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Biennio Rosso, Fascismo, Crisi del 29 e Leggi razziali, Appunti di Storia

Il periodo storico dell'Italia dopo la prima guerra mondiale, caratterizzato da crisi economica e sociale, arricchimento della classe più abbiente, disoccupazione degli ex soldati, insurrezioni del movimento operaio e contadino, nascita del Partito Popolare Cattolico e la rottura definitiva all'interno del Partito Socialista Italiano. Viene descritto anche il ruolo di Giolitti e la questione fiumana. Il testo fornisce una panoramica generale degli eventi e dei protagonisti del periodo.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 17/10/2022

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Scarica Biennio Rosso, Fascismo, Crisi del 29 e Leggi razziali e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! DOPO GUERRA E BIENNIO ROSSO (1919-1920) L’Italia esce dalla guerra da una parte come vincitore dall’altra come un paese in profonda crisi. L’Italia era un paese giovane e povero che si era imbattuto per la prima volta in un conflitto mondiale. Il governo italiano Durante il conflitto si è trovato costretto a mettere numerose imposte che colpivano in modo disordinato I contadini gli operai e il ceto medio. La guerra crea però anche un arricchimento per la classe più abbiente (industriali, vendono armi allo Stato) attraverso le commesse statali, si sono arricchiti tramite il mercato nero quando pochi accaparratori si impossessano di beni di prima necessità in un momento in cui questi beni sono carenti. Un altro problema riguarda molti ex soldati dell’esercito che dopo aver lasciato le armi e la divisa in seguito alla riduzione dei quadri militari molti di essi non sono in grado di inserirsi nella vita civile e rimangono disoccupati, nutrendo un forte risentimento nei confronti di una patria ingrata. I nazionalisti sono delusi perché l’Italia non ha ottenuto tutto ciò che gli era stato promesso nei patti di Londra. Diffondendosi così un sentimento di frustrazione che D’Annunzio chiamò vittoria mutilata, ed è proprio lui che si mette a capo di reparti militari ribelli, appoggiato dai ribelli il 12 settembre 1919 occupò la città di Fiume rivendicandola all’Italia. Proclama unilateralmente l’annessione di fiume all’Italia, questa situazione durò per più di un anno finché fu proprio Giolitti, richiamato al governo dal presidente in sostituzione Francesco Nitti (1919-1920), a risolvere la questione fiumana rimandando in carica dal 1920 al 1922. Firmò con la Jugoslavia i trattati di Rapallo del 1920 i quali prevedono che la Jugoslavia riconosca l’Istria all’Italia e anche la città di Zara viceversa l’Italia riconosce la Dalmazia alla Jugoslavia e la città di fiume viene fatta città stato. D’Annunzio non è contento si rifiuta di lasciare la città di fiume ed è costretto ad intervenire con l’esercito per fargli sgomberare la città. Nel dicembre del 1920 i nazionalisti chiederanno uno Stato più convincente che si faccia rispettare in politica estera appoggiandosi poi al partito fascista di Benito Mussolini. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA E LA NASCITA DEL PARTITO POPOLARE IN ITALIA (1919-1920) Il biennio rosso si riferisce a due anni cioè il 1919 e il 1920.questi anni sono caratterizzati da disordini a carattere insurrezionale che hanno come protagonista il movimento operaio. Le nazioni coinvolte sono la Germania, l’Austria, l’Ungheria e l’Italia. Motivo delle insurrezioni Nel 1917 in Russia c’è stata la prima rivoluzione comunista della storia cioè Lenin riesce a prendere il potere e riesce a instaurare un governo comunista, quando Stalin salirà al potere però nell’unione sovietica si affermerà un governo dispotico, autoritario e tirannico. Gli operai sono affascinati dalla rivoluzione di Lenin e iniziano a ribellarsi cercando di instaurare anche loro un governo comunista. Per quanto riguarda l’Italia, i protagonisti di queste insurrezioni non sono soltanto gli operai ma anche i contadini perché l’Italia nel 1919 è ancora un paese agricolo dato che le industrie sono tutte concentrate al nord. Questi contadini non sono in condizioni benestanti e sono anche braccianti; il sogno del contadino italiano è solamente quello di avere un pezzo di terra suo Che gli consenta di vivere dignitosamente. Armando Diaz lo sapeva benissimo e quindi nel 1917 in seguito alla disfatta di Caporetto, sostituisce Cadorna e promette ai soldati un appezzamento di terra tutto loro; e grazie a questo il 4 novembre l’Italia vinse. Ma questa promessa non viene mantenuta, i contadini si trovano nella stessa situazione in cui erano rimasti prima della guerra; per questo migliaia di contadini iniziano ad occupare le terre dei latifondisti. In quest’azione i contadini sono appoggiati dai socialisti, la CGL cioè il sindacato e anche il neonato partito cattolico fondato da Don Luigi Sturzo nel 1919 che prende il nome di partito popolare cattolico. Gli ideali di questo partito sono: -È un partito interclassista cioè non fa riferimento a una determinata classe sociale e contrappone l’idea di Marx dicendo che le classi sociali devono collaborare tra di loro; nasce anche per il consenso del Papa Benedetto XV. -difesa della famiglia tradizionale, schierarsi contro il divorzio, a favore dell’insegnamento della religione nelle scuole. Tra gli esponenti principali citiamo Alcide De Gasperi perché nel 1943 fonda un altro partito cattolico che chiama “ democrazia cristiana“ che insieme al partito socialista, comunista e repubblicano italiano contribuirà alla stesura della nostra costituzione. Nel 1920 viene organizzato un altro sciopero dalla Fiom (federazione italiana operai metalmeccanici), gli industriali reagiscono con la serrata cioè una forma di protesta chiudendo le fabbriche. Gli operai reagiscono nel 1920 quando 300 industrie vengono occupate da 500.000 operai. Nascono dei consigli operai sul modello dei soviet, fuori dalle fabbriche ci sono le guardie rosse che sono guardie armate che difendono l’occupazione delle fabbriche. Nel 1920 abbiamo il potere Giolitti che da sempre si era schierato contro l’intervento repressivo degli scioperi che decide quindi di non intervenire ma dopo qualche settimana i sindacati e il governo aprono una trattativa dove si decide un aumento salariale per gli operai e Giolitti promette agli operai un progetto di compartecipazione Nella gestione delle fabbriche, si tratta di una promessa mai mantenuta per calmare la situazione; nel 1920 si conclude l’occupazione delle fabbriche ma ci sono delle conseguenze: •gli industriali sono delusi da Giolitti che non è intervenuto guardando meglio il fascismo che sta ascendendo •Si consuma una rottura definitiva all’interno del partito socialista italiano. Nel gennaio del 1921 nasce a Livorno il partito comunista italiano (parte massimalista) per opera di Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti e Amedeo Bordiga. Fa riferimento all’esperienza del comunismo e alla classe operaia. 6 aprile 1924: nuove elezioni con questa legge in vigore, clima di violenza ed intimidazioni, le classi sociali dirigenti finanziano la campagna elettorale dei fascisti mentre le camicie nere, diventate milizie per la sicurezza nazionale, ostacolano la campagna elettorale degli avversari attraverso violenze ed intimidazioni anche in questo caso vi saranno diversi feriti diversi morti e molti elettori dell’opposizione verranno tenuti a casa con la forza non permettendogli di esercitare la loro funzione e nelle settimane precedenti di non poter svolgere la propria azione di propaganda elettorale; oltretutto gli avversari fecero la mossa suicida di non presentarsi uniti ma separati, sappiamo che in un sistema elettorale maggioritario è importante presentarsi uniti e non presentarsi separati come invece hanno fatto gli oppositori del fascismo. Viceversa tutte le forze politiche che hanno sostenuto il governo Mussolini si presentano uniti in un’unica lista nazionale quindi ad appoggiare il fascismo è il PNF che però ha allargato il proprio partito in una lista nazionale includendo alcuni elementi ex liberali che sono entrati nella lista nazionale sono le forze politiche di coalizione che avevano appoggiato il primo governo Mussolini. Quindi le elezioni del 24 vengono vinte dai fascisti; le intimidazione delle camice nere influenzano profondamente questo risultato elettorale e il fascismo ottenendo la maggioranza relativa ottiene i due terzi del parlamento