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Bergson e la concezione del tempo, Appunti di Filosofia

Bergson, la sua concezione del tempo, il concetto di libertà, lo slancio vitale, le tipologie di società e le religioni correlate ad esse

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 05/05/2022

sabrina-viceconti
sabrina-viceconti 🇮🇹

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Scarica Bergson e la concezione del tempo e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Bergson Da questo momento in poi ci saranno delle filosofie che andranno a discostarsi dal positivismo e l’idealismo perché si metteranno in luce delle criticità in entrambi, un esempio è Bergson. Nella seconda metà dell’Ottocento Bergson darà vita allo spiritualismo, una nuova corrente. Bergson laureato in matematica, vince premio Nobel per la letteratura, scriverà molte opere. Mette in luce la sua visione che va in contrasto con il positivismo. Questo contrasto non va letto nel senso del non accettare il positivismo ma nel reputare che la scienza, importantissima per quello che ha prodotto negli sviluppi tecnologici, per il benessere dell’uomo, abbia sbagliato nell’ andare a conoscere attraverso di essa anche il mondo interiore dell’uomo convinta di poter conoscere tutto attraverso il metodo sperimentale. Qui parte la critica di Bergson ovvero mette in luce l’errore di aver creduto che attraverso la scienza si potesse conoscere questo mondo di emozioni andando a togliere valore, il ruolo di privilegio alla filosofia. La filosofia era stata smembrata dai positivisti, serviva solo come una sorta di collante tra le altre scienze. Lo spiritualismo mette in luce l’importanza del ruolo della filosofia per lo studio del nostro mondo interiore. Per spiegare bene questo Bergson mette in luce la concezione del tempo per far comprendere cosa sia questo mondo interiore, chiamato da lui coscienza (insieme di nozioni, di sentimenti che vanno a ritrovarsi all’interno dell’uomo) e per mostrare lo sbaglio della scienza nel credere di poter penetrare all’interno di questa realtà. La concezione del tempo  Tempo spazializzato: il tempo della scienza è un tempo: -omogeneo= ogni instante è uguale all’altro -quantitativo= prodotto da una quantità di instanti, utilizza la matematica nel suo procedere -questi instanti sono distaccati uno dall’altro -reversibile= questi instanti sono reversibili vale a dire (si può tornare indietro, si può sistemare tutto) Il tempo spazializzato è un tempo che studia la realtà che mi circonda analizzandola e suddividendola in tanti instanti, ognuno separato dall’altro e ognuno uguale all’altro. Bergson per spiegarci tale concezione utilizza la metafora della collana di perle: la collana di perle è composta da tante perle che quantitamente possono essere differenti ma sono una uguale all’altra (omogenee), distaccate una dall’altra, reversibili (se si rompe la collana, posso sistemarla)  Tempo qualitativo: tempo della coscienza fatto di stati d’animo, emozioni non può essere spiegato dal tempo della scienza I sentimenti, le emozioni sono: - qualitativamente diverse le une dalle altre - non distaccate, unite una concatenata all’altra, sono un flusso continuo -eterogenee, sono tutte differenti dall’altra - sono irreversibili, quello che accade nella coscienza non può essere cambiato, sistemato Tutto quello che accade o è accaduto si va a ripercuotere sul futuro. Bergson per spiegarci tale concezione utilizza la metafora della valanga o del gomitolo di lana: dalla nascita e tutto ciò che accade giorno per giorno è come se avesse portato ad unire un gomitolo di lana. Il flusso continuo di stati d’animo mi porterà a questo gomitolo di lana. Tutto il passato fa parte della nostra vita, influenza il mio presente e non si può andare a togliere dalla persona che si è nel presente. Il tempo della coscienza viene chiamato durata perché il passato dura nel presente, passato e presente durano nel futuro. L’uomo è libero perché è spontaneo nell’agire, libertà è sinonimo di spontaneità. Ognuno decide cosa fare o cosa non fare, ognuno può fare una scelta in maniera spontanea, l’uomo è libero di vivere la propria realtà dal punto di vista della scienza quantitativa. Ognuno di noi agisce in maniera differente davanti alle situazioni. Questa libertà Bergson la ritrova nella vita nella sua interezza, lui crede che alla base della vita, di tutto l’universo c’è ciò che lui ha chiamato slancio vitale. Lo slancio vitale è una forza che dà l’avvio alla nascita delle varie cose, Bergson fa l’esempio del fuoco d’artificio provocano nel cielo qualcosa di meraviglioso ma tutto parte da questi fuochi che vengono accesi, (questi rappresentano lo slancio vitale) che dà l’opportunità una volta in aria di avere diverse diramazioni. Così è la vita che parte ma c’è la libertà nell’uomo nel prendere diramazioni diverse. La vita ha portato avanti da un punto di vista evoluzionistico la libertà di produrre forme sempre nuove. Si parte dalla differenziazione tra le piante e gli animali: le piante si nutrono e si riproducono, gli animali hanno in più la possibilità del movimento. Dagli animali è nata un’altra biforcazione tra gli echinodermi e i vertebrati: dagli echinodermi si arriva ai molluschi con i vertebrati si arriva all’uomo. Lo slancio vitale non è altro che un’evoluzione creatrice, è libera perché attraverso questa evoluzione crea forme nuove. Lo stesso uomo prima era faber poi diviene sapiens: prima utilizzava solo ciò che trovava in natura, quindi utilizzava gli strumenti organici per il soddisfacimento dei propri bisogni mentre dopo, diventando sapiens, l’uomo ha iniziato a costruire gli strumenti per realizzare i desideri e i bisogni utilizzando gli strumenti inorganici. La differenza per Bergson sta che l’uomo quando è faber utilizza l’istinto che fa sì che l’uomo possa soddisfare i suoi bisogni attraverso gli strumenti organici, quando l’uomo è sapiens attraverso l’intelligenza costruisce gli strumenti per riuscire a soddisfare i bisogni. Né uno né l’atro però sono fondamentali per comprendere la nostra interiorità, per questo vi è bisogno dell’intuizione. Attraverso l’intuizione, misto tra istinto e intelligenza, l’uomo riesce in maniera immediata ad arrivare al mondo interiore, a cogliere la realtà nel suo profondo. L’intuizione permette di guardare la realtà che mi ricirconda in maniera migliore perché non la guardo in maniera settorializzata (come nella scienza) ma riesco a coglierla nell’integralità. La filosofia è intuizione mette insieme il mondo interiore attraverso il tempo come durata, il tempo come durata può essere compreso come memoria, tutta la conoscenza viene chiamata memoria (sta ad indicare tutto il flusso di coscienza che mi appartiene) La memoria non è il ricordo, lui mette in evidenza che noi non ricordiamo tutto ma andiamo a ricercare all’interno della memoria qualche ricordo (ricordo immagine) quando ci serve per agire nella realtà, l’azione nella realtà viene chiamata percezione. Percepisco ciò che sta accadendo e per agire vado a ricercare il ricordo immagine. L’importanza del connubio tra lo spirito e il corpo, lo spirito è la rappresentanza data dalla coscienza che fa si che il corpo posso effettuare delle azioni in base ai ricordi che possiedono una rilevanza fondamentale nel nostro comportamento.
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