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Baxandall, Appunti di Storia Dell'arte

sunto della dpiegazione della prof Trotta presso l'università di fisciano sa

Tipologia: Appunti

2014/2015

Caricato il 29/12/2015

luigi89
luigi89 🇮🇹

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Scarica Baxandall e più Appunti in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! Lezioni 04-05 -11-15 Riepilogo di Panosky e introduzione di Michael Baxandall Il saggio più famoso di Baxandall " massimo esponente dell'Storia dell'arte", è l'occhio del 400. Per introdurre la figura di Baxandall possiamo ricominciare da Panosky, ricominciando dal suo testo del 1951 "pubblicato in inglese" Architettura Gotica e filosofia scolastica.Il tema generale sembra riprendere quello che è stato della prospettiva come forma simbolica . Il tema fondamentale di tutto lo sforzo metodologico di Panosky è di dimostrare che le opere hanno una coerenza interna data dal fatto che siano coerenti con un'atteggiamento dello spirito umano in quella determinata epoca " dimostrato dal fatto che nella forma simbolica di Panosky ha tentato di dimostrare come determinati dispositivi della rappresentazione dello spazio potevano essere pensati o non in determinate epoche, oppure ad esempio la concezione dello spazio dei pittori coincideva con quella dei filosofi. Questo libro del 1951 "Architettura e filosofia scolastica è un'inchiesta che mira a dimostrare la coerenza artistica. Questa coerenza fondamentalmente culturale la dimostra attraverso il suo libro ovvero cerca di dimostrare che la filosofia scolastica attraverso l'insegnamento universitario, istruisce nell'uomo del medioevo un modo dipensare non solo nei risultati, anche un metodo,cioè istruisce le procedure del pensiero dell'uomo medievale e le istruisce in una maniera talmente strutturata che queste procedure finiscono per rispecchiarsi anche nel modo di lavorare degli artisti; cioè l'architettura gotica rispecchiano nei loro risultati, nel modo in cui sono costruite evidenziano un modo d'intendere la struttura architettonica che corrisponde ai processi qui si struttura il pensiero dell'uomo medievale attraverso l'insegnamento della filosofia scolastica secondo lui l'insegnamento della filosofia scolastica costruisceun habitus che finisce di strutturare la cultura dell'uomo medievale e tanto che non solo gli architetti lavorano mettendo in architettura i medesimi processi mentali dei filosofi scolastici ma, anche gli spettatori del medioevo in quanto condividono il medesimo habitus , riconoscono con la medesima chiarezza le strutture architettoniche delle cattedrali gotiche e i processi che hanno determinato varie strutture architettoniche, un rapporto diretto tra: ARCHTETTI, FILOSOFI, SPETTATORE.Questa corrispindenza è determinata dal fatto che tutti condividono il medesimo HABITUS MENTALE, il quale si costituisce attraverso l'insegnamento universitario dei filosofi scolastici. Il libro è un punto di riferimento perchè costituisce un nuovo metodo, dove si inzia a parlare intorno agli anni 50 del 900 di fare una STORIA SOCIALE DELL'ARTE. HASUER nel 1951 pubblica serie di volumi su la Storia sociale dell'arte. Ha un'impostazione marxista determinando anche i limiti dal punto di vista della storia dell'arte. E' strutturata spiegando i fenomeni artistici alla luce del contesto per cui sono realizzate, ma soprattutto le dinamiche che HAUSER predilige sono dinamiche ECONOMICHE. Esso giustifica tale metodo in quanto afferma che l'arte è un prodotto di forze sociali e origine di effetti sociali. Le opere d'arte sono connessi alle condizioni economiche sociali nel tempo in cui sono elaborate e l'artista è il portavoce di queste tendenze. L'idea è quello di spiegare i fenomeni sociali dentro la sfera SOCIALE, privilegiando però le dinamiche sociali che sono collegate alle dinamiche economiche che sono strutturare con la sfera sociale stessa, ma dentro queste dinamiche econimiche vi è un' altra questione quella della COMMITTENZA, che è stato uno dei grandi meriti di Hauser in quanto ha sottolineato il ruolo centrale della COMMITTENZA che per Hauser può essere EVIDENTE cioè il mecenate paga l'artista per realizzare una determinata opera,oppure farsi portavoce di una classe sociale dominante. Infatti per Hauser le opere d'arti sono il risultato di un processo di produzione che nasce da dinamiche economiche. Quindi è il portavoce dei suoi padroni e dei mecenati, mecenati però dove la committenza è scoperta, dei suoi padroni finisce per essere il portavoce di una classe dominante, veicolando le loro ideologie, le quali hanno sempre a che fare con le dinamiche economiche che strutturano la società. L'arte dice Hauser può far valere in 2 modi diversi di obbiettivi sociali di cui è al servizio. Il suo contenuto sociale si può manifestarsi in forma esplicita come aperta professione , dottrina dichiarata, propaganda diretta, oppure implicita vale a dire come particolare visione del mondo.Può assumere un carattere di una tendenza che si mostra o in forma esplicita o inspiegata anche se mostrano come le opere sono neutrali rispetto alle dinamiche della società. Il libro di Panosky e quello di Hauser è pur vero che sono stati pubblicati nel 1951 ma è pur vero che sono differenti nel lessico, in quello che è il termine di SOCIETA', ma sopratutto il rapporto con l'arte ,quello di Panosky è più utile per capire i problemi della Storia dell'Arte, mentre quello di Hauser è strutturato secondo una visione della SOCIETA' intesa come una società in cui i processi fondamentali sono i processi economici,dunque come detto prima gli artisti hanno dei mecenati e le opere d'arti non sono altro che il risultato di un processo di produzione cosi come accade per l'attività umana e dunque sono generati dai medesimi processi economici che gestiscono tutti gli altri processi di produzione Le articolazioni sopratutto di matrice anglossasone, si forma il metodo di Baxandall,nella biblioteca di Waburg a Londra. Negli anni 80 si trasferisce negli Usa e partecipa a quel movimento di tentativo di cambiamento della storia dell'arte Americana e che trova all'Università ... uno dei suoi maggiore interessi verso questi problemi. E uno dei docenti dell'Università di ..... <che negli anni 80 era sensibile a questi problemi> era SVETLANA ALPERS, che già nel 1977 aveva recensito il libro di Baxandall "pittura ed esperienza sociali"ponendo una questione: -E' STORIA DELL'ARTE ? SI PUO' FARE VERAMENTE STORIA DELL'ARTE IN QUESTO MODO? Cioè è possibile parlare di Piero De la Francesca rifacendosi alla misura delle botti ? SI, Anche perchè è proprio consapevole che uno dei problemi che un'approccio di questo tipo può costituire per la Storia dell'Arte, che deve avere sempre per oggetto le opere d'arti, Svetlana Alpers nel 1985 organizza una conferenza sui temi della storia sociale dell'arte dal titolo: Arte e Società dobbiamo scegliere?, indicando a parlare storici ed intellettuali. Rispetto agli altri Baxandall presenta un saggio che sembra fin dall'inizio negare una STORIA SOCIALE DELL' ARTE sembra che appunto il suo intervento sia di totale negazione dello sforzo fatti dei suoi colleghi e non solo. Il problema che si pone è il come farla, non l'impossibilità che essa esiste. Il titolo che ha presentato in questa conferenza è ARTE E SOCIETA' E IL PRINCIPIO DI BOUCHE, scienziato francese del diciottesimo secolo esperto di ottica, e il principio di cui si riferisce è secondo il quale trova il modo di misurare l'intenzità dell'emissione luminosa. Cosa c'entra il metodo per misurare l'intensità dell'emissione luminosa con la storia dell'arte e la società? ma sopratutto cosa c'entra con l'opera che Baxandall mette al centro del suo saggio cioè l'affresco con gli effeti del buon governo in campagna e città di Lorenzetti a Siena? Per chiarire come lui vuole fare la STORIA DELL'ARTE è il dipinto di Lorenzetti: Il titolo del dipinto è moderno e deve avere quindi un rapporto con la sfera sociale e nell' analizzare il dipinto, anche dal punto di vista delle scelte stlistiche - tecniche , seleziona 5 dettagli : - LO SCORCIO DELLE MURA DELLA