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Battaglia di Maldon e Battaglia di Brunanburh - Filologia Germanica, Appunti di Filologia Germanica

Il file continene l'analisi storico culturale della battaglia di Brunanburh e la battaglia di Maldon, con tanto di descrizione e approfondimento storico.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 16/02/2020

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alice-milanese 🇮🇹

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16 documenti

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Scarica Battaglia di Maldon e Battaglia di Brunanburh - Filologia Germanica e più Appunti in PDF di Filologia Germanica solo su Docsity! FILOLOGIA GERMANICA: DISPENSE. MALDON E BRUNANBURH: Nell’anno 937 il re inglese AETHELSTAN sconfisse a Brunanhurn l’esercito Vichingo, mezzo secolo più tardi l’esercito inglese veniva sconfitto dall’esercito danese di Olaf Triggwason. Tanto l’uno che l’altro avvenimento sono stati ricordati nelle cronache in forma poetica e in due componimenti di carattere Epico eroico. In Brunanh a differenza di Maldon si vede l’abilità tecnica e la dottrina dell’autore, mentre in genere si consideravano entrambi encomiastici, la differenza è notevole. Tanto l’uno che l’altro sono costruiti seguendo gli stessi schemi arcaici di Beowulf e dei grandi poemi anglo cristiani perchè ricalcano il modello del carme eroico barbarico di cui uno di più antichi è quello di Ildebrando: un testo breve riferito ad un episodio unico senza parti descrittive e assenti da elementi fantastici e irreali. Maldon e Brunanburh sono frutto del tempo e SONO INGLESI. Non ci sono elementi favolosi e alcun scopo didattico Maldon è vera poesia, grandiosa e severa animata da un profondo sentimento di quella che è la nobiltà e la lealtà del guerriero. Brunan. È un canto economiastico che riprende nella forma la tradizione indigena . BRUNANBURH: Poema che racconta la gloriosa lotta contro i Vichinghi di Byrhtnoth e dei suoi combattenti, il protagonista è fedele fino alla morte al suo re e nel poemetto viene rammentato per tre volte: la prima: fiera risposta a Byrhtnoth La seconda: quando uno dei soldati vichinghi ferisce Byrhtnoth La terza quando Byrht è colpito a morte. Egli ricorda i benefici ottenuti, le promesse fatte e ricorda la sua nobilissima stirpe che lo obbliga a un prode e leale comportamento. Il popolo inglese del X secolo ha conservato intatto l’antico ideale germanico del perfetto guerriero prode e leale; cosa che Beowulf manca completamente. I sentimenti espressi sono nobilissimi, mai esagitati o esternati con una particolare carica emotiva. Ex. Fa un discorso dove sottolinea che ha governato il suo popolo per cinquanta anni e durante questo periodo nessuna delle nazioni vicine ha osato assalirli o incutere terrore. Ora che è prostrato dalla morte può trovare conforto in ciò perchè nessuno potrà rimproverargli il suo comportamento. Un tratto realistico e aspro è la descrizione della gioia che invade Byrht al vedere le grandi stragi nelle file dei nemici. Vengono fatti confronti tra la Battaglia di Maldon e la contemporanea poesia Nordica, non si può ignorare l’influsso della poesia economiastica degli scaldi. Uno studio particolarmente accurato osserva che la composizione di poemi su fatti politici è una prerogativa nordica e che si potrebbe essere sempre stato esempio scandinavo. Il periodo che va dalla metà del IX al X secolo è caratterizzato da lutti, guerre è il periodo della prosa storica o omiletica. LA BATTAGLIA DI MALDON: Molto della tradizione eroica del poemetto va ancora più indietro del periodo delle migrazioni perciò nel contatto tra Anglo Sassoni e Scandinavi. Il poeta di Maldon segue la sua tradizione nazionale, ciò non esclude che egli abbia avuto una maggior consuetudine con espressioni norrene. Sull’origine del nome si è molto discusso: o il nome dei franchi deriva da quello dell’arma o il nome delle armi deriva dal nome del popolo. Il lessico è aristocratico e controllato, mentre i sentimenti sono nobilissimi ed espressi con grande dignità. Gli stilemi usati sono quelli della più antica tradizione germanica e indigena. Come esempio di ironia mista a casi di litote, valga il brano della fiera risposta di Byrhtnoth al messaggero dei Vichinghi che gli offre la pace. Sottolinea che spera daranno come tributo lance, punte avvelenate e antiche spade, un tale tributo che non darà profitto però nella battaglia, ma lui non avrà profitto in battaglia con ciò. Dice al messaggero dei pirati di portare indietro un altro messaggio, ovvero un invito di difendere il suo regno. Perchè sarebbe umiliante per loro andarsene con navi senza aver combattuto prima. Sono presenti degli APAX ovvero parole di buona fattura utilizzabili nello schema formale nella lingua inglese del X secolo. Parole differenti per indicare la stessa cosa. LA BATTAGLIA DI BRUNANBURH: Non c’è descrizione nella battaglia, non un ordinato svolgimento, ma l’argomento è uno solo ovvero il contrasto tra la confitta, la strage la vergogna dei Danesi e la gloria insieme all’eroismo e il grande trionfo degli inglesi. Viene sottolineata la campagna intrisa di sangue e in cinque giovani re, e sette principi che giacciono sul campo di spade. L’impressione di umanità che si ha da queste parole è cancellata dall’attributo con il quale si designa il padre infelice ovvero come “vecchio, astuto e inquino” L’accostamento al carme economiastico di tempo scaldico s’impone nell’artificiosità dello stile e lo conferma. Come nella poesia scaldica la forma predomina sul contenuto e alla ricchezza formale predomina al virtuosismo sinonimico. Brunanburh ha un maggior numero di sinonimi e di formule di variazioni e di epiteti, sono in minoranza netta le frasi allitteranti. Il che forma il carattere formulario e artificioso di Brunanburh. Brunanburh è un esercizio di un poeta di corte molto colto ben ferrato nella tecnica del versificare. CRISTO I si incentra sul monito della profezia e sull’Incarnazione, è una riflessione circa la duplice natura di Gesù e la sua funzione di demiurgo dell’umanità e un possente salvatore. Ci sono una serie di testi sul tema del dogma, le quali mettono in luce la preziosa opportunità che Dio concede all’uomo nel suo disegno di salvezza. Chiude il cerchio della narrazione la partenza di Cristo per il cielo ed è scandita emblematicamente dalla presenza di angeli e ha i caratteri dell’ingresso trionfale di un comandante vittorioso. La composizione mutilata nota come AZARIA è composta di un luogo canto e di preghiera di salvezza per la salvezza di tre fanciulli. Al pari di Cristo III, Giorno del Giudizio rielabora in 119 versi il topos della fine del mondo, del devastante incendio cosmico e del prolungato ciclo di sofferenza inflitta dai peccatori. Per la sua peculiare trattazione tematica un piccolo gruppo di poemi di questo codice viene solitamente iscritto nella sfera dei testi gnomici e sapienziali, ciò è una collezione di sentenze desunte in larga parte dalla tradizione sapienziali di salmi e proverbio vetero testamenti con un richiamo dedicato all’opposizione polare tra Wōden, inventore di idoli e il Dio cristiano. Alle riflessioni fatalistiche relative ad ogni essere umano si riconosce che soltanto Dio è padrone di tutto. L’interpretazione cristologica della pantera, nemica del serpe, traggono origine dall’immaginario profumo che emanerebbe dalla bocca della prima aroma che attrae gli uomini. Largamente ignote restano le vicende a seguito delle quali questo codice giunse nelle città italiane. Esso raccoglie sei poemi in volgare in tono omiletico e agiografico per 3500 versi. Indagini paleografiche indicano che il codice rimase probabilmente in Inghilterra come modello per altre copie fino a tutto il XI secolo. Il poema Elena è un’opera di origine colta densamente popolata di espressioni metaforiche e di variazioni sinonimiche. NOWELL CODEX è un codice originariamente autonomo e prende il nome del primo possessore di cui si abbia notizia e raccoglie