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Breve dizionario di retorica e stilistica riassunto, Schemi e mappe concettuali di Letteratura Italiana

Riassunto del manuale "breve dizionario di retorica e stilistica" di G. Lavezzi, elenco dettagliato delle principali figure retoriche.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 28/06/2022

elena_sacchini
elena_sacchini 🇮🇹

4.6

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Scarica Breve dizionario di retorica e stilistica riassunto e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! G. Lavezzi – Breve dizionario di retorica e stilistica Accumulazione: è uno dei due fondamentali procedimenti dell’amplificazione e consiste nell’accostamento di più elementi diversi. Accusativo di relazione (alla greca): costruzione sintattica in cui un complemento diretto dipende da un participio o da un aggettivo, ed è quindi solo apparentemente un complemento oggetto. Acronimo: parola-sigla formata dalle iniziali di altre parole. Acrostico: artificio per cui si formano parole o frasi con iniziali di parole o di versi. Un componimento è detto acrostico quando le lettere iniziali dei versi, lette verticalmente, formano una parola o una frase. Adynaton: termine greco che indica un evento che non può assolutamente verificarsi nella realtà, evocato per dare maggior forza ad un’affermazione. Aferesi: caduta di vocale o di sillaba a inizio parola. Aforisma: breve testo di carattere sentenzioso in cui è enunciata una verità assoluta di solito sorprendente perché non in linea con l’opinione comune. Agiografia: Genere letterario relativo alla narrazione della vita dei santi. Agnizione: espediente narrativo che comporta l’improvvisa rivelazione della vera identità di un personaggio, prima ignota agli altri e talvolta anche al personaggio stesso. Allegoria: attribuzione al discorso di un significato simbolico, diverso da quello letterale; un concetto astratto viene tradotto in una serie di immagini concrete alle quali l’autore ha dato un significato metaforico. Allitterazione: ripetizione della medesima consonante all’inizio o all’interno di parole successive o a breve distanza. Assillabazione: quando si ripete una sillaba. Allocuzione: atto di rivolgersi direttamente ad un interlocutore reale o immaginario all’interno di un contesto espositivo. Allusione: figura retorica molto ampia per la quale non si nomina direttamente l’oggetto del discorso, ma lo si designa in modo indiretto attraverso riferimenti che consentano all’interlocutore o al lettore di identificarlo. Amplificazione: dilatazione del discorso, in ampiezza o intensità, volta a ribadire un solo concetto con il ricorso a varie formulazioni linguistiche. Anacoluto: giustapposizione nella stessa frase di due costrutti sintattici, il secondo dei quali non è conseguente al primo, che dunque rimane senza seguito, sospeso. Anadiplosi: ripetizione di una parola alla fine di un segmento sintattico e all’inizio di quello successivo. Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di versi o enunciati successivi. Anagramma: scomposizione di una parola o di un sintagma e ricomposizione delle lettere al fine di formare una nuova parola o un nuovo sintagma. Analessi: flashback, ad un certo punto della narrazione si inserisce il racconto, da parte dell’autore o del personaggio, di avvenimenti accaduti prima del tempo in cui si svolgono i fatti narrati. Analogia: somiglianza di struttura esistente tra due coppie di termini, è basata sul confronto di una coppia di termini legati da un certo rapporto e un’altra coppia di termini legati da un rapporto simile. (a : b = c : d) Anastrofe: inversione nell’ordine consueto di due o più parole o sintagmi successivi. È affine all’iperbato, che però presenta l’inserzione di un inciso tra i termini. Anfibologia: possibilità di interpretare in due modi diversi un sintagma o una frase. Si riferisce in genere alla struttura sintattica. (es: ho visto mangiare il maiale) Angli(ci)smo: parola o locuzione derivante dalla lingua inglese che entra nell’uso italiano. Antanaclasi: tipo particolare di diafora che si verifica quando, in un dialogo, uno dei due interlocutori riprende un’espressione usata dall’altro per “rivoltarla”, darle un significato diverso. Anticlimax: disposizione di due o più termini secondo un ordine di intensità semantica decrescente. Antifrasi: forma semplice ed esplicita di ironia e consiste nel fare un’affermazione lasciando capire che si pensa esattamente l’opposto. Antitesi: contrapposizione di due o più concetti attuata attraverso la corrispondenza di parole o segmenti di frase di significato opposto. Antonimo: parola che si oppone ad un’altra per significato, all’interno del medesimo campo semantico. Antonomasia: uso di un nome comune o di una perifrasi in luogo di un nome proprio e, viceversa, uso di un nome proprio al posto di un nome comune. Apocope: caduta della vocale o della sillaba finale di una parola. Apoftegma: frase breve di grande incisività, spesso di tipo sentenzioso e risalente a un personaggio famoso. Apostrofe: atto del rivolgersi direttamente a una persona lontana nello spazio e/o nel tempo e comunque diversa dal naturale destinatario del discorso. Ha in genere valore di appello o invocazione ed è caratterizzata da una forte partecipazione emotiva dell’autore. Aprosdóketon: uso di una parola o frase imprevista al posto di quella prevedibile e attesa, con lo scopo di creare un effetto di sorpresa. Arcaismo: elemento linguistico appartenente a una fase precedente della lingua, che viene recuperato da un autore o per volontà mimetica o per elevazione stilistica o per intento parodico. Extradiegetico: esterno alla diegesi, cioè azione narrata. Narratore onnisciente. Figura etimologica: ripetizione di una stessa radice in parole vicine, con un effetto di rilievo semantico. Fonosimbolismo: procedimento stilistico che consiste nel produrre attraverso una successione di suoni un significato ulteriore rispetto a quello comunicato dal testo. Hapax legomenon: parola o locuzione che ha una sola attestazione all’interno di una determinata opera letteraria. Hysteron proteron: procedimento narrativo consistente nell’invertire la successione cronologica di due eventi, narrando prima quello che è accaduto dopo. Intradiegetico: narratore interno alla diegesi, cioè all’azione narrata. Ipallage: attribuzione di un epiteto ad un nome diverso da quello cui si riferisce secondo logica. Iperbato: modificazione dell’ordine consueto delle parole in una frase attraverso l’inserzione, tra due termini in stretto legame sintattico, di un’altra parola o inciso. Iperbole: rappresentazione di un fatto o di una situazione in termini eccessivi, che ne amplifica o sminuisce la portata con voluta esagerazione. Ipotiposi: descrizione caratterizzata da particolare icasticità e ricchezza di particolari, in modo che al lettore sembri di avere davanti ciò che viene descritto. Isocolo: equivalenza di frasi che, a due a due, si corrispondono per ampiezza, struttura sintattica e ritmo. Laconismo: riduzione del discorso a una brevità assoluta, ad un’essenzialità che nulla concede alla conversazione, descrizione, al racconto. Leitmotiv: “elemento guida”, elemento tematico fondamentale o ricorrente in un’opera letteraria. Litote: affermazione di un concetto attraverso la negazione del contrario; può avere funzione attenuativa o eufemistica. Metafora: sostituzione di una parola o locuzione con un’altra parola o locuzione il cui significato letterale ha una somiglianza più o meno evidente con il significato letterale della prima. Metalessi: sovrapposizione di due o più figure retoriche, o uso improprio di un sinonimo. Metatesi: scambio di posizione all’interno di parola tra due fonemi contigui. Metonimia: sostituzione di un termine con un altro che stia al primo come la causa sta all’effetto o abbia con esso un legame di dipendenza reciproca. Mimesi: termine opposto a diegesi, in narratologia indica la riproduzione in modo diretto dei discorsi di un personaggio. Omoteleuto: uguaglianza fonica della parte finale di due o più parole contigue o vicine. Omodiegetico: narratore che appartiene al mondo dei personaggi che agiscono nella storia narrata. Omonimia: relazione tra due o più parole che hanno la stessa forma ma significati diversi. Onomatopea: riproduzione di un suono o rumore extralinguistico attraverso una parola che può appartenere al sistema linguistico o essere pura trascrizione di suono o rumore. Ossimoro: sintagma che unisce due elementi semanticamente contraddittori. Palinodia: ritrattazione di un’opera scritta o di un’opinione espressa in precedenza. Può essere anche ironica. Perifrasi interpretativa: accostamento a un enunciato di un altro enunciato esplicativo, che spiega ed eventualmente amplia il primo. Paretimologia: o etimologia popolare, tendenza di un parlante di scarsa cultura a semplificare e memorizzare una parola difficile con una a lui nota e simile, ma non congrua. Paronimia: uso di una parola al posto di un’altra simile alla prima nella forma ma non nel significato. Paronomasia: accostamento di parole che sono simili fonicamente ma diverse per significato. Perifrasi: circonlocuzione che indica un oggetto, persona o concetto che potrebbero essere designati con il termine proprio, il quale viene evitato per vari motivi. Pleonasmo: ridondanza verbale, introduzione nella frase di un elemento non necessario alla comprensione, ma di solito funzionale a un potenziamento espressivo. Poliptoto: ripetizione a breve distanza, in un enunciato, di una stessa parola, usata però in diversa funzione sintattica. Prosopografia: descrizione dell’aspetto fisico di un essere animato. Prosopopea: procedimento per cui si introducono nel discorso animali, oggetti, concetti astratti dotandoli di attributi umani. Prostesi: aggiunta di una sillaba non etimologica all’inizio di una parola. Ripetizione: accostare più elementi del discorso uguali tra loro, ponendoli a contatto o a breve distanza. Similitudine: accostamento di elementi diversi che abbiano tra loro un rapporto di somiglianza. Simploche: anafora + epifora: più segmenti sintattici si aprono e si chiudono con la stessa parola. Sinchisi: concentrazione in uno stesso segmento testuale di più figure che cambiano l’ordine sintattico, così che la comprensione del senso risulta più ardua. Sincope: caduta di uno o più fonemi interni a parola. Sineddoche: simile alla metonimia, consiste nel trasferimento di significato da una parola a un’altra che abbia con la prima un rapporto di quantità. (es. il tutto per la parte, genere per la specie, plurale per il singolare, materia per il prodotto, parte per il tutto etc.) Sinestesia: associazione di due parole che appartengono a sfere sensoriali diverse. Sinonimia: relazione che lega due parole diverse ma con significato equivalente. Tautologia: proposizione in cui il soggetto e il predicato sono uguali nella sostanza, anche se diversi nella forma. Definizione che afferma quello che dovrebbe invece spiegare. Zeugma: collegamento di un solo predicato a due o più sintagmi che richiederebbero ciascuno un predicato diverso.
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