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Canto XXI Purgatorio, Appunti di Italiano

Appunti e riassunti XXI canto Purgatorio

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 19/02/2021

ester.allegrini
ester.allegrini 🇮🇹

4.3

(23)

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Canto XXI Purgatorio e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CANTO XXI v. 1-33 e v. 81-135 Ancora nella V Cornice: apparizione di Stazio. Spiegazione del terremoto e del canto. Stazio si presenta, poi rende omaggio a Virgilio. È la mattina di martedì 12 aprile (o 29 marzo) del 1300. Apparizione di Stazio (1-36) La sete di conoscere le ragioni del terremoto tormenta Dante, mentre egli si affretta a seguire Virgilio lungo la Cornice e prova compassione per il castigo delle anime. All'improvviso, in modo simile a Cristo risorto che apparve ai due discepoli, appare un'anima (Stazio) che segue i due poeti intenti a camminare tra i penitenti stesi a terra, così che essi non se ne accorgono finché non si rivolge a loro. Il nuovo arrivato augura loro la pace, quindi i due si voltano e Virgilio risponde al saluto. Il poeta latino augura all'anima di raggiungere la salvezza da cui lui è escluso, al che l'altro si stupisce e chiede come sia possibile la loro presenza in Purgatorio. Virgilio spiega che Dante ha sulla fronte i segni incisi dall'angelo, quindi è degno di essere in questo luogo: ma poiché è ancora vivo, gli era necessaria una guida e per questo ruolo Virgilio è stato tratto fuori dall'Inferno, per cui farà da scorta al discepolo finché gli sarà permesso. A questo punto Virgilio chiede all'anima qual è la ragione per cui poco prima il monte è stato scosso da un terremoto e le anime hanno intonato il Gloria. Stazio si presenta ed esalta l'Eneide (76-93) Virgilio risponde a Stazio di aver compreso quanto ha detto e gli chiede quindi il suo nome, e il motivo per cui ha trascorso tanto tempo nella V Cornice. Stazio dichiara di essere vissuto sulla Terra al tempo in cui l'imperatore Tito vendicò la crocifissione di Cristo con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, e di aver avuto il nome onorato di poeta, famoso ma non ancora dotato di fede cristiana. Fu un poeta così apprezzato che da Tolosa andò a vivere a Roma e qui ricevette l'incoronazione poetica. Nel mondo è ancora ricordato come Stazio, autore di Tebaide e Achilleide, benché il secondo poema sia rimasto incompiuto per la sua morte. La sua opera poetica trasse ispirazione dall'Eneide, che è stata un modello per altri mille: essa è stata per lui una madre e una nutrice, tanto che senza il suo esempio non avrebbe scritto nulla di importante. E per essere vissuto al tempo del suo autore, Virgilio, sarebbe disposto a restare un altro anno nella Cornice a espiare il suo peccato. Imbarazzo di Dante. Omaggio di Stazio a Virgilio (103-136) Alle parole di Stazio, Virgilio si volta verso Dante e gli fa cenno con lo sguardo di tacere, ma il discepolo non può trattenere le proprie emozioni e non riesce a mascherare la propria espressione, sorridendo al maestro e suscitando la meraviglia di Stazio che inizia ad osservarlo con attenzione. Stazio chiede a Dante il motivo del suo improvviso sorridere e ciò mette il poeta in grande imbarazzo, poiché vorrebbe obbedire alla richiesta di Virgilio e al tempo stesso è pressato dalla domanda dell'altro. I suoi sospiri inducono Virgilio a consentirgli di parlare liberamente, per cui Dante spiega a Stazio che la sua guida è proprio quel Virgilio dal quale egli ha tratto ispirazione nella sua opera poetica. Se Stazio ha creduto che lui avesse un'altra ragione per sorridere, sappia che essa era unicamente per le parole che il penitente ha appena pronunciato. A questo punto Stazio si getta ad abbracciare i piedi di Virgilio, che però lo invita a non farlo in quanto entrambi sono ombre inconsistenti. Stazio si rialza e dichiara di provare incondizionato amore per il grande poeta latino, al punto che si era scordato di essere un corpo aereo, pensando che le ombre siano di carne e ossa. COMMENTO: Quinta cornice avari schiacciati a faccia in giù  virtù opposta al vizio 1) povertà
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