cioè il 66% dei seggi. Il 30 maggio del 1924 Giacomo Matteotti che era il segretario del partito socialista unitario (altro partito che si è scisso dal partito socialista Italiano) trovò coraggio di denunciare quanto accaduto in un famoso discorso alla camera dei deputati, dove i due terzi dei deputati sono fascisti, un terzo invece viene assegnato alle opposizioni (secondo quanto stabilito dalla legge acerbo); Matteotti trova il coraggio di denunciare la falsità delle elezioni del 1924 e in questo famoso discorso Giacomo Matteotti fa la crono storia di tutte le violenze fasciste e chiede l’annullamento delle elezioni del 1924 considerate finte. Il 10 giugno del 1924 Giacomo Matteotti viene rapito e ucciso dalle camice nere e il cadavere viene ritrovato poi nelle campagne romane; fu allora che il fascismo attraversò un periodo difficoltà da più parti del paese e si alzano voci critiche nei confronti di Mussolini anche la stampa (quella rimasta ancora libera) attacca Mussolini considerandolo responsabile di quanto avvenuto, in tutto il paese abbiamo manifestazione e vicinanza nei confronti della famiglia e anche la fine dell’illusione di quanti credevano che il fascismo si sarebbe istituzionalizzato e normalizzato, anche delusione di quanti pensavano che il fascismo avrebbe riportato l’ordine in Italia per poi in un secondo momento normalizzarsi, ma stava portando solo disordine. Quindi il fascismo dopo l’assassinio Matteotti attraversa un periodo di crisi e profonda impopolarità nel paese; tuttavia anche in questo caso le opposizioni non furono in grado di approfittare della situazione quindi il 18 giugno 1924 gli oppositori del fascismo abbandonano il parlamento per segno di protesta, avrebbero fatto ritorno solo quando sarebbe stata ripristinata la legalità quindi in risposta all’assassinio Matteotti; questo episodio passa alla storia come “secessione dell’Aventino” il termine rimanda ad un altro episodio di storia romana nel 494 a.C. i plebei si ritirano sul colle avventino per protestare contro i soprusi dei patrizi; quindi il termine avventinismo indica l’astensione dall’assemblea parlamentare come forma di protesta. Quindi astensione da un’assemblea in generale. Si trattava di una chiara pressione sul re, di fronte alla secessione dell’aventino e alla colpevolezza evidente di Mussolini, si sperava che Emanuele terzo avrebbe a questo punto avrebbe ritirato la fiducia a Mussolini e indetto nuove elezioni, questa volta regolari; ma tutto ciò non accade, il re decide di non intervenire e ciò consente a Mussolini di superare il momento di difficoltà. 3 gennaio 1925 Mussolini tiene un famoso discorso alla camera in cui si assume provocatoriamente la responsabilità di quanto avvenuto e questo discorso segna il passaggio dalla fase transitoria dal vero e proprio regime fascista. LEGGI FASCISTISSIME Con queste leggi lo statuto Albertino non viene abrogato ma rimane formalmente in vigore anche se i suoi principi vengono completamente stravolti. con le leggi fascistissime il presidente del consiglio cioè Benito Mussolini assume il titolo di capo del governo. È lui in quanto capo del governo a decidere cosa verrà discusso in parlamento. questo fa sì che lui possa evitare ogni forma di dibattito parlamentare. non è più responsabile di fronte al parlamento ma soltanto di fronte al re. in un secondo momento una nuova legge stabilisce che compete al gran consiglio del fascismo presentare al re il capo del governo, ciò significa che nemmeno il re può destituire Mussolini ma soltanto il gran consiglio del fascismo può ritirare la sua fiducia. Mussolini diventa irremovibile ma nel 1943 i deputati del gran consiglio del fascismo votano la sfiducia di Mussolini che viene arrestato da Vittorio Emanuele III. le istituzioni elettive locali vengono abolite e vengono sostituiti dal podestà (nominato dal governo di Roma) e dalla consueta (nominato dal governo centrale). nasce il tribunale speciale per la difesa dello Stato che deve giudicare in materia di reati un’opinione cioè esprimere per mezzo stampa e non solo un’opinione contraria al fascismo. criticare l’operato di Mussolini commetteva un reato opinione. Le pene per coloro che non erano fascisti sono anni di carcere (es. Antonio