Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Billy Wilder: Una Vita per il Cinema, Appunti di Storia Del Cinema

Biografia di Billy Wilder, regista cinematografico statunitense di origine austriaca. Dal muto 'Uomini di domenica' (1930) al film europeo 'Fedora' (1978), passando per i successi di 'I cinque segreti del deserto' (1943), 'Sabrina' (1954) e 'Irma la Dolce' (1963). Wilder ha diretto 26 film tra commedie e film drammatici, caratterizzati da un realismo quotidiano e temi come avidità, denaro, ossessioni, menzogne, potere, scambi di ruolo e travestimenti.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/02/2022

gaia-tredicini
gaia-tredicini 🇮🇹

4.5

(2)

9 documenti

1 / 18

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Billy Wilder: Una Vita per il Cinema e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! STORIA DEL CINEMA Biografia di Billy Wilder (1906-2002) • Vero nome: Samuel, Billie: in omaggio a Buffalo Bill, poi modifica il suo nome d’arte in Billy. • Regista e sceneggiatore importante negli anni 40, 50 e 60. • Nel 1942 ha iniziato la carriera da regista con il suo primo film e in totale ha prodotto 26 film (1942-81) tra commedie e film drammatici. • Nasce nel 1906 a Sucha Beskidzka da una famiglia ebrea (non praticante) di lingua tedesca (piccola cittadina che attualmente si trova nel sud della Polonia). All’epoca si chiamava solo Sucha e si trovava nell’impero austro-ungarico, in particolare nella Galizia, zona arretrata e depressa con una popolazione dedita all’agricoltura e molto povera). • La famiglia Wilder è relativamente benestante (piccola-media borghesia), in particolare la madre Eugenia Dittler che aveva anche vissuto a New York ospite di alcuni parenti e si appassiona alla cultura americana. Invece il padre Max Wilder appartiene a una famiglia più modesta e quando conosce Eugenia faceva il capo-cameriere al ristorante. Il fratello maggiore Wilhelm (Willie) ha una carriera nel cinema, ma con un successo inferiore rispetto a Billie. • Dopo la nascita di Willie, Max Wilder prende in gestione dei caffè situati nelle stazioni locali, per migliorare la sua condizione sociale. • Mentre dopo la nascita di Billy il padre si trasferisce a Cracovia dove apre un hotel-ristorante e dove Billy trascorre l’infanzia e l’adolescenza (bambino vivace e irrequieto con una tendenza a mettersi nei guai, grande intrattenitore: raccontava storielle, barzellette e amava essere intervistato, però aveva anche una tendenza ad abbellire le sue storie, talvolta inventandole). • Nel 1916 si trasferisce a Vienna e frequenta un ginnasio statale (non era uno studente brillante, in particolare era interessato alla storia e alle materie letterarie, mentre detestava le materie scientifiche e le lingue). In questo periodo la famiglia ha problemi economici (dovuti a ragioni storiche: fine della prima guerra mondiale, impero austro-ungarico sconfitto e non più esistente, rovesciata la monarchia e istaurata la Repubblica). • Subito dopo si iscrive alla facoltà di legge spinto dalla madre, ma presto la abbandona. Dati i problemi economici la famiglia deve trasferirsi in periferia e Billy sente l’esigenza di rendersi indipendente sul piano economico. La sua prima idea è quella di fare il giornalista. B. scrive una lettera per collaborare nelle riviste dell’epoca (Die Stunde e e Die Buhne, di proprietà di Imre Békessy: imprenditore ungherese), inizialmente riceve un no, ma poi riesce ad introdursi. Inizia a scrivere articoli dedicati a spettacoli di secondo piano, poi conquistando la stima dei suoi superiori, riesce a pubblicare articoli importanti su queste riviste. • 1926: la sua condizione economica migliora e può permettersi un appartamento. Però in questi anni esplode uno scandalo che mette a repentaglio le due riviste e anche la sua carriera da giornalista: Békessy viene accusato di utilizzare le sue testate giornalistiche a scopo di ricatto (soprattutto nel mondo della ristorazione). Per questo Billy sente l’esigenza di cambiare aria. • A Vienna arriva in tourné un jazzista americano prestigioso: Paul Whiteman. Billy realizza un servizio su questi spettacoli e conquista la sua fiducia tanto che W. gli chiede di accompagnarlo nella tappa successiva: Berlino, dove Billy decide di rimanere. Si tratta di una città moderna, dinamica, aperta e tollerante a differenza di Vienna che è raffinata ma immobile (Karl Kraus: intellettuale viennese scrisse degli aforismi riguardo questa contrapposizione). Film dedicati a Berlino: • 1927: “Berlino sinfonia di una grande città” (Walter Ruttman), film muto con una partitura musicale che mostra la città dall’alba al tramonto. Si apre con un treno in corsa che arriva a Berlino. • 1930: “L’angelo azzurro” (Sternberg), storia di un severo professore di liceo che finisce in un cabaret chiamato “l’angelo azzurro” e si innamora della cantante Lolalola (interpretata da Marlene Dietrich*). Quest’amore porterà il protagonista all’umiliazione. Berlino era anche un luogo di divertimento (cinema, teatri, cabaret/ prostituzione e droga) vista dai moralisti come la città del peccato. *M.D. : si trasferisce negli USA. e diventa una diva di Hollywood, amica di Billy, comparirà in suoi due film. Inoltre Berlino era anche un grande centro di produzione culturale in Europa negli anni 20/30 ed era la capitale tedesca del cinema. Vicino Berlino si trovavano gli stabilimenti dell’UFA, casa di produzione importante. • Quando Billy arriva a Berlino cerca di vivere facendo il giornalista, però qui non riesce a vivere con questo lavoro. Quindi conduce una vita da bohémien e frequenta i caffè in cerca di incontri che gli offrissero nuove possibilità lavorative. Per la prima volta entra a contatto con il mondo del cinema. • Nel 1927 inizia a lavorare come sceneggiatore, ma in forma anonima. La prima sceneggiatura firmata da Billy Wilder risale al 1929 scritta per “Il giornalista del diavolo: nella nebbia della metropoli”. Questo film nasce casualmente grazie al produttore Laemmle. Il protagonista è Eddie Polo e contiene elementi autobiografici. • 2º film: “Uomini di domenica” (1930) = film muto che nasce dalla collaborazione di un gruppo di giovani aspiranti registi, in primo luogo Robert e Curt ✴Breve biografia: Dopo la laurea aveva iniziato a lavorare come avvocato e intanto come scrittore, poi abbandona la professione di avvocato ed entra in contatto con il mondo di Hollywood. Diventa uno sceneggiatore professionista sotto la Paramount. • Il primo film a cui i due collaborano è “L’ottava moglie di Barbablù” (1938, commedia di Lubitsch ✴). ✴ Regista nato in Germania da una famiglia ebrea, si trasferisce in America. È considerato uno dei maestri della commedia sonora degli anni ’30. Il film ha successo e i due sceneggiatori cominciano a diventare famosi. Nel 1939 scrivono la sceneggiatura di “La signora di mezzanotte” (commedia, successo) di Mitchell Leisen. • Tra il 1938 e il 1942 la coppia firma otto sceneggiature di commedie (come “Arrivederci in Francia”). Un altro tema inizia ad essere la guerra (come “Colpo di fulmine” di Howard Hawks). Diventano autori molto apprezzati, in virtù della loro capacità di introdurre il dramma nella commedia, per i dialoghi ricchi di doppi sensi e di modernizzare il genere. • 1939: “Ninotchka” = commedia romantica di Wilder e Brackett, diretta da Lubitsch. Il film nasce per rilanciare la carriera dell’attrice Greta Garbo, che recita per la prima volta in una commedia. Si tratta di una commedia insolita perchè contiene forti elementi di satira politica. Trama: Il governo sovietico invia a Parigi tre agenti per rivendere dei preziosi gioielli confiscati ad una duchessa e procurare così denaro per il popolo russo. La donna si oppone e incarica il proprio amante, il conte Leon, di impedirne la vendita e permetterle di riappropriarsene. Leo avvicina i tre uomini e li avvia ai piaceri della vita parigina. Il governo russo reagisce inviando a a Parigi Ninotchka, un’ispettrice. Personaggio di Ninotchka: donna rigida, severa, che non ride mai e che disprezza la società occidentale. Però durante il soggiorno a Parigi si trasforma perchè inizia a frequentare un giovane francese e i locali. • Ultima sceneggiatura scritta insieme: “La porta d’oro” (film drammatico diretto da M. Leisen). Il film inizia in uno studio di Hollywood dove troviamo il regista Leisen. Wilder non aveva un buon rapporto perchè egli non voleva lo sceneggiatore sul set e modificava pezzi di sceneggiatura. Al contrario Howard Hawks gli permette di seguire le riprese del film sul set e il suo modo di lavorare lo impressiona a tal punto che decide di tornare alla regia. Storia autobiografica di Leisen: un immigrato rumeno vuole entrare a tutti i costi negli USA e intanto si trasferisce in Messico al confine (come Wilder). • Altra analogia, con Preston Struges: sceneggiatore di successo che nel ’40 passò alla regia e lavorava alla Paramount, come Wilder. La decisione di Billy di passare alla regia fu ostacolata dai produttori dello studio. • Primo film diretto: “Frutto proibito” (“The Major and the Minor”, 1942) = commedia divertente in cui una ragazza finge di avere 12 anni per pagare un biglietto ferroviario ridotto e si innamora di un soldato che viaggia con lei nello stesso treno. La ragazza è interpretata da Ginger Rogers, divenuta famosa negli anni ’30 con Fred Astaire (come coppia nei musical). Poi aveva iniziato a recitare da sola con successo, infatti ha vinto il premio Oscar come attrice protagonista nel ’42. L’attore è Ray Milland. Questo film ebbe problemi di tipo morale: ci furono proposte di modiche nel prologo perchè non rispettava il codice Hays (dato che sfiorava la pedofilia). Wilder si rifiutò e alla fine il film fu approvato e distribuito nelle sale, ebbe successo a tal punto che la Paramount fu costretta a offrire un contratto al regista, che gira come uno dei contributi alla causa della guerra che il governo impone alle case cinematografiche: • “I cinque segreti del deserto” (1943): film drammatico a metà strada tra film bellico e di spionaggio. È ambientato in Nord Africa durante la seconda guerra mondiale e si svolge in un hotel in Egitto. I tre personaggi principali sono un soldato britannico, una cameriera francese e il generale Erwin Rommel. La guerra era una tematica ricorrente all’epoca e univa intrattenimento con propaganda. Per avere il pieno controllo del film chiede a Brackett di esserne il produttore. È un film minore con delle imprecisioni: azione confusa e un po’ noiosa, personaggi non caratterizzati psicologicamente. Un elemento importante è la presenza di Erich von Stroheim (il generale Rommel): personaggio leggendario nato a Vienna e poi emigrato negli Stati Uniti. È stato uno dei più grandi registi del cinema muto degli anni ’20 e il suo film più famoso è “Femmine folli” (1921). I suoi film erano costosi perchè pretendeva ricostruzioni cinematografiche reali e in generale era un perfezionista. Faceva anche l’attore e interpretava spesso dei personaggi di militari. Era dotato anche di fascino (slogan rivolto alle donne: “l’uomo che amereste odiare”). All’inizio del film vediamo un carro armato andare alla deriva nel deserto dopo una battaglia. Poi l’azione si sposta in un albergo, spazio chiuso in cui ognuno mente. L’atmosfera è sporca, morbosa e realista. • Nel 1944 nasce una nuova tendenza: il noir. Queste opere ricorrono spesso a una struttura narrativa simile a quella usata in “Quarto potere” di Orson Welles: con voci fuori campo e flashback. • Wilder adotta questa impostazione per “La fiamma del peccato”. • “Billy, ma come hai fatto?”: documentario del 1992 diretto dal regista tedesco Volker Schlöndorff che intervista Wilder sulla sua carriera. È in ordine cronologico e Wilder è intervistato su tutti suoi film. • 1945: “Giorni perduti” • Germania: Wilder si dedica al documentario “I mulini della morte”, sulla scoperta dei campi di concentramento nazisti. • Nel 1948, tra “Giorni perduti” e “Viale del tramonto”, escono altri due film: “Il valzer dell’imperatore” e “Scandalo internazionale”. Sono due film molto diversi ma presentano due elementi in comune: sono entrambi commedie con canzoni (non si possono definire musical perchè i numeri musical non sono abbastanza) e rimandano al contesto mitteleuropeo in cui Wilder è nato e cresciuto. La critica ha messo in relazione la produzione di questi due film con il viaggio di Wilder in Europa nel 1945. 