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breve biografia di William Shakespeare, Schemi e mappe concettuali di Storia del Teatro e dello Spettacolo

vita, opere e contesto storico-artistico-letterario di Shakespeare

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 14/11/2023

sonia-mantovani
sonia-mantovani 🇮🇹

10 documenti

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Scarica breve biografia di William Shakespeare e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! WILLIAM SHAKESPEARE COORDINATE ELISABETTIANE PERIODI TEATRO ELISABETTIANO 1558-1603 figlia di Enrico VIII (spesso si definisce elisabettiano anche il teatro prodotto sotto Giacomo) TEATRO GIACOMIANO JAMES STUART IV OF SCOTLAND 1603-1625 figlio di Maria di Scozia che diventa re d’Inghilterra. S vive a cavallo fra i due regni. DRAMMATURGHI che hanno avuto contatti con S THOMAS KYD autore della TRAGEDIA SPAGNOLA e forse di una prima versione dell’AMLETO, forse hanno collaborato influenzandosi a vicenda. CHRISTOPHER MARLOWE colui che sistematizzò l’uso del BLANK VERSE, il verso a dieci sillabe e cinque accenti che diverrà caratteristica del teatro elisabettiano. GIACOMIANI BEN JONSON, carissimo amico di S., grande attore, grazie a lui abbiamo informazione su S ATTORI E IMPRESARI JAMES BURBAGE che fece costruire THE THEATRE PHILIP HENSLOWE tenne un diario oggi documento prezioso RICHARD BURBAGE che fondò con il padre e con S i LORD CHAMBERLAIN MEN protagonista di molti spettacoli della compagnia, compresi quelli di S. COMPAGNIE Dopo anni di precariato S fonda nel 1594 la compagnia dei LORD CHAMBERLAIN’S MEN protetta fino al 1603 dai diversi lord ciambellani, poi il sovrano assume il patronato della compagnia che diventerà KING’S MEN. Nel momento in cui venne fondata la compagnia era proprietaria dello storico THE THEATRE, che nel 1599 venne smontato per costruire il nuovo teatro GLOBE. Nel 1608 la compagnia ebbe il controllo del teatro privato BLACK FRIARS, la cui stagione invernale si aggiungeva a quella estiva del GLOBE. GENERI DEL TEATRO ELISABETTIANO COMMEDIE – HISTORIES (drammi storici) – TRAGEDIE Le prime due riferite agli archetipi classici ma commedia e tragedia non si escludevano. Il terzo genere rappresentato non dalla pastorale come in Italia ma dai drammi relativi alla storia d’Inghilterra e in particolare ai re (nato con intenti propagandistici dalla prima compagnia della regina QUEEN ELIZABETH’S MEN, lunghe tourneé per sostenere la corona, successivamente poi con MARLOWE e S invece si poneva dubbi sul comportamento dei re del passato e anche su quelli del momento, quindi non più teatro di propaganda). FONTI UTILIZZATE DA S PER I SUOI DRAMMI CLASSICHE Plutarco – Ovidio – Plauto – Terenzio – Seneca LA BIBBIA sia cattolica che protestante STORICHE quindi trattati LETTERARIE di origine italiana TESTI TEATRALI COMPOSTI DAI SUOI CONTEMPORANEI presi ad esempio o riscritti BIOGRAFIA E’ il drammaturgo più noto e più rappresentato della storia, anche rispetto ai viventi. Attribuite a lui 39 opere, 36 erano contenute nell’edizione in-folio dei suoi lavori teatrali, uscita qualche anno dopo la sua morte (1623), le altre 3 gli sono state attribuite nei secoli successivi. Oltre a queste scrisse sicuramente anche IL CARDENIO (THE HISTORY OF CARDENIO) andata perduta e un’altra opera PENE D’AMOR VINTE può essere perduta oppure è stata pubblicata con altro titolo. Nasce il 23 aprile 1564 a Stratford Upon Avon, da John (fattore, artigiano, mercante) e Mary Arden, figlia di un proprietario terriero. Si sposò nel 1582 con Anne Hathaway (più vecchia di lui) ed ebbe tre figli: Susanna, Judith e Hamnet. Si pensa che si sia trasferito a Londra poco dopo il matrimonio e che lì abbia intrapreso l’apprendistato svolgendo lavori umili e interpretando qualche piccolo ruolo. Nel 1592 era già un autore noto nel mondo teatrale londinese. SHAKESPEARE ATTORE Abbiamo poche notizie, pensiamo ad un caratterista, amava interpretare personaggi altolocati, dal linguaggio colto. L’ASCESA DI UN GIOVANE CORVO Non abbiamo le sue prime opere, dato che non aveva un alto livello di istruzione possiamo pensare che abbia scritto prime opere andate perdute oppure non riconosciute come sue. E’ molto improbabile che le sue prime opere siano TITO ANDRONICO (1587, gli stessi anni della TRAGEDIA SPAGNOLA) e le tre parti di ENRICO VI, queste lo portarono al successo, come dimostrano fonti coeve, tra le quali è presente anche il livoroso attacco portatogli da Robert Greene (che si scaglia contro la nuova drammaturgia) che lo definì un ROZZO CORVO PARVENU che si fa bello con le nostre piume, sottintendendo una certa vocazione al plagio. Greene dice anche che S non è un vero autore ma un traduttore che traduce in linguaggio teatrale opere non sue. Lo accusa anche di ignoranza e usura. LA SERENITA’ DEI ROMANCES E IL CONGEDO A partire dalla commedia avventurosa PERICLE, PRINCIPE DI TIRO (secondo alcuni scritta con George Wilkins), lo stile di S subisce una mutazione, aderendo ad un gusto per le storie che si dilungano negli anni e con elementi magici o fantastici, passando da un iniziale tono tragico, ad un tragicomico, ad un lieto fine. Vicende di natura romanzesca che spinsero i critici ottocenteschi a chiamare ROMANCES questi drammi. Questa svolta di serenità va messa in relazione con l’acquisizione del controllo da parte dei KING’S MEN di un teatro privato, il BLACKFRIARS, che sarà utilizzato dalla compagnia dal 1610. I romances contengono molti più numeri musicali rispetto alle opere precedenti, perché S cercò di adattare il suo stile al gusto del pubblico a cui si doveva rivolgere. Dopo CIMBELINO, l’unico romance in cui gli elementi tragici sono prevalenti e l’intermezzo della pubblicazione dei SONETTI, S scrive IL RACCONTO D’INVERNO (summa di molti temi di S) dramma composito formato da due atti tragici, un atto centrale di tipo pastorale e due atti finali di commedia, LA TEMPESTA che racconta l’incruenta vendetta del vecchio mago Prospero (personaggio con cui S si immedesima insieme ad Amleto) esiliato sull’isola insieme alla figlia Miranda, venne scritto da S come congedo dalla corte e da Londra prima del ritorno a Stratford. GLI ULTIMI ANNI E LA FORTUNA Ultime opere scritte fra il 1612 e 1613, in collaborazione con John Fletcher, il drammaturgo designato a prendere il suo posto nella compagnia (ancora oggi si discute su quali siano di uno o dell’altro). Una di queste IL CARDENIO è andata perduta. Era la drammatizzazione di un episodio del Don Chisciotte di Cervantes. Oggi è possibile leggere I DUE NOBILI CONGIUNTI un romance in cui si ripropongono alcuni dei temi dei due GENTILUOMINI DI VERONA. L’ultima opera di S ENRICO VIII rappresenta un ritorno al dramma storico, a quattordici anni di distanza dall’ultimo ENRICO V: un dramma su questo soggetto sarebbe stato impensabile negli anni del regno di Elisabetta e nei primi anni di quello di Giacomo. Il dramma chiude un’epoca anche perché nel corso delle rappresentazioni del 1613 un colpo di cannone sparato in scena sfiorò il tetto del Globe provocando un incendio che distrusse il teatro, mandando in fumo molti documenti. Il Globe venne ricostruito l’anno dopo. S. morì a Stratford nel 1616. Una parte del mistero che lo circonda forse dipende dal fatto che abbiamo pochi documenti scritti di suo pugno, l’unico di natura teatrale è una pagina e mezzo di un dramma non suo, TOMMASO MORO. Sette anni dopo la sua morte, nel 1623, uscì l’edizione in-folio delle sue trentasei opere rivedute e corrette, curata dai King’s men John Heminges e Henry Condell. La grandezza di S è subito riconosciuta in Inghilterra, ma saranno i romantici nell’800 a farne il re del teatro occidentale.
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