Gramsci fondatore del partito comunista viene condannato a due anni di carcere duro). alcuni italiani scappano dall’Italia. si poteva anche essere condannati al confine cioè condannati in zona isolata dal paese e sottoposti costantemente all’osservazione della polizia. Nasce anche l’OVRA (organizzazione vigilanza repressione antifascismo). L’OVRA È una polizia segreta che agisce in modo spietato per sgominare gli antifascisti. nel 1926 i deputati dell’opposizione vengono dichiarati decaduti. nel 1929 viene emanata una nuova legge elettorale quindi si svolgono le nuove elezioni. in questa legge si stabilisce che il grande consiglio del fascismo avrebbe presentato a tutti gli elettori un’unica lista di 400 nomi. il voto non è segreto ma palese. il fascismo vinse con oltre il 90% di voti. TOTALITARISMO IMPERFETTO: Il fascismo è l’unico regime totalitario Fascismo= Italia Nazismo= Germania Stalinismo= Unione sovietica Il regime totalitario è un sistema politico dove lo Stato controlla interamente la società e la vita degli individui. Quindi il controllo non è solo della vita politica ma anche di tutti gli aspetti della società e addirittura della vita privata. Innanzitutto con il monopolio esclusivo dei mezzi di comunicazione (stampa, radio) imponendo i discorsi del duce in piazza per coloro che non hanno la radio, stampa sottoposta alla censura, anche il cinema viene controllato, nascono i cinegiornali che si incaricano di esaltare la figura del duce e del fascismo e mostrano i presunti progressi dell’Italia ottenuti grazie ad esso. La scuola diventa fascista e diventa cassa di risonanza del regime fascista, I maestri sono anch’essi obbligati ad esaltare la figura del dittatore. Assistiamo a una militarizzazione della vita pubblica dove i giovani vengono irregimentati. Cambiano le festività ad esempio viene abolito il 1 maggio e sostituito dal 21 aprile, vietata la stretta di mano sostituita dal saluto romano. Nel 1936 si stabilisce che tutte le canzoni straniere debbano essere tradotte in italiano. Si dice che il fascismo sia un totalitarismo imperfetto perché in Italia abbiamo due figure cioè il capo del governo Mussolini e il capo dello Stato che continua ad essere Vittorio Manuele III. In Germania invece Hitler è contemporaneamente cancelliere e presidente quindi capo dello Stato e del governo; inoltre l’11 febbraio 1929 Mussolini firma con il Papa i patti Lateranensi dove si stabilisce che le organizzazioni cattoliche rimangono autonome , non possono fare politica ma sono autonome rispetto al fascismo. A partire dal 25 il dissenso dal fascismo diventa un reato, gli antifascisti quando non vengono uccisi direttamente dalle camice nere vengono giudicati dal tribunale speciale per la difesa dello Stato; quindi molti antifascisti sono costretti ad abbandonare l’Italia come Sturzo e Salvemini. Proprio a Parigi per opera di questi antifascisti nascono dei partiti che in Italia erano illegali; l’unico partito che continua illegalmente in Italia e quello comunista. Importante quando si parla di antifascismo è il movimento di giustizia e libertà quando a partire dal 25 i fratelli Rosselli iniziano a stampare il giornale “non mollare“ che è una rivista illegale che invitava gli italiani a non piegarsi al fascismo; nel 1930 questi fratelli con un aereo riescono a sorvolare l’Italia e a lanciare migliaia di volantini che invitano il popolo a non piegarsi alla dittatura fascista, nel 1937 alcuni sicari fascisti riescono ad assassinare i fratelli Rosselli. I repubblicani avevano sciolto i sindacati rendendoli illegali, mentre con il new deal si decide per le libere lotte sindacali (diritto di associazione, di sciopero, ecc.) e così aumenta il potere contrattuale degli operai, e quindi dei salari e del redditto delle famiglie e si alimenta il circolo virtuoso. Inoltre se si è disoccupati si riceve un piccolo stipendio per sopravvivere, aumentando ancora il reddito delle famiglie. Il problema del sistema è che le uscite dovrebbero essere inferiori rispetto alle entrate, ma così non è perché finanziare i lavori pubblici e le misure assistenziali costa allo stato. Le spese vengono recuperate attraverso la ripresa delle attività economiche, perché diventa possibile impostare delle