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BRAMANTE, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Analisi di: Chiesa di Santa Maris presso San Satiro; Tribuna di Santa Maria delle Grazie; Tempietto di San Pietro in Montorio; Progetto per la basilica di San Pietro. (+ renovatio urbis).

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 06/06/2021

mari08642
mari08642 🇮🇹

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17 documenti

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Scarica BRAMANTE e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Brunelleschi: Urbino, Milano, Roma Da Leonardo prende: costruzione prospettica Da Michelangelo prende: arte tardo-gotica →nelle decorazioni Da Raffaello prende: modelli classici Nato nel 1444(Urbino), 1ª fase Milano ci va nel 1478 (concomitanza con presenza di Leonardo) CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN SATIRO (MILANO) Si trova a Milano, presso il sacello (chiesetta isolata/ cappella inclusa in una chiesa maggiore) di San Satiro. Bramante prese come ispirazione la Cappella Pazzi a Firenze (Brunelleschi) per le sue forme geometriche, la Chiesa di Santo Spirito (Brun, Firenze) per le cappelle laterali ricavate nel muro; mentre per la volta a botte a cassettoni si ispira all’interno della chiesa di S Andrea a Mantova (Leon Battista Alberti). Lo spazio che aveva a disposizione era poco, per cui Bramante decise di adottare una pianta a T e per rimediare alla mancanza dell’abside progettò un’illusione ottica creata da un finto coro prospettico, profondo meno di un metro, con una volta a botte diminuente da un grande arco verso una lunetta più piccola, che era perfettamente proporzionato agli interni della chiesa. Bramante, con la prospettiva, crea uno spazio virtuale, infatti, entrando nell'edificio si ha la sensazione di procedere verso un coro profondo poiché la percezione dell’inganno derivato dalla prospettiva è percepito solo nella parete di fondo (prima volta che in architettura la prospettiva viene usata come strumento per creare uno spazio virtuale). Inoltre, l’artista ha assimilato il pensiero di Piero della Francesca sulla costruzione “mentale” degli ambienti (flagellazione). L’antico sacello venne inglobato nella nuova chiesa e ne costituì l’unità di misura con il suo modulo quadrato. (modulo brunelleschiano). Ed inoltre questo sacello fu collegato alla chiesa grazie ad un rivestimento uniforme ed a un tiburio (copertura esterna di alcune cupole) con lanternino che furono replicati in scala minore rispetto alla cupola. Rappresenta il primo esempio di calotta emisferica eretta nel Rinascimento dopo il Pantheon. È la prima volta in architettura che si usa la prospettiva per dare vita ad uno spazio virtuale. TRIBUNA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE (MILANO) È una tribuna quadrata con abside che sostituì il presbiterio nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. Ludovico il Moro commissiona a Bramante di abbattere il presbiterio per sostituirlo con uno spazio a pianta centrale, inizialmente destinato a diventare un mausoleo per la dinastia sforzesca; e quindi ha un significato più politico che religioso. Nella tribuna vi è un contrasto tra lo spazio a pianta centrale (monumentale, luminoso, come Pala di Brera, Piero della Francesca), e l’impianto longitudinale della chiesa (angusta e buia). (Bramante si ispira molto a Brunelleschi ma introduce delle variazioni.) Sui fianchi e sulla parete di fondo della tribuna vi erano tre absidi semicilindriche, dove quelle laterali si collegavano direttamente alla cupola (in quanto non vi era il transetto), mentre la terza (quella centrale) prolungava lo spazio del coro. Troviamo poi delle finestre alla base del tamburo, con colonnine centrali a candelabra; ruote raggiate negli arconi che reggono la cupola. (e rapporti proporzionali accentuati in altezza). Prende come esempio la Sagrestia Vecchia di Brunelleschi, e concepisce la tribuna come un ambiente cubico, delimitato da quattro archi a tutto sesto e sormontato da un’ampia cupola emisferica segnata da sedici costoloni. Sul lato opposto all’ingresso si apre una scarsella (tipo particolare di abside della chiesa, a pianta rettangolare anziché semicircolare) a pianta quadrata (di dimensioni ridotte), coperta da una piccola volta a ombrello. La tribuna appare luminosa, grazie alle pareti e alla cupola che si tendono per raccogliere tutta la luce possibile, questo per simboleggiare il divino, e descrivere il fatto che l’architettura che va oltre la concezione puramente geometrica (di origine fiorentina). Qui, la luce diviene un elemento fondamentale dell’ambiente, che ne modula le superfici. Lo spazio prospettico, quindi è spazio-luce (proprio come per Piero della Francesca, e successivamente per Leonardo). Per ingrandire l’ambiente, Bramante adotta delle sottili correzioni ottiche, quali il vano leggermente dilatato verso il fondo e l’abside alla fine del coro più stretta delle altre. Ci sono degli elementi che rimandano al gusto lombardo, come ad esempio la ricca decorazione interna. Anche all’esterno viene ripreso nel tiburio poligonale, con un loggiato di bifore separate da colonnine in marmi policromi; e nel rivestimento in mattoni e terrecotte. Nella tribuna vi sono alcuni rimandi simbolici: nelle nicchie vi sono riferimenti numerici agli evangelisti (i quattro tondi nei pennacchi con i graffiti dei dottori della chiesa) e agli apostoli (dodici oculi nella cupola in cui sono riprodotti i santi domenicani e dodici piccoli tondi nella volta della scarsella). TEMPIETTO DI SAN PIETRO IN MONTORIO (ROMA) Questo tempio fu commissionato dal re di Spagna e simboleggia la maturità che Bramante raggiunse nella conoscenza dell'antico ma soprattutto nella formulazione di nuovo stile. Fu eretto nel punto dove San Paolo venne crocifisso, quindi, nel cortile della chiesa di San Paolo sul colle Gianicolo; inizialmente l'edificio doveva sorgere all'interno di un cortile absidato però questo progetto non venne realizzato a causa della mancanza di fondi. Si tratta di un piccolo tempio a pianta circolare, periptero (ovvero circondato da colonne), che nonostante le sue dimensioni ridotte risulta imponente ed è dominato dalla simmetria e grazie alla sua armonia viene considerato un simbolo dell'architettura del Rinascimento. Bramante per quest’opera prende ispirazione dai templi (pantheon), dai mausolei e dalle chiese costruite sulle tombe dei martiri (martyria). (Nella struttura di questo tempio si possono vedere le nozioni che Bramante ha appreso da Leon battista Alberti sul tempio ideale che era, secondo lui, a pianta centrale perché simmetrico in tutte le sue parti, infatti, rievocava la perfezione degli elementi naturali, quella di Dio che, per questo, era immaginato al centro di un universo circolare e l’infinito.) Le forme e le proporzioni sono perfettamente equilibrate e semplici: infatti, si parte da un basamento a tre gradini dove poggia un corpo cilindrico e 16 colonne doriche che sostengono una trabeazione con metope (pagane) con oggetti liturgici cristiani a basso rilievo e triglifi che costituiscono uno dei primi fregi dorici realizzati dopo l’antichità. Dietro ad una balaustra si trova un secondo corpo cilindrico coperto da una cupola a sesto rialzato (che però avrebbe dovuto essere emisferica), scandito dall’alternarsi di paraste e nicchie rettangolari arcuate ed a forma di conchiglia. (La larghezza del primo ordine è uguale all’altezza del secondo, senza contare la cupola). Sincretismo: accostamento tradizione pagane e cristiana. Leo: adorazione dei Magi perché i soggetti in primo piano sono cristiani (magi, Giuseppe, Maria, bambino…), ma nello sfondo i soggetti e le architetture sono pagani. Michelangelo: sistina →profeti e sibille con genesi in contrapposizione; David: nudità ricorda statue classiche e allo stesso tempo è manifestazione di forza, coraggio e risolutezza. Raffaello: incendio di Borgo→ episodio cristiano con architetture pagane. PROGETTO PER LA BASILICA DI SAN PIETRO Papa Giulio II decise di radere al suolo la basilica paleocristiana di San Pietro che era stata eretta dall'imperatore Costantino, questo edificio aveva subito molti restauri, però, sempre nel rispetto
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