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"Boutique del mistero", Dino Buzzati, riassunto e analisi., Sintesi del corso di Letteratura

Riassunto e analisi della "Boutique del mistero" di Dino Buzzati, pdf.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 02/11/2020

silvia.rapisarda30
silvia.rapisarda30 🇮🇹

4.5

(14)

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Scarica "Boutique del mistero", Dino Buzzati, riassunto e analisi. e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! ANALISI SINGOLI ROMANZI: “LA BOUTIQUE DEL MISTERO” Di Dino Buzzati 1. I SETTE MESSAGGERI La vicenda de “I sette messaggeri” è collocata in un’epoca antica indeterminata. Protagonista del racconto è un principe, di cui non si conosce il nome, che poco più che trentenne lascia la sua reggia e parte con pochi fedeli sudditi per esplorare il regno di suo padre fino all’estrema frontiera, impresa ritenuta inutile ed insensata, trascorrendo, infatti, otto lunghi anni senza che il principe veda la minima traccia del confine del regno. Nel frattempo i rapporti con la capitale diventano sempre più radi nonostante l’azione di sette messaggeri instancabili che il principe ha al suo seguito. Forse il confine non esiste, o forse il principe lo varcherà senza nemmeno accorgersene. Nel corso degli anni la sua psicologia si evolverà: alla sicurezza di sé, alla spensieratezza, alla fiducia nella propria missione si sostituiscono esitazione, preoccupazione, sfiducia. Quindi, il protagonista decide che i suoi cavalieri muteranno il loro ruolo: “Per questo io intendo che Ettore e gli altri messi dopo di lui, quando mi avranno nuovamente raggiunto, non riprendano più la via della capitale ma partano innanzi a precedermi, affinché io possa sapere in antecedenza ciò che mi attende“ = curiosità verso ciò che lo aspetta. - È ciò che secondo Buzzati accade agli esseri umani man mano che procedono negli anni: sanno con certezza dove sono le loro radici, da dove sono partiti, ma nulla conoscono della loro destinazione, dello scopo della loro vita, del confine estremo in cui essa si congiunge alla morte. 2. L’ASSALTO AL GRANDE CONVOGLIO Il capo brigante Planetta, cacciato dai suoi compagni dopo essere stato in galera viene raggiunto da un ragazzo che, credendolo ancora capo dei briganti, chiede di unirsi a lui. Il vecchio accetta e gli promette che andranno all’ assalto del leggendario Grande Convoglio. Ma il ragazzo scopre la verità e lo abbandona. Planetta però decide di andare ad assaltare il grande convoglio da solo, ma viene raggiunto dal ragazzo che tenta di fargli cambiare idea. Purtroppo vennero visti e uccisi, ma ebbero la possibilità di unirsi ai capi dei briganti defunti. 3. SETTE PIANI Giuseppe Corte, uomo d’affari, si reca in una speciale casa di cura per guarire da una leggera forma di febbre. Il sanatorio, edificato su sette piani, presenta una caratteristica particolare: i pazienti vengono alloggiati piano per piano a seconda della loro gravità, partendo dal settimo per le forme leggerissime. Il signor Corte viene visitato e sistemato al settimo piano. Dopo un po’ il paziente non accenna a miglioramenti, così con una scusa viene trasferito al sesto piano. Dopo essere stato tranquillizzato sulla sua situazione, il signor Corte scende ancora di piano per delle cure. Egli, che è definito così sano da poter essere dimesso, incomincia a preoccuparsi per la sua salute. Anche per questo continua ad essere trasferito verso il pianoterra, luogo dei moribondi. Giunto dunque al primo piano, Giuseppe Corte muore avvilito per l’insieme di errori formali che hanno causato la sua rapida discesa verso "il basso". 4. EPPURE BATTONO ALLA PORTA In un palazzo aristocratico una nobile famiglia si ritrova insieme ad alcuni invitati, mentre all’esterno imperversa un tremendo temporale,. Nessuno, tranne pochi dei presenti, si accorge del fatto. I contadini vengono trafelati ad avvisare della violenza inaudita della natura. La servitù è scappata, ma l’ottusità di chi non concepisce, come la signora Goru, che possa accadere qualcosa contro la sua volontà, fa sì che la casa sia inghiottita dal fiume, insieme con tutti gli occupanti, senza che nessuno muova un dito. 5. IL MANTELLO Giovanni, un soldato, torna a casa dalla madre, ma la felicità del rientro è turbata dalla presenza di un “amico” di Giovanni, che lo aspetta fuori dal cancello e da cui Giovanni deve assolutamente ritornare al più presto. Quell’amico è in realtà la morte, che ha permesso a Giovanni di essere rivisto l’ultima volta dai suoi cari, anche se colpito mortalmente durante la guerra. Se ne accorge il piccolo fratellino Pietro, scostando il lembo del mantello che Giovanni non si era mai tolto durante l’ultimo commiato. 6. UNA COSA CHE COMINCIA PER ELLE È la lebbra, contratta dal mercante Cristoforo Schroeder, a sua insaputa, quando si è fatto aiutare da un lebbroso a spingere una carrozza. Quando il mercante ha incominciato a non sentirsi bene, ha chiamato il medico, sperando di trovare in lui un aiuto, ma il medico-Griso avvisa l’Alcade, che costringe poi il mercante a girare seminudo con la campanella del lebbroso. 7. UNA GOCCIA Non occorre che si verifichi un’intera inondazione perché il mistero bussi alla porta turbando il quieto vivere di tutti: basta una sola goccia d’acqua. Una semplice, piccola goccia d’acqua che si permette però di contraddire le leggi di natura. E’ una goccia d’acqua che sale le scale. “E perciò si ha paura.” Essa esprime il terrore, la più grande paura di ogni uomo, che progressivamente si avvicina. Ma nessuno di noi sa cos’è (la morte forse?) e questo ci angoscia ancora di più. 8. LA CANZONE DI GUERRA I generali di un esercito vittorioso continuano ad avanzare e ad aggiungere vittoria su vittoria, ma i soldati intonano un inno che, invece di di magnificare le gesta eroiche dell’armata, prospetta per tutti il non-ritorno e la morte. Infatti la profezia si avvera, perché le truppe si sono spinte troppo avanti. 9. LA FINE DEL MONDO Di fronte alla catastrofe imminente, gli uomini cercano la salvezza: c’è chi prega, chi piange, chi fa l’amore, e chi disperatamente si lancia alla ricerca di un prete per confessarsi. Essi finalmente scovano e trattengono un giovane sacerdote. Il prete in quest’occasione dimostra tutta la sua umanità; tradisce se stesso e le proprie scelte di vita. Trema pensando alla propria fine e non più a 20. IL CORRIDOIO DEL GRANDE ALBERGO Un uomo (il narratore) si trova in un'albergo e vuole andare al gabinetto che si trova in fondo al corridoio. Caminando incontra un uomo che voleva sicuramente andarci pure. I due uomini si vergognano e continuano la loro strada. Provano ad'andare al gabinetto ma si incontrano ogni volta. Il narratore stanco di questa faccenda si addormenta per terra davanti ad'una camera. Quando so sveglia non si ricorda niente ma vede gli altri clienti dal'albergo addormentati anche loro davanti a delle camere. 21. RICORDO DI UN POETA Una riflessione interessante sulla vita nel suo complesso e le sue fasi principali dalla nascita alla morte in chiave autobiografica. Si mette in risalto l’importanza dell’individuo spiccato, in questo caso un poeta, ma poteva essere di qualsiasi estrazione, il suo contributo all’arricchimento della cultura di un popolo o di una società. La sua vita spesso passa tra difficoltà e privazioni, ma la sua opera entra nel patrimonio della nazione ed il suo nome nella memoria storica di essa. 22. Il colombre Bellissimo racconto che ha le sembianze di una favola ma che professa un’idea precisa che corrisponde ad una altrettanta verità universale : l’uomo non sa mai quale sarà il suo destino, il suo futuro. A volte anche quando si confronta con un pericolo, scopre che quella situazione era la sua fortuna. Il bene ed il male si alternano durante la vita, che rimane sempre la grande incognita. 23.“L’umiltà” La religione, come mezzo e forma di contatto tra l’uomo e la Provvidenza e i suoi riti basilari, come la confessione, sono alla base di questo ottimo racconto di Buzzati. Non so se corrisponde ad una storia vera il soggetto del racconto, ma il suo messaggio colpisce nel cuore e fa riflettere, dimostrando l’alto valore morale degli insegnamenti del Vangelo nella formazione dell’uomo. Questa riflessione ispira anche un esame di coscienza per ciascun credente che può paragonare il “peccato di orgoglio” che castiga per tutta la vita un servitore di Dio, diventato Papa, con i gravi peccati che nel silenzio della sua intimità riconosce a se stesso. 24.“Riservatissima al signor Direttore” Il giornalismo con i suoi trucchi, in questo caso con le sue disonestà, è l’argomento di questo racconto. Il caso sembra molto strano ma l’autore, che conosce molto bene quel mondo, ci descrive in modo convincente anche questo lato oscuro del “quarto potere”. 25.“Le gobbe del giardino” Un racconto a metà tra la fantasia e la necessità di meditare su un presunto collegamento tra noi ed il mondo che ci aspetta, quando avremmo finito la nostra missione su questa terra. Questa meditazione si accompagna con un grande desiderio, espresso dallo scrittore che dopo la morte qualcuno “con un filo di rimpianto penserà a un certo tipo che si chiamava “Dino Buzzati”. Non è un desiderio particolare dell’autore di questo libro, è un sogno di tutti gli uomini che, purtroppo, pochissimi riescano a realizzare. Buzzati entra in questo ristretto numero di italiani che sono rimasti impressi nella memoria culturale della nazione, grazie alle sue opere. Il problema si pone davanti alla stragrande maggioranza dei poveri mortali che finiscono nel dimenticatoio… 26.“L’uovo” Anche in questo racconto l’autore si fa aiutare dalla fantasia per stigmatizzare un lato oscuro della società umana : la disuguaglianza e le sue manifestazioni più scabrose, i pregiudizi, la superbia, l’irriverenza verso i deboli e i poveri, portati all’estremo. Lo scrittore arma la sua eroina di una potenza sovrannaturale, in proporzione alla sua rabbia, causata dall’offesa subita dalla sua bambina. Sembra assistere ad una scena del Giudizio Universale e tutto questo per un uovo di cioccolato. Indirettamente si deplora l’imbecillità umana, capace di generare mostri. 27.“La giacca stregata” È un racconto allegorico sul rapporto tra l’uomo e la fortuna, tra quest’ultima e gli equilibri morali, tra la ricchezza materiale e la coscienza individuale, tutti fattori che determinano comportamenti che condizionano lo stato d’animo e la personalità dell’individuo. 28.“La Torre Eiffel” Anche le grandi opere dell’ umanità presentano i lati oscuri, i misteri che non saranno mai conosciuti, il gioco di interessi di quelli che hanno la responsabilità della conduzione, come anche di quelli che lavorano. 29.“La ragazza che precipita” A diciannove anni Marta ragazza spavalda si affacciò dalla sommità del grattacielo e, vedendo di sotto la città risplendere in tutta la sua bellezza, si abbandonò al vuoto. Mentre precipitava gli inquilini degli ultimi piani, per la maggior parte gente elegante e ricca, si affacciarono a guardarla, capitava loro di vedere voli di quel genere e consideravano ciò uno svago. L' abito di Marta, seppur modesto, era esaltato dalla luce del sole; mentre precipitava la ragazza rideva felice e svolazzava verso il basso e rifiutava l'invito di coloro che la invitavano a fermarsi , le veniva chiesto dove stesse andando, ma lei sembrava avere fretta di scendere. Nel frattempo il sole calò e il vestito non venne più esaltato dai suoi raggi, bensì dai riverberi delle luci degli appartamenti. Gli appartamenti lussuosi dei piani più alti avevano lasciato il posto ad uffici , dove donne al lavoro la osservavano con invidia. Ad un certo punto, si accorse di non essere la sola a precipitare: c'erano molte altre ragazze che la superavano e che, a differenza di lei, sfoggiavano splendidi abiti e , come in una gara, capì che non sarebbe riuscita ad arrivare in tempo. Al ventottesimo piano un uomo stava sorseggiando il caffè e leggendo il giornale del mattino, quando la moglie lo avvisò del passaggio della ragazza; senza distogliere lo sguardo dalla lettura s'informò dell'età e si lamentò perché la moglie gli disse che era "vecchia". La moglie, sentendo l'uomo borbottare perché non aveva la fortuna di vedere donne giovani come quelli del cinquantesimo piano in su, ribatté dicendo che se non altro alla sua altezza si poteva udire il tonfo di quando toccano a terra. La ragazza, sicura di sé quando aveva spiccato il volo, sentiva un tremito crescerle dentro forse era semplicemente il freddo ma forse era anche paura: la paura di aver fatto uno sbaglio senza rimedio.....non si udì alcun rumore nel suo precipitar e al suolo perché si trasformò in una stella. “ I due autisti” Un racconto che tratta la relazione madre – figlio, l’amore della prima ed il comportamento del secondo che tiene maggiormente a vivere in pieno la vita, senza rinunciare a niente in virtù della madre che si avvia di andare da questo mondo. Chiunque, leggendo questo racconto, può provare un pizzico di rimorso piccolo o grande, secondo le dimensioni del fenomeno. In un mondo come il nostro, che tende a perdere in continuazione i valori della famiglia, a favore della libertà incondizionata dell’individuo, il discorso di questo racconto coinvolge tutti, senza distinzione. ANALISI COMPLETA "La boutique del mistero" è una raccolta di trentuno racconti pubblicati in diversi volumi e ordinati dallo stesso autore "nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto". Il racconto di Buzzati è un momento di indagine profonda, un'esplorazione emozionante in un'atmosfera magica. Poche volte, nella letteratura italiana, uno scrittore ha indagato così a fondo il mistero che circonda l'uomo contemporaneo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue esperienze. La Boutique del Mistero viene pubblicato per la prima volta nel 1968 dalla casa editrice Mondadori con il titolo La boutique del mistero: 31 storie di magia quotidiana. I 31 racconti presenti al suo interno sono stati selezionati dall’autore stesso, che intendeva far conoscere il meglio del suo lavoro ed esprimere in un’unica raccolta tutte le questioni e le tematiche a lui più care. In generale molto presenti all’interno dell’opera, come nella maggior parte delle opere dell’autore, sono i temi dell’ansia e dell’angoscia, del mistero, della morte e della paura. Per esprimerli Buzzati ricorre spesso ad elementi surreali e simbolici, ad atmosfere inquietanti e irreali inserite in scene di vita quotidiana. Ci sono elementi magici, fantastici e trascendentali. Al contrario in alcuni racconti si sottolinea invece l’assurdità di situazioni considerate normali e consuete. Molto importanti sono anche i concetti di impotenza dell’uomo e di destino, a cui gli uomini devono sottostare, anche quando vorrebbero evitarlo. Esso viene rappresentato soprattutto attraverso la malattia. Spesso è presente la paura della morte e la paura di presenze oscure e sconosciute. Altre volte emerge invece come sia l’uomo a rovinarsi con le sue stesse mani, attraverso paure infondate e irrazionali verso ciò che non si conosce e ciò che esce dall’ordinario, incubi e pericoli immaginari. Alcuni personaggi inoltre sembrano non comprendere il valore della vita e quello che essa ha da offrire loro. Un altro tema importante è quello della religione e soprattutto del peccato e della preghiera, che compaiono sotto diversi aspetti in alcuni racconti. Infine sono rilevanti anche i temi del ricordo e dell’attaccamento dell’uomo verso la propria classe sociale e la propria condizione, che cerca di conservare e difendere anche davanti a situazioni tragiche. Per quanto riguarda l’ambientazione spaziale e temporale, è molto varia e cambia in ogni racconto. In linea generale, però, si può dire che il tempo e il luogo non sono mai espressi in maniera precisa. In molti racconti l’ambientazione è medievale e fiabesca, mentre altri sono ambientati a grandi linee nel periodo storico in cui visse l’autore. Quello che è chiaro però è che le situazioni sono quasi sempre quotidiane e apparentemente banali. Lo stile e il linguaggio utilizzato sono semplici, chiari, immediati e adatti a tutti. I termini sono colloquiali, mai artificiosi o troppo ricercati e questo sottolinea ancora di più il contrasto tra la normalità delle situazioni e gli elementi surreali e grotteschi.
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