in 3.500 versi i due poemi BEOWULF e l’incompleta GIUDITTA. Beowulf narra di tre mostri ed è precedente a Giuditta. GIUDITTA: Nei toni della trazione eroica orale, più tipica dell’agiografia che non un’impostazione dottrinaria, esso narra la storia di una vedova casta che inganna, uccide e decapita il malvagio e licenzioso comandante pagano dell’esercito Assio Holoferne. BEOWULF: Il primo di un grande poema eroico attestato in una lingua volgare europea e può ritenersi il capolavoro poetico della letteratura anglosassone. Nel poema queste regioni migrarono verso l’antica Britannia agglomerati e composti di genti riunite sotto i tradizionali etnonimi. La trama, suddivisa in due grandi sezioni, narrative è semplice e riguarda le litte di un formidabile guerriero contro il male. Giunto nella reggia dei Danesi per liberarla da un orco il protagonista dovrà affrontare la vendetta, la forza e gli incantesimi della relativa madre e delle orrende creature che la proteggono in fondo al mare. Una volta vincitore Beowulf lascerà al proprio destino la reggia danese. Nel mezzo della narrazione abbondano i riferimenti a una società in profonda crisi di valori, basata su vincoli e rapporti tradizionali che sono a loro volta all’origine del declino ineluttabile. LA TRADIZIONE EROICA: La materia eroica tradizionale è inoltre rappresentata da alcuni poemi preservati in manoscritti diversi sotto forma di carmi brevi ed episodici. Il nucleo di questa poesia abbraccia un arco cronologico di un paio di secoli che coincide con il periodo delle grandi migrazioni. Si tratta di composizioni dai toni non sempre pienamente ascrivibili al canone orale della poesia eroica. Un esempio della distinzione tra carme eroico ed epica eroica è offerto dalla duplica tradizione collegata a una ipotetica BATTAGLIA DI FINNSBURH. La celebrazione della storia da parte di un cantore, durante il banchetto per la vittoria di Beowulf su Grendel ha lo scopo di esaltare la vittoria dei Danesi. Nel Frammento i versi rievocano in forma diretta la prima fase del combattimento, i cinque giorni di resistenza e i gesti di eroismo dei Danesi. Il poema è incentrato sulla leggenda di Walther di Aquitania, ostaggio dalla corte di Attila e fuggito con l’amata Hildegund. La conclusione confluisce nella parodia tradendo una crisi acuta dell’etica guerriera più arcaica che il frammento anglosassone non sembra apparentemente condividere. Un documento della drammatica fase politica pre normanna è LA MORTE DI EDWARD che è l’ultima composizione metrica della CRONACA in ordine di tempo in stile tradizionale. La battaglia conosce omologhi letterari che vanno dai versi di Æthelweard ai 33 esametri di William di Malmesbury. Questo celebra comunque il valore di qualsiasi combattente in campo piuttosto che insistere sull’umiliazione degli sconfitti. Sono presenti altri elementi storici che ebbero luogo poco dopo ad Ipswich dove sono presenti elementi che rimandano ai tradizionali temi di fedeltà lealtà e riconoscenza per quanto ricevuto. A dispetto di una tecnica versificatoria non particolarmente brillante e originale il poeta riesce a imprimere un efficace svolgimento realistico che sottolinea la vera grandezza di una tragedia storica e non leggendaria. LA PROSA: A dispetto dell’ampio panorama in versi antico inglesi non va dimenticato che l’impiego scritto del volgare inizia a lasciar tracce a partire dalla fine del IX secolo. La prosa antico inglese si manifesta attraverso lavori di carattere biblico, omiletico, liturgico e agiografico ma anche medico magico. Degna di nota è la traduzione medica attestata dal secolo IX ma con una importante storia di scritti specifici che potrebbe riflettere precedenti contatti con la scuola celtica. Dal periodo alfrediano provengono la traduzione della Historia ecclesiastica gentis Anglorum. Al secolo X viene ricondotta la traduzione di un altro importante testo della cristianità occidentale, raccolta di massime di origine biblica e patristica tra il 799 e 804. Senza considerare la tradizione omiletica anonima, vanno ancora ricordati la cinquantina di testi pre alfrediani raccolti da Beda. Motivazioni analoghe di natura apocalittica ed escatologica si possono rinvenire nel manoscritto di Beowulf. La versione in prosa del Salomone e Saturno tra due interlocutori continua una tradizione greco – latina nella quale l’antagonista verbale di Salomone viene chiamato Marcolfo. Tra i documenti di maggior spicco ricordiamo: Lœc (e) boc libri ordinati per argomenti Lacnuga o “Rimedi” ricette e trattamenti pseudo medicali priva di un indice di argomenti e comprendente di testi in volgare. Traduzione del HERBARIUM APUELII che analizza 71 erbe diverse e comprende anche la traduzione della “De materia medica” LA BATTAGLIA DI MALDON: La prima età Vichinga in Inghilterra non ha lasciato tracce nella poesia antico inglese e non sembra nemmeno essere stata celebrata in panegirici come il LUDWIGSLIED antico alto tedesco. La principale leggenda di questi anni è agiografica, quella di Edmund, re dell’East Anglia ucciso in battagli dai Vichinghi nell’869, questa vicenda sarà rinarrata in inglese all’inizio della seconda età vichinga. Londra svolge un ruolo nazionale a guardia della via più importante di accesso al paese; il Tamigi. Ad Alcuino si deve in una serie di lettere al re e ai monaci della Nortumbria la formulazione di quello che resterà il copione interpretativo di tutta l’età vichinga in Inghilterra. La prima età vichinga ha trovato espressione letteraria nell’invenzione della prosa antico inglese di traduzioni voluto da Alfredo come parte della riforma del suo regno. Il monaco gallese Asser Alfredo cominciò per ispirazione divina leggere e a tradurre il latino nello stesso giorno della festa di S. Martino e iniziò dai rudimenti di Sacra Scrittura e iniziò a giudicare i rudimenti della fede cristiana. Per rafforzare il suo regno e il suo ruolo Alfredo si era messo a riorganizzare l’esercito e la flotta in una serie di fortificati che impedissero ai Vichinghi di entrare per il paese e fare una riforma culturale. La ragione e gli scopi della riforma sono espressi con parole appassionato dallo stesso Alfredo nella lettera con la quale inviava ai vescovi inglesi la sua traduzione. Il clero era ansioso di imparare e insegnare e gli stranieri venivano nel paese a cercarvi sapere e istruzione. Alfredo invita i vescovi a considerare “quali punizioni si siano abbattute su di noi in questo mondo” Il declino del sapere avrebbe preceduto le invasioni vichinghe. Alfredo fece un programma di una dinastia, ma non solo di un regno, e culminerà nella riforma benedettina de suo pronipote Edgar. Con Alfredo gli inglesi affidarono alla prosa il loro riscatto morale e la loro sopravvivenza storica. Oltre alla REGULA PASTORALIS ad Alfredo si deve anche la traduzione della CONSOLAZIONE DELLA FILOSOFIA DI BOEZIO. Ad altri si deve la traduzione dei DIALOGHI di Gregorio delle STORIE CONTRO PAGANI e della STORIA ECCLESIASTICA di Beda. I fatti storici compaiono nella poesia già leggermente modificati. Ma l’unificazione delle due figure è voluta dal fatto che nelle compagnie dei nemici ci siano due capi. Solo da questo testo sono si ricava che Costantino avesse un figlio sconosciuto e anche questo fa parte della discrepanza tra quello che sappiamo da altre fonti e la nostra poesia. Abbiamo la possibilità di cogliere il primo momento ravvicinato ai fatti in cui comincia a operare la trasfigurazione poetica. La tecnica poetica ha scelto un procedimento e un taglio narrativo diverso: pone una grande enfasi sugli sconfitti mentre i vincitori sono poco descritti. Questa enfasi sui vinti è un mezzo efficace di denigrazione dei nemici, presentati come invasori destinati alla morte o alla precipitosa fuga sul mare. La trasfigurazione si realizza in vari modi di cui cerchiamo di illustrare i punti principali: maggioranza dei versi hanno per oggetto i nemici, costruzioni di frasi al passivo e gli invasori sono soggetto di verbi al passivo. I nemici sono sempre visti in