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Baumann, società liquida, Appunti di Psicologia Generale

passaggio dallasocietà dei produttori, alla società dei consumatori

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 30/06/2017

pina-fusco
pina-fusco 🇮🇹

4.6

(23)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Baumann, società liquida e più Appunti in PDF di Psicologia Generale solo su Docsity! L’ autore introduce il libro considerando tre esempi, scelti a caso, su ciò che sta rapidamente cambiando le abitudini della società in cui viviamo definendola sempre più wireless. Il compito è quello di ricostruire una visione unitaria dei consumatori e delle loro strategie di vita. In questo volume si propongono tre tipi ideali riferiti al consumismo, alla società dei consumatori e alla cultura consumistica. Essi, sottolineamo, non sono ritratti della realtà sociale, ma tentativi di costruire modelli dei suoi elementi essenziali. I tipi ideali non sono descrizioni della realtà sociale, ma strumenti finalizzati alla sua analisi. Essi sono radicati nell’esperienza e nelle prassi quotidiane dell’uomo. I tipi ideali sono intesi come strumenti con cui pensare e vedere. Si vuole determinare l’impatto degli schemi consumistici di interazione e di valutazione su vari aspetti del contesto sociale apparentemente scollegati tra loro. Caso 1 Viene descritto come negli ultimi anni, la moda del social networking ha preso piede in modo violento, quasi come un torrente in piena e che ha investito la quasi totalità degli adolescenti. Si può dire che i creatori e inventori del networking abbiano toccato, come dice Bauman, “una corda sensibile, o forse un nervo teso e scoperto che da tempo attendeva lo stimolo giusto”, cioè quello di mostarsi e rivelare tutto della propria vita. Ma il motivo principale di questo successo, sta nel fatto che è diventato uno strumento senza il quale oggi si sarebbe invisibili e per questo condannabili e emarginati. Caso 2 Si apprende, in questo esempio, l’utilizzo di sistemi informatici che vengono usati per classificare, attraverso dei valori che indicano la priorità, i clienti che contattono un’azienda. Questa prassi non è una causa della tecnologia, ma già le aziende avevano bisogno di uno strumento capace di fare una cernita dei clienti abbienti da quelli di minor valore. Fino a qualche giorno fa era compito di un dipendente rispondere al telefono e capire con quale categoria di cliente aveva a che fare, sprecando così tempo prezioso e quindi denaro. L’innovazione ha permesso di stringere i tempi, automatizzando la creazione di database, attraverso i quali allonatanare ed escludere i «consumatori difettosi» Caso 3 Charles Clarke, primo ministro degli Interni britannico, annunciava un nuovo sistema di immigrazione «a punti», in modo da accoglierei migliori e scartare tutti gli altri. Vengono definiti migliori chi porta con sé maggior denaro da investire e chi ha maggiori capacità di guadagno. Un modo per selezionare gli immigranti in base alle esigenze del proprio Paese. Questi tre casì, apparentemente così dissimili tra loro, hanno invece un minimo comune multiplo: tutte le persone citate “sono lusingate, incitate o costrette a pubblicizzare una merce che sia attraente e desiderabile, [...]