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Biennio Rosso (Primo Dopo Guerra), Appunti di Storia

Periodo successivo alla 1° Guerra Mondiale

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 15/06/2024

StudenteGenZ
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Scarica Biennio Rosso (Primo Dopo Guerra) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! BIENNIO ROSSO “Biennio Rosso” si riferisce al periodo della storia europea successivo alla prima guerra mondiale in cui si verificarono mobilitazioni contadine, tumulti, manifestazioni operaie, occupazioni di terreni e fabbriche con in alcuni casi tentativi di autogestione. Le agitazioni si estesero anche alle zone rurali e furono accompagnate da scioperi, picchettaggi e violenti scontri. BIENNIO ROSSO IN ITALIA L'Italia del primo dopoguerra affronta una crisi profonda caratterizzata da un'industria orientata al bellico, un deficit di bilancio significativo, inflazione elevata e mancanza di esportazioni. La rivoluzione russa ispira i lavoratori e i contadini a rivendicare i propri diritti contro la borghesia. La classe dirigente liberale è in crisi, mentre emergono due nuovi partiti: il Partito Popolare Italiano (PPI), di ispirazione cattolica e anti-socialista, e il Partito Socialista Italiano (PSI), diviso tra massimalisti rivoluzionari e riformisti. Il 23 marzo 1919, Benito Mussolini fonda i "Fasci di combattimento" a Milano, un movimento nazionalista e antisocialista con tendenze repubblicane e riformiste. La politica è caratterizzata da violenza e azioni dirette. Nello stesso anno, il governo Orlando è impegnato nelle trattative di pace di Versailles e affronta la questione di Fiume, che culmina nell'occupazione della città da parte di Gabriele D'Annunzio e dei nazionalisti nel settembre 1919. Tra il 1919 e il 1920, l'Italia vive agitazioni sociali, con scioperi nell'industria e nelle campagne. Alle elezioni del novembre 1919, il PSI ottiene il 32% dei voti, ma si rifiuta di formare alleanze, costringendo i liberali a coalizzarsi con i popolari. Il governo Nitti è breve e Giovanni Giolitti ritorna al potere, negoziando il Trattato di Rapallo con la Jugoslavia il 12 novembre 1920, risolvendo temporaneamente la questione di Fiume prendendosi anche Trieste, Gorizia, l'Istria e la città di Zara. L'occupazione delle fabbriche nel 1920, guidata dai metalmeccanici, si ispira al bolscevismo, con il governo che media per evitare conflitti. Tuttavia, il potere liberale è in declino e Giolitti invita gli industriali a cedere alle pressioni sindacali, concedendo di fatto il controllo del settore industriale ai sindacati. Il socialismo cresce in Italia e la borghesia si oppone con forza. BIENNIO ROSSO IN GERMANIA Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, la Germania del 1919 si trova in una situazione di caos simile a quella della Russia del 1917. Con l'armistizio, l'esercito tedesco si disintegra e i soldati tornano a casa stanchi e armati. Il governo è guidato dal Consiglio dei Commissari del Popolo, presieduto dal socialdemocratico Friedrich Ebert, composto da socialisti, inclusi membri del USPD (Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania), una fazione di sinistra separata dal SPD (Partito Socialdemocratico di Germania). I socialdemocratici, con una lunga tradizione di lotte legali e controllo sui sindacati, preferiscono una transizione verso una Costituzione Democratica piuttosto che una rivoluzione sovietica. L'esercito accetta questo stato di cose a patto di mantenere la propria indipendenza e di gestire l'ordine pubblico. Tuttavia, questa linea moderata del SPD si scontra con le aspirazioni dell'USPD e degli spartachisti, un gruppo rivoluzionario che rifiuta l'idea di una Costituente e punta sui consigli operai. Nel gennaio 1919, gli spartachisti tentano un'insurrezione a Berlino, ma la reazione del proletariato è tiepida e il governo socialdemocratico, con l'aiuto dei Freikorps (volontari spesso veterani di guerra), schiaccia la rivolta. Il 19 gennaio 1919 si tengono le elezioni per l'Assemblea Costituente, con i socialdemocratici che vincono ma senza maggioranza assoluta. Si alleano quindi con i cattolici democratici, permettendo l'elezione di Friedrich Ebert a Presidente della Repubblica e la creazione della Costituzione di Weimar, fortemente democratica con suffragio universale e un governo responsabile di fronte al Parlamento. Nonostante la costituzione democratica, Berlino rimane instabile con nuove insurrezioni comuniste e la formazione di una repubblica di consigli in Baviera, repressa in aprile. La destra politica, inclusi i Freikorps, inizia a diffondere il mito della "pugnalata alla schiena", accusando i politici di aver tradito il paese firmando una pace ingiusta. Alle elezioni del 1920, il SPD subisce una sconfitta significativa, cedendo il governo ai cattolici del centro. BIENNIO ROSSO IN FRANCIA Nel frattempo anche le potenze vincitrici si trovano davanti ad un durissimo dopoguerra. La vittoria è stata in fin dei conti amara e i politici di Francia e Germania si trovano davanti anni difficili. Il Biennio rosso passa senza scuotere troppo le due grandi potenze. Dal 1919 in Francia una maggioranza di centro-destra guida la Republique e solo nel 1924 le politiche conservatrici e a pressione sulle classi popolari per gestire la ricostruzione cessano. Il cartello delle sinistre vince le elezioni: Eduard Herriot diventa presidente del consiglio, ma cadde presto per una crisi finanziaria. Nel luglio del 1926 è chiamato l'ex presidente della Repubblica Raymond Poincarè.
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