Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Una Biografia Tragica e Poetica, Appunti di Italiano

Giovanni Pascoli, nato nel 1855 a Forlì, ha una vita segnata dalla morte dei genitori e da problemi familiari. Dopo aver studiato a Bologna, perde la borsa di studio e viene arrestato per motivi politici. La morte e la dispersione della famiglia sono temi ricorrenti nella sua poesia. Dopo la laurea, si trasferisce a Matera con le sorelle e si dedica all'interpretazione di Dante. Pubblica i suoi principi estetici e i primi poemetti. Nel 1903 si trasferisce a Pisa e pubblica i Canti di Castelvecchio e la versione definitiva de "Il Fanciullino". Nel 1904 succede a Carducci come professore di letteratura italiana a Bologna. La sua vita a Bologna non è facile e pubblica odi e inni. Approfondisce l'interesse per la poesia storica e civile e compone tre canzoni su Re Enzio e nuovi poemetti. Nel 1911 pubblica "Poemi Italici", "Odi a Roma e Torino", "Poemi del Risorgimento", "Poesie Varie" e traduzioni e riduzioni. Muore a Bologna nel 1912 a causa di una cirrosi epatica.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 01/01/2020

Unnormalissimostudente
Unnormalissimostudente 🇮🇹

4.3

(21)

18 documenti

1 / 1

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Una Biografia Tragica e Poetica e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli nasce nel 1855 nella provincia di Forlì, quarto figlio di Ruggero Pascoli, e di Caterina Vincenzi Alloccatelli. La sua infanzia è segnata dall’assassinio del padre il 10 agosto 1867 da mano ignota, i cui moventi restano poco chiari e gli assassini impuniti. Poco dopo muoiono anche due fratelli e la madre. Inizia il declino della famiglia, ma la fine dell’idillio familiare verrà fatta coincidere con l’inizio della poesia dove l’ossessione della morte sarà lo sfondo di gran parte delle sue liriche. Si iscrive alla facoltà di lettere dell'Università di Bologna e nel 1876 perde la borsa di studio sotto l’accusa d’aver fischiato il ministro dell’Istruzione del tempo, Ruggero Bonghi. Nel novembre 1878 l’attentato a Napoli contro il re Umberto I, e la successiva condanna del suo esecutore, il cuoco Passannante, all’ergastolo, provocano un’ondata di arresti di internazionalisti e viene pronunciata una dura condanna,il 7 settembre 1879, nei confronti dell’autore stesso. Dopo l’arresto e la detenzione di tre mesi nel carcere bolognese di San Giovanni in Monte, dove rimane in cella fino a dicembre inoltrato, l’autore rallenta l’impegno di militanza politica, cercando di riprendere gli studi universitari: e così, dopo nove anni di traversie, si laurea in lettere con 110 e lode discutendo una tesi su Alceo e ottiene un posto al liceo di Matera, dove si stabilisce assieme alle due sorelle, Ida e Maria che saranno per lui il nucleo familiare superstite cui resterà legato per tutta la vita. Dopo il matrimonio di Ida, che per Pascoli rappresenta una sciagura proprio perché segna la nuova dispersione del nido, recatosi a Castelvecchio con Maria, si dedica all’esegesi dantesca e commenta e interpreta Leopardi. Pubblica la prima parte dei suoi principi estetici che poi confluirà nella prosa del Fanciullino (1897-1907) e I Poemetti nel 1897. Nel 1903 ottiene il trasferimento all’università di Pisa; nello stesso anno escono in prima edizione i Canti di Castelvecchio e la versione definitiva del Fanciullino. Nel 1904 succede a Carducci nella cattedra di letteratura italiana all’università di Bologna e dà alle stampe l’edizione definitiva dei Poemetti. La vita bolognese si rivela non facile, tra incombenze accademiche e discorsi celebrativi: di questo tono ufficiale risente la raccolta Odi e Inni, uscita nel 1906. In quegli anni l’autore approfondisce anche l’interesse per la poesia storica e civile: tra il 1908 e il 1909 compone tre Canzoni di re Enzio. Nel 1909 pubblica anche I Nuovi Poemetti. Nel 1911, infine, alla vigilia della sua morte, vengono pubblicati i Poemi italici (Paulo Ucello, Rossini e Tolstoi), cui seguono, per il cinquantesimo dell’Unità d’Italia, l’Inno a Roma e l’Inno a Torino. Nel 1913 Maria cura la pubblicazione dei Poemi del Risorgimento, incentrati intorno alla figura di Garibaldi, delle poesie giovanili disperse (Poesie varie), e di un volume di Traduzioni e riduzioni. Negli ultimi anni della sua vita, trascorsi alternando Castelvecchio e Bologna, Pascoli continua la sua intensa attività di poeta e di pubblicista. Muore, nella casa bolognese di via dell’Osservanza, il 6 aprile 1912 debilitato da una cirrosi epatica.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved