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Baxandall Pittura ed esperienze sociali dell'Italia del 1400, Sintesi del corso di Storia dell'arte medievale

Baxandall Pittura ed esperienze sociali dell'Italia del 1400

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 28/09/2021

lilliland
lilliland 🇮🇹

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Scarica Baxandall Pittura ed esperienze sociali dell'Italia del 1400 e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'arte medievale solo su Docsity! Pittura ed esperienze sociali nell'italia del 400 i)le con ni del mercato :un dipinto del 15° secolo e la testimonianza di un rapporto sociale. Abbiamo da un lato un pittore che faceva il quadro o perlomeno sovrintendeva alla sua esecuzione mentre dall'altro qualcuno che lo commissionava ossia forniva il denaro per la sua realizzazione e decideva in che modo usarlo. Colui che ordinava il dipinto pagava e stabiliva quale uso farne e potrebbe essere definito il mecenate ma essendo un agente attivo determinante e non necessariamente benevole possiamo chiamarlo il cliente, Che infatti ordinava un prodotto specificando le caratteristiche. Le opere già pronte si limitavano oggetti come Madonna di tipo ordinario o cassoni nuziali dipinti dagli artisti meno richiesti in periodo di scarso lavoro. Le pale l'altare gli affreschi erano realizzati su commissione che il cliente l'artista stipulavano in un comune accordo con un contratto le gialle in cui quest'ultimo si impegnava a consegnare quanto prima il dipinto. Si trattava quindi di un rapporto commerciale infatti nella storia dell'arte il denaro ha una grande importanza punto e si agisce sul dipinto non solo in quanto c'è chi intende investire denaro in un opera ma anche per quanto riguarda i particolari criteri di spesa. i criteri adottati nel 1400 per stabilire il prezzo dei manufatti ma anche le diverse forme di pagamento in uso avevano una profonda incidenza sullo stile dei dipinti. Gianni rucellai notava di avere in casa diversi dipinti e infatti si riferiva soprattutto alle ingenti spese per costruire decorare chiese palazzi. Un altro aspetto è il fatto che l'acquisto di oggetti di questo genere procurasse il piacere il merito di spendere bene, lo stesso rucellai arricchitosi grazie all usura scriveva che spendere denaro per chiese opere d'arte ovvero abbellire il patrimonio era un merito e un piacere. Un ultimo elemento è quello del piacere che si procurava nel guardare i bei dipinti. Inoltre il piacere del possesso ,un' attiva devozione e un tipo di coscienza civica insieme al desiderio di lasciare un ricordo di sé ovvero di farsi pubblicità mostrano che il cliente non aveva bisogno di analizzare le proprie motivazioni e si serviva delle opere d'arte. infatti l'uso primario del dipinto era quello Di essere osservato i fornire stimoli piacevoli indimenticabili e perfino proficui. Nel 15° secolo la pittura era ancora troppo importante per essere lasciato i pittori. Il mercato dell'arte è abbastanza diverso da come si presenta oggi in cui i pittori dipingono ciò che ritenevano meglio è solo dopò andavano alla ricerca di un acquirente. È vero che oggi compriamo quadri già pronti questo però non implica noi abbiamo molto rispetto per il talento individuale della lista di quanto non avessero le persone del 15° secolo come Giovanni rucellai. Il 1400 fu comunque un periodo di pittura su commissione. b)Nel 1457 Filippo Lippi dipinse per giovanni di Cosimo de medici un trittico destinato in dono al re Alfonso quinto di Napoli, l'artista lavorava a Firenze e dato che Giovanni era fuori città Filippo cercava di tenersi con lui in contatto epistolare. Quando ho anche uno schizzo del trittico con la presenza di San Bernardo in adorazione del bambino e un San Michele la cornice però richiedeva in modo particolare l'approvazione ed è disegnato in modo più chiaro e definito. Una distinzione tra pubblico e privato non si addice molto alla funzione della pittura del 15° secolo. Le commesse di privati avevano spesso un ruolo decisamente pubblico. Una distinzione più pertinente sia tra le commesse controllate da grosse istituzioni corporative come le fabbriche delle cattedrali e le commesse di singoli individui o di piccoli gruppi di persone :da un lato impresa collettiva comunali e dall altro iniziative private. In genere il pittore si trovava ad avere un rapporto diretto per grandi imprese comunali ad esempio Donatello dov'è il controllo del profano era meno personale e probabilmente molto meno stretto. Il pittore era più esposto dello scultore. Ma in quali settori dell'arte il cliente interveniva direttamente? c'è una categoria di documenti legali che stava alla base di un dipinto, accordi scritti circa i principali obblighi contrattuali delle due parti la maggior parte si riferiscono a dipinti oggi andati perduti. Altri sono contratti redatti da un notaio altri sono ricordi meno elaborati questi ultimi pur avendo una minore retorica notarile mantenevano tuttavia un certo peso contrattuale. Non esistono contratti che si possono definire tipici perché non c'era una forma fissa persino all'interno di una stessa città. Il pittore Domenico Ghirlandaio e il priore dello spedale degli innocenti a Firenze in una lettera parlano della ‘’adorazione dei Magi ‘‘ 1488 di come dovrà essere l'opera il priore afferma ‘’che dovrà avere colori buoni e ora macinato, il pagamento sarà fatto ogni mese e ad opera finita sarà poi dato l'intera somma.’ >Contiene quindi tre temi :1)specifica ciò che il pittore deve dipingere in questo caso con l'l'impegno a eseguire il lavoro sulla base di un disegno concordato ;2)esplicito per quanto riguarda i modi EI tempi di pagamento da parte del cliente i termini entro i quali il pittore deve effettuare la consegna ; 3)insiste sul fatto che il pittore debbo usare i colori di buona qualità specialmente loro l'azzurro ultramarino. Cerca il soggetto del dipinto non entro in genere nei particolari. Alcuni contratti elencano le singole figure che devono essere rappresentate come quello relativo alla Pala d'altare di beato angelico del 1433 per l'arte dei linaioli a Firenze, Si teneva conto della santità ed è lì non doveva allontanarsi dal suo disegno. Il disegno avrebbe avuto discussioni tra le 2 parti. Nel 1469nPietro calzetta si impegna o dipingere gli affreschi della cappella in Sant'Antonio Padova qui il donatore stabili soggetti da dipingere il pittore avrebbe accettato questi soggetti ed eseguito un disegno da consegnare e sulla base di essi il donatore avrebbe dato ulteriori istruzioni sul dipinto. Se c'era qualche difficoltà nel descrivere il tipo di finitura desiderata spesso si ricorreva il riferimento di altre opere. Per quello che riguarda i soldi una somma forfettaria versata rata era di solito la forma di pagamento ma talvolta le spese del pittore erano distinte dal suo lavoro punto il cliente poteva fornire i colori più costose pagare il pittore per il tempo impiegato per le sue capacità. La somma concordata nel contratto non era del tutto rigida e se un pittore si trovava in perdita rispetto al contratto poteva solitamente rinegoziarlo come era successo al Ghirlandaio. Nel caso che il pittore il cliente non riuscissero ad accordarsi sulla somma finale intervenivano dei pittori professionisti in qualità di arbitri. Ritornando ai colori dopò l'oro e l'argento l'azzurro ultramarino era il colore più costose più difficile impiego usato dal pittore. Spesso era sostituito da colori economici ad esempio l'azzurro di alemagna infatti l'azzurro ultramarino si otteneva dalla polvere di lapislazzuli importata a caro prezzo dall Oriente mentre quello precedente non era altro che carbonato di rame con un colore meno brillante e meno resistente soprattutto nell'affresco. Si arriva quindi a comprendere bene quando esso veniva usato semplicemente per sottolineare la figura principale del Cristo ma gli usi veramente interessanti sono molto più sottili ad esempio ‘’San Francesco rinuncia ai suoi beni ‘’della National Gallery mostra il Santo che rinuncia a una tunica d'azzurro ultramarino , ‘’crocifissione ‘’di masaccio utilizza l'azzurro ultramarino per il gesto del braccio di San Giovanni. Ovviamente non tutti gli artisti lavoravano con contratti di questo tipo ad esempio Mantegna che lavoro dal 1460 fino alla morte ossia nel 1506 per i Marchesi di Gonzaga di Mantova veniva pagato ogni mese con uno stipendio. Ciò che regolava il carattere del mecenatismo del 1400 era la pratica commerciale documentata nei contratti soprattutto a Firenze. Ciò che era importante nei contratti del 1410 non lo era più nel 1490 e colori preziosi perdono importanza nel corso del secolo a differenza dell' abilità pittorica che assume rilievo. Loro viene sempre più riservato alla cornice è il ruolo meno rilevante dell'oro nei dipinti fa parte di una tendenza generale in tutta l'Europa occidentale verso una limitazione dell' ostentazione. C)Questo lo si vede negli abiti che indossavano che abbandonarono le stoffe colorate decorate per il nero comel aneddoto del re Alfonso di Napoli verso un ambasciatore senese che vestiva sempre dorato.Le motivazioni del minor uso dell'oro :mobilità sociale per distinguersi dal nuovo ricco , diminuzione di disponibilità d'oro ,disgusto classico per le licenze sensuali ,tessuto olandese nero e soprattutto modificarsi della moda. questo avveniva anche nella pittura a mano a mano che nei contratti largo uso di oro e di azzurro ultramarino perdeva importanza esso veniva sostituito da indicazioni relative all'uso ma soprattutto si parlava di abilità tecnica del forma influisce senz'altro sull attenzione che l'uomo dedica all osservazione di un quadro. Ad esempio nel notare i rapporti di proporzione ancora una volta nell annunciazione di Piero della Francesca ci saranno quindi diverse interpretazioni. Quello che noi chiamiamo gusto consiste nella corrispondenza tra l'analisi richiesta da un dipinto e la capacità di analisi del fruitore infatti sei un dipinto ci fornisce l'occasione per fare uso di capacità comunque apprezzate e ricompensa la nostra perizia con la sensazione di aver saputo cogliere il modo in cui quel dipinto organizzato siamo portati a provarne piacere infatti una cosa di nostro gusto. Come ultimo punto :l'uomo si trova davanti al dipinto con una quantità di informazioni opinioni tratti dall esperienza generale punto la nostra cultura è sufficientemente vicina a quella del 400 così da permetterci di accettarne buona parte del patrimonio di non avere la netta sensazione di fraintendere dipinti infatti siamo più vicini alla mentalità del 400 per esempio che non ha quella bizantina. la comprensione del dipinto dipende dalle nostre conoscenze personali. Ancora una volta dall annunciazione Di Piero se essa prescindesse: a)su posizione che gli elementi architettonici si hanno con ogni probabilità rettangolari e regolari ; b)conoscere la storia della annunciazione. Per quello che riguarda il primo punto per un uomo del 400 era una cosa ben visibile ma per un cinese del 15° secolo questo avrebbe creato dei problemi non conoscendo queste rappresentazioni architettoniche infatti la logica del dipinto dipende in gran parte dal fatto che noi supponiamo che la loggia sporga ad angolo retto sulla parte di fondo. Per quello che riguarda la conoscenza della storia se uno non sapesse quella dell'annunciazione sarebbe difficile distinguere e si potrebbe presupporre che le 2figure dell Arcangelo Gabriele e di Maria stiano rivolgendo una sorta di due volte attenzione alla colonna, infatti in questo caso non significa che Piero raccontasse male la sua storia significa che gli poteva fare affidamento sul fatto che il fruitore riconoscesse il soggetto dell annunciazione con immediata conoscenza. In questo caso la posizione frontale di Maria serve per provocare la partecipazione del fruitore ma anche perché per la sua collocazione nella cappella d'arezzo il fruitore era costretto a guardare l'affresco da una posizione abbastanza spostata sulla destra. C)L'unico sistema per esprimere pubblicamente il giudizio era quello verbale infatti trovare dei termini adatti a definire l'interesse di un oggetto e ricercato. L'uomo del Rinascimento era uno che abbinava dei concetti allo stile pittorico avendo la cultura su una base di percezione. Nella cultura attuale esiste una categoria di persone che pur non essendo pittori possiedono una gamma piuttosto estesa di definizioni specialistiche relative all interesse pittorico punto anche nel 15° secolo c'erano alcune persone di questo genere punto ma la maggior parte della gente per cui il pittore lavorava possedeva una mezza dozzina di queste categorie relative alla qualità dei quadri conoscendo parole come :scorcio ,aggiorna ultramarino o panneggio ma al di là di queste attingevano alle loro risorse conoscitive più generali. C'è da fare subito una distinzione tra le capacità visive e quelle specifiche capacità punto le capacità di cui siamo più consapevoli non sono quelle che abbiamo assorbito come chiunque altro nell infanzia ma quelle che abbiamo appreso in modo formale ossia con uno sforzo cosciente quelle che ci sono state insegnate. Quello che apprendiamo hanno infatti comunemente delle regole delle categorie una terminologia e dei modelli stabiliti che non sono altro che il mezzo che rende possibile il loro insegnamento. Rendendo tali capacità particolarmente adatte a essere trasferita in situazioni quali di fronte a un dipinto. Sorge un problema però : per la gente del 400 Non si fa riferimento a tutti ma una porzione piuttosto ristretta :mercanti e professionisti ,principi e cortigiani poi superiori degli ordini religiosi punto i contadini cittadini poveri avevano un ruolo irrilevante nella cultura del Rinascimento. Anche se allinterno delle classi committenti c'erano delle differenze non fra uomo e uomo ma nella diversificazione dei gruppi. Questi gruppi avevano quindi percezioni diverse ad esempio la medicina del 15° secolo abituava un medico osservare i rapporti esistenti tra le membra e di conseguenza egli era attento ai problemi di proporzione ed era quindi in grado di notarlo anche nei dipinti. Un uomo del 400 trattava affari frequentava la chiesa e conduceva una vita sociale e grazie a tutte queste attività si serviva per osservare i dipinti. È vero che uno poteva essere più dotato di capacità negli affari mentre un altro a quelle relative alla religione. Alcuni dei suoi strumenti mentali con i quali l'uomo organizzava la sua esperienza visiva venivano presi dal dato culturale nel senso che erano determinati dall' ambiente sociale che influiva nella sua esperienza. Il fruitore doveva utilizzare nella lettura di un dipinto le capacità visive di cui disponeva e dato che di queste sono pochissime di solito quelle specifiche della pittura egli era incline a usare una capacità che era più apprezzata dalla società in cui vivesse. D)La maggior parte dei dipinti del 15° secolo sono con te ma religioso. Ma questo non vuol dire ricorrere a una certa gamma di soggetti ma significa che i dipinti erano creati in funzione dei fini istituzionali cui fornivano il contributo in una specifica attività intellettuale e culturale. | dipinti ricadevano sotto la giurisdizione di una teoria ecclesiastica sulle immagini e non c'è alcun indizio che nel 400 le ulteriori elaborazioni accademiche di questa teoria facessero presa sulla mentalità di molta gente ma alcuni dei principi fondamentali continuavano a fornire dei modelli per i dipinti molto più reali. La funzione religiosa dell'immagine aveva critici scopo :istruire infatti le immagini si ricordano meglio si sono viste quotidianamente e la devozione è più efficace se vista piuttosto che ascoltata. Il dipinto deve raccontare in modo chiaro per la gente semplice in modo avvincente per chi stento a ricordare e utilizzando le emozioni che l'ha vista può suscitare. i dipinti quindi sono usati come stimoli e sono immediatamente accessibili perché l'uomo merita sulla Bibbia e sulla vita dei santi. idolatria però rappresenta pur sempre una preoccupazione costante per la teologia infatti la gente semplice poteva facilmente confondere l'immagine della divinità o dei santi e quindi per attrarla. Ma l'idolatria non assunse mai le proporzioni di un pressante problema di pubblico scandalo come avvenne in Germania. Per quanto riguarda poi dipinti la chiesa si rendeva conto che c'era talvolta nella loro concezione degli errori che andavano contro la teologia il buon gusto :soggetti resi meno chiari dal fatto di essere trattati in modo frivolo e indecoroso usando anche implicazioni eretiche tutti questi errori continuavano esistere. La storia apocrifa di San Tommaso la cintura della vergine fu il soggetto più largamente sfruttato per le decorazioni scultoree della porta della mandorla alla cattedrale di Firenze. Per quanto riguarda ‘’adorazione dei Magi ‘’gentile da Fabriano per palla Strozzi egli ritrae scimmie cani cosa che per i religiosi era considerato Vane e superficiali. Quello che la chiesa voleva era che i dipinti fossero :chiari ;attraenti e indimenticabili ;che le rappresentazioni toccassero le storie sacre. E)Per il pittore la tradizione immagini di storie sacre era un compito professionale. Quindi l'esperienza quattrocentesca di un dipinto non si limitava soltanto il dipinto che noi vediamo oggi ma comprendeva anche il processo di visualizzazione che il fruitore aveva. ‘Zardino de Oration ‘’ 1454, Il libro spiega l'esigenza di rappresentazioni interiori e il ruolo nell atto della preghiera.Infatti utilizzare personaggi propri conoscenti un tipo di esperienza che oggi manca nella maggior parte di noi punto il pittore cercava di evitare di caratterizzare nei particolari le persone i luoghi se lo avesse fatto ciò avrebbe costituito un interferenza nella personale visualizzazione di ognuno. | pittori ammirati ad esempio il perugino dipingevano dei tipi di persone comuni non con caratteristiche infatti si fornivano una base a cui il fruitore due volte potesse imporre il suo dettaglio personale più particolareggiato. Nella ‘’trasfigurazione ‘’di Bellini e io non ho bisogno di fornire dettagli di luoghi e personaggi che il pubblico aveva già immaginato infatti i suoi personaggi sono così come il uog i generici e tuttavia decisamente concreti e sono strutturati secondo schemi di forte suggestione narrativa ,il dipinto la testimonianza infatti di una collaborazione tra Bellini e il suo pubblico. Il libro citato prima descrive degli esercizi spirituali individuali inteso rendere più intensa acuta l'immaginazione punto il sermone e oggi la miglior guida agli esercizi spirituali collettivi di cui disponiamo. Essi avevano un ruolo molto importante nel caso del pittore infatti sia il predicatore che il dipinto facevano parte dell apparato di una chiesa ciascuno teneva conto dell altro punto il 15° secolo segna l'ultima occasione per il predicatore Popolare di tipo medievale infatti il quinto Concilio Laterano del 1512 prese delle misure per sopprimerli. | predicatori popolari erano senza dubbio privi di gusto e talvolta miravano infiammare gli animi ma assolvevano la loro funzione di insegnante in modo insostituibile senz'altro S addestravano i loro fedeli ad acquisire una serie completa di capacità interpretative. La Natività racchiude misteri di :umiltà ,povertà e giocondità. La visitazione ha:Benignità (si manifesta in invenzione salutazione e conversazione ),maternità e lodabilità. il pittore il predicatore si ripetevano vicenda appunto per quanto riguarda la annunciazione il momento che chiarisce il sentimento del 400 cioè l'angelica confabulazione, è il momento cruciale che il pittore rappresenta in una successione di 5 condizioni spirituali :conturbazione,cogitazione interrogazione ,umiliazione e meritatione. fra Roberto praticando sull annunciazione distingue tra misteri :Angelica missione Angelica salutazione Angelica confabulazionepunto la maggior parte delle annunciazioni del 1400 erano di contribuzione umiliazione ossia arrivo dell Angelo Maria che diventa serva del Signore. Beato angelico non si allontana mai dalla umiliazione mentre Botticelli preferisce la contribuzione. Piero della Francesca riprende i modelli del 300 di cogitazione interrogazione. F)Elemento sostanziale delle storie era la figura umana non tanto nella sua fisionomia quanto per il suo atteggiamento. Cristo lascia va bene immaginazione delle altre perché il 1400 aveva testimonianza del suo aspetto grazie all apocrifo di un Lentulo,Governatore della giudea che avrebbe inviato al Senato romano egli scrive che ‘aveva capelli di color oro piani quasi fino alle orecchie, in viso senza rughe e una barba copiosa avendo un aspetto semplice maturo non si era mai visto ridere né piangere. ‘Infatti solo pochi dipinti non rispettano questo modello punto da vergine invece attingeva al ritratto di San Luca ma crea un grosso problema per la carnagione :scura o chiara. Il domenicano Gabriele da Barletta fornisce un'immagine tradizionale in un sermone sulla bellezza della vergine questo infatti era un tema piuttosto comune dei sermoni. Questo tipo di descrizione lasciava ancora spazio all'immaginazione punto lo stesso dicasi per i santi sebbene molti avessero alcuni segni fisici come elementi emblematici di identificazione come la calvizie di San Pietro generalmente consiste vano in un margine di intervento al gusto personale. Secondo Leonardo da Vinci considerava la fisiognomica una falsa scienza egli riteneva che il pittore dovesse limitarsi a osservare i segni lasciati sul volto dalle passioni, Secondo lui bisognava unire e creare uno stretto rapporto tra il movimento del corpo e molti dell'anima e della mente. ‘’Scena dell' odissea ‘’di pinturicchio non permette infatti una giusta comprensione appunto l'espressione fisica dello Stato d'animo mentale e spirituale una delle maggiori preoccupazioni anche dell'alberti nel suo trattato scrittura, ma anche per Guglielmo ebreo era una preoccupazione nel suo trattato sulla danza. Ritornando Leonardo egli trova difficile descrivere a parole gli specifici movimenti e anche se si promise di fare una descrizione non lo fece mai. Oggi noi non crediamo più all'antica fisiologia dello spirito ma il gesto e l'espressione fisica più convenzionale del sentimento ed è infatti il modo più utile per la lettura dei dipinti. Anche se non ci sono dei dizionari sul linguaggio dei gesti del Rinascimento ci sono però delle fonti che offrono delle indicazioni sul significato di un gesto: e se sono poco autorevoli e Leonardo suggeriva due fonti a cui il pittore potesse attingere per i gesti :gli oratori e i Muti. Ma ci sono anche delle persone che hanno lasciato alcune descrizioni dei gesti :i predicatori i monaci votato al silenzio di questi ultimi abbiamo solo pochi cenni che consistono in elenchi del linguaggio dei segni elaborati dall ordine benedettino. Con queste informazioni quindi si è spinti a leggere ‘la cacciata del progenitore del paradiso terrestre ‘’ di masaccio in modo più preciso : Adamo esprime vergogna Eva soltanto dolore e nella coppia di figure si combinano due aspetti della reazione emotiva. La lettura dipende dal contesto e perfino negli elenchi maledetti ni il segno della mano sul cuore il punto i simbolismi legati ai codici non sono importanti in pittura anche se ci sono talvolta degli elementi che vi corrispondono. La cosa che è più vicino ad un codice e la sensibilità maggiore della nostra e diversi gradi di preziosità delle tinte che permetteva al pittore di usarle per porre qualcosa in evidenza infatti gherardo starnina si atteneva alle istruzioni di usare un azzurro da due Fiorini per la Vergine è un azzurro da un Fiorino per il resto del dipinto sottolineando la distinzione teologica. L'occhio era colpito dai colori preziosi prima che dagli altri.Ci sono tre livelli di adorazione: LATRIA: è il massimo di adorazione dovuta solo alla Trinità ;dulia: è la preferenza per le eccellenze i santi e gli angeli ai padri ;HYPERDULIA: e la forma più intensa della precedente dovuta alla vergine che veniva misurata a due Fiorini don't appunto la latria veniva espressa con loro e la tensione è una delle caratteristiche del periodo infa colori servivano anche per esprimere il disgusto attraverso una disputa sulla pura relatività del colore. Lorenzo valla nel 1430 Scrisse in merito all assurda gerarchia araldica dei colori che l'avvocato del 1300 Bartolo da sassoferrato aveva definito. In seguito anche Leon Battista Alberti scrive delle osservazioni sulle armonie di colore e se sono meno semplicistiche e non il rapporto con il simbolismo degli elementi, le sue considerazioni sulla combinazione dei colori sono più precise. 1)A Firenze un ragazzo delle scuole laiche private o pubbliche riceveva 2 ° di istruzione. Quattro anni frequentava la botteguccia dove imparava a leggere EA scrivere e alcune nozioni di base di corrispondenza commerciale formule notarili punto poi per altri quattro anni andava in una scuola secondaria ,l’abbaco, qui studiavo alcuni libri un po' più impegnativi come Dante o esopo ma la maggior parte dell'insegnamento era questo punto ho basato sulla matematica appunto pochi proseguivano ed entravano l'università pronto infatti buona parte acquisite le nozioni matematiche della scuola secondaria e si costruivano da questo il nucleo centrale della loro formazione intellettuale della cultura. La matematica commerciale strutturata sulle esigenze del mercante era profondamente inserito nella pittura del 400. Essa studia va la misurazione Air un fatto importante dell'arte era che le merci siano arrivate regolarmente in contenitori di misura standard solo a partire dal 19° secolo prima ogni contenitore era unico ed è importante conoscere il modo in cui una società misurava i suoi barili e ne calcolava il volume perché è un indice della capacità analitiche e delle sue usanze. Ad esempio in Germania si misuravano i barili con complessi appositi regali ed era fatto da uno specialista in Italia al contrario misuravano i barili per mezzo della geometria e del p greco. Le istruzioni per misurare un barile sono presa da un manuale di matematica per mercanti scritto da Piero della Francesca, ‘’de abaco” ed è proprio questo strettissimo rapporto tra il pittore e la geometria mercantile a rappresentare il punto essenziale. Le capacità che Piero o qualsiasi altro pittore usava per analizzare le forme che dipingeva erano le stesse che Piero o qualunque altro commerciante usava per misurare delle quantità. C'è uno stretto legame tra la misurazione la pittura. Da un lato pittori minori, loro stessi uomini d'affari, erano passati attraverso l'istruzione matematica dall'altra parte il pubblico colto aveva queste stesse nozioni geometriche per guardare i dipinti :era uno strumento di cui si erano dotati per esprimere dei giudizi pittori lo sapevano. Si faceva un acuto uso del repertorio degli oggetti solitamente utilizzati negli esercizi di misurazione e quindi cose familiari al fruitore :cisterne ,colonna e torri di mattoni ad esempio quasi ogni manuale usa un padiglione come esercizio per collocare le aree di superficie e quando un pittore come Piero usava un padiglione nella sua pittura invitava al suo pubblico a misurare :cioè non a fare dei calcoli sulle aree delle superfici ma a riconoscere nella sua pittura che il padiglione prima di tutto era composto da un cilindro e un cono. Questo diventa quindi il modo per soddisfare la terza richiesta della chiesa cioè lo stimolare l'uso della vista nella sua speciale qualità di immediatezza di forza. per un uomo di commercio quasi tutto era riducibile alle figure geometriche e la sua abitudine di analisi è molto simile all analisi fatta dal pittore. Come un uomo misurava una balla così il pittore misurava una figura: in entrambi i casi c'è una consapevole tendenza a ridurre delle masse dei vuoti irregolari a combinazioni di corpi geometrici calcolabili quindi un pittore che lasciava delle tracce nei suoi dipinti lasciava dei suggerimenti che il pubblico era perfettamente in grado di capire. quindi ha portato a comprendere più a fondo il personaggio di Adamo nel dipinto di masaccio della cacciata del paradiso vedendo come un composto di cilindri ho la figura di Maria nel dipinto di masaccio. quest'ultimo secondo la convenzione Toscana suggerisce una massa indicando i toni di luce ombra ma è una tecnica solo di quella zona geografica infatti pisanello che veniva da una tradizione dell'Italia settentrionale rendeva la massa non con i toni ma con i contorni caratteristici.e molte parti dell Italia preferiscono quest ultima tecnica. L)Matteo Palmieri raccomandava lo studio della geometria per rendere più Acute le menti dei bambini ,mentre il banchiere Giovanni rucellai consiglia l'aritmetica. Quest'ultima era un'altra branca della matematica commerciale fondamentale importanza nella cultura del 400 perché presentava lo studio della proporzione. Il 16 dicembre del 1480 sei il matematico Luca pacioli fece un indovinello a onofrio Dini. era un gioco orientale ed era lo stesso problema della vedova e dei gemelli che si trovava in un libro medievale arabo, a loro volta gli arabi avevano imparato questo tipo di problema e le regole matematiche che esso comportava dall'india in quanto si trattava di un procedimento indù risalente al settimo secolo anche prima. In Italia venne introdotto dall'islam all'inizio del 13° secolo dal pisano Leonardo fibonacci. Aveva una funzione pratica è lo strumento aritmetico universale usato dai mercanti italiani colti del Rinascimento era la regola dei tre anche nota come regola aurea o chiave del mercante. Ci sono diverse convenzioni per tracciare lo schema fibonacci utilizzava la forma più islamica ma nel 15° secolo molti preferivano porre i termini in linea retta anche se noi le proporzioni oggi le rappresentiamo il linea retta. La proporzione risolveva ha diversi problemi che riguardavano allevamento sconto e Tare. Ogni città aveva la sua valuta i propri pesi e misure. La difficoltà per loro non stava nella formula in sè che è semplice ma nel ridurre in formula un problema complesso con i termini giusti al posto giusto e si complicava quando invece di tre termini essenziali se ne potevano avere molti di più punto la gente del 15° secolo divenne esperta attraverso la pratica quotidiana delle formule di proporzione geometrica. Piero della Francesca disponeva della stessa preparazione ed è interessante notare che ciò che gli spiega dovrebbe essere più connesso usi commerciali che non pittorici. Come nella tavola 59 con i problemi di proporzioni che riguardano un calice un pesce anche la tavola 60 che mostra lo studio delle proporzioni della testa di un uomo di Leonardo hanno elementi in comune: le proporzioni del corpo umano hanno qualcosa di abbastanza sommario in termini matematici e la proporzione geometrica dei mercanti era un metodo di precisa consapevolezza delle proporzioni. Non si trattava di una proporzione armonica ma rappresentava proprio il modo in cui si deve trattare una convenzione di proporzione armonica. La serie armonica di intervalli usata dai musicisti e talvolta ad architetti e pittori era comprensibile grazie alle nazioni in partita dall istruzione commerciale. Sì col rischio però di esagerare sarebbe assurdo pretendere che tutta questa gente di commercio se ne andasse in giro alla ricerca di serie armoniche nei dipinti infatti un discorso più mediato. Questa gente non conosceva molta più aritmetica di noi ma essi conoscevano benissimo il settore in cui erano specializzati e utilizzavano la geometria negli affari importanti più spesso di noi ma anche in giochi indovinelli. Come secondo aspetto questa specializzazione costituiva una attitudine a indirizzare l'esperienza visiva :considerare i suoi la struttura di forme complesse come delle combinazioni di solidi geometrici regolari e come dell'intervallo raggruppabili in serie. Siccome avevano una certa pratica nell avere a che fare con le proporzioni nell analizzare il volume o la superficie dei corpi composti erano sensibili ai dipinti che portavano i segni tali processi. Come ultimo aspetto c'è una continuità tra le capacità matematica usata dall' agente di commercio quella usata dai pittori per produrre la proporzione ed è infatti ‘’de abaco” Di Piero della Francesca che la prova di questa continuità appunto il ruolo attribuito a queste capacità nella sua società era un incoraggiamento per il pittore a divertirsi inserirlo nei dipinti ed è lì non esitava a farlo. M) ci sono due generi di letteratura del voto del 400 :il libro è il sermone: un testo in cui le caratteristiche della normale percezione visiva vengono esplicitamente tradotto in termini morali. secondo il libro la vista è più importante dei sensi e le delizie che attendono in cielo sono grandi, il libro di bartolomeo Rimbertino del 1498 e un resoconto e distingue tre tipi di processi rispetto la nostra esperienza visiva di esseri umani :Una maggior bellezza delle cose viste ,una maggiore accuratezza del senso della vista e un infinita varietà di oggetti da osservare punto la maggior bellezza sta intro e particolari :la luce più intensa ,colore più chiaro e maggior proporzione soprattutto nel corpo di Cristo. La maggiore accuratezza sta :nella capacità di fare distinzioni tra una forma un colore e un altro e la capacità di vedere sì a grandissima distanza che attraverso i corpi. Per quanto riguarda il sermone in esso vengono discussi alcuni aspetti della nostra normale percezione terrena. ‘’de oculo morali e spirituali abbastanza comuni per esempio un bastone immerso per metà nell'acqua che sembra piegato. Egli elenca le di Limonges: Un metodo è quello di prendere un certo numero di fenomeni ottici 13:00 meravigliose cose circa la visione dell occhio le quali contengono spirituale informazione :e l'undicesima e un esempio che rinvia la percezione dei dipinti. Il principio fondamentale e quello della prospettiva lineare :la visione segue delle linee rette le linee parallele che vanno in tutte le direzioni sembrano incontrarsi all'infinito in un unico punto di fuga. Le maggiori difficoltà sorgono nel particolare nelle modificazioni per evitare che la prospettiva appaia troppo tendenziosa e schematica. Molta gente del 1400 era piuttosto abituati all'idea di applicare la geometria piana il più ampio modo dell apparenza poiché ciò avveniva loro insegnato per misurare gli edifici e gli appezzamenti del terreno. L'idea della prospettiva ossia di comporre su un piano un reticolo di angeli calcolabili e delle linee rette immaginarie rientra quindi nella capacità di comprensione di un uomo in grado di affrontare un simile esercizio di misurazione. Se si uniscono questi due tipi di pensiero :esperienza geometrica sufficiente e una cultura religiosa emerge però un'ulteriore sfumatura che caratterizza la rappresentazione narrativa dei pittori del 400 : gli episodi di virtuosismo prospettico assumo no una funzione drammatica. Brasare indico la loggia nell annunciazione di Piero a Perugia come ‘’una prospettiva di colonne che diminuiscono ‘’ ma questa prospettiva non viene considerata soltanto come un tour de force ma anche come una forma di metafora visiva :un suggestivo artificio diciamo che esprime la condizione spirituale della vergine degli ultimi stadi dell annunciazione e quindi un simbolo analogico di una convenzione morale e poi come una visione escatologica della beatitudine. Quindi i dipinti del 400 non hanno lo scopo di interpretare delle opere individuali ma solo di ricordarci l'origine dell' eventuale ineffabilità dello stile conoscitivo del 400. CAPITOLO 3: DIPINTI E CATEGORIE: a) Lorenzo de medici era la figura tipica del 400 visto come un umanista civile. Le sue abitudini sociali quindi erano connesse alla percezione visiva. Questa abitudine visiva non bene ero registrato i documenti scritti il mercante che andava in chiesa e danzava non era assolutamente il tipo ideale ma aveva in sede elementi del problema :religione educazione a fare il punto un principe come leonello d Este poteva essere più educato di cortesia e meno preparato in matematica, oppure Giovanni rucellai conosceva bene la regola del tre e forse a malapena la danza ma certamente assorbi modelli di corretto comportamento sociale. Inoltre buona parte dello stile conoscitivo del 400. Riprendendo il resoconto della gente milanese sui quattro pittori che lavoravano a Firenze sembra abbastanza incomprensibile. sia scarsa chiarezza dovuta alle incertezze lessicali. Ciascuno dei termini da lui usati possono essere intesi in due sensi :com'è la reazione dipinti ‘angelica’’ riferiscono i dipinti ai sistemi di analisi tipici della persona beneducata ossia del mercante del credente a cui egli attingeva. Un breve testo di Cristoforo landino il miglior critico d'arte del 1400 è molto utile. Egli è dotato di una sensibilità ma anche come l'origine la tenda dei suoi schemi di giudizio. ‘’Virili”, ‘proporzione’ ma landino suggerisce il nome di brunelleschi, Dall'altra parte secondo landino al Berti era meraviglioso nella prospettiva in questo contesto la parola prospettiva ha probabilmente un significato più generale di ottica ma forse se brunelleschi ne fu l'inventore Alberti fu colui che lo sviluppo e lo spiego. | principi base della prospettiva erano piuttosto semplici: mostra la sinopia di Paolo uccello venivano usati negli affreschi. L'intersezione delle linee determinavano anche inee parallele che sembrano incontrarsi in un singolo. Detto punto di fuga e come la progressiva diminuzione delle unità di misura scelta man mano che ci si allontanava. Il risultato quindi ciò che Alberto definisce un pavimento punto il principe era semplice ma la pratica faceva sorgere delle difficoltà. La prospettiva sistematica portava con sé la proporzione sistematica ma c'era un pericolo ed era quello di considerare la prospettiva esclusivamente come un complesso di costruzioni sistematiche di linee prospettiche infatti la miglior prospettiva del 400 e spesso intuitiva. ra orfano ed entrò nell'ordine carmelitano all'età di 15 anni nella stessa chiesa di Santa Maria del Filippo Lippi Carmine a Firenze appunto lavoro per la famiglia medici che lo aiutò con una serie di difficoltà personali ci rimangono un gran numero di dipinti su tavola e cicli sia a Prato che a Spoleto. f)gratioso:E molto diverso da masaccio e questo termine oscilla tra ‘’che possiede grazia ‘e ‘’piacevole in generale”. in landino spesso c'è un utile intrecciarsi dei due significati punto era un aggettivo di molti artisti che ritraevano ad esempio mezzo busto le ma donne con visi dolci grazie osi. Quindi e una descrizione sommaria della grazia pittorica ma non c'è una definizione punto nel 16° secolo filosofi e teorici dell'arte tentarono con grande sforzo di definire la grazia in termini neoplatonici cercando di mettere in evidenza la differenza dalla bellezza. | critici letterari neoclassici la "prodotto di varietà e ornato”. definivano : g)ornato:La difficoltà maggiore sta nel fatto che esso ci richiama molto i fronzoli e l'applicazione di abbellimenti fine a se stessi infatti in sostanza per noi ornato è un elemento decorativo. Ma per il Rinascimento cioè era solo una piccola e discutibile parte dell' ornato che abbracciava invece molto di più punto per i critici letterari le prime due qualità del linguaggio erano :la chiarezza e la correttezza che tuttavia non basavano di per sè ottenere un brillante risultato e tutto ciò che si aggiungeva la chiarezza e alla correttezza era ornato. Orlandino quindi i ritratti di Filippo Lippi del beato Angelico erano ornati mentre masaccio era sensor nato perché seguiva altri valori punto quindi i dipinti di Filippo Lippi erano :acuti ,mi titi e ricchi mentre masaccio sacrificava queste virtu a favore di una chiara e corretta imitazione del reale, Secondo landino masaccio scelse di sacrificare molto. E chiaro che il 400 usava questo termine per intendere molto spesso il riferimento all atteggiamento il movimento di una figura. E in questo Rinascimento non si discosta molto dall antichità classica infatti in un famoso brano Quintiliano nel tentativo di spiegare l'effetto di figure ornate retorica usa come paragone una statua. Quindi la figura decisa e diretta senza ornato e masaccio mentre la figura flessa e bilanciata e ornata come in Filippo li il punto Landini nota anche che egli era bravo negli ornamenti di ogni sorte. h)varità:il classico reso conto sulla varietà pittorica era il trattato della pittura di Alberto del 1435 egli distingueva tra due tipi di interesse :copia che è una profusione di soggetti e varietà che invece la diversità dei soggetti. Quest'ultimo è un valore assoluto mentre la copiosità non lo è, la varietà risiede particolarmente in due fattori :primo in una diversità e contrasto di tinte secondo in una diversità e contrasto degli atteggiamenti delle figure. Ci sono quadri di Filippo Lippi come il disegno per una crocifissione che presenta molto bene ciò che Alberti e Landino intendevano per varietà di figure. i)compositione:Inteso come armonizzazione sistematica dei vari elementi del dipinto volta ottenere l'effetto complessivo desiderato venne usato per la prima volta ad Alberto nel 1435 e da lui infatti che landino deriva questo concetto. Alberti presa a modello la critica letteraria classica degli umanisti per quale la composizione era il modo in cui una proposizione veniva costituita su quattro livelli gerarchici 3 per lui quindi i dipinti sono composti dei corpi ,che sono composti di parti ,che sono composte a loro volta di superfici piane :le superfici si compongono dei membri ,i membri nei corpi El corpi nei dipinti. La composizione disciplina la varietà e la varietà disciplina la composizione sono complementari. E lo da anche Donatello per le stesse due qualità di Filippo. Entrambi gli artisti composero gruppi in cui figure si combinavano in gruppi simmetrici con risultati soddisfacenti grazie all'equilibrio tra varietà e simmetria. costituiscono un mondo irreale ma adatto a fare da sfondo i protagonisti inserendo in profondità nel dipinto il loro spazio compositivo .La diversità di fondo tra i due artisti consiste quindi per noi in un'occasione per constatare che il principio di ordine che si hanno in comune consiste essenzialmente in composizione varietà. j)colorire:un'importante qualità in negativo sta nel fatto che lei non lo dai mai un pittore per il suo colore in quanto tale lon don con questo termine Landini intende invece lo stendere il colore e in un senso molto generale quasi equivalente a dipingere appunto c'è però un senso più specifico ed è quella che viene dalla definizione da Piero della Francesca nel suo trattato ‘’de prospettiva pingenti”la parola colorire si sovrappone a rilievo e coincide con la sezione del trattato di Alberto che gli chiama ‘ricevere di lumi ‘’, ma la parola colorire raggiunge la pienezza di significato quando landino cita subito dopo non per Filippo Lippi ma per Andrea diel castagno, contrapposto a disegno. ANDREA DEL CASTAGNO:Firma alcuni freschi in San Zaccaria Venezia nel 1440 due punto non si sa chi fu il suo maestro ne esattamente quando nacque.k)disegnatore:ll termine veniva riferito alla rappresentazione degli oggetti basata sulle linee di contorno contrapposta a quella fondata sul tono. Ci porta subito alla distinzione tra colorire disegno che quest'ultimo è unito a matita linee rappresentazione di contorni prospettiva. nel disegno della resurrezione si presentano linee del disegno che definiscono le forme e la loro posizione nello spazio indicando con precisione i contorni che le forme le loro parti presentano al fruitore. Nella prima metà del 400 questo efficace convenzione di disegno agile chiaramente popolare rappresentava una vera e propria alternativa alla pittura Tonale FiorentinaAlberto fu ingannato dall ambiguità del termine e Piero della Francesca chiari l'equivoco + per disegni intendiamo ciò che è contenuto dentro i contorni i profili della cosa mentre per colorare intendiamo i colori che devono essere dati come sono nelle cose reali - è stato il Rinascimento dare a questa attitudine analitica le sue formulazioni sistematiche EA fare del disegno della pittura e cioè dei contorni delle superfici il fondamento dell arte della pittura. I)amatore delle difficulta:L'esecuzione di cose difficili era apprezzata di per se stessa secondo Lorenzo dei medici che lodava il sonetto per la difficoltà questo valeva anche per la pittura. Il cliente richiedeva una notevole abilità e un pittore pubblicamente riconosciuto come uno che amava le difficoltà riusciva a superarli con successo era un pittore dotato di un' abilità che altrettanto pubblicamente individuale. Infatti il buon pittore fa con facilità cose difficili. Ma quali erano le difficoltà dell arte amate così ?Manetti parlando della porta del Battistero di Firenze dice che brunelleschi fu uno di quelli che present o come saggio la formella del sacrificio di isacco che mostrava tutte le sue difficoltà. Quindi la difficoltà che Andrea del castagno presenta sono spesso legate alla realizzazione dello scorcio. m)scorci:Questi costituivano lambito specifico in cui si manifestava la difficoltà. Nell'affresco ‘Trinità adorata dalla vergine San Girolamo una Santa “lo scorso della Trinità è analogo per sottolineare con abilità i volti delle tre figure duranti che sono la base della principale narrazione. Essi usano loro per richiamare l'attenzione. Dall'altra parte ciò che era sgradevole per il tardo Rinascimento era come l'uso dell'oro lo era diventato per il 400. gli scorci erano un'applicazione per rispettiva che è una scienza e quindi lo scorcio e la specifica manifestazione della sua pratic. un dipinto può anche avere degli scorci vistosi senza rispettare accuratamente alcun metodo di costruzione prospettica ad esempio “adorazione dei Magi ‘di gentile da Fabriano tipico infatti lo era della pittura tardogotica. Ma il termine scorcio spesso riveste due tipi di interesse :il primo consiste nello scorso vero e proprio una cosa lunga vista da una parte dà a un occhio | impressione d'essere corte di dedurre il lun Gio dal corto costituisce un piacevole esercizio mentale punto il secondo è rappresentato dal punto di vista inconsueto. Ed e essenziale rendersi conto che la difficoltà è qualcosa che deve impegnare sia il fruitore sia l'artista punto era lo sforzo richiesto ciò che richiamava l'attenzione. Una differenza fondamentale tra il 1400 1500 consiste proprio nel fatto che il primo a scendere secondo mentre il secondo con il suo giusto per la dolcezza non lo fece.Vasari condanna gli scorci dei pittori del 1400 come Andrea per essere troppo studiati e forzati. n)promto:l'artista è apprezzato da gente che capiva le sue capacità artistiche. landino utilizza la stessa qualità per altri due artisti :Giotto e Donatello, i tre quindi hanno in comune :la forte diversificazione della figura che si traduce in una maggior suggestione di particolari movimenti rispetto alla grazia di Filippo Lippi ma i termini hanno in comune una cosa molto importante. Entrambi implicano un certo grado di fusione. Ed è ancora una volta la concezione quattrocentesca di uno strettissimo immediato rapporto tra corpo e mente a farsi avanti :il movimento di una figura esprime direttamente pensiero e sentimento così il movimento della mano di un pittore riflette direttamente la sua mente._ BEATO ANGELICO:All'età di circa vent'anni si trovò sotto l'influenza di Giovanni Dominici un grande insegnante domenicano e sembra che sia giunto tardi la pittura punto la prima commissione di cui si ha notizia quella del 1433, ‘’Madonna dell' arte dei linaioli'' ora San Marco a Firenze.A partire dal 1440 sei fino alla sua morte the pines in Vaticano. o)vezzoso:Un pezzo tra una carezza e per estensione una delizia, vezzosi era quindi delizioso in modo carezzevole punto non era una qualità maschile in certi contesti non era affatto una virtù. Un uomo vezzoso era eccessivamente delicato ed effemminato. Landi non parla di un uomo ma di una qualità che sta a metà tra il carattere dell abilità di beato angelico il carattere delle figure umane dipinti del beato angelico. E probabile che il termine sia riferito specialmente i valori tonali della sua arte il pittore infatti non è enfatizza eccessivamente il contrasto Tonale di luci e ombre ,particolarmente delle luci aggiungendo molto colore bianco e nero alle sue tinte. Uno stile in cui forti estremi Tonale non sono troppo violenti e vezzoso e quindi chiaramente inautentica descrizione della pittura del beato angelico vezzoso quindi gaiamente prezioso. p)devoto:Si riferisce alla classica testimonianza di San Tommaso d'aquino in cui la devozione èla coscienza e la volontà di rivolgere la mente di Dio ,il suo strumento specifico e la meditazione e il suo affetto e gioia per infinita bontà di Dio mista a tristezza per l'inadeguatezza dell uomo. Ma come si manifesta il devoto in produzione artistica ?Il rapporto tra predicazione pittura era molto stretto le categorie dei sermoni erano molto pertinenti. In termini positivi naturalmente il vezzoso la giornata e la facilità che landino attribuisce anche al beato angelico ma in negativo afferma anche che nella sua arte c'è un assenza di difficoltà gli scorci. Ciò che manca alla pittura del beato angelico viene visto come qualcosa a cui | rinuncia di proposito come masaccio Pronuncia di proposito al ornato :il termine devoto alla stessa portata del termine puro applicato al masaccio. Con questi termini landino offre un bagaglio concettuale di basi per rivolgersi alla qualità pittorica del 400 infatti i suoi termini hanno una struttura :ciascuno si contrappone si accompagna al rientro si sovrappone all'altro. Questi termini hanno il vantaggio di racchiudere in se l'unità tra i dipinti la società da cui emergevano. E ciò la cappella malatestiana del castello, la terracotta invetriata - una tecnica portata alla perfezione dalla famiglia di scultori fiorentini - dentro un'edicola classica riproduce una Madonna con il Bambino con intorno figure di santi e sante. Un opera importante di restauro venne fatta anche delle sale interne, conferendo loro l'aspetto attuale, che è frutto di una commistione di stili ed elementi eterogenei ripresi sia dal periodo medioevale sia da quello rinascimentale con delle incursioni decorative di stile liberty. La rocca sarà accessibile solo nel 1983. > corso MONOGRAFICO: VIAGGIO RELIGIOSO: PELLEGRINAGGIO: Cristo è l'archetipo del viaggiatore (continuò a viaggiare anche dopo la resurrezione per far visita ai disecpoli). L'idea di cristo come primo vero pellegrino deriva da una traduzione nella ‘Vulgata’’ del viaggio a Emmaus, questo momento è raffigurato in una scena inferiore della croce nell'abbazia di Santa maria a Rosano, (Funzione dell'immagine :capire attraverso l'immagine la sacralità del pellegrinaggio anche per gli analfabeti) vicino a Firenze del 1100. Egli si manifesta in questo caso ai discepoli come pellegrio, è infatti raffigurato a torso nudo Con un copricapo da viandante un bastone una morbida sacca di cuoio al fianco. L'episodio era conosciuto al pubblico grazie ai preti. Gli apostoli in seguito furono i primi a imitare Cristo nei suoi spostamenti percorrendo il mondo dopo la pentecoste per vendicare il suo Vangelo. La stessa Elena madre di Costantino compì il viaggio in Palestina Portando con sé alcune reliquie come i frammenti della vera croce. Nei corso dei secoli altri viaggiatori tornarono dal pellegrinaggio portando con se dei souvenir più modesti ad esempio acquistati sul posto e trasportato in con fanetti come quello del Santa sanctorum a Roma. Il cofanetto e decorato da 5 immagini che ricordano le nostre cartoline ed essi mostrano i luoghi santi visitati dal suo primo proprietario. Un equivalente più modesto di questo cofanetto è il reliquiario di San Martino di test del 11 sec. che contiene un frammento della vera croce e del materiale proveniente dal sepolcro ma anche pezzi di indumenti e scarpe della vergine accompagnati da un certificato di autenticità. La richiesta di souvenir era alta e questo creò lo sviluppo di diversi tipi come ad esempio piccole ampolle che venivano portate appesa al collo riempite d'olio proveniente da luogosanto. Anche se erano decorate con scene che evocavano i momenti della storia di Cristo appunto la maggior parte di queste ampolle era decorata da croci per garantire la sicurezza dei viaggiatori, Essi venivano visti come una sorta di amuleto Buongiorno. Ma in seguito come testimoni a il Monaco Franco Bernard nel racconto del suo pellegrinaggio nel 867 le conquiste musulmane resero particolarmente difficile qualsiasi viaggio nei luoghi santi dopo il settimo secolo infatti bisognava ottenere delle certificazioni punto e successive crociate per liberare i luoghi santi consentirono l'addio di una nuova ondata di pellegrini nel 12° secolo. Nel 1204 con una spettacolare deviazione la quarta crociata passo da Costantinopoli che ospitava da molto tempi importanti reliquie infatti crociati saccheggiarono in particolare la cappella imperiale di Faro, Dalla quale riportarono A Parigi la corona di spine, il sudario di Cristo e altre preziose reliquie. Fu così che Luigi 9 (1214-1270) fece costruire la sainte Chapelle. Nel frattempo erano diventati importanti altri luoghi santi sostitutivi della Terra Santa in particolare Roma che divenne meta di viaggio, grazie alle celebrazioni del Giubileo che concedeva numerose indulgenze pellegrini. Meta di pellegrinaggio diventarono anche le tombe degli apostoli tra cui Santiago de Compostela dove secondo la leggenda medievale era sepolto San Giacomo maggiore (la città diventò una meta ambita superando Roma. )Ma anche Venezia era importante perché qui numerosi viaggiatori si imbarcavano per la Terra Santa e la basilica di San Marco fu costruita per commemorare il salvataggio delle ossa dell'apostolo, Sottratta ai saraceni sulla via dell Egitto. Sul modello dei souvenir portati dalla Terra Santa questi diversi luoghi di pellegrinaggio cominciarono a proporre le loro insegne quando esce venivano accumulate venivano incollate sulle valigie dimostrando che il Pellegrino aveva viaggiato lontano ma questo non rappresentava una prova di pietà ma la cumulo era affetto di voler rafforzare la credenza pensando che il sacro si esprimeva sotto forma materiale punto gli oggetti poi riassumevano la struttura del viaggio sacro basato sulla convinzione che i santi anche se avevano vissuto in epoca i luoghi differenti dividevano una stessa santità grazie al loro rapporto con il Dio fattosi uomo che aveva anche lui camminato sulla terra. | viaggiatori pii collezionava non solo dei souvenir ma portavano anche doni che lasciavano sul posto in cambio dei miracoli che speravano di ottenere grazie al loro viaggio spirituale. Gli oggetti lasciati erano diversi straordinaria la nave ex- voto di cui rimane un unico esemplare medievale che allude sia la speranza di ritornare sani e salvi al proprio paese sia il viaggio più importante in cui i pellegrini vogliono assicurarsi il successo. Sezione 2:11 viaggio nell'immaginario cristiano: La nozione di viaggio è fondamentale nell immaginario della società cristiana medievale punto il popolo di Israele aveva origini nomadi Dio aveva ordinato ad Abramo di partire con la famiglia e il gregge per arrivare in Egitto punto il ritorno verso la terra promessa sotto la guida di Mosè costituisce un'altra grande epopea del popolo ebraico e la metafora del popolo cristiano. Gesù non era nomade ma partecipava e questa cultura propizia gli spostamenti nella sua vita pubblica Cristo compie ‘’viaggi “a vari livelli fisici e spirituali tra cui si perde nel deserto in un viaggio interiore e parte anche alla ricerca dei discepoli senza dimenticare l'ingresso solenne nella città di Gerusalemme acclamato dalla folla. Il sabato Santo scende agli inferi e dopo la resurrezione si sposta ancora per incontrare i suoi discepoli prima di intraprendere l'ascensione il suo viaggio definitivo verso il padre. In seguito ai discepoli di Cristo diventavano essi stessi dei viaggiatori a partire dalla pente coste essi vennero mandati a predicare la buona novella nel mondo Pietro va Roma Paolo percorre quasi tutto il Mediterraneo e fonda molte comunità. Infatti le chiese più antiche fonderanno loro prestigio sul pretesto dell arrivo di tale o tal altro Santo e dop o la morte il corpo era depositario della Virtus così che le reliquie presenti in ogni chiesa costituivano umili testimonianze di eventi straordinari. E la nozione del viaggio era nello stesso corpo del Santo perché il corpo proveniva da una terra lontana. Le reliquie venivano conservati in contenitori più o meno lussuosi talvolta venivano da lontano con intarsi arabi e persiani sacchetti di tessuti preziosi e oreficeria. Reliquie e reliquiari erano dunque testimoni di viaggi reali e immaginari. (cassetta dei re Magi, Limonges, 1200, Parigi 3Questo episodio è spesso rappresentato i programmi decorativi infatti questi eventi come ad esempio anche l'ingresso di Cristo a Gerusalemme sono anticipazioni ebrei raffigurazioni del pellegrinaggio. Ad esempio la città di Pistoia era esclusa dalle rotte pellegrinali. ma San Giacomo essendo il patrono e grazie a una sua reliquia ci sarà un aumento dell' affluenza e nella città dopo il 1250 inizierà a essere rappresentate In molteplici portici infatti la scena implica movimento spostamento diventando prototipo della figura del Pellegrino. Maestro della mazzarina, bagno nel Giordano ,Parigi, 1410: Erano presenti diversi rituali legati al pellegrinaggio . Spesso purificarsi fisicamente, cantare o fare un giro attorno alla chiesa. in questa scena i pellegrini sono con i calzari la Bisaccia il cappello tipico che identifica (le donne pellegrini anche se non sono mai citate non vuol dire che non esistevano forse praticavano piccole rotte ). tra gli altri rituali i pellegrini quando arrivavano a Gerusalemme prima di entrare si pulivano nel Giordano il fiume in cui venne battezzato Cristo. il pellegrinaggio in Terra Santa non era obbligatorio e c'erano molti viaggi di ripiego come ad esempio a Santo Stefano a Bologna, la chiesa citata in uno scritto di Carlo il calvo viene descritta come ‘’Gerusalemme bolognese ‘’in quanto riprende alcune strutture e la città, la chiesa ospita la tomba di Cristo e creava un percorso grazie anche a San Giovanni in monte che ricordava il Monte degli ulivi dove Cristo venne tradito. Alla fine del nono secolo questa zona ben organizzato in modo topografico analogo a Gerusalemme e infatti chi non poteva andare a Gerusalemme veniva qui appunto la zona poi passerai benedettini che creeranno un percorso che ricorda maggiormente Gerusalemme. La salvezza dell’anima:Nel medioevo quando la nozione di turismo non esisteva l'immaginario religioso impregnava la vita intellettuale sociale e politica. Nell Europa medievale il viaggio motivazione strettamente religiosa per eccellenza il pellegrinaggio :in primo luogo una pratica spirituale punto anche se il percorso doveva contare più del punto di arrivo questi spostamenti rispondevano generalmente a scopo preciso :la guarigione da una malattia ,l'ottenimento della fertilità ,il perdono di una colpa ,la dem pimento di una pena imposta e la certezza della salvietta per sé o per i propri cari. Si intendeva attivare la Virtus dei santi visitando la loro tomba e le loro reliquie. La dimensione religiosa della società medievale ha condotto ad altri tipi di spostamento. È il caso dei viaggi degli ecclesiastici verso Roma o avignone per cercare i privilegi o verso altri centri per assistere ai sinodi puoi concili. A questo si aggiunge l'abitudine monastica di affidare l'annuncio del decesso ad un Messaggero, anche predicatori viaggiavano per la salvezza delle anime. | piccoli spostamenti nel territorio nei villaggi potevano anche prendere una portata spirituale e il caso delle processioni ossia piccoli viaggi rituali che evocano quelli di Cristo del popolo cristiano verso la salvezza. Ma anche viaggi piccoli come un chierico di parrocchia che va a benedire le persone nelle case (l'episodio rappresentato da una umile saliera). La crisi astice in viaggio dovevano assicurarsi di poter celebrare la messa da qui l'uso degli altari portatili e rappresentavano anche l'universalità della chiesa in una celebrazione all'aperto riservata per esempio alle truppe in cammino o pronte per la battaglia. Il pellegrinaggio:!l pellegrinaggio viaggio verso il luogo Santo è una pratica comune più religioni più cultura e più epoche. il medioevo europeo ha particolarmente celebrato la figura del Pellegrino quasi fino a farne un topos anche se nella cristianità al contrario dell Islam, il pellegrinaggio non è un atto obbligatorio punto il Pellegrino è innanzitutto colui che per motivi religiosi o dichiarati tali si mette in viaggio verso un santuario cambiando stato sociale :dopo avere ottenuto il permesso di partire e gli lascia la sua cornice di vita quotidiana e per diventare straniero (peregrinus). questa forma di ascesi penitente analoga a quella dei monaci portava alla purificazione se non addirittura alla santità. Il bastone e la Bisaccia Benedetti dal vescovo dal curato e più tardi le insegne appese al cappello alla giacca sono segni di uno status particolare del Pellegrino che lo rende degno della protezione della carità di tuttipuntami esistevano però anche i falsi pellegrini che si davano al saccheggio punto il pellegrinaggio medievale aveva come prima destinazione i luoghi più importanti della cristianità. Costantino riorganizzare i luoghi santi istituì Gerusalemme come il santuario cristiano ma per le conquiste prima persona e poi arabe non si permise più di visitarla appunto l'esperienza di quelli che ne erano tornati furono una raccolta di resoconti. Si consolidarono altri centri tra cui Roma che fon do la sua importanza come centro di pellegrinaggio ma anche con il suo ruolo politico grazie ai martiri ha dei principi della chiesa Pietro e Paolo. La città eterna offriva anche numerose reliquie di martiri e santi come la Veronica del laterale del Vaticano. Nel 1300 poiché la strada per Gerusalemme era diventata molto difficile il primo Giubileo consolida il pellegrinaggio a Roma. L'altra meta come si è già detto era Santiago di Compostela da qui la conchiglia di San Giacomo ricordo del passaggio dei pellegrini lungo le spiagge galiziane diventò un attributo simbolico. Altri luoghi erano meta dei pellegrini e alcuni centri molto piccoli riuscirono a concedere dei benefici spirituali simili a quelli dei grandi centri, Questa espansione è legata all aumento demografico che si verificò intorno all'anno 1000 ma anche allo sviluppo economico che contribuì alla crescita di città e villaggi. Catalogo 9/ arte francese: A)vetrata con San Cristoforo, 1430, museo de cluny Pa La figura monumentale del Santo e sotto una nicchia gotica che mostra il traghettatore che si è caricato sulle spalle il Bambin Gesù ed entra nel fiume. secondo la leggenda iconografica del portatore di Cristo apparsa nel 12 sec. il Santo porta i nelle zone laterali del boccale e quello ripetutamente adottato dalle Fornaci di Orvieto. Dentro un medaglione ovale risparmiato è stato realizzato in leggero rilievo e poi dipinto un personaggio avvolto da una lunga tunica con cappuccio che sembra incedere con difficoltà appoggiato un lungo bastone. la figura è stata interpretata in precedenza come uno di quei liberi predicatori che si aggiravano nelle campagne. Ma sembra invece più plausibile che si tratti di un Pellegrino al quale si addice all andatura il vestiario. Orvieto era anche non troppo lontano dal tragitto della via Francigena. i)Giovanni Sercambi, croniche 1400:1l noto codice contiene la prima parte della narrazione degli eventi di Lucca ed Italia dal 1164 al 1400. la copia e autografo dello Speziale e noveliere Giovanni sercambi Realizzata per uso personale e per arricchimento della propria biblioteca. Il testo è molto importante per la documentazione e anche per il vostro corredo illustrativo composto da 240 vignette di diverso formato schizzate a penna e acquerellate. Una di queste mostra l'arrivo a Roma dei pellegrini per il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio ottavo. L'artista ha illustrato come in una istantanea un corteo di pellegrini immediatamente riconoscibili dall' abbigliamento. il numero esorbitante di persone richiamate a Roma dal primo Giubileo della storia è qui evocato dalla fila ininterrotta di pellegrini che affluiscono oltre le mura della cittàappunto l'anno del Giubileo assicurava indulgenze e grandi privilegi al fedele che avesse visitato San Pietro e le basiliche apostoliche. m)Jaume Ferrer 2, Fuga in Egitto, Catalogna 1432 :uno dei pittori più rappresentativi della seconda fase del gotico internazionale catalano. E una delle 12 tavole dedicate ai momenti principali della vita di Maria. Augusto del gotico internazionale catalano è mostrato nei dettagli preziosi e di lusso come si nota negli indumenti e nell abbondanza dell' utilizzo dell'oro. L'attenzione al dettaglio si riscontra nella caratterizzazione dei personaggi in primo piano come ad esempio nel ancella forse salomè che segue la famiglia sacra e che porta sulla testa alcuni bagagli. Essa cammina in modo svogliato e punzecchia il bue. Nello sfondo si riconosce lontananza al centro una città murata seppure con un profilo architettonico sintetico e anacronistico a destra una casa con una recinzione lignea sproporzionate a sinistra una torretta. AI centro del paesaggio una strada. La scelta di caratterizzare il soggetto biblico con una famiglia rurale e qui evidenziato. n)San Giacomo maggiore ,colonia 1350 :iconografia caratterizzata dalla conchiglia utilizzata con delicata invenzione come spilla di chiusura del manto. Gli altri attributi tuttavia lo connotano come apostolo infatti il libro ha tenuto nella mano sinistra e la spada che ricorda il martirio. Un rilievo elegante visibile nella barba e capelli il viso. Il retro è parzialmente scolpito. La statua provenienza documentata faceva parte del convento francescano di Santa fanculo chiara colonia. o)Attribuito a Ferrer bassa ,scene della vita di San Bernardo di Chiaravalle ‘’salvataggio di una nave ed esorcismo ‘’, Barcellona 1330: le scene scomparti di una Pala d'altare sono rappresentati sovrapposti il salvataggio di una nave del rischio di un imminente naufragio e un esorcismo praticato al l'interno di una chiesa una giovane donna assistita da 5 figure femminili. Nella scena del naufragio e usato un altro personaggio riconoscibile in alto ma parzialmente perduto investi all'antica rose azzurre forse si tratta di un altro Santo oh di Cristo stesso invocato ho contemplato dal Santo protagonista. Nel contesto medievale si stabiliva un analogia tra le 2:00 drammatiche scene di esorcismo di naufragio infatti la nave in balia delle onde così come la possessione diabolica diventavano immagini di pericoli non dipendenti dalla volontà degli uomini anche se originati dalla natura umana peccatrice. Solo la fede di Dio nei casi qui rappresentati tramite la Virtus del Santo permetteva di sperare nella salvezza fisica e spirituale incoraggiava alla confessione i peccati e alla penitenza. La tavola testimoni all emergere della pittura italiana in Catalogna nel secondo quarto del 14° secolo punto alla storia l'iconografia del pannello restano ancora da chiarire. le indagini stilistiche nel corso dell ultimo mezzo secolo tendono a rifiutare una identificazione stretta con Ferrer bassa in favore di altre possibili personalità caratteristiche tra le ipotetiche personalità si presuppone una formazione o Toscana o di ambito marchigiana. p)borsa per reliquie ,renania, 14° secolo :nel medioevo i borsellini in seta erano ritenuti oggetti di particolare pregio. Frequenti erano i casi in cui questi manufatti, utilizzati in origine per altri scopi erano donazioni tra le proprietà ecclesiastiche. A loro volta le reliquie ricevevano così una preziosa custodia degna del contenuto. Il tessuto qui presentato aveva in origine un formato più grande solo intorno al 1400 fu trasformato in un astuccio per reliquie. Questa datazione si basa sul ritrovamento di due frammenti di pergamene. Ha mantenuto la funzione di porta reliquie fino al 18° secolo come dimostra il sigillo in ceralacca rosa di epoca barocca queste decorazioni si inseriscono in una tradizione molto lunga nella storia della seta ricamata disegni. q)reliquiario della vera croce ,bisanzio ,Italia o Catalogna prima del 1040: è un cofanetto di legno rettangolare con un coperchio scorrevole suddiviso all'interno di 5 scomparti punto la sezione centrale a forma di croce a sua volta suddivisa in tre sacelli come dei piccoli contenitori e protetti da un coperchio rimovibile punto le reliquie sono oggi perdute ma si conserva ancora la certi di tre tessuti probabilmente bizantini con i quali era avvolto il coperchio il cofanetto i vari sacelli. Il reliquiario a una storia conosciuta e nota grazie alla testimonianza di una pergamena conservata al interno. Anche se dall'aspetto modesto l'oggetto si propone di imitare la lussuosa stauroteca prodotto nei secoli precedenti a Costantinopoli in metalli preziosi e smalti. Acquisita a Lodi in considerazione del modello formale di riferimento del tipo di tessuti conservati al interno può essere immaginato che l'intero cofanetto fosse arrivato a sua volta dall Oriente bizantino. r)altare portatile ,Inghilterra metà del 11 sec/Altare portatile vestfalia inizio 11 sec./ altare portatile bamberga :essi erano consacrati ospitavano delle reliquie. Questi tre altari sono costruiti in maniera classica da una placca centrale incassata in un'anima di legno ornata tutto intorno da elementi di oreficeria. In tutti e tre i casi la lastra centrale di porfido punto il materiale ha legami e con la celebrazione eucaristica: erano raccomandati in materiali preziosi sia per la pietra d'altare che per le montature. L'altare inglese mostra una iconografia legata alla passione di Cristo eucarestia esplicitata dalle iscrizioni sui bordi. Per quanto riguarda l'altare ottoniano mostra un programma iconografico complesso sul verso con una ricca decorazione di Palma si vedono l'agnello di Dio e le 4:00 virtù cardinali e l'interno di medaglioni . L'iconografia dall'altra parte è centrata sul significato della messa con il sacrificio di isacco. s)Saliera liturgica, Catalogna fine 13 sec: sue molteplici proprietà e spesso citato nella Bibbia come simbolo di conservazione purificazione e fedeltà. Secondo la tradizione anche alcune pratiche pagane i cristiani hanno utilizzato il sale per i riti di iniziazione e specialmente per la produzione dell'acqua Benedetta. questo raro oggetto in legno di Bosso doveva contenere in origine il sale destinato a celebrare il battesimo EA comporre l'acqua Benedetta in una piccola parrocchia della regione di Olot, in Catalogna. Fa parte della produzione di opere in legno intagliato e la forma caratteristica dell'opera testimoni al suo utilizzo esclusivo in ambito liturgico. Il volume di una chiesa con copertura a spioventi un upside semicircolare sporgente soprattutto un alto campanile alleggerito da monofore. Evoca il viaggio del sacro allinterno dei territori parrocchiali che materializza il fatto dell onnipotenza della chiesa stessa anche nelle terre più lontane. sale è considerato uno dei minerali più importanti e costosi per le t)Trittico reliqi io della vera croce,treviri ,1270:con la forma di un gioiello apribile poteva essere portata appesa al collo . All'esterno mostra la crocifissione e allinterno un antologia delle reliquie. Sono ricavati 16 alveoli attorno alla croce centrale che doveva contenere una scheggia della vera croce. Era sicuramente la reliquia più importante dell insieme infatti nei compartimenti laterali vi erano diverse reliquie identificate da didascalie in pergamena. l'oggetto sembra rispondere alle esigenze della devozione medievale in cerca di un contatto individuale e materiale con il sacro da avere nella propria casa ma anche da poter portare sulle persone Come dimostra il pendaglio. RIASSUNTO// APPUNTI: Viene descritto quindi la mostra al Museo del bargello con tema ‘’medioevo in viaggio”’. le tipologie di viaggio richiedevano durata impegno fatica e potevano essere di diversi tipi. Per quello che riguarda le rotte pellegrina lì non esistevano tracciati prestabiliti e le rotte non avevano una sola logica spaziale ma di diverse rotte che si univano ad esempio la via Francigena. il viaggio a piedi era eseguito da diversi personaggi tra cui i soldati ma soprattutto i pellegrini poveri. La fisicità del Pellegrino cambiava durante i chilometri fatti nel giorno creando così una percezione dell immagine diversa noi infatti non possiamo capire la loro visione che veniva fatta al di sotto ad esempio di un portale. Alcune carte : 1) mappamondo, parigi, 1479: È il libro di un teologo dove compare la raffigurazione geografica non di un territorio specifico che quindi non crea quell idea di segnare le itinerario questo si ricollega al fatto che il pellegrinaggio non aveva un itinerario prestabilito ma si crea va secondo usanze tradizioni ad esempio la via Francigena nacque poi che un vescovo irlandese e parti da Canterbury per arrivare fino a Roma. C'è da affermare che in Francia tra le diverse tappe dei pellegrini c'era molta distanza e non come in Toscana. a) maitre de la mazarine, pellegrini in viaggio, 1410: e del periodo gotico internazionale, ed è un elemento raro che mostrava la modalità del viaggio infatti un codice francese, un libro di intrattenimento _, che mostra come cambia il concetto di libro prima elitario ma poi si diffonde attraverso la letteratura di intrattenimento tra cui inizialmente viaggi di Marco polo che unisce elementi poco coerenti e soprattutto immaginazione che però un successo nel medioevo. B)Nel fiore della storia d'oriente c'è la sintesi di avvenimenti misteriosi dell Oriente poco fedeli alla realtà, mostra pellegrini scalzi e un gruppo in cui sono presenti anche dei bambini anche se mostra pressoché cose poco fedeli e coerente nel mostrare ad esempio il signore con le stampelle poiché si andava in pellegrinaggio sia per risanare l'anima per la salvezza ma anche per il corpo Ehi sono fedeli anche le tipologie dei vesti >Compiere il viaggio al posto di qualcun altro ad esempio di un malato o di un vecchio: in questo caso il cristianesimo si accomuna il buddismo che reputa che viaggia chi non ha una maturazione religiosa completa poiché i fedeli seri come i preti i vescovi pensano che non ci sia bisogno di un pellegrinaggio in quanto sentono di avere ricevuto una illuminazione religiose in modo autonomo. Maestro di Calestany,Capitello con Daniele nella fossa dei leoni sant'antimo ,1175:questa abbazzia ha un di ambulatorio percorribile in cui il percorso dell edificio e un piccolo pellegrinaggio infatti lo spazio interno è un microcosmo. il capitello il primo a destra ma questa faccia visibile solo se si a sinistra . Daniele perseguitato dai Pagani perché ebreo deve superare una prova che mostra la sua fede essere gettato nella fossa dei leoni grazie alla fede riuscire a superarla in questo caso il Pellegrino entrando vedeva il capitello mentre gli altri capitelli evocavano le tentazioni al peccato con immagini di scimmie demoni facendo capire così il fedele di seguire l'esempio di Daniele. Lo scultore anonimo ma si ritrova in Catalogna in Francia e secondo alcune ipotesi l'artista si forma in Francia meridionale e poi andando in giro e viaggiando arriva in Toscana e lascia questo esempio. Ma secondo lollini no infatti artisti come Giotto cimabue viaggiavano grazie ad attestazione di opere certe ma
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