un ruolo passivo, mentre gli Anglosassoni sono soggetto di verbi transitivi attivi. LESSICO: La BB non descrive i vincitori, ma ne amplifica l’impresa in altro modo: la evidenzia per contrasto mostrando a lungo la rovina degli sconfitti. I nemici vengono designati “avversari”, mentre la massa indistinta di invasori è costituita da genti scozzesi e da naviganti. Si passa a nominare espressamente i capi di queste compagnie. Sul piano della scelta del lessico va notato che le armi degli Anglosassoni sono tutte offensive: armi, spade e dardi. Il poeta sfoggia una grande varietà di lessico, ha la capacità di ripetersi e di evitare termini banali. Se alcune parole si ripetono è per un motivo scelto. Oltre alla terminologia delle armi, anche i concetti di battaglia, esprimono in modo notevole termini per battaglia. IMMAGINI E FIGURE RETORICHE: Anche l’allitterazione entra in questo gioco espressivo, collegando i termini chiave che si vogliono enfatizzare. Anche se non è stata composta oralmente sono ancora in piena funzione in molti elementi dello stile. In questa composizione si impiegano molti modi di dire che la collocano nella tradizione poetica più aulica e veneranda. Di composti poetici se ne incontrano quasi a ogni verso e arricchiscono il lessico che è ampio e vario. Tutti questi termini ed espressioni collocano la BB nel solco della tradizione poetica. Questa sezione del testo da occasione di apparire l’ultimo vero squarcio naturalistico della poesia, dopo la sezione piuttosto convenzionale dedicata al sole. All’interno del motivo stereotipo dei tre animali della battaglia, la rappresentazione dell’aquila non è minimamente stereotipata ma viva e reale. Il testo è ricco di variationes e apposizioni che si infittiscono soprattutto in certi passaggi della poesia segnandone le sezioni e i movimenti da un tema all’altro. STRUTTURA: I punti segnati dalla folta presenza di variationes sono cinque: inizio, fine, e due passi naturalistici all’interno. La composizione è prontata a una struttura a cornici simmetriche. La geometria si potrebbe schematizzare nel modo seguente: apertura generale, secondo macro settore. L’interessante epilogo storico a sua volta riporta i fatti narrati entro l’alveo della storia ben nota ai cronisti di questi annali. Nel finale della poesia si nota un certo cambio di stile e di sintassi: a partire dal v. 69 una serie di frasi parallele coordinate rompe l’andamento precedente: come le ripetizioni dei verbi al preterito plurale. CONCLUSIONI: La BB è una bella composizione che, nonostante sia concepita in un ambiente culturale scritta, non rinuncia a sfoggiare tutto l’affascinante repertorio di immagini. Nella BB si celebra la fama degli antichi progenitori e quella presente degli attuali re, si celebrano armi e gli uomini, si esaltano gli eroi nazionali e si denigra l’accozzaglia dei nemici dalle terre straniere. La BB raggiunge il suo scopo, celebrando e esaltando da un lato e denigrando abilmente dall’altro. La BB è dunque una poesia d’occasione non può utilizzare temi e paradigmi narrativi ereditati dai repertori nazionali. Celebra un evento contemporaneo è proiettato contro la gloriosa storia passata. L’INDOEUROPEO: La famiglia linguistica indoeuropea è stata la prima ad essere caratterizzata con rigore scientifico ed è estesa su un’area geografica che aveva come sede orientale l’India e come sede occidentale l’Europa. Al gruppo orientale appartiene l’indoario, il sanscrito e la lingua classica dell’India. L’armeno è il prosecutore di un rame a sé stante ed è parlato nella Repubblica Socialista Sovietica. L’albanese, con la sua suddivisione in ghego nel settentrione e tosco nel mezzogiorno ha una posizione a se stante nell’ambito nelle lingue eropee. All’indoeuropeo occidentale fanno capo i suoi raggruppamenti: Il gruppo celtico continentale e il celtico insulare. Al celtico insulare apparteneva il britannico. Il gruppo Italico comprendeva, prima della grande espansione, diverse lingue come l’osco e l’umbro. I dittonghi lunghi ebbero certamente un ruolo secondario che ha avuto esiti molto diversi tra loro nelle loro lingue indoeuropee storiche. Il sistema nominale delle lingue indoeuropee comprendeva sostantivi, aggettivi pronomi e numerali. I generi erano tre: maschile, femminile e neutro. I numeri erano in origine parimenti tre, singolare, duale e plurale. Si riconoscono otto casi: nominativo, accusativo, genitivo, dativo, ablativo, locativo, strumentale e vocativo. Fra i pronomi si distinguono i dimostrativi, i relativi, interrogativi e indefiniti. Il verbo aveva anche forme nominali come gli infiniti e i participi. IL GERMANICO: Le lingue germaniche presentano una serie di tratti peculiari che le individuano rispetto alle altre lingue indoeuropee. Sorgono anche per i Germani alcuni dei quesiti che si propongono per quanto riguarda gli indoeuropei. Naturalmente i Germani del primo millennio, anche se sono individuabili, restano qualcosa di inafferrabile. IL PROTOGERMANICO Il protogermanico o germanico comune è una specie di minimo comune denominatore tra tutte le lingue germaniche. SISTEMA VOCALICO: L’accento percussivo e fisso sulla vocale radicale. Il germanico mantiene serie distinte di vocali lunghe e brevi. SISTEMA CONSONANTICO: Si fa riferimento alla mutazione consonantica o legge di Grimm. la serie delle occlusive sonore è divenuta una serie di occlusive sorde La presunta serie delle sonore aspirate si presenta come una serie di sonore semplici. Il valore delle consonanti della legge di Verner oscilla fra quello spirante sonore e la occlusiva sorda. IL SISTEMA MORFOLOGICO: Il sistema morfologico appare semplificato se confrontato con quello che si ricava sulle lingue indoeuropee. La declinazione dei temi nominali ha quattro casi: nom, gen, dat, acc. I pronomi non si discostano dalla situazione delle ie. Il sistema verbale conserva per altro in pieno l’efficienza dell’alternanza vocalica o apofonia. L’apofonia caratterizza il gruppo dei verbi “forti” LESSICO: Il lessico germanico è per larga parte di origine ie. Nel sistema verbale non c’è una distinzione ne di numero ne di persona. IL DANESE: La Danimarca costituisce un’eccezione alla regola caratteristica della Scandinavia. Oltre a ciò la Danimarca, a differenza degli altri paesi è pressochè pianeggiante, ciò fece molto per la lingua e la cultura feroese. Il danese è la seconda lingua della maggior parte dei Groenlandesi. La Danimarca ha avuto lunghi periodi di predominio nell’area scandinava. La riforma protestante dette un grande impulso alla diffusione del libro stampato. SISTEMA MORFOLOGICO: Le manifestazioni caratteristiche più generali della morfologia delle lingue nordiche compaiono più o meno esattamente in danese. LESSICO: Ferme restano le convergenze di vocabolario riscontrate per tutto il ramo scandinavo. LO SVEDESE: La religione ufficiale è la luterana. La lingua svedese viene parlata oltre che dagli svedesi da un 9% della popolazione. Seconda una pratica accolta largamente dagli studiosi, lo svedese viene diviso in svedese antico e moderno. Le iscrizioni runiche sono numerose in Svezia. L’inizio della tradizione letteraria è da collocarsi intorno al 1225 in cospicuo ritardo. Anche lo svedese ha risentito a più riprese la massiccia influenza dei forestierismi. SISTEMA MORFOLOGICO: Una particolarità dello svedese è l’uso regolare del doppio articolo determinativo quando il sostantivo è preceduto da aggettivo. Nell’indicazione dei numeri da venti in poi lo svedese usa l’ordine proprio dell’Italiano. IL GERMANICO OCCIDENTALE: Quella che hanno avuto maggiore importanza e durata nel tempo sono per noi a posteriori le più interessanti. Anche per la letterizzazione di quest’ambito è determinata dal cristianesimo. I più antichi documenti in germanico occidentale sono quelli anglosassoni, anche se di solito contenuti in manoscritti di età posteriore. AREA SENZA LA MUTAZIONE CONSONANTICA: SISTEMA FONOLOGICO; Il sistema vocalico è quello che caratterizza in modo più marcato l’anglosassone classico