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Bisanzio e le crociate - La quarta crociata, Sintesi del corso di Storia Medievale

riassunto del libro bisanzio e le crociate. autore: giorgio ravegnani, , collana: universale paperbacks, anno edizione: 2011

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018
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Caricato il 08/08/2018

natalie_ghielmetti
natalie_ghielmetti 🇮🇹

4.4

(85)

30 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Bisanzio e le crociate - La quarta crociata e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! QUARTA CROCIATA 1. Da Venezia a Costantinopoli Conte Tibaldo III → figlio del conte di Champagne Enrico il Liberale e di Maria di Francia, figlia di Luigi VII e di Eleonora di Aquitania. Quindi nipote di Riccardo Cuore di Leone e di Luigi VII, nonché fratello di Enrico II re di Gerusalemme → sensibile alle vicende della Terra Santa. Nel novembre del 1199 il conte durante un torneo fece presente ai signori che vi avevano preso parte l'opportunità di una nuova crociata. Invitò a parlare il predicatore itinerante Folco. L'intera assemblea fece voto di prendere la croce e un messaggio in tal senso venne inviato a papa Innocenzo III. La debolezza delle monarchie europee erano favorevoli ad una decisa affermazione del papato: Dopo la morte di Enrico VI non era stato identificato un successore al trono imperiale e quindi il papa approfittò della minorità di Federico II per affermare il suo potere in Sicilia. In Germania il fratello di Enrico VI, Filippo di Svevia, reclamava la dignità imperiale. La casa di Welf gli opponeva però come rivale Ottone di Brunswick. In Inghilterra dopo la morte di Riccardo I nel marzo 1199, il fratello Giovanni e il nipote Arturo si contendevano la successione e il re Filippo II di Francia si inseriva attivamente nelle contese dinastiche inglesi. Innocenzo III precedette ad organizzare la nuova spedizione. Contatto con Alessio III avviando negoziati in merito della questione della riunificazione delle chiese. Nell’agosto indirizzò una lettera alla cristianità occidentale e per suo conto la crociata fu predicata in Francia da Folco, mentre in Germania da Martino di Pairis. Il successo non fu dei migliori. L'organizzazione fece capo alle strutture gerarchiche della società feudale. Non mancarono le adesioni → disposti alla partecipazioni signori della Francia del nord e dei Paesi Bassi come Luigi conte di Blois e Baldovino Hainaut conte di Fiandra. Capo indiscusso fu Tibaldo, che però morì nel maggio 1201 ed il comando passò a Bonifacio. Questo era inviso al papa per il legame tra la sua casa e gli Hohenstaufen. Fu però la scelta più appropriata, poiché aveva con gli stati latini in Oriente e l’impero di Costantinopoli stretti rapporti. Per il papa → sconfitta. Come itinerario della quarta crociata fu scelto quello marittimo. Ci si rivolse a Venezia, in grado di assicurare che l'impresa andasse a buon fine. Come obiettivo iniziale vi era la conquista dell’Egitto → vulnerabile. All'inizio del 1201 iniziarono le trattative con Venezia dopo che i promotori della crociata si riunirono per decidere sul da farsi. Qui furono scelti sei ambasciatori (scelti da Tibaldo, Luigi di Blois e Baldovino di Fiandra) che raggiunsero Venezia attorno alla metà di febbraio, con pieni poteri di trattativa. Enrico Dandolo doge di Venezia aveva interessi commerciali dell'impero, ma la sua linea politica le sue convinzioni personali lo facevano nemico di Bisanzio. 85.000 marchi di argento -> trasporto con le sue navi 4500 cavalli, 9000 scudieri, 4500 cavalieri e 20.000 fanti che si dovevano procurare viveri per nove mesi. Accordo valido per un anno dalla partenza da Venezia. Se fosse stata ceduta la metà delle conquiste Venezia avrebbe fornito 50 galere. La data di inizio della spedizione venne fissata al 29 giugno del 1202. Le condizioni furono ritenute soddisfacenti dagli ambasciatori e tre giorni più tardi sia il Maggior Consiglio sia l'assemblea popolare le ratificarono. Tra agosto e settembre Bonifacio del Monferrato prese parte un'assemblea convocata a Soissons, dove venne ufficialmente investito del comando; di là andò in Germania per passare l’inverno alla corte di Filippo di Svevia. Accadde un fatto particolare: Alessio Angelo riuscì a fuggire da Costantinopoli e si recò da Filippo. Si avviarono discussioni di natura politica. I crociati cominciarono ad affluire nella città di Venezia tra l'aprile e giugno 1202, ma erano di numero inferiore alle aspettative. Dunque non fu possibile raccogliere la somma che era stata concordata, mancavano 34.000 marchi. Molti baroni e il loro seguito presero altre vie -> flotta partita dalla Fiandra direttamente in Sicilia, cavalieri francesi si imbarcarono a Marsiglia per dirigersi in Siria e altri ancora strade d'Italia meridionale. I crociati a Venezia esasperati accolsero l'insolita proposta fatta loro dal Dandolo -> conquista di Zara, sotto il re di Ungheria. Duplice anomalia: città cristiana e il re Emerico era un crociato. Il 10 ottobre del 1202 la flotta prese il largo alla volta dell'oriente. Prese parte alla spedizione anche il doge dandolo. Il 10 novembre la flotta comparve sotto le mura di Zara. Fu guerra. L'assedio inizio il 13 e si prolungò per cinque giorni finché la città si arrese. I cittadini ebbero salva la vita ma Zara venne " di "1 4 saccheggiata. I vincitori trascorsero l'inverno e presero dimora dividendola in due zone. Queste ultime fecero rissa -> centinaio di morti e sedata a fatica dai comandanti. Conquista di Zara -> defezioni di crociati che abbandonarono l’esercito e suscitò lira di Innocenzo III -> partecipanti scomunicati. Bonifacio del Monferrato non aver preso parte all'impresa ed era arrivata Zara cose fatte. Insieme ad altri capi della crociata nel febbraio del 1203 inviare una delegazione del papa. Questo era indignato per l'accaduto. Nonostante ciò tornò in parte sui propri passi -> condizioni perché i crociati fossero soliti dalla scomunica senza vietare ai pellegrini di continuare a servirsi della loro flotta. Il papa confermò il divieto di attaccare terre cristiane, con allusione a Costantinopoli. I suoi ammonimenti caddero nel vuoto, o meglio non vennero divulgati. Nel frattempo giunsero a Zara gli ambasciatori di Filippo di Svevia e di Alessio Angelo con una richiesta esaminata dal doge e dai baroni. In cambio di aiuto militare per deporre l'usurpatore, il principe faceva offerte inverosimili: sottomissione della chiesa di Costantinopoli a quella di Roma, versamento di 20.000 marchi di argento,… La richiesta venne esaminata, venne accolta con particolare favore dal Dandolo e da Bonifacio del Monferrato e trovò consensi tra i capi della spedizione, sebbene non mancassero voci critiche. Quindi si formarono due fazioni: - partito favorevole alla deviazione - non era lecito far guerra ad altri cristiani E non era lo scopo per il quale erano partiti -> Simone di Montfort Alla fine prevalse la prima opinione: fu sottoscritto un trattato con Alessio Angelo anche se da pochi baroni. La quarta crociata sarebbe giunta in Terrasanta. Giova chiedersi se si sia trattato di una casuale concatenazione di avvenimenti o un disegno preordinato. Vi sono elementi per lasciar credere che vi sia stata una precisa macchinazione,per dare alla spedizione un esito non previsto. Gli artefici sarebbero stati il marchese di Monferrato e il doge di Venezia, il primo → conquiste in oriente, l’altro → sistemare traballanti rapporti con l'impero di Bisanzio. Le trattative con Angelo erano nell'aria da tempo e mai vi era stato un atteggiamento di chiusura nei suoi confronti. I veneziani avevano anche relazioni cordiali con l’Egitto e l'idea che arrivassero come nemici risulta strana. Il sultano Al-Adil che nel 1200 conquistato l'Egitto, aveva buoni rapporti commerciali con le città italiane e con Venezia. Con quest'ultima nella primavera del 1202 concluse un trattato → la città si impegnava a non favorire alcuna spedizione contro l’Egitto. Sul versante di Costantinopoli la precaria situazione politica e il rischio che l'impero passasse a una potenza ostile non lasciarono presagire nulla di buono al governo veneziano. Impossibile è capire quindi come siano andate realmente le cose. 2. La caduta della città imperiale Dopo Pasqua del 1203 la flotta partì da Zara alla volta di Corfù. Enrico dandolo e Bonifacio del Monferrato si fermarono a Zara per attendere Alessio Angelo. Insieme a lui salvarono per raggiungere il grasso della spedizione. Fecero scalo Durazzo per poi andare a Corfù il 24 maggio 1203 intera flotta alla quale si erano aggiunti in avidi mercanti partì alla volta di Costantinopoli. Arrivò a capo Malea nel Peloponneso Dove i crociati incontrarono due navi di pellegrini reduci dalla Siria; proseguì per Negroponte e qui si divise in due squadre: 1. Alla volta di Abido 2. Alla volta di Andro infine capi della crociata per rifornirsi Si ricongiunsero ad Abido dirigendosi poi verso Costantinopoli, dove giunsero il 23 giugno. Il 24 giugno la flotta gettò l'ancora a Calcedonia senza essere contrastata dalle navi bizantine e l'esercito fece scorrerie nei dintorni per rifornirsi di viveri. Tre giorni dopo partire una volta di Scutari E qui si fermò mentre la cavalleria la raggiungeva via terra. Alessio III si decise quindi di reagire -> inviò cavalieri al comando di Michele Stryphnos; I crociati si disposero in ordine di battaglia per affrontarli ma non appena iniziato il combattimento, I bizantini si diedero alla fuga. Il 3 luglio Alessio III fece tentativo diplomatico inviando un messo nel palazzo imperiale di Scuatri. Nicola Rosso sollevò la questione dell'inopportunità da parte di cristiani di assalire altri cristiani, ma gli fu risposto che erano arrivati per fare opera di giustizia, collocando sul trono il legittimo titolare. Il 4 luglio I crociati forzare la mano esibendo il pretendente sotto le mura cittadina dicendo gli esseri venuti a rimuovere l’usurpatore. Alessio il giovane non fu accolto dai suoi compatrioti " di "2 4
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