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Beato angelico e Lippi, Slide di Storia dell'Arte Moderna

Storia dell'arte moderna beato angelico e filippo lippi. Riassunto in slide

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 04/02/2019

Giuliarea
Giuliarea 🇮🇹

4.5

(6)

9 documenti

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Scarica Beato angelico e Lippi e più Slide in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! d dd SL a 5 € Q o 5.0 sIz Le ‘DD +» CSE Ò OLI n N e del > © L q O Gentile da Fabriano, Polittico Quaratesi, Roma, Pinacoteca Vaticana, 1425 • 1424: Nanni di Bartolo, fedele collaboratore di Donatello si trasferisce in Veneto. • 1425: Donatello stringe allora un’altra «compagnia» con Michelozzo (che era stato a lungo collaboratore di Ghiberti)per far fronte ai numerosi lavori e commissioni. La collaborazione dura un decennio. • Tra il 1426 e il 1428 i due trasferiscono la sede della bottega a Pisa dove lavorano alla tomba del cardinal Brancacci destinata alla chiesa napoletana di Sant’Angelo a Nilo. Beato Angelico • Fra Giovanni da Fiesole domenicano, sottratto alla critica ottocentesca che lo voleva imitatore di santini, diamo ora ragione a Vasari che lo metteva in cima alla lista degli imitatori di Masaccio. Beato Angelico Madonna dell’Uva, 1427 Princeton, Barbara Piasecka Foundation Collection Masaccio, Polittico di Pisa Michelozzo, Firenze, Convento di San Marco, Biblioteca, 1437-52 Beato Angelico, Giudizio Universale, Firenze, Museo di San Marco, 1432-35 Giudizio universale, tavola Firenze, San Marco • Proviene dalla chiesa camaldolese di Santa Maria degli Angeli dove in quel momento (1425 ca.) stava lavorando anche Ghiberti all’arca dei tre martiri. La tavola era così sagomata in origine e dunque sfugge la sua destinazione originaria. • Citazioni da Lorenzo Monaco, da Ghiberti e addirittura dal Trionfo della Morte di Buffalmacco al Camposanto di Pisa. • Elementi di novità: cielo blu e non fondo oro, rigorosa prospettiva degli avelli scoperchiati. & » c'e» Beato Angelico, Deposizione, Firenze, Museo di San Marco, 1437-40 • Entro il 1432: Originariamente destinata alla cappella degli Strozzi in Santa Trinita. Nell’altro altare trovava posto l’Adorazione dei Magi di Gentile del 1423. • Iniziata da Lorenzo Monaco (predella e cuspide) che però muore nel 1422-1423. Subentra anni dopo l’Angelico, ma questo è forse il suo primo dipinto pienamente rinascimentale. E’ stata considerata il modello delle varie Deposizioni fiorentine del Cinquecento. • L’Annunciazione di Cortona è pervenuta straordinariamente ben conservata a cominciare dalla cornice. Commissionata da un ricco mercante cortonese, Giovanni di Cola di Cenni per San Domenico a Cortona. • L’esemplare più antico delle Annunciazioni è quello proveniente da Fiesole e ora a Madrid. • Angelico non raffigura il momento dell’arruvo dell’Angelo ma la conseguente accettazione di Maria (cfr. Iscrizioni). In quest’opera la pittura dell’Angelico acquista una nuova monumentalità. Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, Firenze, Museo di San Marco, 1433 Masaccio, Sant’Anna Metterza Masaccio, Polittico di Pisa Tabernacolo dei Linaioli, Firenze, Museo di San Marco • Unico nel suo genere per le straordinarie dimensioni dell’insieme e delle figure. • Eseguito per la residenza della Corporazione dei Linaioli (Arte dei Rigattieri, Linaioli e Sarti, presso il mercato vecchio distrutta nell’800), gli stessi che avevano commissionato il San Marco a Donatello per Orsanmichele. Restaurato nel 2011. Racchiuso in un’edicola in marmo policromo di Lorenzo Ghiberti. • 11 luglio 1433: Commissione all’Angelico. I pagamenti per dipingere «dentro e fuori» ricorrono fino al 1435. • Difficile stabilire il grado di collaborazione tra Beato Angelico e Ghiberti (di chi è il progetto/disegno)? Beato Angelico, Annunciazione e Crocifissione, Firenze, Museo di San Marco, 1438--50 Convento di San Marco • La Cronaca quattrocentesca del convento assegna inequivocabilmente l’intero ciclo pittorico a Fra Giovanni da Fiesole. Ovviamente c’è il problema dell’intervento dei collaboratori: Zanobi Strozzi e Benozzo Gozzoli. Con la mostra del 1955 si è giunti a stabilire la direzione da parte dell’Angelico per mezzo di cartoni e sinopie e la sostanziale unità figurativa del monumento. Idea ribadita nel 1983 dopo il restauro degli affreschi del primo piano. In particolare: Giorgio Bonsanti è su una posizione restrittiva, Miklos Boscovits estensiva. • 1436: i domenicani di Fiesole con la bolla di Eugenio IV e grazie all’interessamento di Cosimo de’ Medici ottengono finalmente la sede fiorentina in San Marco, già abitato dai monaci silvestrini. Il convento era diroccato ma si attendono quasi due anni per dare inzio ai lavori. I frati nel frattempo abitavano in celle di legno semidistrutte. • Fine del 1437 i Medici affidano a Michelozzo il progetto dell’intera ristrutturazione. Dunque le prime venti celle e il refettorio furono pronte per la decorazione a partire dal 1438. • Nel 1438 Fra Giovanni si trovava a Cortona per eseguire gli affreschi sopra il portale della chiesa di san Domenico. Beato Angelico, Storie di San Lorenzo, 1447-50, Roma, Musei Vaticani, Cappella Niccolina Filippo Lippi, Madonna Trivulzio, Milano, Castello Sforzesco, ante 1431 • 1436 edizione volgare del De Pictura di Leon Battista Alberti, con dedica a Filippo Brunelleschi. Nel prologo tesse le lodi di tre scultori (Donatello, Ghiberti, Luca della Robbia), un architetto (Brunelleschi) e un pittore (Masaccio). • Alberti insiste in particolare sul fatto che le statue sono modelli ad uso dei pittori. • La base di tutto è il disegno. Per Ghiberti lo scultore: «Conviene sia molto perito in detta teorica (disegno). Non può sapere né essere perfecto scultore né etiandio perfecto pictore, tanto è perfecto lo scultore tanto quanto è perfecto disegniatore, e così è il pictore; detta teorica è origine e fondamento di ciascuna arte» (Commentari, 1447-1455). • Il dossale Trivulzio è concepito come uno stiacciato pittorico in esso è anche visibile l’interesse per volumi più turgidi ed interi che gli vengono da Luca della Robbia, soprattutto nella Cantoria del Duomo. • Lippi concepisce la figura umana come un assoluto, precorrendo in ciò Michelangelo. In Angelico invece ogni figura umana è coordinata con quelle a lei prossime per l’immersione nell’ambiente e nella luce, per lo spazio prospettico, per il ritmo dei gesti che si rispondono. Luca della Robbia, Cantoria Donatello, Madonna dei Pazzi Filippo Lippi, Madonna di Corneto Tarquinia,, Roma, Galleria Nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini, 1437 Filippo Lippi, Natività della Vergine, (Tondo Bartolini), 1453 ca., Firenze, Galleria di Palazzo Pitti Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia dei Magnoli, Firenze, Uffizi, 1445-47 Jan van Eyck, Madonna del canonico van der Paele, Brueges, 1436 Domenico Veneziano, Pala di Santa Lucia dei Magnoli Paolo Uccello, San Giorgio e la Principessa, 1450 ca. Londra, National Gallery Paolo Uccello, Battaglia di San Romano, 1450 ca., Londra, National Gallery Paolo Uccello, Battaglia di San Romano, 1450 ca., Firenze, Uffizi Andrea del Castagno, Cenacolo, Firenze, Convento di Sant’Apollonia, Refettorio, 1447 Andrea del Castagno, Cenacolo, Firenze, Convento di Sant’Apollonia, Refettorio, 1447
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