rispetto alle altre lingue germaniche antiche. Queste indicazioni orientative tengono conto della realtò fonologica e non delle grafie che per le altre lingue germaniche antiche oscillano per l’anglosassone. Nelle edizioni moderne, pur non seguendo sempre criteri uniformi si tende alla normalizzazione delle grafie. Il sistema consonantico mostra cinque luoghi di articolazione; labiale, dentale, palatale, velare e glottidale. SISTEMA MORFOLOGICO: Sono conservati tre generi e cinque casi, la declinazione è molto ridotta nelle terminazioni, sia forti che deboli. Anche la coniugazione è fortemente ridotta. LESSICO. le vicende storiche hanno depositato le loro vestigia anche qui, parole latine che presenti nel germanico si sono moltiplicate sempre di più. L’INGLESE MEDIO: L’Inghilterra conosce un particolare tipo di feudalismo con re normanni accentratori e contee dipendenti dal potere centrale. La corrispondenza privata periferica del XV secolo mostra già ampiamente il modello della capitale, almeno nella lingua scritta, da subito. SISTEMA FONOLOGICO: L’alterazione più vasta e importante è l’indebolimento delle vocali finali atone. Ma la scrittura in generale ha risentito dell’influsso delle consuetudini grafiche francesi. SISTEMA MORFOLOGICO: Si rispecchia una larga parte della notevole trasformazione che scava un solco profondo tra anglosassone da una parte e inglese dall’altra. La riduzione delle vocalia finali atone, fa si che la flessione degli Inglesi s’impoverisce drasticamente. Anche per i verbi la semplificazione si fa radicale: per il preterito debole non vengono più distinte I e III persona sing. LESSICO: Il francese fu la lingua ufficiale della corte, del parlamento e degli ecclesiastici di alto ragno, tribunali della scuola. Questa apertura verso l’esterno è facilmente constatabile ancora oggi sfogliando un dizionario inglese. Ha determinato anche nota particolare, quasi ricercata. L’Inghilterra ha sempre avuto nei commerci marittimi il suo punto di forza. L’INGLESE MODERNO: Fra il ‘500 oggi sono da collocare i momenti maggiori della storia d’Inghilterra in continua espansione dove il protagonista è il colonialismo. Un personaggio e un’opera si sogliono menzionare come particolarmente rappresentativi per il ‘700 letterario e culturale. È caratterizzante l’assenza di tratti dialettali e volgari. SISTEMA FONOLOGICO: L’inglese continua a trasformare il suo sistema vocalico: fenomeno che accompagna la lingua dalla fase media a quella moderna. È presente anche l’introduzione di parole francesi, con l’accento sull’ultima sillaba e soprattutto di parole latine e greche. La plurivalenza funzionale che una stessa parola può assumere passando da un impiego grammaticale a un altro. Moltissimi sono poi gli esempi di parole che hanno due funzioni, quella di sostantivo e verbo. LESSICO: La lingua inglese si trova in una posizione contradditoria. Ogni storia della lingua inglese è fatta per tre quarti di enumerazioni delle circostanze che hanno favorito l’arrivo di un certo tipo di vocabolario forestiero. La reazione dei più a questa situazione è ben nota. L’osservazione straniero ha proprio l’impressione contraria, che l’Inglese si serve sempre delle stesse poche parole. IL FRISONE: Il loro riaffiorare all’orizzonte della storia è conseguenza indiretta della politica di espansione franca. Attorno all’800 è stata redatta la prima codificazione del diritto LEX FRISIONUM. La situazione dei Frisi si può dire quella di una popolazione moralmente autonoma ma politicamente dipendente. La Frisia occidentale passò nel 1289 sotto il dominio del conte d’Olanda e fu progressivamente assimilata. I testi in frisone antico sono prevalentemente di ispirazione giuridica, da collocarsi cronologicamente. L’inizio di una letteratura nel senso tradizionale del termine si ha solo con il secondo XVII in età moderna. SISTEMA FONOLOGICO: Il frisone è particolarmente vicino all’anglosassone e all’inglese. SISTEMA MORFOLOGICO:
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