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Bruno Bara - Pragmatica cognitiva, Sintesi del corso di Linguistica

Riassunto cap.1 Pragmatica cognitiva di B. Bara

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 13/09/2017

drazen
drazen 🇮🇹

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Scarica Bruno Bara - Pragmatica cognitiva e più Sintesi del corso in PDF di Linguistica solo su Docsity! Bruno Bara - pragmatica cognitiva - capitolo 1 - riassunto Tassonomia della comunicazione La pragmatica cognitiva studia gli stati mentali degli individui impegnati i attività comunicative. Agenti o interlocutori, sono coloro che prendono parte alla comunicazione; l'attore è attivo ed il partner è passivo (cioè riceve). 2 assunti: 1) il significato dell'interazione viene concordato dagli agenti, quindi la rappresentazione mentale di ciò che sta accadendo dev'essere condivisa (gioco comportamentale, 3° cap). INTERAZIONE con PIENA CONDIVISIONE. 2) gli agenti rendono esplicita l'intenzione consapevole di partecipare all'interazione. Per comunicare è necessario che l'interlocutore abbia capito l'intenzione comunicativa; comunicando si focalizza l'attenzione su: motivazione, credenze, obbiettivi e desideri. 1.1 INTERAZIONE SOCIALE. Interazione sociale si ha quando una persona influenza l'altra in reciproco scambio, comprende anche l'estrazione di informazione. 1.1.1 ESTRAZIONE DI INFORMAZIONE. Hauser parlando di comunicazione animale differenzia: indicatore (cue), segno (sign) e segnale (signal): - indicatore = attributo sempre attivo da cui può essere fatta inferenza, fa parte del fenotipo, non può essere dismesso; - segno = è un parametro che assume diversi valori, è separato dal'organismo e può assumere diversi valori. Negli animali non è comunicativo, ma negli uomini può diventarlo (pag 18). Un segno lasciato intenzinalmente può diventare un seganle; - segnale = atto comunicativo. Un secondo esempio di estrazione di informazione è la teoria matematica della comunicazione (ambito ingegneristico). Secondo questa teoria un messaggio non misurabile non appartiene al proprio dominio (pag 19); la teoria è un'analisi quantitativa di informazione che il partner riceve senza errori dalla fonte. Questa teoria non è applicabile alla comunicazione umana perchè quest'ultima si basa sulla qualità d'informazione e sul significato soggettivo che il messaggio ha per il ricevente. Per gli uomini l'imprevedibilità di un messaggio è un indicatore di significatività. In psicologia è importante valutare quanto un messaggio è significativo per un individuo. L'importanza di un messaggio è determinata dagli scopi soggettivi di una persona. Bateson fa rientrare nella comunicazione ostensiva (chiarire un termine con mezzi extralinguistici) anche la comunicazione non intenzionale, elimina dunque dalla sua analisi l'intenzionalità (pag 22); Watzlawick porta avanti le idee di Bateson arrivando a dire che "non si può non comunicare" (pag 23). In opposizione a queste idee Bara dice:"se togliessimo intenzionalità comunicativa da parte dell'attore, il partenr sarebbe libero di interpretare come vuole ogni atto dell'altro". Dunque parliamo di comunicazione quando c'è reciproca intenzionalità. Simile al concetto di estrazione di informazione è "significato naturale" (Grice), cioè tutto quello che si può inferire dagli eventi del mondo (pag 24). Dunque l'arbitro sull'intenzionalità di un comportamento è l'agente stesso, è per questo che un indicatore sfuma in un segno nel contesto umano. (pag 25). 1.1.2 COSTRUZIONE COMUNE DI SIGNIFICATO Il significato si attribuisce in 2 (minimo) con reciproco interesse; la comunicazione è un'attività congiunta, consapevole, intenzionale e cooperativa, per costruire insieme il significato di un'interazione. Sull'intenzionalità Grice dice che:"se A vuole dire qualcosa con un comportamento, A deve avere l'intenzione di ottenere un determinato effetto sull'interlocutore" (pag 26). Il linguaggio è sempre accompaganto de elementi extralinguistici che facilitano il reciproco comprendersi. Linguistico ed extralinguistico sono 2 modalità espressive che si integrano specificate dal paralinguistico. Atto comunicativo è una qualsiasi azione linguistico o extralinguistica intesa come comunicativa dal'attore e recepita tale dal partner. Il paralinguistico modifica il significato in maniera emozionale, ma non sempre consapevolmente; la prosdia comprende: tono, timbro, altezza ed intensità della voce; nello scrivere invece, la sottolineatura e l'accentuazione. Esistono anche aspetti para-extra-linguistici (pag 28). Un atto comunicativo può essere permanente o impermanente: - permanenza = un atto comunicativo si prolunga nel tempo, oltre il tempo della sua emissione; - impermanenza = atto comunicativo che si limita al tempo della sua emissione (pag 29). La teoria della pertinenza si fonda su 2 principi: 1) cognitivo: le risorse cognitive sono sfruttate per l'elaborazione di input pertinenti; 2) comunicativo (o di pertinenza): la comunicazione ostensiva comunica pertinenza ottimale, cioè ogni atto garantisce la propria pertinenza, cioè garantisce una certa importanza che merita l'attenzione dei partner (pag 31). 1.2 COMUNICAZIONE LINGUISTICA Bara Tirassa nel 1999, distinzione tra verbale e non verbale basata sull'input: - modalità linguistica (parlata o scritta) = verbale; - postura, gesti, versi, spazio e tempo = non verbale. Basando invece la distinzione sul modo d'elaborare i dati, la comunicazione linguistica consiste in un SISTEMA di simboli, mentre quella extralinguistica in un INSIEME di simboli, cioè il linguistico è scomponibile e può avere diversa collocazione, mentre nell'extralinguistico le unità non sono scomponibili o combinabili in diversi modi. 1.2.1 SINTASSI SEMANTICA PRAGMATICA Hanno azione parallela e permettono comprensione e produzione del linguaggio (pag 33); ogni componente ha bisogno delle altre per rendere efficace il linguaggio. Normalmente la sintassi guida la semantica, ma se la sintassi è scorretta, la semantica può essere d'aiuto per la comprensione. La pragmatica studia i contesti in cui le frasi vengono emesse e stabilisce lo scopo per cui un enunciato è stato emesso. 1.3 COMUNICAZIONE EXTRALINGUISTICA Attiva già dopo poche ore dalla nascita; è più legata alla dimensione emotiva e comportamentale; è un tentativo di modificare gli stati mentli altrui con un atto comunicativo. Seganle convenzionale è un modo d'agire culturalmente stabile e socialmente condiviso. Segnale non convenzionale è legato ai circuiti cerebrali ed al disegno genetico; la reazione al segnale scatta automaticamente, poi c'è la comprensine del significato simbolico del segnale; quindi c'è una doppia reazione da parte di chi lo riceve. Questo doppio percorso si ha solo con extralinguistico, perchè con il linguistico si ha subito ricnoscimento simbolico. I seganli non convenzionali che si accompagnano al linguaggio sono spesso inconsapevoli, se diventano consapevoli acquisiscono comunicatività. 1.4 DIFFERENZA TRA LINGUISTICO ED EXTRALINGUISTICO è UN PROCESSO, NON UN DATO Comunicare è un processo che ha 2 modi di analizzare i dati (linguistico/extralinguistico), quindi lo stesso input si presta a 2 tipi di analisi. Invece nell'ottica della comunicazione verbale e non verbale, un input ammette una sola elaborazione, stabilita dalla sua struttura (modalità percettiva). - La comunicazione linguistica è composizionale (sistema di simboli) e sistematica, permette una produttività infinita e la possibilità di dislocazione spazio-temporale grazie ad indicatori particolari di referenza. - La comunicazione extralinguistica è associativa (insieme di simboli), quindi non composizionale; ogni significato extralinguistico rimane indipendente, i simboli non si possono interscambiare, la produttività e la dislocazione spazio-tempo sono limitate. Alcuni tipi di input privilegiano la modalità linguistica, altri quella extralinguistica. Sono sistemi funzionalmente isolabili, ma l'uno senza l'altro è meno efficiente. Attivano in maniera differente i processi centrali (competenza comunicativa), ma una volta simbolizzati vengono trattati allo stesso modo (è nei processi centrali che avviene l'elaborazione/simbolizzazione degli input). Può
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