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Boccaccio , contesto storico ., Appunti di Letteratura Italiana

Contetso storico Letteratura riguardante l'operato di Boccaccio .

Tipologia: Appunti

2018/2019
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Caricato il 05/12/2019

Martin9998
Martin9998 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Boccaccio , contesto storico . e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! 3) Giovanni Boccaccio —_—_—_—__®* 1313 1327 1333-1334 1336-1339 1339-1340 1340-1341 1341-1342 1343-1344 1348 1350 1351 1355 1360 1362 1363 1367 1373 i al Trecento 1375 Parte Prima: Dalle or (a) s lava —T__TTT__— x \ Figlio illegittimo, poi riconosciuto, del mercante Boccaccio di Chel- lino, nasce probabilmente a Certaldo o a Firenze. Dopo aver trascorso l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza a Fi- renze, segue il padre a Napoli. Il periodo trascorso qui sarà fonda- mentale per la sua formazione. Scrive il poemetto Caccia di Diana. Compone il Filocolo e il Filostrato. Scrive il poema Teseida. È costretto a ritornare a Firenze a causa delle difficoltà finanziarie del padre. Compone Il Ninfale fiorentino. Si dedica alla stesura dell'Elegia di Madonna Fiammetta. Rientra a Firenze, dopo aver soggiornato a Ravenna e a Forlì, e aver conosciuto gli ambienti frequentati da Dante. Inizia la stesu- ra del Decameron, che si protrarrà fino al 1352. Viene mandato a Ravenna per un incarico diplomatico. Riceve l'incarico di informare l'amico Petrarca sulla revoca dei prov- vedimenti contro il padre. Si reca a Napoli, con la speranza di assumere la carica di segretario del Regno. Intraprende la carriera ecclesiastica. Scrive il Corbaccio. Si trova ad Avignone per alcuni incarichi pubblici. Si reca a Roma în missione diplomatica. Riceve dal Comune di Firenze l'incarico di eseguire la lettura pub- blica della Commedia di Dante. Muore a Certaldo. 7 2 Il profilo letterario Con Boccaccio giunge a piena maturazione il processo, avviato da Petrarca (+ I grandi autori), di interpretazione dei temi e dei valori di una società nuova, affiancato dal recupero degli ideali cortesi. Lo scrittore, figlio di un mercante, proveniva dall'ambiente della bor- ghesia mercantile fiorentina, ma a Napoli, frequentando la corte angioina, scoprì un modello di vita raffinata e colta. La formazione culturale a Napoli e a Firenze La corte angioina di Napoli, dove il re Roberto, appassionato di lettere, era teso a promuo- vere un'intensa attività culturale, offrì al giovane Boccaccio numerose occasioni e continui stimoli. Nella ricca biblioteca di corte, abbondan- temente fornita di testi francesi e di opere classiche, egli aveva l’op- portunità di praticare le più svariate letture. Si avvicinò, in tal modo, non solo alla produzione cortese, ai romanzi cavallereschi e alla lirica d'amore, ma anche alla letteratura classica. Lo scrittore guardava, inol- tre, ai recenti modelli della letteratura volgare, in primo luogo agli stilnovisti (> I generi letterari e gli autori «minori») e a Dante (> I grandi autori), la cui diffusione a Napoli fu stimolata dalla presenza di Cino da Pistoia. Quando Boccaccio ritornò a Firenze portò con sé il ricordo di questo mondo, conservando la propensione a indagare nei molteplici aspetti del reale. Egli, a differenza di Petrarca, che era mediatore di una cultura non vincolata a una specifica tradizione municipale, appa- re inserito appieno nelle strutture sociali della città di Firenze, alla cui vita cooperò con l’attività politica e diplomatica: infatti, il Decameron affonda le proprie radici nell'esistenza quotidiana della società urbana in cui lo scrittore visse. l’ideale laico di Boccaccio L'intera opera di Boccaccio risulta intes- suta di una grande fiducia nelle potenzialità dell'essere umano, che gli appare in grado di fronteggiare ogni avversità. Questa visione deriva dalla mentalità del ceto mercantile, da cui l’autore proviene. Il mercan- a È ll contesto storico Titolo e data di composizione Genere Contenuti Ninfale fiesolano (1344- 1346) Poema in ottave Ancora una volta lo scrittore si sofferma sul tema del- l’amore, che appare un sen- timento naturale e innocen- te, ingiustamente ostacolato. Decameron (1348-1352) Raccolta di novelle Durante la peste del 1348 a Firenze dieci giovani si rifu- giano in un luogo del conta- do e decidono di raccontarsi novelle (-> Decameron). Corbaccio (1362) Opera in prosa L'opera, che individua nella donna l'origine di ogni male, esprime la profonda crisi mi- stica vissuta dall'autore negli ultimi anni di vita. Esposizioni sopra la Com- media Testo in prosa Si tratta di un commento ai primi diciassette canti dell/n- ferno dantesco. Trattatello in laude di Dante Biografia La sincera ammirazione per Dante prosegue in que- st'opera. De genealogiis deorum gen- tilum Opera in prosa Rientra nelle opere di carat- tere erudito e rappresenta una verae propria enciclope- dia della mitologia classica. Elegia di Madonna Fiammetta Il romanzo in prosa si presenta come una lunga lettera che una donna napoletana rivolge alle altre donne gini al Trecento E É i 54 innamorate, ripercorrendo la storia del suo infelice amore per un mer- cante fiorentino di nome Panfilo. Per la prima volta la voce è affidata interamente a un personaggio femminile, che confessa la propria pas- sione amorosa, colta dall'autore con delicatezza e sensibilità. Le tematiche e lo stile Il racconto di Fiammetta non pone in primo piano i fatti, ma è tutto teso a esprimere i sentimenti della don- na, i suoi stati d'animo e gli effetti provocati in lei dalla passione. Temi centrali sono il ruolo della donna, non più vista, secondo i canoni della letteratura cortese, come oggetto dell'amore e della poesia, ma soggetto e protagonista del sentimento amoroso; e l’amore, inteso come istinto naturale dell'essere umano e, in quanto tale, legittimo in ogni sua manifestazione. Grazie all'esperienza di traduttore dello storico latino Livio, maturata nei primi anni fiorentini, lo scrittore raffina la sua prosa modellando la sintassi sulla struttura del latino, creando periodi caratterizzati dal verbo principale in posizione finale e il cumulo di gerundi nelle subordinate. Decameron Tra il 1348 e il 1352 Boccaccio è impegnato nella com- posizione del suo grande capolavoro, il Decameron, in cui immagina che, durante la peste che colpì Firenze nel 1348, dieci giovani si rifugino in campagna e decidano di dedicare le ore del pomeriggio alla narrazio- ne di novelle. I cento racconti proposti sono così inseriti in una struttura solida e complessa, che conferisce omogeneità alla vasta materia narra- tiva e si imporrà come forma precipua del genere novellistico. Destina- tarie dell’opera sono le donne, allo scopo di distrarle dalle pene d'amore e di allietare il loro tempo. Questa dedica manifesta la volontà dell’auto- re di rivolgersi a un pubblico nuovo, non appartenente alla ristretta cerchia dei letterati, ma alla nuova élite sociale, la borghesia cittadina. Nell'opera prendono corpo le vicende e i personaggi più diversi, descritti nella concretezza dei loro comportamenti, dei loro istinti e dei loro sentimenti. Le tematiche Le forze che regolano la vita dell’uomo costituisco- no i temi intorno ai quali ruotano le storie narrate: la natura, la fortuna, l'intelligenza, l’amore, la virtù. Le vicende umane appaiono dominate dalla Fortuna che, nella visione laica di Boccaccio, non è più, come nella concezione medievale, strumento di una volontà superiore. Essa cambia e sconvolge la realtà umana, mettendo continuamente a dura prova le capacità dell’uomo, il quale deve saperla affrontare con la sua prontezza e la sua intelligenza. Per quanto riguarda l’amore, esso è rappresentato nelle sue varie sfaccettature e manifestazioni. È sempre visto come un impeto dettato dalle leggi di natura e, in quanto tale, è un sentimento legittimo e positivo. @ & ll contesto storico ì Parte Prima: Dalle origini al Trecento Ipotassi: è il procedimento Lo stile La scrittura boccacciana si adat- sintattico per il quale una opiù ta al multiforme mondo descritto, alternan- proposizioni sono sottoposte pm Do Gite a una principale (subordina- do stili e registri diversi. Si riscontra da un zione). lato un linguaggio letterario, caratterizzato da un periodare lungo e complesso, model- lato sulla sintassi latina e ricco di accorgimenti retorici, dall'altro un linguaggio più immediato, che si apre nei dialoghi a forme del parlato e di tratti dialettali. In questo modo Boccaccio fornisce gli strumenti per una compiuta rappresentazione della realtà quotidiana, e crea una lingua che si imporrà come modello indiscusso della prosa italiana. Ad esempio, nel brano che segue, tratto dalla famosa novella di Lisabetta da Messina (IV, 5), in cui la protagonista è una figura femminile fragile e oppressa, l’autore utilizza un lessico di tono medio e un'ipotassi complessa e articolata: Erano adunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti, e assai ricchi uomini rimasi dopo la morte del padre loro, il quale fu da San Gimignano, e avevano una loro sorella chiamata Elisabetta, giovane assai bella e costumata, la quale, che che se ne fosse cagione, ancora maritata non aveano. E avevano oltre a ciò questi tre fratelli in un lor fondaco un giovinetto pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti ‘guidava e faceva; il quale, essendo assai bello della persona e leggiadro molto, avendolo più volte Lisabetta guatato, avvenne che egli le inco- minciò stranamente a piacere. 56 compiuto. Le sequenze cambiano quando entra in scena un nuovo personaggio o c'è una variazione di tempo e di luogo. 4. Tempo e spazio Nell'economia (ordine che regola la disposizione delle varie parti) di un testo narrativo grande importanza assume la dimensione temporale: gli eventi narrati si collocheranno naturalmente in una determinata epoca storica (il tempo della storia) e la narrazione stessa si snoderà în un certo arco di tempo (la durata della stori). È chiaro che la durata narrativa degli eventi narrati (corrispondente grosso modo al tempo necessario per la lettura del testo) non coincide quasi mai con la loro durata reale, cioè quella che essi avrebbero se accadessero realmente (fatta eccezione per le sequenze dialogateo scene nelle quali durata narrativa e durata reale coincidono). Il narratore, la voce che racconta gli avvenimenti, per owie ragioni narrative, contrae o altera il tempo reale e per farlo si avvale di un ampio numero di espedienti tecnici, riconducibili a quattro tipologie fondamentali: il sommario: periodi più o meno lunghi vengono sintetizzati in poche righe; l'ellissi: interi periodi di tempo, anche molto lunghi, vengono del tutto ignorati (in tal caso, si potranno trovare espressioni come «l'anno successivo..a, «dieci anni dopo..a, «terminato l'esilio...» ecc); l'analisi: periodi di tempo perlopiù molto brevi vengono dilatati, abbracciando un tempo narrativo più ampio di quello reale; la digressione: la narrazione s'interrompe per dare modo al narratore di soffermarsi sulla descrizione dei personaggi, dei luoghi o del contesto storico della vicenda. ll narratore, inoltre, potrà interrompere il racconto dei fatti per narrare qualcosa che è accaduto prima (analessio flash-back oppure per anticipare quanto avverrà in seguito (prolessi). La scelta dei luoghi în cui inserire le idee e le azioni dei personaggi di un testo narrativo non è casuale; essa piuttosto è il frutto di una precisa scelta funzionale all'economia generale della narrazione: un luogo ha una funzione narrativa quando non funge da semplice sfondo alla vicenda ma interagisce con essa oppure una funzione simbolica se viene utilizzato per esprimere un'idea o un concetto in relazione alla situazione narrativa e ai personaggi. Gli stessi luoghi intervengono spesso in funzione della caratterizzazione psicologica di questi ultimi, riflettendone un modo d'essere 0 rappresentandone una particolare situazione emotiva. a © ll contesto storico 5. 1 personaggi: ruolo, funzione e caratteristiche Ogni testo narrativo presenta generalmente un vero e proprio sistema di personaggi, all'interno del quale ognuno di essi ricopre un determinato ruolo, più 0 meno importante. A seconda del ruolo, i personaggi di un testo narrativo si distinguono in: personaggi principali, che svolgono un ruolo centrale nella vicenda e sui quali si concentra maggiormente l'attenzione; personaggi secondari, che hanno un ruolo di secondo piano e quindi una rilevanza minore rispetto ai personaggi principali, ma talvolta possono incidere sensibilmente sulla situazione o sul comportamento di questi ultimi; comparse, che servono solo a definire un ambiente 0 una situazione e non incidono minimamente sullo sviluppo della vicenda narrata. Oltre ad avere un ruolo, i personaggi ricoprono, nell'ambito della vicenda narrata, anche una specifica funzione, in base alla quale si possono riconoscere: il protagonista (o eroe o soggetto): il personaggio principale, che si pone al centro della narrazione anche quando non compare direttamente in scena. Gli eventi che lo riguardano prendono avvio dalla rottura dell'equilibrio iniziale in cui vive, a causa di un mutamento esterno oppure di un suo bisogno o desiderio; l'antagonista: il personaggio che contrasta il protagonista e gli si oppone concretamente o sul piano psicologico. Spesso è l'artefice della rottura dell'equilibrio iniziale, ma può comparire anche a vicenda iniziata: in ogni caso, è sempre il motore dello sviluppo dell'azione; l'oggetto: il personaggio che incarna, talvolta inconsapevolmente, lo scopo dell'impegno o del desiderio del protagonista, contrastato in ciò dall'antagonista; l'aiutante: il personaggio che assiste, aiuta e protegge il protagonista, sostenendolo nella realizzazione delle sue imprese; l'oppositore: il personaggio che di solito è l'aiutante dell'antagonista e vi si unisce nel tentativo di ostacolare il protagonista. L'oppositore, tuttavia, può agire di sua iniziativa e addirittura schierarsi dalla parte di quest'ultimo; il destinatore: il personaggio che propone al protagonista lo scopo da conseguire (si pensi, nelle fiabe, al re che spinge l'eroe a compiere un'impresa in cambio di un premio); il destinatario: è il personaggio in cui si materializza l'oggetto del contendere tra protagonista e antagonista (nella stessa fiaba potrebbe essere la principessa cheil re concede in moglie all'eroe, se questi avrà realizzato la propria impresa). 60 Un ultimo modo di classificare i personaggi è quello di distinguerli tra personaggi statici e dinamici. * | personaggi statici sono quelli che nel corso della storia non subiscono mutamenti di alcun tipo, né fisici, né psicologici, né di condizione sociale. | personaggi dinamici sono quelli che si modificano o dal punto di vista fisico o dal punto di vista psicologico 0 ancora passano da uno stato sociale a un altro. 61 È Il contesto storico
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