1. “Il valzer dell’imperatore”: commedia musicale a colori in costume, genere di moda. Wilder decide di seguire la corrente per nascondere lo smarrimento dovuto a ciò che ha visto in Europa. Questo film è ambientato in Austria all’inizio del ‘900. Racconta la storia di un americano che si reca alla corte dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria per vendergli un grammofono, qui conosce una giovane e ricca vedova austriaca di cui si innamora ed è ricambiato. Il personaggio è interpretato da Bing Crosby: famoso attore e cantante (“White Christmas”). Egli aveva recitato in molti film e nel ’45 aveva vinto un Oscar come migliore attore protagonista in cui interpretava un sacerdote. Quando lavora nel film di Wilder è all’apice della sua carriera, qui è accompagnato dall’attrice Joan Fontaine: diva hollywoodiana di successo nei primi anni ’40 che aveva collaborato con Hitchcock. In questa commedia i cani hanno una grande importanza: sia il protagonista che la protagonista sono accompagnati da un cane, i quali si innamorano come i padroni. Si tratta di un film non di grande importanza, considerato uno dei peggiori diretti da Wilder, ma molto costoso perché le star del film vennero pagate molto, per le ricostruzioni fotografiche e i costumi e perché il film venne girato in technicolor (primo film a colori diretto da Wilder). ★ TECHNICOLOR: sistema in cui il cinema a colori è entrato a Hollywood. Nasce già nel muto ma è molto rudimentale, si sviluppa poi in maniera più avanzata nel 1935, ma nei primi anni il colore fa fatica ad imporsi. Infatti fino alla fine della seconda guerra mondiale i film hollywoodiani a colori sono un’esigua minoranza. Questo deriva dai costi troppo alti che richiedeva il technicolor. Uno dei film più famosi girato in questo periodo è “Via col vento”. Verso la fine degli anni ’40 il colore inizia ad affermarsi di più e per tutti gli anni ’50 e ’60 bianco e nero e colore convivono nel cinema americano. • Tra “Quando la moglie è in vacanza” e “Testimone d’accusa” Wilder si occupa di tre film di generi diversi, ma accomunati dalla presenza di star note, ma invecchiate. 1. “L’aquila solitaria” (1957): molto diverso dai due precedenti, qui Wilder abbandona la commedia e fa un film autobiografico sull’aviatore Charles Augustus Lindbergh (1902-74), ispirato all’autobiografia “The Spirit of San Louis” (anche titolo originale del film) e in chiave documentaristica. Quest’uomo era un aviatore americano di origine svedese che nel 1927 aveva compiuto la trasvolata dell’oceano Atlantico. L’evento diventa mediatico e Lindbergh diventa un eroe. Questo caso è citato anche nel “L’asso nella manica”. Lindbergh è stato anche un personaggio controverso: negli anni ’30 aveva preso posizioni favorevoli al nazismo ed era a favore del non-intervento dell’America in guerra. Come attore protagonista per interpretare Charles viene scelto James Stewart: attore importante, inoltre sapeva pilotare gli aerei perchè aveva fatto l’aviatore durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia era troppo anziano per interpretare il personaggio (aveva 47 anni e Lindbergh al momento della trasvolata ne aveva 25) quindi la sua performance era poco credibile. Il film venne prodotto dalla Warner Bros e la produzione fu costosa e difficile da portare a termine e questo provocò un ritardo nella conclusione delle riprese. Il film fu girato prevalentemente in esterni in Francia. Fu lodato dalla critica, ma fu un insuccesso sul piano economico (2º insuccesso dopo “L’asso nella manica”), dovuto al fatto che molti spettatori americani non sapevano più chi fosse Charles Lindbergh perchè era stato dimenticato. Non è tra i film migliori del regista. Inizia la notte precedente alla partenza per la trasvolata sull’Atlantico e si conclude con l’atterraggio in Francia del protagonista. Inoltre sono presenti dei flashback che rievocano la vita dell’aviatore. Wilder utilizza il monologo interiore per comunicare i pensieri e gli stati d’animo del protagonista. Il film mostra la capacità del regista di dirigere film di impegno spettacolare e nello stesso tempo il suo desiderio di sperimentare nuovi generi e soggetti. Nel film si evidenza una verosimiglianza comportamentale, escludendo eroismo e spettacolarizzazione. La partitura musicale del film è scritta dall’amico del regista Franz Waxman 2. “Arianna” (“Love in the afternoon”, 1957): commedia. È il secondo e ultimo film di Wilder che ha come protagonista l’attrice Audrey Hepburn. È un film importante perchè segna l’incontro del regista con due personaggi che diventeranno suoi collaboratori fissi: lo sceneggiatore I.A.L. Diamond e lo scenografo Alexandre Trauner. I.A.L. Diamond: nato in Romania da una famiglia di origine ebraica ed emigrato a 9 anni negli Stati Uniti. Era portato per le materie scientifiche, infatti le iniziali del suo nome stanno per “Interscholastic Algebra League” (premio). Aveva anche il dono per la scrittura e si laurea in giornalismo alla Columbia University. Comincia a lavorare a Hollywood e nel 1957 incontra Wilder e insieme scrivono la sceneggiatura di “Arianna”. Insieme scriveranno 12 film. Il loro rapporto è meno conflittuale rispetto al rapporto che Wilder aveva con Brackett e in questo caso il regista era il più anziano ed esperto della coppia. Alexandre Trauner: artista noto nato in Ungheria da una famiglia di origine ebraica. Il suo vero nome ungherese era Trauner Sandor. Nel 1929 si trasferisce a Parigi prendendo il nome di Alexandre. Diventa uno dei più importanti scenografi del cinema francese degli anni ’30 e collabora ad alcuni classici, come “Albergo Nord” e “Alba tragica” (di Marcel Carné, fanno parte di una corrente chiamata realismo poetico). Trauner realizzava dei bellissimi disegni a colori, nonostante i film fossero in bianco e nero. Negli anni ’30 si trasferisce negli Stati Uniti e inizia a lavorare nel cinema americano. La sua collaborazione più importante è quella con Wilder, per cui disegna la scenografia di suoi 8 film. “Arianna” = commedia romantica ambientata a Parigi. Può essere considerato un omaggio esplicito al regista Ernst Lubitsch (maestro di Wilder). Racconta la storia di una ragazza francese, senza esperienza in campo amoroso, che riesce a conquistare e far innamorare di sé un ricco playboy americano. Ricorda la trama del “L’ottava moglie di Barbablù”, il primo film scritto da Wilder per Lubitsch. La somiglianza è accentuata dal fatto che nei due film il protagonista maschile è lo stesso attore, ossia Gary Cooper. Tuttavia tra i due film intercorrono 20 anni. Nel film “Arianna” l’attore aveva 56 anni. Wilder se ne accorge un po’ tardi e cerca di rimediare con l’espediente delle inquadratura sfocate e in penombra per nascondere le rughe. Un altro interprete importante è Maurice Chevalier: attore e cantante di origine francese trasferito a Hollywood. Interpreta un detective privato e il padre di Audrey Hepburn ed è la voice-over dell’incipit. Sul piano degli incassi il film non è né un successo, né un insuccesso. È un film nostalgico e retrò. Inoltre è audace perchè è presente una relazione sessuale tra una coppia non sposata (perchè la Production Code Administration applicava il codice Hays in maniera più elastica). ANNI ’60: 4 FILM IMPORTANTI 1. “Uno, due, tre” (1961) 2. “Irma la dolce” (1963) 3. “Baciami, stupido” (1964) 4. “Non per soldi ma per denaro” (1966) “UNO, DUE, TRE” (1961) - Dopo il successo del film “L’appartamento”, Wilder passa dalla sex comedy alla commedia politica. Si tratta di un adattamento di una commedia teatrale del 1929 scritta da uno scrittore ungherese famoso: Ferenc Molnar. - La storia oltre ad essere adattata, viene attualizzata e ambientata a Berlino agli inizi degli anni ’60. Berlino nel 1961 è divisa in due: Berlino est (comunista) e Berlino ovest (capitalista). All’epoca in cui viene scritta la sceneggiatura la situazione a Berlino è tranquilla e la possibilità di attraversare il confine è ancora praticabile, ma durante la lavorazione del film le cose cambiano con la costruzione del muro di Berlino, che impedisce di attraversare il confine. Il film esce nel dicembre del 1961, quando il muro è stato completato. Questo crea dei problemi alla troupe perchè Wilder inizia con l’idea di girare parti del film in esterni, ma poi è costretto a girare in studio (situato a Monaco di Baviera) con scenografie ricostruite poveramente. - Il film ricorda “Ninotchka” (1929) per il tema della contrapposizione tra comunismo e capitalismo. - Il responsabile della coca-cola di Berlino ovest vuole invadere il mercato sovietico. Accetta anche di ospitare la figlia del suo capo, che però si innamora di un giovane militante comunista della Germania dell’Est, lo sposa segretamente e ne resta incinta. Per salvarsi deve trasformare il giovane in un convinto capitalista (tema ricorrente dell’inversione e del travestimento). - Il protagonista è interpretato da James Cagney: uno dei più grandi attori del cinema classico hollywoodiano. Inizia la sua carriera negli anni ’30 interpretando il ruolo del gangster, ma è stato un attore molto versatile che ha recitato in film di generi diversi. - Insuccesso sul piano commerciale perchè il film esce nelle sale subito dopo la costruzione del muro di Berlino, e il pubblico non sembra avere una gran voglia di ridere della Guerra Fredda. Billy Wilder non risparmia nessuno e si diverte a provocare un po’ tutti, sottolineando che ogni cosa o persona si compra e si corrompe. “IRMA LA DOLCE” (1963) - Film di grande successo, uno dei film più importanti della filmografia di Wilder. Il regista inizialmente voleva girare un musical, poi durante la lavorazione decide di eliminare le canzoni trasformando il film in una normale commedia (scelta che crea una sorta di disequilibrio nel film). risolvere gli enigmi. Inoltre c’è un gioco sottile incentrato sulle apparenze, nel corso del quale tutta la spettacolarità si limita alla perfezione formale delle immagini. - È uno dei film più costosi diretti da Wilder e il suo alto budget è giustificato dalle ricostruzioni cinematografiche, i costumi, gli effetti speciali e la lunghezza del film. - Il film è girato in Gran Bretagna ed utilizza quasi esclusivamente attori britannici. Per esempio Sherlock Holmes è interpretato da Robert Stephens e il dottor Watson da Colin Blakely: attori noti e di formazione teatrale. - Il film esce nelle sale nel 1970 e, nonostante sia stato ridotto alla durata di 2 ore, è ugualmente un totale flop sul piano commerciale. Il difetto del film è che l’intrigo poliziesco al centro del film non è sufficientemente appassionante e risulta un po’ pretenzioso. Wilder è più interessato ad approfondire alcuni aspetti psicologici, come l’uso di droghe e il rapporto di Sherlock con le donne (all’inizio Wilder voleva che Sherlock fosse omosessuale, elemento poi accantonato perchè nel film Sherlock è attratto da una donna che poi si rivelerà una spia tedesca: elemento ambiguo). Il film nella versione ridotta a 2 ore risulta comunque comprensibile e coerente. “Che cosa è successo fra mio padre e tua madre?” (1972) - Il film è tratto da una commedia teatrale di scarso successo scritta da Samuel Taylor. È ambientato in Italia e ci sono dei personaggi che parlano italiano. Sono italiani il direttore della fotografia, l’autore delle musiche e attori minori. Sul piano linguistico il regista si serve si Luciano Vincenzoni (consulente linguistico). - Sul versante femminile è interpretato da Juliet Millis: attrice poco nota. - È girato in location nell’isola di Ischia e in studio a Roma. - Viene distribuito nel 1972 e va male sia sul piano della critica che degli incassi. - Il protagonista è Jack Lemmon: un ricco industriale americano che riceve la notizia che il padre è morto ad Ischia in un incidente stradale, quindi parte per l’Italia e qui scopre che il padre aveva una doppia vita. “FEDORA” (1978) • Film più europeo di Wilder = non nello stile o nell’ambientazione (Europa, in gran parte in un’isola greca), ma sul piano produttivo: perchè la Universal decide di non produrre il film, ma Wilder riesce a produrlo da solo utilizzando dei capitali tedeschi (co-produzione tedesco-americana). • È l’unico film dell’ultimo periodo di Wilder basato su un soggetto melodrammatico, interrompendo il ciclo delle commedie. • È stato accostato dalla critica a “Viale del tramonto” in quanto presenta 4 elementi in comune: 1. Ambientazione cinematografica 2. Anzianità della star e incapacità di accettare il proprio invecchiamento 3. Costruzione in flashback con la voice-over in prima persona del protagonista maschile 4. Presenza come protagonista dell’attore William Holden • Trama: Fedora (protagonista) nonostante l’età anziana mantiene un aspetto giovanile attribuito all’uso della chirurgia plastica. In realtà si scopre che l’attrice Fedora dopo essere stata sfigurata da un intervento chirurgico venuto male, aveva costretto la sua figlia illegittima non conosciuta a prendere il suo posto, mentre la vera Fedora viveva sulla sedia a rotelle su un’isola greca. (La faccia sfigurata di Fedora si può paragonare a quella di Marlene Dietrich in “Testimone d’accusa”). • In questo film si ritrovano tutti i temi cari a Billy Wilder: avidità, denaro, ossessioni, menzogne, potere, scambi di ruolo e travestimenti, tradimenti, chiusure mentali e fisiche. Wilder inoltre mostra la realtà banale del cinema, quella cioè di un’industria che fabbrica illusioni. • All’inizio Wilder pensava di far interpretare i due ruoli ad un’unica attrice, poi decide di utilizzare due attrici, quella più giovane è Marthe Keller (interpreta sia Fedora da giovane, sia la figlia) e quella più anziana è Hildegard Knef. Alla fine delle riprese Wilder non era soddisfatto delle voci delle due attrici che gli sembravano troppo diverse, allora entrambe le attrici furono doppiate da un’attrice tedesca nell’edizione inglese. • Neppure questo film ottenne successo né dalla parte della critica, né del pubblico, ma fu riscoperto e rivalutato dalla critica successivamente. “Buddy Buddy” • Ultimo film diretto da Wilder nel 1981, all’età di 75 anni. • È una commedia nera interpretata per la terza volta dalla coppia Jack Lemmon e Walter Matthau. La sceneggiatura è scritta dalla coppia Wilder-Diamond. • È il remake di una commedia francese del 1973: “Il rompiballe” (“L’emmerdeur”, diretta da Edouard Molinaro). • L’idea del soggetto ripresa da Wilder e Diamond è geniale: Walter Matthau è uno spietato killer professionista che deve uccidere un testimone ad un processo. Per questo prende una stanza nell’hotel di fronte al tribunale dove il testimone deve deporre. Mentre Jack Lemmon è un uomo abbandonato dalla moglie che tenta continuamente il suicidio, per caso prende la stanza vicino a quella del killer e i suoi tentativi di suicidio disturbano gli assassini del killer. • Anche questo è un insuccesso e ciò porta Wilder ad abbandonare definitivamente la sua carriera da regista. NEW HOLLYWOOD • Il fallimento degli ultimi film di Wilder dipende dalla profonda trasformazione che avviene nel cinema americano tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, quando si afferma il cinema della new hollywood. I film modificano il cinema americano sul piano della forma e dei contenuti (trasgressivi) più adatti ai tempi. • In questo periodo si registra anche un cambio generazionale tra i registi americani. I registi più anziani come Wilder continuano a lavorare, ma con scarso successo ed esordiscono tanti giovani registi di talento che poi diventeranno registi importanti della nuova hollywood (Wilder ammirava in particolare Spielberg). I film dei registi della vecchia generazione risultano datati e quindi stroncati dalla critica e snobbati dal pubblico.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved