Scarica Cap.VI dal Principe: comprensione e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! “I principati nuovi che si acquistano con armi proprie e con la virtù” dal Principe, cap.VI - Niccolò Machiavelli 1. Machiavelli con l’espressione “principati al tutto nuovi” intende la creazione di un nuovo regno o principato che a quel tempo non esisteva ancora. 2. Le figure illustri citate a titolo di esempio nel capitolo sono Mosè, Ciro, Romolo e Teseo. 3. In questo capitolo, Machiavelli si concentra sui principati nuovi che si acquistano con le proprie armi e con virtù. Parte introducendo l’idea dell’imitazione, secondo la quale gli uomini nel tempo non cambiano atteggiamento, dicendo che il principe infatti deve seguire ciò che avevano fatto i grandi personaggi della storia passata, e ne cita alcuni esempi come modelli da seguire: Mosè, Ciro, Romolo e Teseo. Essi ebbero l’occasione di dimostrare la loro virtù grazie alla fortuna. Arriva poi alla conclusione, nel dire che la più grande difficoltà che un principe può affrontare sta’ nell’introduzione di nuovi ordinamenti al governo per mantenere delle solide fondamenta allo stato. Si ritrova così ad avere come nemici tutte quelle persone che traevano vantaggi dai vecchi ordinamenti, e ad avere come difensori tutti quelli che potrebbero trarre vantaggio dalle nuove leggi, ma i quali non lo appoggiano completamente a causa dell'incredulità dell’uomo. Inoltre afferma che il principe per imporre le sue riforme può utilizzare la propria forza, se necessario, oppure può chiedere aiuto ad altri, qui riporta nuovamente gli esempi già citati dicendo che se loro non avessero usato la forza non sarebbero stati in grado di conservare l’ordinamento dello stato. Per di più, cita l’esempio in modo negativo di Savonarola, il quale andò in rovina per non aver utilizzato la forza per controllare il popolo. Infine Machiavelli afferma che chi acquista potere con molta fatica e difficoltà avrà poi maggior facilità nel mantenerlo, riportando l’esempio di Gerone Siracusano che sconfisse i Mamertini, i quali minacciavano Siracusa e grazie a questa vittoria divenne tiranno della città. 4. L’applicazione in campo politico del principio di imitazione nel testo è giustificata dal fatto che per l’autore agli uomini conviene seguire le tracce dei grandi politici del passato cosicché possano seguire una corretta strada per raggiungere il “successo”, oppure anche solo per avvicinarsi ad esso. 5. La similitudine degli “arcieri prudenti” è introdotta al proposito riguardante i nuovi principi che imitano i grandi della storia passata, i quali possono essere solamente imitati percorrendo la loro strada, ma essendo consapevoli che non si potrà raggiungere quella grandezza; però il principe deve comunque puntare in alto cercando di raggiungere quel potere, impegnandosi sempre al di sopra delle proprie capacità. 6. In questo capitolo, Machiavelli tende a dire che i grandi uomini del passato non possono essere superati, ma al massimo posso essere imitati, ciò è dovuto al pessimismo e alla crisi che stava affrontando l’Italia in quel periodo. Mentre nel Proemio al libro I dei Discorsi, l’autore afferma che l’uomo non ha una vera concezione storica perché sono incapaci di comprendere l’autentico significato dei testi degli antichi storici, nei quali vengono descritte le virtuose azione che vengono in questo caso solamente ammirate. 7. Secondo Machiavelli la “virtù” del principe è composta dalla giustizia, dall’essere intraprendente e virtuoso, dalla liberalità, dall’astuzia, dal coraggio e dalla magnanimità.