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Boccaccio e il Decameron, Appunti di Italiano

La figura di Giovanni Boccaccio, uno dei grandi della letteratura italiana insieme a Dante e Petrarca. Si parla della sua vita, delle sue opere e in particolare del Decameron, un libro di novelle diviso in dieci giornate. Viene fornito un riassunto della novella di Federigo degli Alberighi, presente nel Decameron. anche informazioni sul contesto storico in cui Boccaccio ha vissuto.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 30/05/2022

giada-benericetti
giada-benericetti 🇮🇹

15 documenti

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Scarica Boccaccio e il Decameron e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Boccaccio Giovanni Boccaccio è uno dei 3 famosi grandi della nostra letteratura 300 insieme a Dante e Petrarca. Loro hanno scritto le loro opere più importanti in volgare che è un volgare illustre toscano perché entrambi sono della toscana. La cosa che li distingue è che Dante e Petrarca sono poeti mentre Boccaccio e uno scrittore in prosa e la sua opera fondamentale è un libro di novelle quindi in prosa e non in versi. 1313-1375 Nella vita di boccaccio si svolge la peste (a Firenze nel 1348), guerra dei 100 anni e la trasformazione dei comuni in signori. Figlio di un banchiere (borghese, popolo grasso), infatti sente particolarmente la crisi economica a metà del 300. Essendo il padre (chellino), uomo di fiducia dei bardi (presso di una delle banche migliori di quel tempo che era nelle corti angelina a Napoli ) che prestavano grosse quantità di soldi a re e imperatori. Chellino per questo si dovette trasferire a Napoli portandosi il figlio, il quale ha modo di frequentare regolarmente la corte angioina dove i valori cortesi sono la base. Verso la metà del 300 arriva la crisi che travolge i bardi e anche il padre che dovette tornare a Firenze (1340). Boccaccio, nonostante i tentativi del padre per farlo diventare un commerciante, lui decide di dedicarsi alla letteratura. Nella sua opera invece di contrapporre i valori cortesi (positivi) con i valori mercantili (negativi) ne fa una sintesi positiva dove gli uni non escludono gli altri creando una cosa di grande valore creando un assimilazione. Lui scrive varie opere, ma la più importante è il Decameron. Decameron Sono 100 novelle (racconti) divisi e organizzati in modo preciso per dare un senso complessivo all’opera. L’ambientazione e la scrittura risale al 1348 l’anno dell'arrivo della peste a Firenze. In questa opera si narra di 10 ragazzi (5 uomini e 5 donne) che spaventati dalla peste e orripilati dalla devastazione e degradazione morale decidono di rifugiarsi in una villa presso Firenze per scampare dalla peste e passare con lietezza giornate che sarebbero terribili. Per passare i pomeriggi decidono di raccontare storie ogni giorno e ciascuno è obbligato ad raccontarne una novella su un tema prefissato dal re della giornata ( a turno tutti ) tranne uno che può sempre raccontare quello che vuole. I temi sono: I. Sotto Pampinea : libero sia ciascun di ragionare sulla materia che più gli piace II. Sotto Filomena: si ragiona di chi colpito da diverse cose (negative) sia riuscito a raggiungere un lieto fine oltre le sue aspettative. III. Sotto Neifile: si ragiona di chi acquistasse con industria una cosa tanto desiderata oppure perduta la recuperasse. IV. Sotto Filostrato: si ragiona di chi ebbe un amore finito male V. Sotto Fiammetta: si ragiona sulle cose per le cose felice cose che avvengono dopo alcuni sfortunati incidenti. VI. Sotto Elissa: Si discute di chi con una battuta arguta si riprende da una difficoltà o con una giusta risposta o con una pronta decisione evito una perdita, un pericolo o una vergogna VII. Sotto Dioneo: Si ragiona delle beffe delle donne o per amore o per cavarsela da qualche guaio, fatte ai loro mariti senza che loro se ne siano accorti VIII. Sotto Lauretta: si ragiona di quegli scherzi che o l’uomo alla donna o una donna ad un uomo o ad un uomo ad un altro uomo si fanno IX. Sotto Emilia si ragiona ognuno in base a quello che gli piace o a quello che gli garba X. Sotto Panfilo: si ragiona di chi con liberalità o con magnificenza facesse alcune cose in questioni d’amore o d’altro genere I temi fondamentali sono: amore, fortuna e l'ingegno. senza sperperarli. (pag. 420) Alla fine boccaccio ci dice che Landolfo trova il senso della misura Federigo degli Alberighi (V, 9) amore La morale è la stessa di Landolfo dove il protagonista alla fine troverà il senso della misura. Un gran signore che impara la lezione tramite l’amore. Federigo prova un amore cortese nei confronti di monna. Riassunto: Federigo era un gentil uomo ricco, che si era innamorato e per provare a conquistare la donna spendeva il suo denaro per fare feste e la caccia. Diventò in fretta povero e si ritrovò a vivere nella miseria solo con un falcone. Morì il marito di Giovanna, la donna amata da Federigo. Nasce un’amicizia tra il figlio di Giovanna e Federigo, grazie all’interesse in comune per il falcone. Il figlio si ammalò, la madre volendo vedere il figlio stare bene gli chiese ripetutamente quale fosse il suo desiderio più grande, lui gli rispose che era quello di poter possedere il falcone di Federigo. All’inizio la donna esitò, ma poi decise di accontentare il desiderio del figlio malato. Si incammina verso casa di Federigo in compagnia di una sua amica, arrivate viene proposto un pranzo insieme. Non avendo nulla da cucinare Federigo fa ammazzare il suo falcone e lo fa servire, a tavola parlano dei vecchi tempi e poi Giovanna le racconta il vero motivo per il quale lei si trovava lì. Ascoltando la sua richiesta Federigo di rattrista molto perché è conscio di non poterla accontentare. Morì il figlio di donna Giovanna e lei si trovò costretta dai suoi fratelli a risposarsi. Disse però che se avesse dovuto risposarsi, avrebbe sposato solamente Federigo. Descrivi i personaggi con le parole del libro: Federigo: in opera d’arme e in cortesia pregiato sopra ogni altro donzel di Toscana (11). Monna Giovanna: D’una gentil donna (...) ne’ suoi tempi tenuta delle più belle donne e delle più leggiadre che in Firenze fossero. (13/14) Ma ella, non meno onesta che bella. 1. Federigo nella parte iniziale l’uomo assume pienamente gli ideali cortesi: spende tutti i suoi averi per la donna amata (compiendo quello che viene denominato servizio d’amore), pur consapevole di non potere ottenere nulla. Il suo è infatti anche un gesto fatto per ingentilirsi l’animo (altro principio cortese). Al contrario del modello cavalleresco dove i cavalieri godono di una proprietà economica illimitata, Federigo cade in povertà. Il suo atteggiamento resta cortese anche quando Monna Giovanna gli chiede di poter avere il falcone, suo unico avere, che lui inconsapevolmente ha sacrificato per lei. Questo suo gesto può considerarsi come un ultimo affannoso appello alla donna amata: il suo sacrificio è un elemento tipico della società feudale, e assume in questa prospettiva un significato simbolico. Alla fine Federigo sposa donna Giovanna, mentre l’amor cortese escludeva il matrimonio. Si dimostra quindi la compiuta transizione a un’altra epoca, quella della società borghese mercantile, che vede la realizzazione dell’individuo con il matrimonio. 2. Monna Giovanna Giovanna è la donna amata e che gode dei privilegi cortesi di Federigo. Alla fine della novella la donna, dopo essersi dimostrata ostile perché già sposata, per un ennesimo gesto cortese di Federigo si innamora di lui, forse anche perché costretta a scegliere un erede per i beni del defunto marito. Dal momento che Federigo aveva dimostrato di avere un animo nobile, lo premia sposandolo, e rendendolo così felice.
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