. E le merci che sono sollecitati a mettere sul mercato, pubblicizare e vendere sono se stessi.” Possiamo così capire come oggi la parola merce può essere estesa, non più solo all’abbigliamento, ai prodotti alimentari, a tutto ciò che è esposto in una bancarella di mercato, ma anche al lavoro, a chi cerca un lavoro, un o una partner di vita, etc, e come merce si ha la necessità di essere sempre attraenti agli occhi dei potenziali acquirenti. Da questo rapporto tra consumatore e merce (oggetto di consumo) scaturisce una rete di relazioni interumane che deliniano le basi di una «società dei consumi» Il compito è quello di ricostruire una visione unitaria dei consumatori e delle loro strategie di vita. In questo volume si propongono tre tipi ideali riferiti al consumismo, alla società dei consumatori e alla cultura consumistica. Essi, sottolineamo, non sono ritratti della realtà sociale, ma tentativi di costruire modelli dei suoi elementi essenziali. I tipi ideali non sono descrizioni della realtà sociale, ma strumenti finalizzati alla sua analisi. Essi sono radicati nell’esperienza e nelle prassi quotidiane dell’uomo. I tipi ideali sono intesi come strumenti con cui pensare e vedere. Si vuole determinare l’impatto degli schemi consumistici di interazione e di valutazione su vari aspetti del contesto sociale apparentemente scollegati tra loro. Capitolo 1: Consumismo e consumo con una marea di interlocutori ma senza avere un vero rapporto di amore od amicizia con nessuno di essi. In questo contesto anche il concetto di «felicità» muta. IL CONCETTO DI MALINCONIA NON DERIVA DA UNO STATO DI INDECISIONE QUANTO PIU DALL’AVVERTIRE L’INFINITO DELLE CONNESSIONI SENZA ESSERE AGGANCIATI A NULLA. L’IDEA DELLA MALINCONIA ESPRIME IL PROBLEMA DEL CONSUMATORE (HOMO ELIGENS) La confusione che deriva dallo scontro fatale tra l’obbligo e la necessità di scegliere (l’assuefazione alla scelta) e l’incapacità di compiere una scelta. Chiunque vuole ottenere la felicità, ma risulta impossibile definirne un significato o un metodo assoluto per il suo raggiungimento: di fatto ciò dipende dal contesto socio- politico in cui ciascun popolo vive. Per questo motivo non si può stabilire se la moderna rivoluzione del consumismo abbia reso le persone più o meno felici rispetto ad una società solido-moderna o premoderna. Per chi vive in una società liqiudo-moderna, anzi il raggiungimento deve essere irraggiungibile, devono rimanere insoddisfatti i desideri. Solo grazie a questo la società dei consumatori cresce rigogliosa. IL VERO VOLANO DELL’ECONOMIA ORIENTATA AI CONSUMATORI è COSTITUITO PROPRIO DALLA MANCATA SODDISFAZIONE DEI DESIDERI E DELCOSTANTE RINNOVARSI E RAFFORZARSI DELLA CONVINZIONE SECONDO CUI IL TENTATIVO DI SODDISFARE QUEI DESIDERI è IN PARTE FALLITO. LASOCIETà DEI CONSUMATORI CRESCE FNCHè RIESCE A RENDERE PERPETUA LA NON SODDISFAZIONE DEI SUOI MEMBRI.IL METODO ESPLICITO CONSISTE NEL DENIGRARE E SVALUTARE I PRODOTTI DI CONSUMO DOPO AVERLI PORTATI ALLA RIBALTA DEI DESIDERI DEL CONSUMATORE. CIO CHE INIZIA COME UNO SFORZO PER SODDISFARE UN BISOGNO DEVE DIVENTARE UNA ASSUEFAZIONE. SENZA LA REITERAZIONE FRUSTRATA DEI DESIDERI, LA DOMANDA DI CONSUMI SI ESAURISCE E L’ECONOMIA NON AVREBBE FORZA. PER TALE RAGIONE, IL CONSUMISMO, OLTRE AD ESSERE UNA ECONOMIA DELL’ECCESSO E DELLO SPRECO, è ANCHE UNA ECONOMIA DELL’ILLUSIONE CHE FA LEVA SULL’IRRAZIONALITà DEI CONSUMATORI. L’ILLUSIONE, COME L’ECCESSO E LO SPRECO NON SEGNALANO UN MALFUNZIONAMENTO DELL’ECONOMIA DEI CONSUMI. ANZI GARANTISCONO IL SUO BUONO STATO DI SALUTE. INTEGRAZIONE: IL CONSUMISMO è UN TIPO DI ASSETTO SOCIALE CHE RISULTA DAL RIUTILIZZO DI BISOGNI, DESIDERI E ASPIRAZIONI, FACENDONE LA PRINCIPALE FORZA CHE ALIMENTA E FA FUNZIONARE LA SOCIETA E COORDINA LA STRATIFICAZIONE SOCIALE E LA FORMAZIONE DEGLIINDIVIDUI, OLTRE A SVOLGERE UN RUOLO DI PRIMO PIANO NEI PROCESSI DI AUTOIDENTIFICAZIONE INDIVIDUALE. VI è CONSUMISMO LA DOVE IL CONSUMO ASSUME QUEL RUOLO CARDINE CHE NELLA SOCIETà DEI PRODUTTORI ERA SVOLTO DAL LAVORO. IL CONSUMISMO è UN ATTRIBUTO DELLA SOCIETA’. CAPITOLO 2 La «società dei consumatori» è un tipo di società in cui si pubblicizza, si incoraggia o si impone uno stile di vita e una strategia di vita dedita al consumismo e se ne vieta qualsiasi alternativa ad essa. In una società di consumatori, il consumo è visto come una vocazione, come unico diritto universale e al tempo stesso dovere universale. Non ci sono discriminazioni di età o di genere e tanto meno di classi. “I poveri si trovano giocoforza in una situazione in cui sono costretti a spendere lo scarso denaro o le poche risorse per procurarsi oggetti di consumo privi di senso, anzichè sopperire a bisogni fondamentali, al fine di allontanare da se una totale umiliazione sociale e la prospettiva di essere molestati e derisi.” Nella società dei consumatori esistono regole molto severe e rigide da rispettare per non esserne esclusi. Difatti vengono definiti «anormali» e dichiarati «invalidi» coloro che non riescono a superare le prove cui sono sottoposti e non sono neppure meritevoli di cure o assistenza, poichè si ritiene che sia sempre possibile attenersi alle legge del consumo. Ma chi fa parte della società dei consumatoriè a sua volta un prodotto di consumo, ed è questo rapporto che ne assicura l’appartenenza. Ma l’uomo, sapendo di essere superiore alla cosa, ne rifiuta l’accostamento in quanto segnerebbe per lui una sconfitta. Per questo, il corpo grezzo, disadorno, non lavorato è motivo di vergogna, così i mercati approfittano di tale paura per offrire una svariata gamma di prodotti e strumenti necessari all’autocostruzione individuale. E l’aspetto più tragico è che questa insoddisfazione, secondo l’autore, è comunque il destino dell’individuo/comunità anche in caso di adesione (cioè di “non-resistenza”) al sistema consumistico, proprio perché un perpetuo «cambiare identità, liberarsi del passato e ricercare nuovi inizi (..) viene incoraggiato da questa cultura come un dovere camuffato da privilegio». Tutto questo ci fa riflettere anche su come la libertà dell’umanità si sia evoluta nel tempo. Da periodi di assenza di scelte seguiti da altri a scelta limitata fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui ancora è in atto un processo graduale di emancipazione, così viene descritto pubblicamente il cammino verso la libertà. Da un altro punto di vista, quello che meno viene pubblicizzato, è il ritorno alla schiavitù, oggi del mercato dei beni di consumo. Questo meccanismo è causa dello Stato, il quale ha dato la possibilità di deregolamentare e privatizzare, tutto ciò che riguardava il consumo, affidando il tutto ai singoli consumatori. Difatti in questa società il vero titolare del potere sovrano è il mercato dei beni di consumo. INTEGRAZIONE: LA SOCIETA’ DEI CONSUMI è UN TIPO DI SOCIETà CHE INTERPELLA I SUOI MEMBRI IN VESTE DI CONSUMATORI.IL RISULTATO è CHE LE POSIZIONI CONQUISTATE O ASSEGNATE LUNGO L’ASSE ECCELLENZA/ INETTITUDINE DELLA PRESTAZIONE CONSUMISTICA DIVENTANO IL FATTORE FONDAMENTALE DI STRATIFICAZIONE E PRINCIPALE CRITERIO DI INCLUSIONE ED ESCLUSIONE. DAL POTENZIALE LAVORATORE O SOLDATO CIOCHE CONTAVA ERA IL CORPO, AL FINE DI RENDERE LA MAGGIORANZA DEI SUOI MEMBRI ADATTA AD ABITARE NELL’HABITAT A LORO ASSEGNATO: LA FABBRICA E IL CAMPO DI BATTAGLIA. LA SOCIETA DEI CONSUMATORI SICONCENTRA SULLA GESTIONE DELLO SPIRITO. CIO E INDISPENSABILE AFFINCHE CHI FA PARTE DELLA SOCIETA SI ADATTI A VIVERE NELL’HABITATNATURALE IMPERNIATO SUI CENTRI nello sciame sono smarriti, perse o si sono dati per vinti. Essistanno in solitudine ma è improbabile che riescano a perseguire gli obiettivi. Il consumo è un’attività solitaria anche quando capita di farlo in compagnia. Nelle attività di consumo non nascono legami durevoli … Il fast food serve per proteggere la solitudine dei consumatori isolati. CAPITOLO 3 LA CULTURA CONSUMISTICA La cultura consumistica è contrassegnata dalla costante pressione ad “essere qualcun altro”», cioè da una perpetua induzione della necessità di rinnovare continuamente la propria identità (e quindi di «rinascere»). Il solo modo di appartenere a questa società ed essere accettati per un periodo di tempo desiderato, non basta essere un passo avanti nello sfoggiare i simboli del momento, ma bisogna restare un passo avanti. Nella società consumistica questo si traduce in un valore alto di mercato e relativa domanda abbondante, che portano al riconoscimento, approvazione ed inclusione in essa, in quanto oltre ad essere in linea con la richiesta del momento, si è sempre cauti circa il pericolo di un eventuale cambiamento di emblema con la conseguente esclusione ed abbondono da parte della comunità. Ma all’acquisizione di un dato emblema o più in generale di un bene di consumo si è già a conoscenza della sua data di scadenza oltre la quale ci sarà un rinnovo comportando un’accellerazione del processo di upgrade. Inoltre si potrebbe essere convinti di essere liberi in quanto, di volta in volta, si ha la possibilità di scegliere il “look” preferito, ne esistono diversi, poche volte però ci si rende conto che il ventaglio di offerte hanno comunque un «limite insuperabile» dettato proprio dalle leggi di mercato. Nella cultura consumistica, si è modificata anche la gerarchia dei valori riconosciuti, si è difatti declassata la durabilità di un oggetto in favore della transitorietà. Si privilegia la novità alla durata. Si accorciano i tempi tra il desiderio e il suo appagamento e tra esso e il cestino dei rifiuti. Difatti il valore di un oggetto non è più misurato nelle sua qualità, quanto nei suoi limiti: essi suggeriscono un suo futuro rinnovamento e miglioramento e saranno al centro di nuovi desideri. Bauman vuole così affermare che “una società dei consumatori non può che essere una società dell’eccesso e delle sperpero – del superfluo e dello scarto abbondante”. È proprio questa società che ha la capacità di gestire e cambiare le tendenze e far in modo che tutti le seguino. Riesce a sminuire e ridicolarizzare cose che fino a qualche mese prima aveva pubblicizzato e reso indispensabile. La vita di un consumatore non consiste nell’acquisire e mantenere e neanche nel cestinare ciò che fino a