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Bretton Woods, processo di Norimberga, Le "due Europe" e la crisi di Berlino, Temi di Storia

Riassunti di storia, temi trattati: Bretton Woods, La nascita dell’Onu processo di Norimberga, Le "due Europe" e la crisi di Berlino La ricostruzione nell'Europa orientale La nascita di due Germanie La guerra fredda nello scenario internazionale Lo scenario asiatico: Taiwan e la Repubblica popolare cinese La crisi di Corea La “coesistenza pacifica” e le sue crisi (1953-1963) Krusciov e la destalinizzazione 1960: gli Stati Uniti di Kennedy La distensione minacciata la crisi a Cuba

Tipologia: Temi

2021/2022

Caricato il 06/06/2022

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Scarica Bretton Woods, processo di Norimberga, Le "due Europe" e la crisi di Berlino e più Temi in PDF di Storia solo su Docsity! Usa e Urss da alleati ad antagonisti L'incontro degli Alleati a Yalta Pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nella Seconda guerra mondiale, durante la conferenza di Yalta (4-11 febbraio 1945), Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica avevano raggiunto un primo accordo sul futuro assetto europeo che prevedeva, anche se in forma non ufficiale, la spartizione in sfere d'influenza. All'Urss venne di fatto riconosciuto il controllo dei territori conquistati dall'Armata rossa: oltre ai paesi baltici, gran parte di Polonia e Ungheria, l'area dei Balcani con Romania e Bulgaria e una certa presenza in Iugoslavia. Fu inoltre decisa la divisione della Germania in zone di occupazione e, nello stesso tempo, furono stabiliti i princìpi generali cui avrebbero dovuto ispirarsi gli Alleati dopo la guerra: - libere elezioni in tutti i paesi europei; - diritto dei popoli a scegliere la forma di governo sotto cui vivere (principio dell'autodeterminazione); - commercio internazionale aperto. Gli accordi di Bretton Woods Sul piano economico, di fronte alla grande distruzione di beni e risorse materiali causata dal conflitto, si rendeva necessaria una politica di collaborazione e di solidarietà internazionale. Già nel luglio 1944 i rappresentanti dei 44 paesi impegnati nella guerra contro l'Asse si erano incontrati nella città statunitense di Bretton Woods, dove avevano deciso di istituire una Banca mondiale per finanziare la ricostruzione e lo sviluppo nei paesi coinvolti nel conflitto attraverso la concessione di prestiti a lungo termine, e un Fondo monetario internazionale (Fmi) per vigilare sulla loro stabilità monetaria attraverso un sistema di cambi delle valute agganciato al dollaro americano, che così divenne la valuta di riferimento del sistema monetario e degli scambi internazionali. La nascita dell’Onu Nel giugno 1945 su iniziativa di cinquantuno Stati venne fondata a San Francisco l'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), con lo scopo di assicurare la pace e la sicurezza internazionali, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale di tutti i paesi. Gli organi dell'Onu erano, e sono tuttora: - l’Assemblea generale, con compiti deliberativi, cui partecipano in modo paritario tutti gli Stati membri; - il Consiglio di sicurezza, che è l'organo esecutivo ed è composto da cinque membri permanenti e da dieci che vi entrano a rotazione. Sono membri permanenti Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna, cui si aggiunsero la Francia e la Cina. Ciascun membro permanente ha potere di veto, che consente di impedire l'adozione di una delibera da parte del Consiglio. Il processo di Norimberga Nell'agosto 1945 i vincitori decisero di istituire un Tribunale militare internazionale con l'incarico di punire i responsabili dei crimini di guerra, in particolare quelli compiuti contro le popolazioni civili, contro i prigionieri e contro gli ebrei. Vari processi si tennero nella città bavarese di Norimberga dal 14 novembre 1945 al 1° ottobre 1946, durante i quali ventiquattro tra i massimi esponenti del nazismo furono giudicati da magistrati che rappresentavano le quattro potenze vincitrici. Potsdam e i primi contrasti tra gli Alleati Nell'estate del 1945 Usa, Urss e Gran Bretagna si confrontarono nuovamente alla conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto). Dei tre "grandi" che fino ad allora avevano dominato la scena restava solo Stalin. Alla conferenza partecipavano il nuovo presidente americano Harry Truman e il nuovo primo ministro inglese, il laburista Clement Attlee (1883-1967). A Potsdam i confini tra Polonia e Germania furono spostati (a favore della Polonia) sulla linea dei fiumi Oder e Neisse e venne resa operativa l'occupazione della Germania. Il paese fu smilitarizzato, privato della sua forza industriale e suddiviso in quattro zone, attribuite con compiti di governo a Usa, Francia, Inghilterra e Urss. Stessa sorte toccò a Berlino: destituita da ruolo di capitale, la città, che nella suddivisione in quattro aree si era trovata al centro della zona sovietica, venne divisa a sua volta in quattro settori, ciascuno affidato al controllo di un esercito alleato. A Potsdam emersero però anche i primi attriti tra le potenze occidentali e l'Unione Sovietica, soprattutto sul tema dell'autodeterminazione nei paesi dell'Europa orientale. In particolare Stalin non si mostrava intenzionato a garantire lo svolgimento di libere elezioni in Polonia. Verso la formazione di due blocchi contrapposti I contrasti emersi a Potsdam andarono acuendosi nei mesi successivi. All'inizio del 1946 la rottura divenne evidente. Il 9 febbraio, in un discorso tenuto al teatro Bolshoi di Mosca, Stalin parlò di "inevitabilità" di un conflitto. Il 5 marzo l'ex primo ministro britannico Winston Churchill, in un discorso tenuto alla presenza del presidente americano Truman, usò per la prima volta la definizione "cortina di ferro" per indicare la linea che divideva ormai l'Europa tra democrazie occidentali e regimi comunisti centro-orientali. L'intesa delle potenze vincitrici contro le forze nazifasciste si trasformò così in poco tempo in un antagonismo sempre più marcato che fu definito "guerra fredda" e che divise l'Europa e il mondo in due blocchi contrapposti: il blocco occidentale si costruì attorno alla leadership degli Stati Uniti e raccolse paesi democratici che abbracciavano un sistema economico di tipo capitalista, basato sul libero mercato e sulla proprietà privata; il blocco orientale era controllato dall'Unione Sovietica. Il "blocco sovietico" in Europa In questi paesi, attraverso la pressione delle forze di occupazione e dei partiti comunisti locali, tra il 1945 e il 1948 si era venuta costituendo una catena di Stati satellite (stato satellite= indica uno stato formalmente sovrano ma che nei fatti dipende da un altro). Germania orientale, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia e Albania entrarono così nell'orbita di Mosca, che oltre a un controllo politico stabilì anche un controllo economico. La Iugoslavia, invece, divenuta nel 1946 una Repubblica socialista federativa sotto la guida di Tito, sfuggì al dominio sovietico e imboccò una propria via al socialismo. La "dottrina Truman" e l'inizio delle guerra fredda L'inizio della guerra fredda venne sancito nel marzo 1947 da un discorso del presidente americano Truman di fronte al Congresso, passato alla storia come "dottrina Truman". Truman parlò di "due modi di vita alternativi": uno fondato sul rispetto delle libertà politiche e civili, l'altro sul totalitarismo e sull'oppressione. Gli Stati Uniti inauguravano così una "politica del contenimento", allo scopo di evitare un'ulteriore espansione della sfera d'influenza sovietica. Dal canto suo, nel settembre 1947 Stalin dette vita al Kominform (Ufficio informazione dei partiti comunisti) con cui tenere sotto controllo gli Stati dell'Europa orientale. Nasceva ufficialmente il "blocco sovietico". Le "due Europe" e la crisi di Berlino Gli aiuti americani rilanciano l’economia europea L'immediato dopoguerra fu per l'intera Europa un periodo di ricostruzione economica e sociale. Gli Stati Uniti decisero di intervenire massicciamente con i loro capitali per stimolare il rilancio economico, facendo affluire in sedici paesi oltre tredici miliardi di dollari (di cui un miliardo e mezzo circa fu destinato all'Italia). Questo imponente piano fu elaborato dal segretario di Stato George Marshall (1880-1959). Si assistette infatti a un'accelerazione di quel processo di costruzione di un moderno Stato sociale - il welfare state ("stato del benessere") - già avviato negli anni Trenta, negli Usa e in Europa, in seguito alla crisi economica del 1929. La Gran Bretagna per prima ebbe la sensibilità di attuare una politica sociale nella convinzione che un moderno Stato liberale dovesse assicurare ai cittadini, oltre che i diritti politici e civili, anche quel complesso di beni primari necessari a vivere un’esistenza dignitosa. Elaborato per la prima volta nel 1942 (piano Beveridge, dal nome dell’economista che l'aveva concepito), il modello del welfare state fu attuato nell'immediato dopoguerra dal governo laburista britannico, che aveva assunto la guida del paese dopo le elezioni del luglio 1945. Tutti in Europa furono accomunati dall'idea che lo Stato dovesse intervenire nella sfera economico-sociale per attuare politiche di giustizia sociale che consentissero di distribuire i benefici dello sviluppo economico all'intera popolazione, al fine di creare un benessere il più ampio possibile. La ricostruzione nell'Europa orientale L'Unione Sovietica aveva dato vita, nel 1949, al Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica), organismo sovranazionale, con sede a Mosca, che aveva il compito di promuovere e coordinare l'espansione economica e gli scambi commerciali tra i paesi del blocco sovietico. L'Urss procedeva sulla via dell'economia accentrata e rigorosamente controllata dallo Stato: alla fine della guerra venne deliberato un nuovo piano quinquennale di sviluppo (1946-1950), basato sull'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (campi, fabbriche, negozi ecc.). La raccolta di materie prime avveniva attraverso un pesante sfruttamento della forza- lavoro e delle risorse negli Stati satellite. Caratteristica di tale sistema economico era la determinazione dei prezzi: questi non erano sottoposti alle regole del mercato e del profitto, come nel sistema liberistico, ma venivano fissati dallo Stato secondo schemi politici e rigidamente controllati per assicurare a tutti l'accesso ai beni considerati indispensabili. Il ponte aereo di Berlino In Europa lo scontro più aspro della guerra fredda si svolse sul suolo tedesco e riguardò il destino della Germania sconfitta e della sua ex capitale, Berlino, divise entrambe in quattro settori affidati ciascuno al controllo di uno dei quattro eserciti alleati. Già nel febbraio 1947, durante i lavori per i trattati di pace, Francia, Usa e Gran Bretagna avevano manifestato l'intenzione di procedere all’unificazione delle zone di loro competenza in vista della ricostituzione di uno Stato sovrano tedesco, ma i sovietici si erano opposti al progetto. Per scongiurarlo del tutto, forti del fatto che Berlino si trovava nella parte di Germania loro assegnata, il 24 giugno 1948 i sovietici bloccarono tutti i collegamenti stradali e ferroviari che davano accesso ai tre settori della città controllati dalle forze occidentali e interruppero persino l'erogazione di energia elettrica. L'obiettivo era costringere inglesi, francesi e americani a lasciare Berlino ovest. Invece questi risposero con un ponte aereo (ponte aereo: trasferimento di persone o cose per mezzo di velivoli) che fra il giugno 1948 e il settembre 1949, usando il ristretto corridoio aereo concesso dai trattati di pace, assicurò a due milioni di berlinesi un costante rifornimento di viveri, medicinali e carbone. Alla fine i sovietici si resero conto dell'inutilità dell’iniziativa e già nel maggio revocarono il blocco, ma ormai l'ex capitale tedesca era assurta a simbolo della contrapposizione tra i due schieramenti. La nascita di due Germanie Il blocco di Berlino fu un fallimento per i sovietici anche perché nel frattempo il processo di costruzione di un nuovo Stato tedesco occidentale era proseguito: il 23 maggio 1949 le tre zone d'occupazione occidentali diedero vita alla Repubblica federale tedesca (Rft). Il suo primo presidente, designato con libere elezioni, fu il leader del Partito cristiano-democratico (Cdu) Konrad Adenauer (1876-1967). La Germania occidentale poté così avviare una consistente e rapida ripresa economica, grazie all'effettiva ricchezza del paese, agli aiuti americani e a una notevole stabilità governativa. I sovietici replicarono patrocinando la nascita, nella Germania orientale da essi occupata, della Repubblica democratica tedesca (Rdt), avvenuta il 7 ottobre 1949. La guerra fredda nello scenario internazionale Il Patto atlantico e la Nato (1949) Il consolidamento del blocco occidentale avvenne il 4 aprile 1949 quando gli Stati Uniti, il Canada e dieci Stati dell'Europa occidentale, compresa l'Italia, stipularono a Washington il Patto atlantico. Sulla base di tale alleanza si procedette anche alla creazione della Nato (North Atlantic Treaty Organization), un'organizzazione militare comune che sarebbe intervenuta in caso di attacco sovietico a uno dei paesi firmatari. Lo stato di permanente sospetto e di accesa rivalità tra i due blocchi andò crescendo di
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