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Basso medioevo in Italia, Il papato nel basso medioevo, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

Basso medioevo in Italia, Il papato nel basso medioevo, comuni e signorie cittadine

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 28/01/2023

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Scarica Basso medioevo in Italia, Il papato nel basso medioevo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! BASSO MEDIOEVO IN ITALIA PRIMA DELL'11° SECOLO 1. Sacro Romano impero con Carlo Magno e tutta la stirpe carolingia fino a Carlo il Grosso 2. Sacro Romano Impero Germano con gli Ottoni (Ottone I, II e III), fino all'anno Mille (11° secolo) NEL FRATTEMPO, si verificano le seconde invasioni barbariche: tra il 9° e il 10° sec l'Europa subì una nuova ondata di migrazione. Come gli altri domini dell'Impero carolingio, anche il regno d'Italia (successivamente, nell'11° sec) sarà investito da questo fenomeno. Le invasioni iniziano dunque già nel periodo carolingio (i Normanni ottengono infatti la Normandia, in Francia, da Carlo III). In Italia, Ottone I li sconfigge nell'anno Mille. Inoltre, nel 9° sec., si affacciano al Sud gruppi di guerrieri islamici, provenienti dal Nordafrica, che conquistano il regno di Sicilia nel 10° sec. DOPO L'11° SECOLO ITALIA SETTENTRIONALE E CENTRALE I COMUNI ITALIANI NEL SECOLO 12° L'importanza della città in Italia Essendo la città un'eredità di Roma, essa mantenne un valore comunque più grande in Italia rispetto ad altri paesi, anche se nel medioevo si ridussero, di importanza e di grandezza. Quando dunque nell'anno Mille cominciarono a rinascere le città, in Italia ci fu una vera e propria fioritura DOVE E QUANDO NASCONO I comuni nacquero in Italia settentrionale e centrale attorno alla fine dell'11° secolo il fenomeno andò esaurendosi dalla fine del 13° secolo e si spense intorno al 14°, quando nacquero le SIGNORIE CITTADINE COSA SUCCESSE I territori erano controllati in genere dal re o da grandi feudatari. Laddove però il potere era più debole, si formarono delle realtà COMUNALI, dove vi erano solo piccoli feudi, reti commerciali e borghesia Il Comune espresse quindi l'emancipazione dalla soggezione feudale Il comune presentava un nuovo ordine politico: esso si organizzò in assemblee di cittadini eminenti che eleggevano come loro rappresentanti temporanei dei consoli per il governo politico, militare e giudiziario della città. Questo nuovo sistema politico venne sviluppando nel corso del tempo una pratica fondata su: partecipazione dei concittadini, principio elettivo, alternanza dei governanti e discussione pubblica. I comuni rurali. Non tutti i comuni furono città. A dare vita a forme di autogoverno furono infatti anche le comunità rurali. In una prima fase signori precisarono i limiti del proprio potere, mediante concessione di privilegi ai propri rustici, dette carte di “franchigia” o “libertà”. Nel corso del Duecento alcune di queste comunità diedero luogo organismi dotati di ampie libertà. Il potere effettivo dei sovrani del Sacro Romano Impero sul regno cominciò a declinare a partire dal 12° secolo, per ridursi sempre più nei secoli successivi a un dominio puramente formale (piuttosto, si sposterà in sicilia con Federico I e costituirà un nuovo regno con FEDERICO II) ITALIA MERIDIONALE NORMANNI IN ITALIA: Nei primi anni dell'11° sec, gruppi di cavalieri normanni cominciano a giungere nell'Italia meridionale, conquistando varie parti. Si stabilirono ad Ariano, contea riconosciuta formalmente da Enrico II (PRIMO ORGANISMO POLITICO DEI NORMANNI IN ITALIA MERIDIONALE) Ai Normanni fu dunque riconosciuto il ducato di Puglia e di Sicilia dal re, mentre tolsero la Sicilia agli islamici, sotto l'appoggio del Papa 12°-13°: L'IMPERO TORNA IN ITALIA CONQUISTANDO IL REGNO DI SICILIA FEDERICO BARBAROSSA Quando ascende al trono, Federico I decide di riaffacciarsi in Italia. Prima cercando di riaffermare i propri diritti sui comuni settentrionali (si sposterà poi in Sicilia, che verrà conquistata dal figlio Enrico VI) PACE DI COSTANZA Federico non riconobbe la legittimità del nuovo pontefice Alessandro III e nominò una serie di antipapi. Il papa reagì stringendo con i Comuni un'alleanza in funzione antimperiale Nel 1177 Federico fu costretto a riconoscere il papa Alessandro III e nel 1183 firmò la pace di Costanza, in base alla quale dovette concedere l'autonomia ai Comuni lombardi, pur conservando una limitata autorità sulle investiture delle principali cariche comunali. ENRICO VI Anche se il Sud non era mai appartenuto all'impero, gli imperatori avevano sempre rivendicato una sovranità sulla regione e perciò attaccarono i Normanni Enrico Vi conquistò la Sicilia e questo fece di lui il più potente sovrano dell'Occidente Alla sua morte, l'impero fu rivendicato dal fratello Filippo, mentre al figlio Federico II andò il regno della Sicilia, sotto la tutela di Papa Innocenzo III Tuttavia, lo scontro con il papato non fu risolto, ma anzi si aggravò con conflietti sempre più aspri Siccome nel frattempo si era verificato lo scisma della Chiesa (1054), le terre bizantine erano sfuggite al controllo della Chiesa e il Papa si legò dunque ai Normanni ISTITUZIONI COMUNALI: L'EVOLUZIONE DAL 12° AL 13° SECOLO IL COMUNE CONSOLARE I primi ordinamenti comunali di cui abbiamo notizia sono i comuni consolari. Gli abitanti più ricchi e influenti si riunivano in assemblee non elettive, che nominavano dei consoli: governavano la città generalmente un anno, per non avere modo di sviluppare un potere personale. Questi consoli avevano il potere di riscuotere i tributi, guidare l’esercito cittadino in caso di guerra, far applicare le leggi, battere moneta, ma erano tenuti, quando salivano in carica, a prestare un giuramento in cui si impegnavano ad amministrare la città per il bene di tutta la cittadinanza. Inoltre, a fare da contrappeso al potere consolare, rimaneva sempre l’assemblea cittadina. IL COMUNE PODESTARILE Per ottenere un governo maggiormente imparziale che garantisse gli interessi anche dei ceti popolari e per porre fine alle lotte intestine al ceto nobiliare, molti comuni italiani iniziarono alla fine del 12° secolo a ricorrere a una nuova figura: il podestà, un vero e proprio professionista della politica, esperto in ambito amministrativo e militare Il periodo podestarile rappresentò un momento di forte crescita economica e politica delle città, in cui il ceto popolare riuscì a conquistare uno spazio politico che prima gli era precluso. CHE PORTA A I COMUNI DI POPOLO A cavallo tra questi due secoli, le società cittadine dei comuni italiani vissero una profonda trasformazione politica Il popolo comincia ad avere più importanza e maggiore rilievo economico e perciò cerca una maggiore autonomia all'interno della città e della politica A complicare ulteriormente il quadro politico, intervenne la lotta tra papato e impero che fin dal 9° secolo erano in conflitto per affermare la propria supremazia sull’altro. In questo contesto anche le fazioni all’interno dei comuni si connotarono politicamente in questo quadro più ampio, dividendosi in GUELFI, che sostenevano il papa e GHIBELLINI, che invece prendevano le parti dell’imperatore. LE SIGNORIE CITTADINE DEL 13°-14° SECOLO La signoria cittadina rappresenta una forma di dominio che interessa molti comuni urbani dell'Italia centro-settentrionale dalla fine del 13° secolo Nascono a partire dall'attribuzione di cariche podestarili, con poteri eccezionali e durata spesso vitalizia. I signori più forti e ricchi riuscirono a ottenere la facoltà di designare il proprio successore, dando così inizio a dinastie signorili. Un importante momento di rafforzamento di tali signorie fu la legittimazione da parte dell'imperatore o di altri poteri sovrani, come il papa, che potevano concedere, spesso dietro forti compensi da parte dei Signori, svariati titoli, come quelli di vicario imperiale, di Duca o di vicario papale. La differenza con forme di governo precedenti è che rimanevano tuttavia funzionanti le istituzioni comunali, sebbene, soprattutto dopo gli anni Trenta del Trecento, spesso si limitassero a ratificare le decisioni del Signore. Alcuni esempi di signorie cittadine sono gli ANGIOINI (che però furono anche imperatori), gli ESTE, i DE' MEDICI IL PAPATO NEL BASSO MEDIOEVO - LA CHIESA NEL 12° SECOLO. MONARCHIA PAPALE IL PRIMO DOMINIO PAPALE IN ITALIA CENTRALE Il ritirarsi dell'Impero dall'Italia nel 12° sec. aveva creato una condizione favorevole all'affermazione di un dominio papale in Italia Centrale Assunsero così valore le donazioni territoriali carolinge e ottoniane (e LA DONAZIONE FALSA DI COSTANTINO) Con Federico I, furono nominati degli "antipapi". Questo portò a una forte lotta tra papato e impero I papi ortodossi, vincitori, erano spesso lontani da Roma, perciò il loro dominio sulle terre papali era molto debole. Si rinforzò solo con il ritorno a Roma del papa Clemente III (grazie al ritorno a Roma dell'impero tramite Enrico VI) LA MONARCHIA PAPALE INNOCENZO III REGNA SULL'IMPERO Alla morte di Enrico VI, Innocenzo III divenne tutore del figlio Federico II. Pertanto, di fatto il papa regnava sull'impero Innocenzo III bandì anche la quarta crociata, che portò alla temporanea caduta di Costantinopoli e alla costituzione dell'Impero Latino d'Oriente Contributo importante di Innocenzo III fu la riforma della chiesa, che puntò a regolare la morale e e disciplinare il clero corrotto La lotta all'eresia e alla corruzione faceva una pubblicità troppo "negativa" alla chiesa, perciò furono incoraggiati i NUOVI ORDINI MENDICANTI, che appoggiarono completamente il papato e contribuirono di fatto a rafforzare il potere papale Domenicani Francescani Esercitò inoltre una crescente pressione fiscale Offerte e donazioniDiritti di giustizia Tributi di regni e chiese di roma IL RIDIMENSIONAMENTO DEL POTERE PAPALE DOPO INNOCENZO III Alla presa di potere da parte di Federico II, il potere del papa si ridimensionò Il potere diventerà di nuovo particolarmente grande solo con Bonifacio 8°
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