Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

bergson, concezione del tempo, di memoria, religione e slancio vitale, Appunti di Filosofia

Riassunto del pensiero del filosofo Bergson

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 13/10/2021

.vv.
.vv. 🇮🇹

4

(7)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica bergson, concezione del tempo, di memoria, religione e slancio vitale e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Bergson Inizialmente seguendo gli spiritualisti decide di affrontare una tematica precisa, quella della libertà e quindi entra in contrasto con la psicologia, in particolar modo con la concezione secondo cui ciascuno stato mentale è determinato da quelli precedenti. Bergson ritiene che questa visione non lasci alcuno spazio al libero arbitrio, quindi lui si propone di dimostrare che questo principio in realtà non sia valido perché considera in modo sbagliato la natura della vita di coscienza. Per bergson una nostra esperienza interiore viene raccontata attraverso Il flusso di coscienza che è una successione temporale di unità tra di loro separate, ed è un modo spontaneo di descrivere la vita. Per il filosofo in realtà anche se è un modo spontaneo falsifica la realtà perché applichiamo al tempo lo stesso modo che utilizziamo per concettualizzare gli oggetti fisici. Per la sua concezione di tempo lui entra anche in contrasto con Einstein perché identifica più modi per rappresentarlo: tempo dello spazio e tempo della vita. Nello spazio riusciamo a fare una distinzione degli oggetti in base alla loro collocazione ma l’errore deriva dal fatto che poi pensiamo ad un tempo spazializzato in cui collocare più eventi; questa concezione del tempo è quella che viene adottata dalla fisica. L’infinita divisibilità del tempo assicura il fatto che ogni istante è indipendente dagli altri perché tra due istanti ce ne saranno sempre altri infiniti in mezzo, questo fa sì che il tempo possa essere quindi calcolato ad esempio utilizzando l'orologio. In realtà però il tempo che la scienza utilizza non è quello della realtà, della vita perché di fatto nella nostra vita non esistono degli istanti che sono privi di durata o omogenei tra di loro infatti qui . Bergson sostiene che tutte le nostre sensazioni le possiamo percepire di durata variabile, a seconda dello stato d'animo. Proprio per questa sua variabilità che dipende sostanzialmente da noi, dal nostro modo di percepire che a sua volta dipende dal nostro stato d'animo, non può essere misurato come quello spazializzato. Questa cosa ha delle conseguenze tra cui quella che uno stato d’animo non si può mai ripetere nello stesso modo, perché siccome l’istante non può essere considerato singolarmente e quindi isolato dagli altri, ogni stato è irripetibile e quindi la durata del tempo della vita è irreversibile. Per rendere meglio la differenza tra i due tipi di tempo si può far riferimento all'immagine della collana di perle per il tempo dello spazio perché è composto da istanti tutti uguali ma che possono essere anche considerati singolarmente, separati e isolati dagli altri. Questo non vale per iltempo della vita che assomiglia più ad una valanga che mentre cade a valle ingloba sempre più neve e questo non può essere separato, non può essere considerato singolarmente. In realtà noi abbiamo comunque l’impressione che il tempo che scandisce la nostra vita sia come la collana di perle piuttosto che la valanga e questo perché deriva dalla nostra : ad esempio partiamo proprio dalla scomposizione in parti e questo modo è proprio quello che viene utilizzato da tutte le scienze. Per percepire nel modo corretto questo tempo della vita bergson dice di dover abbandonare il metodo che viene utilizzato dalle scienze e assumere invece un altro strumento che è quello dell’intuizione perché tentando di conoscere per analisi alla fine è come se tentassimo di ricostruire un oggetto dalla descrizione delle parti che lo compongono. Se procediamo invece con l'intuizione riusciamo a cogliere l’oggetto nella sua totalità, questo sarebbe lo scopo anche della scienza quello di dare una visione completa dell'oggetto mentre ad esempio lo scopo della filosofia è proprio l’intuizione ed è quindi la filosofia che garantisce la visione completa della realtà. MEMORIA, PERCEZIONE. Proprio perché i nostri pensieri non si succedono in modo ordinato ma si sovrappongono perché siamo davanti ad un continuo fluire, diventa anche più complesso distinguere il presente dal passato, viene quindi meno il legame tra percezione e memoria perché la percezione non è mai qualcosa di istantaneo me è sempre collegata alla memoria che quindi è necessaria per assicurare la continuità dell'esperienza. La memoria influisce sulla percezione in due modi che variano a seconda della tipologia del ricordo: primo si basa su meccanismi motori, in quanto la memoria agisce per abitudine e il secondo su ricordi puri, agisce in modo autonomo. L'esempio che sul libro era riportato era quello di una poesia, per impararla a memoria intervengono queste due tipologie di memorie, la prima serve perché avendo ripetuto più volte la poesia mi permette di ripeterla meccanicamente mentre il secondo serve per ricordare l’esperienza in sé. Da questa distinzione della memoria deriva una distinzione dei ricordi che vengono visti in ricordi-immagine per quanto riguarda il primo processo della memoria, quello dipendente da fattori esterni e i ricordi puri, che fanno riferimento al secondo processo perché nascono in modo spontaneo. In entrambi questi tipi di ricordi agisce la percezione che però seleziona alcune fra tutte le immagini che abbiamo e in questo senso ha uno scopo più pratico perché prepara l'organismo ad agire. Al tempo stesso però la memoria è come se fosse indipendente dalla materia e per chiarire questo concetto lui parla delle afasie, dei disturbi del linguaggio che possono venire dopo un ictus ad esempio, queste non cancellano la memoria ma fanno si che il nostro sistema di percezioni non funzioni in modo perfetto tanto da ricreare gli schemi motori per ricordare determinate sensazioni dipendenti da fattori esterni. Proprio per questo ci propone l’immagine del cono rovesciato alla cui base ha il presente mentre al vertice ha il passato, al centro dove sta la percezione avviene l’incontro tra passato e presente. TEORIE EVOLUZIONISTICHE Begson si è interessato anche delle teorie evoluzionistiche e proprio dai suoi studi deriva la concezione della vita come slancio vitale perché lui non condivide la visione della vita che molti evoluzionisti ne hanno dato. Per questo lui arriva a parlare per il mondo e per la sua evoluzione di slancio vitale, una vita praticamente intesa come un eterno fluire al quale l’uomo deve adattarsi stando in costante cambiamento. In questo senso rifiuta quindi sia la visione vitalistica della realtà e anche quella finalistica. La sua visione è una visione meccanicistica che rende la realtà un insieme di istanti isolati tra di loro ma legati da rapporti di causa-effetto. Bergson qui delinea anche le caratteristiche proprie dell'animale e quelle proprie dell’uomo perche c’è stata una prima biforcazione quando si è diviso l'organico dall’inorganico, una seconda per la distinzione in piante e animali e poi un’altra ancora che riguarda gli animali perché si sono divisi in quelli che hanno l’istinto e quelli che hanno l’intelligenza. L’istinto che caratterizza gli animali è la capacità di usare gli strumenti che generiamo dal nostro corpo per poter sopravvivere e quindi adattarci a questo eterno fluire. L'intelligenza che appartiene all'uomo è la capacità di risolvere i problemi attraverso però con cose che non generiamo da noi ma all’infuori di noi. In realtà però l'intelligenza non è l’unica cosa che appartiene all'uomo perché c’è anche |’ che è una sorta di istinto disinteressato che serve per cogliere l'essenza dell’uomo e della realtà. RELIGIONE Dopo aver pubblicato i suoi scritti sull'evoluzione bergson venne condannato dalla chiesa cattolica e lui risponde a queste accuse con un’altra opera partendo proprio da dove derivino le norme che regolano l’agire umano. Per lui sostanzialmente stanno nelle tradizioni e nelle consuetudini che scandiscono la vita degli individui e che vengono interiorizzate attraverso l'abitudine. Queste norme per bergson sono una morale chiusa che permette agli individui di conformarsi alle consuetudini della comunità ma che però dà l’immagine di una società chiusa. A questa società chiusa si contrappone una società aperta che deriva dalla seconda fonte delle norme che è quella dell’aspirazione. Queste sono delle regole che non arrivano dalla società ma da dio che si è messo in contatto con l'umanità attraverso delle figure nel corso della storia, figure considerate come dei riformatori morali.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved