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Cap. 3. Montesquieu. UTOPIA DI GIROLAMO IMBRUGLIA, Sbobinature di Storia Moderna

Cap. 3. Montesquieu. UTOPIA DI GIROLAMO IMBRUGLIA. Per parte monografica dell'esame di storia moderna di Matteo Provasi.

Tipologia: Sbobinature

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Scarica Cap. 3. Montesquieu. UTOPIA DI GIROLAMO IMBRUGLIA e più Sbobinature in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Il settecento e il futuro dell’utopia Disincanto. utopia e antiutopia Nel settecento accanto all'idea di utopia comparve l'idea di antiutopia, che era il risultato della nuova sperimentale conoscenza della realtà del passato e del presente. Il candide di Voltaire fu forse la più importante critica alla falsità delle utopie; con il suo viaggio si concluse la storia dell'utopia come genere letterario. Lungo il Settecento si continuarono a scrivere utopie e il forte bisogno di quest'ultime circolò nella cultura settecentesca, nella quale vi era la consapevolezza di vivere in una antiutopia, questo fece nascere la necessità di creare una società senza imperfezioni. Le utopie come genere letterario non seppero creare, la risposta arrivò dalla filosofia che seguì una strada diversa. Montesquieu e la teoria dell’utopia La novità del pensier utopista del XVIII secolo fu di uscire dalla relazione Passato presente e di volgersi verso il futuro:Johnson 700 divenne il campo nel quale progettare la trasformazione della società. Questo aspetto futuro logico comparve nella tradizione letterario utopista già a inizio secolo, con l'opera di Samuel Madden la cui opera l'anno 2440 conserva nella proiezione del futuro gli aspetti dell'utopismo, propri della nuova Atlantide di Bacone. il futuro fu per il genere letterario utopista non un altro che lo spazio del mito punto l'apertura del futuro venne pensata in modo diverso dalla cultura illuminista punto con Montesquieu l'utopia entrò nelle categorie della storia della politica e la struttura temporale della teoria della civilizzazione ne fu cambiata per due ragioni. l'utopia vi introdusse il futuro e riconobbe la possibilità della compresenza di diversi livelli temporali. Questa temporalità Multipla fu fondamentale per il pensiero utopista dell'illuminismo, che critica il presente nel bisogno di un futuro diverso e di un ripensamento della libertà e dell'uguaglianza. La religione e civilizzazione Montesquieu trasformò l'idea di religione,elemento principale della storia filosofica e della civilizzazione umana. la religione era prodotta dalla necessità in cui sono tutte le società di averne una. la religione diventava una religione civile: di ciò parla nella dissertation sur la politique des romains dans la religion,qui affronta una rappresentazione della Roma repubblicana, dove si vede che cosa sia la religione in uno stato e quale è la sua funzione. La differenza tra il paganesimo e il cristianesimo sta nel fatto che i romani avevano costruito insieme la religione e lo Stato. La religione Romana era a due livelli perché al popolo non si dicevano molte verità e si chiedeva di credere a molte falsità. a Roma non esiste una cassa sacerdotale. la religione non fu una passione morale ma politica, e mantenne l'illusione del legame con il Sacro. Mantenne il carattere cerimoniale sacrificale ma non dogmatico perché i romani non avevano altro Dio che la Repubblica. Roma accolse le altre religioni senza che si creassero competizioni o confusioni.Montesquieu sottolineò che questa teologia politica fu solamente romana e non andava confusa con la teocrazia. Il monoteismo cristiano era una religione penitenziale nella quale la vita terrena è al di là appartenevano a due logiche inconciliabili, mentre la religione politeista ispirò l'amore per la vita e l'indifferenza per la morte. Le lettere persiane Le lettere persiane descrivono un viaggio etnografico. in questo viaggio di i Toledo Montesquieu capovolse l'eurocentrismo e fece diventare l'Europa oggetto di analisi antropologica. il protagonista è usbek, il quale narra la storia dei trogloditi abitanti dell'Arabia, così come ne aveva parlato Erodoto. I trogloditi erano gli uomini più veloci al mondo che si cibavano di rettili, parlavano una lingua che non assomigliava a nessun'altra. essi abitavano fuori dall'umanità e uccisero il re che aveva cercato con estrema severità di correggere la loro natura. I trogloditi ascoltavano solo il proprio interesse e nessuno si curava degli altri. la società per i perché i problemi della sussistenza e della fiducia reciproca non ebbero risposta. Sopravvissero solamente due uomini che erano dotati di numerose virtù e sapevano ascoltare la voce della natura e della ragione. Non ci fu un legislatore, le famiglie si unirono e si espansero dunque si diffuse la felicità. l'utopia è fatta da persone naturalmente buone, che non vanno indirizzate. La religione addolcì i costumi naturali e si costruì una società che possiamo definire del dono, nella quale c'era la comunità dei beni e si sentiva di appartenere a una sola famiglia. Successivamente questa comunità volle darsi un re e scelsero il più anziano della comunità, un'azione virtuosa. I trogloditi preferirono obbedire alle leggi ed essere virtuosi sotto un capo, piuttosto che seguire i costumi della natura. Dunque la società si dotò di istituzioni politiche e fu travolta dalla corruzione. Lo spirito delle leggi Nello spirito delle leggi Montesquieu osservò i più illustri teorici politici, da Aristotele a Machiavelli, a Moro e Harrington. I loro progetti furono descrizioni di stati immaginari e mitologici, diversi da quelli descritti da Platone Licurgo e Numa, i quali descrissero stati su testimonianze di fonti certe. la teoria politica doveva muoversi dalla storia. Montesquieu si sistematizzò le forme politiche, le quali scaturiscono dall'incrocio della natura e del principio. In questa teoria non c'è posto per la teocrazia. In questo caso la società si reggerebbe sulla sola religione e la politica vi sarebbe subordinata e impotente, come nel caso dei puritani. Questi non riuscirono nel loro progetto perché furono repubblicani senza virtù che credettero alla teocrazia. la politica umana non nasce dalla credenza irrazionale ma su leggi divine in modo che l'autorità si basi su un valore condiviso. la teocrazia repubblicana era mitologia. Questa era inizialmente caratterizzata dalla comunità di beni e un'educazione generale che mirava a educare la popolazione come una famiglia. Divenuta Repubblica i suoi caratteri persero quello della Police e acquisì il tratto della sovranità. Come Police e legislazione sono due cose diverse anche le leggi e i regolamenti sono differenti. Le prime sono garanzie di libertà. Nel modello dello spirito delle leggi ritornano tutti gli elementi della tradizione utopista, che era stata pensata da Moro in poi, però si inseriscono in un discorso politico della realtà. Montesquieu riconobbe all'utopia la funzione di ordinare il presente e Progettare un ideale alternativo. L'utopia doveva essere un progetto che unisce antropologia e storia, desiderio di felicità, libertà, eguaglianza e capacità pratica di pensare a istituzioni coerenti e necessari. Nello spirito delle leggi Montesquieu non descrive un'utopia ma una teoria. La trasformazione che Montesquieu fece fu una svolta radicale.
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