tasse (quando la gente compra paga l’IVA). Pagheranno di più i ricchi perché guadagnano spendono di più. Il social security act è la legge che promuove le misure assistenziali. La wagner act è la legge che promuove le libere lotte sindacali. Il brain trust è un gruppo di economisti che aiutano Roosvelt nel pianificare la nuova politica economica. La situazione migliora, ma gli Stati Uniti tornano a livello pre-crisi solo nel 1939 quando scoppia la seconda guerra mondiale. Roosvelt vince anche le due elezioni successive. POLITICA ECONOMICA ED ESTERA DELL’ITALIA FASCISTA Si divide in due periodi: -Primo periodo liberista dove lo Stato non interviene in economia, i dazi doganali sono bassi per favorire l’esportazione e l’importazione di materie prime a basso costo, le lotte sindacali sono abolite e a beneficiare sono le classi più elevate. -Secondo periodo dal 25 al 26 la politica economica del fascismo comincia a cambiare, lo Stato comincia ad intervenire a partire dagli anni 30 la presenza dello Stato in economia diventa indispensabile perché iniziano a farsi sentire gli effetti della crisi del 29 che arriva anche in Italia. L’Italia reagisce attraverso una politica di opere pubbliche per assorbire la disoccupazione. La più famosa opera pubblica è la bonificazione dell’Agro Pontino (zona paludosa del Lazio) dal quale si ricavano poteri affidati ai contadini del nord est italiano. Per quanto riguarda la politica estera non è coerente. Distinguiamo due momenti: 1º: fino al 35 l’Italia è piuttosto vicina alla Francia e l’Inghilterra contro la Germania nazista la quale voleva annettere l’Austria alla Germania; ma Mussolini fa fronte comune con la Francia e l’Inghilterra impedendo a Hitler di realizzare il suo progetto. 2º: le cose cambiano a partire dal 35 quando Mussolini intraprende la guerra di Etiopia perché voleva dimostrare che con il fascismo l’Italia stava diventando una grande potenza; una guerra brutale contro l’umanità, una guerra sporca. Nel 1936 Il generale Badoglio conquista l’Etiopia creando l’Africa orientale italiana.il prestigio di Mussolini raggiunge la massima proprio a partire dal 36. L’Italia però nel frattempo viene messa al bando dalla società delle nazioni e quindi espulsa, viene quindi isolata economicamente. Mussolini instaura l’autarchia cioè l’economia italiana doveva bastare per la sopravvivenza, ed essere autosufficiente. L’unica nazione che si avvicinerà all’Italia sarà la Germania di Hitler. Nel 36 Italia Germania firmano l’asse Roma Berlino, nel 37 il Giappone firma con Italia e Germania l’asse Roma Berlino Tokyo. Con l’alleanza dell’Italia con la Germania a partire dal 38 arrivano in Italia le leggi razziali contro gli ebrei, nel 39 Hitler e Mussolini firmano il patto d’acciaio, patto di alleanza militare che non è a carattere difensivo ma prevede un patto offensivo, cioè se una delle due parti si fosse trovata in guerra l’altra è automaticamente costretta a seguirla. LE LEGGI RAZZIALI Una certa ossessione per la purezza della razza era già presente prima dell’asse Roma-Berlino Quando a seguito della guerra d’Etiopia si conquista l’Africa orientale in questo periodo vennero pubblicate leggi contro i neri nel 1938 vengono emanate in Italia le leggi antisemite contro gli ebrei, contro gli ebrei chiamate leggi razziali, che comportarono l’espulsione degli ebrei da tutte le attività dello stato. In Italia viene pubblicato il manifesto della razza nel 1938, firmato da alcuni scienziati italiani. In Germania nel 38 avviene la notte dei cristalli: A Parigi fu assassinato un tedesco da un ebreo polacco e in occasione di questo episodio si scatenarono violenze a danno degli ebrei. In questa notte vennero distrutti i negozi e incendiate le sinagoghe; la situazione degenera durante la 2a guerra mondiale, imbattendosi in comunità ebraiche sempre più numerose quindi la prima soluzione è quella del ghetto 20 gennaio 1942 si tenne la conferenza in cui si decide per lo sterminio totale di tutti gli ebrei 27 gennaio 1945 quando l’armata rossa cioè i sovietici entrarono ad aushviz in Polonia liberando il campo dì concentramento e rendendo pubblici gli orrori successi in questi campi dì sterminio.
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