Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Russia: Società Prima del Primo Conflitto - Borghesia, Operai, Contadini e Minoranze, Appunti di Storia

La società russa prima del primo conflitto mondiale, con una particolare attenzione verso la borghesia, operai, contadini e minoranze etniche. La società russa era divisa in queste classi sociali, con la borghesia avendo poca influenza a causa del processo industriale anomalo in russia. I lavoratori e contadini organizzarono partiti politici, mentre la pratica più terribile del governo fu la persecuzione degli ebrei. Lenin, leader della fazione bolshevica del partito socialista democratico russo, tornò in patria dopo la rivoluzione del 1905 e propose di approfittare della guerra per promuovere la rivoluzione. Nel 1903, all'interno del partito social democratico russo, si formarono due fazioni: menshevik e bolshevik.

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 01/10/2012

k_89
k_89 🇮🇹

4.3

(16)

12 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Russia: Società Prima del Primo Conflitto - Borghesia, Operai, Contadini e Minoranze e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RUSSIA Contesto storico: Russia, periodo antecedente al primo conflitto mondiale: società russa con grandi problemi. La società russa era divisa all’epoca in: • Borghesia • Operai e Contadini • Minoranze etniche La borghesia russa, al contrario di quella europea, aveva poca incidenza nella società russa, perché il processo di industrializzazione in Russia era molto anomalo rispetto al resto dei paesi europei. Solitamente, con la formazione di un processo di industrializzazione, nascono una borghesia capitalista e una classe operaia, ma in Russia l’instaurazione della borghesia è avvenuta con difficoltà perché il processo industriale non è stato interno alla Russia, ma esterno, con l’aiuto di altri paesi. Per questo motivo la borghesia era di basso livello. L’iniziativa di formare una società industriale, era nata dal protezionismo e soprattutto dall’approccio di capitali di tecnici e stranieri. Tuttavia la borghesia era riuscita ad organizzarsi formando il partito “cadetto”, chiamato così perché rappresenta un partito costituzionale – democratico. La seconda classe sociale Russia è quella degli operai, che nascono dal protezionismo (apporto di capitali stranieri, ecc.), però erano molto pochi (circa 2 milioni e mezzo su 100 milioni di abitanti). Tutta via anche loro si sono organizzati in un partito chiamato “partito operaio social-democratico russo”, fondato clandestinamente nel 1898 (clandestinamente: per la presenza dello zar di Russia, con la monarchia zarista dei Romanov, quindi di Nicola II, i partiti e le associazioni non erano accettati). Erano formato da Marxisti russi ( guidati da Plechanov). I contadini, che erano i più sfruttati, i più maltrattati, e non avevano nessuna possibilità di cambiare le cose, cercano di aderire a qualche altro partito. Essi erano la maggioranza del paese, perché quella russa era da sempre stata una società feudale, arretrata e agraria. I contadini aderiscono ad un altro partito chiamato “partito socialista anarchico- rivoluzionario”, composto da anarchici, populisti, i quali pensavano a un sistema socialista caratterizzato da ideali tradizionali ma anche di tipo terroristico (basati sulla forza per cambiare le cose dove è necessario). Le minoranze etniche: All’epoca c’era un forte regime zarista e le minoranze polacche, georgiane ed ebraiche non potevano esistere. La pratica più terribile del governo fu quella contro gli ebrei, avvenuta con dei sistemi e delle spedizioni punitive, chiamate “Pogrom”, che significa devastazione: venivano fatte delle incursioni nei ghetti degli ebreo, e venivano sterminati; per poter sopravvivere erano costretti ad andare in America. Lenin Nikolai, in realtà pseudonimo di Vladimir Ilič Ul'janov, era stato confinato in Siberia nel 1897, proprio per la sua attività rivoluzionaria. Andò poi esule a monaco di Baviera, dove fece attiva propaganda marxista, insieme un suo compagno, Plechanov. Lenin era il lider della fazione bolshevika del partito socialista democratico (maggioritaria). Rientrò in patria dopo la rivoluzione del 1905, ma fu perseguitato ulteriormente, dovette riprendere di nuovo la via dell’esilio (perché la rivoluzione del 1905 ha un esito negativo per i rivoltosi). Allo scoppio della prima guerra mondiale si oppose alla seconda internazionale e propose di approfittare della guerra per promuovere la rivoluzione. Rimpatriato allo scoppio della rivoluzione in Russia, si oppose al governo di Kerensky, e sostenne la dittatura del proletariato. Dopo la conquista bolshevika del potere, e quindi della Rivoluzione Russa, prese la guida del governo (1922) e ne traccia le linee programmatiche. Alla morte di Lenin, arriverà Stalin. Nel 1903 con a capo Lenin, all’interno del partito social democratico russo si formano due fazioni: 1- Menshevik (che vuol dire minoritario) 2- Bolshevik (che vuol dire maggioritario) I Menshevik erano guidati da Markov, e si ispiravano al modello social democratico tedesco. Queste persone erano benestanti ed erano convinte che in Russia si sarebbe realizzata la rivoluzione, con cambiamenti, dopo l’affermazione della borghesia. Avevano un programma gradualistico, di tipo capitalistico tedesco e volevano arrivare al potere gradualmente: erano dei moderati. I Bolsheviky erano guidati da Lenin e ritenevano invece che la rivoluzione socialista dovesse abdicarsi subito. I bolsheviky erano dei rivoluzionari di professione, volevano una rivoluzione immediata, un cambiamento radicale e la dittatura del proletariato. Lenin vuole questo tipo di partito perché con una rivoluzione graduale, i contadini sarebbero diventati dei borghesi e, a quel punto, la rivoluzione non si sarebbe più instaurata. Lenin perciò temeva che la parte bassa della società, con una gradualità di miglioramento, diventasse borghese, e non avesse più intenzione di fare la rivoluzione. Per questo voleva instaurare una rivoluzione radicale. [questo porterà al fascismo in Italia, perché i borghesi italiani temevano che si verificasse in Italia quello che era successo in Russia, vista la presenza di socialisti rivoluzionari che si ispiravano a Lenin] Tra il 1904 e 1905 la Russia deve sostenere una guerra molto forte con il Giappone. L’esito di questa guerra fu sfavorevole per la Russia e portò all’esplosione di forti tensioni interne. Già la Russia era in condizioni pessime, con la guerra peggiora tutto: questo provoca un’insurrezione popolare che poi si traduce in una vera e propria rivoluzione del 1905, quando la popolazione insorge per la carenza di pane, per la povertà e per lo stato di estremo disagio. Il 22 gennaio del 1905 a San Pietroburgo, l’esercito apre il fuoco contro un corteo di 170.000 persone che chiedevano libertà politica e dei provvedimenti economici a favore di operai e contadini. In questo periodo, nel 1905, nascono i Soviet (consigli). Erano delle rappresentanze popolari elettive (venivano elette dai cittadini) e rappresentavano i primi nuclei di democrazia a livello locale. Nell’Ottobre 1905 ci fu uno sciopero generale più imponente, di un milione e 700 mila di lavoratori. Questo sciopero convinse lo zar Nicola II a concedere qualcosa alla popolazione: il manifesto di ottobre. Questo proponeva libertà civili e politiche, la convocazione di un parlamento chiamato Duma, che veniva eletto a suffragio universale. Finita la guerra con il Giappone, lo zar non concluse nulla di ciò che aveva promesso e nel 1907 emana una nuova legge ancora più restrittiva rispetto a quella precedente che non permetteva qualsiasi forma di opposizione (con questo lo zar credeva di aver risolto i problemi sociali, ma non molto tempo dopo, nel 1917, inizia la Rivoluzione Russa). A questo punto sale al governo Stolypin, che governa dal 1906 al 1911. Il suo governo è ricordato per aver messo in pratica la reazione più feroce, e per aver avuto l’aiuto della chiesa ortodossa, la quale condivideva le persecuzione contro gli ebrei e contro le minoranze dissidenti. Stolypin la prima cosa che fa è quella di reprimere qualunque forma di opposizione in maniera forte; la seconda fu quella di portare avanti la riforma agraria, con la speranza che i contadini, col passare del tempo, si trasformassero in conservatori. (al contrario di Lenin). Furono avvantaggiati dalla riforma agraria di Stolypin soprattutto i contadini che stavano bene, e gli altri erano marginati. Avrebbero potuto essere inglobati
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved