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Bergson, tempo, slancio vitale, Appunti di Filosofia

Gli appunti presentano una lezione su Bergson, filosofo francese che nasce a Parigi nel 1859, egli è il massimo rappresentante dello spiritualismo. Viene illustrata la sua teoria del tempo.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 18/06/2024

maria-guadagno-4
maria-guadagno-4 🇮🇹

Anteprima parziale del testo

Scarica Bergson, tempo, slancio vitale e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! BERGSON Bergson, è un filosofo francese che nasce a Parigi nel 1859 e muore sempre a Parigi nel 1941. Vincerà anche il premio Nobel per la letteratura, esattamente come anche Sartre, perché scrive queste pagine super poetiche, non esiste il premio Nobel per la filosofia, lo vincono per la letteratura. Bergson è il massimo rappresentante dello spiritualismo. Che cos'è lo spiritualismo? Noi abbiamo visto una serie di reazioni all'idealismo. Abbiamo visto prima la contrapposizione tra idealismo e materialismo, quindi Marx e Feuerbach. In particolare, nell'idealismo l'astratto crea il concreto, nel materialismo è il contrario, è il concreto che viene messo al centro. Poi abbiamo visto anche l'irrazionalismo, per esempio quello di Schopenhauer, anche di Kierkegaard, abbiamo visto il positivismo e queste sono tutte reazioni all'idealismo. Adesso abbiamo lo spiritualismo con Bergson, che è una reazione al positivismo. Il massimo rappresentante del positivismo è Comte; egli prendeva l'osservazione come strumento di conoscenza, sosteneva la superiorità dell'esteriorità rispetto all'interiorità, quindi sacrifica la psicologia, lo studio della psiche umana, perché la psicologia nel positivismo o è biologia o è sociologia. Lo spiritualismo invece vuole recuperare quella psicologia, vuole riscoprire l'interiorità e la filosofia quindi assume proprio il significato di psicologia, un'indagine sull'interiorità e sulla coscienza dell'individuo. Bergson muore nel 41, periodo in cui la Francia è durante la seconda guerra mondiale e da una parte c'è la Repubblica di Vichy e dall'altra parte il resto della Francia è occupata dai tedeschi, quindi una brutta situazione. Però comunque lui vive la Belle Epoque, periodo di grande fermento culturale e appunto sviluppa questa ideologia. Tra i nomi delle sue opere ricordiamo Saggio sui dati immediati della coscienza del 1889, quindi vediamo già dati immediati e coscienza, la presenza di coscienza nel titolo che significa psiche, i dati immediati sono dati intuitivi, quindi che non hanno bisogno della mediazione della ragione, dati intuitivi della psiche. Poi abbiamo un'altra opera Materia e Memoria del 1896 in cui la parola importante è memoria, cioè la coscienza che in parte è memoria. E poi abbiamo l'evoluzione creatrice del 1907. La cosa importante di Bergson è la teoria del tempo. Che cos'è il tempo? Allora Bergson fa una distinzione di due tipi di tempo, il tempo della scienza e il tempo della coscienza. Con tempo della scienza intendiamo un tempo oggettivo, un tempo convenzionale che aiuta gli uomini a vivere, è utile per vivere, un tempo misurabile che però ci dice Bergson è un tempo bastardo, cioè unisce tempo e spazio e proietta la durata nell'estensione. Il tempo prende forma di una linea in cui tutti i punti sono uguali fra loro, il che vuol dire che questo tempo, il tempo della scienza è costituito da tutti i momenti uguali fra loro, che sono omogenei e distinguibili, possiamo pensare per esempio ad una collana di perle, per capire meglio, che sono tutte perle uguali distinte fra di loro, ed è un tempo riproducibile, reversibile ecc... Un tempo quindi misurabile però soltanto per fini pratici dell'esistenza. E poi abbiamo il tempo della coscienza che invece è un tempo soggettivo che chiama durè, ossia la durata. Il fatto che si chiami durata già ci fa capire che è un concetto dinamico, è un qualcosa che si espande. In effetti questo tempo della coscienza non è formato da momenti tutti uguali fra loro e distinguibili in maniera esatta, ma è formato da momenti non omogenei e non separabili. E' un tempo che si accumula su se stesso, che scorre continuamente; infatti il tempo interiore ha consistenza diversa in base al nostro stato d'animo, per esempio se siamo felici ci sembra che scorra più velocemente se stiamo in ansia si sembra che scorra molto più lentamente. Però è un tempo autentico, perché il tempo autentico di cui noi abbiamo coscienza, cioè noi percepiamo il tempo in base a questa concezione, non in base alla concezione oggettiva del tempo. Quindi secondo sempre questa concezione il tempo non è più una linea retta, ma il passato non è separabile dal presente, tutto scorre, tutto si accumula l'uno sull'altro, è tutto insieme a noi sempre. Quindi se prima per parlare del tempo potevamo pensare alla collana di perle, adesso possiamo pensare ad un gomitolo di lana che cresce e si aggroviglia su se stesso. Quindi il vissuto si può recuperare soltanto ricordandolo, però il ricordo è inevitabilmente condizionato da ciò che è avvenuto dopo quel momento che ci vogliamo ricordare e da cosa siamo noi oggi. Quindi possiamo capire che non è un tempo reversibile, non possiamo ritornare indietro in maniera facile, ma appunto è un tempo che si accumula, scorre continuamente, è un flusso. Non c’è distinzione tra passato, presente e futuro. Adesso la durata a sua volta si può distinguere, secondo Bergson, in conservazione totale e creazione totale. La conservazione totale è anche la memoria e bisogna dire che però memoria e ricordo, secondo Bergson, sono due cose diverse, perché il ricordo è il recupero razionale di un momento, di un evento passato, mentre la memoria è la conservazione totale di tutto il nostro vissuto, di tutte le nostre esperienze. Per esempio per capire meglio la memoria, che è conservazione totale: La memoria non è la facoltà di classificare ricordi in un cassetto, quindi non è quella facoltà di registrare le cose, tipo a dire “è successo questo il giorno tot e così via” ma è l'accumularsi del passato su se stesso che prosegue senza tregua. Quindi la memoria è un accumularsi costante del passato sul presente, cioè si accumula sempre tutto, si mixa sempre tutto. Il passato tutto intero ci segue ad ogni istante ciò che abbiamo voluto, sentito, pensato sin dalla prima infanzia è l'acchino sul presente cui va ad aggiungersi. Quindi intanto vediamo questa importanza della prima infanzia che è riconducibile per esempio a Freud. Poi questa cosa che il passato ci segue sempre, nel senso appunto che noi non possiamo staccare un momento presente da quello che abbiamo vissuto prima, perché è sempre con noi, costantemente, si accumula sempre tutto e appunto il passato si va sempre ad aggiungere sul presente che stiamo vivendo.
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