CITTA' -LE DONNE AL CENTRO, CHE SIA PER DIMENSIONE, SIA ABBIGLIAMENTO SI DISTUNGUONO RISPETTO AL RESTO DELLA COMPOSIZIONE - NEGLI EFFETTI DEL BUON GOVERNO IN CAMPAGNA SI EVIDENZIA UNA COMPOSIZIONE TROPPO MODERNA E PRECOCE per essere un quadro del 300, SOTTOLINEANDO COME SI E' TROPPO LONTANI DA QUELLA CONCEZIONE DI PAESAGGIO E DA QUEL RAPPORTO CON LA NATURA, RICORDANDOCI COME LA COMPISIZIONE E' STATA RESTAURATA DURANTE LA SECONDA META' DELL'800". I Dettagli riguardano le 2 parti della decorazione che sceglie Baxandall , ci sono delle particolarità nelle scelte di Lorenzetti in questa prima sezione e che riguardano queste figure femminili che sono legate insieme e stanno facendo una danza però pur essendo in primo piano la proporzione delle figure non è giustificata dal rapporto che hanno con lo spazio del dipinto. LORENZETTI RISPECCHIA MOLTO QUELLE CHE SONO STATE LE IDEE DI PANOSKY preche' intuisce prima della messa appunto sistematica della teorizzazione della prospettiva matematico/geometrico del RINASCIMENTO, lo studio di uno spazio razionale, uno spazio che sia misurabile, come ad esempio l'Annunciazione utilizzando anche uno dei dispositivi classici che consentono di scalare le figure nello spazio" PAVIMENTO MAIORICATO", proprio per misurare con precisione il rapporto tra le figure e lo sfondo e tra l'altro là Panosky ha notato come lo spazio continuasse in maniera razionale a destra e sinistra.Ciò che non sa fare Lorenzetti " perchè non è il tempo perchè lo faccia secondo Panosky", che si può teorizzare come dispositivo intellettuale quel modo di rappresentare lo spazio lui rappresenta quello spazio perchè è un bravo pittore e intuisce che c'è questa possibilità che gli strumenti stessi della pittura consentono questo. Quello che farà l'artista del Rinascimento è entrare dentro una teoria della rappresentazione dello spazio . Quindi nonè possibile che si sia sbagliato scalare le figure dello spazio. Anche la costruzione del paesaggio urbano è una costuzione fatta con scorci azzardati cosi come erano le mura della città , Baxandall attira l'attenzione sul edificio costruito di scorcio e ci ricorda che dall'antichità,"qualunche sia il principio regolatore della rappresentazione dello spazio", gli artisti utilizzano gli scorci. Come Baxandall spiega questi dettagli? Nella rappresentazione del buon governo in campagna e città di Lorenzetti, troviamo figure femminili grandi che in qualche modo ci collegano a Giotto alla cappella degli Scrovegni , dicendo che figure del genere le troviamo a Padova e in quel caso erano allegorie della GIUSTIZIA . Cerca di darsi una spiegazione dicendo che sono figure che cercano di raccordare una composizione troppo dubbia e fa un paragone: oltre ad essere raccordo normale con le due figure composizione, baxandall afferma che possono essere un punto dobbio di equilibrio della composizione e rappresentare un'istanza di equilibrio che è l'equilibrio che il buon governo dà alla città e che quindi in qualche modo può essere il raccordo con tutti i dissidi riguardanti una società. - ALTRA QUESTIONE E' QUELLA DELLA RESA PROSPETTICA COMPOSIZIONE , CHE RISPECCHIA QUINDI PANOSKY, E' UNA COMPOSIZIONE CHE HA UNA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO RAZIONALE , EQUILIBRATO. ANCHE DAL PUNTO DI VISTA SPAZIALE LA RAPPRESENTAZIONE E' DIVISA IN MANIERA UGUALE. CARTIGLIO DOVE VENGONO DESCRITTI GLI EFFETI DEL BUON GOVERNO , E' UN PAESSAGGIO POPOLATO DA FIGURE CHE LAVORANO NEI CAMPI. E' PUR VERO CHE BAXANDALL IN QUESTA RAPPRESENTAZIONE METTE IN LUCE LA MODERNITA' DI QUESTO PAESAGGIO , MA E' ANCHE VERO CHE METTE IN LUCE CHE LE FORME DELLE COLLINE NON E' INNOVATIVA PER IL SUO TEMPO, MA AL CONTRARIO SEMBRA RIMANDARE AD UNA QUANTITA' D'IMMAGINI DELLA VITA CAMPESTRE CHE SI TROVANO A SIENA E AFFERMA CHE IL RAPPORTO DEL PAESAGGIO COSI' CHE LE FIGURE NON SONO UNA NOVITA' NELLA PITTURA SENESE, MA SI POSSONO RICHIAMARE ALLE DECORAZIONI DEI TESTI CHE HANNO A CHE FARE CON LA VITA PUBBLICA DELLA CITTA' . Il testo di BAXANDALL cerca i precedenti iconografici della rappresentazione della