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Blok, il simbolismo, Appunti di Letteratura Russa

Letteratura russa, Il simbolismo, Roma 3

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/07/2020

focsa-andreea
focsa-andreea 🇮🇹

4.9

(11)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Blok, il simbolismo e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! Blok riafferma la validità del simbolo quale mezzo poetico. La musica è al vertice della gerarchia delle arti .La musica esprime il simbolo in maniera ideale e perciò il simbolo è sempre musicale.La musica, piu della poesia, è vicina al limite tra fenomenico e l'altro mondo. La sua poetica è caratterizzata da una dualità : afferma l 'esistenza di un due mondi: mondo fenomico e mondo noumenico : afferma che il mondo vicino è quello dei fenomeni, quello lontano è quello del noumeno e il legame tra l'uno e l'altro si realizza per mezzo della musica. Questa è la costante della poetica di Blok. Il compito del poeta è di superare la limitatezza della lingua , condurre fuori dai confini della realtà fenomenica e dentro le sfere del noumenico. Qui non si sono leggi e limiti, tutto è possibile e afferrabile La musicalità è messa in evidenza fino a sommergere la parola . Egli si ispirò a Schopenhauer. Il periodo giovanile (1898-1904) al quale appartiene la sua famosa raccolta “Versi alla Bellissima Dama”, che vede come sua fonte d’ispirazione Ljubov (sua moglie) , la quale viene considerata dai cosiddetti poeti “argonauti” l’incarnazione dello spirito dell’Eterno femminino '' dal valore salvifico e purificatore. La loro unione vive sulla fragile linea di confine tra la ricerca di un equilibrio dopo la precedente esperienza sentimentale di Ljuba che ha sofferto anche la tragica perdita di un figlio e la necessità di ritrovare un po’ di pace da parte del poeta, dopo alcuni anni di vita solitaria e inevitabilmente disordinata che hanno comportato fugaci relazioni amorose, alcool, vagabondaggi notturni e frequentazione di locali malfamati. Per qualche tempo riescono a ritrovare la serenità, complice anche un viaggio in Italia, dove visitano numerose città su consiglio di Solovev: e Blok scrive nei suoi diari tutto ciò che viene vissuto in quel periodo. Ben presto però in Blok avviene un profondo mutamento, che lo vede allontanarsi dal “fanatismo dei simbolisti mistici”, dalle cosiddette “visioni celestiali e astratte” per concentrarsi sulle passioni terrene.Subisce una lacerazione nel proprio modo di sentire e di “vedere” ciò che si muove intorno a lui, avvertendo una lancinante frattura dentro se stesso. Il mondo visionario viene modificato ed ora diventa un mondo reale, fortemente umano, sicuramente più comprensibile e non più destinato a pochi eletti, eppure, conserva una sorta di immaterialità che riconduce alle nebbie di Pietroburgo, a lontananze misteriose e mentali come a ricordare quei versi nei quali il poeta confessava: «I miei sogni sono aquile che gridano nell’azzurro». Vediamo quindi come quella che fu un tempo “la Bellissima Dama”, si trasforma ora in una prostituta, ora in una Sconosciuta (Neznakomka) che frequenta bettole e buie strade di periferia, passeggiando tra gli ubriachi. Nella ''Sconosciuta'' dissolve la figura della Bellissima Dama e diventa '' ossessione immateriale '' l’immagine femminile, inguainata di seta, col cappello con le piume di struzzo, la mano sottile inanellata, che, ogni sera, all’ora stabilita, lentamente passeggia fra gli ubriachi, sempre senza compagno, sempre sola, esalando profumi, si siede vicino alla finestra. Il poeta è come stregato da questa presenza, scruta oltre la veletta scura e le visioni sono “incantate lontananze”, remoti e cupi misteri, mentre sente il vino scorrere nei meandri dell’anima. Questo brusco cambiamento di Blok coincide con il fallimento della Rivoluzione del 1905 aprendo così il terzo periodo (1907-1916) della sua produzione poetica, caratterizzata da una serie di visioni grottesche. La sua profonda delusione nonché una sorta di disprezzo ironico, si riversa immediatamente nei suoi drammi lirici ed in particolar modo, ne “la Baracca dei saltimbanchi” (1907) rappresentato a Pietroburgo nel 1906, Blok deride con spietato sarcasmo, in un susseguirsi di immagini grottesche e illusorie, le sue precedenti esperienze mistiche. Le maschere rappresentano la parodia del misticismo del poeta, esse evocano la morte e la vedono in Colombina . L'autore ha 26 anni quando la scrive. Blok si allontana dall'simbolismo e da tutte le aspirazioni eretiche per prendere in giro il creatore dell'opera ,
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