concentra di più su 3 dimensioni: status sociale, partito e classe. STATUS: si fonda su differenze legate al riconoscimento e alla manifestazione del prestigio. PARTITO: fattore importante nella distribuzione del potere, in quanto è un gruppo di individui che agiscono insieme per raggiungere un determinato obiettivo. CLASSE: insieme di persone che hanno in comune una situazione del mercato. Attraverso la loro interazione Weber individua le CHANCE DI VITA: possibilità di accedere a risorse economiche e culturali apprezzate; sono l’elemento in grado di gettare luce sulle dinamiche della stratificazione nelle società industrializzati. CAPITALE CULTURALE: espressione coniata da Bordieu; insieme dei diversi tipi di conoscenze, competenze e altre risorse culturali che consentono all’attore sociale di rappresentare, consapevole o meno, la propria posizione di classe in un determinato contesto. Nei differenti contesti assumono forme e valori diversi. CAPITALE SOCIALE: insieme delle relazioni potenzialmente preziose sul piano economico che derivano dall’appartenenza a un gruppo MOBILITÀ SOCIALE: spostamento di un individuo o di un intero gruppo da una posizione sociale a un’altra. Può essere: • Mobilità verticale, movimento dalle posizioni più basse della piramide sociale a quelle più alte e viceversa • Mobilità orizzontale, passaggio di un individuo da una posizione a un’altra nello stesso ambito sociale • Mobilità intragenerazionale, riferita ai mutamenti di posizione socio-economica sperimentati dal singolo individuo durante il corso della sua vita • Mobilità intergenerazionale, si intende il confronto della posizione sociale raggiunta da un individuo con quella della sua famiglia di origine CITTADINANZA SOCIALE: insieme dei diritti a contenuto economico e sociale che permettono agli individui di divenire membri a pieno titolo della comunità politica WELFARE STATE: insieme delle istituzioni, norme giuridiche, attori e politiche pubbliche utilizzate per allestire una serie di meccanismi sistemici volti alla gestione dei rischi sociali (es. disoccupazione) e esistenziali (es. malattie e vecchiaia) Si articola solitamente in queste aree: • Assistenza • Assicurazioni contro vecchiaia e infortuni sul lavoro • Politiche del lavoro • Politiche per la salute Le 4 leve fondamentali del Welfare State sono: • Leva fiscale (redistribuzione del reddito tra le classi diverse) • Trasferimenti monetari e sussidi (pensioni) • Welfare aziendale, prestazioni non monetarie • Servizi alle persone (prestazioni a precisi target) Quattro modelli storici: • Modello socialdemocratico, tutele universalistiche, tende alla realizzazione della piena cittadinanza sociale (Bord Europa, Gran Bretagna) • Modello corporativo, tutele sono correlate alla categoria lavorativa di appartenenza (Germania, Francia) • Modello mediterraneo, mix di tutele a base corporativa e universalistica, ruolo rilevante riservato alla famiglia (Grecia, Spegna, Portogallo) • Modello sociale, mercato e settore no-profit costituiscono gli attori principali del sistema welfare. (Stati Uniti, Irlanda, Nuova Zelanda) APPROCCIO NEO-MARXIANO: si basa sulla centralità della sfera produttiva al fine di determinare le fondamentali dinamiche e strutture di classe, utilizzando versioni più complesse dei concetti di proprietà, sfruttamento, alienamento. Si focalizzano sulle molteplici relazioni che intercorrono tra due elementi: la sfera politica e quella culturale mediatica. Ruotano intorno a due assunti principali: • Lavoro, influenza l’identità sociale delle persone • Produzione e lavoro tendono ad allargare i propri confini, investendo a totalità delle relazioni sociali APPROCCIO NEO-WEBERIANO: Sostiene la multidimensionalità della stratificazione sociale, col tempo essa aumenta di complessità. TEORIE DELLA FRAMMENTAZIONE: teoria secondo cui l’avvento della società post-industriale ha comportato mutamenti sociali nel sistema delle classi. Le disuguaglianze si sono frammentate e ricomposte in modo caotico e imprevedibile, di conseguenza si è frammentata l’identità dei singoli individui. DISUGUAGLIANZA GLOBALE: differenza di ricchezza e di potere tra i Paesi del mondo. Impatto: • Aspettativa di vita; la povertà uccide • Abitazione, baraccopoli ecc • Istruzione, analfabeti TEORIA DELLA MODERNIZZAZIONE: anni ‘50/’60, attribuisce la disuguaglianza globale alle differenze culturali tra i Paesi. TEORIA DELLA DIPENDENZA: attribuisce la disuguaglianza globale allo sfruttamento dei Paesi poveri da parte di quelli ricchi. La forma più visibile di questo è il COLONIALISMO, ovvero utilizzo del potere militare, politico, economico da parte di una società per dominare i membri di un’altra società, quasi sempre per trarne beneficio economico. NEO- COLONIALISMO: sistema di dominio economico sui paesi più poveri da parte di quelli ricchi senza l’uso del controllo politico formale o occupazione militare. WORLD SYSTEM ANALYSIS: approccio che si concentra sull’interdipendenza tra i Paesi che fanno parte di un unico sistema economico globale, arricchendo in complessità la prospettiva della teoria della dipendenza.
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