ieri era stato un motivo di gioia. Consiste nel rimanere in movimento, mantenere il consumatore in uno stato di insoddisfazione poichè un qualunque suo appagamento sarebbe la fine di un ciclo, motore della società liquido-moderna. INTEGRAZIONE: IL PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE INDIVIDUALE AVVIENE CON L’AIUTO DI SEGNI DI APPARTENENZA VISIBILI.NELLE TRIBU OST-MODERNE, AL POSTO DEI TOTEM, SUBENTRANO FIGURE EMBLEMATICHE. RESTARE UN PASSO AVANTIè L’UNICO MODO PER RENDERE TALE RICONOSCIMENTO DI APPARTENENZA SICURO PER IL TEMPO DESIDERATO. PER OCCUPARE LA SCENA BISOGNA CACCIARE VIA GLI ALTRI, CONCQUISTARE L’ATTENZIONE DEL PUBBLICO, RICHIEDE DI TENERE LONTANIDALLA SCENA ALTRI SOGGETTI.CIO CHE SEGNA IL PASSAGGIO DALLA SINDROME PRODUTTIVISTICA A QUELLA CONSUMISTICA è IL ROVESCIAMENTO DEI VALORI LEGATI ALLA DURATA E ALLA TRANSITORIETà. LASINDROME CULTURALE CONSUMISTICA CONSISTE NELLA VIRTU DEL RINVIO E NEL RITARDARE LA SODDISFAZIONE. ESSA ANTEPONE LANOVITà ALLA DURATA. ALL’ATTO DELL’APPROPRIAZIONE DEVE CORRISPONDERE LO SMALTIMENTO DEL RIFIUTO. LA SINDROME CONSUMISTICA ABBREVIA L’ASPETTATIVA DI VITA DEL DESIDERIO E LA DISTANZA TEMPORALE TRA IL DESIDERIO E LA SUA GRATIFICAZIONE E TRA QUEST’ULTIMA E IL CESTINO DEI RIFIUTI. LA SINDROME CONSUMISTICA è FATTA DI VELOCITà, ECCESSO, SCARTO. I CONSUMATORI MATURI, ACCETTANO LA BREVITà DI VITA DELLE COSECON SERENITà. L’ECCESSO ACCRESCE L’INCERTEZZA DELLE SCELTE. LA VITA DEI CONSUMATORI è CONDANNATA A UNA SERIE INFINITA DI TENTATIVI ED ERRORI. L’AVVENTO DELLA LIBERTà TENDE AD ESSERE VISTO COME ATTO DI EMANCIPAZIONE DA OBBLIGHI PENOSI E FASTIDIOSI DIVIETI. LE DUE DIFESE PIU FORTI DELLA NECESSITA DELLA SOCIETà, AVANZATE DAI FILOSOFI SONO STATE DETTATE DAL RICONOSCIMENTO DELLE MINACCIE FISICHE. LA PRIMA DIFESA FORMULATA DA HOBBES, PRESENTAVA LA COERCIZIONE SOCIALE E I VINCOLI IMPOSTI ALLA LIBERTà INDIVIDUALE DALLA REGOLAMENTAZIONE NORMATIVA, COME MEZZI NECESSARI, SALUTARI PER PROTEGGER LA CONVIVENZA. LA SECONDA POSIZIONE IN DIFESA DELLA NECESSITà, DELLA INEVITABILITà DELLA REGOLAMENTAZIONE NORMATIVA APPLICATA DALLA SOCIETà, SI FONDAVA SU UNA PREMESSA OPPOSTA: QUELLA DELLA SFIDA ETICA CHE GLI UOMINI DOVEVANO FRONTEGGIARE PER LA PRESENZA DEGLI ALTRI. LA SOCIETà è VISTA COME MECCANISMO PER RIDURRE LA RESPONSABILITà VERSO L’ALTRO, A UN INSIEME DI PRESCRIZIONI E DIVIETI. L’AVVENTO DEL CONSUMISMO, HA INDEBOLITO LA CREDIBILITà DI QUESTE DUE POSIZIONI. CIO PUO ESSERE INDIVIDUATO NEL PROCESSO DI SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA DELLA REGOLAMENTAZIONE NORMATIVA, (CHE UN TEMPO ERA ONNICOMPRENSIVO). IN UN CONTESTO DEREGOLAMENTATO E PRIVATIZZATO, LE RESPONSABILITà DELLE SCELTE, GRAVANO SULLE SPALLE DEI SOGGETTI INDIVIDUALI. QUINDI SI PRESUME CHE IL PRINCIPIO DI REALTà SIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI E SIA LUI A DOVER CHIEDERE IL COMPROMESSO. CHE I FATTI SOCIALI LIQUIDO MODERNI SIANO SEMPRE PIU FLESSIBILI, CONTRIBUISCEAD EMANCIPARE LA RICERCA DEL PIACERE DALLE RESTRIZIONI DI UN TEMPO. TOCCA ORA AI SINGOLI CONSUMATORI DEFINIRE LE REALTà CHE POTREBBERO DARE CONCRETEZZA ALLA VERSIONE LIQUIDA DEL PRINCIPIO DI REALTà E PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI DETTATI DAL PRINCIPIO DEL PIACERE. E LA RESPONSABILITà SI ESAURISCE NELLA RESPONSABILITà VERSO SE STESSI.
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