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Behringer, Communications Revolutions: A Historiographical Concept, Sintesi del corso di Storia

Riassunto e Traduzione di "Communications Revolutions" (pag. 1-42)

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Caricato il 23/10/2019

albertina_ciani
albertina_ciani 🇮🇹

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Scarica Behringer, Communications Revolutions: A Historiographical Concept e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! Le Rivoluzioni delle Comunicazioni: Un Concetto Geo-Storico I. Il concetto di Rivoluzione delle Comunicazioni Robert Albion (1896-1984) studiò la connessione tra il potere del mare e il commercio del legname. Nel 1932 pubblicò un saggio in cui formulò uno schematico concetto di Rivoluzione delle Comunicazioni tramite l’utilizzo di una analogia con la Rivoluzione Industriale. In una conferenza al New York Engineers Club del 1933 egli descrisse la Rivoluzione delle Comunicazioni come una forma di rivoluzione permanente e che la nascita e crescita degli USA si basava proprio sulla crescita delle infrastrutture della comunicazione. Nonostante la costruzione di strade e canali, l’invenzione del treno e.. avessero fortemente contribuito alla Rivoluzione Industriale, egli sosteneva fosse necessario trattarle separatamente. Secondo Albion la “Rivoluzione delle Comunizioni” è uno sviluppo distinto con i propri fenomeni e conseguenze. Ciononostante egli stesse parlando quasi esclusivamente degli Stati Uniti questo suo studio può essere applicato ad altre nazioni, allo studio dei grandi imperi. Egli individuò nella introduzione del sistema postale e la costruzione di strade in America due fattori di estrema importanza per la Rivoluzione delle Comunicazioni, anche perché questi furono fattori decisivi che permisero di creare legami con le colonie che portarono presto alla diffusione di ideali nazionalisti che portarono alla Dichiarazione di Indipendenza. Egli pose l’inizio della Rivoluzione intorno al 1760, anni in cui vi fu una decisiva svolta nella velocità con cui le informazioni, le persone e i beni si muovono. In questo schema Albion incluse: • Nave a vapore, inventata nel 1807 da Robert Fulton • La locomotiva con passeggeri inventata nel 1825 da George Stephenson • Il telegrafo inventato da Samuel Morse nel 1844 • Il primo trans-atlantico del 1866 • Il telefono inventato nel 1876 da Alexander Graham Bell • La prima automobile del 1887 di Gottfried Daimler • La prima trasmissione wireless del codice Morse attraverso l’Atlantico, inventata da Gugliemo Marconi nel 1901 • Il primo volo motorizzato dei fratelli Wright del 1903 • La prima trasmissione radio del 1915 Richard John nel 1994, accettando la teoria secondo cui lo sviluppo degli Stati Uniti fu rivoluzionare nel suo carattere, si pose delle domande fondamentali: quale sequenza di eventi portò alla Rivoluzione? Oppure, Quando la Rivoluzione iniziò? Egli affermava che la Rivoluzione fu portata dalle innovazioni basatesi sulle nuove scoperte tecnologiche, lo sviluppo di nuove fonti di energia e i miglioramenti delle infrastrutture, che portano una maggiore velocità. Nell’ultima categoria egli differenziò il trasporto di beni e persone dal trasporto di notizie. John, a differenza di Albion, concluse che fu l’introduzione del sistema delle poste che portò all’incremento della velocità e causò una serie di conseguenze. Ciò che differenziava il sistema postale da altre forme di trasporto (come le navi) era proprio la velocità. John limitò, come Albion, i suoi studi all’ambito Americano, sostenendo che la Rivoluzione non avvenne prima del 1790 quando il nuovo governo americano (indipendenza) sotto Washington instaurò delle infrastrutture nazioni di comunicazione, Washington cercò di rinnovare il sistema postale, tali sui sforzi si conclusero con il “Post Office Act” del 1792. II. Velocità e la Creazione delle Infrastrutture in Europa Albion fece una riflessione e uno studio legato solamente alla storia degli Stati Uniti. Se si parla di Rivoluzione delle Comunicazioni legandola ai concetti di creazione delle infrastrutture e velocità la Rivoluzione Europea avvenne sicuramente prima di quella Americana. La grande velocità in Europa fu introdotta in età moderna, lo stesso periodo in cui fu inventata stampa a caratteri mobili di Gutenberg e introdotta la prospettiva in pittura, entrambe queste innovazioni presero piede nel Rinascimento italiano. La prima ‘trasmissione postale’ fu introdotta dal duca di Milano Giangaleazzo Visconti (fine 300 – inizio 400). Furono assunti dei primi corrieri postali che dovevano operare in grande velocità. Ad ogni corriere veniva inoltre richiesto di prendere nota delle lettere e beni ricevuti segnando ad ogni stazione postale il proprio nome e il tempo del giorno in cui li ricevettero. Questo uso di corrieri non fu esteso nel resto d’Italia che con Filippo Maria Visconti (inizio – metà 400) e fu introdotto in tutto il resto d’Europa nel corso del XVI secolo. Furono assunti corrieri che utilizzavano cavalli, questi operavano siano di giorno che di notte per ottenere la massima velocità della trasmissione di comunicazioni o beni e furono create stazioni fisse, dove per massimizzare la velocità i corrieri si scambiavano. L’errore effettuato da Albion fu quello di credere che non vi fu alcuna innovazione nel sistema di comunicazione tra il declino della civiltà antica e la Rivoluzione Americana. Il giurista Jacopo Menocchio (1532-1607) in uno studio sulla legge imperiale, affermava che il moderno sistema postale si differenziava da quello antico per via del suo carattere pubblico. Alla base della Rivoluzione delle Comunicazioni non vi è infatti lo sviluppo delle tecnologie ma piuttosto la posizione delle tecnologie nella società, ciò che realmente trasformò il sistema postale dell’antichità in un moderno sistema postale fu la fruizione pubblica di tale servizio. Come il sistema di corrieri fu adottato nel resto d’Europa: il sistema postale fu introdotto a Nord delle Alpi da Maximilian I che voleva creare un veloce collegamento tra i suoi possedimenti. Nel 1490 portò i membri della famiglia Tassis, esperti italiani di comunicazione e responsabili per l’organizzazione dei sistema dei corrieri a Venezia e nello Stato Pontificio, a Innsbruck. Siccome il sistema dei corrieri era molto costoso da operare ????? contratti???? Gli esperti italiani che furono mandati da Re Maximilian I a Bruxelles trovarono una grandiosa soluzione per il problema finanziario, egli stessi presero la responsabilità della gestione del sistema, sostituendo i funzionari reali. Il sistema postale non era più un sistema privato, aprirono i canali della comunicazione a tutti, tutti coloro che per usufruire del servizio avrebbero dovuto pagare una commissione > Il Sistema di Posta Imperiale fu il primo sistema pubblico di comunicazione in Europa. Questo sistema si basava su una innovazione organizzativa e non su una innovazione tecnologica: la divisione del lavoro su un’estesa scala. Furono stabilite stazioni dove i cavalli e i corrieri potevano essere sostituiti, queste stazioni furono chiamate “Poste”. Un effettivo progresso nel sistema delle comunicazione è tracciato dunque intorno al 1500. Il numero delle stazioni crebbe da zero a 1500 fino all’invenzione del treno. Anche durante periodi di crisi come le piaghe della metà del 1600, periodo durante il quale vi fu il declino delle attività commerciali, il sistema di comunicazione continuò a crescere. Ciononostante molti storici sostengono che il sistema postale moderno non era particolarmente affidabile e che fosse irregolare, sicuramente il sistema postale di terra era comunque più regolare di quello via mare.
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