vita in campagna e gli viene in mente appunto Guido da Siena 1260 , gli vengono in mente alcune miniature inizio del 300 o contemporanee al dipinto di Lorenzetti ,quelli del 300 , cercando di dimostrare che non si sta facendo innovazione e che tutto sommato le scelte di Lorenzetti si muovono verso una linea conservatrice e si inseriscono dentro una tradizione che rappresenta il lavoro in campagna da un lato le miniature ad esempio, ma anche ad un modo di rappresentare la natura che è di quasi di un secolo prima. A questo punto bisogna cercare di capire come funziona la vita della città ai tempi di Lorenzetti: Partendo dalla classe committente; OLIGARCHIA , dominante secondo HAUSER, e cerca di interpetrare gli effetti del buon governo dicendo che una composizione di questo tipo potrebbe essere il ricordo del secolo precedente quando Siena aveva un potere maggiore anche rispetto a Firenze. Concludendo dicendo che tutto questo alla fine non ci dà ragione di queste scelte formali. Quindi non cerca nientr'altro che la storia di Siena, e capire quel rapporto tra campagna e città,al tempo di Lorenzetti e mette una cartina da una storia di Siena di uno storico inglse Daglas e dimostra che la città di Siena dipende da un ampio Contado che aveva un ruolo importante per la societa e l'economia della città di Siena. La classe dominante è un oligarchia mercantile soprattutto tessile che ha la necessità di commerciale in tranquillità, le rivolte ad esempio poteva mettre in discussione i commerci ed una città IN QUESTA MANIPOLAZIONE DI NOZIONE DELLA SOCIETA', CHE COSA DI SOLITO SI TENDE A FARE E CHE COSA SECONDO LUI E' PIU' PRODUTTIVO FARE ? ISTITUZIONI CULTURALI Che cosa si intende per Cultura? Tutte quelle Istituzioni che hanno a che fare : CREDENZE , ATTEGGIAMENTI ,ISTITUZIONI COMPORTAMENTI NELLA SFERA CULTURALE. CIò che viene manipolato non è la società in generale ma per lo più vengono utilizzati quegli elementi che fanno parte della società ma ci riferiamo più precisamente alle ISTITUZIONI CULTURALI. SECONDO BAXANDALL E' PUR VERO CHE I PROCESSI ECONOMICI HANNO A CHE FARE CON LA PRODUZIONE ARTISTICA MA E' PUR VERO ANCHE CHE I PROCESSI ECONOMICI NON HANNO A CHE FARE CON I PROCESSI ECONOMICI TOUCOURT. LEZIONE DEL 10.11.15 Baxandall, storico dell'arte inglese, è uno dei massimi esponenti di quella grande etichetta che si utilizza per definire un modo di fare e interpetrare i fenomeni artistici alla luce dei fenomeni sociali che si chiama STORIA SOCIALE DELL'ARTE che allo stesso tempo vuol dire tutto e niente nel senso che è un contenitore molto generico L'istituzioni che vengono chiamate in campo sono essenzialmente ISTITUZIONI CULTURALI, tra le quali: la formazione, o con un certo tipo di esperienza che ha a che fare con la sfera sociale, ma che ha più un'immediato rapporto con i fenomeni artistici. In quel caso Panosky parlava Di un HABITUS MENTALE che era il luogo ideale del medioeveo in particolar modo quell'dell'ir de france, che aveva strutturato tanto chi architetti delle cattedrali gotiche, quanto gli uomini che godevano dello spazio delle cattedrali gotiche. Questo habitus mentale era determinato dall'insegnamento della filkosofia scolastica dell ir de france e che aveva strutturato proprio i procedimenti del ragionamento al punto tale che tutti vi partecipavano anche in maniera inconsapevole. L'esempio di Panosky sembra molto vicina a quella di Baxandall anche se non coincidono perchè il metodo di semplificazione di Baxandall e delle differente difficolta di fare STORIA SOCIALE DELL'ARTE riguarda il fallimento di una cronaca. Il soggetto che sceglie di analizzare sembra un soggetto perfettamente dentro le coordinate e perfettamente rispondente alla messa a punto di un metodo che voglia tenere insieme ARTE E SOCIETA' e invece proprio per questo viene utilizzato da Baxandall per dimostrare invece le difficoltà di mettere a punto una metodologia d'analisi storico-artistica che metta insieme ARTE e SOCIETA'. Dunque, quali possono essere i problemi e quali sono le cose da evitare, e come con correttezza metodologica uno storico dell'arte puo' lavorare dentro questa complessissima polarita' che ha la nozione di Arte e Societa'? Il testo che sceglie ha a che fare con il principio di BUCHE', ottico e scienzato del diciottesiomo secolo e il princpio che attua e' quello di misurare la quantita' d-intensita' di emissione luminosa e si e' capito che cosi come nell'esperimento di BUCHE' cioe' le 2 fonti luminose vengono manipolate fino a quando le 2 candele non vengono registrate luminose allo stesso modo dall'occhio umano e dunque la distanza tra la posizione iniziale delle candele e il momento in cui sembrano di emettere la stessa distanza di luce da' la possibilita' a BUCHE' di misurare la diversa intensita' dell'emisisone luminosa , allo stesso modo afferma Baxandall con onesta' intellettuale gli storici dell'arte devono ammettere di manipolare i 2 termini della questione e in questa manipolazione bisogna tener conto che la SOCIETA' comprende dell-istituzioni sociali, comprende istituzioni culturali che Baxandall li considera tutti quei elementi che hanno a che fare e in qualche modo strutturano la formazione d'individui e in qualche modo anche il loro comportamento sociale. Dunque lavorando dentro questo tipo d'istituzioni e' possibile provare a mettere a punto o per lo meno a far funzionare un modello interpetrativo ricordandoci sempre pero' che non importa spiegare le istituzioni sociali- culturali, ma spiegare il fatto artistico cioe' spiegare l'oggetto d'ARTE. Queste istituzioni culturali che hanno a che fare con le credenze, religione, hanno a che fare con la sfera dell'esperienza e che in particolare secondo Baxandall si puo' chiarire come una certa sfera dell'esperienza che finisce sempre a che fare con il VISUALE. Sotto la nozione di esperienza , Baxandall fa ricadere l'esperienza che l'uomo ha del mondo inteso però come società ovvero fa ricadere tutti i comportamenti sociali come ad esmpio l'uomo del 400. Gran parte di questa eperienza, ha che fare appunto con il VISUALE. Tutto quello che si e' abituati a vedere nell'esperienza quotidiano e' strutturato dalle istituzioni e fanno parte innegabilmente del nostro bagaglio. Sono quelle esperienze che permettono di riconoscere un'annunciazione ad esempio senza sapere perchè la riconosciamo. Quindi per Baxandall è possibile lavorare in questa doppia polarità di ARTE- SOCIETA' una volta che si è capiti cosa si intende per SOCIETA' e una volta che si ammette di aver manipolato per arrivare all'interpetrazione dell'oggetto artistico La manipolazione che la storia dell'arte fa, riguarda la scelta di alcune istituzioni che fanno parte della società Tali istituzioni sono quelle culturali cioè tutte quelle istituzioni che finiscono per strutturare il comportamento sociale e che hanno a che fare con le credenze religiose,istruzione etc, ma soprattutto producono immagini, quindi producendo immagini contribuiscono a formare un bagaglio di CULTURA VISUALE come : la danza, meditazione personale,l'esperienza dell'uomo 400, i contemporanei di Piero de la Francesca che sono versati nella geometria che gli serve nell'attività pratica. E per definirla meglio per cosa intende per CULTURA VISUALE , Baxandall parla dell'occhio del periodo PERIOD EYE: è la cultura visiva dell'uomo del 400 o è il modo in cui undeterminato gruppo, un determinato periodo storico organizza questi dati, ceh vengono dalla percezione visiva, in immagini, ovviamente in base alla propria cultura visuale che come sappiamo è prodotta da quelle istituzioni culturali che producono immagini. Tale nozione è interessante perchè ci permette di capire lo scarto che c'è tra BAxandall e Panosky in quanto l'occhio del periodo non ha niente a che fare con la prospettiva come forma simbolica o per lo meno si confronta con essa. Esso è un occhio ideale che riguarda un determinato gruppo in una determinata dimensione geograficae che riguarda la capacità di ricostruire immagini a partire dal dato BRUTO della percezione visiva in base alla cultura visuale che possegono. Infatti se i dati percettivi "luce" che si fissano sulla retina, vengono trasformati in immagine dal cervello, perchè poi questi dati divengono immagini abbiamo bisogno secondo BAXANDALL della cultura visuale che ci dà il codice per ricostuire dei dati in immagine. E' pur vero che Baxandall è diverso da Panosky,ma è anceh vero che i 2 si confrontano. Infatti nella prospettiva come forma simbolica anche panosky è partito dal meccanismo psicofisiologico della visione infatti, si rifaceva al matematico HAUCH e alla sua proposta cioè non vediamo secondo la prospettiva lineare del RINASCIMENTO ma più tosto vediamo in maniera lineare giusto al centro del campo visivo ma poi il campo visivo ai lati diventa curvo e poi è il nostro occhio che fa degli aggiustamenti per tenerli insieme ma che nel campo visivo non è cosi sistematico, è un processo lungo e faticoso , perchè noi non siamo ne spettatori partecipanti,ne uomini del 400, ma sopratutto noi rispetto alla STORIA in generale è sempre ANACRONISTICA. Uno dei temi del libro l'Occhio del 400 "per ricostruire la cultura visuale dell'uomo del 15 sec a Firenze", sono le ANNUNCIAZIONI che ci permettono di tenere insieme il libro di Panosky, perchè in realtà uno dei soggetti che viene analizzato riguarda l'Annunciazione di Ambrogio Lorenzetti. Parte da Lorenzetti per dimostrare che la prospettiva lineare diventasse sistematica, sia teorizzata e che quindi venga riconosciuta come un dispositivo intellettuale. E' una delle immagini che consente di mettere alla prova la costruzione dello spazio perchè la vagezza del racconto evangelico rispetto alle figure, consente di fare esercitare i pittori sull'organizzazione delle figure dello spazio. Per Baxandall questo soggetto è utile per ricostruire più in generale la Cultura VISUALE della Firenze del 15 sec. perchè gli consente di tenere insieme 2 cose: 1) La pratica dei pittori e il rapporto che hanno con lo spazio pittorico 2) Di ricostruire le istituzioni culturali e dunque il comportamento sociale ad esse corrispondente. BAxandall vuol far credere quello che non è e che lo spazio della pittura è sempre lo spazio della rappresentazione"non c'è niente di vero, è tutto rappresentato". Allora al pittore tocca mettere in campo dei strumenti e dei dispositivi che servano per ingannare l'occhio. Finzione codificata dalle leggi della rappresentazione ed è una finzione che inganna l'occhio perchè partecipa ad un medesimo codice e che quindi è lo STILE COGNITIVO. Quindi pittore e spettatore condividono lo stesso codice che parte dalla consapevolezza che la pittura è rappresentazione e che non ha niente a che vedere con la realtà, muovendosi con un proprio linguaggio codificato e che conoscono tanto il pittore quanto lo spettatore. Un inganno questo che non è un turlupinare l'occhio dello spettatore, ma un'inganno consapevole tra le 2 parti. La soddisfazione dello spettatore sta proprio nel riconoscere l'inganno e godere dell'abilità dell'artista che inganna " Non esiste un'occhio ingenuo" Baxandall fa una specie di repertorio di CONTRATTI tra committente e artista in una cronologia molto ampia che va dal primo decennio del 400 proponendo una classificazione di questi contratti individuando delle variante e delle INVARIANTI. Il ruolo che gioca il committnte è centrale nella scelta dell'artista e che poteva stupire soltanto il sociologo BUCHE che negli anni 60 fa una magnifica recensione per spiegare i meccanismi della società. Per quanto riguarda le INVARIANTI sono quei aspetti che legano pittori-commitenti, sottolineando che più si va avanti nel secolo e più cambiano determinate voci che determinano per contratto le spese. esempio: Nel primo decennio del secolo una larga parte del contratto tra i committenti -artista riguardava i materiali: l'oro, lapislazzuli,etc. Una prima parte di questo repertorio che riguarda appunto i primi secoli del 400, sono molto significativi, come ad esempio l 'utilizzo del materiale,tanto è vero che a volte il committente stesso compra il materiale. Però Baxandall dimostra anche che queste voci che riguardano l'attenzione che ha il committente sui materiali si spostano progressivamente, cioè ad un certo punto il pagamento comincia a non riguardare la qualità o la quantità ma l'abilità dell'artista, divenendo più importante dei materiali stessi. Questa trasformazione della modalità di intendere i CONTRATTI, ci fà capire come l'artista abbia un ruolo sociale diverso,"riconosciuto anche dai committenti", ma soprattutto sta diventando se stesso e quindi non è più artigiano. Però questa diversa consapevolezza di se da parte dell'artista, è posseduta anche dal committente il quale ha appunto una diversa consapevolezza del ruolo e della professionalità di colui che mette sottocontratto ma ovviamente questo passaggio è stato la questione della soluzione della rappresentazione dello spazio non a caso nella Storia del nuovo ruolo dell'artista è centrale Brunelleschi il quale non si vuole più iscrivere alla corporazione degli speziali perchè la teorizzazione della prospettiva lineare come dispositivo intellettuale, consente all'artista di avere un ruolo non più da meccanico ma da intellettuale, e che questo ruolo però, deve essere riconosciuto da qualch'uno. Questa prospettiva lineare quindi, inganna-finge l'occhio, cioè crea un modello di rappresentazione e che tale modello di rappresentazione"secondo Baxandall" parte dalle considerazione che BOCCACCIO fa, secondo cui il pittore finge perchè se non finge non inganna l'occhio. E proprio da questa considerazione che si arriva al fatto che io non pago più i materiali ma io pago l'abilità dell'artista ad ingannare, in cui si sa di essere ingannati e che tutto sommato si ha il piacere di riconoscere l'inganno.Infatti i contratti di committenza testimoniano che i signori sanno di essere ingannati e che gli artisti vengono pagati proprio nell'intento d'ingannare. La prospettiva che BAxandall ci propone però, presenta un'altra questione: LINGUAGGIO DELLA CRITICA D'ARTE. Il linguaggio si costruisce secondo la medesima consapevolezza che la pittura è illusione dientando una questione intellettuale. E' tutto un solo processo tra ARTISTI-SPETTATORI, ed è un processo in cui si costituisce anche il lessico della critica d'arte. Però fino a quando questo lessico della critica d'arte non prende una sua definizione, non si organizza in un modo in cui diventa linguaggio speciale, da dove possono ricavare gli uomini fiorentini del 15 sec. Baxandall utilizza una citazione che rigurada un cavallo per dimostrare come una serie di oggetti,ad esempio che vengono utilizzati nella vita mercantile, cominciano a migrare dentro cui si costituisce come linguaggio specifico della critica d'arte. Una volta che questi oggetti iniziano a migrare, allo stesso tempo cominciano ad entrare in campo dei modeli di valutazione che hanno a che fare: misurazione, proporzioni, con la valutazione complessiva dell'armonia delle parti. Quindi per Baxandall gli uomini del 15 sec. iniziano a costruire il loro giudizio sulla pittura. L'unico gruppo che si può ricostruire la cultura visuale della Firenze del 15 sec. è quello dell'adorazione dei magi di Gentile da Fabriano il quale ci consente di introdurre anche la centralità dell'analisi dei dipinti che hanno per soggetto l' Annunciazione dal punto di vista della riccorrenzza del soggetto e non soltanto dal punto di vista delle soluzioni della pittura. Questo soggetto è importante per Baxandall sia perchè per i pittori era un elemento fondamentale ma sopratutto dal punto di vista delle soluzioni che consente alla pittura. L'abilità di un pittore Fiorentino del 15 sec. si misura nella capacità di rappresentare lo spazio, diventato sistematico che ragione per astrazzioni e che non ha niente a che fare con la visione naturale che è FINZIONE e che si costruisce attraverso un dispositivo intellettuale che è quello della PROSPETTIVA LINEARE Quindi questo soggetto è importante anch eperchè consente a questi pittori di lavorare di abilità che è sempre pagata di più perchè va nella direzione di risolvere uno dei problemi centrali della pittura coè quello del problema
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